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ITALIA

Capitale: Roma

Scheda

 
Stemma dell'Italia
  • Numero regioni: 20
  • Numero province: 110
  • Numero comuni: 8.100
   

Nazione Italia - Trasporti

La forma particolare della penisola e la sua configurazione orografica hanno condizionato lo sviluppo delle reti dei trasporti: questa conta su circa trecentomila chilometri di autostrade, strade di grande comunicazione o secondarie e oltre sedicimila chilometri di ferrovia.

Autostrade. La rete autostradale è gestita da diverse società che riscuotono un pedaggio per consentire il transito dei veicoli (fanno eccezione la A3 nel tratto Salerno-Reggio Calabria ed i raccordi autostradali, cui si accede gratuitamente); si sviluppa lungo alcune direttrici principali che vedono pochi tratti autostradali smaltire la maggior parte del traffico commerciale: in primo piano la A1 Milano-Napoli, meglio nota come ''Autostrada del Sole'', che costituisce l'asse mediano della penisola e in 753 km collega città come Bologna, Firenze e Roma; accanto a questa la A14 Bologna-Taranto, o ''Adriatica'', percorre la fascia litoranea orientale da nord a sud per 744 km collegando i porti di Ancona, Pescara e Bari. Al nord un'arteria viaria insostituibile è costituita dalla A4 Torino-Trieste, o ''Serenissima'', divisa in cinque tronchi per complessivi 606 km, che consente il movimento di persone e merci nell'area più industrializzata del paese. Al sud la A3 Napoli-Reggio Calabria è l'unico asse viario che garantisca collegamenti stradali accettabili con una parte della penisola altrimenti condannata all'emarginazione. Questo tronco autostradale, lungo oltre 400 km, è destinato a sopportare tutto il traffico autostradale tra la Sicilia ed il resto del territorio ma necessita di sostanziali interventi di adeguamento che ne aumentino l'efficienza e la sicurezza. Oltre alle tratte che percorrono la penisola in senso longitudinale sono stati realizzati tronchi destinati ai collegamenti tra le due direttrici costiere, altrimenti seriamente ostacolati dalla presenza della dorsale appenninica; è il caso della A16 Napoli-Canosa e delle autostrade A24 ed A25 destinate a collegare Roma rispettivamente con Teramo e Pescara, sul litorale abruzzese. Un pur rapido esame della rete autostradale non può concludersi senza un cenno ai tronchi che percorrono la Sicilia, in parte ancora da completare, e a quelli che raggiongono i principali valichi di confine con gli Stati esteri confinanti: l'A10 Genova-Ventimiglia, l'A9 Lainate-Chiasso, l'A22 Modena-Brennero, l'A23 Palmanova-Tarvisio permoettono di raggiongere rispettivamente i confini con la Francia, con la Svizzera e con l'Austria alle frontiere del Brennero (verso Innsbruck e le città tedesche di Garmisch e Monaco di Baviera) e di Tarvisio (verso Villach e Graz); la Sardegna è l'unica regione italiana sprovvista di collegamenti autostradali.

Dopo un periodo in cui si è puntato soprattutto alla manutenzione dei tronchi in esercizio, vecchi progetti per la realizzazione di nuove opere hanno recentemento ripreso vigore: tra questi la cosiddetta ''variante di valico'', vale a dire il raddoppio del tratto dell'A1 compreso tra Firenze e Bologna. Resta allo stadio di ambizioso progetto la costruzione di un ponte sullo stretto di Messina.

Altri collegamenti stradali. Le grandi comunicazioni stradali sono assicurate anche dalla rete delle strade statali e da alcune strade provinciali di particolare importanza; in questo sistema assumono un ruolo particolare le strade consolari, così chiamate perché realizzate per volontà dei consoli dell'antica Roma allo scopo di raggiungere più facilmente tutte le regioni della penisola. Queste strade, che si diramano a raggiera dalla capitale, occupano ancora oggi un posto di rilievo nella viabilità nazionale, come nel caso della strada statale n.1 Aurelia che continua ad assumere il ruolo di asse viario portante del versante tirrenico nella Maremma toscana.

I trafori del Colle di Tenda, del Frejus (12,8 km) e del Monte Bianco (11,6 km) ed i passi del Colle della Maddalena, del Monginevro, del Moncenisio e del Piccolo San Bernardo mettono in comunicazione con la Francia; si passa in Svizzera attraverso il traforo del Gran San Bernardo (5,9 km) ed i passi di Ponte Tresa, Ponte Chiasso (il principale punto di frontiera italo -svizzera), dello Spluga e del Sempione, dove una galleria ferroviaria consente il trasporto delle auto; i principali punti di accesso all'Austria sono il Passo Resia, il Passo del Rombo e i due valichi già ricordati del Brennero e di Tarviso-Coccau. Alle repubbliche ex iugoslave della Slovenia e della Croazia si accede dai valichi di Fusine in Valromana, del passo di Predil, di Stupizza, Nova Gorica, Opatie Selo, Fernetti e Kozina.

Ferrovie. A garantire la mobilità delle persone sul territorio nazionale è chiamato anche il trasporto ferroviario, affidato ad una azienda autonoma recentemente privatizzata e ad alcune compagnie che esercitano il servizio di trasporto in concessione su linee secondarie. Le ferrovie italiane, tra le più sicure in Europa, si sono recentemente aperte alla sperimentazione del progetto di ''alta velocità'', che prevede l'allestimento di linee dedicate su cui poter impiegare al massimo delle loro potenzialità i treni speciali ad assetto variabile, già in esercizio sulla rete ordinaria, capaci di raggiungere velocità di crociera ben superiori ai 250 km/h. La realizzazione della rete ad alta velocità mira a creare un sistema di trasporto ferroviario integrato con quelli esistenti negli altri Paesi in modo da abbreviare sensibilmente le percorrenze tra le principali città europee a costi concorrenziali rispetto al trasporto aereo.

Trasporto aereo. Quest'ultimo, infatti, è stato a lungo ostacolato nella sua diffusione dalla scarsa competitività delle tariffe, rimanendo così riservato ad una ristretta utenza commerciale o alle distanze molto lunghe. L'apertura del mercato a nuove compagnie private o alle compagnie di bandiera degli altri paesi europei ha inaugurato una politica dei prezzi aggressiva che ha fatto aumentare il traffico passeggeri anche sulle rotte nazionali in misura considerevole. In Italia vi sono scali intercontinentali a Milano e Roma ed aeroporti internazionali distribuiti in modo abbastanza omogeneo sul territorio, con qualche carenza in alcune zone del sud; i collegamenti sono numerosi, grazie anche alla presenza di compagnie private che hanno avuto il merito di rivitalizzare scali in precedenza trascurati dal traffico commerciale.

Trasporto marittimo. Assume proporzioni non trascurabili anche il traffico marittimo, ma ciò è dovuto principalmente alla necessità di assicurare la mobilità di quanti risiedono nelle località insulari: i passeggeri utilizzano quindi prevalentemente rotte interne in traversate di breve durata, per lo più a bordo di navi traghetto di medio cabotaggio o aliscafi; anche in questo campo la concorrenza tra compagnie di navigazione pubbliche e private ha giovato alla qualità dei servizi e alla varietà dell'offerta di collegamenti. Di scarsissimo peso la navigazione fluviale e lacuale: le acque interne sono raramente navigabili soprattutto a causa della conformazione orografica del territorio e le modeste dimensioni che il fenomeno potrebbe assumere non sembrano giustificare i cospicui investimenti necessari per la creazione delle infrastrutture. La nautica da diporto è invece discretamente sviluppata e potrebbe esserlo ancora di più se non fosse sottoposta ad un regime fiscale piuttosto sfavorevole: ne trarrebbe nuovo impulso la cantieristica italiana, antichissima ed apprezzata in tutto il mondo

Trasporto merci. Questa situazione di apparente equilibrio non è confermata dall'analisi del trasporto merci: circa l'80% delle merci in Italia viaggia su gomma, con conseguenze assai pesanti sul traffico, sulla sicurezza dei trasporti e sull'inquinamento acustico ed atmosferico. Scarsissima la quota delle merci trasportate su rotaia e pressoché nullo l'apporto del traffico marittimo, se si escludono le rotte internazionali più lunghe ed il trasporto dei prodotti petroliferi. Tale evidente squilibrio rappresenta un'anomalia nel panorama europeo, dove invece prevale una distribuzione più razionale nella mobilità delle persone e delle merci, grazie anche ad un'attenta ricerca dell'intermodalità: Quest'ultimo aspetto ha cominciato ad essere preso nella giusta considerazione solo molto di recente in Italia: nascono così progetti integrati di trasporto che per il momento sono destinati quasi esclusivamente al problema della mobilità nei centri urbani ma che, opportunamente sviluppati, possono aumentare notevolmente l'utilità di mezzi e terminali attualmente impiegati al di sotto delle loro potenzialità.

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