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Regione PUGLIA

Capoluogo: Bari

Scheda

 
Stemma della regione Puglia
   

Regione Puglia - Statistiche

La Puglia, tra le regioni dell’Italia peninsulare, ha un primato:il confine marittimo più lungo (784 chilometri, cui vanno aggiunti i 45 chilometri insulari); si estende per 19.347 chilometri quadrati nell’Italia meridionale, tra la Campania e la Basilicata a ovest, il mar Jonio a sud-est, il mar Adriatico a nord-est, il Molise a nord-ovest. Poche regioni sono così bene individuate geograficamente come la Puglia, descritta dagli antichi geografi come una regione lunga e stretta, circoscritta dal mare, divisa dalla Basilicata dalla valle del fiume Bradano e dal Molise dal corso del Fortore. È ricordata per essere povera di acque in superficie (tanto che Orazio la definì SITICOLOSA APULIA) ma con abbondanti acque nel sottosuolo, che formano grotte, inghiottitoi, grandi voragini. Nell’infinita varietà dei suoi colori e dei suoi paesaggi convivono il romanico della Terra di Bari e il barocco di Lecce, il sapore del lavoro contadino e le città sul mare, l’alta costa di Castro nel Salento e quella bassa e frastagliata del Brindisino, la natura rigogliosa e selvaggia del Gargano e la forte presenza dei segni dell’uomo nelle aree intensamente urbanizzate, la brulla Murgia di Altamura e la ridente Capitanata, la storia dei bizantini e quella dei normanni, quella degli svevi e degli aragonesi o quella del viceregno napoleonico e, subito dopo, quella della Restaurazione con i Borboni. L’articolata composizione di etnie e culture è stata favorita, senza dubbio, dall’esposizione sul mare della regione, che ha rappresentato per secoli una grande porta per l’Oriente, l’ultimo baluardo dell’Occidente prima di attraversare l’Adriatico e lo Jonio.

Collegamenti. La Puglia è servita da una buona rete stradale e ferroviaria. I tracciati autostradali dell’A14 Bologna-Taranto (principale collegamento verso il nord) e dell’A16 Napoli-Canosa di Puglia (che conduce alla costa tirrenica campana) sono affiancati da una fitta e articolata rete di strade statali, tra cui: la strada statale n. 89 Garganica, che percorre l’omonimo promontorio; la strada statale n. 172 dei Trulli, che collega Casamassima a Taranto attraverso la valle d’Itria; la strada statale n. 173 delle Terme Salentine, che collega Otranto a Marina di Leuca; la strada statale n. 16 Adriatica, che da Otranto varca i confini regionali e sale fino a Padova. La rete ferroviaria consente rapidi e frequenti collegamenti con tutta la penisola: gli intercity e gli eurocity delle Ferrovie dello Stato approdano alla stazione centrale di Bari per proseguire fino a Lecce, Brindisi e Taranto, servite inoltre dalle Ferrovie del Sud Est e dalle Ferrovie Appulo-Lucane. Tre gli aeroporti: il maggiore a Bari, gli altri a Foggia (che garantisce anche, con un servizio di elicotteri, il collegamento con le isole Tremiti) e a Brindisi. Agevole è anche il traffico portuale, affidato in particolare ai porti di Bari, Brindisi e Taranto.

Territorio. La Puglia, per la grande estensione delle aree pianeggianti, ha caratteristiche morfologiche diverse da quelle delle altre regioni dell’Italia meridionale. A nord le ultime propaggini dell’Appennino dauno trapassano nella Capitanata, una distesa di colline che presenta ancora tracce di boschi di querce e faggi. Elementi dominanti del paesaggio sono il fiume Fortore e il monte Sambuco, che determinano una caratteristica distribuzione degli abitati, arroccati sulle colline o disposti lungo il corso d’acqua. La linearità della costa adriatica è interrotta dal promontorio del Gargano, complesso montuoso ricco di singolarità paesaggistiche, morfologiche e naturalistiche. Il promontorio è la subregione pugliese con il più alto indice di boscosità, con una notevole varietà di specie (pini costieri, lecci, tassi, aceri), affiancata da una macchia mediterranea in condizioni evolute. Nel 1991 è stato istituito il Parco Nazionale del Gargano, che tutela il patrimonio naturale del promontorio e salvaguarda gli habitat dei laghi costieri di Varano e Lesina, le formazioni orografiche note come “valloni” (che ricordano le lame della Terra di Bari e le gravine del Tarantino), le doline e le falesie costiere di roccia bianchissima. Chiuso a nord dalla valle del fiume Fortore -e dalle colline che agganciano i rilievi subappenninici al promontorio del Gargano- e a sud dalla valle del fiume Ofanto, il Tavoliere, largo circa 30 chilometri e lungo 80, è attraversato da una rete di torrenti e corsi d’acqua a valenza stagionale. Esteso su circa 3.000 chilometri quadrati, ha forma piatta e quadrata ed è una distesa ininterrotta di campi di grano e vigneti. La maggiore caratteristica geografica deriva tuttavia alla Puglia dalle Murge, che occupano la zona centrale e parte di quella meridionale della regione, un lungo altopiano arido, con vegetazione rada e uno sterminato tappeto di rocce affioranti. La Puglia termina nella penisola salentina, il “tacco d’Italia”, bagnata su tre lati dal mare a dalla costa a volte alta e frastagliata, a volte bassa e sabbiosa. Per la scarsa altitudine, per la scarsa piovosità e per la grande permeabilità dei suoi terreni, la regione pugliese manca di una vera e propria idrografia superficiale. I corsi d’acqua come il Fortore e il Bradano non possono essere definiti fiumi pugliesi né hanno grande importanza quei corsi d’acqua che, come il Candelaro, il Cervaro e il Carapelle, sono da segnalare a sud del Gargano. Importante è invece l’Ofanto che, a carattere torrentizio, solca, con il suo corso medio e inferiore, la parte meridionale del Tavoliere. Gli avvallamenti che dalla parte centrale della regione scendono verso il mare (definiti “lame” sul versante adriatico, “gravine” sul versante jonico) solo dopo piogge abbondanti e violente sono percorsi, per breve tempo, da corsi d’acqua. In Puglia tuttavia molto ricca è l’idrografia sotterranea: l’acqua piovana, per la permeabilità del terreno, penetra nel sottosuolo e, in base alla natura geologica della roccia, o si ferma a pochi metri di profondità, originando le falde di acqua freatica, o scende a profondità maggiori; in quest’ultimo caso raggiunge il livello del mare e forma una falda d’acqua profonda detta carsica, che con lieve pendenza defluisce verso il mare e sfocia lungo la linea di costa.

Clima. La regione si presenta pianeggiante ad eccezione del rilievo isolato del Gargano, con altezze di poco superiori a 1.000 metri. In inverno sono le depressioni provenienti dal Golfo di Genova a dirigersi verso SE interessando la regione con frequenti ed abbondanti precipitazioni. Altra configurazione barica, apportatrice di marcato maltempo, si ha con correnti di tramontana provenienti dal nord Europa con la formazione di una depressione sul mar Jonio. Tale configurazione, alimentata da successivi impulsi di aria fredda, permane per diversi giorni determinando temperature molto basse e nevicate. Frequente in autunno e in inverno la configurazione barica denominata ‘configurazione ad omega’ che determina condizioni di tempo perturbato: si ha quando sull’Europa centro-settentrionale si instaura una vasta area di alte pressioni e a largo delle coste atlantiche della Spagna e sul mar Jonio sono presenti due aree depressionarie. Aria continentale, relativamente fredda, proveniente dai Balcani interessa più direttamente la Puglia. Scarse sono le precipitazioni ove la mancanza dei rilievi fa sentire il suo effetto; determinante è anche la scarsa umidificazione dal basso delle masse d’aria fredde che scorrono sul basso Adriatico. Nei mesi più caldi la permanenza prolungata dell’alta pressione delle Azzorre genera la cosiddetta ‘Onda calore’: la Puglia e, in generale, tutte le regioni meridionali vengono interessate, per la durata di 4 o 5 giorni, da un fenomeno innescato da meccanismi dinamici complessi che producono una marcata discesa d’aria dall’alto verso il basso; in tal modo l’aria si riscalda per compressione e possono essere raggiunte temperature molto alte. L’elevata percentuale di umidità presente, dovuta alla scarsa circolazione, determina un disagio climatico notevole.

Attività produttive. L’agricoltura e l’allevamento sono alla base dell’economia pugliese. L’agricoltura produce in abbondanza prodotti molto diversi fra loro e ciò è possibile per la natura del suolo, che varia da una zona all’altra: infatti nel Tavoliere grandi estensioni sono riservate ai cereali mentre nella penisola Salentina, bassa e ventilata, attecchisco la vite e l’ulivo. La produzione di frutta, soprattutto mandorle, mele cotogne e fichi, e di ortaggi (pomodori, carciofi, piselli e finocchi) è imponente. L’allevamento del bestiame, intensamente praticato sia nelle zone del Tavoliere che nel promontorio del Gargano, fa sì che la Puglia possa vantare un ricco patrimonio zootecnico. L’industria, specie nei comparti connessi con l’agricoltura e la pastorizia, ha fatto grossi passi in avanti e sono sorti pastifici, molini, fabbriche di conserve alimentari, caseifici, dotati delle più moderne attrezzature. Accanto a queste industrie di trasformazione vanno segnalate anche alcune fabbriche meccaniche e di prodotti chimici e soprattutto le raffinerie di Bari, le manifatture di tabacchi di Lecce, le saline di Margherita di Savoia (che forniscono il 70% circa della produzione italiana di sale da cucina), l’arsenale militare di Taranto. La pesca ha in Molfetta il suo centro principale e Taranto è il maggior centro italiano per la mitilicoltura. Un ruolo di primo piano occupa la commercializzazione dei prodotti agricoli, specie dell’olio e del vino (quest’ultimo, fortemente aromatico e di elevata gradazione alcolica, è usato in genere come vino “da taglio”, per irrobustire qualità più leggere). La Puglia presenta pertanto un’economia “a forbice”, con comparti in pesante crisi e settori assai dinamici. Le attività agricole hanno portato la regione in una posizione di primato, in Italia, nella produzione di vino, olio e grano per la produzione di pasta. Il settore secondario mostra invece due aspetti: vivace il comparto della trasformazione dei prodotti agricoli, sottoposto a tagli occupazionali e a ristrutturazioni il comparto dell’industria pesante (chimica e siderurgica), concentrata soprattutto a Taranto, Bari e Brindisi. È iniziata inoltre anche la sistematica valorizzazione della Puglia come regione turistica: l’industria turistico-alberghiera è localizzata non solo lungo le coste, dove le spiagge attirano un sempre maggior numero di turisti, ma anche nelle zone interne, selvagge e suggestive.

Analisi statistica. Area sociale. Le statistiche culturali e sociali varie vedono la regione collocarsi, nel complesso, nelle ultime posizioni con valori molto al di sotto delle medie nazionali. È l’ultima regione per grado di istruzione con 167,9 laureati e diplomati per 1.000 abitanti contro i 211 della media italiana. Occupa la diciottesima posizione per diffusione di periodici per abitante, con appena 29 copie contro le 66 della media nazionale, e la quindicesima per quanto riguarda la spesa pro-capite per spettacoli, manifestazioni sportive e trattenimenti vari. La regione detiene il triste primato della più alta percentuale di morti per incidenti stradali (10,3% contro il 4,4% nazionale). Per quanto riguarda le statistiche sanitarie i valori sono, seppur di poco, superiori a quelli medi nazionali. Area economica. L’apporto più consistente al Prodotto Interno Lordo è dato dal terziario, con una percentuale superiore ai valori medi nazionali; discreto è l’apporto dato dal settore agricolo (8% contro il 3,7% nazionale) mentre il valore aggiunto del settore industriale è inferiore alla media italiana (21,9% rispetto al 29,8% nazionale). Nella graduatoria dei conti economici la regione occupa le ultime posizioni con il diciassettesimo posto per quanto riguarda numero di occupati e consumi pro-capite e appena il quindicesimo posto per Prodotto Interno Lordo pro-capite. Area demografica. Settima regione per numero di abitanti, presenta il maggior numero di comuni (65) nella classe di ampiezza demografica che va dai 5.000 ai 10.000 abitanti. Ben il 66% dei comuni ha una popolazione superiore ai 5.000 abitanti e la città più popolosa è Bari con oltre 330.000 abitanti. Nella graduatoria della vita media occupa il settimo posto per gli uomini (74,3 anni rispetto alla media italiana di 73,4) e il tredicesimo per le donne (79,9 anni rispetto alla media italiana di 80 anni) mentre con un indice di vecchiaia pari a 66,3 (contro il valore nazionale di 96,57) è la seconda regione “più giovane” d’Italia. Area ambientale. La percentuale di superficie pianeggiante (53,2%) è superiore nettamente alla media nazionale; vicina ai valori medi italiani, invece, è la superficie collinare mentre del tutto irrilevante è la quota di superficie montuosa (appena l’1,5%). Il 40% del territorio è classificato, secondo il grado di sismicità, ad un livello medio-alto. Per la qualità delle acque marine balneabili si colloca al terzo posto nella graduatoria nazionale con il 78,7% di costa balenabile.

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