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Provincia di CHIETI

Capoluogo: Chieti

Scheda

 
Stemma della provincia Chieti
   

Provincia di Chieti - Statistiche

Territorio. Provincia sud-orientale della regione Abruzzo, la cui conformazione orografica, molto complessa, corrisponde ad un certo squilibrio economico e socio-culturale: una netta cesura, infatti, divide il modello di sviluppo delle sue aree montane, depresse e chiuse in un isolamento ancestrale, da quello del litorale e della fascia collinare retrostante, che godono di una notevole concentrazione di beni, risorse e servizi. La popolazione provinciale, che presenta un indice di vecchiaia nella media ed è suddivisa in 104 comuni, si distribuisce abbastanza uniformemente su tutto il territorio ma fa registrare una particolare concentrazione lungo la costa e nella fascia collinare compresa fra il corso del fiume Pescara e quello del fiume Sangro. Il territorio provinciale, proteso ad oriente sul mare Adriatico, chiuso ad occidente dal massiccio della Maiella e delimitato alle opposte estremità settentrionale e meridionale dalle valli del Pescara e del fiume Trigno, presenta un profilo geometrico molto irregolare e, di conseguenza, un paesaggio multiforme: la scabrosità dalle bastionate appenniniche si oppone alle morbide forme delle colline argillose del Subappennino Frentano, degradanti sulla cimosa litoranea, profondamente incise dall'idrografia nonché plasmate dall'erosione e dall'intervento umano. Nello stemma provinciale campeggia la testa di un cinghiale, sormontata da un giogo rosso adorno di dodici perle e fissato da due chiodi d'argento.  

Comunicazioni. Il sistema viario e ferroviario della provincia è organizzato su due livelli. Quello principale comprende il sistema dei collegamenti con l'esterno e mette in relazione il Nord con il Sud d'Italia -attraverso la strada statale n. 16 Adriatica, la linea ferroviaria Bologna-Bari e il tronco autostradale Bologna-Taranto (A14)- e il mare Adriatico con il Tirreno -mediante l'autostrada Torano-Pescara (A25), la linea ferroviaria Roma-Pescara, la superstrada Fondovalle del Sangro e la cosiddetta Trignina (strada statale n. 650), che conduce all'entroterra molisano e campano- Il secondo livello è rappresentato dalle strutture di trasporto interne alla provincia, che fanno perno sulle grandi reti di traffico infittendone le maglie: un particolare rilievo hanno la statale n. 263 della valle del fiume Foro, da Francavilla al Mare a Guardiagrele, e la strada provinciale che si sviluppa lungo il corso del fiume Sinello.  

Storia. Il territorio provinciale fu intensamente popolato fin dalla preistoria, come testimoniano gli insediamenti paleolitici e neolitici di Terrazzi-Zannini e Madonna del Freddo (Chieti), Marcianese (Lanciano), Fonti Rossi (Lama dei Peligni), Colle Sinello (Vasto), Fossacesia e Pennapiedimonte. Dal V secolo a. C. frentani, marrucini e caracini, e in misura molto più ridotta lucani del Sangro e pentri, si divisero il dominio dell'attuale circoscrizione, creandovi i futuri municipi romani di CLUVIAE, IUVANUM, ANXANUM, HISTONIUM e TEATE. Nel Medioevo, sotto i conti Attonidi (X-XI secolo) quest'ultima crebbe di prestigio come sede episcopale, come caposaldo dell'Abruzzo costiero da Termoli a Penne e in seguito come sede del giustizierato CITRA PISCARIAM, che istituito dagli Angioini nel lontano 1272, riuniva, oltre all'attuale provincia teatina, la conca sulmonese, l'Altopiano delle Cinquemiglia, l'alta valle del fiume Sangro e il Molise settentrionale. Prima della grande ristrutturazione amministrativa nazionale del 1927 la provincia comprendeva 120 comuni.  

Struttura socio-economica. In alcune aree della provincia -in particolare nell'Ortonese e nella zona del Sangro e Aventino- è presente un'elevata concentrazione di colture specializzate, che, a dispetto della diffusa contrazione dell'agricoltura in tutta la regione, continuano ad esercitare una funzione economica trainante. L'armatura produttiva della provincia fa perno su tre poli principali -l'area industriale della Val Pescara, localizzata nella piana sottostante il capoluogo di provincia, il nucleo della Val di Sangro, nel cuore della circoscrizione teatina, e quello del Vastese, al confine con il Molise- e su altrettanti insediamenti produttivi di carattere secondario, rappresentati dal complesso industriale di Ortona a nord, di Casoli al centro e della valle del fiume Sinello a sud. Il terziario, che ha la sua sede elettiva nel capoluogo di provincia e nei poli urbani di Ortona, Lanciano e Vasto, fa sentire il peso della sua assenza nelle zone montane; qui le energie dovrebbero rivolgersi alla tutela dell'ambiente naturale, che può ritenersi un intatto serbatoio di potenzialità economiche, non ancora pregiudicato ma afflitto qua e là da fenomeni iniziali di degrado.

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