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Provincia di PISTOIA

Capoluogo: Pistoia

Scheda

 
Stemma della provincia Pistoia
   

Provincia di Pistoia - Ambiti

DEFINIZIONE Il territorio provinciale si ripartisce nettamente in una sezione montuosa a nord e in una pianeggiante a sud. Quest'ultima sfuma impercettibilmente ad ovest nella piana lucchese e nel Valdarno Inferiore, ad est nella conca fiorentino-pratese. Nel bel mezzo della sua estensione, però, il monte Albano, saldandosi con i contrafforti collinari dell'Appennino, viene a rappresentare un elemento di discontinuità. La circoscrizione provinciale si presta quindi ad una tripartizione: da un lato la Montagna pistoiese, coinvolta in ritmi e modelli di vita propri, con un peculiare profilo socio-economico e storico-culturale; dall'altro le due aree pianeggianti -Valdinievole e Conca pistoiese-, separate da un sottile diaframma di rilievi collinari che ospitano comuni di transizione come Marliana e Serravalle Pistoiese. Le due vallate, prive di un'identità geografica e storica ben definita, si sono venute orientando nel tempo l'una verso Lucca, l'altra verso Prato e Firenze.  

Valdinievole: Buggiano, Chiesina, Uzzanese, Lamporecchio, Larciano, Marliana (area di transizione), Massa e Cozzille, Monsummano Terme, Montecatini Terme, Pescia, Pieve a Nievole, Ponte Buggianese, Uzzano.  

Conca pistoiese: Agliana, Montale, Pistoia, Quarrata, Serravalle Pistoiese (area di transizione).  

Montagna pistoiese: Abetone, Cutigliano, Piteglio, Sambuca Pistoiese, San Marcello Pistoiese.  

VALDINIEVOLE

Territorio. Nonostante la lunga tradizione del suo nome, questo territorio non possiede una spiccata identità geografica. È incorniciato dalla Montagna pistoiese a nord e dal monte Albano ad est, lambito dal padule di Fucecchio e dalle colline delle Cerbaie a sud ma si confonde con la piana lucchese ad ovest. Montagnoso in corrispondenza dei contrafforti appenninici è occupato per la maggior parte della sua estensione da un'area pianeggiante, di origine paludosa. L'impaludamento, di cui sopravvivono tracce nel comprensorio di Larciano, fu determinato con tutta probabilità dal sollevamento del letto dell'Arno e comportò molteplici interventi di bonifica, portati al compimento solo al principio di questo secolo. Attualmente la piana è in fase di valorizzazione e ospita una massiccia espansione edilizia, per effetto della quale le antiche sedi amministrative di alcuni comuni (Larciano, Massa e Cozzile, Uzzano), sorte sui poggi per sfuggire alla passata insalubrità e legate a modelli arcaici di vita, registrano una lenta decadenza, mentre altre località pianeggianti del comprensorio si avviano a superarle per importanza. In questo contesto di sviluppo, le vie di comunicazione e le sorgenti termali di Montecatini Terme e Monsummano Terme fungono da catalizzatori di presenze umane.

Comunicazioni. In posizione baricentrica fra Lucca e Pistoia, Montecatini Terme è una tappa obbligata per i percorsi viari e ferroviari che collegano quei due estremi: la statale n. 435, strada di grande comunicazione, la linea ferroviaria Pistoia-Lucca e l'autostrada Firenze-mare. La direttrice lungo cui si sviluppano questi tracciati è parallela a quella del Valdarno Inferiore e la statale n. 436, che unisce Montecatini Terme a Fucecchio, funge da elemento di raccordo.

Storia. La zona conobbe per buona parte del Medioevo frammentazione politica e atomismo dei centri di potere: a più riprese i Maona e i Montecatini, i conti Guidi, i vescovi di Pistoia e il comune di Lucca saggiarono con aspre lotte i rispettivi raggi di influenza. Fra XII e XIII sec., Pistoia guadagnò un precario controllo sulla parte orientale della vallata, senza riuscire a soggiogare i liberi comuni -Buggiano, Massa e Cozzile, Monsummano, Montecatini, Pescia, Pieve a Nievole, Uzzano- che gravitano nell'orbita di Lucca. Nel corso del XIV sec., Firenze legò a sé i possedimenti di Pistoia e con trattative, nel 1399, si assicurò, ai danni di Lucca, il dominio pressoché esclusivo della Valdinievole. Ai Medici e soprattutto ai Lorena si deve il recupero della pianura alluvionale, infestata da acquitrini e da febbri malariche.

Struttura socio-economica. L'equilibrio economico della Valdinievole mostra chiaramente i suoi primi punti di forza: si equivalgono, sul piano dei valori di reddito e delle potenzialità occupazionali, il turismo nella città termale di Montecatini Terme e in quella di Monsummano Terme, la floricoltura e le colture vivaistiche di prestigio nazionale e internazionale (Pescia, Ponte Buggianese) e infine l'industria manifatturiera, che presenta una specializzazione quasi esclusiva nel ramo tessile e calzaturiero. Montecatini Terme contende a Pistoia il ruolo di referente amministrativo dei comuni della valle e a Lucca quello di fonte di occupazione.  

CONCA PISTOIESE

Territorio. È la piana alluvionale che l'Ombrone pistoiese attraversa dopo essersi fatto spazio, nella prima parte del suo corso, fra i rilievi dell'Appennino.  Uno sguardo panoramico, gettato proprio dagli ultimi avamposti di quest'ultimo, riesce a cogliere l'intera vallata, fin dove essa si confonde, a meridione, nella pianura industrializzata di Prato e Firenze. Nessun confine naturale, quindi, circoscrive a sud-est la conca di Pistoia; a nord, invece, la cosiddetta Montagna pistoiese, con rilievi anche accentuati (monte Acuto, Le Cortine), la individua meglio di quanto non facciano, ad ovest, le dolci ondulazioni del monte Albano e i contrafforti collinari dell'Appennino. La zona conobbe i nefasti effetti dell'impaludamento, superati, poi, grazie ad efficaci interventi di bonifica. Ai nostri giorni, infatti, un "continuum" di insediamenti umani e produttivi da Pistoia, assecondando il corso dell'Ombrone ed i principali tracciati viari e ferroviari, si sviluppa verso Prato e l'area metropolitana di Firenze. Si tratta di un contesto fortemente industrializzato, all'interno del quale Pistoia, con l'intraprendenza e la ricchezza di funzioni politiche ed economiche che la contraddistingue, svolge una funzione organizzativa per i comuni che gravitano nella sua orbita.

Comunicazioni. Pistoia è anche un importante nodo viario, punto di incrocio di assi paralleli e meridiani: la statale n. 66, la n. 64, che collega Prato a Bologna, l'autostrada Firenze-mare, la linea ferroviaria Firenze-Pistoia, la Pistoia-Lucca e la "Porrettana" Pistoia-Bologna, ed infine la statale n. 435 Pistoia-Montecatini Terme-Lucca. Questi tracciati determinano, incontrandosi nel capoluogo, una complessa struttura a raggiera orientata in direzione di tutti e quattro i punti cardinali.

Storia. La sezione centrale della valle conobbe insediamenti romani (Agliana e Pistoia). Durante il Medioevo i conti Guidi e i Cadolingi di Fucecchio si divisero, in una situazione di aperta conflittualità, il controllo del territorio, fino a quando Pistoia, divenuta libero comune nel 1115 ed economicamente sempre più prospera, non fu in condizione di ampliare la propria giurisdizione territoriale. La conca acquisì allora il carattere di entità politica unitaria e, allorché le fortune di Pistoia decaddero per effetto dei continui e laceranti contrasti con Lucca e Firenze, quest'ultima acquisì quasi in blocco il dominio dell'area, legandola da quel momento alle sue sorti.

Struttura socio-economica. La notevole vicinanza di Prato, patria indiscussa della lavorazione della lana, conferisce un'impronta univoca anche al tessuto industriale della conca pistoiese, dominato dalla tipologia produttiva della piccola e media impresa. Un numero crescente di imprenditori e artigiani ha fatto della tessitura, della produzione di biancheria impreziosita da raffinati ricami e delle confezioni una cospicua fonte di reddito, di occupazione e di indotto commerciale. Secondo una linea di tendenza comune anche alla pianure industrializzate di Firenze e del Valdarno Inferiore, l'agricoltura è stata ormai da tempo relegata in posizione subalterna. Serravalle, comune collinare di transizione fra la Valdinievole e la valle dell'Ombrone Pistoiese, è l'unico custode di un'autentica vocazione rurale, a cui si ispirano le imprese agrituristiche sorte nel suo comprensorio. La qualità della vita nei comuni della conca -aggregati nella Usl n. 3- è complessivamente elevata e trae vantaggio soprattutto dalla pluralità di funzioni che il capoluogo di provincia assomma nel suo tessuto urbano.  

MONTAGNA PISTOIESE

Territorio. L'intera porzione di territorio provinciale che si situa a nord del capoluogo, di Montecatini Terme e di Pescia è occupata dai rilievi dell'Appennino Tosco-Emiliano. Nel linguaggio corrente quest'area montuosa è indicata come Montagna pistoiese quasi a voler consacrare, mediante un'apposita denominazione, la dicotomia di usi, tradizioni ed equilibri socio-economici esistente fra nord e sud della provincia. Nell'area appenninica gli insediamenti umani, infatti, hanno trovato posto alle falde di imponenti alture, prossime alla soglia dei 2000 metri -il monte Gomito (Abetone), il monte Tauffi (Cutigliano), il monte Caligi (Piteglio) e il monte Spigolino (San Marcello Pistoiese)-, in una cornice naturale particolarmente amena ma difficile da plasmare. Le secolari faggete e le abetaie, di cui si può ammirare l'intatta bellezza nella riserva naturale dell'Abetone, e la natura accidentata del suolo hanno da sempre ostacolato un'espansione edilizia che non fosse prettamente residenziale e promosso un tenore arcaico di vita. Oggi lo spopolamento incombe sui comuni del versante adriatico dell'Appennino, mentre è stato parzialmente arginato ad ovest, grazie ad un'efficace valorizzazione delle potenzialità turistiche dell'area. Il panorama dei servizi si presenta comunque lacunoso anche in contesti popolosi e vivaci come il comune di San Marcello Pistoiese e il capoluogo di provincia continua quindi a rivestire il ruolo di insostituibile punto di riferimento amministrativo.

Comunicazioni. Le anguste vallette che si insinuano fra i rilievi dell'Appennino pistoiese hanno da sempre costituito un privilegiato luogo di transito per i viaggiatori diretti verso la Pianura Padana. Grazie al consistente apporto dell'uomo questa zona montana ha finito per ospitare tracciati di grande rilievo, in quanto creati per ovviare alla cesura che l'asse trasversale dell'Appennino Tosco-Emiliano  stabilisce fra nord e sud della penisola. Si tratta della statale n. 64, che, parallelamente alla linea ferroviaria "Porrettana", congiunge Pistoia al capoluogo emiliano passando attraverso il valico della Porretta, e della statale n. 12 del Brennero, che approda a Modena muovendo da Lucca e utilizzando il passo dell'Abetone.

Storia. Le vicissitudini storiche della Montagna non si discostano di molto da quelle della sottostante pianura. Al pari di questa fu infatti in un primo tempo teatro di aspre lotte tra famiglie locali (conti Guidi, Vergiolesi). Successivamente si contesero il predominio di queste plaghe il comune di Lucca e quello di Pistoia, costantemente sottoposti alle pesanti ingerenze della repubblica fiorentina.  In concomitanza con l'affermazione della signoria medicea, nel XV sec., il territorio fu gradualmente egemonizzato da Firenze, ma furono i Lorena, qualche secolo più tardi, a coglierne tutta l'importanza strategica e a valorizzarlo come zona di contatto con il ducato degli Estensi.

Struttura socio-economica. Le iniziative economicamente più vivaci si rilevano sul versante appenninico che lambisce la provincia di Lucca: centri come Abetone, Cutigliano, Piteglio, San Marcello Pistoiese attirano per tutto l'arco dell'anno flussi di sciatori e di villeggianti che affollano le stazioni di soggiorno estivo ed invernale della zona, modernamente attrezzate.

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