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Provincia di RIMINI

Capoluogo: Rimini

Scheda

 
Stemma della provincia Rimini
   

Provincia di Rimini - Ambiti

DEFINIZIONE La presenza di due ambienti vallivi distinti tra loro e dalle caratteristiche non confondibili consente di individuare due ambiti sub-provinciali che tengono conto dei legami profondi tra i comuni rivieraschi e i centri che su di loro gravitano per i servizi principali. Così è possibile raccogliere i comuni della valle del Marecchia, che hanno nel capoluogo provinciale il loro naturale punto di riferimento, e i centri della Valconca, che trovano anche più vicino, nei comuni di Riccione e Cattolica, i servizi di più immediata necessità.

Rimini e Valle del Marecchia: Bellaria Igea Marina, Poggio Berni, Rimini, Sant’Arcangelo di Romagna, Torriana, Verucchio.

Riccione e Valconca: Cattolica, Coriano, Gemmano, Misano Adriatico, Mondaino, Monte Colombo, Montefiore Conca, Montegridolfo, Montescudo, Morciano di Romagna, Riccione, Saludecio, San Clemente, San Giovanni in Marignano.

RIMINI E VALLE DEL MARECCHIA

Territorio. Il fiume Marecchia nasce in Toscana, attraversa parte della regione Marche e, nel suo tratto finale (poco più di venti chilometri), disegna una valle ampia, fiancheggiata da colline interrotte qua e là da speroni rocciosi che richiamano i rilievi, più consistenti e più lontani, del Montefeltro e dell’Appennino. Sono proprio questi speroni a differenziare la valle del Marecchia dall’altra, più meridionale, solcata dal fiume Conca, e ad ospitare talvolta rocche medievali ancora ben conservate.

Comunicazioni. Il capoluogo provinciale si pone come crocevia di importanti assi viari: oltre alle direttrici principali già descritte, partono infatti da qui la s.s. 72 di San Marino, che sale fino ai bastioni della città fortificata, e la s.s. 258 Marecchia che, seguendo il corso del fiume, si inoltra nel Montefeltro e da qui nella provincia di Arezzo, superando l’Alpe della Luna. Completano il quadro delle infrastrutture di comunicazione la linea ferroviaria Ferrara-Rimini, il porto turistico di Rimini e l’aeroporto turistico di Rimini/Miramare, che ha anche qualche volo di linea.

Storia. Fu sede di un’antica civiltà villanoviana, risalente al IX-X secolo a.C.; abitata in seguito dagli etruschi e dai galli senoni, la valle fu colonizzata in epoca romana, quando prese il nome di via Ariminiensis. Dopo la caduta dell’impero romano subì l’influsso di Ravenna e, in pieno Medioevo, delle casate nobiliari dei Malatesta e Montefeltro. Prima dell’unificazione fu terra dello Stato pontificio.

Struttura socio-economica. La presenza del capoluogo provinciale e del suo sviluppatissimo settore terziario condiziona l’economia del tratto romagnolo della vallata; non mancano tuttavia elementi peculiari, come l’agricoltura che beneficia delle caratteristiche di fertilità del terreno e consente la coltivazione di ortaggi, frutta, olivo e vite, con le connesse e apprezzate produzioni di olio e vino (albana, cagnina, sangiovese e trebbiano). Non mancano insediamenti industriali alle spalle del litorale e lungo il fondo valle, impegnati per lo più nella lavorazione del legno e nella produzione di mobili; l’artigianato è ben rappresentato e trova facile mercato nei flussi di visitatori che interessano la zona durante tutto l’anno.

RICCIONE E VALCONCA

Territorio. Il fiume Conca, come il Marecchia, viene dal Montefeltro. Il tratto che interessa la provincia riminese dà luogo a una valle meno ampia rispetto a quella del Marecchia, contribuendo a disegnare un paesaggio sotto certi aspetti più uniforme nell’andamento altimetrico, con ondulazioni più morbide e regolari, caratterizzato dai tratti tipici della collina antropizzata e vivacizzato dal profilo dei borghi medievali che si affacciano sul mare Adriatico.

Comunicazioni. La viabilità provinciale percorre la valle del Conca e collega i comuni collinari tra loro e con le principali direttrici di traffico che corrono lungo la costa. Non interessata dalla rete ferroviaria, questa parte della regione può contare sui porti turistici di Riccione e Misano Adriatico. I centri maggiori e le infrastrutture di trasporto si raggiungono comunque senza particolari difficoltà.

Storia. Se la presenza romana è fuori discussione e attestata, oltre che dai toponimi, da più concrete emergenze archeologiche, è il Medioevo ad aver lasciato le tracce più rilevanti: terra di confine (e di contesa) tra Rimini e Urbino, fu interessata da un processo di incastellamento di cui rimangono resti di grande pregio, come ad esempio il celebre centro storico di Gradara con la sua rocca (meta di turisti che qui ricordano l’amore dei danteschi Paolo e Francesca). Oltre ai Malatesta e ai Montefeltro, esercitarono la signoria su queste terre anche i Borgia, i Medici e i Della Rovere. Dopo aver fatto parte della repubblica Cisalpina alla fine del Settecento, il territorio tornò allo Stato della Chiesa fino all’unificazione nazionale.

Struttura socio-economica. I caratteri propri della provincia riminese si ritrovano qui con ben poche varianti: nel panorama economico domina il terziario, e in particolare il terziario legato al turismo, grazie alla presenza di centri come Riccione, Gabicce e Cattolica; sui pendii si coltivano olivo, vite e alberi da frutta ma non è certo l’agricoltura a costituire l’asse portante dell’economia locale. Merita un cenno il flusso di turismo sportivo determinato dalla presenza, a Misano Adriatico, dell’autodromo “Santa Monica” ove si svolgono importantissime competizioni internazionali di automobilismo e motociclismo.

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