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Provincia di RAVENNA

Capoluogo: Ravenna

Scheda

 
Stemma della provincia Ravenna
   

Provincia di Ravenna - Ambiti

DEFINIZIONE Una forte caratterizzazione si riscontra nella fascia costiera, con i due comuni rivieraschi cui non è irragionevole associare quello di Russi, che gravita sul capoluogo (non a caso proprio questi tre comuni sono stati riuniti nel distretto scolastico n. 40); la mancanza di una chiara vocazione marinara o di legami altrettanto stretti con in capoluogo porta a racchiudere tutti gli altri comuni in un medesimo, virtuale ambito sub-provinciale, che si distingue da quello costiero e che trova in Lugo e Faenza i poli di maggiore attrazione.

Fascia costiera: Cèrvia, Ravenna, Russi.

Entroterra: Alfonsine, Bagnacavallo, Bagnara di Romagna, Brisighella, Càsola Valsènio, Castèl Bolognese, Consèlice, Cotignola, Faenza, Fusignano, Lugo, Massa Lombarda, Riolo Terme, Sant'Àgata sul Santerno, Solarolo.

FASCIA COSTIERA

Territorio. Attraversato dal fiume Savio, il territorio si caratterizza, oltre che per la presenza del mare, per le spettacolari pinete costiere, celebrate negli scritti di poeti quali Dante e Byron, che occupano migliaia di ettari: la pineta San Vitale, quella di Ravenna, quella di Cervia e quella di Classe. Qui, oltre al pino domestico, si trovano erica, lentisco, cisto, olivello, ligustro, sorbo domestico, nespolo, prugnolo, asparago, orchidea e rosa di San Giovanni. La fauna, oltre che da rettili e anfibi, è composta soprattutto da uccelli: fagiani, usignoli e pettirossi, tordele, merli, capinere, cinciallegre, picchi, cornacchie, fringuelli e cardellini, averle, scriccioli, upupe, tortore, gazze e rapaci notturni come l'allocco, il gufo e la civetta. Per la conservazione di questi ambienti naturali sono state create aree di speciale tutela, come la riserva naturale della pineta di Ravenna; in quella di Cervia è stato creato un parco naturale di oltre 20 ettari. Un'altra area di importanza naturalistica è costituita dalle saline di Cervia, dove nidificano cavalieri d'Italia, germani reali, avocette e gabbiani. Questa parte del territorio ha conosciuto un'espansione edilizia tale per cui dal lido di Classe l'urbanizzazione giunge senza soluzione di continuità fino a Gabicce, interessando ben tre province.

Comunicazioni. Il sistema dei tracciati viari conta su assi importanti per il traffico interregionale come: la s.s. 67 Tosco-Romagnola, che unisce il mare Tirreno all'Adriatico attraversando la penisola da Pisa a Marina di Ravenna; la s.s. 71, che giunge alle porte del capoluogo dopo aver attraversato in parte Umbria e Toscana; la statale 309 Romea, che da Ravenna segue tutta la costa adriatica fino a Mestre; a queste si aggiunge la statale 254 con il suo tracciato che, più breve, si snoda tra la costa e la città di Forlì. La rete ferroviaria ha due tratti di rilievo nelle linee Ferrara-Rimini e Ravenna-Castel Bolognese; oltre allo scalo del capoluogo, alla nautica da diporto si offrono le strutture del porto di Cervia.

Storia La flotta navale che manteneva il dominio romano sul Mediterraneo orientale aveva nel porto di Classe la base più importante: vi stazionavano oltre duecento navi e diecimila uomini. La presenza delle folte pinete e la conseguente abbondante disponibilità di legname facevano del porto un luogo ideale anche per la costruzione e la riparazione dei vascelli. Tutta l'area è adesso una zona archeologica in cui è ancora possibile vedere resti di strade ed edifici. L'importanza dell'area ravennate non si arresta con la caduta dell'impero romano: il capoluogo, roccaforte dei barbari di Odoacre nel 490, sarà stretto in un lungo assedio da Teodorico e dal suo esercito di quarantamila uomini che, per bloccare ogni via di fuga agli assediati, cattura la flotta navale a Rimini e la dispone a guardia della costa. Solo l'intervento del vescovo Giovanni riuscirà a convincere alla resa Odoacre, aprendo così la via a un lungo periodo di dominio di Teodorico, caratterizzato da una grande abilità nei rapporti con le autorità religiose di tutte le confessioni rappresentate in città. Artefice di buona parte del cospicuo patrimonio artistico e architettonico ravennate, Teodorico è ricordato anche per contrasti di potere con eminenti personalità, quali il filosofo Boezio e il pontefice Giovanni I, che per ordine suo conobbero le pene del carcere. A garantire prosperità all'economia della fascia costiera contribuivano le saline: la produzione dell'“oro bianco” avveniva in apposite aree a ridosso della costa e costituì la fortuna dei territori e di chi vi esercitava il dominio; tra la fine del Seicento e l'inizio del Settecento furono costruiti i magazzini del sale, che costituiscono ancora oggi un interessante esempio di architettura industriale.

Struttura socio-economica Nelle zone lasciate libere dal processo di urbanizzazione e industrializzazione si pratica un'agricoltura intensiva, prevalentemente basata sul frumento. L'industria è decisamente sviluppata e conta sulla produzione di materiali da costruzione, plastica, costruzioni in metallo; sono rappresentati anche i comparti alimentare -con gli zuccherifici e la produzione olearia-, tessile e dell'abbigliamento, della chimica di base (è questo uno dei poli più importanti sul piano nazionale), cantieristico. Il capoluogo è uno dei principali distretti del Paese per l'estrazione di gas naturale e la raffinazione di prodotti petroliferi; parte da qui un oleodotto che arriva fino a Porto Tolle (nella veneta provincia di Rovigo). Come nell'antichità, ancora oggi nelle saline di Cervia si produce sale marino. Nel panorama delle attività produttive ricopre un ruolo di primo piano anche il turismo: da quello balneare a quello culturale, che trova nel capoluogo una importante e attraente città d'arte, con i tesori della capitale bizantina. A Cervia si trova uno stabilimento termale per bagni e fanghi; il comune è il quarto centro italiano per offerta ricettiva e di servizi, con centinaia di alberghi e di stabilimenti balneari e un indotto di migliaia di imprese legate al turismo. Lo sfruttamento della cosiddetta “industria del forestiero”, del resto, è un'attività consolidata: è dell'inizio del Novecento (1912) la fondazione di Milano Marittima (nel comune di Cervia, appunto). Non sorprende quindi che qui si trovino porti turistici con centinaia di posti barca; gli amanti dello sport praticano vela, windsurf, atletica, trekking nei “percorsi vita” disegnati all'interno delle pinete costiere, golf, ippica, tennis un po' ovunque nei numerosi impianti sportivi che lo sviluppo del turismo ha portato a realizzare. La tradizione che ha reso famoso il capoluogo provinciale è mantenuta grazie all'organizzazione di corsi estivi di mosaico.

ENTROTERRA

Territorio. Il territorio dell'entroterra ravennate presenta un profilo geometrico vario, nel quale ai tratti della pianura padana si succedono, via via che si procede verso sud, le ondulazioni delle colline che annunciano le maggiori asperità dell'Appennino tosco-romagnolo; le quote però non raggiungono mai livelli particolarmente significativi: in prossimità del confine con la toscana provincia di Firenze si trovano il monte Battaglia (715 metri) e il monte Cece (759 metri). Il fiume Santerno e il torrente Senio solcano un territorio ricco dal punto di vista naturalistico e geomorfologico. Giacimenti di gas naturale sono stati individuati a Marzeno, a sud di Bagnacavallo e tra Alfonsine e Massalombarda; attività geotermica è rivelata dalla presenza di sorgenti termali a Riolo e dei cosiddetti “Buldur' d' la Sera”, piccoli crateri che eruttano bolle di fango, in località Serra, tra Riolo e Castelbolognese. Tra i fianchi delle colline, interrotti dai calanchi, si incontrano doline, inghiottitoi e forre. L'origine e il processo di formazione di questi rilievi vengono studiati partendo dai reperti presenti in quella che viene chiamata la “Vena del Gesso” e rappresenta un'area di interesse scientifico di rilievo internazionale: si tratta di una specie di crinale caratterizzato da fenomeni di carsismo, che va dal torrente Senio al fiume Lamone; il suolo è ricco di selenite e vi sono numerose grotte che danno all'intera area un fascino particolare e ne fanno un motivo di attrazione. Dal punto di vista paesaggistico questa è senza dubbio la parte più ricca e varia dell'intera provincia: in pianura si intravedono ancora i segni dell'antica centuriazione romana; più a sud, le prime colline si caratterizzano per la presenza dei calanchi, frutto dell'azione degli agenti atmosferici sui terreni argillosi. Crescono qui l'Artemisia cretacea, la ginestra e altre specie erbacee destinate ad essiccarsi ai primi caldi a causa del terreno inospitale. Mano a mano che le quote si elevano e si procede verso l'Appennino il panorama cambia gradualmente verso i tipi altocollinari e montani, con presenza sempre più abbondante di castagno. Il riccio, la volpe, il cinghiale e il falco pellegrino trovano qui il loro habitat ideale. Conservazione e sfruttamento delle risorse ambientali e paesaggistiche sono all'origine delle iniziative di tutela e valorizzazione che hanno portato all'istituzione della riserva naturale di Alfonsine e del parco Carnè, ricco di fauna e piante secolari.

Comunicazioni. Oltre all'Autostrada del Sole, la A1 Milano-Napoli, e alla parallela s.s. 9 via Emilia, che interessano il territorio provinciale per un breve tratto, tra gli assi viari principali figurano la s.s. 302 Brisighellese Ravennate, che segue il corso del fiume Lamone e da Firenze valica l'Appennino per portarsi a Faenza e da lì al capoluogo provinciale; la statale 306 Casolana Rionese segue invece la valle del torrente Senio; anche la s.s. 610 Salice o Montanara Imolese interessa il territorio per un tratto relativamente breve, prima di addentrarsi nella provincia di Bologna in prossimità di Massa Lombarda e seguire il corso del fiume Santerno fino a Firenzuola; deve essere infine menzionata la statale 253 San Vitale, che corre tra Bologna e Ravenna quasi parallela alla via Emilia, seguendo gli assi della centuriazione romana. La rete ferroviaria conta le linee Faenza-Firenze, Faenza-Russi, Granarolo-Lavezzola.

Storia. Nella zona collinare alle spalle di Faenza, all'interno di una grotta detta “della Tinaccia”, sono state rinvenute tracce di insediamenti preistorici. Durante il corso del Medioevo, che vide affermarsi famiglie nobiliari quali i Manfredi e gli Sforza, l'intera zona subì l'influenza di Firenze e dell'ambiente toscano in generale, col quale non sono mai mancati i rapporti di scambio che hanno favorito gli artigiani locali. Il territorio ricco di argilla, infatti, ha facilitato nel tempo la produzione di ceramiche, ben nota sin dal Rinascimento e decisamente fiorente tra il Settecento e l'Ottocento, periodo cui risalgono esemplari di particolare pregio. Al VI secolo d.C. si fa invece risalire la fondazione dell'Abbazia di Valsenio.

Struttura socio-economica. In pianura, nelle zone libere dalle costruzioni civili e industriali, l'agricoltura ha i suoi orti, gli estesi frutteti e gli impianti di vite. La regione nel suo complesso è la seconda produttrice nazionale di frutta: lo deve a questa provincia più che alle altre e la provincia, a sua volta, concentra la sua produzione in questa parte del territorio. Di recente è stata introdotta la coltivazione dell'actinidia (meglio nota come kiwi) sui fianchi delle colline più basse. Non mancano gli oliveti, sebbene la produzione locale non eguagli per notorietà quella di altre regioni. L'importante frutticoltura non può non portare con sé lo sviluppo dell'industria alimentare e di quella conserviera in particolare; le altre produzioni industriali riguardano le calzature, l'abbigliamento, la ceramica (che naturalmente non è mai stata abbandonata, soprattutto intorno a Faenza), le costruzioni metalliche, la meccanica -anche di precisione-, che ha in Lugo uno dei suoi poli più rilevanti, la gomma. Importanti impianti per l'estrazione di gas naturale sono stati installati tra Massa Lombarda e Alfonsine. Il turismo non determina flussi intensi come quelli che interessano la fascia costiera ma non mancano elementi di interesse e attrazione, come le terme a Riolo e Brisighella, indicate nelle affezioni dell'apparato respiratorio e digerente e nelle malattie ginecologiche e reumatiche. Nelle istituzioni museali dedicate all'antica arte della ceramica vi sono opere di tutti i tempi e di ogni provenienza, tra le quali anche opere di Chagal e Picasso. Oltre ad una celebre gara podistica di fondo lunga cento chilometri (tra Firenze e Faenza), gli amanti dello sport possono godere passeggiate a cavallo o in mountain bike; il territorio è disseminato di pievi, castelli e torri, per la gioia di chi apprezza le vestigia del passato e può trovare ospitalità in aziende agrituristiche o negli alberghi dei centri maggiori. Non manca la possibilità di praticare il tiro al piattello, la pesca sportiva nel fiume Lamone e nei laghetti appositi, giocare a golf o godersi qualche ora all'aquapark. Se non sorprende la presenza del Giardino delle piante officinali di Casola Valsenio, il più ricco e importante d'Italia sul piano scientifico, può destare invece curiosità il fatto che a Bagnara di Romagna, nel mezzo della pianura padana, in un luogo quindi che non potrebbe sembrare più anomalo, sorga un centro internazionale per l'allevamento, lo studio e la selezione della razza canina del San Bernardo, il celebre animale divenuto famoso per i suoi impieghi nel soccorso alpino. La gastronomia nei centri di alta collina presenta elementi di diversità rispetto ai canoni della cucina romagnola: si fa infatti uso dei prodotti del sottobosco quali more, lamponi, funghi, tartufi, castagne e fragole; tale patrimonio culturale è celebrato nelle numerose sagre e ricorrenze del calendario folcloristico. Fra le tradizioni artigianali del luogo non va trascurata la lavorazione delle erbe palustri; lo sforzo compiuto per valorizzare e salvaguardare i mestieri legati alle erbe ha portato alla creazione di un centro etnografico e all'organizzazione di una manifestazione in cui gli artigiani locali espongono le sedie, le sporte, le scope e persino le calzature prodotte con le erbe delle valli romagnole (giunco, canna, Carice e stiancia).

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