Descrizione

Comune montano di probabili origini alto-medievali, frequentata stazione sciistica che vive del turismo e delle attività ad esso collegate. La comunità dei rocchigiani, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, risiede nelle località di Fonteavignone, Rovere e Terranera e nel capoluogo comunale, la cui moderna espansione, determinata da esigenze turistico-residenziali, tende a snaturare la fisionomia originaria del borgo; nel resto del comprensorio la crescita edilizia ha portato alla costituzione dei nuclei abitati di Colle Belvedere, Colle Ciaccio, Colle Marino e Prato la Nave, che si popolano solo in alcuni periodi dell'anno. Il vasto territorio comunale abbraccia i contrafforti del monte Velino e del massiccio del Sirente, una parte dell'Altopiano delle Rocche e le uniformi distese delle Prata e del Piano di Pezza, ammantate di neve in inverno e verdeggianti di prati dopo il disgelo. L'abitato sorge su di un colle lungo il margine orientale dell'altopiano; il suo clima è rigido in inverno, fresco in estate.

Comune montano di probabili origini alto-medievali, frequentata stazione sciistica che vive del turismo e delle attività ad esso collegate. La comunità dei rocchigiani, il cui indice di vecchiaia è molto elevato, risiede nelle località di Fonteavignone, Rovere e Terranera e nel capoluogo comunale, la cui moderna espansione, determinata da esigenze turistico-residenziali, tende a snaturare la fisionomia originaria del borgo; nel resto del comprensorio la crescita edilizia ha portato alla costituzione dei nuclei abitati di Colle Belvedere, Colle Ciaccio, Colle Marino e Prato la Nave, che si popolano solo in alcuni periodi dell'anno. Il vasto territorio comunale abbraccia i contrafforti del monte Velino e del massiccio del Sirente, una parte dell'Altopiano delle Rocche e le uniformi distese delle Prata e del Piano di Pezza, ammantate di neve in inverno e verdeggianti di prati dopo il disgelo. L'abitato sorge su di un colle lungo il margine orientale dell'altopiano; il suo clima è rigido in inverno, fresco in estate.

Storia

Secondo una tradizione che sfuma nella leggenda, Giulio Cesare attraversò i boschi che ancora conservano il nome di Cese. Il borgo medievale era già molto popoloso nel XIII secolo: ricordato nel 1222 fra i feudi di Bernardo d'Ocre, intorno alla metà del Duecento diede un importante contributo alla fondazione di L'Aquila; assegnato agli Orsini nel 1462, passò successivamente ai Piccolomini (1534) e ai Barberini (1663), che lo tennero fino all'eversione dei diritti feudali. Il territorio comunale fu teatro nel 1424 di una celebre battaglia tra Braccio da Montone, Francesco Sforza e Giacomo Caldora e conobbe la peste nel 1532 e nel 1669. Il visitatore può ancora ammirare i resti delle mura medievali, una porta ben conservata e tre importanti architetture religiose: la parrocchiale costruita nel Quattrocento e ristrutturata tre secoli dopo; la chiesa di S. Leucio, di antichissima costruzione ma rifatta completamente dopo il terremoto del 1703; la chiesa di San Michele Arcangelo, adattata a cappella gentilizia dai Barberini.

Secondo una tradizione che sfuma nella leggenda, Giulio Cesare attraversò i boschi che ancora conservano il nome di Cese. Il borgo medievale era già molto popoloso nel XIII secolo: ricordato nel 1222 fra i feudi di Bernardo d'Ocre, intorno alla metà del Duecento diede un importante contributo alla fondazione di L'Aquila; assegnato agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=ORSINI'>Orsini</a> nel 1462, passò successivamente ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PICCOLOMINI'>Piccolomini</a> (1534) e ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BARBERINI'>Barberini</a> (1663), che lo tennero fino all'eversione dei diritti feudali. Il territorio comunale fu teatro nel 1424 di una celebre battaglia tra <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BRACCIODAMONTONE'>Braccio da Montone</a>, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=FRANCESCOSFORZA'>Francesco Sforza</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=GIACOMOCALDORA'>Giacomo Caldora</a> e conobbe la peste nel 1532 e nel 1669. Il visitatore può ancora ammirare i resti delle mura medievali, una porta ben conservata e tre importanti architetture religiose: la parrocchiale costruita nel Quattrocento e ristrutturata tre secoli dopo; la chiesa di S. Leucio, di antichissima costruzione ma rifatta completamente dopo il terremoto del 1703; la chiesa di San Michele Arcangelo, adattata a cappella gentilizia dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BARBERINI'>Barberini</a>.

Economia

Circondato dai monti ma tutto sommato favorito dalle vie di comunicazione, il comune è riuscito adaprirsi al progresso e a garantire ai suoi abitanti stimolanti condizioni di vita in virtù della sua fama di località turistica. In quanto apprezzata meta di villeggiatura estiva e stazione per gli sport invernali, vive principalmente dell'indotto delle attività turistiche, ovvero del commercio e dei servizi, che hanno fatto registrare una significativa affermazione del credito. Lo spirito di intraprendenza e il dinamismo dei rocchigiani trova conferma nell'esistenza di un'emittente radiofonica privata e nella complessità del sistema delle infrastrutture. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, il comune possiede scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; dispone di un museo, allestito presso la confraternita del Sacramento della chiesa parrocchiale e di una biblioteca del Centro servizi culturali; possiede alberghi, residence e ristoranti ed è in grado di soddisfare le esigenze di ricreazione e di svago degli abitanti del posto e dei villeggianti -è dotato di campi di calcio, da tennis e di bocce, di un palazzetto dello sport e di splendide piste sciistiche-; le sue strutture sanitarie prestano servizi ambulatoriali e di pronto intervento e includono un consultorio familiare.

Circondato dai monti ma tutto sommato favorito dalle vie di comunicazione, il comune è riuscito adaprirsi al progresso e a garantire ai suoi abitanti stimolanti condizioni di vita in virtù della sua fama di località turistica. In quanto apprezzata meta di villeggiatura estiva e stazione per gli sport invernali, vive principalmente dell'indotto delle attività turistiche, ovvero del commercio e dei servizi, che hanno fatto registrare una significativa affermazione del credito. Lo spirito di intraprendenza e il dinamismo dei rocchigiani trova conferma nell'esistenza di un'emittente radiofonica privata e nella complessità del sistema delle infrastrutture. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, il comune possiede scuole per l'istruzione primaria e secondaria di primo grado; dispone di un museo, allestito presso la confraternita del Sacramento della chiesa parrocchiale e di una biblioteca del Centro servizi culturali; possiede alberghi, residence e ristoranti ed è in grado di soddisfare le esigenze di ricreazione e di svago degli abitanti del posto e dei villeggianti -è dotato di campi di calcio, da tennis e di bocce, di un palazzetto dello sport e di splendide piste sciistiche-; le sue strutture sanitarie prestano servizi ambulatoriali e di pronto intervento e includono un consultorio familiare.

Relazioni

Stazione climatica immersa in una natura rigogliosa, il comune è anche un paradiso degli sport invernali. Nell'ultima domenica del mese di maggio vi ha luogo la sagra del narciso, che consiste in una meravigliosa sfilata di carri allegorici adorni di narcisi che si ispirano alla leggenda, alle fiabe, alla storia e all'attualità; nell'ultima domenica di agosto si svolge la sagra pluricentenaria del solco dritto, che si ricollega ad un'antica leggenda -in seguito ad una terribile pestilenza, gli abitanti del paese fecero voto alla Madonna della Pietà che se li avesse sollevati da quella calamità avrebbero tracciato solchi dritti per tutta la notte-. La festa del Patrono S. Leucio si celebra l'11 gennaio; l'ultima domenica di luglio si svolgono i festeggiamenti popolari.

Stazione climatica immersa in una natura rigogliosa, il comune è anche un paradiso degli sport invernali. Nell'ultima domenica del mese di maggio vi ha luogo la sagra del narciso, che consiste in una meravigliosa sfilata di carri allegorici adorni di narcisi che si ispirano alla leggenda, alle fiabe, alla storia e all'attualità; nell'ultima domenica di agosto si svolge la sagra pluricentenaria del solco dritto, che si ricollega ad un'antica leggenda -in seguito ad una terribile pestilenza, gli abitanti del paese fecero voto alla Madonna della Pietà che se li avesse sollevati da quella calamità avrebbero tracciato solchi dritti per tutta la notte-. La festa del Patrono S. Leucio si celebra l'11 gennaio; l'ultima domenica di luglio si svolgono i festeggiamenti popolari.

Località

Colle Belvedere, Colle dell'Orso, Costa Vignale, Fonteavignone, Rovere, Terranera, Villaggio Colle Ciaccio

Colle Belvedere, Colle dell'Orso, Costa Vignale, Fonteavignone, Rovere, Terranera, Villaggio Colle Ciaccio

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rocca di Mezzo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.