Descrizione

Comune di collina, di origine medievale, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. La comunità dei divignanesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vive per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono nel nucleo urbano minore di Cascina Rocchetta e in alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico vario, con differenze di altitudine appena accennate, che partono da un minimo di 287 e arrivano a un massimo di 337 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da una fase di forte espansione edilizia, è posto sopra un lieve rialzo collinare; il nucleo più antico si raccoglie intorno al castello, mentre lo sviluppo più recente si è avuto verso est. Mostra un andamento plano-altimetrico tipico collinare

Comune di collina, di origine medievale, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. La comunità dei divignanesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vive per la maggior parte nel capoluogo comunale; solo pochissimi si distribuiscono nel nucleo urbano minore di Cascina Rocchetta e in alcune case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico vario, con differenze di altitudine appena accennate, che partono da un minimo di 287 e arrivano a un massimo di 337 metri sul livello del mare. L'abitato, interessato da una fase di forte espansione edilizia, è posto sopra un lieve rialzo collinare; il nucleo più antico si raccoglie intorno al castello, mentre lo sviluppo più recente si è avuto verso est. Mostra un andamento plano-altimetrico tipico collinare

Storia

Il toponimo rappresenta un prediale costruito col suffisso -ANUS sul nome gentilizio romano Divinius, dal personale Divinus. Tuttavia l'ipotesi non è confermata da documentazione medievale che risulta scarsa e non sicura. La prima notizia certa sulla sua esistenza risale al 1347. In quel periodo era sottoposta alla giurisdizione del comune di Novara tanto che i novaresi vi avevano costruito un borgofranco per allontanare le mire egemoniche dei conti di Biandrate e dei Da Castello. Nel 1413, con l'entrata a far parte del novarese nel ducato di Milano, venne concessa in feudo dal duca di Milano Filippo Maria Visconti ai fratelli Ermes e Lancillotto. Successivamente passò sotto la giurisdizione della famiglia Borromeo alla quale rimase fino al 1814, quando fu ceduta alla famiglia Ravizza, alla quale subentrarono il conte Augusto Avogadro di Collobiano, la famiglia Bellora e la famiglia Quartieri. La sua storia successiva segue quella dei territori circostanti. Interessante da vedere è la chiesa di Santo Stefano, dal 1347 sede della parrocchia. Lungo la strada che porta ad Agrate Conturbia sono visibili i resti della chiesa di San Pietro Ferreyno, del Trecento.

Il toponimo rappresenta un prediale costruito col suffisso -ANUS sul nome gentilizio romano Divinius, dal personale Divinus. Tuttavia l'ipotesi non è confermata da documentazione medievale che risulta scarsa e non sicura. La prima notizia certa sulla sua esistenza risale al 1347. In quel periodo era sottoposta alla giurisdizione del comune di Novara tanto che i novaresi vi avevano costruito un borgofranco per allontanare le mire egemoniche dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=CONTIDIBIANDRATE'>conti di Biandrate</a> e dei Da Castello. Nel 1413, con l'entrata a far parte del novarese nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=DUCATODIMILANO'>ducato di Milano</a>, venne concessa in feudo dal duca di Milano Filippo Maria <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> ai fratelli Ermes e Lancillotto. Successivamente passò sotto la giurisdizione della famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=BORROMEO'>Borromeo</a> alla quale rimase fino al 1814, quando fu ceduta alla famiglia Ravizza, alla quale subentrarono il conte Augusto <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=AVOGADRO'>Avogadro</a> di Collobiano, la famiglia Bellora e la famiglia Quartieri. La sua storia successiva segue quella dei territori circostanti. Interessante da vedere è la chiesa di Santo Stefano, dal 1347 sede della parrocchia. Lungo la strada che porta ad Agrate Conturbia sono visibili i resti della chiesa di San Pietro Ferreyno, del Trecento.

Economia

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Mancando sul posto la stazione di carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto uva, mais, frumento e foraggi; si pratica anche l'allevamento di bovini, equini e avicoli. Il settore industriale risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia si registrano aziende che operano nei comparti tessile, delle confezioni, della lavorazione del legno, meccanico ed edile. Modesta è anche l'attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari. Per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Dal punto di vista burocratico non si registrano particolari strutture: le uniche attività del genere che vi si svolgono sono quelle connesse al funzionamento dei normali servizi municipali e postali. Mancando sul posto la stazione di carabinieri, le funzioni di autorità di pubblica sicurezza sono, all'occorrenza, esercitate dal sindaco. Nell'economia locale l'agricoltura conserva un ruolo importante: si coltivano soprattutto uva, mais, frumento e foraggi; si pratica anche l'allevamento di bovini, equini e avicoli. Il settore industriale risulta ancora di dimensioni alquanto modeste; tuttavia si registrano aziende che operano nei comparti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=TESSILE'>tessile</a>, delle confezioni, della lavorazione del legno, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MECCANICO'>meccanico</a> ed edile. Modesta è anche l'attività del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, e la rete distributiva è appena sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture sociali, sportive e per il tempo libero di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari. Per l'arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Situata in bella posizione, gode di una bellissima vista sulla catena alpina del Monte Rosa; richiama visitatori proprio grazie alla sua collocazione strategica vicino a città di grande interesse artistico, culturale e commerciale e anche a luoghi di grande fascino naturalistico e storico come il lago Maggiore e il lago d'Orta. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Motivo di richiamo sono le manifestazioni culturali e folcloristiche che vi si svolgono nel corso di tutto l'anno, tra cui: settimane della musica in estate, mostre di fiori e giardini aperti in villa; mercatini dell'antiquariato, mostre d'arte, sagre delle castagne e dei funghi in autunno. Il mercato settimanale si tiene il giovedì. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Situata in bella posizione, gode di una bellissima vista sulla catena alpina del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONTEROSA'>Monte Rosa</a>; richiama visitatori proprio grazie alla sua collocazione strategica vicino a città di grande interesse artistico, culturale e commerciale e anche a luoghi di grande fascino naturalistico e storico come il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGOMAGGIORE'>lago Maggiore</a> e il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=LAGODORTA'>lago d'Orta</a>. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera del posto; diffuso è il pendolarismo verso le aree più sviluppate. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l'espletamento di pratiche burocratiche. Motivo di richiamo sono le manifestazioni culturali e folcloristiche che vi si svolgono nel corso di tutto l'anno, tra cui: settimane della musica in estate, mostre di fiori e giardini aperti in villa; mercatini dell'antiquariato, mostre d'arte, sagre delle castagne e dei funghi in autunno. Il mercato settimanale si tiene il giovedì. La festa del Patrono, San Rocco, si celebra il 16 agosto.

Località

Cascina Rocchetta

Cascina Rocchetta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Divignano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.