Descrizione

Cittadina collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e incrementato i servizi. I cistranesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; tra le altre località le più popolose sono: Casalini, Caranna, Marinelli, Sisto, Panza e Figazzano. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 405 metri di quota. L’abitato, il cui centro storico conserva un aspetto orientale, con le case bianche a terrazzo, munite di scale esterne, è situato su una piccola altura verdeggiante; interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è uno scudo “inquadrato” in Croce di Sant’Andrea di rosso e d’oro; vi si raffigura un pastorale d’argento posto in palo e accostato da due rose rosse.

Cittadina collinare, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole ha sviluppato l’industria e incrementato i servizi. I cistranesi, con un indice di vecchiaia nella media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; tra le altre località le più popolose sono: Casalini, Caranna, Marinelli, Sisto, Panza e Figazzano. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con accentuate variazioni altimetriche: si raggiungono i 405 metri di quota. L’abitato, il cui centro storico conserva un aspetto orientale, con le case bianche a terrazzo, munite di scale esterne, è situato su una piccola altura verdeggiante; interessato da una forte crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico leggermente vario. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, è uno scudo “inquadrato” in Croce di Sant’Andrea di rosso e d’oro; vi si raffigura un pastorale d’argento posto in palo e accostato da due rose rosse.

Storia

Fondata dai messapi, gli antichi abitanti della Puglia, fu in seguito colonizzata dai romani, che la chiamarono Sturnium. Nell’alto Medioevo venne distrutta dai goti; ricostruita, assunse la denominazione di Cis-sturnium, avente il significato di ‘al di qua di Sturnium’. Il toponimo attuale, attestato dal XII secolo nella forma di Cisterninum, deriva dal latino CISTERNA, ‘pozzo, vasca di raccolta dell’acqua’. Sviluppatasi attorno a una badia di monaci basiliani, passò successivamente sotto la giurisdizione dei vescovi di Monopoli, venendo assoggettata, nel Trecento, alla dominazione degli angioini. Attaccata dai turchi, all’inizio del XVI secolo fu conquistata dai veneziani, entrando poi a far parte dei possedimenti del marchese Del Vasto. La storia seguente non si discosta da quella dei territori circostanti, annessi al regno d’Italia al termine del restaurato governo borbonico e alla provincia di Brindisi nel 1927. Tra le testimonianze storico-architettoniche meritano di essere citate: una torre quadrangolare, di epoca normanna, e la chiesa di San Nicola, di origine romanica ma più volte rimaneggiata nel corso dei secoli.

Fondata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=MESSAPI'>messapi</a>, gli antichi abitanti della Puglia, fu in seguito colonizzata dai romani, che la chiamarono Sturnium. Nell’alto Medioevo venne distrutta dai goti; ricostruita, assunse la denominazione di Cis-sturnium, avente il significato di ‘al di qua di Sturnium’. Il toponimo attuale, attestato dal XII secolo nella forma di Cisterninum, deriva dal latino CISTERNA, ‘pozzo, vasca di raccolta dell’acqua’. Sviluppatasi attorno a una badia di monaci basiliani, passò successivamente sotto la giurisdizione dei vescovi di Monopoli, venendo assoggettata, nel Trecento, alla dominazione degli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANGIOINI'>angioini</a>. Attaccata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=TURCHI'>turchi</a>, all’inizio del XVI secolo fu conquistata dai veneziani, entrando poi a far parte dei possedimenti del marchese Del Vasto. La storia seguente non si discosta da quella dei territori circostanti, annessi al regno d’Italia al termine del restaurato governo borbonico e alla provincia di Brindisi nel 1927. Tra le testimonianze storico-architettoniche meritano di essere citate: una torre quadrangolare, di epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNA'>normanna</a>, e la chiesa di San Nicola, di origine romanica ma più volte rimaneggiata nel corso dei secoli.

Economia

Non si registrano particolari strutture burocratiche: le uniche sono quelle dell’ufficio postale e del municipio; va segnalata però la presenza della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, che nell’economia locale conserva un ruolo importante, si basa su tutti i tipi di colture; è praticato pure l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico, dell’abbigliamento, del legno, della produzione e distribuzione di energia elettrica; non mancano fabbriche di mobili, calzature, articoli in plastica, strumenti ottici e apparecchiature fotografiche. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività radiotelevisive. Tra strutture sociali si segnala una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono una scuola magistrale e un istituto professionale industriale; per l’approfondimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Non si registrano particolari strutture burocratiche: le uniche sono quelle dell’ufficio postale e del municipio; va segnalata però la presenza della Pro Loco e della stazione dei carabinieri. L’agricoltura, che nell’economia locale conserva un ruolo importante, si basa su tutti i tipi di colture; è praticato pure l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. Il tessuto industriale è costituito da aziende operanti nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile, metallurgico, dell’abbigliamento, del legno, della produzione e distribuzione di energia elettrica; non mancano fabbriche di mobili, calzature, articoli in plastica, strumenti ottici e apparecchiature fotografiche. Il terziario si compone di una sufficiente rete commerciale e dell’insieme dei servizi che, accanto a quello bancario, comprendono anche attività radiotelevisive. Tra strutture sociali si segnala una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell’obbligo e includono una scuola magistrale e un istituto professionale industriale; per l’approfondimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario sono assicurate le prestazioni fornite dal locale ospedale.

Relazioni

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale e gustando le specialità gastronomiche del posto, tra cui gli “gnummarieddi” (involtini di interiora di agnello) e la crostata di formaggio pecorino fresco. È al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie alle sue attività produttive, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni, e alla presenza del presidio ospedaliero e degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra le manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche vanno ricordate: la fiera di Sant’Antonio Abate, del 17 gennaio; quella del martedì Santo e la fiera della baminella, che si svolge l’8 settembre. La festa dei Patroni, i Santi Martiri Quirico e Giulitta, viene celebrata la prima o la seconda domenica di agosto.

Sebbene non figuri tra le mete turistiche più celebrate della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni, godendo delle bellezze dell’ambiente naturale e gustando le specialità gastronomiche del posto, tra cui gli “gnummarieddi” (involtini di interiora di agnello) e la crostata di formaggio pecorino fresco. È al centro di rapporti particolarmente intensi con i comuni vicini, grazie alle sue attività produttive, che consentono di richiamare manodopera dai dintorni, e alla presenza del presidio ospedaliero e degli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado. Tra le manifestazioni legate a tradizioni folcloristiche vanno ricordate: la fiera di Sant’Antonio Abate, del 17 gennaio; quella del martedì Santo e la fiera della baminella, che si svolge l’8 settembre. La festa dei Patroni, i Santi Martiri Quirico e Giulitta, viene celebrata la prima o la seconda domenica di agosto.

Località

Calabrese, Caranna, Casalini, Figazzano, La Specchia, Marinello, Monte, Panza, Pico, Pistone, Sisto

Calabrese, Caranna, Casalini, Figazzano, La Specchia, Marinello, Monte, Panza, Pico, Pistone, Sisto

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Cisternino rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.