ANGIOINI: Appartenenti alla casa francese di Angiò, dominarono nell'Italia meridionale dal 1266 al 1435. Il papa Urbano IV, spaventato dalla superiorità dei ghibellini, appoggiati da Manfredi, figlio di Federico II, che si era fatto eleggere re di Sicilia, chiamò in aiuto Carlo d'Angiò, fratello del re di Francia Luigi IX il Santo, offrendogli il regno dell'Italia meridionale. Manfredi contrastò in tutti i modi Carlo d'Angiò ma fu sconfitto nella battaglia di Benevento (1266) e morì combattendo valorosamente. Iniziò così la dominazione angioina nell'Italia meridionale. Corradino, nipote di Manfredi e ultimo rappresentante della casa di Svevia, scese in Italia per rivendicare il trono. Sconfitto dalle truppe di Carlo d'Angiò a Tagliacozzo (Abruzzo) nel 1268, si rifugiò presso il signore ghibellino Giovanni Frangipane, alla Torre di Astura, sul litorale tirrenico, nei pressi di Anzio. Al sopraggiungere delle navi francesi, il Frangipane consegnò Corradino agli inviati del re. In cambio del suo tradimento avrebbe ottenuto in seguito un feudo nei pressi di Benevento. Carlo d'Angiò fece processare e condannare Corradino, che fu giustiziato a Napoli in Piazza Mercato. Il potere degli Angioini in Italia si rafforzò ma determinò malcontento e ribellioni, per l'imposizione di tasse gravose e per una serie di soprusi. La rivolta dei Vespri a Palermo (1282) e l'intervento di Pietro d'Aragona, marito di Costanza, figlia di Manfredi, scacciò dalla Sicilia gli Angioini che non accettarono la situazione e cercarono di riconquistare il territorio perduto, combattendo una lunga guerra contro gli Aragonesi. Nel 1302, con la pace di Caltabellotta, la Sicilia e la Sardegna passarono sotto il dominio della Casa spagnola d'Aragona, mentre il regno di Napoli restava agli Angioini che, unitisi successivamente al ramo dei duchi di Durazzo, continuarono a regnare con Carlo III e Ladislao I (secolo XIV) e quindi con Giovanna II, fino all'estinzione della dinastia, nel 1435. La presenza degli Angioini a Napoli, soprattutto sotto il regno di Roberto d'Angiò, coincise con un periodo molto importante da un punto di vista artistico e culturale che, tra l'altro, determinò la diffusione dello stile gotico e il sorgere di importanti monumenti in varie località dell'Italia meridionale.