SCAPIGLIATURA:
Con questo nome, tratto dal titolo del romanzo di Cletto Arrighi (pseudonimo di Carlo Righetti) "La scapigliatura e il 6 febbraio" (1861), si indicò il movimento di reazione al costume e alla cultura del tempo, sorto a Milano e diffusosi poi a Torino e in altri centri della Lombardia e del Piemonte, all'incirca fino al 1880. Agli ideali piccolo-borghesi e un po' limitati della società post-risorgimentale, gli scapigliati opposero comportamenti di vita ribelli, anticonformisti, irrequieti, chiassosi e tendenti a scandalizzare i benpensanti. In campo letterario il movimento reagì alle espressioni del tardo romanticismo, rappresentate dai romanzieri post-manzoniani e dai sentimentalismi delle liriche di Giovanni Prati e di Aleardo Aleardi, per affermare la necessità di forme nuove, spontanee, estrose e spesso eccentriche. Di qui l'interesse per l'arte straniera e, in particolare, per autori come Baudelaire, Sterne, Heine e Poe. Gli scapigliati non trascurarono, però, le tendenze veristiche e naturalistiche del tempo e accolsero, della corrente romantica, quegli aspetti che la cultura italiana aveva trascurato, quali l'individualismo esasperato, la fantasia senza freni, la ricerca del lugubre e dell'orrido. Tra i rappresentanti più significativi della scapigliatura vanno citati Giuseppe Romani, autore del romanzo "Cento anni", molto stimato e considerato il capostipite del movimento, Arrigo Boito, poeta e compositore, Emilio Praga, che nelle sue liriche si sforzò di creare un linguaggio nuovo, Iginio Ugo Tarchetti, scrittore molto sensibile, Carlo Dossi, autore eclettico portato a sperimentare stili e linguaggi. Tra i pittori emergono Tranquillo Cremona, che reagì alle regole accademiche valorizzando il colore, Mosè Bianchi, che nei suoi quadri trattò vari soggetti, Daniele Ranzoni, che ritrasse di preferenza bambini e donne con luminosità e variazioni di colore molto suggestive. Se è vero che non ha prodotto capolavori, la scapigliatura ha esercitato comunque un'importante azione di stimolo sugli intellettuali, spingendoli a guardare avanti verso nuove forme d'arte. V. anche ARRIGHI CLETTO e CREMONA TRANQUILLO e DOSSI CARLO e PRAGA EMILIO