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Regione SARDEGNA

Capoluogo: Càgliari

Scheda

 
Stemma della regione Sardegna
   

Regione Sardegna - Statistiche

Terra dei nuraghi, conserva l’eredità di una lontanissima preistoria, testimoniata dai megalitici reperti archeologici presenti su tutto il suo territorio. Caratterizzata dalla preziosa bellezza incontaminata dei suoi spazi, può offrire ai sempre più ingenti flussi turistici la ricchezza peculiare di una regione ricca di storia, cultura, arte e natura, con le sue meravigliose coste, alte e frastagliate, che si tuffano su uno dei mari più belli d’Europa. E dell’Europa, appunto, è, per dimensione, la quarta isola, collocata al centro del Mediterraneo Occidentale.

Collegamenti. La totale assenza di autostrade è compensata, almeno in parte, da alcune direttrici principali, tutte strade statali, che collegano i centri più importanti: la strada statale n. 131 Carlo Felice, la n. 131 DCN, la n. 391 che collega Sassari all’aeroporto di Alghero/Fertilia, la n. 597 e la n. 199 con allacciamento a Golfo Aranci, la n. 125 che congiunge Cagliari e Tortolì, la n. 389/198 che unisce Tortolì, Lanusei e Nuoro. Le linee ferroviarie mettono in comunicazione i principali centri costieri (corrispondenti ad altrettanti scali marittimi) con le principali località dell’interno, dislocate nelle quattro province. Linee aeree e di navigazione consentono di raggiungere l’isola agevolmente: i traghetti delle ferrovie dello stato e delle compagnie marittime pubbliche e private garantiscono il collegamento con la Francia, oltre che con Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli e Palermo. Gli aereoporti di Cagliari/Elmas, Alghero/Fertilia e Olbia/Costa Smeralda assicurano giornalmente il raggiungimento dei principali scali nazionali (in particolare, di quello di Roma/Fiumicino, che mette a disposizione un gran numero di linee intercontinentali dirette); quello di Tortolì/Arbatax ha più il ruolo di infrastruttura a servizio del turismo; quello di Oristano/Fenosu è un aeroporto civile minore, aperto al traffico di aviazione generale; quello militare di Decimomannu (CA) è chiuso al traffico civile. Per quanto concerne i porti, i principali approdi di navigazione sono costituiti da Olbia, il più importante accesso all’isola, seguito dai porti di Cagliari e di Porto Torres. Aeroporti, porti e capoluoghi di provincia costituiscono centri di gravitazione insieme con poli interni a ciascuna circoscrizione provinciale, come: Carbonia, Iglesias, San Gavino Monreale e Sanluri, in provincia di Cagliari; Isili, Lanusei e Macomèr, in provincia di Nuoro; Tempio Pausania e Ozieri, in provincia di Sassari.

Territorio. La regione presenta una morfologia di tipo prevalentemente montuoso, caratterizzata da rilievi isolati, di media altitudine, le cui punte massime restano tutte al di sotto dei 2.000 metri. Le principali catene sono costituite: dai monti della Limbara, a nord-est; da quelli del Marghine e del Goceano, che si estendono verso il centro; dai monti di Oliena, sul versante centro-orientale; dal massiccio del Gennargentu, che domina sull’area centrale e che accoglie fra le sue cime Punta la Marmora, la più alta dell’isola in assoluto. Procedendo ancora verso sud-est si incontrano i monti Sarrabus, mentre a disegnare il paesaggio montuoso del versante occidentale sono il massiccio del Montiferru, di natura vulcanica, e, spostati più a sud, i monti dell’Iglesiente e del Sulcis. A completare il quadro orografico sono i numerosi altipiani e tavolati della regione, quali quelli di Buddusò, di Bitti, del Logudoro, dell’Anglona, di Campeda e di Abbasanta. A spezzare l’assetto montuoso sono, infine, poche zone pianeggianti, come il Campidano, i “Campi” di Ozieri e Bonorva e le fasce costiere della Nurra e del Sarrabus. Le risorse del sottosuolo, un tempo ricco di carbone, rame, zinco, piombo, piriti e arsenico, tendono a perdere importanza a causa della scarsa redditività; è in declino, così, soprattutto l’attività estrattiva di bauxite, piombo e zinco, mentre resta soddisfacente la produzione di sale delle saline di Cagliari e di Sant’Antioco. La vegetazione sarda, seppur soggetta a fenomeni climatici difficili come il vento, che soffia costantemente, è molto ricca e varia, ospitando specie rare ed endemiche e in generale assumendo, a seconda della zona e dell’altitudine, caratteristiche differenti: tipiche delle fasce costiere sono le “praterie a graminacee”, sostituite, man mano che ci si allontana dalla costa, dalla gariga, a sua volta confinante con le vaste distese di macchia mediterranea, che costituisce indubbiamente la specie floreale dominate nella regione. Anche la fauna, benché si sia impoverita rispetto al passato, vanta tuttora una notevole varietà di specie rare o addirittura esclusive: tra gli insetti, vale la pena citare almeno la farfalla Papilio hospiton; tra i mammiferi, il muflone, il cervo sardo, il daino, il gatto selvatico sardo, la volpe sarda, il ghiro e la rarissima Foca monaca, presente in pochissimi esemplari sulla costa del golfo di Orosei, anche per questo identificato dall’Unione Europea quale “Sito di Importanza Comunitaria”. Molto ricca è anche anche l’avifauna, che conta circa 100 specie nidificanti, fra cui il grifone, il falco della regina, l’aquila reale, l’astore sardo, lo sparviero sardo e la poiana sarda; molto importanti risultano, infine, rettili e anfibi, rappresentati in gran parte da specie endemiche della Sardegna, nonché gli invertebrati, localizzati negli ambienti delle grotte. La cartina idrografica presenta una regione piuttosto povera di acqua: il territorio è infatti attraversato da pochi fiumi importanti, peraltro a carattere torrentizio, quali il Tirso, che è il più lungo in assoluto, il Flumendosa, il Coghinas, il Cedrino, il Temo, in parte navigabile, il Rio Palmas, il Flumini Mannu di Sanassi, il Liscia, il Patrongiano, il Rio di Posada e il Rio Mannu. Tra i laghi assumono particolare importanza quelli artificiali legati all’irrigazione e alla produzione di energia elettrica: fra questi, il lago Omodeo e il Coghinas (recentemente è stato creato l’Ente Autonomo Flumendosa, finalizzato al possibile sfruttamento del fiume mediante la creazione di invasi artificiali). Tra i bacini naturali l’unico degno di nota è il Baratz, situato nella Nurra. Sono infine presenti alcune sorgenti termali e minerali a carattere terapeutico: tra le termali sono da ricordare quelle di Sardara, Fordongianus, Benetutti, Casteldoria e S’Acquacotta, presso Villasor (CA); tra le minerali, quelle di Rinaggiu nel comune di Tempio Pausania (SS), Santa Lucia nel comune di Bonorva (SS) e San Martino nel comune di Sassari.

Clima. L’orientamento dei due rilievi principali, il massiccio del Gennargentu e l’altipiano settentrionale, da SW a NE, non costituisce importante fattore modificante delle condizioni atmosferiche. Tuttavia introduce variazioni dinamiche e termodinamiche nelle masse d’aria, che si ripercuotono sulle caratteristiche climatiche dei versanti principali della Sardegna. I fenomeni più intensi sono legati alla formazione di una depressione sul mar Ligure preceduta da un afflusso d’aria umida atlantica attraverso la valle del Rodano. Le coste occidentali della Sardegna vengono interessate da venti forti di maestrale con mareggiate, intensi annuvolamenti e precipitazioni su tutta l’isola, della durata di alcuni giorni. Un’altra situazione meteorologica rilevante è associata allo spostamento verso N-NE della depressione sahariana, associata a un afflusso di aria calda proveniente da E-SE fortemente umidificate per aver attraversato quasi tutto il Mediterraneo centro-orientale. In alcuni casi tali masse provenienti dal deserto giungono sull’isola ancora molto calde e con sabbia in sospensione. Le coste tirreniche sono interessate più direttamente con nuvolosità stratificata e abbondanti precipitazioni. Fenomeno più rilevante è la scarsità di precipitazione specie nella parte meridionale. Molti studiosi del clima controllano la tendenza di questa parte dell’isola alla desertificazione. Altro fenomeno rilevante è la canalizzazione del Mistral sulle Bocche di Bonifacio: la particolare posizione del golfo dell’Asinara determina un accumulo delle masse d’aria provenienti da NW che, agevolate dal minore attrito sul canale di Sardegna, defluiscono attraverso le Bocche di Bonifacio con intensità rilevante, a volte intorno a 100 km/h.

Attività produttive. Caratterizzata da una forte impronta agro-pastorale, l’economia della regione continua a trovare uno dei suoi principali punti di forza nel settore primario, la cui redditività favorisce l’intensa produzione locale cui è legata una rinomata e diffusa tradizione gastronomica. All’allevamento di suini, caprini e ovini si associa la produzione abbondante di latte, formaggi, lana e carne e si affiancano le attività agricole, che producono principalmente cereali, uva, olive, frutta, ortaggi, tabacco e sughero, caratteristico, quest’ultimo, per essere una ricchezza tipica sarda. Non riesce ancora a conquistare un ruolo trainante per l’economia il settore industriale; tuttavia, la diffusione nell’isola di potenti centrali elettriche ha stimolato lo sviluppo dell’industria pesante, ad alta intensità di capitale e di consumo energetico, come la raffinazione del petrolio e gli stabilimenti petrolchimici e metallurgici, cui si aggiungono l’industria tessile, la chimica, la manifatturiera e quella di trasformazione dei prodotti alimentari. A completare il quadro economico dell’isola è anche una fiorente tradizione artigianale, concentrata nell’arte della tessitura, nell’oreficeria, nella produzione di merletto, nella lavorazione del legno, nella produzione di ceramiche e terracotta. Dagli anni ‘70 del Novecento si è manifestato un processo di terziarizzazione dell’economia che, mediante la crescita di imprese e attività commerciali, va stimolando un significativo aumento occupazionale, giungendo, quindi, ad assumere un ruolo rilevante nella formazione del reddito regionale.

Analisi statistica. Area sociale. Le statistiche culturali e sociali varie vedono la regione collocarsi, nel complesso, nelle ultime posizioni con valori molto al di sotto delle medie nazionali. È la penultima regione per grado di istruzione con 169,6 laureati e diplomati per 1000 abitanti contro i 211,1 della media italiana e occupa solo la quattordicesima posizione per quanto riguarda la spesa pro-capite per spettacoli, manifestazioni sportive e trattenimenti vari. Di poco inferiore alla media nazionale è la diffusione di periodici per abitante (63 copie). Anche per quanto riguarda le statistiche sanitarie i valori sono, seppur di poco, inferiori a quelli medi nazionali. Area economica. L’apporto più consistente al Prodotto Interno Lordo è dato dal terziario, con una percentuale di poco superiore ai valori medi nazionali; discreto è l’apporto dato dal settore agricolo (5,1% contro il 3,7% nazionale) mentre il valore aggiunto del settore industriale è inferiore alla media italiana (25,2% rispetto al 29,8% nazionale). Nella graduatoria dei conti economici la regione occupa le ultime posizioni con il quindicesimo posto per quanto riguarda numero di occupati e il quindicesimo posto per consumi pro-capite e Prodotto Interno Lordo pro-capite. Area demografica. Dodicesima per numero di abitanti, presenta il maggior numero di comuni (109) nella classe di ampiezza demografica che va dai 1000 ai 2000 abitanti. Oltre il 68% dei comuni ha una popolazione che non supera i 3000 abitanti e la città più popolosa è Cagliari con oltre 200.000 abitanti. Nella graduatoria della vita media occupa il settimo posto per le donne (80,4 anni rispetto alla media italiana di 80 anni) e l’undicesimo per gli uomini (73,7 anni rispetto alla media italiana di 73,4 anni) mentre con un indice di vecchiaia pari a 74,2 (contro il valore nazionale di 96,57) è tra le regioni più giovani d’Italia. Area ambientale. La superficie territoriale secondo la zona altimetrica presenta una composizione prevalentemente collinare (67,9%); il 18,5% di superficie pianeggiante e il 13,6% di superficie montuosa completano l’estensione territoriale della regione. Con il 54% di costa balenabile si colloca al di sotto dei valori medi nazionali nella graduatoria della qualità delle acque marine balneabili. Con 69 abitanti per km2 si colloca al diciassettesimo posto per densità di popolazione.

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