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Provincia di PADOVA

Capoluogo: Pàdova

Scheda

 
Stemma della provincia Padova
   

Provincia di Padova - Ambiti

DEFINIZIONE Nel territorio si possono individuare tre ambiti sub-provinciali che si sono andati definendo sia per la diversità delle caratteristiche morfologiche che per ragioni storiche e i cui comuni gravitano rispettivamente sui centri di Padova, Este e Piove di Sacco. La zona, comunemente chiamata, “Alta Padovana” occupa la porzione di territorio provinciale a nord del capoluogo includendo anche alcuni comuni a sud di Padova che fanno riferimento comunque al capoluogo e al comune di Conselve per i servizi burocratici e sanitari. Nell'area dell'Alta Padovana si trovano 30 comuni. La zona del distretto termale e quella circostante che occupa la zona sud-ovest della provincia è chiamata Euganea o Bassa Padovana. Comprende i comuni del distretto termale, quelli del Parco Regionale dei Colli Euganei e quelli circostanti per un totale di 48 comuni. La zona della Saccistica occupa la porzione sud-est della provincia e comprende 10 comuni che, fin dall'epoca medioevale hanno fatto riferimento al comune di Piove di Sacco come centro di aggregazione.

Alta Padovana: Borgoricco, Cadoneghe, Campodarsego, Campodoro, Camposampiero, Campo San Martino, Carmignano di Brenta, Cittadella, Curtarolo, Fontaniva, Galliera Veneta, Gazzo, Grantorto, Limena, Loreggia, Massanzago, Mestrino, Noventa Padovana, Padova, Piazzola sul Brenta, Piombino Dese, Ponte San Nicolò, Rubano, San Giorgio delle Pertiche, San Giorgio in Bosco, San Martino di Lupari, San Pietro in Gu, Saonara, Santa Giustina in Colle, Selvazzano Dentro, Tombolo, Trebaseleghe, Veggiano, Vigodarzere, Vigonza, Villa del Conte, Villafranca Padovana, Villanova di Camposampiero.

Euganea o Bassa Padovana: Abano Terme, Agna, Albignasego, Anguillara Veneta, Arquà Petrarca, Arre, Bagnoli di Sopra, Baone, Barbona, Battaglia Terme, Boara Pisani, Candiana, Carceri, Cartura, Casale di Scodosia, Casalserugo, Castelbaldo, Cervarese Santa Croce, Cinto Euganeo, Conselve, Due Carrare, Este, Galzignano Terme, Granze, Lozzo Atestino, Maserà di Padova, Masi, Megliadino San Fidenzio, Megliadino San Vitale, Merlara, Monselice, Montagnana, Montegrotto Terme, Ospedaletto Euganeo, Pernumia, Piacenza d'Adige, Ponso, Pozzonovo, Rovolon, Sacco longo, Saletto, San Pietro Viminario, Santa Margherita d'Adige, Sant'Elena, Sant'Urbano, Solesino, Stanghella, Teolo, Terrassa Padovana, Torreglia, Tribano, Urbana, Vescovana, Vighizzolo d'Este, Villa Estense, Vo.

Saccistica: Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Codevigo, Correzzola, Legnaro, Piove di Sacco, Polverara, Pontelongo, Sant'Angelo di Piove di Sacco.

ALTA PADOVANA

Territorio. Si estende nella parte settentrionale del territorio provinciale, compresa tra la provincia di Treviso a est, quella di Vicenza a ovest e la zona dell'Euganea o Bassa Padovana a sud. Il territorio, pianeggiante, è caratterizzato da tanti piccoli insediamenti umani e dall'abbondanza di corsi d'acqua, tra cui il Brenta, che attraversa la zona da sud a nord, e altri fiumi minori. I suoi comuni gravitano per i servizi burocratici su Padova e, a nord, rispettivamente su Cittadella e Camposampiero, mentre a sud sul comune di Conselve.

Comunicazioni. La rete autostradale è rappresentata dalla A4 Torino-Trieste, che attraversa il territorio provinciale in direzione est-ovest, dalla A13 Bologna-Padova, che a questa si collega provenendo da sud, nonché dalla A31 Vicenza-Piovene Rocchette, che passa poco distante dal territorio provinciale. Numerose sono le strade statali: n. 11 Padana Superiore, n. 16 Adriatica, n. 47 della Valsugana, n. 53 Postumia, n. 250 delle Terme Euganee, n. 307 del Santo, n. 515 Noalese, n. 516 Piovese. Altrettanto numerose sono le linee ferroviarie: la Venezia-Milano, la Venezia-Trento, la Padova-Bologna, la Padova-Calalzo-Pieve di Cadore, la Treviso-Vicenza, la Bassano del Grappa-Camposampiero. Si fa riferimento agli aeroporti di Venezia/Tessera di Milano/Malpensa ma c'è anche quello di Padova, anche se di dimensioni minori.

Storia. L'ingente quantità di reperti archeologici raccolti dimostra che il territorio fu abitato fin dai tempi più antichi; in particolare è riccamente documentata la presenza della civiltà paleoveneta e di quella romana. Dopo la caduta dell'mpero romano d'occidente la zona subì le invasioni e le devastazioni dei barbari e solo intorno all'anno mille cominciò a godere di pace e benessere. Intorno alla metà del 1200 tutto il territorio fu interessato dalle violente e ripetute razzie di Ezzelino III da Romano, che combatteva per il controllo della zona con diverse famiglie del luogo. Nel 1312 il territorio fu teatro di combattimenti tra la repubblica di Padova e Cangrande della Scala, e seri furono i danni che quest'ultimo, con l'ausilio di mercenari tedeschi, procurò ai comuni della zona. Molti comuni, verso la metà del XIV secolo, subirono i saccheggi delle truppe dei Carraresi in lotta con i veneziani. Alla fine del Quattrocento l'area fu assorbita dalla Repubblica di Venezia, che affidò ad alcune nobili famiglie le complesse opere di bonifica di cui la zona necessitava. Dopo il trattato di Campoformio la zona fu soggetta al dominio delle armate napoleoniche e quindi degli austriaci. La rigida gestione burocratica di questi ultimi e la mancanza di autonomia condussero gli abitanti della zona a partecipare alle guerre d'indipendenza, che portarono, nel 1866, all'annessione del Veneto al neonato Regno d'Italia.

Struttura socio-economica. L'economia dell'area è estremamente vitale. L'agricoltura è sempre stata favorita dalla natura stessa del territorio. Tra i prodotti tipici si annoverano: cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite, frutta. Sviluppato sono anche l'allevamento di bovini e avicoli nonché l'apicoltura e la sericoltura. Il settore secondario è rappresentato da industrie che operano nel comparto alimentare per la conservazione degli ortaggi e della frutta ma anche da aziende operanti nei comparti: tessile, metalmeccanico, edile, della lavorazione del legno, della fabbricazione di articoli in gomma e in plastica, dell'oreficeria. Buona è anche la presenza di aziende produttrici di macchine agricole e di apparecchi medicali.

EUGANEA O BASSA PADOVANA

Territorio. L'area si estende nel quadrante sud-occidentale della provincia ed è comunemente denominata anche Bassa Padovana, per distinguerla dalla porzione a nord-ovest della provincia, chiamata Alta Padovana. Il nome deriva dalla popolazione degli euganei (‘di nobile stirpe', ‘ricco di ogni bene'), che occupavano questa zona fertile e ricca prima degli stessi paleoveneti. In epoca anteriore ai primi insediamenti umani queste terre erano interamente sommerse dal mare. Trenta milioni di anni fa la 'euganea', come buona parte della pianura padana, era interamente occupata dal mare. Con il trascorrere del tempo e le rivoluzioni tettoniche e climatiche si è andato configurando un habitat particolarmente favorevole agli insediamenti umani. Il territorio è caratterizzata da una grande varietà di paesaggi: in particolare il distretto euganeo, di chiara origine vulcanica e ricco di sorgenti termali, spezza il territorio pianeggiante con morbide colline e offre una grande varietà di paesaggi che vanno dai boschi ai frutteti, dalle grandi distese di vigne a uliveti. Quando i vulcani si spensero, i crateri si riempirono di acqua, formando limpidi laghetti. Sotto, però, i vulcani non erano completamente spenti e rendevano caldissime le acque dei laghetti, dotandole di straordinarie virtù curative. Oggi i laghetti non ci sono più ma dalle fonti rimaste l'acqua zampilla a circa 87 gradi di calore. I comuni gravitano su Abano Terme (quelli del distretto termale), su Este, su Cittadella e su Montagnana. Nel 1989 è stato istituito il Parco Regionale dei Colli Euganei, che si estende per oltre 18.000 ettari. L'habitat di questa zona è tipicamente mediterraneo e consente la vita di piante quali il corbezzolo, l'erica, il leccio, il fico d'India. Volpe, tasso, donnola e faina, varie specie di rettili e di anfibi e una cospicua presenza di uccelli stanziali e di passo completano il patrimonio naturalistico. Zona, a vocazione prettamente industriale. Si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, viti, olivi, alberi da frutta. Sviluppato è anche l'allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale si avvantaggia della flessibilità e dell'intraprendenza di molte piccole e medie imprese specializzate nei comparti: tessile, meccanico, edile, metallurgico, elettronico, alimentare, chimico, calzaturiero, edile, automobilistico, dell'editoria, cui si affiancano imprese impegnate nella lavorazione del vetro e del legno, nella produzione e distribuzione di energia elettrica e gas, nella raccolta, depurazione e distribuzione d'acqua, nella trasformazione dei prodotti agricoli e zootecnici, nella realizzazione di articoli in gomma, di giochi e giocattoli. Ad esse si affiancano imprese impegnate nella lavorazione dell'oro, nella realizzazione di materiali da costruzione, nella produzione di articoli in materie plastiche e nella fabbricazione di strumenti ottici. Estremamente vitale è il settore turistico, soprattutto di tipo termale. Nei comuni del distretto termale la filiera industriale passa attraverso la prestazione d'opera di medici, fisioterapisti e personale specializzato nella fangoterapia. E nata nel tempo anche una filiera artigianale, specializzata nella costruzione di “pozzi termali”, piscine termali e impianti di trasporto del fango e delle acque. Ottime le strutture ricettive.

SACCISTICA

Territorio. Occupa la zona sud-orientale della provincia e confina a nord con l'Alta Padovana, a est con la Laguna Veneta, a sud con la provincia di Rovigo e ad ovest con la zona dell'Euganea. È un territorio prevalentemente pianeggiante, solcato da vari fiumi tra cui il Bacchiglione, il Brenta, il Fiumicello, la Paltana, la Barberaga e il Nuovissimo. L'abbondanza di acque che caratterizza la zona ha permesso da sempre lo sviluppo di un'agricoltura florida. Il paesaggio è dominato soprattutto dai campi nonché da una forte espansione edilizia, che accanto ad antiche case padronali vede la realizzazione di nuovi quartieri residenziali. Il suo nome deriva probabilmente da una definizione di re Berengario, del IX secolo d.C., in cui il monarca si riferisce a questa zona chiamandola “corte che è chiamato sacco”, intendendo con il termine “corte” il luogo da cui dipendevano vari possedimenti di un signore, anche se sparsi sul territorio, e con SACCUS il patrimonio del re. La zona comprende dieci comuni, che gravitano per i servizi amministrativi e burocratici su Piove di Sacco.

Comunicazioni. L'autostrada che serve la zona è la A13 Bologna-Padova e la strada statale è la n. 516 Piovese. Le linee ferroviarie sono: la Venezia-Adria, la Venezia-Milano, la Padova-Bologna, la Padova-Calalzo-Pieve di Cadore.

Storia. La zona era abitata dai paleoveneti. Con la colonizzazione romana il territorio fu uno di quelli che Ottaviano assegnò ai legionari dopo la battaglia di Azio (40. a.C) e che, bonificati, furono chiamati “agri centuriati” e godettero, fino al I secolo d.C., di un periodo di prosperità e fulgore. Le invasioni barbariche condannarono questa zona all'incuria e all'abbandono: crisi economiche e pestilenze decimarono le popolazioni della campagna mentre i barbari con razzie e saccheggi costrinsero il resto della popolazione a cercare rifugio nelle isole della Laguna Veneta. La zona passò dalle mani di Giustiniano a quella dei longobardi, che qui si insediarono stabilmente in numero assai superiore a quello della popolazione locale. Fu Carlo Magno a porre fine alla dominazione longobarda e per tutto il periodo carolingio la Saccistica fece parte del contado trevigiano, essendo stata Padova rasa al suolo dai longobardi. Nel IX secolo queste terre passarono a Berengario. Il territorio fu quindi concesso ai vescovi-conti. Sotto l'egida dei religiosi la zona fu abbellita di monumenti e sorsero molti monasteri mentre la vita commerciale e amministrativa gravitava sempre più su Piove di Sacco. La Saccistica fu per un certo periodo tiranneggiata da un gruppo di crociati e quindi passò sotto la signoria di Padova che contese a Verona il possesso della zona. Nel 1318 fu sotto i Carraresi, quindi dei Visconti. Come quasi tutto il Veneto passò nel 1405 sotto il governo della Serenissima, che bonificò i territori e inaugurò un periodo di prosperità e benessere. Nel 1797 Napoleone assoggettò il territorio alla Francia e con il trattato di Campoformio, che sancì la fine della Repubblica di Venezia, divenne dominio austriaco. Nel 1866 fu annessa al Regno d'Italia.

Struttura socio-economica. La caratteristica pianeggiante della zona e l'abbondanza di acqua hanno sempre favorito l'agricoltura (con la produzione di cereali, foraggi, frumento, ortaggi e frutta) e l'allevamento (suini, bovini e avicoli). Accanto al settore agricolo si sono sviluppate, soprattutto a partire dal dopoguerra, numerose realtà imprenditoriali soprattutto nei comparti alimentare e tessile, in quelli conciario, della carta, metallurgico e meccanico, automobilistico, dei materiali da costruzione. Si tratta di un fitto tessuto di piccole e medie imprese molto vitali, che fanno sì che la zona goda di un diffuso benessere.

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