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Descrizione

Centro di pianura, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sull’agricoltura. In anni più recenti è stato dato un intenso impulso all’attività industriale. I casalserughesi, con un indice di vecchiaia inferiore alla media, si distribuiscono, oltre che nel capoluogo comunale, nelle località Ronchi Nuova e Ronchi Vecchia, Bersaglio, Cà di Bosco, Gruato, Leonina, Pavanello, Pengo, Piave, Pirandello, Ponte della Riviera, Poverelle, Pratiarcati, Sabbioni, San Vincenzo, Scardola, Sperona, Toscanini, Villa Argenti e Vò Castellano. Il territorio presenta un profilo geometrico regolare, con variazioni altimetriche quasi irrilevanti. L’abitato ha una forte espansione edilizia, con un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Sullo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un castello rosso, sormontato da una croce dello stesso colore e accompagnato, in basso, da una fascia azzurra.

Storia

La sua esistenza con la denominazione di “villa Caselle” viene provata per la prima volta nel 918 con un atto di donazione di terreni da parte dell’imperatore Berengario I agli ecclesiastici della cattedrale di Padova. Nello statuto del capoluogo di provincia risalente al 1234 viene, invece, indicata come “Casali Domini Hugonis”: la citazione aveva il riferimento al signore locale “Ucho de Casale” che nel 1095 aveva assistito alla cerimonia con cui l’imperatore Enrico IV sancì che il monastero di Santa Giustina ricadesse sotto la sua egida. Come avvenne in altri comuni vicini, dopo i lavori di bonifica e di disboscamento nel XII secolo si sviluppò l’attività agricola. All’inizio del XIV secolo la situazione economica era particolarmente florida, ma fu sconvolta dall’avanzata di Cangrande della Scala, avvenuta nel 1325, e dalla rovinosa guerra veneto-carrarese. Caduta la repubblica di Venezia in cui era stata incorporata dal 1405, subì prima l’occupazione napoleonica e in un secondo momento la dominazione austriaca fino al 1866 quando avvenne l’annessione all’Italia. Nel secolo XIX i signori della zona che si dividevano il territorio erano Faccanoni e da Zara. Nel 1904 fu fondata un’assicurazione cattolica del bestiame. Tra le storie locali viene ricordata una vicenda molto simile a quella dei Promessi Sposi di Manzoni. Il patrimonio artistico comprende: la vecchia parrocchiale, dedicata a Santa Maria e restaurata nel XVIII secolo; la chiesa di San Martino in località Ronchi e la chiesetta prefrancescana a Cà Murà, entrambi unici esempi di architettura sacra trecentesca. Tra le costruzioni civili si segnalano: il Castello di Ser Ugo; villa De Zara, una villa che si ritiene essere appartenuta alla famiglia degli Orsati, e la villa delle Statue, immersa in un parco ricco di vegetazione e sculture.

Economia

Ospita i consueti uffici municipali e postali. È sede della stazione dei carabinieri. L’economia è legata per tradizione all’agricoltura: si coltivano cereali (in particolare frumento), ortaggi, foraggi, alberi da frutta e viti. Si pratica anche l’allevamento, soprattutto di avicoli e bovini. Si sono, inoltre, imposte le piccole e medie imprese industriali e artigianali operanti nei comparti del tessile, metalmeccanico, conciario, chimico, alimentare, edile, della lavorazione del legno, gioielleria e oreficeria, fabbricazione di mobili, articoli in materie plastiche, materiale da costruzione, motociclette, biciclette, strumenti musicali, giochi e giocattoli. Un ulteriore indice di sviluppo è costituito dalla presenza di servizi di fornitura e consulenza informatica. È presente il servizio bancario. La rete commerciale, sufficiente alle esigenze fondamentali della comunità, completa il quadro abbastanza sviluppato delle attività terziarie. Quelle sociali sono rappresentate da un asilo nido. Nelle scuole locali è possibile frequentare il ciclo dell’obbligo. Le strutture ricettive garantiscono la possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. Il servizio sanitario è garantito dalla farmacia.

Relazioni

Costituisce una meta piuttosto attraente per i turisti. È, inoltre, molto frequentata per lavoro grazie alle numerose imprese che assorbono un discreto flusso di manodopera. La popolazione ha rapporti con i centri vicini per l’espletamento di pratiche burocratiche, il lavoro, il completamento degli studi e gli scambi commerciali derivati dalla consistente attività industriale. Tra gli appuntamenti tradizionali si segnalano: ad aprile una mostra-mercato di piante da ornamento e da giardino; dal 6 al 21 giugno la Festa di giugno che comprende incontri sportivi, spettacoli musicali e teatrali, e a dicembre la Marcia della dea Brosena, una gara podistica su un percorso misto. La festa patronale, la Purificazione di Maria Vergine, ricorre il 2 febbraio.

Località

Pengo, Ronchi Nuova, Ronchi Vecchia, Scardola, Villa Argenti

INFO
  • Popolazione 0
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  • CAP
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  • Codice ISTAT 000028
  • Codice Catasto
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