Pieve Romanica della Trasfigurazione di San Salvatore

LA CHIESA DI SAN SALVATORE Tradizione orale vorrebbe che la chiesa di San Salvatore sia stata una pieve ma non vi sono documenti o elementi che possano comprovare tale indicazione. Per certo sappiamo che la chiesa è menzionata nel censimento del 1192 voluto dal papa Celestino III quale proprietà dei Canonici della Santa Chiesa Romana. I Canonici sono ricordati quali proprietari dell'edificio anche nel 1264 e nel 1290. Una Bolla di Papa Eugenio IV del 1437 cita il Priorato di San Salvatore retto dai Canonici Ordinis Sepulchri Dominici. Nel 1780 è ricordata quale chiesa parrocchiale facente parte del vicariato di Monte Tauro retto dalla pieve di Santa Innocenza. La chiesa di San Salvatore si presenta attualmente come una struttura di tipologia romanica in buona parte databile all'XI-XIII secolo d.C. È un edificio ad unica navata dotato di un'abside semicircolare scandita esternamente da due lesene e un campanile disgiunto dal fabbricato ecclesiale. La facciata principale della chiesa ha un basamento costituito con conci in pietra arenaria, al centro presenta un protiro con porta sopra il quale si apre un piccolo rosone. I muri sono realizzati con laterizi e pietre, molte delle quali sono elementi di riutilizzo, a volte decorate, anche di epoca romana. Sul fianco si conserva inglobata nella muratura una epigrafe frammentaria in caratteri gotici datata 1318 che riutilizza una precedente epigrafe di epoca romana. Nei primi tre decenni del Novecento la chiesa venne sottoposta ad un radicate intervento di restauro che la portò ad assumere l'aspetto odierno. Venne ricostruito interamente il campanile, furono demoliti alcuni edifici addossati al muro della chiesa e venne rifatto il pavimento interno. Durante gli scavi furono ritrovati numerosi elementi lapidei antichi tra cui diversi basoli stradali di epoca romana oggi conservati nell'area vicina alla chiesa. La Seconda Guerra Mondiale ha colpito profondamente il piccolo edificio ecclesiale che tra iL 1947 e il 1956 fu oggetto di un nuovo importante intervento di restauro che riguardò l'abside, il campanile e il tetto. Indagini archeologiche eseguite nel 1991, all'interno della chiesa, hanno consentito di conoscere meglio il complesso e portato a nuovi rinvenimenti tra cui si segnalano alcuni materiali romani e dei capitelli lapidei del tipo a paniere databili ad un periodo che può arrivare all'XI secolo d.C.