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ARDUINO (RE)
Approfondimento
Approfondimento: ARDUINO (RE)
Nacque nel 955, circa. Figlio di Dadone, conte di Pombia, e di una figlia di Arduino Glabrione, verso il 990 succedette al cugino Corrado Conone nella marca d'Ivrea. Al fine di riassoggettare gli ampi domini vescovili di Ivrea e Vercelli, svolse un'energica azione di forza; per questo fu scomunicato nel 999 e bandito dall'imperatore Ottone III ma non si arrese e, alla morte di Ottone, ottenne la corona di re d'Italia in Pavia, nel 1002, e ottenne l'appoggio dei nobili minori della Lombardia e del Piemonte. Alla discesa in Italia del re di Germania, Enrico II, che si recava ad assumere la corona d'Italia, Arduino non ebbe le forze necessarie per affrontarlo e, a causa della diserzione di tanta parte dei suoi, fu costretto a rifugiarsi nel suo feudo di Sparone. Nel 1004, allontanatosi Enrico II, riuscì a riprendere le posizioni precedenti ma trovò l'opposizione dei più importanti signori ecclesiastici, resa ancor più vigorosa dalla nuova discesa di Enrico II, nel 1013. Nuovamente lasciato solo dai suoi, Arduino decise di rinunciare al regno e si ritirò nel monastero di Fruttuaria, dove poi morì. Dalla moglie Berta, di famiglia comitale, ebbe tre figli: Arduino II, Ottone e Guiberto, che furono vassalli di Olderico Manfredi (cugino di Arduino) nel tenere la marca di Ivrea, con il titolo di conti, fino al 1027. Indossato l'abito monacale ma decorato delle insegne della regalità, Arduino morì nel 1014.
