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Regione SICILIA

Capoluogo: Palermo

Scheda

 
Stemma della regione Sicilia
   

Regione Sicilia - Servizi

Turismo. Con una ricettività alberghiera di circa 900 esercizi, dotati di oltre 75.000 posti letto, e una ricettività extra alberghiera di oltre 500 esercizi, per l’equivalente di oltre 46.000 posti letto, la regione si colloca, per le presenze turistiche, al decimo posto in Italia e al secondo in tutto il Mezzogiorno. Gli elementi caratterizzanti il turismo locale vedono la maggiore concentrazione della domanda negli alberghi, in particolare quelli di medio-alta qualità, cui seguono le strutture complementari, fra le quali spicca una netta preferenza per i campeggi e i villaggi turistici. La stagionalità dei flussi, che si intensificano nel periodo caldo, da aprile a ottobre, determina la tipologia turistica nonché le aree maggiormente interessate. In particolare, l’indice più alto di densità si riferisce a tutta l’area nord-orientale, escludendo, o quasi, le province di Enna e Caltanissetta e prediligendo le località marittime. Ciò indica la chiara preponderanza di un turismo balneare, cui si deve poi aggiungere la notevole incidenza di un forte movimento localizzato nei centri di interesse storico-culturale e di una non meno rilevante concentrazione nelle zone limitrofe ai grandi centri urbani. Purtroppo, la carenza strutturale e gestionale delle reti di comunicazione e l’indiscutibile inadeguatezza dei sistemi di accoglienza, in proporzione all’entità della domanda, rendono il livello di capacità attrattiva turistica nettamente inferiore rispetto alle potenzialità della regione. Senza dubbio, l’impegno per una crescita qualitativa, l’ampliamento dei servizi di supporto, un miglioramento nella gestione dei beni culturali, la creazione di infrastrutture e di nuovi itinerari, associati a una promozione, con largo anticipo, di elementi di richiamo, accrescerebbero la densità dei flussi, consentendo il raggiungimento di un migliore equilibrio fra domanda e offerta ed elevando il comparto turistico a una posizione di maggiore rilevanza nel contesto generale dell’economia del paese.  

Sport. Molto diffusa e variegata è la pratica sportiva, grazie anche alla particolare morfologia della regione, che mette a disposizione sia il mare che la montagna, con una varietà di microclimi che consente di coltivare le più svariate discipline. La costa si presta benissimo ai vari sport acquatici: nautica, canottaggio, vela, sci nautico, windsurf, caccia subacquea. In montagna e nell’entroterra in genere, si può scegliere fra un vasto ventaglio di opportunità: sci, escursioni a piedi o a cavallo o in bicicletta, caccia, golf, tennis, calcio. Pur senza una particolare diffusione, ci sono parchi ricreativi e piscine, impianti sportivi per tutte le esigenze: dall’autodromo alle aviosuperfici per gli aeroclub, dai più svariati campi sportivi e di atletica leggera a una grande varietà di palestre, il tutto in linea con uno spirito associazionistico che fa fiorire circoli sportivi e ricreativi, club alpini e associazioni sportive in genere, col supporto di accademie e federazioni sportive regionali e provinciali.  

Trasporti. La Sicilia evidenzia, tuttora, un livello modesto delle reti di trasporto e delle strutture logistiche ed è caratterizzata da infrastrutture di livello notevolmente inferiore alla media nazionale. La rete viaria si estende nel territorio per 21.000 km, di cui le autostrade costituiscono il 2,7%, le strade statali il 17,3%, le strade provinciali e comunali l’80%; la dotazione infrastrutturale, fortemente deficitaria, manifesta le sue carenze soprattutto nei periodi di punta stagionale, in cui si verificano fenomeni di congestione stradale, dovuti all’inadeguatezza dei collegamenti. La rete ferroviaria, che percorre la regione per circa 1.500 km, è solo limitatamente elettrificata e, in buona parte, ancora basata su binario unico, anche nelle tratte che collegano i centri principali. La condizione delle infrastrutture penalizza, in particolare, le province di Ragusa e Trapani. Benché sia presente nell’isola un elevato numero di scali e approdi, le strutture portuali soffrono, tra l’altro, l’insufficienza di raccordi intermodali; ciò vale soprattutto per i porti turistici, la maggior parte dei quali è di quarta classe, alcuni sono difficilmente praticabili e molti mancano di servizi igienici a terra, di servizi di rimessaggio o di distributori di carburante. Anche il tessuto aeroportuale necessiterebbe di un potenziamento infrastrutturale. Gran parte dei collegamenti internazionali è effettuata via Roma o Milano; la domanda turistica, potenzialmente alta, si scontra con la lunghezza dei tempi di percorrenza, causati dall’inadeguatezza dei servizi di trasporto interni, e con l’elevato costo dei pacchetti turistici. Solo ultimamente si è verificato uno sviluppo del mercato dei voli charter, soprattutto nell’aeroporto catanese, e, in generale, è aumentata la presenza dei vettori di trasporto aereo, specialmente nelle tratte principali da e verso Roma e Milano.  

Sanità. Secondo i dati più recenti relativi alle strutture ospedaliere, si rilevano nel territorio regionale una ottantina di istituti di cura pubblici e una sessantina di istituti di cura privati, per un ammontare complessivo di oltre 23.000 posti letto (pubblici, per oltre i tre quarti). L’analisi relativa alla situazione sanitaria della regione rileva uno stato di notevole disfunzione dei servizi, per cui si è attivando un programma finalizzato al miglioramento della condizione generale, promosso dal CEFPAS, Centro per la formazione permanente e l’aggiornamento del personale del servizio sanitario della Regione Siciliana: nel 1998 è stato avviato, presso i quattro presidi ospedalieri dell’Azienda Usl 7 di Ragusa, un progetto pilota innovativo di Miglioramento Continuo della Qualità (MCQ) dei servizi e delle prestazioni sanitarie, ottenendo risultati soddisfacenti. Il felice esito dell’iniziativa ha stimolato la Regione ad estendere l’azione del medesimo progetto al restante territorio regionale, con lo scopo di potenziare qualitativamente la situazione attuale, agendo sulle procedure, sia tecnico-professionali, sia gestionali.  

Istruzione e cultura. La regione vanta tre grandi università. L’Università degli studi di Palermo, inaugurata il 5 novembre del 1779, si distribuisce nelle sedi di Palermo, Agrigento, Bivona (AG), Caltanissetta, Enna, Trapani e Marsala (TP). Articolata in 69 dipartimenti, che a loro volta racchiudono 12 centri interdipartimentali, comprende le facoltà di: agraria, architettura, economia, farmacia, giurisprudenza, ingegneria, lettere e filosofia, medicina e chirurgia, scienze della formazione, scienze matematiche, fisiche e naturali, scienze motorie e scienze politiche, cui si aggiungono corsi post-laurea di vario indirizzo di specializzazione. L’Università degli studi di Catania, dislocata nelle sedi di Catania, Caltagirone (CT), Caltanissetta, Enna, Nicosia (EN), Piazza Armerina (EN), Modica (RG), Comiso (RG), Ragusa e Siracusa, affonda le sue radici nel lontano XV secolo (19 ottobre 1445). Organizzata in 30 dipartimenti e 41 istituti, include le facoltà di: agraria, architettura, economia, farmacia, giurisprudenza, ingegneria, lettere e filosofia, lingue e letterature straniere, medicina e chirurgia, scienze della formazione, scienze matematiche, fisiche e naturali e scienze politiche. Infine, l’Università degli studi di Messina, fondata nel 1548 è decentrata nelle sedi di: Caltagirone (CT), Locri (RC) e Reggio di Calabria, in Calabria, Modica (RG), Noto (SR), Patti (ME) e Priolo Gargallo (SR). È suddivisa in 60 dipartimenti, è dotata delle facoltà di: economia, farmacia, giurisprudenza, ingegneria, lettere e filosofia, medicina e chirurgia, medicina veterinaria, scienze della formazione, scienze matematiche, fisiche e naturali, scienze politiche e scienze statistiche, cui seguono i corsi post-laurea. In generale, il sistema scolastico risulta adeguato alle esigenze delle comunità siciliane, con istituti d’istruzione secondaria di secondo grado ubicati in tutti i comuni più importanti, oltre che, ovviamente, nei capoluoghi di provincia. Sono, inoltre, presenti in Sicilia ben 178 musei di interesse archeologico, artistico, etno-antropologico e naturalistico. Buona è anche la dotazione di biblioteche, dislocate su tutto il territorio regionale.

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