ITALIAPEDIA - L'enciclopedia on line sui Comuni d'Italia

 

Home >> Nazione: Italia >> Regione: Veneto >> Provincia: Verona

Provincia di VERONA

Capoluogo: Verona

Scheda

 
Stemma della provincia Verona
   

Provincia di Verona - Ambiti

DEFINIZIONE Le caratteristiche geografiche e ambientali del territorio provinciale permettono di individuare abbastanza agevolmente tre grandi ambiti sub-provinciali che coincidono rispettivamente con la zona montuosa, con quella collinare e del Garda e con quella pianeggiante. Gran parte del territorio del veronese è occupato dalla grande e fertile pianura che si estende nella porzione meridionale della provincia. Questa zona, detta comunemente, Bassa Veronese, comprende 52 comuni che gravitano per i servizi amministrativi e sanitari su Verona, Legnago e Bussolengo. La Lessinia coincide con la parte settentrionale del territorio provinciale, occupata dalla catena prealpinica dei Monti Lessini. È una zona prevalentemente montuosa nella quale si trovano 28 comuni che hanno come centro di gravitazione Soave e San Bonifacio, oltre alla stessa Verona. Nel lembo nord-occidentale della provincia si trova la Gardesana che mutua il suo nome dal grande Lago di Garda allungato in questa porzione di territorio. La Gardesana comprende 18 comuni che hanno come centro di gravitazione Caprino Veronese.

Bassa Veronese: Albaredo d’Àdige, Angiari, Àrcole, Belfiore, Bevilàcqua, Bonavigo, Boschi Sant’Anna, Bovolone, Bussolengo, Buttapietra, Casaleone, Castagnaro, Castèl d’Azzano, Cerèa, Cologna Vèneta, Concamarise, Erbè, Gazzo Veronese, Ìsola della Scala, Ìsola Rizza, Lavagno, Legnago, Minerbe, Mozzecane, Nogara, Nogarole Rocca, Oppeano, Palù, Pastrengo, Pescantina, Povegliano Veronese, Pressana, Ronco all’Àdige, Roverchiara, Roveredo di Guà, Salizzole, San Giovanni Lupatoto, Sanguinetto, San Martino Buon Albergo, San Pietro di Morùbio, San Pietro in Cariano, Sommacampagna, Sorgà, Terrazzo, Trevenzuolo, Verona, Veronella, Vigàsio, Villa Bartolomèa, Villafranca di Verona, Zèvio, Zimella.

Lessinia: Badìa Calavena, Bosco Chiesanuova, Caldiero, Cazzano di Tramigna, Cerro Veronese, Colognola ai Colli, Dolcè, Erbezzo, Fumane, Grezzana, Illasi, Marano di Valpolicella, Mezzane di Sotto, Montècchia di Crosara, Monteforte d’Alpone, Negràr, Roncà, Roverè Veronese, San Bonifàcio, San Giovanni Ilarione, San Màuro di Saline, Sant’Ambrògio di Valpolicella, Sant’Anna di Alfaedo, Selva di Progno, Soave, Tregnago, Velo Veronese, Vestenanova.

Gardesana: Affi, Bardolino, Brentino Belluno, Brenzone, Caprino Veronese, Castelnuovo del Garda, Cavaion Veronese, Costermano, Ferrara di Monte Baldo, Garda, Lazise, Malcèsine, Peschiera del Garda, Rivoli Veronese, San Zeno di Montagna, Sona, Torri del Benaco, Valèggio sul Mìncio.

BASSA VERONESE

Territorio. Occupa la porzione centro-meridionale del territorio provinciale e confina a sud con le provincie di Mantova (Lombardia) e Rovigo, a nord con la Lessinia, ad ovest con la Gardesana e ad est con la provincia di Vicenza. Si presenta come una grande pianura percorsa per tutta la sua lunghezza dal fiume Adige e ricca di corsi d’acqua, come il Tartaro e il Menago, che costituiscono la fonte per un’agricoltura fiorente. La pianura è anche ricca di riserve naturali e ambienti palustri che costituiscono l’habitat naturale per la coltivazione del riso. Nel corso dei secoli, grazie ad imponenti lavori di bonifica compiuti in epoca medievale e durante il governo della Repubblica di Venezia, l’adeguamento delle acque di fiumi, torrenti e fontanili ha creato un complesso ma adeguato sistema idraulico. Il territorio presenta un profilo geometrico prevalentemente uniforme, con differenze di altitudine quasi irrilevanti. La popolazione, si distribuisce in 52 comuni che gravitano su Verona, Legnago e Bussolengo.

Comunicazioni. Un ottimo sistema di infrastrutture stradali garantisce la copertura del territorio per quanto riguarda le vie di comunicazione. La zona è servita dalle autostrade A4 Torino-Trieste e A22 Brennero-Verona-Modena. Una fitta rete di strade statali si irradia capillarmente per tutta la pianura; tra esse le più importanti sono la n. 434 Transpolesana, la n. 10 Padana Inferiore e la n. 12 dell’Abetone e del Brennero. La rete ferroviaria corre lungo le linee Mantova-Monselice, Verona-Modena e Rovigo-Isola della Scala. Il collegamento con la rete di traffico aereo è dato dall’aerostazione di Verona/Villafranca per i voli nazionali e internazionali mentre lo scalo di Milano/Malpensa è utilizzato per le linee intercontinentali. Per quanto riguarda i terminali di traffico marittimo si fa riferimento al sistema portuale di Venezia.

Storia. Anticamente questa zona, ricca di corsi d’acqua, risorgive e canali, era ricoperta da una grande foresta interrotta da radure, stagni e acquitrini che, con i secoli, sono stati bonificati, rendendo possibile il grande sviluppo agricolo che caratterizza il territorio. Queste zone furono abitate probabilmente circa 400.000 anni fa dall’homo erectus mentre si può affermare con certezza la presenza dei neolitici del IV e III millennio a.C. Fu occupata quindi dai veneti, dai celti e dai romani che per alcuni secoli imposero il proprio dominio. Moltissime sono le testimonianze della colonizzazione romana soprattutto nel tracciato di strade ancora oggi facilmente individuabile. Con la caduta dell’impero romano questa zona fu preda delle invasioni dei popoli barbarici, come gli unni, gli ungari, gli eruli, i goti, i longobardi e i franchi. Intorno all’anno 1000, tutta la zona è incorporata nella “Marca Veronensis” del Duca di Baviera. Nella prima metà del Ducento molti comuni si riscattarono dal dominio feudale e passarono sotto il governo di Ezzelino III da Romano e degli Scaligeri di Verona. Il XIV secolo è invece caratterizzato dal governo dei Visconti mentre nel 1405 entrò a far parte, come il resto del territorio veronese, della Serenissima Repubblica di Venezia. Per quattro secoli, a parte l’episodio bellico della guerra con la Lega di Cambrai, questa zona godette di pace e prosperità economica che coincise con i poderosi interventi di bonifica della pianura da parte di Venezia. Durante l’invasione napoleonica fu teatro di ripetuti scontri tra francesi ed austriaci. Dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo ed il successivo Congresso di Vienna (1815), al giogo francese succede quello austriaco con un regime che, sebbene poliziesco, favorì la rinascita economica. Nelle lotte per l’Unità d’Italia gli abitanti della Bassa Veronese contribuirono con una decisa partecipazione patriottica alla realizzazione del Regno d’Italia. Il passaggio all’Italia da poco unificata non produce comunque gli effetti sperati, ma anzi accentua una crisi già in atto che porterà parte della popolazione ad emigrare verso la Germania, il Belgio ed infine le Americhe alla ricerca di nuovi sbocchi occupazionali. È solo dopo i due conflitti mondiali che assistiamo alla rinascita economica di queste zone e al loro consolidamento verso il benessere.

Struttura socio-economica. La natura stessa del territorio, pianeggiante e ricco di acque, ha favorito da sempre un’agricoltura fiorente, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, olive e frutta. Un contributo rilevante è fornito dall’allevamento di bovini e avicoli. L’economia è guidata dal settore industriale, sviluppato a tal punto da rendere questa zona una delle più produttive d’Italia. Vivaci sono i comparti: alimentare (tra cui il lattiero-caseario), tessile, calzaturiero, edile, dei prodotti per l’alimentazione degli animali, del legno, della stampa e dei servizi annessi, delle macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, dei prodotti chimici, del vetro, del metallo, della meccanica, delle macchine per ufficio, di elaborazione e sistemi informatici, di elettronica, di strumenti e apparecchi di misurazione, di gioielleria e oreficeria. Le imprese artigiane operano prevalentemente nei settori della metalmeccanica, della grafica, dell’agroindustria, del marmo e dei mobili, due produzioni, queste ultime, tipicamente veronesi, nelle quali la provincia è leader a livello nazionale. Venti comuni della provincia, che fanno capo a Bovolone, Cerea e Casaleone, costituiscono il famoso “distretto del mobile in stile” della pianura veronese. In questi comuni la produzione del mobile in stile ha trovato fertile terreno nel tessuto sociale ed ha assunto col tempo i connotati di una “monocultura”, che vede concentrarsi circa il 70% dei mobilifici italiani. Fra le ragioni della nascita e della rapida espansione del comparto c’è l’intuizione, dei primi imprenditori, dell’esistenza di grandi spazi di mercato offerti dall’attività di recupero dei mobili vecchi, molto diffusi nei casolari e nelle abitazioni della zona. A sostegno dell’economia si è sviluppata una rete di centri per la promozione e la commercializzazione delle produzioni, come l’Agricentre, centro permanente per l’agroindustria, ma soprattutto la Fiera di Verona, la struttura espositiva più importante del Veneto, con una ventina di rassegne distribuite nel corso dell’anno. La fiera ha da sempre svolto la funzione di vetrina per un’area tra le più dinamiche d’Italia, dedicando un ampio spazio al retroterra produttivo provinciale e proponendo eventi di interesse nazionale e mondiale: dall’agricoltura, con la manifestazione Vinitaly, la più importante nel settore enologico, all’arredamento, con la rassegna del mobile in autunno, dal marmo alla meccanica, con la manifestazione triennale Samoter per le macchine per il movimento terra. Anche il turismo rappresenta una voce importante dell’economia di questa zona, grazie soprattutto alla presenza di Verona, città d’arte rinomata a livello mondiale, che totalizza annualmente oltre 10 milioni di arrivi. Il Veronese ha un’offerta turistica completa che comprende monti, laghi, terme, città d’arte. In particolare esercita un’influenza positiva la vicinanza di Venezia, meta turistica d’eccellenza a livello mondiale. La struttura ricettiva, che vede la prevalenza dei posti letto negli esercizi extra-alberghieri (campeggi, case per ferie, ostelli), rileva una netta prevalenza della clientela straniera. Un grande impulso sta avendo il settore agrituristico che ogni anno arricchisce la propria capacità ricettiva per flussi turistici interessati ad itinerari enogastronomici.

LESSINIA

Territorio. Occupa la porzione settentrionale del territorio provinciale e confina a sud con la bassa veronese, a nord con la provincia di Trento (Trentino-Alto Adige), ad est con la provincia di Vicenza e ad ovest con la Gardesana. Si tratta di un’area montano-collinare conformata ad altopiano, solcato da profonde valli che digradano verso la pianura. Il territorio nacque dal mare decine di milioni di anni fa, come testimoniano i numerosi reperti fossili marini. Quest’area prealpina presenta una fascia di territorio posta a quota più alta. Le sue alture ad ovest rientrano nelle Prealpi Venete, con cime tra i 1.500 e i 1.800 metri e il gruppo del Carega a nord-est che supera i 2.200 metri. La fascia centrale si attesta invece tra il 1.100 e i 1.800 metri e si presenta con un paesaggio tipicamente montano e ricco di boschi mentre, più in basso, nella media Lessinia, si trovano oliveti e vigneti mediterranei tipici della bassa collina. La Lessinia, con le sue valli esposte a sud, rappresenta una cerniera ambientale temperata tra pianura padana e mondo alpino. Nel 1990 è stato istituito il Parco Regionale della Lessinia con lo scopo di tutelare il grande patrimonio naturalistico e ambientale della zona. Localizzati negli alti pascoli, il Parco e la Comunità montana della Lessinia evidenziano l’importanza di questo altopiano dove dal XIII secolo si insediarono comunità cimbre, di lingua bavaro-tirolese, che diedero vita ad un cultura particolare. Nelle zone più alte il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate che diminuiscono nella fascia collinare. Gli abitati hanno un andamento plano-altimetrico montano o di tipo collinare. La popolazione si distribuisce in 28 comuni che gravitano per i servizi amministrativi e sanitari sul capoluogo provinciale, su Soave e su San Bonifacio.

Comunicazioni. Anche se buona parte del territorio si trova in posizione montuosa, il sistema viario è sufficientemente sviluppato, tanto da evitare l’isolamento anche dei comuni più emarginati. Per quanto riguarda la rete autostradale si fa riferimento prevalentemente alla A4 Torino-Trieste. Le strade statali sono comode e salgono fino ai crinali dei Monti Lessini: tra queste la n. 11 Padana Superiore. Le stazioni ferroviarie che servono la zona si trovano lungo la linea Venezia-Milano. Il collegamento con la rete di traffico aereo è dato dall’aerostazione di Verona/Villafranca per i voli nazionali e internazionali mentre per le linee intercontinentali dirette si utilizza l’aeroporto di Milano/Malpensa. Il sistema portuale di riferimento è quello di Venezia.

Storia. Il territorio fu certamente abitato fin dal paleolitico. Rimangono comunque tracce preistoriche, sia del periodo in cui queste aree erano coperte dall’acqua del mare, sia del periodo in cui l’uomo ha iniziato ad abitarle: numerosi sono i ritrovamenti fossili e di oggetti in selce scheggiati e lavorati. In seguito si susseguirono diverse popolazioni. La presenza in questa zona dei romani è testimoniata dal rinvenimento di numerosi reperti archeologici. Alla caduta dell’impero romano il territori subì l’invasione spesso cruenta di popolazioni barbariche. Furono i longobardi a occupare la zona per un lungo periodo. Nella Lessinia orientale ai longobardi si sovrappose nel XIII secolo una colonia bavaro-tirolese, appartenente a un gruppo etnico germanico che venne denominato dei cimbri. Queste popolazioni, dette anche dei “tredici comuni”, si insediarono prevalentemente nella parte alta dell’altopiano e diedero vita ad una comunità caratterizzata da una forte identità culturale che mantennero a dispetto dei vari signori che nel tempo si susseguirono alla guida del territorio provinciale. Anche quando la Repubblica di Venezia annetté a sé quasi tutto il Veneto, i cimbri riuscirono a conservare una serie di privilegi economici e culturali garantiti loro dalla Serenissima in cambio della vigilanza sui valichi strategici del Brennero. Al tramonto della repubblica veneziana, le truppe napoleoniche, nel corso della campagna d’Italia, combatterono in queste zone molte battaglie. Successivamente gli austriaci imposero il loro dominio annettendo il Lombardo-Veneto. Nel 1866 l’intera regione entrò a far parte del neonato regno d’Italia. Durante i due conflitti mondiali queste zone furono teatro di sanguinosi scontri da parte delle truppe italiane contro gli austriaci e i tedeschi.

Struttura socio-economica. L’agricoltura, pur registrando un notevole calo degli addetti, continua a ricoprire un ruolo importante nel sistema economico di questa zona. Si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, frutteti, vigneti e oliveti. L’agricoltura fiorente rappresenta anche un indotto per le industrie deputate alla conservazione e trasformazione degli alimenti. È praticato con ottimi risultati l’allevamento di bovini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da più aziende che operano nei comparti edile, tessile, automobilistico, conciario, metallurgico, del legno, del taglio e della modellatura e finitura della pietra. Sviluppati sono anche i comparti del mobile, delle macchine per l’agricoltura e la silvicoltura, oltre che cartiere e aziende per la lavorazione delle materie plastiche. Da oltre cinquant’anni la Lessinia sta sviluppando un turismo estivo ed invernale, diventando, grazie alla sua varietà ambientale, la “prima montagna” per molti abitanti della pianura veneta e lombarda. Alle strutture ricettive (alberghi e campeggi) si sommano migliaia di case e appartamenti per vacanze in località e nuovi insediamenti turistici, particolarmente legati agli sport invernali ed all’escursionismo.

GARDESANA

Territorio. Occupa la porzione nord-occidentale del territorio provinciale e confina a sud con la provincia di Mantova (Lombardia), ad est con la Bassa Veronese e la Lessinia, a nord con il Trentino-Alto Adige, a ovest con la provincia di Brescia (Lombardia). Gran parte del territorio si estende sulle rive e nell’immediato entroterra del Lago di Garda, il più grande dei laghi prealpini italiani. Questa zona è anche conosciuta con il nome di Riviera degli Ulivi e compone un paesaggio assolutamente particolare. Il territorio è prevalentemente collinare e, a nord, si eleva nella catena del Monte Baldo, tipica montagna prealpina di formazione calcarea contrassegnata da una continuità del rilievo dalla tipica forma crestata. Mentre nella zona collinare l’ambiente è caratterizzato da un vegetazione tipicamente mediterranea, nella zona montuosa si trova una flora tipicamente alpina; così come la compresenza nel bacino lacustre di specie vegetali originarie dei più diversi ambienti climatici costituisce un altro non secondario motivo dell’eccezionalità del Garda. Nel 1990 è stata istituita la Comunità montana del Monte Baldo per preservare il patrimonio naturalistico della zona. Il territorio ha un profilo geometrico vario, presentando variazioni altimetriche accentuate nella fascia pedemontana che si attenuano nella zona collinare e rivierasca. La popolazione si distribuisce in 18 comuni che gravitano su Verona e Caprino Veronese.

Comunicazioni. Come tutto il territorio provinciale anche la Gardesana può contare su un ottimo sistema viario che assicura una copertura capillare di una zona, come questa, a forte vocazione turistica. I collegamenti autostradali sono assicurati sia dalla A22 Brennero-Verona-Modena, cui si accede dal casello di Affi -Lago di Garda, sia dalla A4 Torino-Trieste, mentre le strade statali che servono il territorio sono la n. 450 di Affi e la n. 249 Gardesana Orientale. Per quanto riguarda i collegamenti ferroviari la zona è servita dalla linea Verona-Brennero mentre il collegamento con la rete di traffico aereo è garantito dallo scalo di Verona/Villafranca e dall’aerostazione di Milano/Malpensa per le linee intercontinentali dirette. Il sistema portuale di riferimento è quello di Venezia.

Storia. Gli insediamenti umani sul territorio risalgono a circa 100.000 anni fa, quando vi si insediarono i cacciatori-raccoglitori paleolitici. Attraverso lo studio di alcune testimonianze storiche si può inoltre affermare con certezza la presenza di comunità umane a partire dall’età del bronzo, tra il XVI e il XIV secolo a.C. In seguito la zona fu conquistata dai romani, che lasciarono tracce evidenti soprattutto nello schema urbanistico di questi luoghi. Dopo la caduta dell’impero romano ad opera delle popolazioni barbariche, queste zone conobbero la dominazione dei franchi cui seguì, nell’VIII secolo, quella dei longobardi. Nei secoli seguenti il territorio fu sotto la signoria degli Scaligeri e dei Visconti, prima di entrare a far parte dei domini della Serenissima Repubblica di Venezia. Come per il resto del Veneto, i quattro secoli della dominazione veneziana coincisero con un lungo periodo di pace e prosperità, interrotto bruscamente con l’arrivo delle truppe napoleoniche. Sconfitto Napoleone, la restaurazione del 1814 inaugurò la dominazione austriaca contrastata fortemente durante le tre guerre d’Indipendenza che portarono alla costituzione del Regno d’Italia. Durante i due conflitti mondiali anche questa zona pagò un contributo in vite umane alla causa bellica italiana.

Struttura socio-economica. Nel territorio si assiste ad una fruttuosa coesistenza di attività agricole e industriali nonché a un ottimo sviluppo del turismo, che si avvantaggia della bellezza di queste zone. Si coltivano cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olivo e frutta. La grande ricchezza di uve pregiate delle colline del Garda ha fatto sì che si sviluppasse una produzione di vini Doc (Bardolino) particolarmente apprezzata in Italia e all’estero. Anche il settore zootecnico è sviluppato, nell’allevamento di suini, bovini e soprattutto avicoli. Il settore industriale è particolarmente fiorente nel settore elettronico, edile e metallurgico. Buono anche il comparto della trasformazione e conservazione alimentare. Eccellente lo sviluppo turistico, che vede queste zone interessate da forti flussi di visitatori che trascorrono lunghi periodi di vacanza nelle località della Riviera degli Ulivi.

Invia segnalazione | Invia una foto

Invia segnalazione

I campi indicati con * sono obbligatori.

     

Invia una foto

I campi indicati con * sono obbligatori.

Autorizzo la pubblicazione delle fotografie allegate sul portale www.italiapedia.it

Meteo

Meteo Veneto

News

Loading...

 

Web design CODENCODE