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Provincia di PESCARA

Capoluogo: Pescara

Scheda

 
Stemma della provincia Pescara
   

Provincia di Pescara - Statistiche

Territorio. Provincia ubicata nella parte centro-orientale dell'Abruzzo, in cui si fronteggiano, in forte contrasto, aree montuose afflitte da disagio socio-economico, zone collinari in fase di ripresa, che si evolvono sostanzialmente nel solco della tradizione, e territori, per lo più affacciati sul mare e sui principali corsi d'acqua, che godono di una straordinaria concentrazione di risorse, di strutture produttive e di servizi. La popolazione provinciale, suddivisa in 46 comuni e caratterizzata da un indice di vecchiaia conforme alla media, tende da alcuni decenni ad abbandonare gli insediamenti rurali della montagna, concentrandosi nei fondovalle e lungo la costa, dove ha creato un nuovo spazio urbano ad alta densità demografica. Il territorio provinciale, che si estende dalla catena appenninica al mare Adriatico, presenta un profilo geometrico vario e un paesaggio multiforme: i rilievi calcarei dei massicci del Gran Sasso e della Maiella, aspri e denudati in più punti del manto vegetativo, oltre che intaccati dall'erosione carsica, degradano su colline argillose, fertili e verdeggianti, fra cui serpeggiano copiosi corsi d'acqua; di questi solo due, i fiumi Tavo-Saline e Pescara, interrompono con il loro apparato deltizio la piatta e sabbiosa estensione della cimosa litoranea. Lo stemma provinciale, bipartito, raffigura da un lato il fiume Pescara, che nasce da tre monti e sfocia nel mare su cui naviga una barca a vela, dall'altro un cinghiale pascolante. Fuori dello scudo, su un nastro svolazzante, campeggia il motto SIBI VALET ET VIVIT.

Comunicazioni. L'armatura urbana provinciale e il reticolato viario ad essa soggiacente suggeriscono l'immagine di un pettine, di cui le arterie che corrono lungo il litorale (la strada statale n. 16 Adriatica, l'autostrada A14 Bologna-Taranto e la linea ferroviaria Bologna-Bari) formano la costola, i tracciati trasversali di fondovalle (la strada statale n. 5 Tiburtina Valeria, la n. 151 della valle del Tavo, la n. 602 di Forca di Penne, l'autostrada A25 Torano-Pescara e la linea ferroviaria Roma-Pescara) i denti. Esula da questo schema la strada statale n. 81 Piceno-Aprutina, che si snoda longitudinalmente nella fascia Subappennino Aprutino e Frentano, collegando Ascoli Piceno nelle Marche con il centro di Casoli (CH). La città di Pescara è dotata di un aeroporto, il "Pasquale Liberi", che per la precisione ricade nel comprensorio di San Giovanni Teatino (CH), di un porto-canale riservato ai pescherecci e alle operazioni commerciali, oltre che di modernissime strutture portuali con funzioni eminentemente turistiche.  

Storia. I siti paleolitici e neolitici del monte Bertona, di Fontanelle (Pescara), della Grotta dei Piccioni (Bolognano), di Villaggio Leopardi e di Colle Maggio (Penne) documentano la fase più arcaica del popolamento del territorio provinciale, che ospitò in epoca preromana marrucini, vestini e sabini. Tre dei centri fondati da queste genti di stirpe sabellica -PINNE (Penne), ANGULUS (Città Sant'Angelo) e INTERPROMIUM (Castiglione a Casauria)- ottennero il rango di municipi in seguito alla guerra sociale (91-88 a.C.) ma soltanto il primo, come sede di diocesi, di gastaldato longobardo e poi di contea, conservò per tutto l'arco del Medioevo un ruolo di guida su un territorio grosso modo corrispondente all'attuale circoscrizione pescarese, all'interno del quale si costituirono alcuni centri di potere laico (i feudi di Caramanico Terme, Loreto Aprutino, Manoppello e Popoli) e religioso (le abbazie di San Clemente a Casauria, San Bartolomeo, Santa Maria Casanova e San Liberatore a Maiella). La provincia fu costituita nel 1927 con territori tolti alle altre province abruzzesi.

Struttura socio-economica. La crisi delle tradizionali attività agro-pastorali ha investito le zone montane pescaresi più o meno nello stesso periodo in cui la solida agricoltura della fascia costiera e dei principali fondovalle della provincia subiva una forte contrazione a causa dell'espansione dello spazio urbano -solo la zona collinare del Subappennino Aprutino ha mantenuto fino ad oggi un quadro colturale relativamente stabile-. Per quanto riguarda l'industria, nella provincia si registra la convivenza di diversi modelli di sviluppo, tanto di natura endogena quanto di origine esogena, con una prevalenza di imprenditori locali nelle lavorazioni tradizionali, di iniziative esterne nei settori "pesanti". Il sistema distributivo provinciale, come del resto quello regionale, è connotato da una forte polverizzazione degli esercizi commerciali, contrastata, nella conurbazione costiera e nei comuni di Popoli e di Penne, da un cospicuo volume di affari nel commercio all'ingrosso, oltre che nei servizi alle imprese e alle famiglie, sia privati (credito e assicurazioni) sia pubblici e sociali.

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