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Provincia di MILANO

Capoluogo: Milano

Scheda

 
Stemma della provincia Milano
   

Provincia di Milano - Statistiche

Territorio. La provincia di Milano, articolata in 188 comuni, occupa la parte centro-occidentale della regione e si estende su quasi 2.000 kmq (dei quali 181 circa appartengono al capoluogo e circa 1.800 agli altri comuni) da nord a sud, dalla zona collinare della Brianza alla bassa pianura agricola. I principali fiumi della provincia, il Ticino e l'Adda, delimitano rispettivamente a ovest e a est il territorio provinciale, che è attraversato, inoltre, dai fiumi Lambro, Olona e Lambro meridionale nonchè dai corsi d'acqua minori come il Seveso, il Molgora e il Rio Vallone. Vi sono, inoltre, numerosissimi canali irrigui e i "navigli" che, insieme ai fontanili e ad altri corsi d'acqua, partecipano a rendere fiorente l'agricoltura. La popolazione della provincia di Milano, che presenta un indice di vecchiaia rientrante nella media, ammonta a quasi quattro milioni di abitanti, di cui oltre un terzo si concentra nel capoluogo, che occupa, invece, meno del 10% del territorio provinciale. Quest'ultimo disegna un profilo geometrico piuttosto irregolare, che dalle colline della Brianza (alle cui spalle si innalzano i gruppi delle Grigne e del Resegone), punteggiata da numerosi specchi d'acqua, e passando per l'alta pianura milanese (in leggera pendenza tra l'Adda e il Ticino), fortemente urbanizzata e solcata da una fitta rete viaria, scende fino alla bassa pianura milanese, che si presenta come una piatta distesa uniforme, resa ancora più verde dai canali che l'attraversano. La Brianza, una zona collinare appartenente ai grandi anfiteatri morenici lasciati dai ghiacciai circa due milioni di anni fa, è molto ricca di corsi d'acqua, tra cui il più importante è il Lambro; intensamente umanizzata, è sede di aziende commerciali e industrie, oltre che di insediamenti residenziali. L'alta pianura milanese, compresa fra l'Adda e il Ticino, è costituita da un ammasso di sabbie e ghiaie accumulate in ampie terrazze ad opera degli antichi ghiacciai: la natura permeabile del suolo rende i terreni piuttosto aridi in superficie e inadatti alle coltivazioni; è un'area intensamente urbanizzata, ad alto livello di industrializzazione, attraversata da una fitta rete stradale. La bassa pianura milanese, limitata a nord dalla linea delle risorgive e a sud, oltre i confini provinciali, dal Po, è composta, invece, di elementi alluvionali fini (limi, sabbie e argille), che la rendono impermeabile; l'abbondanza d'acqua e il lavoro dell'uomo ne hanno fatto una zona ad elevata intensità agricola che, in prossimità di Milano, la rapida crescita dei nuclei minori tende ad invadere con sempre più frequenti insediamenti industriali; nel complesso si tratta di un territorio urbanizzato per più di un terzo, con un elevato grado di industrializzazione e una rete viaria estremamente articolata. Nel Lodigiano, isolata nella pianura, la collina di San Colombano al Lambro sarebbe secondo alcuni geologi una propaggine della fascia appenninica dell'Oltrepò pavese; secondo altri, invece, si tratterebbe di un ammasso di banchi corallini ricoperti, dopo il ritiro del mare pliocenico, da diversi materiali alluvionali, disposti in più strati. Essa degrada a sud verso i terrazzi del Po, a sud-ovest verso il corso dell'Olona e a nord-est verso il Lambro. Una percentuale ragguardevole del territorio provinciale è rappresentato da aree tutelate come parchi urbani, parchi naturali sovracomunali e parchi naturali regionali, che hanno, tra gli scopi istituzionali, la salvaguardia del patrimonio faunistico e botanico, la regolamentazione delle attività agricole e turistiche e la conservazione delle caratteristiche paesaggistiche. Lo stemma provinciale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica del 22 aprile 1998, unisce alla croce rossa in campo argenteo, simbolo della città di Milano, il sole e la luna dell'abbazia di Mirasole, costruita nel 1300 dagli Umiliati. L'azzurro del campo richiama i colori dell'Europa Unita.

Comunicazioni. La rete stradale provinciale è strettamente collegata alla rete del capoluogo, a quella di tutti i comuni, grandi e piccoli, e alla maglia costituita dalle strade statali e dalle autostrade. Le principali direttrici del traffico autostradale sono la A1 Milano-Napoli, la A4 Torino-Trieste, la A7 Milano-Genova, la A8 Milano-Varese e la A9 Lainate-Como-Chiasso. Estremamente articolata è la maglia della viabilità ordinaria, che garantisce collegamenti più che soddisfacenti. Gli assi viari più importanti sono rappresentati dalle strade statali n. 9 via Emilia, n. 11 Padana Superiore, n. 33 del Sempione, n. 35 dei Giovi, n. 36 del lago di Como e dello Spluga, n. 233 Varesina, n. 341 Gallaratese, n. 342 diramazione Briantea, n. 412 della Val Tidone, n. 415 Paullese, n. 494 Vigevanese, n. 525 del Brembo, n. 526 dell'Esticino e n. 527 Bustese. La rete ferroviaria è costituita dalle linee Milano-Torino, Milano-Venezia, Milano-Genova, Milano-Como-Chiasso, Milano-Gallarate-Domodossola, Milano-Bologna, Milano-Mortara, Milano-Domodossola (fino a Gallarate), Molteno-Monza, Milano-Tirano, Ponte San Pietro-Carnate Usmate e Seregno-Carnate Usmate. Alle Ferrovie Nord Milano è affidata la gestione e manutenzione delle linee Milano-Asso, Milano-Laveno Mombello, Saronno-Como e Saronno-Novara. San Colombano al Lambro, nel Lodigiano, fa riferimento, invece, alla strada statale n. 234 Codognese e alla linea ferroviaria Pavia-Casalpusterlengo. Il collegamento con la rete del traffico aereo è garantito dai due aeroporti: di Linate e, per i voli intercontinentali diretti, della Malpensa.

Storia. Abitata fin dal neolitico, dal V secolo a.C. fu zona di insediamento dei galli insubri, che nel 222 a.C. dovettero cedere alla conquista dei romani, che la assoggettarono stabilmente solo dal 196 a.C. dopo che gli insubri, che avevano aiutato Annibale, furono sconfitti presso il Mincio. Alle invasioni di longobardi e franchi (secoli VI-X) seguì, tra l'undicesimo e il dodicesimo secolo, la fioritura dei comuni: come tale sviluppo fu precoce rispetto alle restanti parti dell'Italia centrosettentrionale, così fu precoce il passaggio dal comune alla forma signorile. Con i Visconti visse una fase decisiva per la sua storia, giacchè il governo visconteo portò Milano alla supremazia su tutte le vicine città e affermò anche il primato economico della città su tutte le altre; anzi lo stato di Milano abbracciò nel XIV secolo confini assai più vasti di quelli della sola regione lombarda, giungendo, con Gian Galeazzo Visconti, a un dominio sull'Italia centro-settentrionale, la cui minacciosa espansione doveva venire in contrasto con Firenze e Venezia. Questo predominio ebbe, tuttavia, breve durata come tutti i piani espansionistici legati alle ambizioni di un solo uomo; nelle lotte successive con gli stati vicini i Visconti persero i confini precedentemente raggiunti. Con la signoria degli Sforza venne attuata una politica di saggio equilibrio che fece riguadagnare quella prosperità perduta con l'ultimo dei Visconti, Filippo Maria. All'inizio del XVI secolo il ducato di Milano divenne oggetto di contesa tra Francia e Spagna; dopo l'effimera conquista di Luigi XII e di Francesco I, con Carlo V passò definitivamente agli spagnoli nel 1559, che lo governarono fino al XVIII secolo quando, in seguito alla guerra di successione spagnola, passò agli austriaci. Durante la Repubblica Cisalpina fu unita alla Valtellina e nel Regno d'Italia si legò amministrativamente e politicamente ad altre regioni (Veneto, Marche e Trentino). Fu quindi unita al Regno Lombardo-Veneto e, dopo la seconda guerra d'indipendenza, separatasi dal Veneto, entrò a far parte dello stato unitario italiano.

Struttura socio-economica. I comuni della provincia hanno dimensioni molto diverse tra loro: nel complesso si tratta di un territorio densamente popolato, con una notevole concentrazione di imprese industriali e commerciali. Ciononostante buona parte del suolo è utilizzata come superficie agricola. L'agricoltura, assai vivace e dinamica, è largamente praticata nella "bassa" irrigua, dove ha acquistato una fisionomia moderna, articolata in grandi proprietà industrializzate, che si avvalgono di importanti opere di irrigazione. La superficie agraria si divide tra seminativo, coltivazioni foraggere permanenti, coltivazioni legnose agrarie, boschi, coltivazioni ortive, coltivazioni industriali (tabacco, barbabietola, lino, soia e girasole), vivai e semenzai. Nel seminativo resiste al primo posto la cerealicoltura: tra le colture cerealicole primeggia il frumento, seguito da mais, riso (con la meccanizzazione dell'intero processo produttivo), segale, orzo e avena. Altri prodotti sono la barbabietola da zucchero, il tabacco, la frutta e ortaggi vari. Elemento trainante dell'agricoltura è la zootecnia, di primaria importanza anche su scala nazionale: fiorente è l'allevamento di bovini (che alimenta l'industria lattiero-casearia) e suini, cui si affianca l'allevamento equino. La provincia, inoltre, è la più grande area industriale d'Italia per le poderose attrezzature e per il numero degli addetti. Anche se sono presenti quasi tutte le industrie manifatturiere, predominano sulle altre le industrie meccaniche e quelle siderurgiche, che assorbono quasi la metà degli addetti; rispetto alle altre, che hanno visto rinnovare e ingrandirsi il loro apparato, l'industria tessile ha subito una forte contrazione ma le fabbriche di lino, seta e fibre artificiali costituiscono un fattore di integrazione economica internazionale ancora efficiente. Un rilievo notevole hanno l'industria chimica e farmaceutica (che alimenta le altre industrie), quelle grafiche ed editoriali, nonché quelle del legno, della carta, della gomma, dell'abbigliamento e delle confezioni in genere. Il processo di "terziarizzazione" (lo sviluppo, cioè, del settore dei servizi) ha evidenziato l'effetto polarizzante sviluppato dal capoluogo di provincia, che ha fatto registrare un notevole aumento dell'occupazione nel commercio all'ingrosso e nell'intermediazione commerciale. A Milano, infatti, hanno sede i più grandi e importanti mercati all'ingrosso, che conservano e smistano ad altre regioni e paesi europei i loro prodotti. Attivissimo e vivace è il commercio con l'estero: vi arrivano le materie prime per le industrie e si esportano prodotti semilavorati e finiti. Tutta questa molteplice attività mercantile è favorita da un efficiente servizio bancario e borsistico. Oltre alle attività più tradizionali si sono sviluppati, più recentemente, nuovi tipi di servizi, come quelli prestati alle imprese, nonché le attività di ricerca e di sviluppo.

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