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MAZZINI, GIUSEPPE

Approfondimento

Approfondimento: MAZZINI, GIUSEPPE

Ideologo e uomo d'azione nato a Genova nel 1805 e morto a Pisa nel 1872. Ebbe grande importanza  nel Risorgimento italiano, come fervente sostenitore dei valori repubblicani. Si laureò in legge nel 1827 e quindi si iniziò alla Carboneria e, dopo essere stato arrestato nel 1830, sviluppò l'idea di un'organizzazione che ne superasse i limiti. Esiliato a Marsiglia, fondò la "Giovine Italia" e sull'omonimo giornale (1832-34) diffuse il programma di una repubblica unitaria, libera e indipendente. Penetrata l'organizzazione nell'esercito sardo, nel 1833 incorse in arresti e condanne, che lo costrinsero a rifugiarsi  in Svizzera. Da qui organizzò la fallita invasione della Savoia (febbraio 1834) e nell'aprile, a Berna, fondò la "Giovine Europa". A Londra nel 1836, visse la cosiddetta "tempesta del dubbio", scoraggiato dal fallimento dei suoi metodi. Nel 1839 riprese l'azione e rifondò la Giovine Italia (aprile 1840), ma nel 1844 disapprovò il metodo dei fratelli Bandiera. Nel 1846-47 si animò all'ondata liberale in Italia e nel 1848 incitò Carlo Alberto alla guerra contro l'Austria. Nel 1849 fu a Roma e, con Saffi e Armellini, assunse il triumvirato della repubblica che governò fino alla sua caduta. Di nuovo in Svizzera, nel 1850 fondò il Comitato democratico europeo ed il Comitato nazionale italiano per coordinare la ripresa della lotta. Promosse il moto milanese del febbraio 1853, il cui fallimento gli alienò molte simpatie tra i democratici italiani. Creò il Partito d'azione (marzo 1853) e organizzò la sfortunata spedizione di Pisacane (1857). Nel 1859 attenuò la sua intransigenza repubblicana e su "Pensiero e Azione" (Londra 1858) appoggiò la guerra d'indipendenza. Nel 1860 raggiunse Garibaldi a Napoli, incitandolo a muoversi verso Roma e Venezia e a richiedere la Costituente. Falliti i suoi intenti ritornò a Londra. Escluso nel 1864 dall'Internazionale socialista, si affermò nelle società operaie italiane. Nel 1866 fondò l'Alleanza repubblicana universale, tramite cui promosse movimenti insurrezionali a Roma (1867) e in Sicilia (1870). Arrestato a Palermo, fu rinchiuso a Gaeta, dove si trovava quando l'esercito italiano entrava in Roma (20 settembre 1870). Liberato, soggiornò in Italia e all'estero. Stilò il Patto di fratellanza, approvato dal XII congresso delle società operaie (1871), primo germe del partito repubblicano. V. anche MUSEO DEL RISORGIMENTO

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