Descrizione

Comune collinare, di origini medievali, con un'economia di tipo agricolo e industriale. I santagatesi, che presentano un indice di vecchiaia molto superiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e la località Santa Maria d'Olivola. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine accentuate: si raggiungono i 949 metri di quota. L'abitato, dominato dal castello medievale, che ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia; situato in posizione panoramica, sulla sommità di un cono roccioso, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Comune collinare, di origini medievali, con un'economia di tipo agricolo e industriale. I santagatesi, che presentano un indice di vecchiaia molto superiore alla media, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, numerosissime case sparse e la località Santa Maria d'Olivola. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con differenze di altitudine accentuate: si raggiungono i 949 metri di quota. L'abitato, dominato dal castello medievale, che ricorda la funzione difensiva dell'insediamento, è interessato da una forte crescita edilizia; situato in posizione panoramica, sulla sommità di un cono roccioso, ha un andamento plano-altimetrico vario.

Storia

Il toponimo, già documentato nella seconda metà del XII secolo, deriva dalla Santa Patrona; la specificazione fu aggiunta con un regio decreto del 1862. Sede di gastaldato sotto i longobardi, si sviluppò durante la dominazione dei normanni, che ne rafforzarono le strutture difensive, con la costruzione di una rocca, chiamata Artenisium. Infeudata a più signori, tra cui gli Orsini e i Loffredo, seguì le sorti dei territori circostanti, assoggettati, dopo i normanni, agli svevi, agli angioini, agli aragonesi e agli spagnoli, cui subentrarono, nel XVIII secolo, gli Asburgo e i Borboni. Al centro di un'intensa vita monastica, come testimoniano i conventi esistenti nella zona, al termine della parentesi napoleonica e del restaurato governo borbonico entrò a far parte dell'Italia unita, partecipando alle successive vicende nazionali e internazionali. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: il castello normanno-svevo, rimaneggiato in epoche successive; la quattrocentesca parrocchiale di San Nicola, in cui si possono ammirare un presepe, opera di artigiani locali, e un pregevole trittico intagliato, risalente al XVII secolo; le chiese Sant'Andrea, Sant'Angelo e della Trinità; i conventi di Sant'Antonio e San Pietro Ursitano; il palazzo Marinis; i resti delle mura longobarde e un ponte romano.

Il toponimo, già documentato nella seconda metà del XII secolo, deriva dalla Santa Patrona; la specificazione fu aggiunta con un regio decreto del 1862. Sede di gastaldato sotto i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=LONGOBARDI'>longobardi</a>, si sviluppò durante la dominazione dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNI'>normanni</a>, che ne rafforzarono le strutture difensive, con la costruzione di una rocca, chiamata Artenisium. Infeudata a più signori, tra cui gli Orsini e i Loffredo, seguì le sorti dei territori circostanti, assoggettati, dopo i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNI'>normanni</a>, agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SVEVI'>svevi</a>, agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ANGIOINI'>angioini</a>, agli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=ARAGONESI'>aragonesi</a> e agli spagnoli, cui subentrarono, nel XVIII secolo, gli Asburgo e i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONI'>Borboni</a>. Al centro di un'intensa vita monastica, come testimoniano i conventi esistenti nella zona, al termine della parentesi napoleonica e del restaurato governo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=BORBONICO'>borbonico</a> entrò a far parte dell'Italia unita, partecipando alle successive vicende nazionali e internazionali. Tra le testimonianze storico-architettoniche spiccano: il castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=NORMANNO'>normanno</a>-<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=SVEVO'>svevo</a>, rimaneggiato in epoche successive; la quattrocentesca parrocchiale di San Nicola, in cui si possono ammirare un presepe, opera di artigiani locali, e un pregevole trittico intagliato, risalente al XVII secolo; le chiese Sant'Andrea, Sant'Angelo e della Trinità; i conventi di Sant'Antonio e San Pietro Ursitano; il palazzo Marinis; i resti delle mura <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PUG&parola=LONGOBARDE'>longobarde</a> e un ponte romano.

Economia

Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota; va segnalata però la presenza della Pro Loco. L'economia locale è ancora in gran parte legata all'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo e frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, tessile e dell'abbigliamento. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell'obbligo e includono un istituto professionale industriale; per l'arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Se si escludono la stazione dei carabinieri e gli uffici deputati al funzionamento dei normali servizi municipali e postali, non ve ne sono altri degni di nota; va segnalata però la presenza della Pro Loco. L'economia locale è ancora in gran parte legata all'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, foraggi, ortaggi, uve, olivo e frutta; è praticato anche l'allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L'industria è costituita da aziende che operano nei comparti alimentare, edile, tessile e dell'abbigliamento. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Tra le strutture sociali si registra una casa di riposo. Le strutture scolastiche permettono di frequentare le classi dell'obbligo e includono un istituto professionale industriale; per l'arricchimento culturale si può usufruire della biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità sia di ristorazione che di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio farmaceutico; per altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Meta di un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare le specialità gastronomiche del posto, quali: i cavatelli in bianco, con le cime di rapa e il peperoncino; i cavatelli con i fagioli; i troccoli al sugo di carne; i ravioli al sugo con lo zucchero; le orecchiette al sugo in terracotta; il coniglio alla cacciatora e la “luattò” (torta con lo zucchero velato). Abbastanza frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono un buon assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti piuttosto intensi con gli altri comuni della Comunità montana, grazie anche alla presenza dell'istituto d'istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citati: il mercato settimanale, il martedì; la festa della Madonna di Sant'Agata, con falò e processione, il 5 febbraio; la fiera di San Pasquale, il 17 maggio; la sagra gastronomica e la rassegna dei vini locali, il 20 agosto; la fiera di San Lorenzo, il 31 agosto, e la festa di San Matteo, con l'omonima fiera, l'ultima domenica di settembre. La festa della Patrona, Sant'Agata Vergine e Martire, si celebra il 16 agosto.

Meta di un significativo movimento di turisti, offre a quanti vi si rechino la possibilità di gustare le specialità gastronomiche del posto, quali: i cavatelli in bianco, con le cime di rapa e il peperoncino; i cavatelli con i fagioli; i troccoli al sugo di carne; i ravioli al sugo con lo zucchero; le orecchiette al sugo in terracotta; il coniglio alla cacciatora e la “luattò” (torta con lo zucchero velato). Abbastanza frequentata pure per lavoro, in quanto le sue attività produttive consentono un buon assorbimento di manodopera, è al centro di rapporti piuttosto intensi con gli altri comuni della Comunità montana, grazie anche alla presenza dell'istituto d'istruzione secondaria di secondo grado. Tra gli appuntamenti tradizionali meritano di essere citati: il mercato settimanale, il martedì; la festa della Madonna di Sant'Agata, con falò e processione, il 5 febbraio; la fiera di San Pasquale, il 17 maggio; la sagra gastronomica e la rassegna dei vini locali, il 20 agosto; la fiera di San Lorenzo, il 31 agosto, e la festa di San Matteo, con l'omonima fiera, l'ultima domenica di settembre. La festa della Patrona, Sant'Agata Vergine e Martire, si celebra il 16 agosto.

Località

Santa Maria d'Olivola

Santa Maria d'Olivola

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Sant'Agata di Puglia rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.