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Descrizione

Comune di montagna, di probabili origini medievali, che accanto alle tradizionali attività agricole e a una modesta presenza industriale sta sviluppando il turismo. I rezzoagliesi, con un indice di vecchiaia raramente riscontrabile, sono distribuiti tra il capoluogo comunale, numerose case sparse e diverse località, delle quali le più popolose sono: Brignole, Cabanne, Magnasco, Parazzuolo, Priosa, Vicomezzano, Vicosoprano, Villanoce, Alpepiana, Casaleggio, Cerisola, Ertola, Esola, Mileto, Rocca e Sbarbari. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con accentuate differenze di altitudine: si raggiungono i 1.701 metri di quota. L'abitato, che non fa registrare segni di espansione edilizia, è immerso in una suggestiva cornice paesaggistica; il suo andamento plano-altimetrico è vario. Lo stemma comunale, semipartito troncato, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica: il primo campo si compone di bande azzurre e d'argento; nel secondo, troncato d'oro e d'argento, spicca un'aquila nera coronata; nel terzo, infine, troncato di rosso e d'oro, si rappresenta uno “spino” secco posto in palo. La redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Non si hanno notizie precise sulle sue origini e oscura è anche l'etimologia del toponimo, che compare per la prima volta in un documento dell'inizio del XIII secolo. Feudo dei Malaspina, cui fu assegnata dall'imperatore Federico Barbarossa, nella seconda metà del 1100, pervenne in seguito ai De Mileto. Questi signori ne conservarono il possesso fino al XIV secolo e, cambiato il loro nome in Della Cella, continuarono ad averne la proprietà fino alla fine del Settecento, quando, con l'avvento di Napoleone, furono aboliti tutti i diritti feudali. Posta, per gli affari ecclesiastici, alle dipendenze della potente abbazia benedettina di Bobbio, entrò a far parte del regno di Sardegna col congresso di Vienna del 1815. Ha acquistato l'autonomia amministrativa nel 1918, quando venne separata da Santo Stefano d'Aveto, di cui comunque seguì le sorti. Tra le testimonianze storico-architettoniche figurano: l'ottocentesca parrocchiale di San Michele, rimaneggiata nella prima metà del Novecento; la chiesa di San Lorenzo, la cui struttura originaria risale all'inizio del XII secolo, in località Villacella, e quella di San Pietro, dell'Ottocento, ad Alpepiana. Interessanti sono anche due ponti medievali, che valicano l'Aveto.

Economia

L'agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi e foraggi, è integrata dall'allevamento di bovini, equini e avicoli. L'industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui il lattiero-caseario), edile e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone della rete distributiva (di dimensioni modeste ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell'insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Non vi sono strutture sociali degne di nota. Nelle scuole del posto si impartisce l'istruzione obbligatoria; si può usufruire di una biblioteca per l'arricchimento culturale. Buona è la dotazione di strutture ricettive che, accanto alla ristorazione, offrono una vasta possibilità di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.

Relazioni

La tranquillità del luogo e le bellezze dell'ambiente naturale, arricchito dalla presenza del Parco naturale regionale dell'Aveto, ne fanno un'apprezzata meta turistica, soprattutto in estate. È poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non consentono di assorbire neppure tutta la manodopera locale, parte della quale trova occupazione nelle vicine aree maggiormente sviluppate. I rapporti con i comuni limitrofi non sono molto rilevanti; a essi la popolazione si rivolge anche per l'istruzione secondaria di secondo grado e i servizi non forniti sul posto. Tra le manifestazioni tradizionali meritano di essere citate le fiere di bestiame, che si svolgono nei mesi di maggio, settembre e ottobre. La festa del Patrono, San Terenziano, viene celebrata il primo settembre.

Località

Alpepiana, Brignole, Brugnoni, Cabanne, Calcinara, Casaleggio, Cerisola, Cerro, Codorso, Costafigara, Ertola, Esola, Farfanosa, Garba, Ghierto, Grupparolo, Isolarotonda, Lovari, Magnasco, Mileto, Molini, Parazzuolo, Piandifontana, Piano, Priosa, Rezzoaglio Basso, Rocca, Salto, Sbarbari, Scabbiamara, Ventarola, Vico Soprano, Vicomezzano, Villacella, Villanoce

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Rezzoaglio rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 995
  • Lat 44° 31' 32,86'' 44.52579444
  • Long 9° 23' 10,7'' 9.38613056
  • CAP 16048
  • Prefisso 0185
  • Codice ISTAT 010048
  • Codice Catasto H258
  • Altitudine slm 700 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/3245
  • Superficie 105.2 Km2
  • Densità 9,46 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 04:57
  • Tramonto 19:40
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CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE DI REZZOAGLIOVIA ROMA 47
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