Descrizione
Comune collinare, di origini incerte, con un’economia di tipo agricolo e industriale. La maggior parte degli ottanesi, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in un discreto numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate, che vanno da un minimo di 141 a un massimo di 560 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, presenta un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Lo stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, rappresenta, su sfondo azzurro, la chiesa di San Nicola, “al naturale”, fondata su una campagna dorata. Il capo dello scudo è partito in due sezioni: la prima, aurea, riproduce un nuraghe di pietra, nella seconda, d’argento, figura una mitra vescovile azzurra.
Storia
Il toponimo è di oscure origini, verosimilmente protosarde. Secondo alcuni studiosi l’etimo è da ricercare nella voce fenicia “Oz”, ‘fortezza’, pur non essendoci alcun fondamento storico. Le origini del suo insediamento sono poco chiare; le sue prime notizie storiche risalgono al periodo medievale, durante il quale assunse un grande prestigio. Appartenne alla curatoria di Othan e fu nominata sede vescovile con giurisdizione su Marghine, Goceano e Dore. Nel XII secolo conobbe il suo massimo sviluppo, che iniziò a crollare con lo scoppiare di diverse epidemie e con il trasferimento, avvenuto nel 1510, della diocesi, la cui sede spettò ad Alghero. Dal 1717 venne aggregata al marchesato di Orani, sotto cui rimase fino all’anno dell’abolizione dei feudi (1839). Tra le vestigia di maggiore interesse storico-architettonico figura la chiesa romanica di San Nicola, un tempo cattedrale. La sua struttura, severa e maestosa, fu realizzata in due tempi, tra il 1140 e il 1160, tanto da presentare stili diversi. Costruita in pietra vulcanica, è caratterizzata da una bellissima abside del XIII secolo e, al suo interno, dall’interessante polittico raffigurante i Santi Francesco e Nicola di Mira, attribuito al maestro delle tempere francescane, della scuola del Lorenzetti.
Economia
È sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, foraggi, ulivi, viti e altri alberi da frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti estrattivo, tessile, alimentare, del legno, della fabbricazione di prodotti derivanti dalla raffinazione del petrolio, chimico, della plastica, dei materiali da costruzione, edile, metalmeccanico e degli apparecchi elettromedicali. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva oltre che dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole garantiscono la frequenza delle classi materne, elementari e medie; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca civica. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni è necessario rivolgersi altrove.
Relazioni
Sebbene rappresenti uno dei comuni più industrializzati della zona, ha conservato intatte le bellezze naturali che costituiscono l’ambiente circostante, meta di un discreto flusso di visitatori. Particolarmente attraenti sono il corso del fiume Tirso e i vicini monti Cuccureddu e Guarero, nonché, per gli amanti dell’archeologia, i siti nuragici di Molia, Purchiles e Prantalladas. Numerosi visitatori accorrono sul posto in occasione della locale festa di Carnevale, che, con le sue maschere dei Medules e dei Boes (maschere lignee mostruose con lunghi nasi le prime e maschere dalla fattezza bovina, in legno rivestito in pelle le seconde), è una delle più belle di tutta la Sardegna. Le rappresentazioni sono caratterizzate dal tentativo dei Merdules di legare i Boes, i quali si agitano e si ribellano secondo un antico rituale scandito dal suo de “s’affuente”, uno strumento a percussione costituito da un piatto di ottone. Degne di nota e con notevole capacità attrattiva nei confronti del circondario sono anche le tradizionali feste religiose intitolate a Sant’Antonio Abate, il 16 e il 17 gennaio, e a Maria Vergine Assunta, il 15 agosto. La festa del Patrono, San Nicola da Bari, si celebra la seconda domenica di maggio. Il giorno di astensione dal lavoro è il 6 dicembre.
Località
Fondi europei 2021-2027
Comune di Ottana in "phasing-in", appartenente, cioè, a quelle aree che -già comprese nell'Obiettivo 1 nel periodo di programmazione comunitaria 2000-2006- nel nuovo ciclo di programmazione 2007-2013, grazie ai progressi economici compiuti, passano nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione" e sono oggetto di finanziamenti speciali in virtù del loro precedente status di territori Obiettivo 1. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 2.334
- Lat 40° 14' 0,40'' 40.23344444
- Long 9° 2' 32,38'' 9.04232778
- CAP 08020
- Prefisso 0784
- Codice ISTAT 091070
- Codice Catasto G191
- Altitudine slm 185 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/11 al 31/03 per 10 ore/giorno C/1208 - Superficie 45.16 Km2
- Densità 51,68 ab/Km2
- Sismicità Zona 4
- Alba 05:09
- Tramonto 19:30
- Pietro Caria
- Via Liberta' 66
- 8020 (NU) Sardegna
- protocollo@pec.comune.ottana.nu.it
- info@comune.ottana.nu.it
- sindaco@comune.ottana.nu.it
- segretario@comune.ottana.nu.it
- www.comune.ottana.nu.it
- 00150310910
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