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Descrizione

Piccola comunità di pianura probabilmente già esistente in epoca antica. Vive dei prodotti derivanti dall'agricoltura e dall'allevamento, oltre che di un modesto terziario. I meletesi, che presentano un indice di vecchiaia particolarmente elevato, sono per la maggior parte concentrati nel capoluogo comunale. Il territorio comunale è stato plasmato nel tempo da un'imponente interazione da parte dei fiumi Adda e Po ed è decisamente regolare, con variazioni altimetriche di pochi metri; il centro abitato presenta un andamento plano-altimetrico pianeggiante. Il comune è dotato di uno stemma concesso con Decreto del 1997. La redazione non ne ha ottenuto l'autorizzazione alla riproduzione.

Storia

Ipotesi sui primi insediamenti possono essere avanzate a seguito dei ritrovamenti di asce e collane bronzee, risalenti al I millennio a.C.; molto importanti ai fini della ricostruzione delle fasi più antiche del popolamento sono anche un elmo di bronzo, custodito nel museo di Cremona, di fattura etruscogallica, e alcune necropoli gallo-romane, da cui si evince l'avvicendamento, in epoca remota, di svariate etnie. Il toponimo viene associato alla presenza di mele e frutti in genere. Viene citata in documenti del X secolo, epoca in cui appartiene al monastero di San Sisto di Piacenza. Tra il XII ed il XIII secolo è oggetto di vendite, affitti e donazioni, di volta in volta a favore del comune di Piacenza, di quello di Cremona e del clero lodigiano. Viene concessa come feudo dal vescovo di Lodi a Bruzzo Visconti, che acquisisce anche il diritto di concederla ad altri e, intorno alla fine del secolo XIV, Guglielmo Bevilacqua la riceve da Gian Galeazzo Visconti. Nuovi proprietari, nel XV secolo, risultano i fratelli Bossi, cui il territorio viene venduto dai Visconti. Nel XVI secolo appartiene alla famiglia dei Figliodoni, i quali succedono ai Bossi, e nel XVIII secolo è per l'ultima volta in mano di feudatari, i conti Corio. Durante il periodo napoleonico entra nel Dipartimento Alto Po, del primo Distretto di Cremona; al ritorno degli austriaci, apparterrà nuovamente al territorio di Lodi e della diocesi laudense. Il territorio ha subito nel tempo inondazioni da parte dei due fiumi Adda e Po che hanno richiesto opere imponenti di riassetto. Fra le opere architettoniche che possono essere ancora ammirate, oltre la chiesa parrocchiale di San Cristoforo, totalmente ristrutturata, sono la chiesa dei Santi Quirico e Giulitta, eretta nel XVII secolo, e il palazzo signorile, un tempo castello, modificato per volere della famiglia Figliodoni.

Economia

Non sono presenti sedi burocratico-amministrative di rilievo. L'economia si basa esclusivamente sull'agricoltura (principalmente coltivazioni di cereali e foraggi) e sull'allevamento di bovini; assente è l'industria, anche di modeste dimensioni, sebbene questo non indichi un tenore di vita troppo modesto: è infatti giustificata la presenza del servizio del credito, per la gestione dei risparmi della comunità. La cultura non può contare su adeguati strumenti di diffusione, quali emittenti radio-televisive e testate giornalistiche locali. Malgrado l'elevato indice di vecchiaia, mancano fra le strutture sociali anche le case di riposo; l'amministrazione comunale ha però disposto il riassetto di un vecchio edificio per la costruzione di alloggi per gli anziani. Le strutture scolastiche si limitano alla sola scuola materna e l'approfondimento culturale è ostacolato dall'assenza del servizio di biblioteca. La scarsità di relazioni con l'esterno è testimoniata dalla totale assenza di strutture ricettive (per la ristorazione e per il soggiorno). Alla popolazione anziana, in particolare, risulta inadatta anche l'offerta delle strutture sanitarie, che non garantiscono neppure il servizio farmaceutico.

Relazioni

Mantiene rapporti particolarmente scarsi con i centri vicini, se si eccettuano quelli che vedono la popolazione costretta a spostarsi anche per i servizi di primaria importanza. Gli spostamenti sono comunque resi agevoli da un sistema di collegamenti sostanzialmente soddisfacente, che, grazie anche alla particolare conformazione orografica della zona, consente di coprire in breve tempo anche le distanze maggiori. L'unica festa di rilievo fra quelle che ruotano intorno alla tradizione e alla religiosità popolare è quella in onore del Patrono, S. Cristoforo, che si celebra la terza domenica di settembre.

Località

Cascinazza, Cavetta, Santa Giulitta

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Meleti rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.

INFO
  • Popolazione 462
  • Lat 45° 7' 7,25'' 45.11868056
  • Long 9° 50' 10,99'' 9.83638611
  • CAP 20070
  • Prefisso 0377
  • Codice ISTAT 098038
  • Codice Catasto F102
  • Altitudine slm 40 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno
    E/2545
  • Superficie 7.37 Km2
  • Densità 62,69 ab/Km2
  • Sismicità Zona 3
  • Alba 04:53
  • Tramonto 19:40
Contatti
ODV
NomeIndirizzo
ALKEKENGIVIALE SARMAZZANO 1/1D
ASSOCIAZIONE VOLONTARI ITALIANI SANGUE COMUNALE VIZZOLO PREDABISSIVIA GIACOMO MATTEOTTI 4
ASSOCIAZIONE VOLONTARI PROTEZIONE CIVILE CERRO AL LAMBROPIAZZA ROMA 12
ASSOCIAZIONESALUTE MA NON SOLOVIA GARIBALDI 33
AVIS SEZ. CERRO AL LAMBROPIAZZA ROMA SN
CIRCOLO GIOVANILE ORATORIO S. LUIGI GONZAGAVIA CHIESA S C
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