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Descrizione

Comune montano, di antiche origini, che accanto alle tradizionali attività agricole e a una modesta presenza industriale ha incrementato i servizi, in particolare quelli legati al turismo, con la realizzazione di numerose strutture residenziali ed alberghiere. I ligonchiesi presentano un indice di vecchiaia tra i più elevati della regione e sono distribuiti tra il capoluogo comunale, in cui si registra la maggiore concentrazione demografica, qualche casa sparsa e le località di Caprile, Casalino, Cinquecerri, Montecagno, Ospitaletto, Piolo, Vaglie, Campo, Casa Bracchi, Giarola e Loggia. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche comprese tra i 540 e i 2.054 metri (è il più alto comune dell’Appennino Reggiano), ed offre un panorama molto suggestivo, con estesi pascoli, spettacolari cascate e rilievi coperti di vegetazione boschiva. L’abitato, interessato da una significativa crescita edilizia, ha un andamento plano-altimetrico alquanto vario. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, campeggia l’immagine di un giglio rosso su sfondo argenteo.

Storia

Abitata fin da tempi molto antichi, come testimoniato dal rinvenimento nella zona di qualche manufatto in selce databile all’età mesolitica, secondo alcuni studiosi deriva il toponimo dal diminutivo LACUNCULUS del termine latino LACUS, ‘lago, serbatoio di acqua, fontana’; non manca però chi si richiama ai galli lingoni, che vi si sarebbero stanziati nel IV secolo a.C. Sul finire dell’ottavo secolo rientrò probabilmente tra le terre donate da Carlo Magno alla chiesa di Reggio e che, divenute possedimento canossano, furono assegnate dalla contessa Matilde all’abbazia di Frassinoro, nel modenese. A lungo sotto il dominio delle potenti famiglie dei Da Dallo e dei Vallisneri, nella prima metà del Quattrocento fu ceduta al marchese Niccolò III d’Este, signore di Reggio; da quel momento seguì le sorti della casa estense, venendo infeudata nel XVIII secolo ai Ferrarini, cui subentrarono i Cantuti. Dopo l’invasione napoleonica, la restaurazione austriaca e i moti risorgimentali, partecipò alle vicende nazionali ed internazionali della seconda metà dell’Ottocento e della prima del Novecento, risentendo duramente dell’ultimo conflitto mondiale, essendo teatro di scontri tra partigiani e nazifascisti. Tra i monumenti figurano la parrocchiale, l’oratorio di San Rocco del XVI secolo e alcuni edifici sei-settecenteschi.

Economia

L’economia locale non ha abbandonato l’agricoltura, pur registrandosi un forte calo degli addetti a questo settore: si coltivano cereali, frumento, foraggi, ortaggi, frutteti e vigneti; è praticato anche l’allevamento di bovini, suini, ovini e avicoli. L’industria è rappresentata da piccole aziende che operano nei comparti edile, metallurgico, dell’abbigliamento e della produzione e distribuzione di energia elettrica. Il terziario si compone della rete commerciale (di dimensioni non rilevanti ma sufficiente a soddisfare le esigenze primarie della comunità) e dell’insieme dei servizi, che comprendono quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non presenta strutture sociali di rilievo; nelle scuole del posto s’impartisce soltanto l’istruzione materna ed elementare. Rilevante è invece la dotazione di strutture ricettive, che offrono un’ampia possibilità sia di ristorazione che di soggiorno; quelle sanitarie assicurano il servizio farmaceutico.

Relazioni

Luogo ideale di villeggiatura, che offre a quanti vi si rechino la possibilità di trascorrervi piacevoli soggiorni; è poco frequentata per lavoro, in quanto le sue attività produttive non sono in grado di assorbire neppure tutta la manodopera locale; diffuso è infatti il pendolarismo verso le aree più industrializzate. I suoi rapporti, alquanto rilevanti, con i comuni vicini, ai quali la popolazione si rivolge anche per completare le scuole dell’obbligo, frequentare gli istituti d’istruzione secondaria di secondo grado e usufruire dei servizi non forniti sul posto, si intensificano in occasione di alcuni eventi ricorrenti, quali la fiera di Cinquecerri, a giugno, la fiera delle valle d’Ozola, a luglio, e la festa della località di Pradarena, in agosto. Il Patrono, San Rocco, si festeggia il 16 agosto.

Località

Campo, Caprile, Casa Bracchi, Casalino, Casenove, Cinquecerri, Giarola, Loggia, Montecagno, Ospitaletto, Piolo, Vaglie

INFO
  • Popolazione 819
  • Lat 44° 18' 58,97'' 44.31638056
  • Long 10° 20' 31,74'' 10.34215000
  • CAP 42039
  • Prefisso 0522
  • Codice ISTAT 035025
  • Codice Catasto E585
  • Altitudine slm 949 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: nessun limite
    F/3371
  • Superficie 61.6 Km2
  • Densità 13,30 ab/Km2
  • Sismicità Zona 2
  • Alba 04:43
  • Tramonto 19:48
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