Descrizione

Comune collinare, di origine nuragica, la cui economia si basa sull’agricoltura e sulla pastorizia. È nota per la produzione delle lumache, nonché per i suoi murales e le sue sculture, opere eseguite dai maggiori artisti della Sardegna che qui trovano l’atmosfera più consona alle loro ispirazioni. I gesichesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 501 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone collinari. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una fascia rossa, accompagnata da sei spighe di grano, d’oro.

Comune collinare, di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, la cui economia si basa sull’agricoltura e sulla pastorizia. È nota per la produzione delle lumache, nonché per i suoi murales e le sue sculture, opere eseguite dai maggiori artisti della Sardegna che qui trovano l’atmosfera più consona alle loro ispirazioni. I gesichesi, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono tutti nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 501 metri di quota. L’abitato, interessato da un fenomeno di forte crescita edilizia, mostra un andamento plano-altimetrico tipico delle zone collinari. Lo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una fascia rossa, accompagnata da sei spighe di grano, d’oro.

Storia

Il toponimo, di origine incerta, è ricondotto da qualche studioso alla voce fenicia “ges”, nel significato di ‘valle, fosso’, ‘luogo basso’. Di origine nuragica, appartenne alla curatoria di Siurgus del Giudicato di Cagliari. Nel 1258 passò ai conti della Gherardesca e, in seguito, ad Antonio Butzano. Nel 1368 fu feudo dei Puyalt, quindi dei d’Eril e dei Sanna e, nel XVIII secolo, venne compresa nel marchesato di San Tommaso. Tra gli edifici di particolare valore artistico spicca la chiesa campestre dedicata a Sant’Amatore, in stile romanico, del XII secolo, a navata unica e con un unico ingresso, ripartita in tre spazi delineata da una serie di pilastri sovrastati da archi. Al suo interno sono presenti un sarcofago romano in marmo, la teca in argento con le reliquie del Santo e la tomba ove era sepolto il Santo. Degne di nota sono anche: la chiesa parrocchiale di Santa Giusta, in stile gotico-catalano, della metà del XVI secolo, al cui interno sono presenti altari barocchi in marmo policromo e un crocifisso ligneo del XVI secolo; la chiesa dedicata a Santa Maria d’Itria, del periodo romanico-pisano, del XIII secolo. Quest’ultima originariamente era costruita con un campanile a vela sovrastante l’intera facciata arricchita da una campana bronzea. Importanti sono i muri laterali dotati di archetti pensili presenti anche nel prospetto dell’abside.

Il toponimo, di origine incerta, è ricondotto da qualche studioso alla voce <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=FENICIA'>fenicia</a> “ges”, nel significato di ‘valle, fosso’, ‘luogo basso’. Di origine <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICA'>nuragica</a>, appartenne alla <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CURATORIA'>curatoria</a> di Siurgus del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=GIUDICATO'>Giudicato</a> di Cagliari. Nel 1258 passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=CONTIDELLAGHERARDESCA'>conti della Gherardesca</a> e, in seguito, ad Antonio Butzano. Nel 1368 fu feudo dei Puyalt, quindi dei d’Eril e dei Sanna e, nel XVIII secolo, venne compresa nel marchesato di San Tommaso. Tra gli edifici di particolare valore artistico spicca la chiesa campestre dedicata a Sant’Amatore, in stile romanico, del XII secolo, a navata unica e con un unico ingresso, ripartita in tre spazi delineata da una serie di pilastri sovrastati da archi. Al suo interno sono presenti un sarcofago romano in marmo, la teca in argento con le reliquie del Santo e la tomba ove era sepolto il Santo. Degne di nota sono anche: la chiesa parrocchiale di Santa Giusta, in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=STILEGOTICOCATALANO'>stile gotico-catalano</a>, della metà del XVI secolo, al cui interno sono presenti altari barocchi in marmo policromo e un crocifisso ligneo del XVI secolo; la chiesa dedicata a Santa Maria d’Itria, del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=PERIODOROMANICOPISANO'>periodo romanico-pisano</a>, del XIII secolo. Quest’ultima originariamente era costruita con un campanile a vela sovrastante l’intera facciata arricchita da una campana bronzea. Importanti sono i muri laterali dotati di archetti pensili presenti anche nel prospetto dell’abside.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e olivo e con l’allevamento di bovini, suini, ovini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, vite e olivo e con l’allevamento di bovini, suini, ovini e avicoli. Il settore economico secondario è costituito da imprese che operano nei comparti alimentare ed edile. Il terziario si compone di una sufficiente rete distributiva, ma necessita di servizi più qualificati, come quello bancario. Priva di servizi pubblici particolarmente significativi, non dispone di strutture di una certa rilevanza: sociali, sportive e per il tempo libero. Le scuole assicurano la frequenza delle classi dell’obbligo; per l’arricchimento culturale è presente la biblioteca comunale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione ma non di soggiorno. A livello sanitario, localmente è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Pur non figurando tra le mete turistiche più celebrate della zona, riveste comunque una certa importanza sotto il profilo archeologico, tanto da richiamare l’attenzione di numerosi appassionati di archeologia e arte. Sul suo territorio si trovano, infatti, il nuraghe di “Sitziddiri”, i complessi nuragici di San Sebastiano e Accasa, di grande importanza strategica, e il monte San Mauro, sulla cui sommità sono state ritrovate migliaia di frecce in ossidiana e silice risalenti all’età preistorica. Tuttavia, oltre ai suoi beni archeologici, degni di ammirazione sono anche i suoi beni architettonici: le sue numerose e antiche chiese, che gli hanno valso il nome di “paese delle sette chiese”. Tra gli eventi ricorrenti si segnalano: la festa di Santa Giusta e Sant’Isidoro, a maggio; la festa di San Mauro, a settembre; la sagra delle lumache e la sagra di Sant’Amatore (“Sant’Amadu”), entrambe a ottobre. La Patrona, Santa Giusta, si festeggia il 14 maggio.

Pur non figurando tra le mete turistiche più celebrate della zona, riveste comunque una certa importanza sotto il profilo archeologico, tanto da richiamare l’attenzione di numerosi appassionati di archeologia e arte. Sul suo territorio si trovano, infatti, il <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGHE'>nuraghe</a> di “Sitziddiri”, i complessi <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=NURAGICI'>nuragici</a> di San Sebastiano e Accasa, di grande importanza strategica, e il monte San Mauro, sulla cui sommità sono state ritrovate migliaia di frecce in <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SAR&parola=OSSIDIANA'>ossidiana</a> e silice risalenti all’età preistorica. Tuttavia, oltre ai suoi beni archeologici, degni di ammirazione sono anche i suoi beni architettonici: le sue numerose e antiche chiese, che gli hanno valso il nome di “paese delle sette chiese”. Tra gli eventi ricorrenti si segnalano: la festa di Santa Giusta e Sant’Isidoro, a maggio; la festa di San Mauro, a settembre; la sagra delle lumache e la sagra di Sant’Amatore (“Sant’Amadu”), entrambe a ottobre. La Patrona, Santa Giusta, si festeggia il 14 maggio.

Località