Descrizione

Piccola comunità di montagna di impronta medievale raccolta ai piedi di una torre quadrata, con un'economia basata sulle attività rurali e sul prezioso contributo di alcune imprese edili a carattere artigianale. Una piccolissima percentuale della comunità dei casteldieresi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiede in casolari sparsi sui fondi, contrastando la prevalente tendenza all'accentramento nel capoluogo comunale che, adagiato su un'altura in posizione panoramica, è minacciato da incongrui interventi di ristrutturazione del suo patrimonio abitativo. Il territorio comunale ha un profilo geometrico piuttosto vario: dal punto di vista dell'assetto orografico si divide in due parti di uguale estensione, l'una quasi pianeggiante e bagnata da un affluente di destra del fiume Aterno e da innumerevoli rigagnoli, l'altra impervia e ammantata di boschi; su entrambe dominano condizioni climatiche tipiche della media montagna. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di una torre inserita in un muro di cinta e sormontata da tre stelle a sei raggi.

Piccola comunità di montagna di impronta medievale raccolta ai piedi di una torre quadrata, con un'economia basata sulle attività rurali e sul prezioso contributo di alcune imprese edili a carattere artigianale. Una piccolissima percentuale della comunità dei casteldieresi, che presenta un indice di vecchiaia particolarmente elevato, risiede in casolari sparsi sui fondi, contrastando la prevalente tendenza all'accentramento nel capoluogo comunale che, adagiato su un'altura in posizione panoramica, è minacciato da incongrui interventi di ristrutturazione del suo patrimonio abitativo. Il territorio comunale ha un profilo geometrico piuttosto vario: dal punto di vista dell'assetto orografico si divide in due parti di uguale estensione, l'una quasi pianeggiante e bagnata da un affluente di destra del fiume Aterno e da innumerevoli rigagnoli, l'altra impervia e ammantata di boschi; su entrambe dominano condizioni climatiche tipiche della media montagna. Nello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia l'immagine di una torre inserita in un muro di cinta e sormontata da tre stelle a sei raggi.

Storia

Nel territorio comunale sono emerse tracce di insediamenti preromani ascrivibili forse alla tribù dei peligni. L'antico borgo, un tempo denominato indifferentemente Castel Ilare, Castel Perio e Castel Iesio, fu munito nel corso del Trecento della torre di avvistamento che ancora oggi ne caratterizza l'immagine. Nel Quattrocento divenne feudo dei Piccolomini e diede asilo ad un gruppo di aquilani avversi a Carlo VIII; successivamente passò ai Medici e quindi ai Barberini. L'autonomia amministrativa del comune è relativamente recente: risale infatti al 1854, quando ne fu decretato il distacco da Goriano Sicoli. Oltre alla torre di avvistamento dalla pianta quadrata, che incombe sull'abitato, sono motivo di grande interesse la chiesa di Santa Maria Assunta (1555), che si fregia di un portale di gusto rinascimentale, e svariati esempi di architettura civile dalla chiara impronta medievale.

Nel territorio comunale sono emerse tracce di insediamenti preromani ascrivibili forse alla tribù dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PELIGNI'>peligni</a>. L'antico borgo, un tempo denominato indifferentemente Castel Ilare, Castel Perio e Castel Iesio, fu munito nel corso del Trecento della torre di avvistamento che ancora oggi ne caratterizza l'immagine. Nel Quattrocento divenne feudo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PICCOLOMINI'>Piccolomini</a> e diede asilo ad un gruppo di aquilani avversi a Carlo VIII; successivamente passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=MEDICI'>Medici</a> e quindi ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=BARBERINI'>Barberini</a>. L'autonomia amministrativa del comune è relativamente recente: risale infatti al 1854, quando ne fu decretato il distacco da Goriano Sicoli. Oltre alla torre di avvistamento dalla pianta quadrata, che incombe sull'abitato, sono motivo di grande interesse la chiesa di Santa Maria Assunta (1555), che si fregia di un portale di gusto rinascimentale, e svariati esempi di architettura civile dalla chiara impronta medievale.

Economia

Stretto tra la Marsica e la Valle Peligna, protagoniste di un dinamico processo di sviluppo, il comune si qualifica invece come realtà economicamente depressa, fermamente ancorata al patrimonio delle proprie tradizioni. L'allevamento ovino e bovino, favorito dall'abbondanza di pascoli, alimenta una rinomata produzione di formaggi e l'agricoltura, pur tra gravi disagi, riesce a garantire raccolti di cereali, patate e uva da vino. La natura impervia del territorio comunale e la scarsa coesione della comunità, impoverita dall'esodo delle nuove generazioni, sono importanti fattori di crisi, a cui si deve il ristagno delle attività imprenditoriali nel settore dell'industria e nel terziario -i servizi non contemplano il credito e le assicurazioni-. Oltretutto la dotazione di infrastrutture è incompleta. Il comune non possiede che gli ordinari uffici municipali e postali e difetta di qualificate strutture sanitarie; quelle scolastiche, inoltre, consentono soltanto la frequenza della scuola elementare e l'apparato ricettivo offre esclusivamente servizi di ristorazione; per le proprie esigenze di ricreazione e di esercizio fisico la comunità casteldierese ha a disposizione un campo di calcio e uno da tennis.

Stretto tra la Marsica e la Valle Peligna, protagoniste di un dinamico processo di sviluppo, il comune si qualifica invece come realtà economicamente depressa, fermamente ancorata al patrimonio delle proprie tradizioni. L'allevamento ovino e bovino, favorito dall'abbondanza di pascoli, alimenta una rinomata produzione di formaggi e l'agricoltura, pur tra gravi disagi, riesce a garantire raccolti di cereali, patate e uva da vino. La natura impervia del territorio comunale e la scarsa coesione della comunità, impoverita dall'esodo delle nuove generazioni, sono importanti fattori di crisi, a cui si deve il ristagno delle attività imprenditoriali nel settore dell'industria e nel terziario -i servizi non contemplano il credito e le assicurazioni-. Oltretutto la dotazione di infrastrutture è incompleta. Il comune non possiede che gli ordinari uffici municipali e postali e difetta di qualificate strutture sanitarie; quelle scolastiche, inoltre, consentono soltanto la frequenza della scuola elementare e l'apparato ricettivo offre esclusivamente servizi di ristorazione; per le proprie esigenze di ricreazione e di esercizio fisico la comunità casteldierese ha a disposizione un campo di calcio e uno da tennis.

Relazioni

La mancata valorizzazione dei luoghi in funzione turistica penalizza la loro bellezza. Il comune è tuttavia ben noto ai cosiddetti malati del male di S. Donato -l'epilessia-, che usano recarsi in pellegrinaggio al santuario eretto in onore del Santo, entrandovi prostrati sulle ginocchia, per poi trascorrere la notte adagiati sul pavimento o vegliare in preghiera. Luogo di culto e di pellegrinaggio è anche il santuario della Madonna di Pietrabona, dove ci si dà convegno per un banchetto all'aperto allietato da manifestazioni folcloristiche. Il Patrono S. Donato si festeggia il 3 settembre.

La mancata valorizzazione dei luoghi in funzione turistica penalizza la loro bellezza. Il comune è tuttavia ben noto ai cosiddetti malati del male di S. Donato -l'epilessia-, che usano recarsi in pellegrinaggio al santuario eretto in onore del Santo, entrandovi prostrati sulle ginocchia, per poi trascorrere la notte adagiati sul pavimento o vegliare in preghiera. Luogo di culto e di pellegrinaggio è anche il santuario della Madonna di Pietrabona, dove ci si dà convegno per un banchetto all'aperto allietato da manifestazioni folcloristiche. Il Patrono S. Donato si festeggia il 3 settembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Castel di Ieri rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.