Descrizione

Centro di origine medievale ubicato in un'area montana popolata fin dalla preistoria, il cui integro castello incute nell'osservatore un sentimento di ammirata soggezione; vi si praticano con un certo profitto il commercio e qualche attività industriale ma le aspettative locali sono riposte negli sviluppi del turismo. Si tratta di un comune sparso, formato da numerosi insediamenti minori (Case Alfonsi, Case Catena, Case Cerroni, Case Cipriani, Case di Norcia, Case Giovannangeli, Case Giovannone, Case Martinelli, Case Pelagalli, Case Pistola, Casino Villa, Collecastagno, Fossato di Sasso, Le Castella, Le Fosse, Noce Grande e Ponte Collepiano) e dalle località di Case Marconi, Collepiano, Ridotti, Balsorano Vecchio, caratteristico centro storico d'altura, e Balsorano Nuovo, sede comunale sviluppatasi con i suoi moderni edifici in prossimità del fondovalle del fiume Liri -qui risiede la fetta più ampia dei balsoranesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nella media-. Il territorio comunale ha un profilo geometrico piuttosto aspro: abbraccia imponenti rilievi ammantati di faggi e solo poche aree favorevoli all'opera dell'uomo a ridosso del fiume. Un'errata ricostruzione etimologica del toponimo, che si voleva derivato da Balzo del Grano, è all'origine dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, nel quale un braccio stringe sette spighe di grano.

Centro di origine medievale ubicato in un'area montana popolata fin dalla preistoria, il cui integro castello incute nell'osservatore un sentimento di ammirata soggezione; vi si praticano con un certo profitto il commercio e qualche attività industriale ma le aspettative locali sono riposte negli sviluppi del turismo. Si tratta di un comune sparso, formato da numerosi insediamenti minori (Case Alfonsi, Case Catena, Case Cerroni, Case Cipriani, Case di Norcia, Case Giovannangeli, Case Giovannone, Case Martinelli, Case Pelagalli, Case Pistola, Casino Villa, Collecastagno, Fossato di Sasso, Le Castella, Le Fosse, Noce Grande e Ponte Collepiano) e dalle località di Case Marconi, Collepiano, Ridotti, Balsorano Vecchio, caratteristico centro storico d'altura, e Balsorano Nuovo, sede comunale sviluppatasi con i suoi moderni edifici in prossimità del fondovalle del fiume Liri -qui risiede la fetta più ampia dei balsoranesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nella media-. Il territorio comunale ha un profilo geometrico piuttosto aspro: abbraccia imponenti rilievi ammantati di faggi e solo poche aree favorevoli all'opera dell'uomo a ridosso del fiume. Un'errata ricostruzione etimologica del toponimo, che si voleva derivato da Balzo del Grano, è all'origine dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, nel quale un braccio stringe sette spighe di grano.

Storia

I rinvenimenti tombali in località L'Affitto e i numerosi frammenti fittili affiorati nel vallone di Sant'Onofrio testimoniano la probabile esistenza di una necropoli e di due VICI italico-romani. Il toponimo VALLIS SORANA, da cui deriva il nome dell'attuale abitato, è attestato fin dal IX secolo e si riferisce dapprima ad un quadro abitativo sparso, poi al villaggio incastellato sorto in quel contesto, fra XI e XII secolo, con funzione di controllo sulla valle sottostante. Nel Catalogus Baronum il borgo fortificato risulta soggetto alla contea di Albe, a cui rimase legato fino al 1463, quando passò con Celano in feudo ai Piccolomini, che lo conservarono fino agli albori del XIX secolo. Il terremoto del 1915 ha orrendamente devastato il centro storico: il maestoso castello Piccolomini dalla pianta pentagonale e dalle torri merlate, attualmente in perfetto stato di conservazione dopo un restauro, perse in quell'occasione la sua torre centrale. Nel borgo nuovo, ricostruito più a valle dopo il terremoto, il fulcro storico-architettonico è rappresentato dalla chiesa di San Francesco mentre la frazione di Ridotti è stretta intorno a quella di Santa Maria dei Sassi, nota fin dal 1308; a questa data risale anche la prima menzione della grotta di Sant'Angelo, scavata quasi in cima ad un erto fra la vegetazione e affiancata da un "ospizio dei devoti".

I rinvenimenti tombali in località L'Affitto e i numerosi frammenti fittili affiorati nel vallone di Sant'Onofrio testimoniano la probabile esistenza di una necropoli e di due VICI italico-romani. Il toponimo VALLIS SORANA, da cui deriva il nome dell'attuale abitato, è attestato fin dal IX secolo e si riferisce dapprima ad un quadro abitativo sparso, poi al villaggio incastellato sorto in quel contesto, fra XI e XII secolo, con funzione di controllo sulla valle sottostante. Nel <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=CATALOGUSBARONUM'>Catalogus Baronum</a> il borgo fortificato risulta soggetto alla contea di Albe, a cui rimase legato fino al 1463, quando passò con Celano in feudo ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PICCOLOMINI'>Piccolomini</a>, che lo conservarono fino agli albori del XIX secolo. Il terremoto del 1915 ha orrendamente devastato il centro storico: il maestoso castello <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=ABR&parola=PICCOLOMINI'>Piccolomini</a> dalla pianta pentagonale e dalle torri merlate, attualmente in perfetto stato di conservazione dopo un restauro, perse in quell'occasione la sua torre centrale. Nel borgo nuovo, ricostruito più a valle dopo il terremoto, il fulcro storico-architettonico è rappresentato dalla chiesa di San Francesco mentre la frazione di Ridotti è stretta intorno a quella di Santa Maria dei Sassi, nota fin dal 1308; a questa data risale anche la prima menzione della grotta di Sant'Angelo, scavata quasi in cima ad un erto fra la vegetazione e affiancata da un "ospizio dei devoti".

Economia

L'ospitale comunità conduce una vita tranquilla, caratterizzata da un saldo sentimento della tradizione e, negli ultimi tempi, anche da una certa favorevole disposizione nei confronti del nuovo. Le attività rurali, votate alla silvicoltura e alla produzione di grano, patate, frutta e ortaggi, non monopolizzano più le energie della popolazione attiva ma hanno instaurato un'efficace sinergia con alcune iniziative imprenditoriali, in buona parte a carattere artigianale, nei settori dell'abbigliamento, del legno e dell'edilizia. Un'apprezzabile vitalità si registra anche nel terziario, che ha accolto servizi qualificati come quelli assicurativi e creditizi. Nel comune, privo di importanti sedi amministrative, è possibile solo la frequenza della scuola dell'obbligo; le strutture ricettive sono di altissimo livello e quelle sanitarie prestano servizi ambulatoriali e di pronto intervento; le iniziative culturali, inoltre, fanno leva su un moderno centro polivalente, mentre ricreazione e diporto sono assicurate da piscine, maneggi, campi da tennis, da hockey e di calcio.

L'ospitale comunità conduce una vita tranquilla, caratterizzata da un saldo sentimento della tradizione e, negli ultimi tempi, anche da una certa favorevole disposizione nei confronti del nuovo. Le attività rurali, votate alla silvicoltura e alla produzione di grano, patate, frutta e ortaggi, non monopolizzano più le energie della popolazione attiva ma hanno instaurato un'efficace sinergia con alcune iniziative imprenditoriali, in buona parte a carattere artigianale, nei settori dell'abbigliamento, del legno e dell'edilizia. Un'apprezzabile vitalità si registra anche nel terziario, che ha accolto servizi qualificati come quelli assicurativi e creditizi. Nel comune, privo di importanti sedi amministrative, è possibile solo la frequenza della scuola dell'obbligo; le strutture ricettive sono di altissimo livello e quelle sanitarie prestano servizi ambulatoriali e di pronto intervento; le iniziative culturali, inoltre, fanno leva su un moderno centro polivalente, mentre ricreazione e diporto sono assicurate da piscine, maneggi, campi da tennis, da hockey e di calcio.

Relazioni

Il processo di valorizzazione turistica delle attrattive naturali e architettoniche di questo comune è ancora incompiuto. Attualmente visitatori e villeggianti affollano il paese a scadenze stabilite: i primi otto giorni del mese di maggio, quando nella grotta di Sant'Angelo si riunisce la massa orante dei "fratelli"; il 17 gennaio, allorché il sentimento ludico della comunità si risveglia per onorare uno dei santi più vicini alla spiritualità abruzzese, Sant'Antonio Abate, e durante i mesi estivi, al richiamo delle prestigiose manifestazioni che compongono il palinsesto dell'estate balsoranese. I festeggiamenti patronali in onore di S. Giorgio si svolgono il 23 aprile.

Il processo di valorizzazione turistica delle attrattive naturali e architettoniche di questo comune è ancora incompiuto. Attualmente visitatori e villeggianti affollano il paese a scadenze stabilite: i primi otto giorni del mese di maggio, quando nella grotta di Sant'Angelo si riunisce la massa orante dei "fratelli"; il 17 gennaio, allorché il sentimento ludico della comunità si risveglia per onorare uno dei santi più vicini alla spiritualità abruzzese, Sant'Antonio Abate, e durante i mesi estivi, al richiamo delle prestigiose manifestazioni che compongono il palinsesto dell'estate balsoranese. I festeggiamenti patronali in onore di S. Giorgio si svolgono il 23 aprile.

Località

Balsorano Nuovo, Balsorano Vecchio, Case Alfonsi, Case Catena, Case Cerroni, Case Cipriani, Case di Norcia, Case Marconi, Case Martinelli, Case Orte, Case Pelagalli, Case Pistola, Casino Villa, Collecastagno, Collepiano, Fossato di Sasso, Le Castella, Le Fosse, Monte Cornacchia, Noce Grande, Ridotti, Serra, Serralunga-il Pratillo

Balsorano Nuovo, Balsorano Vecchio, Case Alfonsi, Case Catena, Case Cerroni, Case Cipriani, Case di Norcia, Case Marconi, Case Martinelli, Case Orte, Case Pelagalli, Case Pistola, Casino Villa, Collecastagno, Collepiano, Fossato di Sasso, Le Castella, Le Fosse, Monte Cornacchia, Noce Grande, Ridotti, Serra, Serralunga-il Pratillo

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Balsorano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.