Descrizione

Cittadina di pianura di origini molto antiche, le cui attività economiche, espressione di una buona e diffusa capacità imprenditoriale, riguardano i settori dell'agricoltura, dell'industria e del terziario. La maggior parte degli acerrani, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale -di pianta quadrata, con strade rettilinee che si incrociano ad angolo retto, disegnando una trama geometrica regolare- mentre solo una piccola fetta della comunità vive nelle località di Gaudello e Pezzalunga nonché in case sparse. L'abitato è immerso in un paesaggio dolce e uniforme, privo della minima asperità, caratterizzato da vasti appezzamenti di coltivi divisi da canali d'irrigazione, da filari di vite e dalla superstite vegetazione spontanea -soprattutto arbusti sempreverdi- Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano un giglio fiorentino d'argento sormontato da una corona ducale e una stella d'oro posta nel "capo".  

Cittadina di pianura di origini molto antiche, le cui attività economiche, espressione di una buona e diffusa capacità imprenditoriale, riguardano i settori dell'agricoltura, dell'industria e del terziario. La maggior parte degli acerrani, che presentano un indice di vecchiaia inferiore alla media, risiede nel capoluogo comunale -di pianta quadrata, con strade rettilinee che si incrociano ad angolo retto, disegnando una trama geometrica regolare- mentre solo una piccola fetta della comunità vive nelle località di Gaudello e Pezzalunga nonché in case sparse. L'abitato è immerso in un paesaggio dolce e uniforme, privo della minima asperità, caratterizzato da vasti appezzamenti di coltivi divisi da canali d'irrigazione, da filari di vite e dalla superstite vegetazione spontanea -soprattutto arbusti sempreverdi- Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano un giglio fiorentino d'argento sormontato da una corona ducale e una stella d'oro posta nel "capo".  

Storia

Il toponimo deriva con buona probabilità dal termine sacrale etrusco ACERRA 'navetta dell'incenso' ed è già citato nelle fonti classiche. Di origine osca o, più probabilmente, etrusca, nel V secolo a.C. fu conquistata dai sanniti e partecipò alla guerra di campani e latini contro Roma; alleatasi con quest'ultima, ottenne nel 332 a.C. la cittadinanza senza diritto di voto. Fu coinvolta nella seconda guerra punica, in seguito alla quale fu saccheggiata e rasa al suolo da Annibale (211 a.C.) ma non tardò a risorgere grazie alle sue sviluppate doti commerciali e sotto l'imperatore Augusto divenne una colonia militare. Aggregata a Napoli dal re ostrogoto Teodorico (494 d.C.), ne condivise le sorti per lungo tempo e, più volte distrutta da saraceni e beneventani, venne sempre velocemente riedificata; contea normanna sotto Riccardo di Medania, fu sede vescovile fin dall'XI secolo. Divenne feudo angioino e fu successivamente implicata nella congiura dei baroni contro la corona d'Aragona. Concessa in feudo alla famiglia De Cardenas alla fine del XV secolo, fu interessata dalla grande opera di bonifica della pianura campana condotta dai viceré don Pedro di Toledo (1539) e Pedro Fernandez de Castro (1610), tendente a incanalare le acque stagnanti del fiume Clanio. Cospicui e interessanti sono i resti del passato: il castello medievale, sede del municipio, che sorge nella Piazza Grande ed è circondato da un fossato; la chiesa dell'Annunziata (XVII secolo); la chiesa del Purgatorio (XVIII secolo), dalla caratteristica facciata convessa, tipica del barocco, e la cattedrale, costruita forse sui resti di un tempio pagano.  

Il toponimo deriva con buona probabilità dal termine sacrale <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ETRUSCO'>etrusco</a> ACERRA 'navetta dell'incenso' ed è già citato nelle fonti classiche. Di origine osca o, più probabilmente, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ETRUSCA'>etrusca</a>, nel V secolo a.C. fu conquistata dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANNITI'>sanniti</a> e partecipò alla guerra di campani e latini contro Roma; alleatasi con quest'ultima, ottenne nel 332 a.C. la cittadinanza senza diritto di voto. Fu coinvolta nella seconda guerra punica, in seguito alla quale fu saccheggiata e rasa al suolo da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANNIBALE'>Annibale</a> (211 a.C.) ma non tardò a risorgere grazie alle sue sviluppate doti commerciali e sotto l'imperatore Augusto divenne una colonia militare. Aggregata a Napoli dal re <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=OSTROGOTOTEODORICO'>ostrogoto Teodorico</a> (494 d.C.), ne condivise le sorti per lungo tempo e, più volte distrutta da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SARACENI'>saraceni</a> e beneventani, venne sempre velocemente riedificata; contea <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a> sotto Riccardo di Medania, fu sede vescovile fin dall'XI secolo. Divenne feudo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ANGIOINO'>angioino</a> e fu successivamente implicata nella <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CONGIURADEIBARONI'>congiura dei baroni</a> contro la corona <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DARAGONA'>d'Aragona</a>. Concessa in feudo alla famiglia De Cardenas alla fine del XV secolo, fu interessata dalla grande opera di bonifica della pianura campana condotta dai viceré don Pedro di Toledo (1539) e Pedro Fernandez de Castro (1610), tendente a incanalare le acque stagnanti del fiume Clanio. Cospicui e interessanti sono i resti del passato: il castello medievale, sede del municipio, che sorge nella Piazza Grande ed è circondato da un fossato; la chiesa dell'Annunziata (XVII secolo); la chiesa del Purgatorio (XVIII secolo), dalla caratteristica facciata convessa, tipica del barocco, e la cattedrale, costruita forse sui resti di un tempio pagano.  

Economia

Il dinamismo delle attività economiche si ripercuote sul carattere degli acerrani, aperti alle novità e amanti di una vita attiva e stimolante. La valorizzazione dell'agro comunale ha reso fondamentale il ruolo dell'agricoltura intensiva (barbabietole da zucchero, leguminose, tabacco, pomodori e meloni) -la tradizionale viticoltura a "festoni", invece, è ormai in regresso-. Molti comparti dell'industria svolgono un ruolo altrettanto trainante, primo fra tutti quello chimico, seguito da quelli metallurgico, agro-alimentare, tessile, calzaturiero e delle confezioni. Il commercio e i servizi, assai sviluppati, completano il quadro socio-economico, all'interno del quale spicca la presenza di emittenti radiotelevisive private e di infrastrutture culturali (il museo della maschera, del folclore e della civiltà contadina, il museo civico, la biblioteca comunale e quella ospitata dal castello). Il comune, sede di una sezione di pretura, è privo di strutture per il soggiorno ma è dotato di una casa di riposo e di istituti d'istruzione secondaria di secondo grado (istituto magistrale e liceo scientifico) nonché di un buon numero di strutture e servizi sanitari (il distretto sanitario, un presidio di guardia medica, un consultorio ginecologico, un poliambulatorio, servizi di trasporto infermi e di assistenza e urgenza territoriale).  

Il dinamismo delle attività economiche si ripercuote sul carattere degli acerrani, aperti alle novità e amanti di una vita attiva e stimolante. La valorizzazione dell'agro comunale ha reso fondamentale il ruolo dell'agricoltura intensiva (barbabietole da zucchero, leguminose, tabacco, pomodori e meloni) -la tradizionale viticoltura a "festoni", invece, è ormai in regresso-. Molti comparti dell'industria svolgono un ruolo altrettanto trainante, primo fra tutti quello chimico, seguito da quelli metallurgico, agro-alimentare, tessile, calzaturiero e delle confezioni. Il commercio e i servizi, assai sviluppati, completano il quadro socio-economico, all'interno del quale spicca la presenza di emittenti radiotelevisive private e di infrastrutture culturali (il museo della maschera, del folclore e della civiltà contadina, il museo civico, la biblioteca comunale e quella ospitata dal castello). Il comune, sede di una sezione di pretura, è privo di strutture per il soggiorno ma è dotato di una casa di riposo e di istituti d'istruzione secondaria di secondo grado (istituto magistrale e liceo scientifico) nonché di un buon numero di strutture e servizi sanitari (il distretto sanitario, un presidio di guardia medica, un consultorio ginecologico, un poliambulatorio, servizi di trasporto infermi e di assistenza e urgenza territoriale).  

Relazioni

La piccola imprenditoria diffusa sul territorio comunale favorisce gli interscambi con l'esterno: la dinamicità produttiva, infatti, supplendo alla scarsità dell'afflusso turistico, facilita la modernizzazione della comunità acerrana e implica il continuo confronto con realtà produttive più affermate, non solo della Campania. Il Patrono San Cuono si festeggia il 29 maggio. Secondo alcuni avrebbe dato i natali al sarto Andrea Calcese detto Ciuccio, creatore della maschera di Pulcinella.

La piccola imprenditoria diffusa sul territorio comunale favorisce gli interscambi con l'esterno: la dinamicità produttiva, infatti, supplendo alla scarsità dell'afflusso turistico, facilita la modernizzazione della comunità acerrana e implica il continuo confronto con realtà produttive più affermate, non solo della Campania. Il Patrono San Cuono si festeggia il 29 maggio. Secondo alcuni avrebbe dato i natali al sarto Andrea Calcese detto Ciuccio, creatore della maschera di Pulcinella.

Località

Ambrosino, Gaudello, Pastiniello, Pezzalunga

Ambrosino, Gaudello, Pastiniello, Pezzalunga

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Acerra rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.