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Provincia di VERBANO-CUSIO-OSSOLA

Capoluogo: Verbània

Scheda

 
Stemma della provincia Verbano-Cusio-Ossola
   

Provincia di Verbano-Cusio-Ossola - Statistiche

Territorio. Adagiata nell'estremo nord-est del Piemonte, presenta una morfologia in buona parte premontana e montana con limitate aree pianeggianti; la sua economia, fino agli inizi degli anni Ottanta di tipo industriale, oggi mostra uno spostamento verso una sostenuta terziarizzazione, rappresentata dal settore turistico in particolare e con una maggiore incidenza della piccola e media impresa. La popolazione si distribuisce pressoché uniformemente in 77 comuni, distaccati dalla provincia di Novara con decreto del 30 aprile 1992, istitutivo della nuova entità amministrativa. Il Verbano-Cusio-Ossola, da cui prende il nome la vasta area provinciale, confina a est con la Lombardia e a nord-est con i cantoni svizzeri Vallese e Ticino e con le province di Vercelli, con Novara a sud. La zona settentrionale montuosa (Ossola), caratterizzata dalla catena alpina che la separa dalla Svizzera, presenta suggestive vallate e laghi naturali, mentre in quella più meridionale, prevalentemente lacustre, si estendono il Lago Maggiore (370 kmq) con le isole Borromee e il Lago d'Orta con l'isolotto San Giulio, nonché il Lago Mendozzo, ambiente lacuale di notevole attrattiva. Una fascia collinare delimita i laghi, accogliendo insieme alle alte vette i numerosi corsi d'acqua. Il principale è il Toce, famoso per le sue cascate, che incidendo la Val d'Ossola si immette nel Verbano, convogliandovi le acque dell'Ossola. Il torrente Strona, immissario del Verbano, ricongiunge i due bacini principali. La varietà morfologica del territorio unitamente alla complessa articolazione idrografica, rende interminabile l'elenco delle forme di vita animale e vegetale: dalle forme ittiche all'avifauna, agli animali dei boschi (camosci, caprioli, lepri, scoiattoli ecc.), presenti in diverse oasi naturali, come il Parco Nazionale della Val Grande, il Parco Naturale dell'Alpe Veglia e dell'Alpe Devero. Oltre alla varietà della flora spontanea, particolarmente ricca e rigogliosa risulta essere la vegetazione voluta e tutelata dall'uomo, che riveste orti botanici e giardini in prossimità delle aree lacustri. La provincia è rappresentata da uno stemma araldico in cui figurano: in alto, una coppia di monti stilizzati bianchi su campo rosso, a ricordo delle montagne dell'Ossola, separati, al centro, da una chiave d'oro, ad indicare il valico del Sempione; le onde azzurre sul bianco, poste in basso, indicano la preponderante presenza dei laghi nel territorio provinciale. La forma ondata delle bande, inoltre, ricorda quelle presenti nell'antico stemma borromaico.

Comunicazioni. Situata a nord-est della regione, la provincia si sviluppa a partire dalla sponda occidentale del lago; è intessuta da una vasta e frastagliata rete viaria, che dalle sponde del Verbano si dirama fino al confine con la Svizzera. Il principale percorso viario, l'autostrada Voltri-Gravellona Toce (A26) ne stabilisce la via di comunicazione più diretta. Dalla Svizzera, il percorso di interesse internazionale (E62), proseguendo in direzione sud-est attraverso i valichi dell'Ossola, si dirige verso Milano (A8). Diramazioni di queste importanti arterie sono le statali che fanno da collegamento tra il Verbano e il Cusio, come la statale n. 229 del Lago d'Orta; mentre in direzione nord è possibile raggiungere il territorio elvetico attraverso la strada statale n. 34 del Lago Maggiore che conduce a Cannobbio. La strada statale n. 33 del Sempione, oltre a mettere in comunicazione i centri del Verbano e dell'Ossola, costituisce un percorso alternativo a quello europeo (E62). Il collegamento ferroviario è assicurato sia in direzione Milano, con treni che provengono dalla Svizzera e che attraverso il Sempione toccano i più importanti centri della provincia (Verbania, Stresa, Baveno), sia verso Novara, mediante la linea Domodossola-Omegna-Novara. Oltre alla rete secondaria, che mette in collegamento i nuclei urbani intorno al Lago Maggiore, il sistema viario provinciale viene completato da una linea di comunicazione lacustre, di grande interesse turistico oltre che funzionale, la quale, per la zona costiera, svolge lo stesso servizio fino al confine. I servizi aeroportuali sono assicurati dall'aeroporto di Torino/Caselle (per le linee intercontinentali dirette si deve raggiungere l'aerostazione di Milano/Malpensa). Il collegamento marittimo è quello fornito dal porto di Genova.

Storia. Sorta amministrativamente per Decreto 30/04/1992 (pubblicato nella gazzetta ufficiale n. 106 dell'8/05/1992), la provincia gode comunque di una identità territoriale molto più antica. Furono esigui gruppi di cacciatori e raccoglitori i primi abitanti di queste zone. In particolare sulle sponde del Verbano furono trovati resti di antiche civiltà del neolitico. Ma, a partire dalla dominazione romana, alcune popolazioni di origine celtica e soprattutto ligure, che occupavano quest'area, a causa dell'espansione dell'impero si estinsero culturalmente. Lo stesso destino toccò agli etruschi, di cui sono state trovate tracce fino ai limiti dell'Ossola. Solo nel 14 a.C. si ha una documentazione della sottomissione dei leponzi a Roma. La crisi dell'impero iniziata nel III secolo si manifestò proprio nella zona del Lago d'Orta e del Verbano con l'affermazione del cristianesimo attraverso la fondazione di ben 98 chiese. Durante le invasioni barbariche, poi, il territorio del Verbano soffrì di varie dominazioni, a partire dal passaggio dei burgundi nel V secolo e del dominio longobardo nel VI. Seguirono i franchi e gli ottoni fino alla formazione dei comuni, passando per le lotte fra papa e imperatore (IX-XII secolo). Rientra in questo quadro la concessione del territorio del Cusio da parte di Corrado II a Enrico V, poi ribadita da Federico Barbarossa ai vescovi di Novara. A partire dal 1134 troviamo anche la famiglia dei Visconti, signori di entrambe le sponde del Verbano. Successivamente gli Sforza e i Borromeo (di particolare rilevanza questi ultimi per la storia e per l'arte di questi luoghi). Dopo due secoli di dominazione spagnola seguì quella sabauda. Con la conferma del trono d'Austria, mediante il Concordato di Worms la parte settentrionale del lago fu assegnata alla Svizzera. Solamente l'avvento della Repubblica Cisalpina e quello del Regno d'Italia, voluto da Napoleone, compromisero il dominio sabaudo anche se temporaneamente. La posizione strategica del Lago Maggiore ha reso da sempre le sue sponde macabro teatro di violenza e di morte, culminante in un capitolo fondamentale della resistenza italiana, che in Piemonte si concluse con la proclamazione della repubblica dell'Ossola nel 1944.

Struttura socio-economica. La struttura produttiva occupazionale del Verbano-Cusio-Ossola, già alla fine degli anni '90 del Novecento rende evidenti i segni di profondi cambiamenti nel tessuto economico e sociale, intercorsi a partire dagli anni '70. Tali cambiamenti hanno prodotto un forte processo di deindustrializzazione, sovvertendo radicalmente la fisionomia del territorio provinciale (solo in seguito il processo si è imposto come trasformazione verso uno sviluppo avanzato a carattere post-industriale). Pertanto, rispondendo alle esigenze di innovazione, di progressivo snellimento delle attività produttive, oggi prevalgono nell'area provinciale soprattutto imprese di media e piccola dimensione, operanti nell'ambito dell'industria manifatturiera e dell'impresa artigiana. Basilari sono le attività industriali legate alla produzione dei casalinghi e della rubinetteria -soprattutto nel Cusio- seguiti dalle produzioni alimentari e del legno nonché dal comparto estrattivo (cave di marmo di Condoglia). In Ossola in particolare si è sviluppato a partire dagli anni '70 il comparto siderurgico, concentrato nella zona di Villadossola, mentre in Valle Antrona si concentrano le miniere di ferro. Altra risorsa è costituita dalla produzione di energia idroelettrica, grazie alla presenza di molte dighe, che sfruttano le risorse idriche delle valli. Nel settore primario assumono rilievo particolare le attività legate alla floricoltura, concentrate soprattutto intorno alle zone del Verbano. Per ciò che concerne le produzioni agroalimentari si può rilevare come queste ultime abbiano subito negli ultimi anni una netta svalutazione. Il settore agricolo, anche se oggi fortemente in crisi, ha la sua presenza: infatti, alcuni prodotti per l'elevata qualità riescono a imporsi sul mercato. Tra questi si distinguono il miele e il formaggio, tipici delle valli ossolane. Per quanto concerne l'allevamento del bestiame, è prevalente la specializzazione nei bovini, in netta minoranza quella di ovini e caprini. Un'altra importante e fondamentale risorsa economica della provincia è il turismo, sia esso legato all'escursionismo montano della Val d'Ossola, sia a quello internazionale sui laghi Maggiore e d'Orta. Il Verbano accoglie infatti circa i due terzi dei turisti che ogni anno visitano il Piemonte.

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