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Provincia di VENEZIA

Capoluogo: Venèzia

Scheda

 
Stemma della provincia Venezia
   

Provincia di Venezia - Statistiche

Territorio. È sede della città capoluogo di Regione. Racchiusa tra 45° e 46° parallelo, 12° e 13° meridiano, confina con le province di Pordenone (Friuli-Venezia Giulia), Treviso, Padova e Rovigo. Occupa una superficie di circa 2.460 chilometri quadrati, nella parte orientale della regione, suddividendosi in 43 comuni fino all'anno 2000, quando è stato istituito il Comune di Cavallino Treporti, avendo ottenuto l'autonomia. L'area provinciale é interamente pianeggiante essendo formata dai sedimenti alluvionali dei numerosi fiumi che, nel suo territorio, sfociano nel mare Adriatico. Da nord a sud sono: Tagliamento, Lemene, Livenza, Piave, Sile, Zero, Dese, Marzenego, Muson, Brenta, Gorzone, Adige. Racchiude la laguna di Venezia, la più vasta area umida d'Europa. La Provincia, quale contrassegno della propria identità, usa lo stemma concesso, con Decreto del Presidente della Repubblica “d'azzurro, al leone d'oro, alato e nimbato dello stesso, con la testa posta di fronte, accovacciato, tenente con le zampe anteriori avanti al petto il libro d'argento, scritto delle parole in lettere maiuscole romane di nero, PAX TIBI MARCE nella prima facciata, in quattro righe, ed EVANGELISTA MEUS nella seconda facciata, similmente in quattro righe”.

Comunicazioni. La provincia è nodo stradale, ferroviario, portuale ed aeroportuale di grandissima importanza per il nord-est d'Italia e per i collegamenti con l'est europeo. Nel territorio comunale di Venezia-Mestre, baricentro provinciale, confluiscono le autostrade A4 Torino-Trieste e A27 Mestre-Vittorio Veneto. Il nodo ferroviario di Mestre è, per importanza e movimento, il secondo dell'Italia settentrionale. Il porto di Venezia, dopo la crisi che aveva investito l'intero sistema portuale italiano, ha riacquistato notevole valore, specie con riferimento al traffico crocieristico e mercantile. L'aeroporto “Marco Polo” è scalo intercontinentale. Il sistema viario, pur articolato, risente dell'aumento del traffico commerciale che, a seguito della liberalizzazione dei mercati dell'est, ha investito l'area provinciale in cui confluiscono le strade statali: n. 14 della Venezia Giulia, n. 13 Pontebbana, n. 245 Castellana, n. 11 Padana Superiore e n. 309 Romea.

Storia. L'area provinciale, nella parte meridionale, era abitata da popolazioni appartenenti alla civiltà Atestina, che avevano sviluppato la tecnica delle bonifiche, mentre nella parte settentrionale da popolazioni di origine gallica. Il territorio assunse grande rilevanza sotto l'impero romano, con la costituzione della X Regio. Le città di Altino e Concordia Sagittaria, la Iulia Concordia fondata da Ottaviano Augusto, erano le più importanti città ed oggi rilevantissime aree archeologiche. Passaggio obbligato per i barbari provenienti da est, il territorio si spopolò a partire dal VI secolo, quando la popolazione dell'entroterra iniziò a rifugiarsi nella laguna limitrofa, formando i primi insediamenti di Venezia. La provincia è intimamente legata per storia e cultura alla città d'acqua. Il dominio veneziano in terraferma risale alla fine del XIII secolo, quando la Repubblica di Venezia iniziò la sua espansione nell'entroterra ai danni di Padova e Treviso. I veneziani hanno profondamente modificato questo territorio, attraverso la deviazione dei fiumi che, sfociando in laguna, potevano comprometterne l'equilibrio col conseguente impaludamento. Con il consolidarsi del potere amministrativo di Venezia e l'acquisizione da parte del suo patriziato delle terre trasformate in latifondi, il territorio venne interessato da quella che è stata definita la “civiltà di villa“ che si estrinseca nella costruzione a partire dal XV secolo di sontuose dimore, insieme luogo di piacere, svago e attività agricole, fatte edificare dalla nobiltà veneziana, dai più celebri architetti. Le ville venete sono più di 4.000, suddivise nelle regioni Veneto e Friuli-Venezia Giulia, quasi tutte di rilevanti dimensioni. La provincia di Venezia, lungo il naviglio Brenta che mette in comunicazione la laguna di Venezia con la città di Padova, conta la più alta concentrazione di queste dimore. Basti ricordarne solo due: La Malcontenta in località Fusina, ai margini della laguna, opera di Andrea Palladio, del 1559, e la più tarda villa Pisani, del 1756, architettura di Francesco Maria Preti a Strà, definita la Versailles del Veneto. La provincia, intimamente legata a Venezia, subì la sorte della Città che cadde ai francesi nel 1797, per poi passare agli austriaci, riconquistata dai francesi e dal 1815 sino al 1866 agli austriaci. La configurazione della provincia, a partire dal 1866, anno dell'annessione al Regno d'Italia, è rimasta sostanzialmente identica a quella odierna.

Struttura socio-economica. La provincia di Venezia ha partecipato in prima persona allo sviluppo economico italiano, con la creazione, a partire dai primi anni del '900, del polo industriale di Porto Marghera. L'area ha visto nascere nel corso del XX secolo importanti insediamenti manufatturieri, cantieristici e chimici, raggiungendo negli anni '50 una occupazione di oltre 40.000 addetti, oltre ad un notevole indotto. La grande occupazione ha stimolato una intensa attività di edilizia abitativa che ha portato alla conurbazione di Mestre e Marghera, territorialmente parte del comune di Venezia, e degli altri comuni quali: Mira, Spinea, Mirano, Salzano. Oggi la provincia appare come un continuum di piccoli e medi centri abitati che giustificano pienamente la scelta del legislatore che ha individuato, con la legge 8 giugno 1990 n. 142, il comune di Venezia come area metropolitana. Con la crisi della grande industria, il territorio ha diversificato l'utilizzo della manodopera privilegiando il settore turistico, grazie alla vocazione e al richiamo mondiale di Venezia. La forte presenza del terziario è dovuta agli uffici centrali regionali nella città capoluogo e nel territorio di terraferma. Il terziario avanzato si è sviluppato grazie alle opportunità offerte dall'Università di Ca'Foscari e dall'Istituto Universitario di Architettura che si sono aperti al territorio provinciale. Importante è l'attività editoriale con la stampa di due quotidiani: “La Nuova Venezia” e “Il Gazzettino”, quest'ultimo storico quotidiano con edizioni provinciali che si estendono a tutto il triveneto. L'attività ittica continua ad occupare un posto di rilievo e l'agricoltura, benché abbia subito una forte contrazione in termini occupazionali, svolge un ruolo importante per l'economia utilizzando flussi migratori in entrata che stanno caratterizzando, più in generale, tutta l'economia del Veneto. In particolar modo il mondo agricolo è stato interessato dal fenomeno dell'agriturismo, con costituzione di buone strutture ricettive e di ristorazione.

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