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Provincia di MEDIO CAMPIDANO

Capoluoghi: Sanluri, Villacidro

Scheda

 
Stemma della provincia non disponibile
   

Provincia di Medio Campidano - Ambiti

DEFINIZIONE. Il territorio può essere diviso seguendo un criterio soprattutto geografico, dato che si possono riconoscere due ambiti principali: un ambito comprendente la costa e la piana del Campidano, più uniforme dal punto di vista territoriale e demografico, con comuni più popolosi, estesi, ed economicamente sviluppati, ed un secondo ambito comprendente le zone più interne, collinari, dal profilo irregolare, meno popolate, con comuni dalle dimensioni decisamente ridotte rispetto ai vasti territori comunali della piana del Campidano. Questo secondo ambito corrisponde alla Bassa Marmilla, la parte meridionale dell'omonima sub-regione sarda.

Zona costiera e Medio Campidano: Arbus, Guspini, Gonnosfanadiga, Pabillonis, Samassi, Serrenti, San Gavino Monreale, Sanluri, Sardara, Villacidro

Bassa Marmilla: Barumini, Collinas, Furtei, Genuri, Gesturi, Las Plassas, Lunamatrona, Pauli Arbarei, Segariu, Serramanna, Setzu, Siddi, , Tuili, Turri, Ussaramanna, Villamar, Villanovaforru, Villanovafranca.

ZONA COSTIERA E MEDIO CAMPIDANO.

Territorio: Il Medio Campidano è una parte della valle del Campidano, una lunga zona pianeggiante da sempre votata all'agricoltura. Il comune di Arbus, il più esteso della provincia, è l'unico ad affacciare sul mare e al suo territorio appartengono circa 47 km di costa, denominati Costa Verde, nome dovuto alla presenza di una determinata flora formata da corbezzolo, ginestra e ginepro che conferisce il caratteristico colore al panorama, con i cespugli che dalla macchia mediterranea scendono sulle spiagge di sabbia finissima. La Costa Verde è ricca di splendidi scenari naturali come le spiagge di S'Acquadroxiu-Pischiredda, Capo Pecora, Piscinas, Portu Maga, Funtanazza, Porto Palma, Torre dei Corsari, Capo Frasca, Gutturu 'e Flumini e di Marina d'Arbus, le dune di Scivu e la zona di Ingurtosu, caratterizzata da edifici minerari. È una zona ancora selvaggia, che a differenza di altri luoghi della Sardegna non ha subito l'aggressione dell'industria turistica e può offrire ancora paesaggi incontaminati e puri. Fra le altre mete turistiche ricordiamo il bosco di Gentilis, la cava di basalto a colonne verticali, i vecchi impianti minerari e i ritrovamenti archeologici di Neapolis. Il Monte Linas è meta di escursionisti che possono raggiungere i 1.236 metri di altitudine della Punta de Sa perda de Sa mesa o visitare il parco Perd'e Pibera, a 600 metri di altitudine, ricco di flora e fauna selvatiche. A Sardara si trovano le acque termali "Santa Maria Acquas",frequentate sin dai tempi dei romani mentre a Villacidro si trovano le cascate Sa Spendula, celebrate da d'Annunzio. Ad Arbus troviamo una cima di una certa importanza, il Monte Arcuentu (785 metri sul livello del mare) che, insieme al gruppo montuoso del Monte Linas, e i monti Santu Miali, Anzeddu e Arburese rappresentano un' eccezione in un territorio fondamentalmente pianeggiante, ricco di campi coltivati e corsi d'acqua, primi fra tutti i fiumi Malu, Belu, il Mannu con i suoi affluenti, e il rio Piras. A Villacidro e Gonnosfanadiga si trovano le cascata di Piscin'Irgas, alta 60 metri, meta degli appassionati di trekking e di free climbing..

Comunicazioni: il Medio Campidano è attraversato dalla principale strada statale sarda, la S.S. 131 Carlo Felice, che mette in comunicazione Cagliari con Porto Torres. Le altre strade statali che ritroviamo in questo ambito sub-provinciale sono: la S.S. 197 di San Gavino e del Flumini che da Sanluri arriva a Guspini, la S.S. 293 di Giba che attraversa Samassi, la S.S. 196 di Villacidro che da Guspini si dirige a sud-est e la S.S. 126 sud occidentale sarda che attraversa Guspini. La linea ferroviaria di riferimento è la Cagliari-Ozieri/Chilivani. Per quanto riguarda i voli nazionali e internazionali fa riferimento all'aeroporto di Cagliari/Elmas, mentre per i voli intercontinentali ci si serve dell'aeroporto di Roma/Fiumicino. Il porto più vicino per il trasporto di merci e persone è quello di Cagliari.

Storia. La zona è popolata sin dalla preistoria, come dimostrano i numerosi nuraghi e domus de janas, fra cui l'imponente tomba di Santu Giuani, soprattutto grazie alla fertilità del territorio che ha favorito l'insediamento di comunità che praticavano agricoltura e allevamento. Successivamente fu conquistata dai diversi popoli che hanno dominato il mediterraneo: i fenici, i cartaginesi e, infine, i romani nel III secolo a.C. Durante il medioevo, con la divisione della Sardegna in giudicati, e la divisione dei giudicati in curatorie, i vari comuni e centri del Medio Campidano vennero divisi fra il giudicato di Cagliari e quello d'Arborea. Eleonora d'Arborea ha vissuto tra il 1883 e il 1888 a Sanluri, dove era stato edificato un castello tuttora abitabile e che ospita diversi musei. Il giudicato d'Arborea venne istituito nel 900 ed è durato per oltre 500 anni, fino al 1420. Si estendeva nella parte centrale della Sardegna, nella valle del fiume Tirso, dai monti del Gennargentu fino al Golfo di Oristano. Sotto la dinastia dei Lacon Gunale il giudicato venne preso di mira dagli arabi spagnoli, ma grazie all'intervento di Pisa e Genova la situazione tornò ad essere pacifica, anche se non per molto. Frequenti erano infatti i conflitti fra i diversi giudicati a causa dell'influenza che Pisa e Genova avevano sull'isola. Le due repubbliche marinare si trovarono spesso ai ferri corti e questo non poteva che causare scontri ed aggressioni fra i giudicati sardi. Durante il regno di Mariano II di Bas Serra, nella seconda metà del 1200, il giudicato d'Arborea si estese fino a controllare circa metà dell'intera isola, potendo così godere delle fertili pianure e dei giacimenti minerari. La divisione del Medio Campidano fra il Giudicato d'Arborea e quello di Cagliari ha fine soltanto con l'arrivo dei Savoia, nel XVIII secolo, quando la zona tornò ad essere una regione unitaria diventando una prefettura.

Struttura socio-economica. Sin dai tempi più antichi la principale risorsa del Medio Campidano è stata l'agricoltura, con la coltivazione di cereali, vitigni, ulivi, alberi da frutta e zafferano nella zona di San Gavino Monreale. Vengono poi prodotti ottimi formaggi tipici. Si allevano ovini, bovini, suini, caprini, equini e avicoli. Già dagli anni 50-60 del '900 però il settore ha subito una crisi, a vantaggio di un accresciuto sviluppo industriale che qui si concentra nei centri di maggior rilievo, ed è piuttosto diversificato fra i diversi comparti. Molto sviluppato è l'artigianato che si occupa principalmente della lavorazione del sughero, la cui pianta è molto diffusa nella flora locale. Il turismo è maggiormente sviluppato sulla zona costiera, e, benché non raggiunga i livelli di altre zone della Sardegna, è sicuramente una voce importante in questo ambito sub-provinciale, ed è comunque in costante crescita. Numerosissime le celebrazioni religiose e non di interesse etno-antropologico, come la Festa di S. Giovanni Battista che si tiene a Pabillonis il 29 agosto, durante la quale si portano in processione degli arbusti di ontano, con i quali si addobbano carri di buoi, detti S'abiu de santu Juanni e ornati con arazzi, per celebrare un'invasione barbarica dalla quale la popolazione si salvò proprio nascondendosi fra questi arbusti. Vi è poi il Carnevale di San Gavino Monreale e quello di Samassi, che può durare anche 10 giorni. Sempre a San Gavino Monreale, a novembre, viene organizzata una mostra dello zafferano, durante la quale vengono promossi i prodotti tipici locali e regionali. A Sanluri, il 10 agosto, in occasione della festa patronale viene organizzato un palio  

BASSA MARMILLA.

Territorio. L'entroterra della provincia del Medio Campidano è caratterizzato dalla presenza di comuni di piccole dimensioni, collinari, come Genuri, Las Plassas, , Pauli Arbarei, Segariu, Serramanna, Setzu, Siddi, Turri, Ussaramanna, Villanovaforru, meno popolati rispetto a quelli delle zone pianeggianti, dal profilo più irregolare. La Giara di Gesturi, un altopiano caratterizzato dalla presenza di macchia mediterranea e sughero, popolata da cavallini selvatici, si alterna ai dolci Colli Marmilla, mentre ad est la Bassa Marmilla confina con i colli Trexenta. Il principale corso d'acqua della zona è il Flumini Mannu, cioè fiume Mannu, che nasce nell'altipiano del Sarcidano per poi percorrere questo ambito sub-provinciale e poi l'ultimo tratto della piana del Campidano. Sebbene l'altitudine media sia più elevata rispetto alla pianura del Campidano e alla zona costiera non si rileva la presenza di particolari rilievi. Molto diffuse sono le costruzioni tradizionali realizzate nella parte alta con i "ladiri", mattoni a secco di fango e paglia, e nella parte bassa con materiale di origine vulcanica, soprattutto basalto. La flora della Bassa Marmilla è caratterizzata dalla presenza della tipica macchia mediterranea, annoverando 390 diverse specie, come i licheni rossi, il sughero, la borragine, la malva cretese, la senape selvatica, il finocchio selvatico, la bietola selvatica, la melissa, la mentuccia, la lavanda, l'iperico, il biancospino, l'asfodelo, il lentischio, il cisto e la ginestra. Anche la fauna è molto variegata, con la presenza di volpi, conigli, lepri, ricci, pavoncelle, pivieri dorati, beccaccini, beccacce, storni, pernici sarde, occhioni, corvi imperiali, ghiandaie, barbagianni, civette e poiane.

Comunicazioni. La principale direttrice di traffico che attraversa la zona è la S.S. 197 di San Gavino e del Flumini, che tocca numerosi comuni mentre il resto dei collegamenti è affidato ad una rete di strade provinciali. Le linee ferroviarie di riferimento sono la Cagliari-Isili e la Cagliari-Ozieri/Chilivani. L'aeroporto di riferimento per i voli nazionali ed internazionali è il vicino aeroporto di Cagliari/Elmas, mentre per i voli intercontinentali è utilizzato quello di Roma/Fiumicino. Il porto di Cagliari è il più vicino scalo per il trasporto di merci e persone.

Storia. Numerosi reperti storici testimoniano la presenza di insediamenti nuragici e pre - nuragici, risalenti alla preistoria, fra cui ricordiamo quello, famosissimo, di Barumini, il complesso "Su Nuraxi" risalente all'età del bronzo, il "Su Cummossariu" e le torri nuragiche di Furtei e "Sa dom 'e S'Orcu" (la casa dell'orco) la megalitica tomba dei giganti che si trova a Siddi, e il nuraghe "Genna Maria" a Villanovaforru. La vicinanza alla fertile pianura del Campidano ha favorito il popolamento delle colline circostanti, sulle quali venivano edificate opere atte al controllo del territorio. La zona fu poi, come il resto della Sardegna, conquistata da fenici e cartaginesi prima, e romani poi. Parte dei comuni venne poi a far parte, nel medioevo, del Giudicato d'Arborea e del Giudicato di Cagliari, nelle sue diverse curatorie, fra cui quella della Marmilla, seguendo le sue alterne vicissitudini, mentre altri vennero accorpati al giudicato di Cagliari. Non è quindi semplice tracciare un profilo storico unitario, almeno non fino all'arrivo dei Savoia, che con un editto regio unificarono il Medio Campidano rendendolo una prefettura.

Struttura socio-economica . L'economia dell'entroterra poggia in misura quasi eguale sui settori primario e secondario. Sono molto diffuse le coltivazioni di vigneti, uliveti, cereali, ortaggi, foraggi, agrumi, uva e frutteti e l'allevamento di bovini, suini, caprini, avicoli, equini e ovini. Fra i prodotti tipici ricordiamo il vino, dolci di mandorle "gattòu", "amarettus", e "pani 'e saba" a cui si affianca la lavorazione artigianale del pane con forme di antica tradizione (su xrivraxu, sa lada grussa e sa moddixina) e i piatti a base di lumache, formaggi, carne e i prelibati funghi che possono essere colti soprattutto sulla Giara di Gesturi. Abbastanza sviluppato l'artigianato, con la lavorazione di scialli e tovaglie e la lavorazione e l'intaglio del legno. L'industria è poco sviluppata ma sono presenti i principali comparti, fra cui quelli maggiormente sviluppati sono il metallurgico, l'alimentare, il lattiero-caseario, l' elettronico, il metalmeccanico, del vetro, della fabbricazione di macchine per l'agricoltura, edile, dei materiali da costruzione, dell'estrazione, dei laterizi, dell'abbigliamento, del legno della fabbricazione di strumenti musicali. Essendo una zona relativamente isolata vi è una modesta rete di servizi, anche se la recente trasformazione in provincia sta apportando dei cambiamenti in tal senso. Poco sviluppato il turismo, che ha invece un ruolo più decisivo nella zona costiera, nonostante i paesaggi incontaminati ricchi di flora e fauna sono un richiamo per gli appassionati di escursionismo, soprattutto sull'altopiano della Giara di Gesturi. Numerose sono le festività religiose, le sagre e le manifestazioni a carattere tanto culturale quanto eno-gastronomico che possono rappresentare un richiamo turistico. Fra le celebrazioni religiose e i maggiori eventi ricordiamo la Sagra di Santu Arroccu, cioè San Rocco, celebrata il 16 agosto a Collinas, la festa di San Dorino, la sagra "Pani e casu e binu a rasu" e il palio degli asini che si svolgono il 6 agosto a Genuri, la festa di San Sebastiano di Las Plassas, durante la quale si tiene anche la festa delle arance, il 20 gennaio, la sagra di Sant'Ignazio ad agosto a Setzu, durante la quale si svolge la cosiddetta, antichissima, questua di vino e alimenti tipici, che vengono raccolti casa per casa per poi essere benedetti e consumati. Il primo lunedì di ottobre a Villamar si svolge la festa di Santa Vitalia, durante la quale ha luogo una processione religiosa con una sfilata di cavalieri con un costume tradizionale e dei cosiddetti "traccas", cioè dei carri di buoi addobbati, a cui seguono un ballo pubblico in piazza, spettacoli folcloristici, prove di abilità equestre, competizioni sportive e giochi tradizionali.

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