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Provincia di L'AQUILA

Capoluogo: L'Àquila

Scheda

 
Stemma della provincia L'Aquila
   

Provincia di L'Aquila - Statistiche

Territorio. Provincia estesa nella parte occidentale della regione, prevalentemente montuosa e di inveterata tradizione agro-pastorale e silvicola, che, permeando a tutt'oggi il contesto socio-culturale, oppone una residua resistenza all'affermazione dei settori avanzati dell'economia. La popolazione provinciale, distribuita in 108 comuni e con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, si concentra soprattutto nel complicato sistema di conche, valli ed altopiani della circoscrizione aquilana. Il territorio provinciale, infatti, è formato dalla parte più alta e complessa della dorsale appenninica, culminante con la cima aguzza del Corno Grande: tre catene montuose con andamento longitudinale lo attraversano, intervallate da altrettante zone pianeggianti -il Fucino, la Valle Peligna e la conca aquilana-, fertili, abbondantemente irrigate da corsi d'acqua e ad alta densità di insediamenti residenziali e produttivi. La vegetazione spontanea, straripante ai margini di questi bacini intermontani, scandisce, con il mutare delle specie arboree, la successione delle fasce altimetriche: dai boschi misti si passa ai querceti e ai castagneti, quindi, oltre i 1000 metri, alle dense faggete e alle più rade macchie di abete bianco, da cui affiorano, nude e spigolose, le massime vette. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale un'aquila d'argento sormontata da una corona d'oro poggia i suoi artigli sulla prima e sulla terza vetta di un monte a tre cime.

Comunicazioni. Le tre grandi conche intermontane della provincia (Fucino, Valle Peligna e conca aquilana) sono il fulcro del sistema dei collegamenti, formato da assi longitudinali che percorrono interamente il montuoso entroterra della regione (la statale n. 17 dell'Appennino abruzzese e le linee ferroviarie Terni-Rieti-L'Aquila-Sulmona e Sulmona-Carpinone) e da arterie trasversali che mettono in comunicazione i mari Tirreno e Adriatico (la statale n. 5 Tiburtina Valeria, il tronco autostradale Torano-Pescara A25 e la linea ferroviaria Roma-Pescara). Da questi fondamentali tracciati se ne dipartono a raggiera molti altri, fra cui spiccano per volume di traffico la superstrada Fondovalle del Liri e per importanza turistica le statali n. 83 e 429 al servizio del Parco nazionale d'Abruzzo.

Storia. L'attuale circoscrizione aquilana, popolata anticamente da sabini, vestini, equi, marsi, volsci, peligni e pentri, appartenne in epoca augustea alla IV REGIO romana (SABINA ET SAMNIUM), entrò a far parte della provincia Valeria in età tardo-antica e fu suddivisa dai longobardi nei gastaldati di Forcona e Amiterno, di Valva e dei Marsi. Unificata dai conti dei Marsi nel secolo IX, si divise successivamente in numerosi centri di potere feudale e fu teatro del contrasto fra L'Aquila e Sulmona per la supremazia commerciale. I suoi attuali confini coincidono con quelli dell'Abruzzo Ulteriore II, creato dagli Angioini nel 1272, sancito nel 1809 da Giuseppe Bonaparte e reso stabile fino all'unità d'Italia dalla legge borbonica del 1816. Nel 1927, a seguito della ristrutturazione delle circoscrizioni amministrative italiane, la provincia fu costretta a cedere parte dei suoi comuni alle neonate province di Rieti e Pescara.

Struttura socio-economica. La tradizione agricola è ancora forte nella zona circostante il capoluogo di provincia e nella Valle Peligna ed ha assunto i connotati di un'autentica industria nel Fucino. Gli insediamenti industriali sono sorti un po' dappertutto in modo frammentario e disarticolato, raggiungendo solo nelle principali conche intermontane un adeguato livello di organizzazione e un rilievo molto più che provinciale e regionale. Il sistema distributivo privilegia i poli urbani maggiori (L'Aquila, Avezzano, Sulmona e Castel di Sangro), al pari dei servizi privati, nonché pubblici e sociali, la cui distribuzione è all'origine di marcati fenomeni di dipendenza dei centri minori dell'Appennino. Per queste realtà svantaggiate il turismo naturalistico e quello invernale della neve rappresentano il principale strumento di riscatto -nel territorio provinciale sono localizzate alcune delle principali stazioni sciistiche del Centro-Sud (in particolare il comprensorio sciistico dell'Alto Sangro, seguito per importanza da quelli di Campo Imperatore e dell'Altopiano delle Rocche)─.

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