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Provincia di FIRENZE

Capoluogo: Firenze

Scheda

 
Stemma della provincia Firenze
   

Provincia di Firenze - Ambiti

DEFINIZIONE La coesione fra i comuni della provincia affonda le radici in un'antichissima tradizione di legname con il capoluogo: ciascuno di essi, infatti, ha concorso secondo modalità peculiari alla definizione della splendida "civiltà fiorentina". Tuttavia considerazioni di ordine geografico, m storico ed economico consentono una ripartizione del territorio provinciale, ricalcata su antiche denominazioni regionali: il Mugello, in passato terra di boscaioli, di cacciatori e di ameni ritrovi, oggi apprezzata meta turistica -sono attratti nella sua orbita i comuni transappenninici di Firenzuola, Marradi e Palazzuolo sul Senio-; le conca di Firenze e le sue immediate adiacenze territoriali, ovvero Valdarno  Fiorentino, cuore pulsante della provincia -da cui non è possibile distinguere il tratto di Valdarno Superiore iscritto nella circoscrizione (Figline Valdarno, Incisa in Valdarno, Reggello, Rignano sull'Arno)-; il Valdarno Inferiore, iperindustrializzato; infine la Valdelsa e le propaggini settentrionali dei monti del Chianti, che, rinomate per il loro vino, furono contese nei secoli e risultano oggi divise tra Firenze e Siena.  

Mugello: Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Londa, Rufina, San Godenzo, San Piero a Sieve, Scarperia, Vaglia, Vicchio; comuni appenninici (Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio).  

Valdarno Fiorentino: Bagno a Ripoli, bCalenzano, Campi Bisenzio, Fiesole, Firenze, Lastra a Signa, Pelago, Pontassieve, Scandicci, Sesto Fiorentino, Signa;  comuni del Valdarno Superiore (Figlìne Valdarno, Incisa in Valdarno, Ruggello,  Rignano sull'Arno).  

Valdarno Inferiore: Capraia e Limite, Cerreto Guidi,  Empoli, Fucecchio, Montelupo Fiorentino, Vinci.  

Chianti e Valdelsa: Barberino Val d'Elsa, Castelfiorentino, Certaldo, Gambassi Terme, Greve in Chianti, Impruneta, Montaione, Montespertoli, San Casciano in Val di Presa, Tavernelle Val di Pesa.  

MUGELLO

Territorio.  Questa compagine territoriale con una precisa identità storica e naturale corrisponde all'alta e media valle della Sieve.  I suoi limiti naturali sono rappresentati dalla dorsale appenninica a nord-est, dai monti della Calvana a ovest a da una serie di alture che chiudono il bacino di Firenze a sud. Secondo la definizione più rigorosa del confine sud-occidentale, rimarrebbero esclusi da questa regione il comune di Rùfina e q uelli di Dicomano e San Godenzo, in quanto rispettivamente a sud del monte Giovi e ad est del torrente S. Godenzo, assunti per tradizione come ideale linea di demarcazione territoriale. I tre comuni, però, fanno ormai parte a pieno diritto dell'unità amministrativa e socio-economica del Mugello. È questa una delle zone più ubertose della Toscana, per la fertilità del suolo, l'abbondanza di acque, la mitezza del clima. I valori altimetrici, modesti nel fondovalle, si innalzano di poco in corrispondenza dei dodici declivi, punteggiati di vigneti e casali, adiacenti al letto del fiume; la stessa cresta appenninica, poi, coperta da boschi di latifoglie, raramente supera la soglia dei 1000 metri.

Comunicazioni.  La configurazione del territorio ha da sempre dato impulso alle comunicazioni: esso è tagliato trasversalmente dalla cosiddetta "traversata del Mugello" e, con direzione sud-ovest-nord-est, dall'Autostrada del Sole, dalla statale n. 65 del passo della Futa, dalla n. 302 Firenze-Faenza e dalla n. 67 Firenze-Forlì; parallelamente a questi tracciati viari che sottraggono all'isolamento i comuni transappenninici della provincia, si svolge inoltre la linea ferroviaria Firenze-Faenza. In questo contesto di agevoli comunicazioni, Borgo San Lorenzo riveste con efficacia il ruolo di centro amministrativo, mentre Firenze accoglie gli esuberi di manodopera della regione.

Storia.  Il legame con il capoluogo di provincia ha radici molto antiche:  fra XIII e XIV sec. i Fiorentini si impossessarono con trattative pacifiche o con la forza di tutti i centri di potere feudale della zona: Ma, soprattutto le proprie radici e lasciò tracce di sé nelle fastose ville sparse sul territorio.

Struttura socio-economica.  Antica terra di caccia e di attività rurali, il Mugello conserva ancora oggi quasi intatta questa matrice. In uno scenario di quiete sovrana si continua a praticare la coltivazione di cereali e di olivi, mentre l'uva prodotta dà ottimo vino (Chianti, Rùfina Montesodi Frescobaldi). L'artigianato -coltelli e Scarperia, ferro battuto a Londa- è inoltre perfettamente consono al modello di vita tipico della regione, che limitati margini di espansione ha concesso all'industria manifatturiera e ancor minori a quella meccanica (Borgo San Lorenzo, Scarperia, San Piero a Sieve). Il quadro complessivo delle attività economiche riesce a garantire quasi ovunque buoni livelli di reddito ma poche volte agisce da incentivo alla creazione di infrastrutture. I comuni del Mugello non godono in genere di una buona dotazione di servizi, se si eccettuano Borgo San Lorenzo, Scarperia, con il suo Autodromo Internazionale, e in parte Vaglia e Vicchio, che si distinguono anche per vivacità intellettuale. In fase di crescita sono le strutture ricettive e di intrattenimento, connesse alla più autentica vocazione di questi luoghi: la splendida cornice naturale che essi offrono è prediletta dai cacciatori, dagli escursionisti e più in generale dagli estimatori della campagna toscana.  

VALDARNO FIORENTINO

Territorio. È la porzione del Valdarno Inferiore che si dispiega dalla stretta dell'Incisa fino alle gole della Gonfolina, includendo la curva che il fiume Arno descrive in corrispondenza della confluenza della Sieve e soprattutto, a nord-est di questa, la conca in cui si adagia Firenze. Priva di confini naturali ben definiti, l'area affonda la propria identità nella concentrazione di servizi e di funzioni politico-economiche che contraddistingue il capoluogo di provincia. Firenze, infatti, città importante su scala nazionale, è dotata di una straordinaria capacità di attrazione e il suo raggio di influenza si estende, a sud della confluenza della Sieve, nella porzione di Valdarno Superiore iscritta nel territorio provinciale (Figline Valdarno, Incisa in Valdarno, Reggello, Rignano sull'Arno).

Comunicazioni. La  conca fiorentina costituisce il vertice del triangolo industrializzato che ha come estremi opposti Livorno e Massa-Carrara; favorita dalla conformazione del territorio e dalle risorse idriche, essa rappresenta inoltre un polo di altissima concentrazione demografica e di fondamentale importanza sotto il profilo delle comunicazioni. È in quest'area infatti che l'asse trasversale del Valdarno, assecondato dalla statle n. 67 Tosco-romagnola, dalla superstrada Firenze-Pisa-Livorno, dalla linea ferroviaria Firenze-Pisa e, più a nord, dall'autostrada pedemontana Firenze-mare, si incrocia con le imponenti direttrici di traffico che solcano longitudinalmente la penisola: L'Autostrada del Sole e la linea ferroviaria 'direttissima' Roma-Firenze-Bologna, solo per citare le principali. Il quadro dei collegamenti è in vero così complesso e articolato da non poter essere sintetizzato. Sarà sufficiente sottolineare che al centro di quest'intricato reticolato viario c'è Firenze, con i suoi molteplici varchi di accesso alle infrastrutture di trasporto e con il suo aeroporto "A. Vespucci" (Firenze-Peretola).

Storia. L'area reca in qualche punto tracce di insediamenti etruschi (Fiesole, Pontassieve, Sesto Fiorentino) e romani.  Nel Medioevo fu molto presto assoggettata  da Firenze che, nel XII sec., intraprese un'accesa lotta contro la feudalità minore e i centri di potere ecclesiastico del territorio: l'opera di conquista culminò nel 1215 con la presa di possesso di Fiesole. Fin da allora i territori contigui all'abitato fiorentino presero ad intrattenere con esso un rapporto centro-periferia.

Struttura socio-economica. Oggi Firenze è ancora il cuore che pulsa linfa vitale, che irradia fervore culturale e, insieme alla vicina Prato, spirito di iniziativa imprenditoriale. Quest'ultimo ha profondamente modificato l'antico e tipico paesaggio rurale, conservando solo poche aree agricole votate a colture intensive (cereali, alberi da frutto e viti); il resto del territorio ha conosciuto la propagazione capillare dell'industria cosiddetta 'leggera' (tessile, dell'abbigliamento, del mobilio, dell'arredamento) e quella più contenuta dell'industria 'pesante' -soprattutto a Calenzano eSesto Fiorentino, stretti fra i due poli industrializzati di Prato e Firenze-. In alcune aree meno esposte alla pressione dell'industrializzazione (Lastra  a Signa, Signa) sopravvivono però antiche tecniche di lavorazione artigiana. La presenza egemonizzante di Firenze ha sortito nel Valdarno Fiorentino -che costituisce forse, è bene sottolinearlo, la meta turistica più apprezzata- il duplice effetto di scoraggiare talora il potenziamento delle infrastrutture locali (Bagno a Ripoli, Lastra a Signa, Signa) e, in altri casi, di incoraggiarne la crescita, come diretta emanazione del proprio ricco tessuto di servizi. Quasi tutti i centri della zona evidenziano una spiccata propensione per le strutture culturali, destinate a conservare e far lievitare un inestimabile patrimonio culturale.  

VALDARNO INFERIORE

Territorio. È quella parte del corso dell'Arno nella quale il fiume, che è uscito dalla piana di Firenze aprendosi un passaggio tra le gole della Gonflina, scorre tra le pendici del monte Albano e delle Cerbaie a nord e quelle del Chianti a sud; il confine occidentale del comune di Fucecchio individua la linea di demarcazione fra la parte fiorentina e quella pisana del Valdarno Inferiore che, lungi dal costituire un'entità geografica ben definita, presenta però un'uniforme caratterizzazione antropica: contraddistinto da un intenso popolamento e da una forte industrializzazione, infatti, non raggiunge i livelli di conurbazione della conca fiorentina e manifesta piuttosto una certa tendenza al decentramento insediativo e produttivo. Cittadine e piccoli centri dalla spiccata vocazione imprenditoriale si succedono lungo un asse lineare che procede dalla costa verso l'entroterra toscano parallelamente al corso del fiume Arno. In questo ambiente, il rapporto di sudditanza che lega i centri della conca fiorentina al capoluogo di provincia si converte in un richiamo, fortemente sentito, all'intraprendenza economica e al fervore culturale, esso giunge però un po' attutito e soprattutto mediato dalle funzioni socio-politiche ed economiche di Empoli.

Comunicazioni. Empoli è un importante punto di riferimento viario e ferroviario. Le direttrici di traffico che avanzano dalla costa in direzione della conca fiorentina, fatta eccezione per l'autostrada Firenze-mare, hanno in questa tipica città 'media' toscana una tappa fondamentale. Sempre ad Empoli si dipartono poi, oltre a tracciati di grande utilità locale ma di scarsa rilevanza regionale, anche due imponenti assi longitudinali: la statale n. 429 Empoli-Poggibonsi e la contigua linea ferroviaria Empoli-Poggibonsi-Siena.

Storia. Nel Medioevo la penetrazione fiorentina nell'area maturò nell'arco di poco più di un secolo: i primi a cedere furono i conti di Capraia insediati a Montelupo (1203), poi i Guidi di Empoli (1225), di Cerreto Guidi e di Vinci (1273) e successivamente i Cadolindi di Fucecchio (1330); per soggiogare infine Capraia, Firenze dovette porsi in aperto conflitto con il Comune libero di Pistoia. Una controversia che riguarda il mondo e le conquiste dello spirito ha per lungo tempo creato dissapori fra Cerreto Guidi e Vinci, che si sono vivacemente contese il titolo di patria di Leonardo. Attualmente sono molte le iniziative culturali che si riconnettono al significato profondo di quella figura di intellettuale aperto a una pluralità di esperienze.

Struttura socio-economica.   È opportuno sottolineare che questa vocazione culturale convive senza conflitti con la dimensione fortemente urbanizzata e industrializzata dell'area. L'agricoltura appare ormai da tempo e dappertutto in regresso ma lì dove sopravvive tenacemente fornisce materia prima alla produzione di consistenti e pregiati quantitativi di vino (Chianti Docg) e di olio (monte Albano). La principale fonte di redditi elevati che si registrano nell'area è comunque l'industria, soprattutto quella manifatturiera della pelle, dell'abbigliamento, del vetro, dell'arredamento, che talora assume le caratteristiche di piccola impresa a carattere artigianale ma che è in ogni caso capace di trainare un cospicuo indotto commerciale. Preziosa cartina al tornasole dei livelli qualitativi della vita è la dotazione di infrastrutture; in questo campo quasi tutti i centri del Valdarno Inferiore offrono una discreta gamma di servizi, ma la capacità di organizzazione del territorio a livello subprovinciale è esclusiva di Empoli.  

CHIANTI E VALDELSA

Territorio. È una compagine territoriale, situata a sud-ovest di Firenze, che fonda la sua coesione su una notevole affinità geo-morfologica, di modello insediativo e di assetto economico.  Entrambe le aree che la costituiscono rappresentano tipici ambienti collinari. Più precisamente la catena del Chianti viene tradizionalmente definita montuosa, per via della presenza del massiccio arenario che la apparenta all'Appennino; invece, soprattutto nella porzione che appartiene amministrativamente alla provincia di Firenze , essa è caratterizzata da valori altimetrici davvero modesti; i suoi dolci pendii punteggiati di vigneti e uliveti e di antichi poderi, k resi nuovamente funzionali alla moderna imprenditoria agricola, degradando dolcemente nell'esigua area pianeggiante in cui si sviluppa il corso dell'Elsa; quindi vanno a confondersi, senza soluzione di continuità, con i morbidi declivi circostanti alla Valdelsa, su cui tornano a dominare filari di viti, olivi e suggestivi casolari. Mentre l'uniformità del paesaggio, associata alla predominanza assoluta delle colture aboree (viti e olivi), è il più forte elemento di coesione della zona, i territori che la compongono, invece, sono privi di confini naturali ben definiti, di una vera e propria identità storica e di comuni referenti amministrativi -in linea di massima quasi ultimi vanno identificati in Empoli per i centri della Valdelsa e in Firenze per quelli del Chianti-.

Comunicazioni.   Un distinguo è necessario avanzare anche dal punto di vista delle comunicazioni. I centri del Chianti usufruiscono di due importanti direttrici di traffico il cui tracciato pressappoco coincidente si intreccia in più punti: il raccordo Siena-Firenze dell'Autopalio e la statale n. 2 Cassia. I centri della Valdelsa, invece, Empoli-Poggibonsi e dalla linea ferroviaria Empoli-Poggibonsi-Siena. Le direttrici di traffico delle due aree convergono a Poggibonsi.

Storia. Diversi centri della Valdelsa e del Chianti passarono a Firenze abbastanza presto, fra XII e XIII sec., dopo aver conosciuto antichi insediamenti romani e in qualche caso persino etruschi (Barberino Valdelsa, Impruneta, Gambassi Terme, Greve in Chianti). Le famiglie fiorentine elessero queste suggestive plaghe come sede di ameni ritrovi e l'aristocrazia terriera vi eresse numerose case coloniche che, insieme agli antichi fortilizi, furono convertite in ville-fattoria nel XVIII sec., in seguito al rilancio e alla specializzazione delle colture in funzione vinicola. L'attuale impronta univoca dell'economia locale affonda in quella fase cruciale le sue radici.

Struttura socio-economica.  A fronte di una contenuta intrusione dell'industria manifatturiera e meccanica (Barberino Valdelsa, Castelfiorentino, Montespertoli, Tavernelle in Val di Pesa), l'agricoltura continua a costituire parte rilevante dell'economia locale e ad assicurare buoni livelli di reddito: praticamente tutti i centri dell'area producono ottimo vino Chianti, oggetto di esportazione su scala internazionale, che viene offerto alla degustazione dei turisti nel corso di una miriade di sagre e di mostre-mercato. L'ambiente rurale relativamente integro favorisce inoltre la sopravvivenza delle produzioni artigianali e affascina i visitatori, attratti in gran numero anche dalla sorgente salso-iodica di Gambassi Terme e dalla stazione termale di Impruneta. È in questo contesto che si inquadra un fenomeno particolare che ha investito tutta la zona: una sorta di invasione pacifica da parte di tedeschi e inglesi, che ha indotto a coniare il termine di "Chiantishire" per definire il Chianti con questa sua nuova connotazione. Una sostanziale arretratezza domina, invece, il panorama delle infrastrutture, se si eccettua il tessuto composito e articolato di Castelfiorentino e Certaldo e quello, anche se più modesto, di Greve in Chianti.

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