Descrizione

Centro di montagna, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dall'antichità; l'economia locale poggia prevalentemente sulle tradizionali attività rurali. I vitulanesi, con un indice di vecchiaia nella media, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale, formato da vari gruppi di case distanziate tra loro, mentre il resto della comunità si distribuisce in case sparse sui fondi e in alcuni piccoli aggregati urbani. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico particolarmente vario; una sensibile escursione altimetrica si registra inoltre tra la cima del monte Camposauro (1.390 metri di quota) e la cosiddetta Valle Vitulanese. Quest'ultima, distesa ai piedi dell'abitato e composta da basse colline poste a coltura, è disseminata di casolari incastonati nel verde e rappresenta uno dei più bei paesaggi della provincia. I rilievi montani, dalle cime spoglie e rocciose, presentano pendici ammantate di una folta vegetazione di faggi e macchia mediterranea.

Centro di montagna, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dall'antichità; l'economia locale poggia prevalentemente sulle tradizionali attività rurali. I vitulanesi, con un indice di vecchiaia nella media, risiedono prevalentemente nel capoluogo comunale, formato da vari gruppi di case distanziate tra loro, mentre il resto della comunità si distribuisce in case sparse sui fondi e in alcuni piccoli aggregati urbani. Il territorio comunale presenta un profilo geometrico particolarmente vario; una sensibile escursione altimetrica si registra inoltre tra la cima del monte Camposauro (1.390 metri di quota) e la cosiddetta Valle Vitulanese. Quest'ultima, distesa ai piedi dell'abitato e composta da basse colline poste a coltura, è disseminata di casolari incastonati nel verde e rappresenta uno dei più bei paesaggi della provincia. I rilievi montani, dalle cime spoglie e rocciose, presentano pendici ammantate di una folta vegetazione di faggi e macchia mediterranea.

Storia

Secondo alcuni studiosi è sorta sulle rovine dell'antica città di VITALIUM o della Volana sannita; è certa comunque l'esistenza di un insediamento di origine preromana. In epoca normanna costituiva uno dei trentasei casali della Valle Vitulanese. Nel 1440 fu teatro di una battaglia tra Alfonso d'Aragona e Renato d'Angiò. Dopo il terremoto del 1456, che distrusse Tocco, allora capoluogo della valle, acquisì maggiore importanza: si costituì infatti lo stato di Vitulano, governato dalla famiglia Acquaviva. Nel 1496 questo venne occupato dai francesi di Carlo VIII, che, dopo essere entrati vittoriosi a Napoli l'anno precedente, tentarono invano di impadronirsi di Benevento. Successivamente fu feudo dei Carafa, dei D'Avalos d'Aquino, dei Sellarulo, dei Cavaniglia e dei D'Avalos d'Aragona, che la amministrarono fino all'eversione della feudalità (1806). Il toponimo è una formazione prediale dal personale latino VITULUS, con l'aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. Splendidi affreschi di scuola senese del Quattrocento sono conservati nella basilica della Santissima Annunziata, con annesso convento francescano, edificata nel 1440 da San Bernardino da Siena e affiancata da un campanile e da una cappella settecentesca. È del XVIII secolo la collegiata della Santissima Trinità, a cupola poligonale e campanile in stile vanvitelliano. La chiesa di Santa Maria Maggiore custodisce tavole e affreschi di pregio. Vi sono inoltre numerosi palazzi signorili di varie epoche.

Secondo alcuni studiosi è sorta sulle rovine dell'antica città di VITALIUM o della Volana <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANNITA'>sannita</a>; è certa comunque l'esistenza di un insediamento di origine preromana. In epoca <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=NORMANNA'>normanna</a> costituiva uno dei trentasei casali della Valle Vitulanese. Nel 1440 fu teatro di una battaglia tra Alfonso <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DARAGONA'>d'Aragona</a> e Renato <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DANGIO'>d'Angiò</a>. Dopo il terremoto del 1456, che distrusse Tocco, allora capoluogo della valle, acquisì maggiore importanza: si costituì infatti lo stato di Vitulano, governato dalla famiglia <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ACQUAVIVA'>Acquaviva</a>. Nel 1496 questo venne occupato dai francesi di Carlo VIII, che, dopo essere entrati vittoriosi a Napoli l'anno precedente, tentarono invano di impadronirsi di Benevento. Successivamente fu feudo dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a>, dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DAVALOSDAQUINO'>D'Avalos d'Aquino</a>, dei Sellarulo, dei Cavaniglia e dei <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=DAVALOSDARAGONA'>D'Avalos d'Aragona</a>, che la amministrarono fino all'eversione della feudalità (1806). Il toponimo è una formazione prediale dal personale latino VITULUS, con l'aggiunta del suffisso aggettivale -ANUS. Splendidi affreschi di scuola senese del Quattrocento sono conservati nella basilica della Santissima Annunziata, con annesso convento francescano, edificata nel 1440 da San Bernardino da Siena e affiancata da un campanile e da una cappella settecentesca. È del XVIII secolo la collegiata della Santissima Trinità, a cupola poligonale e campanile in stile <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=VANVITELLIANO'>vanvitelliano</a>. La chiesa di Santa Maria Maggiore custodisce tavole e affreschi di pregio. Vi sono inoltre numerosi palazzi signorili di varie epoche.

Economia

La silvicoltura e l'agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, uva e olive, rappresentano tuttora le principali fonti di reddito, assorbendo circa un terzo della manodopera disponibile sul posto. L'apparato industriale è composto da un ristretto numero di imprese di piccole dimensioni, attive nei comparti dei prodotti alimentari, del legno, della meccanica, della lavorazione dei metalli e dell'estrazione e lavorazione della pietra –il marmo rosso estratto in questa zona è stato utilizzato in passato per costruire, tra l'altro, il palazzo del Cremlino a Mosca e la reggia di Caserta–. Il terziario dei servizi annovera quelli più qualificati del credito e dell'informatica. Ospita le scuole dell'obbligo e una biblioteca comunale; la guardia medica, un consultorio familiare e la farmacia garantiscono l'assistenza sanitaria mentre l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

La silvicoltura e l'agricoltura, specializzata nella produzione di cereali, uva e olive, rappresentano tuttora le principali fonti di reddito, assorbendo circa un terzo della manodopera disponibile sul posto. L'apparato industriale è composto da un ristretto numero di imprese di piccole dimensioni, attive nei comparti dei prodotti alimentari, del legno, della meccanica, della lavorazione dei metalli e dell'estrazione e lavorazione della pietra –il marmo rosso estratto in questa zona è stato utilizzato in passato per costruire, tra l'altro, il palazzo del Cremlino a Mosca e la reggia di Caserta–. Il terziario dei servizi annovera quelli più qualificati del credito e dell'informatica. Ospita le scuole dell'obbligo e una biblioteca comunale; la guardia medica, un consultorio familiare e la farmacia garantiscono l'assistenza sanitaria mentre l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Relazioni

Ricca di risorse naturalistiche e base di partenza ideale per raggiungere la vetta del vicino monte Camposauro, non riesce tuttavia a sfruttare pienamente le sue potenzialità turistiche. Si anima soprattutto in occasione di alcune manifestazioni: oltre alle tradizionali feste religiose in onore di alcuni Santi, si ricordano il concorso fotografico “Valle Vitulanese” (giugno), gli spettacoli di arti varie dell'“Estate vitulanese” (15-30 agosto) e il “Natale insieme” (26-30 dicembre). Molto seguite sono inoltre le sagre, dedicate al “Lavoro agreste” (settembre) e alla castagna (fine ottobre). La festa del Patrono, San Menna, si celebra il lunedì successivo alla Pentecoste con un pellegrinaggio all'eremo del Santo (vissuto nel VI secolo d.C.).

Ricca di risorse naturalistiche e base di partenza ideale per raggiungere la vetta del vicino monte Camposauro, non riesce tuttavia a sfruttare pienamente le sue potenzialità turistiche. Si anima soprattutto in occasione di alcune manifestazioni: oltre alle tradizionali feste religiose in onore di alcuni Santi, si ricordano il concorso fotografico “Valle Vitulanese” (giugno), gli spettacoli di arti varie dell'“Estate vitulanese” (15-30 agosto) e il “Natale insieme” (26-30 dicembre). Molto seguite sono inoltre le sagre, dedicate al “Lavoro agreste” (settembre) e alla castagna (fine ottobre). La festa del Patrono, San Menna, si celebra il lunedì successivo alla Pentecoste con un pellegrinaggio all'eremo del Santo (vissuto nel VI secolo d.C.).

Località

Lambicco, Ponterutto, Sant'Antonio, Santo Stefano

Lambicco, Ponterutto, Sant'Antonio, Santo Stefano

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vitulano rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.