Descrizione

Comune di montagna, di origine medievale, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I vignolini, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo al centro omonimo del comune di Cervasca; la restante parte si distribuisce tra la località di Santa Croce, pochissimi nuclei urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.030 metri di quota. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, è situato sulla pianura allo sbocco della piccola valle che degrada dal monte Colletto; il suo centro storico conserva tutt’oggi l’originaria struttura urbanistica medievale. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un grappolo d’oro, munito di una foglia d’argento e di due viticci posti in fascia.

Comune di montagna, di origine medievale, la cui economia è di tipo prevalentemente agricolo. I vignolini, che presentano un indice di vecchiaia nella media, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale, contiguo al centro omonimo del comune di Cervasca; la restante parte si distribuisce tra la località di Santa Croce, pochissimi nuclei urbani minori e un elevato numero di case sparse. Il territorio ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate: si raggiungono i 1.030 metri di quota. L’abitato, interessato da una fase di espansione edilizia, è situato sulla pianura allo sbocco della piccola valle che degrada dal monte Colletto; il suo centro storico conserva tutt’oggi l’originaria struttura urbanistica medievale. Sullo sfondo rosso dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, spicca un grappolo d’oro, munito di una foglia d’argento e di due viticci posti in fascia.

Storia

Il toponimo deriva dal latino VINEOLUS, diminutivo di VINEA: il suo valore sarebbe ‘piccolo (appezzamento di terreno) coltivato a vigna’. Le prime notizie relative all’esistenza del borgo risalgono al 1028, quando Abellonio, figlio di Alineo, donò i beni siti in loco al monastero di San Pietro di Savigliano. Compare tra i domini del vescovo di Torino tra il 1155 e il 1159, e, dal 1197, risulta la presenza di un castello di cui oggi rimane soltanto la memoria. Nel 1197 fu concessa in feudo da Bonifacio I di Monferrato al marchese di Saluzzo; uno dei primi signori del luogo fu Pipino De Vignolio, console di Cuneo nella stipulazione della lega stretta tra questa città e Asti nel 1198. Interessante da vedere è la chiesa romanica di San Costanzo, documentata già dal XII secolo e inserita in una suggestiva scenografia collinare che nonostante i rimaneggiamenti sette-ottocenteschi presenta ancora i caratteri tipici dello stile romanico: una struttura architettonica semplificata ed essenziale, movimentata, all’esterno, da armoniche cornici di archetti pensili e dal possente campanile inserito direttamente sulla facciata a capanna. L’interno della cappella è oggi spoglio, anche se i saggi sulle pareti hanno rivelato la presenza di affreschi settecenteschi. Degna di nota è poi la parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata sul medesimo sito di una ben più antica nel primo ventennio del XVIII secolo. Al centro della sobria facciata settecentesca si apre il portale ligneo che raffigura il Santo e il Sacro Cuore.

Il toponimo deriva dal latino VINEOLUS, diminutivo di VINEA: il suo valore sarebbe ‘piccolo (appezzamento di terreno) coltivato a vigna’. Le prime notizie relative all’esistenza del borgo risalgono al 1028, quando Abellonio, figlio di Alineo, donò i beni siti in loco al monastero di San Pietro di Savigliano. Compare tra i domini del vescovo di Torino tra il 1155 e il 1159, e, dal 1197, risulta la presenza di un castello di cui oggi rimane soltanto la memoria. Nel 1197 fu concessa in feudo da Bonifacio I di <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MONFERRATO'>Monferrato</a> al marchese di Saluzzo; uno dei primi signori del luogo fu Pipino De Vignolio, console di Cuneo nella stipulazione della lega stretta tra questa città e Asti nel 1198. Interessante da vedere è la chiesa romanica di San Costanzo, documentata già dal XII secolo e inserita in una suggestiva scenografia collinare che nonostante i rimaneggiamenti sette-ottocenteschi presenta ancora i caratteri tipici dello stile romanico: una struttura architettonica semplificata ed essenziale, movimentata, all’esterno, da armoniche cornici di archetti pensili e dal possente campanile inserito direttamente sulla facciata a capanna. L’interno della cappella è oggi spoglio, anche se i saggi sulle pareti hanno rivelato la presenza di affreschi settecenteschi. Degna di nota è poi la parrocchiale di San Giovanni Battista, edificata sul medesimo sito di una ben più antica nel primo ventennio del XVIII secolo. Al centro della sobria facciata settecentesca si apre il portale ligneo che raffigura il Santo e il Sacro Cuore.

Economia

Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli), delle confezioni, della lavorazione del legno, della gomma e della plastica, dell’industria meccanica e metallurgica, della fabbricazione dei motocicli e biciclette e dell’edilizia. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva soddisfa le esigenze primarie della comunità. Tra le strutture sociali si annovera una casa-famiglia. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi e frutta e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini e avicoli. Il tessuto industriale è rappresentato da aziende che operano nei comparti alimentare (tra cui quello della lavorazione e conservazione dei prodotti agricoli), delle confezioni, della lavorazione del legno, della gomma e della plastica, dell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=INDUSTRIAMECCANICA'>industria meccanica</a> e metallurgica, della fabbricazione dei motocicli e biciclette e dell’edilizia. È presente il servizio bancario; una sufficiente rete distributiva soddisfa le esigenze primarie della comunità. Tra le strutture sociali si annovera una casa-famiglia. Le scuole del posto assicurano solo l’istruzione materna ed elementare; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. A livello sanitario, sul posto è assicurato il solo servizio farmaceutico; per le altre prestazioni occorre rivolgersi altrove.

Relazioni

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l’integrità dell’ambiente naturale che la circonda, costituiscono un’efficace motivo di richiamo. Intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire l’assorbimento di parecchia manodopera. Ha altresì rapporti per gli scambi commerciali, il completamento degli studi scolastici, l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Non si segnalano manifestazioni di rilievo. La festa del Patrono, San Costanzo, si celebra la terza domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Anche se la penuria di strutture e servizi atti a rendere gradevoli la sosta o il soggiorno penalizzano la sua capacità di attrazione, è pur vero che la cordialità dei suoi abitanti e l’integrità dell’ambiente naturale che la circonda, costituiscono un’efficace motivo di richiamo. Intrattiene rapporti non particolarmente intensi con i comuni del circondario, ai quali la popolazione si rivolge per lavoro, dato che il suo sviluppo economico non è tale da consentire l’assorbimento di parecchia manodopera. Ha altresì rapporti per gli scambi commerciali, il completamento degli studi scolastici, l’espletamento di pratiche burocratiche e servizi in genere. Non si segnalano manifestazioni di rilievo. La festa del Patrono, San Costanzo, si celebra la terza domenica di settembre. Il giorno di astensione dal lavoro è il lunedì successivo.

Località

Narbona Soprana, Narbona Sottana, Santa Croce

Narbona Soprana, Narbona Sottana, Santa Croce

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Vignolo rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.