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Descrizione

Centro collinare, che affonda le sue origini nella preistoria; ha un’economia basata su tutti i settori produttivi. È famosa per l’artigianato del rame. La maggior parte degli isilesi, il cui indice di vecchiaia è inferiore alla media, vive nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce nel nucleo speciale di Casa di Lavoro all’Aperto (casa di reclusione) e in poche case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate, che vanno da un minimo di 374 a un massimo di 893 metri sul livello del mare. L’abitato, interessato da forte espansione edilizia, si estende nell’alta valle del rio Mannu. Sullo sfondo verde dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, si raffigura una mucca dorata, ferma.

Storia

Il toponimo, che nella dizione locale si presenta come “Ìsiri”, è attestato dalle forme “Ysili”, “Isili” e “Isli”. Nonostante abbia un’etimologia non chiara, non si può escludere che appartenga allo strato linguistico preromano della Sardegna. Fantasiosa è, invece, l’interpretazione che lo vorrebbe derivato dei vocaboli fenici “Escel” ,‘bosco, quantità di alberi’, e “Izil” ,‘irrigazione’. Abitata già in età preistorica, come è testimoniato dai numerosi resti rinvenuti sul suo territorio, fu sottoposta alla dominazione romana. In quel periodo venne a crearsi un importante nucleo urbano, presso i cui ruderi, durante il Medioevo, furono costruite le prime vere abitazioni. Compresa inizialmente nella curatoria della Barbagia di Suirgnis, passò in feudo alle famiglie Carroz, De Silva e Maza. Dal 1821 al 1859 conobbe il massimo splendore nel campo amministrativo e commerciale e fu nominata capoluogo di provincia. Numerose sono le testimonianze del suo antico e importante passato. Tra le più importanti figurano: il nuraghe Is Paras (casa delle fate), costruito in pietre calcaree, caratterizzato da un’interessante camera a tholos alta 12 metri (la più alta della Sardegna); la chiesetta di San Sebastiano, di età romanica, in posizione dominante su uno scenografico roccione calcareo; la chiesa di San Giuseppe Calasanzio, al centro dell’abitato, definita un “capolavoro vernacolo” perché eretta in stile sardo-rinascimentale; la parrocchiale, dalle forme gotico-aragonesi risalente al XVI secolo.

Economia

È sede, tra l’altro, della Comunità montana, del distretto scolastico n. 11, di Pro Loco e di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, ulivi, frumento e vite e con l’allevamento di bovini, suini, ovini, caprini, equini e avicoli. L’industria è costituita da aziende che operano nei comparti lattiero-caseario, alimentare, tessile, dell’abbigliamento, del legno, dei prodotti petroliferi, della fabbricazione di prodotti farmaceutici e medicali, della produzione di corrente elettrica, della raccolta d’acqua ed edile. Importante è la produzione artigianale del rame, di tappeti, arazzi, coperte, bisacce, di lana, lino e cotone (secondo la tipica lavorazione a “pibiones”) e del legno. È presente il servizio bancario; una buona rete commerciale completa il panorama del terziario. Tra le strutture sociali si annovera una casa di riposo. Le scuole del posto garantiscono, oltre la frequenza delle scuole dell’obbligo, anche quella di diversi istituti di istruzione secondaria di secondo grado. Le strutture culturali sono presenti con la biblioteca civica, quella della casa di reclusione e con il museo del rame, ospitato nel seicentesco convento dei Padri Scolopi. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e di soggiorno. A livello sanitario è assicurato il servizio ospedaliero.

Relazioni

È meta di significativo afflusso turistico grazie alle numerose attrazioni di tipo naturalistico e archeologico. Diversi sono i tragitti naturalistici che possono essere percorsi a piedi, alcuni dei quali costeggiano il lago, altri si addentrano nelle campagne circostanti e altri ancora fiancheggiano le pareti rocciose dove i free-climbers arrivano numerosi da tutta Europa. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Tra le manifestazioni si segnalano le feste: di Sant’Antonio Abate a gennaio; di San Giovanni Battista, il 24 giugno; di San Giuseppe e San Calasanzio, il 25 agosto, con la sagra delle lumache. La festa del Patrono, San Saturnino, si celebra il 30 ottobre. Ha dato i natali al linguista Mario Atzori e al poeta Pietro Mura.

Località

Casa di Lavoro all'Aperto

INFO
  • Popolazione 2.741
  • Lat 39° 44' 25,56'' 39.74043333
  • Long 9° 6' 26,82'' 9.10745000
  • CAP 08033
  • Prefisso 0782
  • Codice ISTAT 092114
  • Codice Catasto E336
  • Altitudine slm 523 mt
  • zona clim./gradi giorno
    Riscaldamento: dal 1/11 al 15/04 per 12 ore/giorno
    D/1741
  • Superficie 67.93 Km2
  • Densità 40,35 ab/Km2
  • Sismicità Zona 4
  • Alba 05:01
  • Tramonto 19:40
Contatti
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ASSOCIAZIONE SAN SATURNINO ONLUSPIAZZA SAN SATURNINO SNC
CROCE VERDE PUBBLICA ASSISTENZA ISILIVICO UMBERTO SN
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