Descrizione

Comune collinare, fondato in epoca medievale; la sua economia è ancora legata ad attività tradizionali, quali l’agricoltura e l’allevamento di bestiame. La metà circa dei salisanesi, che fanno registrare un elevato indice di vecchiaia, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si divide tra gli aggregati urbani minori di Convento San Diego, Montefalcone, il più popoloso, Rasciano e Rocca. L’abitato, interessato da un sensibile processo di espansione edilizia, è arroccato sulla cima di un colle scosceso, dal quale domina un idilliaco paesaggio rurale: le acque del fiume Farfa serpeggiano tra appezzamenti coltivati prevalentemente a cereali e regolari filari di viti e olivi mentre più in alto si estendono ampie praterie erbose, frequentate quotidianamente dal bestiame al pascolo. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Poggio Mirteto, conserva comunque vaste zone di natura ancora incontaminata, caratterizzate da una folta copertura boschiva di lecci, cerri, aceri e carpini, che offrono rifugio a numerose specie di animali selvatici, come lepri, volpi e cinghiali. Lungo l’orizzonte settentrionale dell’abitato si stagliano le cime dei monti Pizzuto e Tancia, le più elevate della catena dei monti Sabini.

Comune collinare, fondato in epoca medievale; la sua economia è ancora legata ad attività tradizionali, quali l’agricoltura e l’allevamento di bestiame. La metà circa dei salisanesi, che fanno registrare un elevato indice di vecchiaia, risiede nel capoluogo comunale mentre il resto della comunità si divide tra gli aggregati urbani minori di Convento San Diego, Montefalcone, il più popoloso, Rasciano e Rocca. L’abitato, interessato da un sensibile processo di espansione edilizia, è arroccato sulla cima di un colle scosceso, dal quale domina un idilliaco paesaggio rurale: le acque del fiume Farfa serpeggiano tra appezzamenti coltivati prevalentemente a cereali e regolari filari di viti e olivi mentre più in alto si estendono ampie praterie erbose, frequentate quotidianamente dal bestiame al pascolo. Il territorio comunale, che confina con un’isola amministrativa del comune di Poggio Mirteto, conserva comunque vaste zone di natura ancora incontaminata, caratterizzate da una folta copertura boschiva di lecci, cerri, aceri e carpini, che offrono rifugio a numerose specie di animali selvatici, come lepri, volpi e cinghiali. Lungo l’orizzonte settentrionale dell’abitato si stagliano le cime dei monti Pizzuto e Tancia, le più elevate della catena dei monti Sabini.

Storia

La sua origine risale alla prima metà dell’XI secolo. Ben presto passò dai suoi più antichi feudatari, i Baronisci, all’abbazia di Farfa, della quale seguì le vicende storiche fino al XVIII secolo; all’atto pratico fu comunque amministrata dalle potenti famiglie che avevano la commenda dell’abbazia (gli Orsini, i Farnese, i Barberini e i Lante Della Rovere). Sotto gli Orsini, venne ceduta a un loro protetto, il barone Galeotto Ferreoli, il quale mostrò subito una natura violenta e arrogante e sottopose la popolazione a ogni tipo di sopruso: gli abitanti, stanchi di sopportare le sue violenze, lo uccisero insieme ai familiari e alla servitù. Il toponimo si configura come una formazione prediale con il suffisso -ANUS, ma non è chiaro l’eventuale antroponimo latino da cui si sarebbe originato. Conserva i resti delle mura medievali e di un’antica fortezza, dagli storici identificata con il palazzo fatto erigere dal barone Ferreoli e poi distrutto dalla popolazione dopo l’assassinio del tirannico signore. Tra gli edifici religiosi spicca la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo: edificata nel XVIII secolo, a pianta ellittica, è caratterizzata da due eleganti campanili simmetrici sulla facciata e all’interno custodisce una pregevole tela bizantineggiante del Quattrocento, raffigurante la Madonna con il Bambino; interessanti sono anche la chiesa di San Diego e l’attiguo convento francescano, risalenti alla fine del Cinquecento.

La sua origine risale alla prima metà dell’XI secolo. Ben presto passò dai suoi più antichi feudatari, i Baronisci, all’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ABBAZIADIFARFA'>abbazia di Farfa</a>, della quale seguì le vicende storiche fino al XVIII secolo; all’atto pratico fu comunque amministrata dalle potenti famiglie che avevano la commenda dell’abbazia (gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=FARNESE'>Farnese</a>, i <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=BARBERINI'>Barberini</a> e i Lante <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=DELLAROVERE'>Della Rovere</a>). Sotto gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=LAZ&parola=ORSINI'>Orsini</a>, venne ceduta a un loro protetto, il barone Galeotto Ferreoli, il quale mostrò subito una natura violenta e arrogante e sottopose la popolazione a ogni tipo di sopruso: gli abitanti, stanchi di sopportare le sue violenze, lo uccisero insieme ai familiari e alla servitù. Il toponimo si configura come una formazione prediale con il suffisso -ANUS, ma non è chiaro l’eventuale antroponimo latino da cui si sarebbe originato. Conserva i resti delle mura medievali e di un’antica fortezza, dagli storici identificata con il palazzo fatto erigere dal barone Ferreoli e poi distrutto dalla popolazione dopo l’assassinio del tirannico signore. Tra gli edifici religiosi spicca la parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo: edificata nel XVIII secolo, a pianta ellittica, è caratterizzata da due eleganti campanili simmetrici sulla facciata e all’interno custodisce una pregevole tela bizantineggiante del Quattrocento, raffigurante la Madonna con il Bambino; interessanti sono anche la chiesa di San Diego e l’attiguo convento francescano, risalenti alla fine del Cinquecento.

Economia

Ancora oggi il settore primario costituisce il perno dell’economia locale: dalla coltivazione della terra si ricavano soprattutto cereali, uva e olive mentre gli ampi pascoli che ammantano i rilievi salisanesi favoriscono l’allevamento di bovini, ovini e suini. Una piccola parte della popolazione attiva è assorbita dalla locale centrale idroelettrica ma nel complesso il settore secondario non comprende realtà di rilievo. Anche il terziario evidenzia un basso livello di sviluppo: la rete commerciale annovera pochi esercizi rivolti soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità e il comparto dei servizi privati non include né il credito né le assicurazioni. Il complesso delle strutture e dei servizi di pubblica utilità evidenzia numerose lacune: il comune dispone unicamente degli ordinari uffici municipali e postali e di scuole materne ed elementari; è sprovvisto di strutture culturali di rilievo e per le esigenze di carattere sanitario può contare soltanto sulla presenza della farmacia; decisamente da potenziare è l’apparato ricettivo, al momento privo sia di esercizi di ristoro sia di strutture per il soggiorno.

Ancora oggi il settore primario costituisce il perno dell’economia locale: dalla coltivazione della terra si ricavano soprattutto cereali, uva e olive mentre gli ampi pascoli che ammantano i rilievi salisanesi favoriscono l’allevamento di bovini, ovini e suini. Una piccola parte della popolazione attiva è assorbita dalla locale centrale idroelettrica ma nel complesso il settore secondario non comprende realtà di rilievo. Anche il terziario evidenzia un basso livello di sviluppo: la rete commerciale annovera pochi esercizi rivolti soprattutto alla distribuzione di beni di prima necessità e il comparto dei servizi privati non include né il credito né le assicurazioni. Il complesso delle strutture e dei servizi di pubblica utilità evidenzia numerose lacune: il comune dispone unicamente degli ordinari uffici municipali e postali e di scuole materne ed elementari; è sprovvisto di strutture culturali di rilievo e per le esigenze di carattere sanitario può contare soltanto sulla presenza della farmacia; decisamente da potenziare è l’apparato ricettivo, al momento privo sia di esercizi di ristoro sia di strutture per il soggiorno.

Relazioni

La peculiare impronta del paesaggio e la quiete che vi domina incontrastata la rendono una meta ideale per coloro che intendano ritemprarsi dallo stress e dalle fatiche accumulate nel frastuono cittadino. I folti boschi che rivestono il territorio comunale invitano a lunghe e rigeneranti passeggiate nella natura, che non evidenzia danni imputabili a uno sfruttamento indiscriminato: l’asprezza dei luoghi e la penuria di strade, infatti, fanno sì che la zona sia ancora poco nota al turismo di massa. La festa della Patrona Santa Giulia si celebra la domenica successiva al ferragosto.

La peculiare impronta del paesaggio e la quiete che vi domina incontrastata la rendono una meta ideale per coloro che intendano ritemprarsi dallo stress e dalle fatiche accumulate nel frastuono cittadino. I folti boschi che rivestono il territorio comunale invitano a lunghe e rigeneranti passeggiate nella natura, che non evidenzia danni imputabili a uno sfruttamento indiscriminato: l’asprezza dei luoghi e la penuria di strade, infatti, fanno sì che la zona sia ancora poco nota al turismo di massa. La festa della Patrona Santa Giulia si celebra la domenica successiva al ferragosto.

Località

Centrale Idroelettrica, Convento San Diego

Centrale Idroelettrica, Convento San Diego

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Salisano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.