FARNESE:
Nobile e potente famiglia italiana sulle cui origini esistono differenti ipotesi: secondo alcuni sarebbe originaria della Germania o della Francia, secondo altri deriverebbe da genti longobarde; il suo nome, inoltre, discenderebbe dal feudo di CASTRUM FARNETI, che la casata possedeva al principio del X secolo. Inizialmente i suoi possedimenti erano circoscritti alle zone di Viterbo, Orvieto e Siena, dove già dal X secolo numerosi suoi membri ottennero da signori locali e pontefici rilevanti incarichi pubblici o militari. Dal XIII secolo i Farnese seppero, con un'abile politica, accrescere notevolmente sia l'estensione dei loro territori sia il loro prestigio; ciò avvenne soprattutto dopo che la famiglia si fu trasferita a Roma con Ranuccio il Vecchio (1375-1460 circa): sostenuto dai Colonna, nel 1417 questi ottenne la nomina di senatore di Roma per aver riportato la vittoria su un Orsini; fu inoltre difensore militare dello Stato Pontificio e godette del favore dei pontefici, che gli concessero nuovi titoli e terre. L'inizio della potenza politica dei Farnese a Roma fu anche segnato da una serie di matrimoni che li legarono alle famiglie più in vista della capitale: dei figli di Ranuccio, Pier Luigi (morto nel 1487) sposò Giovannella Caetani dei duchi di Sermoneta mentre Gabriele Francesco si unì in matrimonio con Isabella Orsini; Giulia (1474-1524), detta la Bella, figlia di Pier Luigi, sposò nel 1489 il nobile Orsino Orsini e fu amante del vicecancelliere della Chiesa Rodrigo Borgia (futuro papa Alessandro VI); gli altri due figli di Pier Luigi diedero vita a due rami distinti: da Bartolomeo discese quello dei duchi di Latera, estintosi nel 1668, mentre da Alessandro (1468-1549) quello dei duchi di Castro, poi duchi di Parma e Piacenza. La fortuna della famiglia si affermò definitivamente quando nel 1534 lo stesso Alessandro fu eletto papa con il nome di Paolo III. Salito al soglio pontificio in un momento difficile per la Chiesa cattolica, perché nel pieno dello scisma protestante, e per l'Europa, agitata dalle rivalità tra Carlo V e Francesco I, questi si dimostrò abile diplomatico, sforzandosi di rimanere il più possibile neutrale: il suo scopo era infatti quello di ripristinare la pace religiosa attraverso la pace politica. Impegnato nella reazione contro il protestantesimo, fu iniziatore della Controriforma: approvò l'ordine dei gesuiti e delle orsoline, ripristinò l'Inquisizione romana contro i protestanti e convocò il Concilio di Trento (1545-1563). Fu inoltre un grande mecenate e si circondò di letterati e artisti, grazie ai quali realizzò opere di costruzione e ristrutturazione nella Città Santa: mentre era ancora cardinale commissionò ad Antonio da Sangallo il Giovane palazzo Farnese (1515), che fu in seguito completato da Michelangelo -quest'ultimo ebbe anche l'incarico di dipingere il Giudizio Universale e di occuparsi della fabbrica di San Pietro (1546)-; fece inoltre costruire la Cappella Paolina e la sala regia del Vaticano. Le sue qualità di politico e di mecenate furono però offuscate dagli eccessi della sua politica nepotista: nominò cardinali i suoi giovanissimi nipoti Alessandro e Ranuccio, figli di Pier Luigi, e Guido Ascanio Sforza, figlio di sua figlia Costanza; nel 1545, inoltre, eresse in ducato Parma e Piacenza assegnandole a suo figlio Pier Luigi. Acquisito il titolo ducale, i Farnese si unirono ad altre grandi famiglie nobiliari: dei figli di Pier Luigi, Vittoria (1521 circa-1605) sposò Guidobaldo della Rovere, duca di Urbino (1547); Ottavio, duca di Parma e Piacenza e poi di Castro (1524-1586), sposò la figlia naturale dell'imperatore Carlo V, Margherita d'Austria (1538); Orazio, duca di Castro (1531 circa-1553) sposò Diana di Francia, figlia naturale di Enrico II. Anche a Parma e Piacenza, come a Roma, la famiglia Farnese protesse le arti e costruì magnifici palazzi, fra cui la reggia e il teatro di Parma. Nel 1731, con la morte senza eredi del duca Antonio, la discendenza maschile si estinse e i beni della famiglia furono ereditati da Carlo III di Borbone attraverso la madre Elisabetta Farnese, nipote di Antonio e moglie di Filippo V di Borbone, re di Spagna. Quando nel 1735 Carlo III di Borbone ereditò anche il regno delle due Sicilie, prendendo il nome di Carlo VII di Napoli e Sicilia, gran parte delle ricchezze dei Farnese furono trasferite a Napoli, dove ancora oggi si possono ammirare nel museo nazionale -la collezione di pitture è stata trasferita nel 1954 nella reggia di Capodimonte-; la libreria Farnese, fondata da papa Paolo III, è andata invece a costituire il primo nucleo della biblioteca nazionale di Napoli.