Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sull’attività agricola. La maggior parte dei pasturanesi, aventi un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra l’aggregato urbano minore di Bellaria e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche appena accennate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate due torri rosse, unite da un cancello di legno e fondate su una pianura d’argento; il tutto è sovrastato da una colomba d’argento, recante nel becco un ramoscello d’ulivo, verde, posto in sbarra.

Comune collinare, di origine medievale, la cui economia si fonda essenzialmente sull’attività agricola. La maggior parte dei pasturanesi, aventi un indice di vecchiaia particolarmente elevato, vive nel capoluogo comunale; il resto degli abitanti si divide tra l’aggregato urbano minore di Bellaria e case sparse. Il territorio presenta un profilo geometrico ondulato, con variazioni altimetriche appena accennate. L’abitato, interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico collinare. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, sono raffigurate due torri rosse, unite da un cancello di legno e fondate su una pianura d’argento; il tutto è sovrastato da una colomba d’argento, recante nel becco un ramoscello d’ulivo, verde, posto in sbarra.

Storia

Il toponimo è attestato, dal 981, attraverso le forme di “Pastorianum”, “Pastoriana”, “Pastorana” e “Pasturana”. Nonostante le affinità riscontrate con i prediali derivati da gentilizi romani, l’etimo va visto nel nome comune personale PASTOR, in riferimento all’attività della popolazione originariamente stabilitasi nella zona. Sorta in epoca medievale, si trovò inizialmente sotto il dominio tortonese, finché non fu donata, da Adelaide, moglie dell’imperatore Ottone I, ai monaci di San Salvatore di Pavia, nell’anno 999. Circa settant’anni più tardi, con atto bilaterale, entrò nella sfera di influenza di Alessandria e dei marchesi di Gavi che si impegnarono a difenderla in casi di attacchi bellici. I marchesi, però, furono costretti, agli inizi del secolo successivo, a cederla a Genova, dopo dure resistenze. Dopo esser passata ai marchesi del Monferrato, con un atto di investitura datato 1313, venne infeudata agli Opicino Spinola di Genova, da cui passò, insieme a Serravalle, ai Visconti di Milano. Successivamente entrò a far parte dei possedimenti dei marchesi Trotti di Milano e, a partire dal 1713, nella sfera di influenza sabauda. Tra le vestigia del passato sono degni di nota il castello, mantenutosi in buono stato, eretto dagli Spinola nel XIV secolo, e la parrocchiale di San Martino, risalente alla seconda metà del XVII secolo.

Il toponimo è attestato, dal 981, attraverso le forme di “Pastorianum”, “Pastoriana”, “Pastorana” e “Pasturana”. Nonostante le affinità riscontrate con i prediali derivati da gentilizi romani, l’etimo va visto nel nome comune personale PASTOR, in riferimento all’attività della popolazione originariamente stabilitasi nella zona. Sorta in epoca medievale, si trovò inizialmente sotto il dominio tortonese, finché non fu donata, da <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=ADELAIDE'>Adelaide</a>, moglie dell’imperatore Ottone I, ai monaci di San Salvatore di Pavia, nell’anno 999. Circa settant’anni più tardi, con atto bilaterale, entrò nella sfera di influenza di Alessandria e dei marchesi di Gavi che si impegnarono a difenderla in casi di attacchi bellici. I marchesi, però, furono costretti, agli inizi del secolo successivo, a cederla a Genova, dopo dure resistenze. Dopo esser passata ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=MARCHESIDELMONFERRATO'>marchesi del Monferrato</a>, con un atto di investitura datato 1313, venne infeudata agli Opicino Spinola di Genova, da cui passò, insieme a Serravalle, ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=VISCONTI'>Visconti</a> di Milano. Successivamente entrò a far parte dei possedimenti dei marchesi Trotti di Milano e, a partire dal 1713, nella sfera di influenza sabauda. Tra le vestigia del passato sono degni di nota il castello, mantenutosi in buono stato, eretto dagli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=PIE&parola=SPINOLA'>Spinola</a> nel XIV secolo, e la parrocchiale di San Martino, risalente alla seconda metà del XVII secolo.

Economia

È sede di Pro Loco. Il settore primario, la principale fonte di ricchezza della popolazione, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, granturco, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare, edile, dei materiali da costruzione e della lavorazione del legno. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. La capacità ricettiva assicura la ristorazione ma non il soggiorno; quella sanitaria garantisce solamente il servizio farmaceutico, costringendo i pasturanesi a rivolgersi altrove per altri tipi di prestazioni.

È sede di Pro Loco. Il settore primario, la principale fonte di ricchezza della popolazione, è presente con la coltivazione di cereali, frumento, granturco, ortaggi, foraggi, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di avicoli. L’industria è costituita da piccole aziende che operano nei comparti: alimentare, edile, dei materiali da costruzione e della lavorazione del legno. Il terziario non assume dimensioni rilevanti: la rete distributiva, di cui si compone, assicura il soddisfacimento delle esigenze primarie della comunità ma non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario. Per il sociale, lo sport e il tempo libero mancano strutture di una certa rilevanza. Le scuole assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari; manca una biblioteca per l’arricchimento culturale. La capacità ricettiva assicura la ristorazione ma non il soggiorno; quella sanitaria garantisce solamente il servizio farmaceutico, costringendo i pasturanesi a rivolgersi altrove per altri tipi di prestazioni.

Relazioni

Sebbene non sia meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità di effettuare escursioni a chiunque desideri godere della tranquillità dell’ambiente naturale e della degustazione dei pregiati vini della zona. Non si registrano particolari manifestazioni folcloristiche che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.

Sebbene non sia meta di particolare richiamo turistico, offre la possibilità di effettuare escursioni a chiunque desideri godere della tranquillità dell’ambiente naturale e della degustazione dei pregiati vini della zona. Non si registrano particolari manifestazioni folcloristiche che potrebbero allietare il borgo e richiamare visitatori dai dintorni. Il Patrono, San Martino, si festeggia l’11 novembre.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Pasturana rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.