Descrizione

Cittadina collinare di origine medievale, con un'economia divenuta industriale, ma senza troppo slancio, a partire dal secondo dopoguerra. La comunità dei montelupini -caratterizzata da un indice di vecchiaia piuttosto elevato- risulta frammentata in un certo numero di aggregati urbani minori: Camaioni, Fibbiana, Samminiatello, Sammontana, Torre-Ambrogiana-S. Quirico, Turbone. Il territorio comunale, dal profilo dolce ed omogeneo scandito da lievi ondulazioni, è segnata dalla presenza del torrente Pesa e del fiume Arno. L'immagine del lupo rampante che campeggia nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, ricorda il nome del paese e rappresentò nel Medioevo una sorta di ammonimento per i signori di Capraia: la belva era infatti destinata a mangiare la capra che figurava nel loro stemma. Il giglio, invece, ricorda la vittoria ottenuta dalla Repubblica fiorentina sui conti Alberti.  

Cittadina collinare di origine medievale, con un'economia divenuta industriale, ma senza troppo slancio, a partire dal secondo dopoguerra. La comunità dei montelupini -caratterizzata da un indice di vecchiaia piuttosto elevato- risulta frammentata in un certo numero di aggregati urbani minori: Camaioni, Fibbiana, Samminiatello, Sammontana, Torre-Ambrogiana-S. Quirico, Turbone. Il territorio comunale, dal profilo dolce ed omogeneo scandito da lievi ondulazioni, è segnata dalla presenza del torrente Pesa e del fiume Arno. L'immagine del lupo rampante che campeggia nello stemma comunale, concesso con Decreto del Capo del Governo, ricorda il nome del paese e rappresentò nel Medioevo una sorta di ammonimento per i signori di Capraia: la belva era infatti destinata a mangiare la capra che figurava nel loro stemma. Il giglio, invece, ricorda la vittoria ottenuta dalla Repubblica fiorentina sui conti Alberti.  

Storia

Le più antiche notizie che ci è dato conoscere riguardo ai primi insediamenti nella zona risalgono pressappoco all'anno Mille. La località apparteneva allora ai conti di Capraia e la sua denominazione traeva origine dall'alone di pericolo che vi aleggiava a causa delle frequenti incursioni di ladri e briganti. Nel 1203 i fiorentini costruirono una castello fortificato nella zona di Malborghetto e da allora il lupo rappresentò la belva che avrebbe finito per divorare la capra degli antichi dominatori, i quali in vero più volte tentarono, senza successo, di riappropriarsi dei possedimenti perduti. Il borgo fu messo a ferro e fuoco nel 1325 da Castruccio Castracani, sicché nel 1326 i fiorentini fecero costruire una più ampia cinta muraria. Agli inizi del Seicento Ferdinando I De' Medici vi fece costruire la Villa Ambrogiana. Di quel periodo così intenso sopravvivono numerose vestigia: la prioria di S. Lorenzo, annessa ai ruderi dell'antico castello, la pieve di S. Giovanni Evangelista, che contiene una pala della bottega del Botticelli, e la splendida villa Ambrogiana, voluta dai Medici e progettata da Bernardo Buontalenti, oggi tristemente nota per l'ospedale psichiatrico giudiziario che ospita.  

Le più antiche notizie che ci è dato conoscere riguardo ai primi insediamenti nella zona risalgono pressappoco all'anno Mille. La località apparteneva allora ai conti di Capraia e la sua denominazione traeva origine dall'alone di pericolo che vi aleggiava a causa delle frequenti incursioni di ladri e briganti. Nel 1203 i fiorentini costruirono una castello fortificato nella zona di Malborghetto e da allora il lupo rappresentò la belva che avrebbe finito per divorare la capra degli antichi dominatori, i quali in vero più volte tentarono, senza successo, di riappropriarsi dei possedimenti perduti. Il borgo fu messo a ferro e fuoco nel 1325 da Castruccio Castracani, sicché nel 1326 i fiorentini fecero costruire una più ampia cinta muraria. Agli inizi del Seicento Ferdinando I De' <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=MEDICI'>Medici</a> vi fece costruire la Villa Ambrogiana. Di quel periodo così intenso sopravvivono numerose vestigia: la prioria di S. Lorenzo, annessa ai ruderi dell'antico castello, la pieve di S. Giovanni Evangelista, che contiene una pala della bottega del Botticelli, e la splendida villa Ambrogiana, voluta dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=MEDICI'>Medici</a> e progettata da Bernardo Buontalenti, oggi tristemente nota per l'ospedale psichiatrico giudiziario che ospita.  

Economia

Attualmente, in questo centro tranquillo e silenzioso, la fusione dell'antico retaggio rurale con il moderno tessuto industriale riesce complessivamente a garantire significativi valori di reddito e di consumi. La principale fonte di occupazione è l'industria, specializzatasi di recente anche nel settore delle calzature e del vetro, ma legata soprattutto ad un'antica tradizione di lavorazione della ceramica e della terracotta: tecniche di arcaica origine, introdotte da una colonia di ceramisti di Faenza nel XV sec., hanno dato i loro frutti più pregevoli nelle preziose ambrogette del periodo mediceo. Le attività agricole, inoltre, dalla posizione arretrata in cui stazionano, riescono comunque a trainare una produzione enologica di tutto rispetto, che poi si identifica con quella del Chianti Doc. Gli elementi che si offrono ad una valutazione complessiva concorrono tutto sommato a definire una situazione di stallo, confermata per altro da una modesta dotazione di infrastrutture dei servizi: nelle strutture scolastiche di questo comune è possibile solo la frequenza delle classi dell'obbligo; tuttavia fa sentire il suo peso culturale un laboratorio comunale di restauro. Se è vero poi che i servizi sanitari si limitano a quelli di pronto intervento, quelli sociali traggono invece profitto della presenza di un Centro diurno per anziani del Comune e di alcuni circoli ricreativi. Una palestra comunale e un palazzetto dello Sport costituiscono il complesso delle attrezzature disponibili per soddisfare le esigenze sportive della popolazione.  

Attualmente, in questo centro tranquillo e silenzioso, la fusione dell'antico retaggio rurale con il moderno tessuto industriale riesce complessivamente a garantire significativi valori di reddito e di consumi. La principale fonte di occupazione è l'industria, specializzatasi di recente anche nel settore delle calzature e del vetro, ma legata soprattutto ad un'antica tradizione di lavorazione della ceramica e della terracotta: tecniche di arcaica origine, introdotte da una colonia di ceramisti di Faenza nel XV sec., hanno dato i loro frutti più pregevoli nelle preziose ambrogette del periodo mediceo. Le attività agricole, inoltre, dalla posizione arretrata in cui stazionano, riescono comunque a trainare una produzione enologica di tutto rispetto, che poi si identifica con quella del <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=CHIANTI'>Chianti</a> Doc. Gli elementi che si offrono ad una valutazione complessiva concorrono tutto sommato a definire una situazione di stallo, confermata per altro da una modesta dotazione di infrastrutture dei servizi: nelle strutture scolastiche di questo comune è possibile solo la frequenza delle classi dell'obbligo; tuttavia fa sentire il suo peso culturale un laboratorio comunale di restauro. Se è vero poi che i servizi sanitari si limitano a quelli di pronto intervento, quelli sociali traggono invece profitto della presenza di un Centro diurno per anziani del Comune e di alcuni circoli ricreativi. Una palestra comunale e un palazzetto dello Sport costituiscono il complesso delle attrezzature disponibili per soddisfare le esigenze sportive della popolazione.  

Relazioni

Le attività per il tempo libero hanno da sempre trovato conforto in un habitat naturale ricco di selvaggina, che invita alla caccia anche un numero abbastanza consistente di turisti. Il comune ha però in serbo per i visitatori anche il Mercato del Piccolo Antiquariato, che ha luogo il 24 aprile e il 16 ottobre e che può rappresentare l'occasione di ottimi acquisti, per chi abbia l'occhio allenato a distinguervi i pezzi di autentico valore. La festa del Patrono S. Giovanni Evangelista si celebra li 29 dicembre. Ha dato i natali allo scultore e architetto Bartolomeo Sinibaldi, detto Baccio da Montelupo (1469-1535).  

Le attività per il tempo libero hanno da sempre trovato conforto in un habitat naturale ricco di selvaggina, che invita alla caccia anche un numero abbastanza consistente di turisti. Il comune ha però in serbo per i visitatori anche il Mercato del Piccolo Antiquariato, che ha luogo il 24 aprile e il 16 ottobre e che può rappresentare l'occasione di ottimi acquisti, per chi abbia l'occhio allenato a distinguervi i pezzi di autentico valore. La festa del Patrono S. Giovanni Evangelista si celebra li 29 dicembre. Ha dato i natali allo scultore e architetto Bartolomeo Sinibaldi, detto Baccio da Montelupo (1469-1535).  

Località

Bobolino, Camaioni, Fibbiana, La Villa, Ponterotto, Sammontana-Via Maremmana, Turbone

Bobolino, Camaioni, Fibbiana, La Villa, Ponterotto, Sammontana-Via Maremmana, Turbone

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Montelupo Fiorentino rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.