Descrizione

Centro medioevale, caratterizzato da un'economia di tipo agricolo-industriale. È comune sparso, quindi distribuito in diverse località, quali: Biagiotti, Bicci-Murri, Castelmartini, Cecina, Larciano e S. Rocco, sede del municipio. La popolazione dei larcianesi fa registrare un indice di vecchiaia superiore alla media. Il territorio comunale si estende dalla depressione di padule di Fucecchio fino alle pendici sud-occidentali, del monte Albano e dal punto di vista della morfologia si presenta piuttosto irregolare: da una quota altimetrica minima di 14 metri sul livello del mare, riscontrata nella zona sud-occidentale del bosco di Chiusi, si passa ad una quota massima di 440 metri, nella zona nord-orientale, al confine con il monte Albano. Alla varietà altimetrica, inoltre, si accompagna una notevole varietà di paesaggio, caratterizzata dai tratti collinari, seguiti da una zona paludosa adiacente al bosco di Chiusi, al confine con Fucecchio. Non ad elementi della natura del luogo bensì a riferimenti storici si rifà lo stemma, che reca una stella a otto punte con un giglio al centro, a ricordare il dominio fiorentino subito dal territorio nel′400.  

Centro medioevale, caratterizzato da un'economia di tipo agricolo-industriale. È comune sparso, quindi distribuito in diverse località, quali: Biagiotti, Bicci-Murri, Castelmartini, Cecina, Larciano e S. Rocco, sede del municipio. La popolazione dei larcianesi fa registrare un indice di vecchiaia superiore alla media. Il territorio comunale si estende dalla depressione di padule di Fucecchio fino alle pendici sud-occidentali, del monte Albano e dal punto di vista della morfologia si presenta piuttosto irregolare: da una quota altimetrica minima di 14 metri sul livello del mare, riscontrata nella zona sud-occidentale del bosco di Chiusi, si passa ad una quota massima di 440 metri, nella zona nord-orientale, al confine con il monte Albano. Alla varietà altimetrica, inoltre, si accompagna una notevole varietà di paesaggio, caratterizzata dai tratti collinari, seguiti da una zona paludosa adiacente al bosco di Chiusi, al confine con Fucecchio. Non ad elementi della natura del luogo bensì a riferimenti storici si rifà lo stemma, che reca una stella a otto punte con un giglio al centro, a ricordare il dominio fiorentino subito dal territorio nel′400.  

Storia

Di origini alto-medioevali, compare in documenti che la descrivono come signoria dei conti Guidi; in realtà lo stesso toponimo ed il fatto che il territorio comunale insista in parte sulle pendici del Monte Albano autorizzano ad ipotizzare la presenza nella zona di insediamenti romani, se non addirittura etruschi come suggerisce la località chiamata Cecina. Il periodo di massimo sviluppo della comunità coincide tuttavia con l'età di mezzo. Nel 1225 fu venduta a Pistoia che la trasformò in una zona strategica per la difesa della città. Nel 1401 i fiorentini estesero il loro dominio sulla zona e resero il centro una delle quattro podesterie della comunità della montagna. Successivamente fece parte di una comunità insieme a Lamporecchio e solo nel 1897 divenne comune autonomo. A testimonianza del passato rimangono le mura medioevali, che cingono il centro di Larciano, con le porte di accesso, il castello e la chiesa di Castelmartini. La storia contemporanea vede la progressiva evoluzione dell'economia del comune da agricola in industriale. Ciò ha determinato lo spostamento del fulcro di Larciano, che conserva l'aspetto di antico borgo rurale, a S. Rocco, più sviluppata, meglio collegata, più vicina ai luoghi del lavoro manifatturiero.  

Di origini alto-medioevali, compare in documenti che la descrivono come signoria dei conti Guidi; in realtà lo stesso toponimo ed il fatto che il territorio comunale insista in parte sulle pendici del Monte Albano autorizzano ad ipotizzare la presenza nella zona di insediamenti romani, se non addirittura <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=ETRUSCHI'>etruschi</a> come suggerisce la località chiamata Cecina. Il periodo di massimo sviluppo della comunità coincide tuttavia con l'età di mezzo. Nel 1225 fu venduta a Pistoia che la trasformò in una zona strategica per la difesa della città. Nel 1401 i fiorentini estesero il loro dominio sulla zona e resero il centro una delle quattro podesterie della comunità della montagna. Successivamente fece parte di una comunità insieme a Lamporecchio e solo nel 1897 divenne comune autonomo. A testimonianza del passato rimangono le mura medioevali, che cingono il centro di Larciano, con le porte di accesso, il castello e la chiesa di Castelmartini. La storia contemporanea vede la progressiva evoluzione dell'economia del comune da agricola in industriale. Ciò ha determinato lo spostamento del fulcro di Larciano, che conserva l'aspetto di antico borgo rurale, a S. Rocco, più sviluppata, meglio collegata, più vicina ai luoghi del lavoro manifatturiero.  

Economia

I larcianesi coltivano ulivi e viti, ma sopratutto lavorano in piccole aziende manifatturiere che producono scarpe, ciabatte, calze e scope. Sviluppate anche le attività di lavorazione del legno e della carta. Ma la peculiarità di questo comune è costituita senz'altro dall'industria delle materie plastiche: oltre alle scope, infatti, si producono spazzole di tutti i tipi, dagli spazzolini da denti alle spazzole rotanti per macchine lucidatrici, teli e semilavorati in plastica; un modesto contributo al quadro dell'industria locale è dato anche dalla produzione di vestiario. Il reddito pro-capite derivante da tali attività è medio. Vivaci gli scambi commerciali con il resto d'Italia. Movimentato anche il tempo libero, grazie alle iniziative prese dalla società ricreativa "Il progresso". Gli sportivi possono fruire di una scuderia con annesso allevamento di cavalli ma lo sport più popolare è senz'altro il ciclismo come del resto un po' in tutta la regione (non è un caso se nel ciclismo professionistico nazionale vi sono tanti atleti toscani): l'associazione sportiva locale ha organizzato in passato competizioni di livello anche nazionale cui hanno preso parte i nomi più importanti di questa disciplina. Naturalmente si pratica anche il calcio e merita di essere segnalato l'interesse che gli sportivi larcianesi manifestano per il podismo. I servizi pubblici, oltre quelli ordinari comunali, comprendono una biblioteca (si pubblica anche un periodico "Larciano informa"), il servizio postale e quello bancario. Un centro di solidarietà a Larciano assolve le funzioni di comunità terapeutica. Carente la struttura scolastica: una volta ultimate le classi dell'obbligo, ci si deve recare a Pistoia, non esistendo sul posto gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado.  

I larcianesi coltivano ulivi e viti, ma sopratutto lavorano in piccole aziende manifatturiere che producono scarpe, ciabatte, calze e scope. Sviluppate anche le attività di lavorazione del legno e della carta. Ma la peculiarità di questo comune è costituita senz'altro dall'industria delle materie plastiche: oltre alle scope, infatti, si producono spazzole di tutti i tipi, dagli spazzolini da denti alle spazzole rotanti per macchine lucidatrici, teli e semilavorati in plastica; un modesto contributo al quadro dell'industria locale è dato anche dalla produzione di vestiario. Il reddito pro-capite derivante da tali attività è medio. Vivaci gli scambi commerciali con il resto d'Italia. Movimentato anche il tempo libero, grazie alle iniziative prese dalla società ricreativa "Il progresso". Gli sportivi possono fruire di una scuderia con annesso allevamento di cavalli ma lo sport più popolare è senz'altro il ciclismo come del resto un po' in tutta la regione (non è un caso se nel ciclismo professionistico nazionale vi sono tanti atleti toscani): l'associazione sportiva locale ha organizzato in passato competizioni di livello anche nazionale cui hanno preso parte i nomi più importanti di questa disciplina. Naturalmente si pratica anche il calcio e merita di essere segnalato l'interesse che gli sportivi larcianesi manifestano per il podismo. I servizi pubblici, oltre quelli ordinari comunali, comprendono una biblioteca (si pubblica anche un periodico "Larciano informa"), il servizio postale e quello bancario. Un centro di solidarietà a Larciano assolve le funzioni di comunità terapeutica. Carente la struttura scolastica: una volta ultimate le classi dell'obbligo, ci si deve recare a Pistoia, non esistendo sul posto gli istituti di istruzione secondaria di secondo grado.  

Relazioni

Molto vivace il commercio: olio e vino Chianti "Putto" i prodotti più apprezzati. Rinomate le ciliege di Castelmartini, cui è dedicata una sagra che si tiene a giugno nel quadro dei festeggiamenti a Sant'Antonio da Padova. I turisti, pochi in verità, hanno la possibilità di visitare la poderosa rocca che chiude il giro delle mura intorno all'abitato: la torre, ancora ben conservata, è infatti accessibile; una scala conduce sulla sommità, dalla quale è possibile godere di una vista panoramica di sicuro effetto. Di richiamo per le località contermini la festa di S. Rocco, il Santo Patrono, che si celebra il 16 agosto.    

Molto vivace il commercio: olio e vino <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=TOS&parola=CHIANTI'>Chianti</a> "Putto" i prodotti più apprezzati. Rinomate le ciliege di Castelmartini, cui è dedicata una sagra che si tiene a giugno nel quadro dei festeggiamenti a Sant'Antonio da Padova. I turisti, pochi in verità, hanno la possibilità di visitare la poderosa rocca che chiude il giro delle mura intorno all'abitato: la torre, ancora ben conservata, è infatti accessibile; una scala conduce sulla sommità, dalla quale è possibile godere di una vista panoramica di sicuro effetto. Di richiamo per le località contermini la festa di S. Rocco, il Santo Patrono, che si celebra il 16 agosto.    

Località

Baccane, Biagiotti, Biccimurri, Brachino, Bussoli, Casalino, Casato Lotti, Casone, Castelletto, Castelmartini, Cecina, Fattoria Banchieri, La Bottega, Luacchi, Lucio, Mezzane, Morini, Poesilla, Puntoni, San Rocco, Sonno

Baccane, Biagiotti, Biccimurri, Brachino, Bussoli, Casalino, Casato Lotti, Casone, Castelletto, Castelmartini, Cecina, Fattoria Banchieri, La Bottega, Luacchi, Lucio, Mezzane, Morini, Poesilla, Puntoni, San Rocco, Sonno

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Larciano rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.