Descrizione
Piccola comunità di montagna, di origine antica, con un’economia basata sulle tradizionali attività agricole. I gremiaschesi, il cui indice di vecchiaia è raramente riscontrabile, vivono per la maggior parte nel capoluogo comunale. Il territorio presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche accentuate: si raggiungono i 752 metri di quota. L’abitato, interessato da espansione edilizia, ha un andamento plano-altimetrico tipico di montagna. Lo stemma comunale, partito, è stato concesso con Decreto del Presidente della Repubblica. Sullo sfondo rosso del primo campo si raffigura un albero sradicato, “al naturale”, sormontato da tre spighe di grano d’oro; nella seconda sezione, smaltata d’azzurro, campeggia la torre medievale del comune, fondata su una pianura dorata e sormontata da uno scudetto rosso, attraversato da una banda d’oro accompagnata da due gigli dello stesso colore; una stella d’oro a sei raggi campeggia, in capo, sulla linea di partizione.
Storia
Il toponimo è attestato, sin dal 1157, attraverso le forme di “Glimiascus”, “Grimiascus”, “Grumiascus” e “Gremiascus”, tutte derivanti dall’aggettivo CRIMILIASCUS, dal personale latino CRIMILIUS, in cui è evidente la presenza del suffisso d’origine latina -ASCUS, che qui ha valore prediale e dal significato di ‘fondo di Crimilio’. Le sue origini risalgono al periodo antico, come è testimoniato da diversi ritrovamenti di età romana. Costituì, insieme ad altri centri vicini, uno dei capisaldi della linea difensiva che l’impero romano aveva costruito contro i barbari. Le sue prime notizie certe provengono da una bolla papale, datata 1157, in cui il pontefice Adriano IV confermava il suo possesso al vescovo di Tortona Oberto. In seguito è nominata nella pace tra Federico I e i tortonesi e, poi, nel diploma con cui Federico II la conferma a Tortona. Nell’anno 1207 è ceduta in feudo a Tesiodio di Montacuto e, nel 1358, Obizzo di Malaspina conclude l’acquisto del locale castello dai genovesi Ambrogio e Cassano di Antonio di Salvago. Dal 1595 fu feudo delle famiglie dei Doria Pamphili di Genova e dei Dusio. Durante il periodo fascista venne inglobata nel vicino comune di San Sebastiano Curone, da cui ottenne la piena autonomia giurisdizionale solo dopo la fine della seconda guerra mondiale. Tra le vestigia del suo antichissimo passato occupa un posto di rilievo il castelliere di Guardamonte, una stazione preromana esplorata per la prima volta nel 1952 e presso cui vennero effettuati diversi scavi che permisero di individuare la pianta topografica, la collocazione della necropoli e di portare alla luce vasi ed asce risalenti all’VIII-IV secolo a.C. Del III secolo a.C. è invece la costruzione vera e propria del castelliere, una fortificazione cinta di muraglie e palizzate che i liguri costruivano sulle alture a scopo difensivo. Degni di nota sono anche la parrocchiale della Natività di Maria, costruita nel 1591, a cui venne inglobata l’abside e parte del campanile di un’antica chiesa romanica, e il castello medievale.
Economia
È sede di Pro Loco. Nell’economia locale l’agricoltura (pur registrandosi un consistente calo degli addetti a questo settore) conserva un ruolo importante: si coltivano frumento, orzo, ortaggi, foraggi, cereali, uva e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, avicoli e suini. Non vi è stato praticamente alcuno sviluppo industriale, fatta eccezione per una piccola impresa edile, data l’esiguità numerica della popolazione, costituita per lo più da anziani. Modesta è anche la presenza del terziario: non sono forniti servizi più qualificati, come quello bancario, ma la rete commerciale è sufficiente al soddisfacimento delle esigenze primarie della popolazione. Tra le strutture sociali figura una casa di riposo; quelle scolastiche assicurano la frequenza delle sole classi materne ed elementari. L’apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione e, in minor misura, di soggiorno. Per lo sport sono a disposizione un campo da tennis, da calcio e da bocce. A livello sanitario non è assicurato nemmeno il servizio sanitario di base.
Relazioni
Sebbene non figuri tra le mete turistiche più ambite della zona, offre a quanti vi si rechino la possibilità di effettuare piacevoli soggiorni ed escursioni nei dintorni, alla scoperta delle bellezze paesaggistiche e delle sue bellezze architettoniche. Tra le manifestazioni ricorrenti si segnalano: la festa delle torte, caratterizzata da una serata danzante con orchestra e distribuzione gratuita di dolci, e la festa della birra, con grigliata mista e musica dal vivo, entrambe ad agosto. Il Patrono, San Giacomo, si festeggia il 15 luglio.
Località
Castagnola, Codevico, Colombassi, Musigliano, Principessa, Ronco
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Gremiasco rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 324
- Lat 44° 47' 46,92'' 44.79636667
- Long 9° 6' 23,40'' 9.10650000
- CAP 15030
- Prefisso 0131
- Codice ISTAT 006083
- Codice Catasto E164
- Altitudine slm 400 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2905 - Superficie 17.36 Km2
- Densità 18,66 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 04:57
- Tramonto 19:42
- Umberto Dallocchio
- Piazza Vittorio Veneto, 1
- 15056 (AL) Piemonte
- protocollo@pec.comune.gremiasco.al.it
- comune.gremiasco@tor.it
- www.comune.gremiasco.al.it
- 00437910060
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