Descrizione

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dalla preistoria; la sua economia si fonda essenzialmente sulla viticoltura, sull'artigianato del merletto al tombolo e su alcune imprese industriali. La maggioranza dei castoranesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, si divide tra il capoluogo comunale, la località di San Silvestro e alcune case sparse sui fondi mentre solo una piccola parte della comunità risiede nei minuscoli aggregati urbani di Collina, Neri, Olmo, Pescolla, Rocchetta e Santa Lucia. L'abitato sorge su un colle ed è immerso nel verde di vigneti, oliveti e piccoli boschi di latifoglie; al rigoglio della vegetazione si contrappone, a tratti, la scabrosità dei calanchi, profondi solchi separati da creste sottili, prodotti nel terreno argilloso dalle acque meteoriche e di scorrimento superficiale. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano tre colli all'italiana –quello centrale è più alto e più largo dei laterali– e due stelle d'oro a sei punte.

Comune collinare, sorto nel Medioevo in un territorio popolato fin dalla preistoria; la sua economia si fonda essenzialmente sulla viticoltura, sull'artigianato del merletto al tombolo e su alcune imprese industriali. La maggioranza dei castoranesi, il cui indice di vecchiaia è compreso nei valori medi, si divide tra il capoluogo comunale, la località di San Silvestro e alcune case sparse sui fondi mentre solo una piccola parte della comunità risiede nei minuscoli aggregati urbani di Collina, Neri, Olmo, Pescolla, Rocchetta e Santa Lucia. L'abitato sorge su un colle ed è immerso nel verde di vigneti, oliveti e piccoli boschi di latifoglie; al rigoglio della vegetazione si contrappone, a tratti, la scabrosità dei calanchi, profondi solchi separati da creste sottili, prodotti nel terreno argilloso dalle acque meteoriche e di scorrimento superficiale. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggiano tre colli all'italiana –quello centrale è più alto e più largo dei laterali– e due stelle d'oro a sei punte.

Storia

Le tombe preistoriche, contenenti armi e suppellettili in terracotta, che sono state rinvenute nel comprensorio castoranese testimoniano l'antichità del popolamento. Nel Medioevo il borgo fu castello di secondo grado della città di Ascoli, di cui seguì le vicende storiche, distinguendosi nelle aspre battaglie contro i fermani. Fu questo il periodo in cui, suddivisa in molte contrade e dotata di un importante ospedale, raggiunse il pieno splendore e la massima estensione territoriale. Nel XV secolo, avendo dato asilo a fuoriusciti ascolani, fu saccheggiata e incendiata dalle truppe del legato pontificio Nicola Orsini. Notevolmente indebolita dalle carestie seicentesche, subì nei primi anni del XVIII secolo le angherie delle truppe imperiali di passaggio sui territori pontifici nonché, tra Sette e Ottocento, l'invasione francese. Il toponimo deriva dall'antroponimo latino CASTOR, ‘Castore', con l'aggiunta del suffisso aggettivale –ANUS. Sul centro storico svetta la torre merlata medievale, a pianta pentagonale, di notevole impatto visivo e armoniosamente integrata con il resto dell'abitato; sono tuttora visibili, inoltre, i resti delle mura di cinta fortificate, che conservano la duecentesca porta castellana. Tra gli edifici religiosi spiccano la chiesa di San Giovanni Battista, adorna di preziosi affreschi giotteschi, la chiesa di Santa Vittoria e quella di Santa Maria della Visitazione, che conserva un'antica cripta.

Le tombe preistoriche, contenenti armi e suppellettili in terracotta, che sono state rinvenute nel comprensorio castoranese testimoniano l'antichità del popolamento. Nel Medioevo il borgo fu castello di secondo grado della città di Ascoli, di cui seguì le vicende storiche, distinguendosi nelle aspre battaglie contro i fermani. Fu questo il periodo in cui, suddivisa in molte contrade e dotata di un importante ospedale, raggiunse il pieno splendore e la massima estensione territoriale. Nel XV secolo, avendo dato asilo a fuoriusciti ascolani, fu saccheggiata e incendiata dalle truppe del legato pontificio Nicola Orsini. Notevolmente indebolita dalle carestie seicentesche, subì nei primi anni del XVIII secolo le angherie delle truppe imperiali di passaggio sui territori pontifici nonché, tra Sette e Ottocento, l'invasione francese. Il toponimo deriva dall'antroponimo latino CASTOR, ‘Castore', con l'aggiunta del suffisso aggettivale –ANUS. Sul centro storico svetta la torre merlata medievale, a pianta pentagonale, di notevole impatto visivo e armoniosamente integrata con il resto dell'abitato; sono tuttora visibili, inoltre, i resti delle mura di cinta fortificate, che conservano la duecentesca porta castellana. Tra gli edifici religiosi spiccano la chiesa di San Giovanni Battista, adorna di preziosi affreschi giotteschi, la chiesa di Santa Vittoria e quella di Santa Maria della Visitazione, che conserva un'antica cripta.

Economia

Accanto alla viticoltura, da cui si ricava il pregiato vino Rosso Piceno Superiore, alla produzione di frumento e all'olivicoltura figurano alcune attività industriali, che interessano principalmente i comparti delle confezioni e delle calzature; il settore secondario, però, non è in grado di assorbire tutta la manodopera locale, che è così costretta a rivolgersi altrove. Anche il terziario non si è ancora ritagliato uno spazio significativo all'interno del quadro economico castoranese, essendo sprovvisto di servizi privati qualificati, quali il credito e le assicurazioni, e disponendo di una rete distributiva commisurata alle esigenze della comunità. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, il comune ospita scuole materne ed elementari, un presidio sanitario distrettuale e la farmacia ma è sprovvisto di strutture culturali di rilievo. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Accanto alla viticoltura, da cui si ricava il pregiato vino Rosso Piceno Superiore, alla produzione di frumento e all'olivicoltura figurano alcune attività industriali, che interessano principalmente i comparti delle confezioni e delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=CALZATURE'>calzature</a>; il settore secondario, però, non è in grado di assorbire tutta la manodopera locale, che è così costretta a rivolgersi altrove. Anche il terziario non si è ancora ritagliato uno spazio significativo all'interno del quadro economico castoranese, essendo sprovvisto di servizi privati qualificati, quali il credito e le assicurazioni, e disponendo di una rete distributiva commisurata alle esigenze della comunità. Sede degli ordinari uffici municipali e postali, il comune ospita scuole materne ed elementari, un presidio sanitario distrettuale e la farmacia ma è sprovvisto di strutture culturali di rilievo. L'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Relazioni

Non è una meta turistica particolarmente ricercata ma dispone di alcune attrattive, naturalistiche e artistiche insieme, che ne fanno una valida alternativa alle più note stazioni climatiche: offre infatti il contatto con una natura varia e a tratti spettacolare, un clima particolarmente mite nonché interessanti testimonianze architettoniche del passato. L'affluenza di visitatori si fa particolarmente consistente in occasione della festa della “Scuccetta” –classica gara a premi consistente nel battere un uovo sodo, tenuto chiuso nel pugno, contro l'uovo di un avversario, cercando di mantenerlo intero (domenica di Pasqua)– e della fiera della paglia, organizzata la terza domenica di maggio. Elemento di richiamo è anche la gastronomia locale, che eccelle nella preparazione delle olive all'ascolana. I festeggiamenti patronali in onore di Santa Maria della Visitazione hanno luogo il 31 maggio.

Non è una meta turistica particolarmente ricercata ma dispone di alcune attrattive, naturalistiche e artistiche insieme, che ne fanno una valida alternativa alle più note stazioni climatiche: offre infatti il contatto con una natura varia e a tratti spettacolare, un clima particolarmente mite nonché interessanti testimonianze architettoniche del passato. L'affluenza di visitatori si fa particolarmente consistente in occasione della festa della “Scuccetta” –classica gara a premi consistente nel battere un uovo sodo, tenuto chiuso nel pugno, contro l'uovo di un avversario, cercando di mantenerlo intero (domenica di Pasqua)– e della fiera della paglia, organizzata la terza domenica di maggio. Elemento di richiamo è anche la gastronomia locale, che eccelle nella preparazione delle <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=MAR&parola=OLIVEALLASCOLANA'>olive all'ascolana</a>. I festeggiamenti patronali in onore di Santa Maria della Visitazione hanno luogo il 31 maggio.

Località

Buscalferri, Collina, Neri, Olmo, Pescolla, Rocchetta, San Silvestro

Buscalferri, Collina, Neri, Olmo, Pescolla, Rocchetta, San Silvestro