Descrizione

Comune collinare, di probabile origine medievale, ha un’economia basata quasi esclusivamente sulle tradizionali attività agricole. I calamonacesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita nel nucleo urbano minore di Case Popolari e in numerose case sparse. Il territorio, caratterizzato da una folta e lussureggiante vegetazione costituita soprattutto da boschi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Il volto dell’abitato, disteso su un generoso terrazzo pianeggiante, è rallegrato da maioliche, antiche e moderne, raffiguranti soggetti religiosi, spesso collocate sopra o accanto alle porte d’ingresso delle abitazioni. Mostra segni di espansione edilizia e presenta un andamento plano-altimetrico ondulato. Lo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una gemella in fascia, azzurra, accompagnata, in punta, da un monte verde a tre cime, “all’italiana”.

Comune collinare, di probabile origine medievale, ha un’economia basata quasi esclusivamente sulle tradizionali attività agricole. I calamonacesi, con un indice di vecchiaia di poco superiore alla media, sono concentrati per la maggior parte nel capoluogo comunale; il resto della popolazione è distribuita nel nucleo urbano minore di Case Popolari e in numerose case sparse. Il territorio, caratterizzato da una folta e lussureggiante vegetazione costituita soprattutto da boschi, presenta un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche molto accentuate. Il volto dell’abitato, disteso su un generoso terrazzo pianeggiante, è rallegrato da maioliche, antiche e moderne, raffiguranti soggetti religiosi, spesso collocate sopra o accanto alle porte d’ingresso delle abitazioni. Mostra segni di espansione edilizia e presenta un andamento plano-altimetrico ondulato. Lo sfondo argentato dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, è attraversato da una gemella in fascia, azzurra, accompagnata, in punta, da un monte verde a tre cime, “all’italiana”.

Storia

Nei documenti di epoca medievale, tra cui il registro del re Federico I, figura come “Calmonacum”, nome derivato dal greco moderno “kalam(i)ónas”, equivalente a “kalamón -ônos”, con il significato di ‘canneto’. Le notizie più sicure sulla costituzione del primo nucleo urbano, molto opera di un gruppo di emigrati arabi, sono riconducibili al XIII secolo. L’attuale centro abitato sorse, invece, per opera del nobile signore Antonio De Termini, che ottenne la “licentia populandi” nell’anno 1574. Nel 1608 la giurisdizione del feudo passò nelle mani del feudatario Vespasiano De Spuches. Tra i signori che si occuparono della sua amministrazione figurano i Montaperto, che governarono fino al 1812, anno in cui furono aboliti i diritti feudali. Fanno parte del suo patrimonio artistico la chiesa madre del XVIII secolo che, pur presentando una facciata spoglia, custodisce pregevoli opere d’arte e dipinti; il Calvario, posto alla fine della via Croce, interamente ricoperto da lastre di pietra importate da Gerusalemme; le piazze del centro, abbellite dai mosaici creati dall’artista locale Vito Russo.

Nei documenti di epoca medievale, tra cui il registro del re Federico I, figura come “Calmonacum”, nome derivato dal <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=GRECO'>greco</a> moderno “kalam(i)ónas”, equivalente a “kalamón -ônos”, con il significato di ‘canneto’. Le notizie più sicure sulla costituzione del primo nucleo urbano, molto opera di un gruppo di emigrati <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a>, sono riconducibili al XIII secolo. L’attuale centro abitato sorse, invece, per opera del nobile signore Antonio De Termini, che ottenne la “licentia populandi” nell’anno 1574. Nel 1608 la giurisdizione del feudo passò nelle mani del feudatario Vespasiano De Spuches. Tra i signori che si occuparono della sua amministrazione figurano i Montaperto, che governarono fino al 1812, anno in cui furono aboliti i diritti feudali. Fanno parte del suo patrimonio artistico la chiesa madre del XVIII secolo che, pur presentando una facciata spoglia, custodisce pregevoli opere d’arte e dipinti; il Calvario, posto alla fine della via Croce, interamente ricoperto da lastre di pietra importate da Gerusalemme; le piazze del centro, abbellite dai mosaici creati dall’artista locale Vito Russo.

Economia

Oltre che degli ordinari uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, viti, olivo, agrumeti e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Vanto locale è la produzione di miele e di olio extravergine di oliva, varietà “biancolilla”. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole dimensioni, che operano esclusivamente nei comparti: alimentare e dell’edilizia. L’artigianato locale è caratterizzato dalla lavorazione di “coffe” (panieri di vimini) e scope. Il terziario si compone, oltre che di una buona rete commerciale, anche dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono a disposizione la biblioteca civica e quella dell’associazione Michele Palminteri. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche un’emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Per gli appassionati dello sport è a disposizione un campo polivalente. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Oltre che degli ordinari uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. Il settore primario è presente con la coltivazione di cereali, frumento, ortaggi, viti, olivo, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMETI'>agrumeti</a> e altri frutteti nonché con l’allevamento di bovini, ovini, caprini, equini e avicoli. Vanto locale è la produzione di miele e di olio extravergine di oliva, varietà “biancolilla”. Il settore economico secondario è costituito da aziende di piccole dimensioni, che operano esclusivamente nei comparti: alimentare e dell’edilizia. L’artigianato locale è caratterizzato dalla lavorazione di “coffe” (panieri di vimini) e scope. Il terziario si compone, oltre che di una buona rete commerciale, anche dell’insieme dei servizi più qualificati, che comprendono quello bancario. Per il sociale mancano strutture di una certa rilevanza. Nelle scuole del posto si impartisce l’istruzione obbligatoria; per l’arricchimento culturale sono a disposizione la biblioteca civica e quella dell’associazione Michele Palminteri. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche un’emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono la sola possibilità di ristorazione. Per gli appassionati dello sport è a disposizione un campo polivalente. A livello sanitario, localmente è assicurato il servizio farmaceutico.

Relazioni

Non costituisce sede di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Alle tradizionali manifestazioni annuali, quali la “vampa” in onore di Sant’Antonio Abate, a gennaio, si affiancano, soprattutto nei mesi estivi, serate all’aperto, gare sportive e spettacoli di vario genere tra cui in particolare il “Convivio musicale”, un evento a carattere etnomusicologico, solitamente organizzato a luglio. Il Patrono, San Vincenzo Ferreri, si festeggia il 5 aprile.

Non costituisce sede di significativo richiamo turistico, pur offrendo a quanti vi si rechino la possibilità di godere delle bellezze dell’ambiente naturale, di gustare i semplici ma genuini prodotti locali e di effettuare interessanti escursioni nei dintorni. I rapporti con i comuni vicini non sono molto intensi: gli abitanti vi si rivolgono, oltre che per motivi di studio, anche per l’espletamento di pratiche burocratiche. Alle tradizionali manifestazioni annuali, quali la “vampa” in onore di Sant’Antonio Abate, a gennaio, si affiancano, soprattutto nei mesi estivi, serate all’aperto, gare sportive e spettacoli di vario genere tra cui in particolare il “Convivio musicale”, un evento a carattere etnomusicologico, solitamente organizzato a luglio. Il Patrono, San Vincenzo Ferreri, si festeggia il 5 aprile.

Località

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Calamonaci rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.