Descrizione

Comune collinare, di origine medievale, con un’economia basata prevalentemente sul settore primario, nonostante la notevole contrazione del numero delle aziende agricole negli anni Ottanta del Novecento. È rinomata per la produzione delle olive nere e dell’olio di oliva. I buccheresi, con un indice di vecchiaia elevato, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in poche case sparse. Il territorio, caratterizzato da vasti boschi di pini, castagni, pioppi, noccioli, querce e sughere, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche significative. L’abitato, in forte espansione edilizia, è stato quasi totalmente ricostruito dopo il terremoto del 1693 sullo stesso sito ma verso la sottostante valle.

Comune collinare, di origine medievale, con un’economia basata prevalentemente sul settore primario, nonostante la notevole contrazione del numero delle aziende agricole negli anni Ottanta del Novecento. È rinomata per la produzione delle olive nere e dell’olio di oliva. I buccheresi, con un indice di vecchiaia elevato, vivono quasi tutti nel capoluogo comunale; il resto della popolazione si distribuisce in poche case sparse. Il territorio, caratterizzato da vasti boschi di pini, castagni, pioppi, noccioli, querce e sughere, ha un profilo geometrico irregolare, con variazioni altimetriche anche significative. L’abitato, in forte espansione edilizia, è stato quasi totalmente ricostruito dopo il terremoto del 1693 sullo stesso sito ma verso la sottostante valle.

Storia

Sulle origini del toponimo le ipotesi più accreditate sono due: secondo alcuni sarebbero da rintracciarsi nell’arabo “Baqar”, ‘vaccheria’, secondo altri, invece, in un nome personale, attestato in Sicilia e in Liguria. In un documento del 1190, infatti, si allude a uno schiavo saraceno a Genova dal nome “Bocherium”; sia in Liguria che a Palermo, inoltre, è diffuso il cognome “Bocchieri”. Tra le attestazioni più antiche “Buccherie” del 1168. Il ritrovamento di vari reperti archeologici testimonia la presenza nella zona di insediamenti siculi, romani, bizantini e arabi. Furono proprio gli arabi a colonizzare il territorio e a fortificare il colle Tereo, trasformato successivamente dai normanni da fortilizio in un ben munito castello, intorno al quale nacque e si sviluppò il primo nucleo urbano. Nodo commerciale per tutto il Medioevo, iniziò la sua decadenza dopo il terremoto del 1693 e dopo il fiorire di nuove vie commerciali. Il tentativo di risorgere viene reso vano dal fenomeno dell’emigrazione che ha segnato notevolmente il suo sviluppo. Tra i monumenti del patrimonio storico-architettonico figurano: l’antica chiesa di Sant’Antonio, interamente ricostruita dopo il terremoto del 1693; la chiesa di Santa Maria Maddalena, risalente al Quattrocento, con una pregevole statua marmorea della Maddalena scolpita nel 1508 da Antonello Gagini; la chiesa madre, dalla facciata incompleta; il suggestivo Santuario della Madonna delle Grazie, costruito tra il XVII e il XVIII secolo, e la grotta di San Nicola, una chiesa cristiana scavata nella roccia, di origini antichissime.

Sulle origini del toponimo le ipotesi più accreditate sono due: secondo alcuni sarebbero da rintracciarsi nell’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABO'>arabo</a> “Baqar”, ‘vaccheria’, secondo altri, invece, in un nome personale, attestato in Sicilia e in Liguria. In un documento del 1190, infatti, si allude a uno schiavo <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SARACENO'>saraceno</a> a Genova dal nome “Bocherium”; sia in Liguria che a Palermo, inoltre, è diffuso il cognome “Bocchieri”. Tra le attestazioni più antiche “Buccherie” del 1168. Il ritrovamento di vari reperti archeologici testimonia la presenza nella zona di insediamenti <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=SICULI'>siculi</a>, romani, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=BIZANTINI'>bizantini</a> e <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a>. Furono proprio gli <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ARABI'>arabi</a> a colonizzare il territorio e a fortificare il colle Tereo, trasformato successivamente dai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=NORMANNI'>normanni</a> da fortilizio in un ben munito castello, intorno al quale nacque e si sviluppò il primo nucleo urbano. Nodo commerciale per tutto il Medioevo, iniziò la sua decadenza dopo il terremoto del 1693 e dopo il fiorire di nuove vie commerciali. Il tentativo di risorgere viene reso vano dal fenomeno dell’emigrazione che ha segnato notevolmente il suo sviluppo. Tra i monumenti del patrimonio storico-architettonico figurano: l’antica chiesa di Sant’Antonio, interamente ricostruita dopo il terremoto del 1693; la chiesa di Santa Maria Maddalena, risalente al Quattrocento, con una pregevole statua marmorea della Maddalena scolpita nel 1508 da Antonello Gagini; la chiesa madre, dalla facciata incompleta; il suggestivo Santuario della Madonna delle Grazie, costruito tra il XVII e il XVIII secolo, e la grotta di San Nicola, una chiesa cristiana scavata nella roccia, di origini antichissime.

Economia

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito per la popolazione continua a essere costituita dall’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, agrumi e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini e suini. Le attività industriali, limitate ai comparti alimentare, edile, della produzione e distribuzione di energia elettrica e del recupero e riciclaggio di rottami, sono poco rilevanti. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi. È da segnalare la presenza di case di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo; quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca civica Aldo Moro. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche un’emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Oltre che dei consueti uffici municipali e postali, è sede di stazione dei carabinieri. La principale fonte di reddito per la popolazione continua a essere costituita dall’agricoltura, basata sulla produzione di cereali, frumento, ortaggi, foraggi, uva, olive, <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=AGRUMI'>agrumi</a> e altra frutta; si pratica anche l’allevamento di bovini, ovini, caprini e suini. Le attività industriali, limitate ai comparti alimentare, edile, della produzione e distribuzione di energia elettrica e del recupero e riciclaggio di rottami, sono poco rilevanti. Il terziario si compone di una discreta rete commerciale e dell’insieme dei servizi. È da segnalare la presenza di case di riposo. Le strutture scolastiche garantiscono la frequenza delle scuole dell’obbligo; quelle culturali sono rappresentate dalla biblioteca civica Aldo Moro. Alla diffusione della cultura e dell’informazione provvede anche un’emittente radiotelevisiva locale. Le strutture ricettive offrono possibilità di ristorazione e di soggiorno; quelle sanitarie garantiscono il servizio farmaceutico.

Relazioni

I boschi che la circondano costituiscono un’importante risorsa turistica e offrono a quanti vi si rechino la possibilità di seguire diversi itinerari ambientali. In particolare è possibile raggiungere il bosco di Santa Maria, attrezzato con un funzionale camping e dotato di diversi servizi: da qui attraverso suggestivi sentieri si può visitare la pineta e godere della splendida vista sulla piana di Catania e sull’Etna. Particolarmente sentita dai buccheresi è la sacra rappresentazione della morte e passione di Gesù Cristo, nell’ambito dell’antico rito “Passiu Santu”, che si conclude la domenica di Pasqua con il rito della “Ncrunata”, in cui si rappresenta l’incontro di Cristo risorto con la Madonna. Altre manifestazioni folcloristiche sono: le sagre Faveliezze in occasione del carnevale; la festa di Sant’Antonio Abate, a febbraio; il Raduno Rock, a giugno; la festa della Santissima Provvidenza, a luglio; il Festival medievale e la festa di San Francesco di Paola, ad agosto, e la sagra delle Olive nonché la festa della Madonna delle Grazie, a settembre. La festa del Patrono, Sant’Ambrogio, si celebra il 7 dicembre.

I boschi che la circondano costituiscono un’importante risorsa turistica e offrono a quanti vi si rechino la possibilità di seguire diversi itinerari ambientali. In particolare è possibile raggiungere il bosco di Santa Maria, attrezzato con un funzionale camping e dotato di diversi servizi: da qui attraverso suggestivi sentieri si può visitare la pineta e godere della splendida vista sulla piana di Catania e sull’<a target='_blank' href='vediNota.php?reg=SIC&parola=ETNA'>Etna</a>. Particolarmente sentita dai buccheresi è la sacra rappresentazione della morte e passione di Gesù Cristo, nell’ambito dell’antico rito “Passiu Santu”, che si conclude la domenica di Pasqua con il rito della “Ncrunata”, in cui si rappresenta l’incontro di Cristo risorto con la Madonna. Altre manifestazioni folcloristiche sono: le sagre Faveliezze in occasione del carnevale; la festa di Sant’Antonio Abate, a febbraio; il Raduno Rock, a giugno; la festa della Santissima Provvidenza, a luglio; il Festival medievale e la festa di San Francesco di Paola, ad agosto, e la sagra delle Olive nonché la festa della Madonna delle Grazie, a settembre. La festa del Patrono, Sant’Ambrogio, si celebra il 7 dicembre.

Località

La Torre

La Torre

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Buccheri rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.