Descrizione

Centro di montagna di antichissime origini, con un'economia basata sull'agricoltura, su piccole imprese industriali e sul commercio. La maggior parte dei baselicesi, con un indice di vecchiaia nella media, si concentra nel capoluogo comunale, di forma allungata; il resto della comunità risiede in case sparse sui fondi e in piccolissimi aggregati urbani. L'agro comunale si estende su un terreno friabile, composto da banchi di tufo grigio e depositi di pozzolana, che tendono a slittare gradualmente verso il basso per effetto delle piogge; percorso da numerosi corsi d'acqua e dominato da alture che sfiorano i mille metri di quota, presenta un profilo geometrico vario. Vaste distese boschive di querce, abeti, pini, aceri, cerri e castagni ammantano le pendici e le cime montane, sostituendosi alle distese di seminativi che predominano nei fondivalle. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un leone d'argento che poggia la zampa posteriore sinistra su uno “scaglione” dello stesso colore.

Centro di montagna di antichissime origini, con un'economia basata sull'agricoltura, su piccole imprese industriali e sul commercio. La maggior parte dei baselicesi, con un indice di vecchiaia nella media, si concentra nel capoluogo comunale, di forma allungata; il resto della comunità risiede in case sparse sui fondi e in piccolissimi aggregati urbani. L'agro comunale si estende su un terreno friabile, composto da banchi di tufo grigio e depositi di pozzolana, che tendono a slittare gradualmente verso il basso per effetto delle piogge; percorso da numerosi corsi d'acqua e dominato da alture che sfiorano i mille metri di quota, presenta un profilo geometrico vario. Vaste distese boschive di querce, abeti, pini, aceri, cerri e castagni ammantano le pendici e le cime montane, sostituendosi alle distese di seminativi che predominano nei fondivalle. Sullo sfondo azzurro dello stemma comunale, concesso con Decreto del Presidente della Repubblica, campeggia un leone d'argento che poggia la zampa posteriore sinistra su uno “scaglione” dello stesso colore.

Storia

Fu fondata probabilmente, in epoca preromana, da un gruppo di profughi della città sannita di MURGANTIA, distrutta poi dai romani nel 296 a.C. Nel corso del XII secolo d.C. appartenne dapprima a Roberto Drago e, in seguito, a Rainoldo di Molise. Nel Quattrocento Alfonso V d'Aragona, divenuto re di Napoli col nome di Alfonso I, la donò a Guevara di Guevara, proprietario della contea di Ariano, cui fu aggregata nel 1454. Nel 1496 passò ai Carafa, che la tennero fino al 1613, quando fu acquistata dal nobile fiorentino Carlo Rinuccini; quest'ultimo la conservò fino all'abolizione della feudalità. Il toponimo deriva dal termine “basilica”, ‘chiesetta di campagna, cattedrale, casupola' –più raramente ‘strada regia o imperiale'–, in riferimento al luogo in cui i baselicesi si riunivano e svolgevano le loro attività commerciali. Nell'ambito del patrimonio storico-architettonico locale figura il seicentesco palazzo Lembo, costruito sul sito di un castello medievale e abbellito da un ampio giardino con un pozzo centrale. Di notevole interesse sono anche la chiesa di San Leonardo Abate con portale medievale in pietra, nella cui sacrestia è custodito un ricco archivio parrocchiale, e il mausoleo cinquecentesco di Ottaviano Carafa, conservato nella chiesa della Madonna delle Grazie.

Fu fondata probabilmente, in epoca preromana, da un gruppo di profughi della città <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=SANNITA'>sannita</a> di MURGANTIA, distrutta poi dai romani nel 296 a.C. Nel corso del XII secolo d.C. appartenne dapprima a Roberto Drago e, in seguito, a Rainoldo di Molise. Nel Quattrocento <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=ALFONSOVDARAGONA'>Alfonso V d'Aragona</a>, divenuto re di Napoli col nome di Alfonso I, la donò a Guevara di Guevara, proprietario della contea di Ariano, cui fu aggregata nel 1454. Nel 1496 passò ai <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a>, che la tennero fino al 1613, quando fu acquistata dal nobile fiorentino Carlo Rinuccini; quest'ultimo la conservò fino all'abolizione della feudalità. Il toponimo deriva dal termine “basilica”, ‘chiesetta di campagna, cattedrale, casupola' –più raramente ‘strada regia o imperiale'–, in riferimento al luogo in cui i baselicesi si riunivano e svolgevano le loro attività commerciali. Nell'ambito del patrimonio storico-architettonico locale figura il seicentesco palazzo Lembo, costruito sul sito di un castello medievale e abbellito da un ampio giardino con un pozzo centrale. Di notevole interesse sono anche la chiesa di San Leonardo Abate con portale medievale in pietra, nella cui sacrestia è custodito un ricco archivio parrocchiale, e il mausoleo cinquecentesco di Ottaviano <a target='_blank' href='vediNota.php?reg=CAM&parola=CARAFA'>Carafa</a>, conservato nella chiesa della Madonna delle Grazie.

Economia

Il settore primario rappresenta la principale fonte di reddito dei baselicesi, dediti in buona parte alla coltivazione di cereali, frutta, legumi e uva (a quest'ultima è legata la produzione di un'ottima qualità di vino moscato) nonché all'allevamento ovino e bovino, che alimenta la fiorente produzione casearia di pecorino e caciocavallo “silano”. Il modesto sviluppo del settore secondario ha costretto in passato buona parte della manodopera locale all'emigrazione; è tuttora sensibile il movimento di pendolari non assorbiti dalle imprese locali, attive nei comparti dei prodotti alimentari, delle confezioni, del legno e dei materiali da costruzione. La rete commerciale è invece discretamente sviluppata e il comparto dei servizi include sportelli bancari. Oltre agli ordinari uffici municipali e postali e a una stazione dei carabinieri, ospita le scuole dell'obbligo e un istituto professionale commerciale; le strutture culturali includono una biblioteca comunale, la pinacoteca della chiesa di Santa Maria delle Grazie e un museo paleontologico, con una raccolta di fossili e minerali, mentre quelle sanitarie comprendono un servizio di guardia medica e la farmacia; l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Il settore primario rappresenta la principale fonte di reddito dei baselicesi, dediti in buona parte alla coltivazione di cereali, frutta, legumi e uva (a quest'ultima è legata la produzione di un'ottima qualità di vino moscato) nonché all'allevamento ovino e bovino, che alimenta la fiorente produzione casearia di pecorino e caciocavallo “silano”. Il modesto sviluppo del settore secondario ha costretto in passato buona parte della manodopera locale all'emigrazione; è tuttora sensibile il movimento di pendolari non assorbiti dalle imprese locali, attive nei comparti dei prodotti alimentari, delle confezioni, del legno e dei materiali da costruzione. La rete commerciale è invece discretamente sviluppata e il comparto dei servizi include sportelli bancari. Oltre agli ordinari uffici municipali e postali e a una stazione dei carabinieri, ospita le scuole dell'obbligo e un istituto professionale commerciale; le strutture culturali includono una biblioteca comunale, la pinacoteca della chiesa di Santa Maria delle Grazie e un museo paleontologico, con una raccolta di fossili e minerali, mentre quelle sanitarie comprendono un servizio di guardia medica e la farmacia; l'apparato ricettivo offre possibilità di ristorazione ma non di soggiorno.

Relazioni

Frequentata soprattutto per la presenza di salutari sorgenti ferruginose e solforose, utilizzate per bagni e bevande, possiede estese formazioni boschive, in mezzo alle quali si nascondono torrenti e cascate. Assai nutrito, inoltre, è il calendario delle manifestazioni organizzate dalla comunità e che, periodicamente, esercitano una discreta capacità attrattiva nei confronti dei centri limitrofi: tra queste si ricordano la rappresentazione vivente della Passione (Giovedì Santo), il minifestival canoro (maggio), il campionato di fisarmonica (giugno), la “Festa dell'anziano” (agosto), le sagre del “cicatiello” (tipica pasta fatta in casa) e dell'agnello (agosto-settembre), la biennale di pittura (settembre) e il concorso di presepi (dicembre-gennaio). Il Patrono, San Leonardo, si festeggia il 6 novembre.

Frequentata soprattutto per la presenza di salutari sorgenti ferruginose e solforose, utilizzate per bagni e bevande, possiede estese formazioni boschive, in mezzo alle quali si nascondono torrenti e cascate. Assai nutrito, inoltre, è il calendario delle manifestazioni organizzate dalla comunità e che, periodicamente, esercitano una discreta capacità attrattiva nei confronti dei centri limitrofi: tra queste si ricordano la rappresentazione vivente della Passione (Giovedì Santo), il minifestival canoro (maggio), il campionato di fisarmonica (giugno), la “Festa dell'anziano” (agosto), le sagre del “cicatiello” (tipica pasta fatta in casa) e dell'agnello (agosto-settembre), la biennale di pittura (settembre) e il concorso di presepi (dicembre-gennaio). Il Patrono, San Leonardo, si festeggia il 6 novembre.

Località

Bosco, Pietramonte, Porcara

Bosco, Pietramonte, Porcara

Fondi europei 2021-2027

Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Baselice rientra nell’Obiettivo "Convergenza" (che succede al precedente Obiettivo 1 della programmazione 2000-06). A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta ad accelerare il processo di convergenza degli Stati membri e delle regioni in ritardo di sviluppo migliorando le condizioni di crescita e di occupazione. I settori prioritari d'intervento sono i seguenti: qualità degli investimenti in capitale fisico e umano, sviluppo dell'innovazione e della società basata sulla conoscenza, adattabilità ai cambiamenti economici e sociali, tutela dell'ambiente, efficienza amministrativa. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell'11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.