Giuseppe Colella

Chiesa del Loreto

Detta anche impropriamente Chiesa di Sant'Antonio. Fondata nel Cinquecento come modesta cappella "extra moenia", nel primo Settecento la chiesa divenne sede della Confraternita del Santissimo. Un secolo dopo divenne anche centro propulsore del culto di Sant'Antonio da Padova, ereditato dal soppresso convento di Santa Maria degli Angeli. Rinnovata ed ampliata più volte, la struttura attuale risale al periodo 1864-67, allorchè si realizzarono la cupola, i rosoni del soffitto nonchè due greche, sei ornati, pilastri e capitelli. Le pitture furono affidate a Federico Dente. Si formarono anche i due altari laterali abbelliti con parati acquistati a Napoli, rispettivamente dedicati all'amato Sant'Antonio e a Santa Francesca, allora particolarmente venerata. L'altare maggiore, realizzato nel 1893 dal "maestro marmoraio" avellinese Angelo Ardolino, fu consacrato dal cardinale arcivescovo Camillo Siciliano e accoglie la statua della Madonna di Loreto, opera di Pasquale Mirra (1757). La nuova icona lignea che lo sormonta è a opera dell'artigiano napoletano Salvatore Capuozzo, realizzata nel 1901. Oltra la statua lignea di Sant'Antonio, la chiesa conserva anche altre opere provenienti dal soppresso convento, tra cui quattro tele dipinte da Domenico Celentano nel primo Settecento e un ritratto di Papa Clemente XIV.

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