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Descrizione
Cittadina di montagna le cui origini risalgono alla preistoria; località di villeggiatura nota a livello internazionale, la cui economia è sostenuta principalmente dal turismo (molto sviluppati anche l’agricoltura, l’industria e il commercio). I rivani hanno un indice di vecchiaia di poco superiore alla media e risiedono in maggioranza nel capoluogo comunale; la restante parte vive nelle località di Campi e Fabbrica di Cemento, nonché in case sparse e piccoli agglomerati. Del comune fa parte anche l’isola amministrativa Pregasina, tra Molina di Ledro, Nago-Tòrbole e la provincia di Brescia, in Lombardia. È in atto una certa espansione edilizia. Il territorio comunale possiede un profilo geometrico caratterizzato da variazioni altimetriche molto accentuate. Alle spalle dell’abitato, che sorge sulla sponda nord-occidentale del lago, si trova la Rocchetta.
Storia
La prima parte del toponimo fa riferimento alla posizione topografica sulla riva, RIPA, del lago. Garda, che oggi è il nome del lago chiamato BENACUS dai romani, riflette il “garda” che entra in molti toponimi come variante di “guardia”, alludendo originariamente a un ‘posto di guardia’, dal germanico *warda, risalente ai longobardi o ai goti. La prima attestazione, del 937, è già “Ripa”. I primi insediamenti umani sono dell’età del bronzo. Un documento sancisce il passaggio da Ottone re di Germania ai vescovi veronesi. Verso la fine del X secolo passò al ducato di Carantania, che faceva parte del Sacro Romano Impero. Passò poi al principato vescovile di Trento, come quasi tutta la zona. Nei secoli sono stati molti i casati che hanno regnato sulla comunità: gli Scaligeri, i Visconti e i conti del Tirolo, per passare, dal 1441 al 1509, ai veneziani. Fu poi conquistata dal principe vescovo di Neydeck ma nel 1521 tornò a Trento. Occupata dalle truppe francesi durante la discesa di Napoleone, divenne quindi dominio della Baviera e solo nel 1810 tornò a essere italiana. Già dal XIX secolo diviene una celebre mèta turistica. La chiesa dell’Inviolata fu eretta nel 1603 ed è in stile barocco. L’edificio è esternamente un quadrilatero mentre la piante interna è ottagonale. Ospita cinque altari e la volta è impreziosita da splendidi affreschi. L’altare maggiore, marmoreo, ospita un affresco raffigurante la Madonna, mentre alle sue spalle vi è una raffigurazione pittorica della Crocifissione. Numerosi i dipinti, le pale e le opere d’arte sacra. La chiesa dell’Assunta, sede di pieve, fu riedificata nel 1728. All’interno, con volta a un’unica navata, si trovano affreschi, pale e ben nove altari in stile barocco. La statua dell’Addolorata che si trova sull’altare maggiore è cinquecentesca. La piccola chiesa dei Ss. Rocco e Vigilio è cinquecentesca. Fra le costruzioni civili si annoverano il municipio, il Palazzo Pretorio e soprattutto la Torre Apponale, costruzione del Duecento alta 34 metri, sovrastata da un angioletto dorato chiamato l’Anzolin de la Tor.
Economia
È sede della Comunità montana. Tanto il settore primario quanto il secondario sono molto sviluppati. Le coltivazioni più diffuse sono quelle dei cereali, uliveti, frutteti, frumento, ortaggi, foraggio e vitigni. I comparti industriali maggiormente produttivi sono: il lattiero-caseario, l’alimentare, dell’abbigliamento, della pelletteria, del legno, della carta, dell’editoria, della stampa, della gomma e della plastica, dei materiali da costruzione, il metallurgico-meccanico, l’elettronico, della fabbricazione di apparecchi medicali, strumenti ottici e fotografici, della cantieristica, del mobile, dell’oreficeria e gioielleria, degli articoli sportivi, dell’energia elettrica e dell’edilizia. La rete commerciale e quella dei servizi sono buone. Sono inoltre presenti: il servizio bancario, con assicurazioni e fondi pensione; un’emittente radiotelevisiva; case di riposo; le scuole materne, elementari e medie nonché istituti di istruzione secondaria di secondo grado; musei, pinacoteche e biblioteche-emeroteche; una massiccia quantità di alberghi e ristoranti; l’ospedale.
Relazioni
È meta di un costante afflusso di persone e merci durante tutto l’anno, con una massiccia presenza di turisti, provenienti anche dall’estero. Numerosi gli eventi organizzati: folcloristici, gastronomici, nautici, culturali, fieristici, musicali. Il mercato è mensile da ottobre a maggio e si tiene il secondo mercoledì del mese; è invece quindicinale da giugno a settembre e si tiene il secondo e quarto mercoledì. Il Patrono Sant’Andrea si festeggia il 30 novembre. È gemellata dal 1988 con Bensheim in Germania.
Località
Campi, Ceole, Deva, Fabbrica di Cemento, Gavazzo Nuova, Lago di Garda, Pregasina, Righi
Fondi europei 2021-2027
Nella nuova Programmazione 2007-2013 della politica di coesione economica e sociale dell'Unione Europea il comune di Riva del Garda rientra nell'Obiettivo "Competitività regionale e occupazione". A partire dal 1 0 gennaio 2007 nelle aree rientranti in tale obiettivo l'impiego dei "fondi strutturali" europei punta a rafforzare la competitività, l'occupazione e l'attrattiva delle regioni, ad anticipare i cambiamenti socioeconomici, a promuovere l'innovazione, l'imprenditorialità, la tutela dell'ambiente, l'accessibilità, l'adattabilità dei lavoratori e lo sviluppo dei mercati. Cfr. Regolamento (CE) n. 1083/2006 dell’11 luglio 2006 recante disposizioni generali sul Fondo Europeo di sviluppo regionale, sul Fondo Sociale Europeo e sul Fondo di Coesione.
- Popolazione 16.926
- Lat 45° 53' 14,35'' 45.88731944
- Long 10° 50' 39,6'' 10.84418333
- CAP 38066
- Prefisso 0464
- Codice ISTAT 022153
- Codice Catasto H330
- Altitudine slm 73 mt
- zona clim./gradi giorno
Riscaldamento: dal 15/10 al 15/04 per 14 ore/giorno E/2276 - Superficie 42.45 Km2
- Densità 398,73 ab/Km2
- Sismicità Zona 3
- Alba 05:29
- Tramonto 19:03
- Adalberto Mosaner
- Piazza Tre Novembre, 5
- 38066 (TN) Trentino Alto Adige
- comune.rivadelgarda.tn.it@cert.legalmail.it
- info@comune.rivadelgarda.tn.it
- www.comune.rivadelgarda.tn.it
- 84001170228
Nome | Indirizzo |
---|---|
AMICI DELLA SCUOLA DELL'INFANZIA DEL RIONE DEGASPERI | LARGO CADUTI DELLE FOIBE 2 |
ARCOBALENO SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE | VIA S NAZZARO 47 |
ASS.NE CROCE BIANCA ALTO GARDA ONLUS | VIA SAN NAZZARO 78 |
ASSOCIAZIONE AVULSS ALTO GARDA E LEDRO ? ONLUS | VIA PILATI 5/A |
ASSOCIAZIONE COMITATO GIACOMO CIS ONLUS | VIA BASTIONE 4 |
ASSOCIAZIONE LA CREDENZA | VIA ZUCCHETTI 7 CAMPI |
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA JUDO STAR RIVA | VIA MAROCCO 29 |
BANCO DI SOLIDARIETA' ALTO GARDA E LEDRO ONLUS | VIA FILANDA 12 |
CITTADINANZATTIVA DEL TRENTINO ONLUS | VIA CONCORDIA 25 |
COMITATO ALLEGRIA S. ALESSANDRO | VIA LUIGI PIGARELLI 32/B |
ELIODORO SOCIETA' COOP.SOC.ONLUS | VIA VENEZIA 47 |
ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA JUDO STAR RIVA | VIA MAROCCO 29 |
BANCO DI SOLIDARIETA' ALTO GARDA E LEDRO ONLUS | VIA FILANDA 12 |
CITTADINANZATTIVA DEL TRENTINO ONLUS | VIA CONCORDIA 25 |
COMITATO ALLEGRIA S. ALESSANDRO | VIA LUIGI PIGARELLI 32/B |
ELIODORO SOCIETA' COOP.SOC.ONLUS | VIA VENEZIA 47 |
FRATERNITA' SAN GIUSEPPE | LARGO CADUTI DELLE FOIBE |
GARDA 2015 SOCIETA' COOPERATIVA SOCIALE | VIA SAN NAZZARO N 47 |
LE VIE DEGLI ASINI | VIA BALLINO N 11/C |
LOVE | VIALE ROMA GALLERIA SAN MARCO 20 |
MITHRA ONLUS | VIA CIS 3/A |
OASI TANDEM S.C. SOCIALE ? ONLUS | VIA VENEZIA 47 |
ORGANIZZAZIONE GIOVANI ALBANESI RINIA | VIA SCALIGERO 2 |
SCUOLA MATERNA DI VARONE | VARONE VIA SEGA 5 |
SCUOLA MATERNA GIARDINO D'INFANZIA | VIALE ROMA 32 |
SOLIDARMONDO TRENTINO | VIA VENEZIA 47/M |
V.I.A.?VARONE INSIEME PER GLI ALTRI | PIAZZA DELLA CHIESA 12 |
VIRTUTE ANIMATI ROMANIAE OBLATIONES MITTIMUS | VIA VENEZIA 47 |
Giovedì 17/04/2025 17:42

agenziagiornalisticaopinione.it
Giovedì 17/04/2025 17:34

agenziagiornalisticaopinione.it
Giovedì 17/04/2025 15:01

La Busa
Giovedì 17/04/2025 09:47

Comune di Riva del Garda
Giovedì 17/04/2025 05:02

giornaletrentino.it
Giovedì 17/04/2025 00:00

Comune di Riva del Garda
Mercoledì 16/04/2025 23:18

Ingenio
Mercoledì 16/04/2025 16:11

egnews.it
Mercoledì 16/04/2025 12:53

GardaToday
Mercoledì 16/04/2025 00:00

Comune di Riva del Garda
Martedì 15/04/2025 17:46

LAdigetto.it
Martedì 15/04/2025 14:57

il Dolomiti
Martedì 15/04/2025 14:35

MTB Magazine
Martedì 15/04/2025 10:03

La Busa
Lunedì 14/04/2025 20:46

Gazzetta delle Valli
Lunedì 14/04/2025 19:38

agenziagiornalisticaopinione.it
Lunedì 14/04/2025 19:24

il Dolomiti
Lunedì 14/04/2025 19:01

La Busa
Lunedì 14/04/2025 00:00

Comune di Riva del Garda
Domenica 13/04/2025 14:05

La Busa
Venerdì 11/04/2025 15:36

Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento
Giovedì 10/04/2025 15:03

TrentoToday
Venerdì 04/04/2025 09:00

Men's Health
Giovedì 03/04/2025 12:46

Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento
Martedì 01/04/2025 00:00

Comune di Riva del Garda
Mercoledì 26/03/2025 08:00

Linkiesta.it
Martedì 25/03/2025 15:46

Comune di Riva del Garda
Sabato 22/03/2025 08:00

GardaToday
Venerdì 21/03/2025 08:00

La Busa
Giovedì 20/03/2025 00:00

Comune di Riva del Garda
Mercoledì 19/03/2025 08:00

Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento
Venerdì 14/03/2025 08:00

Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento
Mercoledì 12/03/2025 00:00

Comune di Riva del Garda
Domenica 02/03/2025 09:00

GardaToday
Domenica 02/03/2025 06:00

il Dolomiti
Sabato 01/03/2025 09:00

www.altoadige.it
Venerdì 28/02/2025 09:00

Trentino TV
Sabato 22/02/2025 18:05

La Busa
Lunedì 17/02/2025 09:00

La Cucina Italiana
Sabato 08/02/2025 09:00

MTB Mag
Martedì 04/02/2025 09:00

Il Sole 24 ORE
Lunedì 03/02/2025 09:00

Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento
Mercoledì 29/01/2025 09:00

Il T Quotidiano
Martedì 28/01/2025 09:00

Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento
Giovedì 05/12/2024 17:03

Comune di Riva del Garda
Martedì 03/12/2024 09:00

Il T Quotidiano
Lunedì 02/12/2024 18:06

Comune di Riva del Garda
Sabato 23/11/2024 09:00

Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento
Sabato 16/11/2024 09:00

Comune di Riva del Garda
Giovedì 14/11/2024 16:43

Comune di Riva del Garda
Mercoledì 06/11/2024 09:00

Ufficio Stampa Provincia Autonoma di Trento
Giovedì 31/10/2024 08:00

Comune di Riva del Garda
Visite al Castello di Arco

Al castello tutti i giorni fino a domenica Si ricorda che fino a domenica 14 gennaio (anziché, come di norma, fino al 7 gennaio) il castello di Arco è aperto al pubblico tutti i giorni dalle 10 alle 16, con ultimo ingresso alle 15. Si ricorda che il castello di Arco è raggiungibile dal centro storico con una passeggiata di circa 20 minuti e per un dislivello di circa 120 metri attraverso l’olivaia; si raccomanda di dotarsi di abbigliamento confortevole e calzature adatte a una facile escursione. Dal 15 gennaio alle fine di febbraio il castello sarà aperto solo nei fine settimana, sabato e domenica dalle 10 alle 16 (ultimo ingresso alle ore 15). L’ingresso costa 5 euro l’intero, 3 euro il ridotto (persone con età oltre 12 e fino a 18 anni e oltre 65 anni; gruppi di almeno 15 persone; gruppi prenotati; possessori di fidelity card. Ingresso gratuito per bambine e bambini fino a 12 anni, scolaresche con insegnante, persone con disabilità e un accompagnatore, residenti ad Arco (la lista completa delle riduzioni e delle gratuità è sul sito del Comune di Arco). Il diritto alla riduzione e alla gratuità va documentato e segnalato all'atto della richiesta di biglietto.
Info
Giovedì la fiera patronale di Sant’Andrea

Giovedì 30 novembre torna a Riva del Garda l'antica fiera patronale di Sant’Andrea: dalle 7.30 alle 18 nelle vie e nelle piazze del centro storico saranno allestite 242 bancarelle. L’area rimane la stessa degli anni scorsi: via Bastione (il tratto compreso tra via Lavino e via Fiume), viale Prati (tra viale Dante e via Pilati), viale Roma (il tratto a sud, dall'intersezione con via Pilati fino a Porta San Michele), viale Dante, viale Martiri del 28 Giugno (tra viale Dante e via Madruzzo), viale Alberti Lutti, viale Damiano Chiesa (tra largo Bensheim e l'intersezione con viale Pernici), viale San Francesco, piazza Garibaldi, piazza della Costituzione, via Mazzini, largo Marconi (a Sud della chiesa dell’Inviolata), piazza Cavour e, infine, il vialetto dei giardini Verdi che collega viale Dante e viale San Francesco. I parcheggi dedicati Per tutta la giornata della fiera e fino alle ore 20 sono a disposizione alcuni parcheggi supplementari gratuiti dedicati: ● alla Comunità di valle e Cendtro per i servizi sanitari, le aree parcheggio con accesso da viale Antonio Rosmini, come indicato in loco; ● alle Cartiere del Garda sulle aree di via Treviso a uso parcheggio. Modifiche alla viabilità ● In viale della Liberazione divieto di transito veicolare, a eccezione dei tassisti e degli ambulanti che si devono recare in piazza Garibaldi e piazza Battisti, con regolamentazione a senso unico alternato e priorità alla direzione ovest-est. I fruitori degli stalli di sosta in via Scaligero e del garage del condominio Giardini Verdi potranno utilizzare viale della Liberazione esclusivamente in uscita; ● in viale Madruzzo senso unico in direzione est/ovest (verso viale Roma) per consentire l'accesso al parcheggio interrato Terme Romane; per lo stesso motivo in viale Roma è istituito il senso unico in direzione nord/sud fino all'intersezione con via Pilati. ● Allo scopo di consentire la fermata degli autobus di linea, è istituito il divieto di sosta con rimozione forzata in viale Martiri del 28 Giugno, nel tratto fra l'intersezione con via Madruzzo (lato ovest) e via Baruffaldi per cinque stalli di sosta; nei tre stalli di viale Pernici ovest, lato nord, all’altezza dell’intersezione con viale Martiri; e in viale Vannetti sud, nei tratti in prossimità delle intersezioni con viale Pernici (due stalli di sosta sul lato sinistro) e con viale Carducci (due stalli di sosta sul lato destro). Le associazioni d'impegno sociale Anche quest'anno sono presenti alcune associazioni d'impegno sociale con i loro stand d'informazione e di raccolta fondi: ● in largo Marconi al sagrato della chiesa dell'Inviolata ci sono le associazioni La Bacionela, Comitato Allegria Sant’Alessandro, Together con Roberto, Vivirione, In Cammino e la Croce Rossa Alto Garda e Ledro. ● in viale Dante (all'altezza dei giardini Verdi) l’Admo onlus (Associazione donatori di midollo osseo).
Info
«Like»: l’Istituto comprensivo per un nuovo equilibrio comunicativo.

Mercoledì 29 novembre all’auditorium dell’oratorio San Gabriele l’Istituto comprensivo di Arco propone lo spettacolo di Stefano Santomauro «Like». Comunicare è diventato più semplice, più veloce, più efficace. La tecnologia ci ha cambiato la vita, in alcuni casi l’ha proprio stravolta. Cosa ha voluto in cambio per tanto benessere? Tutto. Gli studiosi della Columbus University calcolano che arriviamo a toccare il nostro smartphone 400 volte nell’arco della giornata. Si parte fin da giovanissimi, tra 11 e 12 anni, e stiamo con il cellulare in mano anche sei ore al giorno. Numeri impressionanti. Si parla di “sindrome di Capitan Uncino”: usare il solo pollice di una mano esclusivamente per lo smartphone quasi avessimo un uncino come il famoso pirata di James Matthew Barrie. Le nevrosi del nuovo millennio sono servite: sentire squillare il cellulare anche quando non lo fa, entrare nel panico se non si ha rete, svegliarsi la notte e controllare se sono arrivate notifiche. Sono questi, e molti altri, gli spunti che Stefano Santomauro e Francesco Niccolini hanno sviscerato e attraversato per poterli servire in questo monologo divertentissimo e cinico allo stesso momento. Spunti di riflessione, virate improvvise, situazioni al limite del paradosso prendono lo spettatore fin dai primi minuti e non lo lasciano sino alle ultime parole. L’abilità narrativa di Santomauro è straordinaria e, grazie al suo tipico tocco surreale, riesce a far di «Like» uno spettacolo che non lascia indifferenti, riuscendo a portare a teatro circa 25 mila spettatori. Di e con Stefano Santomauro, scritto in collaborazione con Francesco Niccolini, regia di Daniela Morozzi. «Lo spettacolo -scrive l’Istituto comprensivo di Arco- vuole essere un momento di riflessione su come l’utilizzo dello smartphone stia modificando i nostri comportamenti e la nostra capacità relazionale. È opportuno che, in un momento storico caratterizzato da una crescente fragilità nelle relazioni, tutta la comunità educante ri-costruisca insieme un nuovo equilibrio comunicativo. Attraverso lo spettacolo “Like” di cercheremo insieme di ragionare su questo tema». Lo spettacolo, selezionato al Torino Fringe Festival e al festival Montagne Racconta, vincitore del premio della critica al Festival nazionale della comicità di Modena e vincitore del Kilowatt Festival (Sansepolcro), è proposto nell’ambito delle attività di Educazione alla pace e alle relazioni, l’Istituto comprensivo di Arco. L’inizio è alle ore 20.30, l’ingresso libero.
Info
Nell’ambito della redazione del Peba, il Piano di eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali, è organizzato un percorso di partecipazione rivolto agli stakeholder.

Nell’ottobre 2022 la Giunta municipale ha dato avvio al percorso di redazione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche e sensoriali, strumento legislativo che prevede l’analisi del territorio e degli edifici pubblici per individuare e rimuovere le barriere e gli impedimenti a una loro fruizione autonoma e sicura da parte di tutte le persone, con particolare riferimento a chi si trova in una situazione di limitata capacità motoria o sensoriale, anche provvisoria (per infortunio o malattia) o dovuta all’età (sia bambini sia anziani). In concreto l’obiettivo è accrescere il grado di accessibilità a tutti gli spazi, fisici e virtuali, della città, così da garantire a tutti le medesime opportunità in tema di esperienze, mobilità e socialità. Uno strumento multidisciplinare che a Riva del Garda coinvolge, in questa fase, gli assessorati alle politiche sociali e alla qualità urbana. Trattandosi di una materia specialistica, il comune di Riva del Garda ha affidato un incarico a un professionista esterno, individuato nell’arch. Chiara Dallaserra del Collettivo Architutti di Trento. La prima tappa pubblica del percorso è stata nel dicembre dell’anno scorso: una serata di presentazione alla cittadinanza del percorso progettuale. Ora la seconda, un ciclo di due incontri dedicato agli stakeholder e all’obiettivo di identificare una serie di luoghi sensibili quali elementi di forte identità, luoghi di aggregazione e incontro sociale. Nel primo incontro, mercoledì 29 novembre con inizio alle 20.30 (la durata è prevista in circa due ore), i tecnici dello studio Collettivo Architutti presenteranno il Peba e, in sintesi, i risultati dell’attività di rilievo delle barriere architettoniche e sensoriali individuate finora nel centro storico. Quindi saranno raccolte dai presenti le indicazioni dei luoghi sensibili, con una modalità di lavoro informale e partecipativa del tipo world café. Nel corso del secondo incontro, sabato 2 dicembre con inizio alle 10.30 (in questo caso la durata è stimata in circa cinque ore, compresa una pausa per il pranzo), i partecipanti visiteranno i luoghi sensibili identificati, analizzando e studiando, insieme e in loco, le possibili soluzioni. Questo momento sarà preceduto da una piccola attività di sensibilizzazione e immedesimazione rispetto al punto di vista di soggetti in condizione di fragilità. Agli incontri l’amministrazione comunale ha invitato una platea di soggetti di riferimento, ovvero rappresentanti di associazioni di categoria, di associazioni del sociale, della cultura e dello sport, membri del Distretto famiglia Alto Garda, consiglieri comunali e amministratori. Tuttavia la partecipazione è aperta a chiunque abbia voglia di offrire il proprio contributo.
Info
La principessa viaggiante

Lo spettacolo di burattini e figure «La principessa viaggiante» è la nuova proposta, domenica 26 novembre al teatro parrocchiale di Dro, della rassegna per ragazzi «Teatro a gonfie vele». Inizio alle ore 16.30, età consigliata da 4 anni in su. Chiunque creda ancora che le principesse siano tutte leziose e noiose e che aspettino soltanto di essere sposate dal primo principe che arriva, dovrebbe ascoltare la storia della principessa con la grande valigia da viaggio: una vera principessa, che viaggia per il mondo, balla dove le piace e sa una cosa per certo: non deve nulla a nessuno! Lo spettacolo è portato in scena dalla compagnia di Eva Sotriffer; regia di Bernd Lang, musica originale di Simone Oberrauch. Ideazione e animazione di Eva Sotriffer. L’ingresso costa 4 euro (posto unico) e i biglietti si possono acquistare in teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle 15.30 oppure in prevendita online sul sito www.trentinospettacoli.it. La rassegna La rassegna di teatro per ragazzi «Teatro a gonfie vele» è organizzata dai comuni di Nago-Torbole (capofila), Arco, Riva del Garda, Dro, Ledro e Tenno. La direzione artistica è della compagnia teatrale Bottega buffa circovacanti di Trento in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino.
Info
Parole di cittadinanza

Per la rassegna «Diritti e libertà» venerdì 24 novembre è ospite della biblioteca civica di Riva del Garda Francesco Pugliese, autore di «Parole di cittadinanza» (Helios Futura, 2022). Il libro (il cui sottotitolo è «Glossario di diritto ed economia e pratiche di cittadinanza, per i diritti dell'uomo e della terra») è stato generato in ambito didattico a partire da un piccolo glossario per studenti. Parole del lessico giuridico ed economico, storie di cittadinanza attiva e protagonisti individuali e collettivi della bellezza dell’impegno civico e della cura del pianeta e della vita. Voci di protesta e di proposta, spunti per approfondimenti per una visione ecologica e globale della cittadinanza. Tante domande, parole per pensare, per suscitare indignazione. Pensieri di conforto e per confronti, problemi e temi dimenticati. Una piccola enciclopedia civile e della memoria. Francesco Pugliese, insegnante di Diritto ed economia al liceo Filzi di Rovereto e ricercatore indipendente, da sempre è impegnato sulle questioni della pace, dell’ambiente e dei diritti umani. Pratica la scrittura come impegno civile e partecipazione sociale. Tra i suoi libri: «I giorni dell'arcobaleno. Diario-cronologia del movimento per la pace. Settembre 2002-maggio 2003» (Grafiche Futura, 2004, con prefazione di Alex Zanotelli); «Per Eirene. Percorsi bibliografici su pace e guerra, diritti umani, economia sociale» (Grafiche Futura, 2008); «Abbasso la guerra. Persone e movimenti per la pace dall’800 a oggi» (Grafiche Futura, 2013, con mostra fotografica e documentaria omonima itinerante); «Carovane per Sarajevo. Promemoria sulle guerre contro i civili, la dissoluzione della ex Jugoslavia, i pacifisti, l'Onu (1990-1999)» (Mimesis, 2015). Ha promosso e curato varie altre pubblicazioni, grazie alla diffusione delle quali ha contribuito a raccolte fondi per la costruzione di pozzi per acqua potabile in Africa o a sostegno di Emergency. L’incontro, moderato da Walter Piombini, inizia alle 20.30, l’ingresso è libero.
Info
La biblioteca civica «Bruno Emmert» propone un percorso di teatroterapia per persone over 60 in cinque tappe nei giovedì dal 23 novembre al 21 dicembre.

Il percorso, dal titolo «Le mie narrAZIONI», si sperimenteranno attività legate al mondo del teatro con l’obiettivo di esplorare e raccontare la propria storia con sguardi e parole nuove. Attraverso la sperimentazione di attività pratiche i partecipanti avranno l’opportunità di scavare nella memoria e ricreare nuovi scenari scoprendo un nuovo modo di raccontarsi e di conoscersi. Il progetto, condotto da Silvia Cozzini, teatroterapeuta in formazione, ha finalità educativa e di crescita personale. Nel percorso esperienziale si scopriranno nuove narrazioni di sé, nuovi personaggi e si lavorerà sulla consapevolezza di sé, del proprio corpo e della propria storia in un contesto relazionale positivo e stimolante. Gli incontri si terranno in biblioteca dalle 18 alle 20, la partecipazione è gratuita con iscrizione obbligatoria. Per informazioni e iscrizioni chiamare il numero 0464 516115 o scrivere a biblioteca@comune.arco.tn.it
Info
Sabato 25 novembre alla biblioteca civica di Riva del Garda Matteo Macuglia presenta il suo libro «Il male dentro»

È il tardo pomeriggio del 4 gennaio 2021, quando nella tranquilla città di Bolzano si perdono le tracce di Peter Neumair e Laura Perselli. A denunciarne la scomparsa, il giorno dopo, è il figlio Benno. Da quel momento il trentenne, all’apparenza gentile e collaborativo, mette in atto un’impressionante serie di depistaggi, mentendo e manipolando. Costruisce nei giorni una sequenza di bugie, raccontate ai giornalisti così come ai suoi parenti. Bugie raccolte e smascherate anche con questa inchiesta, confluita nel fascicolo di indagine degli inquirenti. Come inviato della trasmissione Quarto Grado, Matteo Macuglia si troverà, a partire da quei primi giorni di gennaio, a seguire le tracce dei protagonisti, incontrando più volte Benno e l’altra figlia dei coniugi Neumair, Madé, e ad assistere alle ricerche dei corpi prima e al processo dopo. Una storia controversa come controverso sarà il dibattimento tra difesa e pubblici ministeri. Di questa violenta vicenda rimangono le macerie di quanto accaduto nell’appartamento al secondo piano di via Castel Roncolo; un ergastolo che cancella ogni futuro possibile per colui che si è macchiato del più atroce dei delitti; il futuro di una figlia che prova a rifarsi una vita dopo aver perso ciò che aveva di più caro al mondo; due esistenze spazzate via, impossibili da riparare. E resta questo racconto, a ricordare quanto il male possa annidarsi tra le pieghe delle nostre relazioni più care, e rimanere in attesa di colpire per anni, cancellando ogni cosa in un ultimo, estremo tentativo di sopraffazione. L’incontro, moderato dal giornalista dell’Alto Adige Paolo Tagliente, è proposto nell’ambito di Spa, lo Spazio libero autori autogestito. Inizio alle ore 16.30, ingresso libero.
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«She Leads»: Pallavolo C9 per l’equità di genere nello sport

Lunedì 20 novembre Pallavolo C9 Arco-Riva ha presentato alle amministrazioni di Arco e Riva del Garda il progetto «She Leads» per l’equità di genere nello sport. La società, la più grande del Trentino per quanto riguarda la pallavolo, è tra le pochissime ad avere due gruppi di allenamento, quello maschile e quello femminile, dall’under 12 fino all’under 19. Questo avviene anche nei campionati di categoria: Pallavolo C9 infatti schiera la prima e la terza divisione femminile, due serie D maschili così come la serie C femminile e la serie C maschile. Dieci squadre femminili e nove maschili per un totale di più di 200 atleti, che superano i 400 se si considera anche il minivolley. «Proprio per questa peculiarità, i nostri atleti e le nostre atlete ci sembrano il “terreno” ideale su cui provare ad approfondire i temi del rispetto e della parità di genere -ha spiegato, per il direttivo, Luisa Malpaga- in gruppi misti e in una situazione positiva qual è lo stare in palestra. Questo partendo dalla consapevolezza che la violenza contro la donna è un fallimento di tutta la società, per il quale il nostro direttivo si è interrogato su cosa potesse fare per dare un contributo a quel cambiamento culturale che ci appare sempre più necessario per arginare questo drammatico fenomeno. La risposta che ci siamo dati è che vogliamo provare a educare al rispetto e alla parità all’interno della nostra società sportiva partendo da concetti chiave come il body shaming, l’equità di genere e il contrasto a pratiche discriminatorie contro le donne». La società si è affidata alla dott.ssa Alessia Tuselli, sociologa, ricercatrice all’università di Trento nonché ex giocatrice di pallavolo, con la quale si è formalizzata l’iscrizione dell’iniziativa all’interno del progetto più ampio «She leads», promosso dal Centro studi interdisciplinari di genere dell’università di Trento e coordinato dalla stessa Tuselli. Focus: la leadership femminile all’interno dello sport. Il progetto si concretizzerò all’inizio del prossimo anno, nei mesi di gennaio e febbraio, in diverse iniziative. Ci sarà una serata di presentazione del progetto agli allenatori e ai dirigenti della società per approfondire il tema del linguaggio e riflettere su come possa rafforzare stereotipi di genere, condividendo nuovi linguaggi inclusivi per costruire spazi sportivi paritari, plurali e rispettosi. Quindi, due incontri per ogni gruppo misto (ragazze e ragazzi) di allenamento (per un totale di 16 incontri) suddivisi in una parte teorica, tema le pari opportunità nello sport, e una parte pratica, per promuovere lo stare insieme con corpi diversi per raggiungere un obiettivo comune. «L’obiettivo è promuovere una maggiore consapevolezza rispetto alla parità di genere nello sport a partire dalle nuove generazioni -spiega Malpaga- per prevenire e contrastare discriminazioni, retoriche tossiche e violenze. La parte pratica degli incontri in palestra ha l’obiettivo di allenarsi insieme facendo esperienza delle differenze come opportunità e non come limite». Infine, una serata aperta ai genitori, in cui parlare del progetto, dei suoi obiettivi e di come atlete e atleti hanno risposto, e una aperta alle altre società sportive, per illustrare «She Leads» con l’obiettivo di farne un «progetto pilota» del territorio altogardesano. Per finanziare l’iniziativa Pallavolo C9 ha organizzato una lotteria, sostenuta da diversi sponsor del territorio, cui si partecipa acquistando uno speciale calendario dell’Avvento: 1500 pezzi che sono già quasi esauriti. Diversi di questi sono stati acquistati dalle due amministrazioni, per le quali a incontrare la referente della società ad Arco c’erano gli assessori Dario Ioppi e Francesca Modena con Tommaso Ulivieri, consigliere comunale con delega all'inclusione; e a Riva del Garda il sindaco Cristina Santi e il vicesindaco Silvia Betta.
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La Palma: giovedì c’è Sara Maino

Il 23 novembre è ospite dei giovedì del circolo di cultura La Palma la poliedrica artista di Arco Sara Maino, che in conversazione con Sergio Ragnolini propone una serata di proiezioni video e racconti internazionali a sfondo poetico. Sara Maino in questo periodo sta presentando in Italia, in Belgio e negli Stati Uniti due suoi libri: il romanzo «Quaderno Armeno» (Nous, 2023) e il saggio «Andar per erbe» (Grafica 5, 2023, scritto con Maria Pia Macchi e Fiorenza Tisi), oltre a una installazione sonora sul tema dei ghiacciai e due performance di poesia. L’artista racconterà parte della sua attività di questi ultimi anni, e lo farà mostrando e commentando una serie di video poetici, alcuni dei quali hanno vinto dei premi nazionali e internazionali. Tra questi, una videoinstallazione che è stata proiettata alla galleria civica «Giovanni Segantini» nel 2011 con la curatela di Giovanna Nicoletti. L’incontro si svolge all’auditorium di Palazzo dei Panni con inizio alle ore 20.45 e ingresso libero.
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CamminiAmo per dire… Mai più!

I sette Comuni dell’Alto Garda e Ledro invitano tutti a una camminata da Drena ad Arco, sabato 25 novembre, per dire «mai più» alla violenza sulle donne. Con questa iniziativa il territorio altogardesano e la valle di Ledro aderiscono anche quest’anno in modo unitario alla Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre del 1999. La camminata istituzionale, che si svolge ogni anno alternativamente in uno dei sette territori, è nata nel 2019 all'indomani dell'efferato assassinio, a Nago, di Eleonora Perraro, quando tutti i sette comuni e la Comunità di Valle presero parte, il 15 settembre, a una camminata da Nago paese fino al luogo del delitto, in testa i gonfaloni di tutti i comuni e tra i partecipanti anche i genitori di Alba Chiara Baroni (vittima di femminicidio a Tenno nel luglio del 2017) e la madre di Eleonora Perraro. Il ritrovo è alle 10 al parco giochi comunale di Drena, la camminata parte alle 10.15 e percorre via Corradini, via Tre Novembre, via di Vespiai, via al Gac e il cammino dei Ricci. Verso le 11.30 è previsto l’arrivo alla località Open Air Gallery al confine con il comune di Arco (dove si trova il cippo confinario con la Braila), dove avrà luogo un momento conviviale a cura delle associazioni di Drena con vendita di manufatti realizzati da volontarie, Anffas e Luogo Comune, il cui ricavato sarà devoluto alla fondazione Pangea onlus, che contrasta in tutto il mondo la discriminazione di genere e si oppone alla violenza e all’oppressione (https://pangeaonlus.org).
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C’è un futuro per le palme nella città delle palme?

Si tiene venerdì 24 novembre all’auditorium di Palazzo dei Panni la serata pubblica dal titolo «C’è un futuro per le palme nella città delle palme?» Inizio alle ore 20, la cittadinanza è invitata. Il problema è noto, a causarlo è la diffusione della castnide delle palme, nome scientifico Paysandisia archon, una farfalla di origine sudamericana avvistata in Europa nel 2001, oggi presente anche in gran parte d’Italia e nell’Alto Garda. Il lepidottero vive e si riproduce su diversi generi di palme ornamentali: le larve scavano gallerie all’interno del fusto e sulle foglie che causano un generale deperimento della pianta e molto spesso la sua morte. Anche ad Arco, nota come «città delle palme», il problema si sta diffondendo in modo preoccupante, al punto da far temere la scomparsa di questa pianta dal territorio. La sollecitazione a una simile iniziativa è venuta dal prof. Massimo Bertamini, arcense e docente del Centro agricoltura, alimenti e ambiente all'Università di Trento, subito accolta dall’amministrazione comunale. Il prof. Bertamini farà da moderatore alla serata e introdurrà con l'intervento dal titolo «Cosa sta succedendo? Perché preoccuparsi delle palme?» A seguire il dott. Costantino Bonomi, conservatore di botanica al Muse, parlerà di «Profilo botanico della palma cinesee sua diffusione nel Basso Sarca»; l’arch. Franco Bresciani tratterà il tema «Le palme nel paesaggio urbano e naturale di Arco»; la dott.ssa Rachele Nieri, ricercatrice in entomologia alCentro agricoltura, alimenti e ambiente all'Università di Trento, spiegherà «Cosa sappiamo della falena delle palme? Ciclo biologico, monitoraggio»; infine, il dott Lorenzo Tosi del Centro studi Agrea di Verona tratterà «L'esperienza del Veneto e nel basso lago di Garda». A seguire il dibattito pubblico. «La serata è molto importante -spiega il vicesindaco Roberto Zampiccoli- perché parte delle palme del nostro territorio si trova su terreni privati, e senza il contributo di tutti non è possibile tenere sotto controllo il problema. Con il rischio che le palme scompaiano e l’aspetto stesso del nostro territorio si trasformi in modo rilevante. Come amministrazione comunale abbiamo assegnato l’incarico a una ditta specializzata, ci sarà da rimuovere un centinaio di palme morte, che contenendo le larve anch’esse costituiscono un rischio, e da trattarne circa 400. I normali trattamenti però non sono efficaci perché le larve sono deposte in posti difficilmente raggiungibili, l’unica possibilità è utilizzare dei parassiti che vanno a cercare le larve in profondità e se ne cibano, e questo va fatto due volte all’anno, in primavera e in autunno, perché servono condizioni climatiche precise». «Occorre rendersi conto che d’ora in poi questi trattamenti saranno sempre e costantemente necessari -aggiunge il vicesindaco- se vogliamo tenere sotto controllo la diffusione del lepidottero e salvare le palme. Che hanno parte del nostro panorama e non possiamo permetterci di perdere. La serata, della quale dobbiamo ringraziare il prof. Bertamini, serve per sensibilizzare anche i privati che hanno delle palme perché anche loro facciano i trattamenti, che purtroppo sono costosi e vanno ripetuti nel tempo».
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Ad Arco un dolce Natale con Segantini

Sono la novità dell’edizione 2023 del mercatino di Natale di Arco: i «Cioccolantini», ovvero i cioccolatini di Giovanni Segantini, il grandissimo pittore di nascita arcense. Sono disponibili al latte e fondenti (tecnicamente si tratta di «sfere latte e noci» e di «sfere fondenti e noci»), sia sciolti sia in scatola. Le noci sono trentine, così come la ditta che li produce, la Ciocomiti di Malè in val di Sole. Sulla confezione è riprodotto uno dei dipinti più celebri di Segantini, l’olio su tela del 1891 «Mezzogiorno sulle Alpi», conservato al Segantini Museum St. Moritz (che ha collaborato con una consulenza sulla corretta riproduzione dei colori in fase di stampa), e l’utilizzo della firma del pittore è stato concesso dalla nipote Gioconda Segantini in persona. La nota storica sulla confezione è curata dallo storico di Arco prof. Romano Turrini. I «Cioccolantini» sono disponibili negli esercizi del centro storico di Arco che aderiscono al progetto. «Un’idea che viene da lontano -ha spiegato il presidente di Assocentro Andrea Cobbe alla cerimonia di inaugurazione del mercatino di Natale di Arco, nella serata di sabato 18 novembre al ristorante La Lega- se ne parla almeno dal 2015, l’idea è dell’allora presidente Bruno Lunelli, ma il progetto era molto complesso e solo adesso è stato possibile portarlo a compimento. Ci è costato comunque due anni di lavoro, coordinato dal vicepresidente Giovanni Cazzaniga. È stato necessario uno studio sia dolciario, sia della confezione, sia della grafica (a cura di Grafica 5). Lo abbiamo voluto per onorare la figura di Giovanni Segantini, uno dei maggiori pittori del Novecento, una delle figure in assoluto più importanti della nostra città». «Nonostante i tempi brevi imposti dal bando comunale -ha aggiunto Cobbe- siamo riusciti a organizzare un mercatino all’altezza, abbiamo fatto un ottimo lavoro e le persone da ringraziare sono tantissime, in particolare il nostro staff». Il sindaco Alessandro Betta ha criticato fortemente la complessità inestricabile raggiunta dalla burocrazia, per la quale il bando di affidamento è stato pubblicato con grande ritardo rispetto ai tempi ragionevolmente necessari, e ha espresso il sentimento di frustrazione della Giunta, lanciando un allarme rispetto alla possibilità che di questo passo, non solo ad Arco ma in generale nelle pubbliche amministrazioni, si arrivi a una sorta di paralisi. E si è complimentato con Assocentro per essere riuscito comunque a organizzare una manifestazione di livello. «Assocentro sta dimostrando sempre più di avere un ruolo di traino per i mercatini del nostro territorio -ha detto il presidente dell’Apt Garda Dolomiti- le manifestazioni di successo sono quelle organizzate da associazioni come la vostra che davvero si danno da fare. È lì che l’Apt può intervenire e fare la sua parte di sostegno e promozione. Vi auguro il meglio, buoni mercatini 2023». Il mercatino di Natale di Arco, aperto venerdì 17 novembre, è tornato con un numero di casette superiore al passato (disposte nel cuore del centro storico, attorno alla chiesa Collegiata), una nuova area gastronomica e tante iniziative, fra le quali l’apprezzatissima fattoria degli animali, con la possibilità dell’ormai classica passeggiata con gli asinelli. Non mancherà il sempre atteso spettacolo pirotecnico dell’Immacolata Concezione, al castello, che quest’anno sarà sabato 9 dicembre. Per chi visiterà Arco nei mesi finali dell’anno ci sarà anche la possibilità di visitare la nuova mostra «Segantini a Milano: la serie dei Navigli (1880-1881)», la nuova mostra allestita fino al 12 maggio alla galleria civica «Giovanni Segantini», che si sofferma su un periodo breve ma intenso e di grande importanza per quello che diventerà il maestro del Divisionismo. In quei due anni Segantini abita e lavora a Milano, sul naviglio di San Marco. A questo periodo risale il prezioso olio su tela «Nevicata sul naviglio» (60 per 30 centimetri), ultima, recente acquisizione del comune di Arco, al quale la galleria civica ha accostato, per la cura di Niccolò D’Agati e grazie a prestigiosi prestiti internazionali, gli altri dipinti noti della serie dei navigli: il «Ritratto della signora Torelli» (1880, 99 per 73 centimetri), che i proprietari tedeschi, ebrei, hanno portato con sé negli Stati Uniti, dove si sono rifugiati all’inizio della seconda guerra mondiale per sfuggire alle persecuzioni naziste. Gli altri sono «Il naviglio sotto la neve» (46 per 70,5 centimetri, collezione privata, courtesy Bottegantica, Milano), il «Naviglio a ponte San Marco» (76 per 52,5 centimetri, collezione privata) e il «Giovane donna in via San Marco» (52 per 34 centimetri, collezione privata). La mostra è aperta alla visita dal martedì alla domenica (chiuso lunedì) dalle 10 alle 18 fino al 12 maggio 2024. Chiusa dal 24 al 26 dicembre, il 31 dicembre e il 1° gennaio. Dal 1° febbraio al 22 marzo è aperta solo per le scuole e le visite guidate di gruppo, su prenotazione.
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Outdoor: dalla Cina ad Arco a studiare il modello di sviluppo

Una delegazione della città cinese di Shaoxing guidata dalla sindaca Hu Min e da Chen Qin, governatrice del distretto di Keqiao, ha incontrato giovedì 16 novembre a Palazzo Marcabruni-Giuliani il sindaco Alessandro Betta. Tema: il business degli sport outdoor. Shaoxing è una città-prefettura della Cina centro orientale di 5 milioni di abitanti (ma l’area metropolitana supera i 13 milioni) nella provincia dello Zhejiang, 200 chilometri a sud di Shanghai. Qui dal 23 settembre all'8 ottobre si sono tenuti i diciannovesimi Giochi asiatici (originariamente in programma dal 10 al 25 settembre 2022, ma rinviati causa covid), evento sportivo organizzato dal Consiglio olimpico d'Asia (Oca) con la supervisione del Comitato olimpico internazionale (Cio). Con le sue 29 pratiche (tra cui l’arrampicata) è il secondo più grande evento multisportivo dopo le Olimpiadi. Per poter ospitare i Giochi il comune di Shaoxing ha costruito, nel villaggio di Yangshan, un centro di arrampicata su roccia di quasi 19 mila metri quadrati costato più di 235 milioni di yuan (circa 30 milioni di euro), al centro di un grande parco a tema sportivo. Ora, la municipalità di Shaoxing e il distretto di Keqiao, con le enormi presenza di sportivi creata dalla nuova struttura, hanno intenzione di organizzare un’economia legata agli sport outdoor, in particolare al climbing, e per farlo hanno deciso di contattare due città europee che ha valutato come le più avanzate e quindi interessanti in termini di modello di sviluppo: oltre ad Arco, Innsbruck (la cui visita era in programma il giorno seguente). All’incontro erano presenti anche Angelo Seneci, direttore tecnico del Rock Master, e Stefano Tamburini, presidente dell’associazione Rock Master 20.20. «Sono già stato in Cina più volte -spiega Seneci- a descrivere l’esperienza di Arco e il modello di sviluppo fondato sugli sport outdoor. Di recente mi hanno contattato per questa visita, che ancora una volta testimonia come Arco sia un punto di riferimento di valenza mondiale. Li ho portati a vedere il territorio, le falesie, il Climbing Stadium. Ma anche le vie del centro con il gran numero di negozi dedicati all’arrampicata. Dappertutto erano colpiti e molto interessati, ma in partecipare sono rimasti a bocca aperta davanti alle bellezze del nostro territorio». «Un incontro importante del quale credo che tutti gli arcensi dovrebbero essere orgogliosi -dice il sindaco Betta- se pensiamo che una città così enorme e con strutture sportive d’avanguardia ha scelto Arco come modello da studiare. Ormai lo sappiamo, che in tema di arrampicata sportiva siamo un riferimento per il mondo, ma forse a volte ce ne dimentichiamo. Il pensiero mi corre alle tante persone che hanno avuto la visione giusta, tanti anni fa, tra tutti ricordo Albino Marchi, e le tantissime che ci hanno creduto e hanno lavorato perché tutto questo diventasse realtà. E penso al nostro Climbing Stadium, che stiamo ristrutturando per portarlo al passo con i tempi e con le sfide che lo attendono». La sindaca Hu Min e la governatrice Chen Qin hanno invitato il sindaco a una visita alla città di Shaoxing e alle sue strutture sportive, e hanno proposto di valutare qualche forma di formalizzazione di un rapporto di amicizia o gemellaggio ispirata all’arrampicata sportiva.
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«Pagine del Garda»: inaugurata l’edizione del trentennale

È stata inaugurata nel pomeriggio di giovedì 16 novembre nel salone delle feste del Casinò municipale la 30ª edizione della rassegna dell'editoria gardesana «Pagine del Garda». Dopo la parentesi della pandemia, l’ormai storica rassegna organizzata dall’associazione culturale Il Sommolago e dal comune di Arco (con il sostegno di Amsa, l’Azienda municipale sviluppo Arco, e della Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto) sta lentamente crescendo: tredici quest’anno le case editrici a esporre i loro volumi, tra queste il Museo Alto Garda e la Fondazione Museo storico del Trentino con numerose pubblicazioni, alcune ormai di rara reperibilità, e poi associazioni culturali come Judicaria, Mnemoteca e Asar, oltre allo stesso Sommolago. Inoltre, Artimedia, Cierre, Isenzatregua, Osiride, Studi Trentini, Tangram e Stephan Wünderlich. I libri esposti sono circa duemila per 570 titoli, con la novità della sezione dedicata agli autori locali, nove. «In un mondo in cui il self publishing è ormai diffusissimo -ha detto l’assessore alla cultura Guido Trebo- dare spazio e visibilità agli editori è davvero importante. L’editore ha un ruolo insostituibile, seleziona i libri che meritano la pubblicazione, un libro edito dà quindi garanzie di avere un valore. Se poi consideriamo la rapidità con cui si va diffondendo, anche nella scrittura, l’utilizzo dei programmi basati sull’intelligenza artificiale, per cui con poche indicazioni e premendo un tasto chiunque in pochi minuti può scrivere un libro, si comprende come questa rassegna sia una iniziativa culturale preziosa. Della quale voglio ringraziare, anche a nome dell’amministrazione comunale, tutti i volontari del Sommolago, con una sottolineatura particolare a Romano Turrini, la cui instancabile e fitta attività è per la nostra città di grandissima importanza». Romano Turrini che ha ricordato come trent’anni fa la nuova rassegna fosse stata poco più che un timido esperimento, che invece ha avuto successo e ha percorso ben tre decenni. E visto che nel 1993 la prima edizione propose un convegno sul Kurort, domenica, in conclusione dell’edizione numero trenta, lo stesso Turrini e lo storico Mauro Grazioli proporranno una carrellata di tutte le pubblicazioni proposte su questa epoca felice di Arco. «La pandemia ci ha bloccati -ha detto Turrini- e la ripresa è stata difficile, ma già quest’anno va molto meglio, siamo stati contattai anche da editori nuovi, il che non era scontato. Un ringraziamento è d’obbligo a tutti i volontari che si fanno in quattro per dare vita a questo appuntamento culturale». A seguire, le presentazioni del libro di Alessandra Zendri «La chiesa di Santa Lucia in Pratis a Bezzecca di Ledro» (Il Sommolago) e di quello di Maria Pia Macchi, Sara Maino e Fiorenza Tisi «Andar per erbe, la circolarità di un’antica tradizione» (Centro studi Judicaria in collaborazione con Magia verde onlus). La mostra del libro rimarrà aperta fino a domenica 19 novembre: venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 19; sabato e domenica dalle 10 alle 19. Le presentazioni librarie seguenti Venerdì 17 novembre, ore 17.30 Epiche quotidiane. storie di donne che fanno mondo a cura di Tiziana Calzà Video narrazione a cura di Tiziana Calzà e Laura Robustelli Edizioni Mnemoteca del Basso Sarca Sabato 18 novembre, ore 16 Il libro dei conti di Goethe durante il viaggio in Italia di Paolo Boccafoglio Edizioni Il Sommolago in collaborazione con il comune di Malcesine presentazione a cura dell'autore Domenica 19 novembre, ore 16 Il Kurort ad Arco excursus editoriale de Il Sommolago a trent'anni dalla prima edizione della rassegna dell'editoria gardesana a cura di Mauro Grazioli e Romano Turrini
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Leggere Calvino

Secondo appuntamento, mercoledì 15 novembre, con «Leggere Calvino», il ciclo di incontri tenuti dal professor Franco Brunelli in biblioteca ad Arco. Inizio alle 17.30, ingresso libero. Per festeggiare i suoi vent’anni di attività il gruppo di lettura della biblioteca «Il piacere dell'incontro» propone, nel centenario della nascita, una riflessione su uno dei maggiori autori del Novecento italiano, Italo Calvino. Intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, Italo Calvino (Santiago de Las Vegas de La Habana, 15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985) è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal neorealismo al postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia «I nostri antenati», le raccolte di novelle «Marcovaldo» e «Le cosmicomiche» e il romanzo «Se una notte d'inverno un viaggiatore», uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea. Calvino ha scritto circa duecento racconti.
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Francesco II di Borbone ad Arco

Si intitola «Francesco II di Borbone ad Arco: la sua vicenda e il suo tempo» la conferenza di Marco Ascione che si tiene giovedì 16 novembre all’auditorium di Palazzo dei Panni per i giovedì del circolo culturale La Palma. La vita e il tempo di Francesco II di Borbone, ultimo re del Regno delle due Sicilie, morto ad Arco. Al riguardo lo studioso e ricercatore Marco Ascione presenta, tra gli altri, materiali inediti. Nel corso della serata il maestro Luca Baldessari eseguirà al piano dei famosi temi musicali dell’Italia del Sud con variazioni e improvvisazioni. Ingresso libero, inizio alle ore 20.45.
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Filosofie politiche, guerra, informazione e disinformazione

Venerdì 17 novembre è ospite della biblioteca civica di Riva del Garda Francesco Agnoli, autore del libro «La politica. Filosofie politiche, guerra, informazione e disinformazione». L’incontro, moderato da Graziano Riccadonna, è proposto nell’ambito della rassegna «Diritti e libertà». Inizio alle ore 20.30, ingresso libero. L’uomo è naturalmente portato per stare con gli altri, per vivere nella polis, come sostenevano i filosofi greci e medievali, oppure è “un lupo per l’altro uomo”, come voleva Thomas Hobbes? Lo Stato garantisce i diritti di tutti, riconoscendo una verità che gli è superiore, oppure è esso stesso autore ultimo della legge? Allo Stato bisogna sempre ubbidire, oppure una simile concezione, non sempre condivisa nella storia, porta alla statolatria e al totalitarismo? Come i filosofi e i politici hanno interpretato la guerra nei secoli? Perché alcuni l’hanno considerata inevitabile, altri necessaria, altri ancora l’hanno combattuta in ogni modo? Chi per primo ha costruito una città democratica, e quali sono le differenze tra la democrazia ateniese, quella dei comuni medievali e quella odierna? Quanto la stampa, i giornali e i media contribuiscono alla democrazia, e quanto sono invece strumento del potere per etero-dirigere i popoli? Di questo tratta il libro di Francesco Agnoli, pubblicato nel 2023 da Reverdito. Nato a Bologna il 20 giugno 1974, Francesco Agnoli collabora con L’Upra, il Pontificio ateneo Regina Apostolorum, sui temi della scienza. Collabora con i quotidiani Avvenire, Il Foglio, La Verità e con il mensile Il Timone. Autore di numerosi saggi, si dedica in particolare alla storia e alla filosofia della scienza. Nel 2023 ha pubblicato anche «L'anima c'è e si vede. 18 prove che l'uomo non è solo materia» (Il Timone).
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Una folla per i navigli di Segantini

Grande partecipazione, nella serata di sabato 11 novembre, alla cerimonia di inaugurazione di «Segantini a Milano: la serie dei Navigli (1880-1881)», la nuova mostra allestita fino al 12 maggio alla galleria civica «Giovanni Segantini». Per l'amministrazione comunale c'erano il sindaco Alessandro Betta con l’assessore alla cultura Guido Trebo e la Giunta al completo, una rappresentanza del Consiglio comunale con il presidente Flavio Tamburini, la responsabile dell’Ufficio cultura Giancarla Tognoni e il direttore della biblioteca civica «Bruno Emmert» Alessandro Demartin. Presenti anche numerosi ex amministratori di Arco, tra cui ben tre ex assessori alla cultura: Ruggero Morandi, Massimiliano Floriani e Stefano Miori. La nuova mostra si sofferma su un periodo breve, il biennio del 1880 e del 1881, ma intenso e di grande importanza per quello che diventerà il maestro del Divisionismo. In quei due anni Segantini abita e lavora a Milano, nel complesso delle case operaie, un fabbricato di moderna edilizia sociale che costeggia il naviglio di San Marco. Il naviglio, con i suoi colori brillanti e l'atmosfera di festa, diventa quindi per Segantini un'immagine familiare, ma soprattutto gli consente di studiare dal vero gli effetti della luce e del suo riverberarsi sulle acque dei canali, cogliendo sul vero gli effetti atmosferici. Preparando la svolta della sua produzione più nota. A questo periodo risale il prezioso olio su tela «Nevicata sul naviglio» (60 per 30 centimetri), ultima, recente acquisizione del comune di Arco, al quale la galleria civica ha accostato, per la cura di Niccolò D’Agati e grazie a prestigiosi prestiti internazionali, gli altri dipinti noti della serie dei navigli: il «Ritratto della signora Torelli» (1880, 99 per 73 centimetri), che i proprietari tedeschi, ebrei, hanno portato con sé negli Stati Uniti, dove si sono rifugiati all’inizio della seconda guerra mondiale per sfuggire alle persecuzioni naziste. Gli altri sono «Il naviglio sotto la neve» (46 per 70,5 centimetri, collezione privata, courtesy Bottegantica, Milano), il «Naviglio a ponte San Marco» (76 per 52,5 centimetri, collezione privata) e il «Giovane donna in via San Marco» (52 per 34 centimetri, collezione privata). «Siamo davvero orgogliosi di inaugurare questa importante mostra, ben 34 opere di Segantini -ha detto l’assessore Trebo- che dimostra come siamo riusciti a crescere, facendo a ogni mostra qualcosa in più, e di presentare il nostro ultimo acquisto, lo splendido dipinto “Nevicata sul naviglio”, che ci è servito come gancio per avere in prestito altri dipinti. Tra questi, il famoso “Ritratto della signora Torelli”, che il museo di St. Moritz ha appena acquistato e che ci ha prestato. Noi contraccambieremo portando la nostra mostra a St. Moritz, e questo è la seconda volta che accade. Una cosa che ci fa davvero onore, e che dimostra come piano piano iniziamo a essere riconosciuti come autorità nel mondo dell’arte moderna». «Quando il “Ritratto della signora Torelli” è arrivato a St. Moritz -ha spiegato il dott. D’Agati- la direttrice mi ha chiamato per curarne la presentazione. Io ne ho approfittato per chiederlo in prestito, prestito che ci è stato accordato. Un fatto davvero eccezionale perché questo dipinto in Europa è stato visto pochissimo, se n’è andato infatti negli Stati Uniti negli anni Trenta, assieme ai suoi proprietari, ebrei in fuga dalle persecuzioni naziste. È rientrato l’anno scorso ed è stato presentato in maggio. Ho chiesto questo dipinto anche perché nel frattempo ad Arco siamo riusciti a concludere l’acquisizione della “Nevicata”, che Segantini ha realizzato in contemporanea alla signora Torelli. Da lì l’idea di riunire tutte le opere di quel periodo, quelle sopravvissute, che sono cinque. Opere inusuali per Segantini, sconnesse dal resto della sua produzione. La mostra nasce con un portato di ricerca e genesi di questa opere, i cui esiti renderemo noti tra un mesetto, alla conclusione degli esami diagnostici». Oltre alla sezione principale, nelle altre sale sono esposte le opere della collezione permanente della galleria civica di Arco e altri prestigiosi prestiti del Segantini Museum di St. Moritz, della Fondazione Otto Fischbacher – Giovanni Segantini Stiftung di St. Moritz, del Mart, il Museo d’arte contemporanea di Trento e Rovereto, e della Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto. Da segnalare, tra gli altri, il «Ritratto di uomo anziano» (anch’esso del 1880), proveniente da una collezione privata e mai esposto prima. «Una mostra che inizia con il migliore degli auspici -ha detto Giancarla Tognoni- ovvero il grande successo, non solo di pubblico ma anche della più qualificata critica, della precedente “Orizzonti di luce”, che ha superato per numero di presenze tutte le precedenti. Questa nuova mostra sul nostro illustre concittadino Giovanni Segantini rappresenta un ulteriore, prestigioso passo nella direzione che ci siamo dati, entrare di diritto dentro una rete museale internazionale, con particolare riferimento al Segantini Museum di St. Moritz, con il quale sempre più si sta consolidando uno stretto rapporto di collaborazione e di fiducia». La mostra è aperta alla visita dal martedì alla domenica (chiuso lunedì) dalle 10 alle 18 fino al 12 maggio 2024. Chiusa dal 24 al 26 dicembre, il 31 dicembre e il 1° gennaio. Dal 1° febbraio al 22 marzo è aperta solo per le scuole e le visite guidate di gruppo, su prenotazione. Contatti 0464 583653
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Brucia la notte

Tiffany Vecchietti e Michela Monti con il loro romanzo «Brucia la notte» (Mondadori, 2023) chiudono sabato 11 novembre in biblioteca a Riva del Garda il festival Giallo Garda. L’incontro, moderato da Carlo Zaza, inizia alle 10.45, l’ingresso è libero. A seguire aperitivo. “Nessuno entra. Nessuno esce”. Questa è la scritta che può leggere chiunque si avvicini all'area di comando del campo di raccolta dove sono rinchiuse Ani e Bianca. Qualcuno, sotto queste due laconiche frasi, ne ha incisa una terza: “Noi siamo nessuno”. Perché le raccoglitrici di sale, che qui si fanno prosciugare il corpo e l'anima per ottenere l'oro bianco, l'unica risorsa energetica rimasta in un pianeta ormai depredato ed esausto, sono proprio questo, nessuno, per chi governa il campo e il Paese. Semplici mattoni, tutti uguali, che una volta rotti possono essere sostituiti senza battere ciglio. Mattoni di un’utopia cieca e feroce, nel nome della quale si sprecano vite, si esercita quotidianamente la violenza e si esaltano egoismo e apparenza. Ma questo Ani e Bi lo hanno capito fin dal loro arrivo, molti anni prima. Entrambe, ancora adolescenti, sono state portate lì con la forza, come tante altre prima di loro, perché considerate elementi pericolosi per la società. Ormai cresciute e diventate l'una il punto fermo dell'altra, sono determinate a fuggire da quel luogo abominevole, che le donne le prende, le mastica e le sputa. Dentro di loro, ragazze diversissime, una che sorride poco e ragiona forse troppo, l'altra esuberante e sfacciata, ma di certo non stupida, si alimenta silenzioso un fuoco che attende solo di divampare e travolgere tutto il marcio che le circonda. Quando accadrà, il mondo che troveranno fuori sarà molto diverso da come si aspettano, deludente e sorprendente allo stesso tempo. Ma in quel mondo dovranno sforzarsi di costruire il loro posto, ricucire le ferite del passato, lottare per la libertà delle compagne ancora recluse insieme a chi, fuori dal campo, ancora resiste, e abbracciare finalmente ciò che sono davvero. Tiffany Vecchietti, traduttrice e art director, online parla di libri attraverso la sua identità (poco) segreta, aka Miss Fiction. Vive a Bologna insieme a due gattoni e al partner. I suoi hobby preferiti sono la lotta di classe e il transfemminismo. Michela Monti con il romanzo d’esordio “83500”, primo di una trilogia a cui sono seguiti “M.T.V.M.” e “Otto (Triskell)”, ha vinto il premio Giallo Garda 2018. Ha partecipato anche al progetto editoriale “Salvataggi” a sostegno delle donne afghane, per Pangea Onlus. Romagnola, vive a Sant’Agata sul Santerno (Ravenna), ama i gatti, il cibo e rompere le scatole per le questioni riguardanti il femminismo e i diritti umani.
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«CamminiAmo» da Tenno a Canale

Nuovo appuntamento, sabato 11 novembre, con «CamminiAmo», serie di anticipazioni della grande marcia istituzionale del 25 novembre contro la violenza sulle donne. La passeggiata parte alle 8.30 dalla stele in memoria di Alba Chiara, al parco in località Grom a Tenno, per giungere alla Casa degli artisti a Canale, dove alle 10.30 si svolge «Dietro lo schermo», terza edizione del convegno «Arte donna», quest’anno dedicato al cinema. Saranno presenti Katia Bernardi, regista, Luana Bisesti, direttrice del Trento Film Festival, e Ludovic Maillet, storico del cinema. In caso di pioggia la camminata sarà annullata. In vista della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, il tavolo territoriale della Comunità Alto Garda e Ledro ha organizzato una serie di passeggiate, «CamminiAmo», di avvicinamento alla grande marcia istituzionale che si svolge tutti gli anni dal 2020, dopo che l’anno precedente, in settembre, un marcia contro la violenza sulle donne si era svolta a Nago in memoria di Eleonora Perraro, vittima di femminicidio nella notte tra il 4 e il 5 settembre 2019 nei terrazzamenti subito a valle del paese, a due anni dal femminicidio di Alba Chiara Baroni, a Tenno il 31 luglio 2017.
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Venerdì la sfilata delle lanterne di San Martino

L’associazione nazionale famiglie numerose propone venerdì 11 novembre, giorno di San Martino, la tradizionale sfilata delle lanterne a Sant’Alessandro. Il ritrovo è al centro sportivo di Sant’Alessandro in tempo per la partenza della sfilata, in programma alle 17.30. Il tragitto di quest’anno: via Mazzoldi, via Brione (sulla pista ciclabile) fino all’intersezione con via Filanda, quindi in via Filanda fino all’intersezione con via Longa (ciclopedonale), via Longa (direzione Colombera), attraversamento di via Brione, via Mazzoldi e ingresso al parco giochi di Sant’Alessandro per la conclusione della sfilata (prevista verso le 19). L’iniziativa, rivolta a tutte le famiglie e a tutti i bambini, riprende l’antica tradizione popolare della sfilata di San Martino, che apre il periodo natalizio. A chi partecipa è richiesto di utilizzare lanterne a batteria, dato che le candele sono escluse per motivi di sicurezza. L’iniziativa è organizzata dall’associazione nazionale famiglie numerose in collaborazione con la locale Pro loco, che al termine della sfilata offrirà a tutti i partecipanti cioccolata e tè caldi.
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Al cinema all’oratorio

Due le proposte della rassegna cinematografica all’oratorio San Gabriele per il fine settimana: venerdì 10 novembre alle 21 la commedia sentimentale «Asteroid City» (Usa, 2023, durata 104 minuti), regia di Wes Anderson, con Jason Schwartzman, Scarlett Johansson, Tom Hanks, Jeffrey Wright, Tilda Swinton; e domenica 12 novembre alle 16 la commedia «Me contro te – Vacanze in Transilvania» (Italia, 2023, durata 69 minuti), regia di Gianluca Leuzzi, con Sofia Scalia, Luigi Calagna, Angelo Donato Colombo, Amy Boda, Michele Savoia. Il biglietto costa 7 euro l’intero, 5 euro il ridotto. È possibile acquistare i biglietti anche online, senza costi aggiuntivi e con la possibilità di scegliere il posto: https://ticket.cinebot.it/arco L’auditorium dove si tengono le proiezioni si trova presso l’oratorio di Arco in via Pomerio 15, dove è disponibile un ampio parcheggio interno. La rassegna è proposta dal Comune di Arco in collaborazione con l’associazione Noi Oratorio Arco, quest’anno in sinergia con la rassegna intercomunale organizzata dalla Comunità di valle Alto Garda e Ledro e dai Comuni di Arco, Drena, Ledro, Nago-Torbole, Riva del Garda e Tenno, per la direzione artistica del Coordinamento teatrale trentino.
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Voyage au Cameroun

Sette ragazzi, volontari dell'associazione culturale Six Events, sono in questi giorni a Yaoundé, la capitale del Camerun, nell’ambito di un progetto di sostegno alla scuola Père Monti. I sette ragazzi sono Emanuele Nicolodi, presidente dell’associazione, Matteo Zanoni, vice, Matilde Giupponi, Lorenzo Carmellini (fotografo e reporter del viaggio), Andrea Zucchelli, Edoardo Bombardelli e Riccardo Bronzini. «Era il pomeriggio del 12 giugno 2014 -spiegano i ragazzi- quando un tragico incidente ci ha separati da Lorenzo Santoni, un giovane di 17 anni. Lorenzo era solare, sorridente, gentile, intelligente e sempre disponibile per aiutare gli altri; ma soprattutto una persona vera che abbiamo l’onore di poter chiamare “amico”. Fin da piccolo Lorenzo ha sempre avuto una grandissima passione per la pallacanestro, che nel corso degli anni lo ha portato a diventare un ottimo giocatore. Quanto successo ha lasciato un segno in ciascuno di noi e al tempo stesso la voglia di ricordare ci ha uniti, dandoci la forza di creare quella che è oggi l’associazione Six Events. Da allora ogni anno organizziamo tanti eventi e collaboriamo con numerosi altri, su tutti il Santo Day, torneo di basket in giugno. Six Events è ora orgogliosa di annunciare l'arrivo del team, composto da sette volontari a Yaoundé, in Camerun. Un sogno che diventa realtà per l’associazione che nel 2018 ha inaugurato il progetto “Voyage au Cameroun” con l'obiettivo di aiutare la scuola Père Monti della capitale camerunense, sostenendo l'educazione e il benessere di 4000 studenti e studentesse. Grazie al sostegno della comunità dell'Alto Garda, attraverso eventi di raccolta fondi, l'associazione è stata in grado di finanziare diverse iniziative cruciali nella scuola, inclusi la ristrutturazione di due pozzi d’acqua, la realizzazione di una rete idrica e l'acquisto di forniture scolastiche. Nel 2022, sono iniziati i lavori per realizzare un campo da basket, progetto che ha recentemente ricevuto ulteriori finanziamenti per il completamento dell’opera». «Dopo cinque anni di sostegno a distanza siamo finalmente riusciti a raggiungere il collegio Père Monti -dice il presidente Emanuele Nicolodi- dove stiamo vivendo in prima persona delle emozioni incredibili. Il calore della gente ci riempie il cuore e sentiamo finalmente come ogni singolo sforzo sia valso davvero la pena. Sorrisi, sguardi, abbracci; questa gente ci sta dando molto di più di quanto potessimo immaginare. Siamo grati per il sostegno incredibile della nostra comunità senza la vicinanza dei nostri sostenitori nulla di tutto ciò sarebbe possibile. Questo viaggio ci darà sicuramente nuovi strumenti per poter migliorare l'efficacia del nostro aiuto e siamo davvero entusiasti di scoprire quali nuovi progetti avremo la fortuna di trasformare in realtà». «Il primo sentimento che proviamo è quello di gratitudine -dice il referente e contatto diretto dell'istituto Père Monti, padre Elvis Lukong, sacerdote della congregazione dei Figli dell'immacolata concezione, ormai un caro amico di Six Events.- Ci fa piacere il vostro atto di fiducia, e per noi è un onore e una responsabilità assicurare che tutto vada bene. Potete conoscere in prima persona la nostra realtà e quindi contribuire con più consapevolezza, ricordandoci che comunque questo scambio non inizia oggi con la vostra presenza, ma va avanti da cinque anni. Quando la gente del villaggio ha sentito e visto l'inizio dei lavori del campo da basket c'è stato grande entusiasmo e fermento. Sarà chiamato Lorenzo Santoni multipurpose court e sarà un simbolo eterno di aggregazione per la nostra comunità». Padre Elvis è stato preside della scuola, costruita dalla sua congregazione, fino a due anni fa, e ancora oggi è ben voluto da tutti. Per ulteriori informazioni sul progetto «Voyage au Camerun» e per seguire gli aggiornamenti diretti da Yaounde si può seguire il canale instagram @sixevents6 o la pagina facebook https://www.facebook.com/sixvents6.
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La Traviata… cantata e raccontata

Per i giovedì del circolo di cultura La Palma, la maestra Sabrina Modena e la sua classe di canto della Scuola musicale Alto Garda propongono il 9 novembre all’auditorium di Palazzo dei Panni «La Traviata… cantata e raccontata». Ingresso libero, inizio alle ore 20.45.
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Tracce nella nebbia

Per la rassegna «Diritti e libertà» venerdì 10 novembre è ospite della biblioteca civica di Riva del Garda Vincenzo Passerini, autore di «Tracce nella nebbia: cento storie di testimoni» (Vita Trentina, 2021). «Sono tracce nella nebbia, sono impronte nel deserto, sono segnali nel buio -scrive il curatore del libro, il noto giornalista, saggista e conduttore televisivo Marco Damilano- ti mostrano la strada che loro hanno percorso per primi, spesso cercandola da soli, guidati dalla loro coscienza nel momento di dire un sì o un no, animati dalla passione per la vita. I testimoni sono prima di tutto questo. Fanno vedere quello che non vediamo. Insieme le loro biografie uniche, irripetibili, compongono il mosaico, la necessità della testimonianza. Il testimone è dentro le cose, immerso nella sua realtà e nel suo tempo ma suggerisce che un altro mondo è possibile». Nato a Brentonico nel 1951, bibliotecario, Vincenzo Passerini è stato tra gli animatori di varie iniziative culturali e politiche (Rosa Bianca, Il Margine, La Rete, Costruire Comunità) e consigliere regionale del Trentino-Alto Adige dal 1993 al 2003. Ha presieduto dal 2011 al 2014 il Punto d’incontro fondato da don Dante Clauser, che a Trento accoglie le persone senza dimora. Dal 2015 al 2018 ha guidato la federazione del Trentino-Alto Adige del Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza). Ha pubblicato «Anch’io in fila alle sei. Con gli immigrati davanti alla questura» (2003), «Ricordati che sei stato straniero anche tu» (Il Margine, 2015) e, con Giorgio Romagnoni, La solitudine di Omran. Profughi e migranti, cronache di una rivoluzione» (Il Margine, 2018). Il suo ultimo libro è «Tracce nella nebbia. Cento storie di testimoni» (Vita Trentina, 2021). L’incontro, nella sala conferenze al terzo piano della biblioteca, inizia alle 20.30. Vincenzo Passerini dialoga con Walter Piombini. Ingresso libero.
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Leggere Calvino

Per festeggiare i suoi vent'anni di attività il gruppo di lettura «Il piacere dell'incontro» propone, nel centenario della nascita, una riflessione su uno dei maggiori autori del Novecento italiano, Italo Calvino. Gli incontri, tenuti dal professor Franco Brunelli, saranno in biblioteca nei mercoledì dall’8, del 15 e del 22 novembre dalle 17.30 alle 18.30. L’ingresso è libero. Intellettuale di grande impegno politico, civile e culturale, Italo Calvino (Santiago de Las Vegas de La Habana, 15 ottobre 1923 – Siena, 19 settembre 1985) è stato uno dei narratori italiani più importanti del secondo Novecento. Ha seguito molte delle principali tendenze letterarie a lui coeve, dal neorealismo al postmoderno, ma tenendo sempre una certa distanza da esse e svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente. I numerosi campi d'interesse toccati dal suo percorso letterario sono meditati e raccontati attraverso capolavori quali la trilogia «I nostri antenati», le raccolte di novelle «Marcovaldo» e «Le cosmicomiche» e il romanzo «Se una notte d'inverno un viaggiatore», uniti dal filo conduttore della riflessione sulla storia e la società contemporanea.
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REMIND - Cetra... una volta

La rassegna teatrale del comune di Riva del Garda inizia martedì 31 ottobre con un concerto-spettacolo di tributo al quartetto più celebre in Italia dagli anni Quaranta agli Ottanta. La musica, le canzoni, le parodie memorabili dell’indimenticabile Quartetto Cetra sono riproposti in questo spettacolo, scritto da Toni Fornari e per la regia di Augusto Fornari, da tre interpreti eccezionali che costituiscono un concentrato esplosivo di bravura, simpatia, bel canto e trascinano il pubblico nell’epoca splendente dei grandi varietà televisivi. Lo spettacolo si tiene martedì 31 ottobre nella sala Garda del Palazzo dei congressi (allestita a platea) con inizio alle ore 21. Un omaggio al mitico quartetto che, dopo la morte di Lucia Mannucci, chiude la meravigliosa parentesi di un gruppo che ha fatto veramente la storia della televisione e del teatro italiano. Per questo ancora una volta si sono riuniti i Favete Linguis, il trio vocale composto da Stefano Fresi, Toni Fornari ed Emanuela Fresi i quali, fin dall’inizio della loro carriera, si sono ispirati al Quartetto Cetra, ricalcando il loro peculiare stile comico-parodistico. In questo spettacolo interpretano tutte le canzoni di maggior successo dei Cetra e si esibiscono in esilaranti parodie musicali, sempre ricalcando lo stile raffinato ed elegante del celeberrimo, indimenticabile quartetto. Il biglietto, settore unico, costa 12 euro l’intero, 8 euro il ridotto generico (fino a 26 e oltre 65 anni di età, abbonati ad altre stagioni 2023-2024 del Coordinamento teatrale trentino previa presentazione dell’altro abbonamento), 5 euro il ridotto giovanissimi (fino a 18 anni di età). Le riduzioni non sono cumulabili. Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione applicata potrà essere verificata all’ingresso dello spettacolo. La prevendita dei biglietti è disponibile online sul sito sito www.trentinospettacoli.it fino alle ore 20 del giorno dello spettacolo, e di persona martedì 31 ottobre alla biglietteria del Palazzo dei congressi dalle 18 alle 20. La prevendita online è soggetta a commissione a carico dell’utente.
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Bonazza, Caproni e l'arte del volo

La galleria civica «Giovanni Segantini» propone due iniziative culturali con cui ricordare la figura, la vita e le opere di due illustri arcensi: il pioniere dell'aviazione Giovanni Battista «Gianni» Caproni, conte di Taliedo (Massone, 3 luglio 1886 – Roma, 27 ottobre 1957), e il pittore Luigi Bonazza (Arco, 1º febbraio 1877 – Trento, 4 novembre 1965). La prima iniziativa, venerdì 27 ottobre (anniversario della scomparsa di Gianni Caproni), è la proiezione del docufilm di Laura Strada «Gianni Caproni, pioniere del volo», all’auditorium di Palazzo dei Panni con inizio alle ore 20.45 e ingresso libero. Oltre all'autrice intervengono Giuseppe Ferrandi, direttore della Fondazione Museo storico del Trentino, e Romano Turrini, storico e biografo di Gianni Caproni. Il docufilm è stato realizzato dalla Fondazione Museo storico del Trentino e dal Museo dell'aeronautica «Gianni Caproni» di Trento con la collaborazione della Fondazione Cassa Rurale di Trento e di «In volo verso il futuro: cento anni dell'Aeronautica militare». La seconda iniziativa, dal 28 ottobre al 10 dicembre, è un percorso espositivo dedicato alle incisioni a tema aeronautico di Luigi Bonazza della collezione Caproni, «Bonazza, Caproni e l'arte del volo», allestito nello spazio della didattica di Palazzo dei Panni e aperto alla visita da martedì a domenica (lunedì chiuso) dalle 10 alle 12.30 e dalle 13.30 alle 18 (chiusure straordinarie l’1 e l’11 novembre) con ingresso libero. L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Casa degli artisti «Giacomo Vittone» di Canale di Tenno (gestita dai comuni di Tenno, capofila, Arco e Riva del Garda) è in collegamento con la mostra «Luigi Bonazza. L'ardore della bellezza», che sarà allestita alla Casa degli artisti a partire dal 4 novembre.
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Diritti e libertà: incontri in biblioteca

La biblioteca civica di Riva del Garda propone una novità: un ciclo di incontri sul tema «Diritti e libertà». Il primo appuntamento, giovedì 26 ottobre, ha per titolo «Idee a confronto», gli ospiti sono Alessandro Salvaterra, Aldo Riccadonna e i lettori del Gruppo di lettura della biblioteca. Inizio alle 20.30, ingresso libero.
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Edoardo 4D

Mercoledì 11 ottobre è ospite della biblioteca civica di Riva del Garda Francesca Sarti, autrice del libro «Edoardo 4D: nell'era del 3D averne 4 potrebbe essere un vantaggio?» (Isenzatregua, 2023). L'incontro vuole offrire un nuovo sguardo sulle menti neuroatipiche attraverso la lettura dell'albo e la creazione di un momento di immedesimazione con la difficoltà di apprendimento utilizzando piccoli specchi. Francesca Sarti è mamma e artista ceramista. Inizio alle ore 17; entrata libera e gratuita; l'incontro si rivolge a un pubblico adulto. Il libro tratta dei bambini come Edoardo, per i quali l'ostacolo a un accesso sereno all'apprendimento sembra essere nella mente degli adulti. La ricaduta sull'autostima di chi cresce in contesti poco preparati causa un preoccupante abbandono scolastico e una difficoltà a credere in se stessi. Il loro futuro è nelle mani di noi genitori docenti specialisti educatori. Mettersi in gioco uscendo dai soliti schemi e strategie facilita chi ha menti atipiche. Troviamo insieme nuove strade! Collegando il concetto a un'immagine a un racconto a un'esperienza è possibile trovare l'accesso a una mente intuitiva e creativa che può avere nella tecnologia una possibilità di espressione altrimenti negata: è comunque un percorso faticoso ma solo rendendo Edoardo competente lo potremo accompagnare verso la porta giusta dove le sue d possono essere solo delle consonanti del suo nome.
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Grisù, Giuseppe e Maria

Secondo appuntamento con la 26ª rassegna «Ottobre a teatro», sabato 7 ottobre, con la compagnia veneta La Moleta e la commedia in due atti di Gianni Clementi «Grisù, Giuseppe e Maria». Lo spettacolo va in scena al teatro parrocchiale all’oratorio Don Bosco con inizio alle ore 20.45. L’ingresso costa 8 euro, i biglietti si possono acquistare la sera dello spettacolo, all’entrata del teatro a partire da un’ora prima dell’inizio. Informazioni: 338 6886442 (Daria). Ambientata negli anni Cinquanta, la vicenda si svolge in una sagrestia della provincia veneta e vede per protagonista il parroco del paese, Don Gino, alle prese con i piccoli e grandi problemi dei suoi compaesani. In particolare si troverà a dover trovare soluzione ai guai di due sorelle: Maria, moglie di un minatore emigrato in Belgio, a Marcinelle (*), e Teresa, che tutti conoscono come seria e illibata. Alla loro storia si intreccia quella di altri personaggi, tra i quali il fedifrago farmacista del paese e il sagrestano Berto, invalido e bizzarro, vera e propria croce del povero Don Gino. Il testo, originariamente in dialetto napoletano, è stato adattato e tradotto in dialetto veneto da Daniele Marchesini della compagnia La Moleta di Colognola ai Colli in provincia di Verona. In scena Valentina Olivieri (Maria), Andrea Bordoni (don Gino), Nicola Marconi (Berto), G. Giordano, F. Marchesini e G. Corolaita (Teresa), D. Casagrande e D. Marchesini (Tano). Tecnico luci e fonico Massimo Gianese, scenografia e costumi della compagnia La Moscheta, musiche di Giannantonio Mutto. Regia di Daniele Marchesini. La rassegna «Ottobre a teatro», rassegna di teatro amatoriale dialettale organizzata dalla compagnia I Sarcaioli, si svolge dal 30 settembre al 4 novembre al teatro parrocchiale Don Bosco in viale dei Tigli, con spettacoli sempre di sabato e con inizio alle 20.45. Offre una selezione di sei pièce tra le più interessanti del momento in Trentino, con un’incursione fuori provincia, e il mandato di sostenere il teatro delle piccole compagnie e filodrammatiche e il dialetto. Una formula che da un quarto di secolo incontra un gradimento entusiasta e lusinghiero, con la quasi totalità degli spettacoli sold out già parecchi giorni prima del sipario. La rassegna ha il patrocinio del Comune di Riva del Garda e di Cofas (Compagnie filodrammatiche associate) e il contributo della Cassa Rurale Alto Garda-Rovereto.
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Bagel Comics: seconda settimana di festival

Seconda e conclusiva settimana, fino a domenica 8 ottobre, per BAGeL Comics, il primo festival del fumetto organizzato dalle biblioteche dell'Alto Garda e Ledro. Tutti gli incontri del festival, che si svolge nelle biblioteche di Arco, Riva del Garda, Dro e Ledro ed è iniziato il 27 settembre, sono a ingresso libero, mentre per i laboratori, anch’essi gratuiti, è richiesta la prenotazione (chiamando le biblioteche in cui si svolgono). Per quanto riguarda gli incontri, alla biblioteca di Dro martedì alle 18 ci sono Mirko Perniola (sceneggiatore per Bonelli Editore di Zagor, Nathan Never e Martin Mystère) e Silvia Corbetta (disegnatrice per Bonelli Editore di Nathan Never) e mercoledì alle 18 Letizia Depedri e Vyles: «Tra le vignette, avventure e disavventure nel mondo del fumetto autoprodotto». Giovedì alle 17 nella biblioteca della valle di Ledro a Bezzecca si potrà incontrare Alice Coppini, autrice della graphic novel «La mia strana amica» (Tunuè). Venerdì doppio appuntamento alla biblioteca civica di Riva del Garda: alle 18 l’incontro con Sofia Assirelli e Cristina Portolano, autrici di «Tettonica» (Feltrinelli Comics), in dialogo con Veronica Pacini (in collaborazione con il festival Giallo Garda); e alle 20.30 con Eva Rossetti e Valentina Grande, autrici di «Gertrude Stein e la generazione perduta» (Centauria), in dialogo con Clara Lotti. Sabato alle 10.30 a Riva del Garda l’incontro con Ernesto Anderle, in arte Roby il Pettirosso, in dialogo con Mara Facchetti (in collaborazione con il festival Giallo Garda); e alle 18 ad Arco con Simone Delladio che presenta «Esperienze d’inchiostro: dall’illustrazione dei giochi di ruolo a Dampyr» (Bonelli Editore). Domenica, ultimo giorno di festival, due gli incontri, entrambi a Riva del Garda: alle 10.30 con Armin Barducci, autore di «1991» (Eris edizioni), in dialogo con Ludovic Maillet; e alle 18 con Marta Bandirini, autrice di «Big Splash» (Beccogiallo), in dialogo con Veronica Pacini. Due i laboratori: venerdì alle 17 a Bezzecca «La banda del pallone», l’arte del fumetto con Loris de Marco (età da 7 anni in su, prenotazioni al numero 0464 592790 o per email all’indirizzo biblioteca@comune.ledro.tn.it); e sabato alle 15 a Riva del Garda il piccolo laboratorio intensivo di fumetti con Armin Barducci (età da 9 a 14 anni, prenotazioni al numero 0464 573806 o all’indirizzo biblioteca@comune.rivadelgarda.tn.it). Domenica, infine, ultimo appuntamento con il gioco: dalle 15 alle 18 nella biblioteca civica di Riva del Garda “Giochi da tavolo nel mondo del fumetto e dintorni”, in collaborazione con Giochingiro.
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Ad Arco il Festival dei cori popolari misti

Si svolge sabato 30 settembre e domenica 1° ottobre all’auditorium di Palazzo dei Panni il Festival dei cori popolari misti, un’occasione di incontro tra realtà corali diverse, ricca e stimolante non solo per i cori partecipanti, ma anche per il pubblico, che avrà modo di ascoltare numerosi cori. Accanto ai concerti ci saranno due momenti seminariali aperti a tutti (presidenti, maestri, coristi, amanti del canto popolare): uno incentrato sul confronto tra il repertorio popolare trentino, sardo, emiliano e del sud Italia, l’altro sul confronto tra la vocalità del coro popolare misto e di quello maschile. Il festival è un’opportunità di formazione personale ed anche di gruppo. La presenza di maestri esperti e autorevoli è garanzia della qualità dei contenuti e della loro positiva ricaduta sui partecipanti. Conoscere le caratteristiche della tradizione popolare di altre regioni permette di allargare i propri orizzonti culturali e musicali ed anche di ritrovare possibili spunti di approfondimento nel proprio territorio. L’ingresso è libero e gratuito fino all’esaurimento dei posti. Presenta Ugo Baldessari. Il programma Sabato 30 settembre ● ore 16-18 Seminario con tema “Esperienze di ascolto e confronto tra il repertorio popolare trentino, sardo, emiliano e del sud Italia”, relatori: Mauro Pedrotti (esperto di vocalità, maestro del Coro della Sat); Elide Melchioni (etnomusicologa, musicista, maestra del coro Farthan di Bologna); e Alessandro Catte (compositore, maestro di cori sardi, presidente della commissione artistica della Federazione sarda regionale corale). ● ore 18.30-20.30 Concerto dei cori popolari misti: coro La compagnia del canto, valle Rendena coro Torre franca, Mattarello coro Rondinella, Mezzana corale Sette torri, Storo Domenica 1° ottobre ● ore 16-18 Seminario con tema "Il coro misto di ispirazione popolare: vocalità, repertorio, esecuzione", relatori: Mauro Pedrotti (esperto di vocalità, maestro del Coro della Sat); Giorgio Larcher (musicista, esperto di vocalità, maestro della Corale Antares); Mario Lanaro (musicista, compositore, maestro di cori, docente presso il conservatorio di Verona). ● ore 18.30-20 Concerto dei cori popolari misti: coro Rio bianco, Panchià coro Amicizia, Volano coro Bella ciao, Trento Foto coro La compagnia del canto: https://www.cultura.trentino.it coro Torre franca: https://www.facebook.com/ctorrefranca coro Rondinella: https://www.facebook.com/profile.php?id=100063611495091 corale Sette torri: https://www.facebook.com/corale.settetorri coro Rio bianco: https://www.facebook.com/cororiobiancopanchia coro Amicizia: https://www.facebook.com/coroamiciziavolano coro Bella ciao: https://www.facebook.com/people/Coro-Bella-Ciao
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Facciamo sparire la sclerosi multipla

La mela di Aism, l’Associazione italiana sclerosi multipla, arriva anche nell’Alto Garda, mercoledì 4 ottobre in piazza Cavour a Riva del Garda dalle 14 alle 19. Con il tuo contributo potrai sostenere la ricerca scientifica su sclerosi multipla e patologie correlate e garantire i servizi destinati alle persone colpite, la maggior parte delle quali sono giovani tra i 20 e 40 anni. Anche quest’anno l’evento si svolge in occasione del Dono Day, mercoledì 4 ottobre, giornata istituita per promuovere i valori della solidarietà e del dono. In tutta Italia i volontari dell’associazione offrono un sacchetto di mele in cambio di un’offerta; i fondi raccolti andranno a sostenere la ricerca scientifica sulla sclerosi multipla e le patologie correlate e a sostenere i servizi dedicati alle persone colpite sul territorio. L’iniziativa rappresenta inoltre un momento di grande visibilità che coinvolge l’intera associazione, l’opinione pubblica, i mass media e le aziende partner dell’iniziativa. La campagna «Facciamo sparire la sclerosi multipla» si svolge sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica. Testimonial di quest’anno è Alessandro Borghese, noto chef e conduttore televisivo, assieme ad altre personalità del mondo dello spettacolo, del cinema e dello sport. La sclerosi multipla è una malattia cronica, imprevedibile e spesso invalidante, una delle più gravi del sistema nervoso centrale. il 50% delle persone con sclerosi multipla sono giovani, prevalentemente la diagnosi è tra i 20 e i 40 anni. Con un rapporto di 2 a 1 colpisce di più le donne degli uomini. Le cause della malattia sono tuttora sconosciute e non esiste una cura risolutiva. La ricerca scientifica è fondamentale per trovare una soluzione e individuare migliori terapie per rallentarne la progressione e migliorare la qualità di vita delle persone che ne sono affette. Però i fondi oggi disponibili sono insufficienti: solo un progetto su sei viene finanziato. Aism assieme alla sua Fondazione Fism è il principale ente di riferimento per la sclerosi multipla e patologie correlate in Italia e terzo ente a livello mondiale per l’impegno a indirizzare e sostenere la ricerca, dopo Stati Uniti e Canada, insieme al Regno Unito. Per la ricerca scientifica ha investito 40 milioni di euro negli ultimi 6 anni, 5,3 milioni nel solo 2022.
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Riva del Garda e Australia ricordano Angelo Confalonieri

Ci sarà anche l’ambasciatrice australiana presso la Santa Sede, Chiara Porro, venerdì 22 settembre alla serata «La storia di Angelo Confalonieri, il nostro concittadino che visse con gli aborigeni d’Australia». Relatore sarà Rolando Pizzini, ideatore e coordinatore della ricerca italo-australiana che ha portato alla pubblicazione della monografia scientifica dedicata alla figura del missionario rivano, «Angelo Confalonieri fra gli aborigeni d’Australia» (Edizioni del Faro, 2023). L’appuntamento è a Palazzo Martini a partire dalle ore 18, l'ingresso è libero. Rolando Pizzini ha tenuto lezioni e conferenze in Italia, in Brasile e in Australia. Ha pubblicato vari libri ed è esperto di arti marziali e sport da combattimento. Ha contribuito alla realizzazione di alcuni progetti di solidarietà per bambini poveri in Brasile e alla salvaguardia di 600 mila ettari di foresta amazzonica. Insegna religione a Trento al liceo classico «Giovanni Prati» e nella Casa circondariale. Una figura nobile, quella di Angelo Confalonieri, importante, che contrastò, con la sua vita, la deumanizzazione nei confronti degli aborigeni australiani, e quindi autore di una delle pagine più significative dei rapporti fra il mondo occidentale e le civiltà native. Una figura che merita di essere ricordata e conosciuta, specie dai suoi concittadini. Pizzini, conclusa e pubblicata la sua ricerca, durata 14 anni, a Palazzo Martini presenterà anche aspetti nuovi e decisamente importanti del missionario rivano.
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Le penne dell’orco

Giovedì 3 agosto al festival «L'Òra dei burattini» arriva una sorprendente baracca a forma di nave con un marinaio-burattinaio che naviga insieme ai suoi burattini. Si tratta dello spettacolo «Le penne dell’orco» della compagnia ligure Teatro delle 12 lune del burattinaio, attore, musicista e regista Italo Pecoretti, che si tiene nel parco del Pernone a Varone con inizio alle ore 18.30 (se piove, nella vicina chiesetta), preceduto, alle 17, da «Favole e burattini», laboratorio con letture animate e realizzazione di personaggi. Ingresso libero sia allo spettacolo sia al laboratorio. Una principessa rapita, un Re ammalato e soltanto le miracolose penne dell’orco in grado di salvarlo. Per fortuna un coraggioso giovane affronterà ogni ostacolo per salvare il Re, e con l’aiuto di un frate pazzerello, un Conte e una simpatica talpa, ritroverà la sua innamorata, mandando in malora i piani malvagi del diavolo che come è risaputo, nulla può contro il vero amore! Una storia divertente e appassionante dove non mancheranno i colpi di scena e… di bastone! Testo, musiche e burattini sono di Italo Pecoretti, la durata di 50 minuti.
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Torna a Riva del Garda la Festa della musica

Torna a Riva del Garda la Festa della musica, uno degli appuntamenti più amati dell’estate, l'evento che celebra ogni anno l’inizio della stagione calda all’insegna della musica. La seconda edizione si svolgerà in due serate: domenica 18 e mercoledì 21 giugno. Nella serata di domenica la città sarà percorsa da vari eventi realizzati con la collaborazione delle associazioni musicali del territorio altogardesano. In piazza delle Erbe ci sarà la Scuola musicale Alto Garda: alle 18 con "Girotondo di suoni", percorso musicale per i bambini da 4 anni in su con attività di musica e movimento, e "I portici risuonano", prova di strumenti aperta ai bambini dai 7 anni in su; dalle 19 la maratona pianistica degli allievi della scuola e dalle 20.30 "La festa delle voci", esibizione delle voci liriche. In galleria San Giuseppe dalle 17 alle 19 ci sarà l'associazione Rinia con “Ensamble Prrenjas”, musica e balli tradizionali albanesi. A Palazzo Martini alle 17.30 l'associazione Amici della musica proporrà la presentazione del libro “Nel gran teatro del mondo” di Giovanni Vitali, dedicato alla lirica italiana dal 600 al 900. In piazza Cavour alle 18 si esibirà la Banda della valletta dei liberi falchi nel concerto spagnolo “Con fuego”, a seguire, a partire dalle 20, "The Experience of Music. From Beethoven to Queen", con Giuseppe Fiorenza al pianoforte e Pietro Roffi alla fisarmonica. In piazza Cesare Battisti dalle 18 a mezzanotte l'associazione Il buco proporrà “Infrasuoni on stage”, ovvero giovani musicisti alla sfida del palco, con Adrenalina Riders, Euphonix, No Panic e Sbadaband. In piazza Tre Novembre l'associazione Warning in collaborazione con Sonà, Sixevents e Busanetwork propone “Fuori dal comune”: alle 17 Marti Luz in "Acoustic dream", alle 17.45 Fede Baracchi in uno spettacolo di pop artistico; a seguire, dalle 20 a mezzanotte, "Main stage": Under the Goat (ore 20, easy rock), Alisa Maitea Band (ore 21, pop rock), Ziliani Band (ore 22, pop funk), dj Remo'o (ore 23, funk world). Con postazione drink. Inoltre l'associazione Musica Riva dalle 18 proporrà uno spettacolo itinerante, "The Surprise of Music", flash mob in the city con Pietro Roffi alla fisarmonica. Nella serata di mercoledì, primo giorno di primavera, alle 20.45 nel cortile della Rocca andrà in scena “In ricordo di Fabio Rossato”, concerto con quintetto di fisamoniche, chitarra, flauto, tromba e voce organizzato dal Conservatorio Bonporti di Riva del Garda. In piazza Cesare Battisti dalle 19 alle 23 l'associazione Warning in collaborazione Sonà, Sixevents e Busanetwork proporranno invece “Fuori dal comune”; alle 19 P4 (rock), alle 20 Nick Petricci (fusion prog rock), alle 21 Deaf Players (mod style) e alle 22 The Magnetics (ska steady).
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Da me a te

S’intitola «Da me a te» il ciclo di due conferenze che si svolge ad Arco martedì 16 e mercoledì 17 maggio per la Giornata internazionale contro l'omofobia, la bifobia e la transfobia. L’iniziativa vuole fornire la possibilità di attraversare l’argomento delle soggettività Lgbtqia+ conoscendola da vicino e di là da semplificazioni e stereotipi. La prima conferenza, in particolare, proporrà una serie di testimonianze dirette di chi vive una identità sessuale e affettiva dell’universo Lgbtqia+, grazie alle quali conoscere da dentro, ovvero dal vissuto delle protagoniste e dei protagonisti, la realtà e la quotidianità rispetto a temi quali l'omoaffettivitá, il rispetto delle differenze, i diritti. Il primo incontro, martedì 16 maggio all’auditorium di Palazzo dei Panni con inizio alle 20.30, si intitola «Orizzonti inclusivi»: saranno proiettati dei video per facilitare la comprensione di temi quali stereotipo, pregiudizio, discriminazione, bullismo, omobilesbotransafobia. Relatori saranno Shamar Droghetti, presidente di Arcigay del Trentino, e Marina Zanotelli per Agedo Trentino (Associazione genitori di omosessuali), che tratteranno del significato della sigla Lgbti (lesbiche, gay, bisessuali, transessuali e intersessuali) e di pregiudizi e stereotipi che nascono dalla incomprensione dovuta alla mancata conoscenza del significato di questi termini e delle loro differenze. All'interno di questo modulo si tratterà anche il tema dell’orientamento sessuale e dell'identità di genere; il fenomeno dell’omo-bi-lesbo-transfobia e degli stereotipi di genere; e il tema del coming out, in rapporto col concetto di outing. Il secondo incontro, mercoledì 17 maggio al Sottotetto Urban Space al parco Nelson Mandela con inizio alle 17.30, è «DiversƏ da chi?», incentrato sul tema dell’identità sessuale e affettiva e di come questo si relazioni con le soggettività Lgbtqia+ (sigla che riunisce i termini lesbica, gay, bisessuale, transgender e transessuale, queer, intersessuale, asessuale e, con il +, altri orientamenti sessuali e identità di genere). Relatori saranno Clarissa Filippi, laureanda in scienze e tecniche psicologiche e specializzanda in psicosessuologia clinica applicata, e Barbara Chemotti, disability and diversity manager. Si parlerà di identità sessuale e affettiva, della sua composizione e di come possa evolvere e cambiare nel tempo; e saranno forniti strumenti e informazioni per comprendere le persone Lgbtqia+, la loro sensibilità e le loro difficoltà, oltre che il loro diritto di pari cittadinanza. La conferenza stampa di presentazione del ciclo «Da me a te» si è svolta nella tarda mattina di venerdì 12 maggio in municipio ad Arco, presenti per l’amministrazione comunale l’assessore alla cultura Guido Trebo e Tommaso Ulivieri, consigliere comunale con deleghe a inclusione, diritti civili, beni comuni, laicità e pace; per Arcigay Trentino era presente, in videoconferenza, il presidente Shamar Droghetti.
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Prende il via venerdì 12 maggio ad Arco la seconda edizione del Festival della letteratura ambientale, intitolato «Pensieri in un ambiente che cambia».

Rispondere alla sfida della sostenibilità significa anche valorizzare e diffondere nuove risorse culturali. Il festival dà voce alla letteratura, alla filosofia e alla poesia per provare a tracciare nuovi sentieri, nuovi modi di intendere e vivere il rapporto con l’ambiente e con gli altri. Perché i libri, con le riflessioni e le idee che contengono, possono costruire informazione e conoscenza, trasformare la nostra esperienza e stimolarci ad agire. Il cambiamento parte da piccoli semi. Sette appuntamenti al parco Nelson Mandela e sul territorio arcense per raccontare l’ambiente che cambia, le responsabilità dell’uomo ma anche le armonie e le resistenze della natura e quali strade intraprendere, per provare a trasformare l’attuale crisi ambientale e climatica in una opportunità. «Per rispondere alle sfide attuali -spiegano gli organizzatori- è necessario rivedere alcuni dei nostri modelli sociali, culturali ed economici, partendo delle basi, mediante una revisione collettiva e condivisa. Il festival vuole creare occasioni di incontro, dialogo e riflessione per la comunità dell’Alto Garda e non solo, perché solo dal confronto e dalla partecipazione può nascere un cambiamento duraturo». Il programma propone incontri con autori di prestigio, ma anche passeggiate letterarie, per riflettere in cammino e osservare il territorio della città arcense, e letture animate per bambini, perché si diventa anche quello che si è respirato sin da piccoli. Si comincia venerdì 12 maggio parlando del ruolo della conoscenza scientifica nella comprensione dell’attuale crisi climatica. Alle ore 18 al Sottotetto Urban Space al parco Nelson Mandela Roberto Battiston, professore ordinario di Fisica sperimentale dell’Università di Trento, presenta il suo ultimo saggio «L’alfabeto della natura. La lezione della scienza per interpretare la realtà» (Rizzoli, 2022). Sabato 13 maggio alle ore 17 Rocco Scolozzi, docente di Pensiero sistemico e previsione sociale all’Università di Trento, conduce la prima passeggiata letteraria alla Lizza del castello, per parlare dei limiti dello sviluppo e di sostenibilità. Il ritrovo è al Sottotetto Urban Space al parco Nelson Mandela. Domenica 14 maggio alle ore 17 Chiara Parisi propone una lettura animata per bambini sui temi della biodiversità urbana, presso gli orti sociali del parco Nelson Mandela. Venerdì 19 maggio alle ore 18 interviene la giornalista Fausta Speranza con il suo libro «Il senso della sete» (Infinito Edizioni, 2021) per parlare di acqua e di diritto al suo accesso. L’appuntamento è sempre al Sottotetto Urban Space al parco Nelson Mandela. Sabato 20 maggio alle ore 17 Gabriele Bertacchini, naturalista, e Viola Ducati, divulgatrice ambientale, conducono la seconda passeggiata letteraria, dal titolo «La cultura del limite: noi nella relazione con gli altri», in occasione della Giornata mondiale delle api. Al termine, sosta presso le arnie di Annalisa in località Moletta, sulle rive del Sarca. Domenica 21 maggio dalle ore 9 alle ore 14, in occasione della Giornata mondiale della diversità ecologica, la Sat propone una giornata di piantumazione degli abeti a San Giovanni al Monte, in compagnia del Gruppo alpinismo giovanile. Venerdì 26 maggio alle ore 18 Marco Albino Ferrari, giornalista, scrittore e sceneggiatore, propone il racconto dal vivo «Assalto alle Alpi», trattato dal suo omonimo libro appena pubblicato per Einaudi. Appuntamento al Sottotetto Urban Space al parco Nelson Mandela. Tutti gli incontri sono a partecipazione libera. In caso di brutto tempo gli incontri con gli autori si svolgeranno presso la sede della Sat di Arco in via Sant’Anna 42, mentre le passeggiate letterarie e le letture animate saranno realizzate in forma ridotta al Sottotetto Urban Space. Per l’intera durata del festival tutti i libri potranno essere consultati alla biblioteca civica «Bruno Emmert» e acquistati alla cartolibreria Cazzaniga. Il Festival della letteratura ambientale è organizzato dalla Sat di Arco, con il patrocinio e il sostegno del Comune di Arco, con la collaborazione della biblioteca civica «Bruno Emmert» e dell’associazione Busa consapevole, e con il contributo di Apt Garda Dolomiti, Bacino imbrifero montano Sarca-Mincio-Garda, Cassa Rurale Alto Garda-Rovereto, Distilleria Marzadro e Gobbisport. Il festival si inserisce nel più vasto calendario nazionale del Festival dello sviluppo sostenibile 2023 promosso da Asvis, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile.
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Tre presentazioni librarie in biblioteca

Sabato 22 aprile la biblioteca civica di Riva del Garda propone tre presentazioni librarie, due la mattina (ore 10.30) e una il pomeriggio (ore 16.30). La mattina l’incontro è con Giovanna Sartori De Vigili e Claudio Tugnoli che presentano, rispettivamente, «I giardini dell’anima» e «Homo Viator: Tanka del viandante», entrambi editi da Edizioni del Faro nel 2022. La proposta è nell’ambito del ciclo di incontri con l’autore «Donne e uomini in cammino: storia, storie, poesia», frutto della collaborazione tra la biblioteca e l'associazione Riccardo Pinter. Dialoga con gli autori Graziano Riccadonna; con l’accompagnamento musicale degli allievi del Conservatorio Bonporti di Riva del Garda e le letture dei volontari della biblioteca. Il pomeriggio l’ospite è Eleonora Urso con il libro «La casa sul lago salato» (Nolica Edizioni, 2022), per la rassegna Spa (Spazio libero autori), a disposizione di tutti gli autori che vogliano presentare liberamente il proprio libro. I giardini dell’anima Questo nuovo libro di Giovanna Sartori De Vigili lo potremmo definire un breviario di un’anima che desidera raccogliersi per recuperare attraverso l’amata scrittura il ricordo di giorni quieti e feriali rubando attimi preziosi alla corsa del tempo. Sono fotogrammi, piccoli accadimenti, sussulti, profumi, melodie, incanti, posizionati ora da uno sguardo maturo in un’orchestrazione capace di dosare la luce, l’impasto, la stesura dei colori all'interno di un tempo narrativo che assume qua e là un tono epico. Giovanna Sartori De Vigili ha trascorso i primi diciassette anni ad Arco (TN), fino alla morte del padre Domenico, pneumologo. Nello stesso anno (1955), si è trasferita con la famiglia a Rovereto. Laureatasi in Lettere a Bologna, ha insegnato per trent’anni, per poi dedicarsi alla scrittura, sua passione fin dall'adolescenza. Si è spesso classificata tra i primi posti in concorsi nazionali ed è presente anche in alcune riviste poetiche e antologie. Homo Viator: Tanka del viandante I confini sono i connotati dell’ordine diabolico che sancisce la rivalità omicida come tratto immarcescibile della coesistenza dei diversi gruppi umani. Ma i confini sono invisibili poiché introducono differenze e discontinuità prive di qualsiasi oggettività e ragion d’essere. Il confine innalza una barriera di distinzione che mira a giustificare la separazione e la contrapposizione, come pure la connotazione della mobilità naturale degli esseri umani, di homo migrans, come invasione, intrusione, immigrazione clandestina. Così i confini predispongono la criminalizzazione del diritto degli esseri umani a spostarsi, a muoversi liberamente sul pianeta. Camminare è l’azione più naturale e salutare degli esseri umani, secondo una tradizione medica millenaria e ripresa da Rousseau e Nietzsche, ma andare oltreconfine espone a possibili, inattese rappresaglie. Claudio Tugnoli, già docente di filosofia e storia nei licei, attualmente collabora con il Dipartimento di Sociologia dell’Università di Trento con attività seminariali. È autore di numerosi saggi e articoli di argomento filosofico (con particolare attenzione all’opera di John McTaggart e di René Girard), nonché di traduzioni e curatele di opere di Rousseau, Voltaire, Wundt, McTaggart e autori contemporanei. Tra i lavori più recenti: «Libero arbitrio. Teorie e prassi della libertà» (Liguori editore, Napoli 2014); «Ritratto dell’anima/Anima del ritratto» (Osiride, Rovereto 2014). Questa è la sua terza prova poetica in versi brevi, dopo «Sarà forse la rana, o alcun che solo canti. Centosei haikai» (Manni Editore, 2013) e «Or tutta la palude è come un fiore. Nuovi haikai» (Il Monogramma 2014). La casa sul lago salato Giulia è incaricata del restauro del grande parco di Villa Palestri a Gelsi, appartenuta a un famoso scrittore. Vi si trasferisce con i figli e il marito Achille, ma quest'ultimo dopo tre giorni scompare misteriosamente nel nulla e Giulia assume Simone, un investigatore. Nel frattempo l'ispettrice Sara Lepri indaga su un omicidio. Ben presto Sara e Simone iniziano a collaborare perché i due casi sembrano collegati a un terribile delitto irrisolto avvenuto proprio a Villa Palestri nel 1996. Eleonora Urso, classe 1996, è nata e vive in Trentino. Da sempre creativa e fantasiosa, si iscrive all’università, ma capisce ben presto che non è la strada giusta per lei. Dopo un periodo difficile, decide di ascoltare una vocina interiore che la invita a cercare qualcosa di totalmente suo che la faccia sentire libera. Unisce così il piacere della lettura al divertimento di sfoderare idee nuove e originali, e nasce «Fatali verità» (Bookabook, 2021), con la cui pubblicazione l’autrice ritorna a credere in se stessa e capisce finalmente la sua vocazione.
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Domenica il Memorial Giacomo Sartori

Torna domenica 23 aprile il torneo amatoriale di burraco intitolato a Giacomo Sartori, che si svolge nella sala pubblica a lui intitolata, in piazza della Mimosa. Giacomo Sartori, membro fondatore dell'associazione Vivirione e suo primo presidente, personalità importante per il rione Due Giugno, si è speso tantissimo in favore dell'integrazione sociale del quartiere, organizzando numerosi eventi e riuscendo a coinvolgere le persone più diverse per età, nazionalità, cultura, dai bambini e dalle famiglie fino agli anziani. Una persona che si è distinta per il carisma, per la capacità e la voglia di coinvolgere, di organizzare e di condividere, che tanto ha dato alla sua piccola comunità, nella quale il suo ricordo è ancora molto vivo. Tra le tante sue iniziative, aver ideato e fondato l'associazione Vivirione, che nel tempo è cresciuta e si è ampliata, sempre mantenendo una forte attenzione al tessuto sociale e alle persone. L’anno scorso, a sei anni dall'inaugurazione della sala pubblica a lui dedicata dal Comune di Riva del Garda, il direttivo e tutti i volontari che adesso stanno portando avanti le sue idee e i suoi progetti hanno voluto ricordarlo con affetto e gratitudine, dedicandogli una edizione di questo torneo pensato per coinvolgere tutto il quartiere con un momento di condivisione e di gioco, in linea con l’attività e la lezione di Giacomo Sartori. Il programma ore 14 iscrizioni ore 14:30 inizio del torneo ore 18:30 fine del torneo ore 19:30 cena sociale
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La benedizione dei barcaroi

Sabato 22 aprile torna la tradizionale «benedizione dei barcaroi»: l’arciprete decano della città, don Dario Silvello, benedice le imbarcazioni, al largo al capitello della Madonnina. Il raduno delle barche è alle 9.30 al porto della Catena, nei pressi del municipio, dove alle 9.45 inizierà la processione di barche dirette al capitello, all’ingresso del golfo di Riva del Garda. Aprirà la cerimonia il saluto del presidente dell’associazione Amici delle tirlindana Albano Candolfo, seguirà il saluto del sindaco Cristina Santi e, quindi, la benedizione ai barcaroi impartita da don Dario. La cerimonia si concluderà come consuetudine con la poesia di Giacomo Floriani «La Madonina» recitata dal prof. Livio Parisi. Per l'occasione le ditte Furletti e Cattoni metteranno a disposizione gratuitamente i loro pedalò per tutti coloro che volessero assistere alla cerimonia sul lago. Saranno disponibili anche dei posti sulle barche dei pescatori e i primi dieci fortunati potranno prendere posto gratuitamente a bordo del veliero Siora. Tutti i naviganti per lavoro o per diletto sono invitati a partecipare. L’iniziativa è organizzata dagli Amici della tirlindana in collaborazione con l’amministrazione comunale e il supporto del Corpo volontario dei vigili del fuoco di Riva del Garda.
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Grazia Bridi è «La Maria Zanella»

Grazia Bridi che interpreta «La Maria Zanella» di Sergio Pierattini chiude venerdì 21 aprile all’auditorium dell’oratorio San Gabriele ad Arco «Teatro per uno», la nuova rassegna di monologhi d’autore organizzata dal Comune di Arco in collaborazione con l’associazione Noi Oratorio Arco. Una storia drammatica eppure semplice, quasi banale: di quelle che “ne sono successe tante”. Quando però il racconto è in prima persona, la cronaca diventa dramma intimo e totalizzante. «La Maria Zanella» racconta la sua versione e induce a riflettere sugli esclusi, quelli che nascono con “un segno addosso”. Regia di Sergio Bortolotti; a cura di Tim, Teatro instabile di Meano; assistenza tecnica luci e suono di Stefano Bassetti, Nicola Merci e Andrea Volani. Inizio alle ore 21, durata due ore. L’ingresso costa 5 euro, prevendita all’indirizzo https://ticket.cinebot.it/arco.
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Ad Arco la Pasqua è musica

Entra nel vivo il programma della Pasqua musicale arcense, il festival di musica classica e sacra eseguita nei luoghi più belli di Arco, che da venerdì a domenica propone i tre concerti clou della 51ª edizione, per entrare con la musica nel pieno del periodo pasquale. Venerdì 7 aprile nella chiesa evangelica della Santissima Trinità si tiene la Liturgia della Parola, celebrazione ecumenica della Passione a cura, insieme, del pastore Anton Geiser, predicatore della Chiesa evangelica in Germania e già pastore ad Arco, e del parroco della città, don Francesco Scarin, con i solisti della Pasqua musicale arcense, il quartetto di corni composto da Andreas Imkampe, Antje Beyer, Gerd Beyer e Samuel Gassert (inizio alle ore 16). Sabato 8 aprile l’Orchestra della Pasqua musicale arcense diretta dal Mo. Juheon Han propone nel salone delle feste del Casinò municipale un concerto sinfonico con musiche di Ludwig Van Beethoven (la ouverture da Egmont, op. 84), di Richard Strauss (il concerto per corno e orchestra n. 1, op. 11 in mi bemolle maggiore, solista Fabian Schröder) e di Pëtr Il’ič Čajkovskij (il concerto per violino e orchestra, op. 35 in re maggiore, solista Gustavo Surgik). Inizio alle ore 20.45, direzione artistica di Peter Braschkat. Domenica 9 aprile, infine, il tradizionale concerto di Pasqua nella chiesa Collegiata dell’Orchestra della Pasqua musicale arcense, direttore il Mo. Juheon Han, con musiche di Wolfgang Amadeus Mozart: la sinfonia n. 31, Kv297 (Pariser) in re maggiore e il concerto per violino e orchestra n. 5, Kv 219 in la maggiore, solista Chiarlotte Thiele. Inizio alle ore 20.45, direzione artistica di Peter Braschkat. La Pasqua musicale arcense è organizzata dal Comune di Arco con il sostegno della Regione autonoma Trentino-Alto Adige, in collaborazione con la sezione di Riva del Garda del Conservatorio di musica F. A. Bonporti, la Scuola musicale Alto Garda, la Parrocchia di Arco e la Comunità evangelica di Merano. Tutti i concerti sono a ingresso libero. La Pasqua musicale arcense L’idea della Pasqua nasce nel 1973 con un piccolo prologo musicale; all’anno seguente risale la prima edizione, con tre concerti in calendario. Da allora la rassegna si è ripetuta incessantemente, esclusi il 2020 e il 2021, gli anni della pandemia. L'idea nasce dal musicista Peter Braschkat, che si confronta con il pastore Otto Zanfrini della comunità evangelica e con mons. Luigi Flaim, decano cattolico di Arco. Si vuole, attraverso la musica, creare le migliori condizioni di relazione e di scambio culturale fra il mondo germanofono e quello italiano, che ad Arco storicamente convivono. Il progetto viene sviluppato con l'allora Azienda autonoma di cura e soggiorno, guidata da Pietro Forcinella. Si uniscono le lingue, le culture e le tradizioni, nell'ottica di consolidare la costituenda Unione Europea, costruendo un'orchestra internazionale, composta di musicisti provenienti da diverse nazioni. Dopo cinquant'anni e idealmente cinquanta edizioni, l’Europa è diventata una realtà concreta: sono scomparse le frontiere, esiste una moneta unica, anche l'entità politica ha preso forza e valore. Ma quando se ne parlava all'inizio della manifestazione, l'Europa era più un auspicio che una realtà. Dalla prima edizione a oggi la direzione artistica è stata curata instancabilmente e pro bono dal maestro Peter Braschkat, già direttore dell'orchestra sinfonica di Heilbronn e docente di direzione d'orchestra presso l'Accademia di Mannheim. Il direttore dell'orchestra della Pasqua musicale arcense, che fino al 2017 era stato Peter Braschkat stesso, è ora il maestro coreano Juheon Han. Nel corso di cinquant'anni, anche la cultura musicale di Arco ha avuto, grazie a questo festival, un notevole incremento; grazie all'ambiente creatosi intorno alla manifestazione sono infatti nate la Camerata musicale città di Arco e l'Ensemble vocale Nicolò d'Arco, che oggi partecipano alla rassegna con loro specifici concerti, e anche la prima scuola musicale cittadina, ora confluita nell'importante realtà della Smag, si formò su stimolo di questo evento internazionale. Nel corso degli anni il festival ha ospitato eccellenze internazionali della musica, come i pianisti Gerhard Oppitz (Germania) e una giovanissima e già straordinaria Beatrice Rana, ora una delle musiciste più affermate a livello nazionale. Il prosieguo del programma venerdì 14 aprile, ore 20.45 Arco, auditorium di Palazzo dei Panni Conservatorio “F. A. Bonporti”, sezione di Riva del Garda Concerto Musica per voci soliste, pianoforte e quartetto di fisarmoniche sabato 15 aprile, ore 20.30 Arco, centro internazionale Via Pacis Gruppo Music Worship School di Via Pacis Worship for Peace Indie-pop-rock e christian music domenica 16 aprile, ore 17.30 Arco, salone delle feste del Casinò municipale Orchestra di fisarmoniche “Città di Arco” Concerto di primavera
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Semplicemente io

La galleria civica Craffonara ospita dal 31 marzo al 10 aprile la mostra fotografica di Ilaria Piazza «AtipicaMente. Semplicemente io». Sarà anche proiettato il cortometraggio di Giambattista Pesarini «AtipicaMente 7 sfumature» e saranno presentate opere letterarie a tema: poesie di Francesca Tricarico e testi letterari di Lucrezia Grillo, Nina Bianchin e Red Fryk Hey. In mostra anche l'arte in ceramica di Francesca Sarti. Una narrazione in forma artistica delle vite delle persone neurodivergenti ideata dall'artista altogardesana Ilaria Piazza che ha l’obiettivo di superare il concetto di disabilità e le sue classificazioni. L’iniziativa è proposta in occasione della Giornata mondiale della consapevolezza sull’autismo dall’associazione di genitori «I lari» (www.associazioneilari.it) con il patrocinio dei Comuni di Arco e di Riva del Garda e in paternship con il Comune di Dro, con la compartecipazione della Provincia autonoma di Trento, la collaborazione di Dana Italia, Oasi Vallelaghi aps, See Saw Project, Pro loco Sant’Antonio, Studio dr. Dutto, Smarmellata, Cinema du desert, Bistrot Maloja, Canale Scuola, Dsa Trentino, Encontrarte, Filodrammatica CeDro, Fioreria Ischia, Libreria Cazzaniga, Linea Flex Arco, Luogo Comune, Quadrifoglio aps, Salone Paola, Fondazione della Comunità Brasciana, La Mirtilla, Mami Voice, Alla Ribalta. L’inaugurazione è venerdì 31 marzo alle ore 18.30, a cura di Mariana Raffaelli. Quindi la mostra sarà aperta alla visita gratuita fino al 10 aprile sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19 e mercoledì, giovedì e venerdì dalle 15 alle 19; apertura eccezionale il giorno di Pasquetta, lunedì 10 aprile, dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 19.
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Ad Arco la Pasqua è nuovamente «musicale»

Si svolge dal 31 marzo al 16 aprile la 51ª edizione della Pasqua Musicale Arcense, il festival di musica classica e sacra eseguita nei luoghi più belli del territorio da formazioni di natura e di provenienza diversa: orchestre, ensemble e cori che propongono un'offerta variegata di programmi musicali. Tutti i concerti sono a ingresso libero. L’edizione 2023 propone nove concerti, in sedi diverse, di realtà locali e dell'Orchestra internazionale della Pasqua musicale arcense. Il cuore della manifestazione è costituito come sempre dai due concerti del sabato e della domenica di Pasqua, con la presenza straordinaria del violinista Gustavo Surgik, solista presso la Stuttgart Staatoper, di Fabian Schröder, cornista presso la Stuttgartrt Philarmoniker, e di Charlotte Thiele, giovanissima violinista attualmente residente presso la Bad Reichenhaller Philharmoniker. Il concerto di apertura, venerdì 31 marzo, è affidato alla Scuola musicale Alto Garda, che nella chiesa dell'Addolorata a Bolognano esegue lo Stabat Mater di Luigi Boccherini e due concerti di Antonio Vivaldi (inizio alle 20.45), grazie all'impegno dei docenti Sabrina Modena con la classe di canto lirico e di Stefano Roveda con l'orchestra d'archi della scuola; al clavicembalo sarà inoltre impegnato il maestro Enrico Toccoli. Il secondo concerto è con la Camerata musicale città di Arco che ospita anche il coro Schola Poliphonica del santuario di Monte Berico, con il Magnificat di John Rutter diretto dalla maestra Silvia Fabbian: l'appuntamento è per sabato 1° aprile alle ore 20.45 nella chiesa Collegiata. Il primo weekend del festival si conclude, domenica 2 aprile (sempre alle ore 20.45), di nuovo nella chiesa di Bolognano, con l'Ensemble vocale Niccolò d'Arco accompagnato dai musicisti Stefano Rattini (organo) e Lucia Rattini (tiorba) e diretto dal maestro Daniele Lutterotti, con i Mottetti della Quaresima di Antonio Scarlatti. La Pasqua musicale arcense è organizzata dal Comune di Arco con il sostegno della Regione autonoma Trentino-Alto Adige, in collaborazione con la sezione di Riva del Garda del Conservatorio di musica F. A. Bonporti, la Scuola musicale Alto Garda, la Parrocchia di Arco e la Comunità evangelica di Merano. La Pasqua musicale arcense L’idea della Pasqua nasce nel 1973 con un piccolo prologo musicale; all’anno seguente risale la prima edizione, con tre concerti in calendario. Da allora la rassegna si è ripetuta incessantemente, esclusi il 2020 e il 2021, gli anni della pandemia. L'idea nasce dal musicista Peter Braschkat, che si confronta con il pastore Otto Zanfrini della comunità evangelica e con mons. Luigi Flaim, decano cattolico di Arco. Si vuole, attraverso la musica, creare le migliori condizioni di relazione e di scambio culturale fra il mondo germanofono e quello italiano, che ad Arco storicamente convivono. Il progetto viene sviluppato con l'allora Azienda autonoma di cura e soggiorno, guidata da Pietro Forcinella. Si uniscono le lingue, le culture e le tradizioni, nell'ottica di consolidare la costituenda Unione Europea, costruendo un'orchestra internazionale, composta di musicisti provenienti da diverse nazioni. Dopo cinquant'anni e idealmente cinquanta edizioni, l’Europa è diventata una realtà concreta: sono scomparse le frontiere, esiste una moneta unica, anche l'entità politica ha preso forza e valore. Ma quando se ne parlava all'inizio della manifestazione, l'Europa era più un auspicio che una realtà. Dalla prima edizione a oggi la direzione artistica è stata curata instancabilmente e pro bono dal maestro Peter Braschkat, già direttore dell'orchestra sinfonica di Heilbronn e docente di direzione d'orchestra presso l'Accademia di Mannheim. Il direttore dell'orchestra della Pasqua musicale arcense, che fino al 2017 era stato Peter Braschkat stesso, è ora il maestro coreano Juheon Han. Nel corso di cinquant'anni, anche la cultura musicale di Arco ha avuto, grazie a questo festival, un notevole incremento; grazie all'ambiente creatosi intorno alla manifestazione sono infatti nate la Camerata musicale città di Arco e l'Ensemble vocale Nicolò d'Arco, che oggi partecipano alla rassegna con loro specifici concerti, e anche la prima scuola musicale cittadina, ora confluita nell'importante realtà della Smag, si formò su stimolo di questo evento internazionale. Nel corso degli anni il festival ha ospitato eccellenze internazionali della musica, come i pianisti Gerhard Oppitz (Germania) e una giovanissima e già straordinaria Beatrice Rana, ora una delle musiciste più affermate a livello nazionale.
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Le signore delle cime

In ricordo di Alba Chiara Baroni, si svolge domenica 26 marzo nella chiesa di San Lorenzo a Tenno lo spettacolo «Le signore delle cime. Storie di donne alpiniste e delle loro imprese». Un reading teatrale immerso nelle suggestioni sonore eseguite dal vivo dal coro Sant’Ilario con un repertorio dedicato alla tradizione musicale di montagna. Un racconto che vuole rendere omaggio alla storia di sei donne protagoniste di grandi avventure e “aprire una via” alla diffusione del contributo che tutte loro hanno dato all’alpinismo nazionale e mondiale. Donne che hanno sfidato non solo la montagna ma una cultura della montagna che le vedeva relegate a ruoli secondari, guadagnando nel tempo posizioni di rilievo, conquistando cime e attaccando pareti: Henriette d’Angeville, Gertrude Bell, Mary Varale, Nini Pietrasanta, Renata Rossi e Serena Fait. Sei donne scelte in rappresentanza di un numero ben più vasto di alpiniste che dalla fine dell’Ottocento a oggi hanno contribuito ad affermare la presenza femminile in uno sport a lungo considerato degli uomini e per gli uomini. Il reading si ispira al libro di Chiara Todesco «Le signore delle cime», presentato al 67° Trento Film Festival. Uno spettacolo di Manuela Fischietti con Federica Chiusole e Manuela Fischietti, musiche eseguite dal vivo dal coro Sant’Ilario diretto da Federico Mozzi. Una produzione di Rifiuti Speciali. Inizio alle ore 15, ingresso libero.
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Moriremo tutti… ma tu di più

Secondo appuntamento con la nuova rassegna di monologhi d’autore «Teatro per uno», che venerdì 24 marzo all’auditorium dell’oratorio San Gabriele propone «Moriremo tutti… ma tu di più», stand-up comedy di e con Cristina Chinaglia. Mentre il mondo sta per finire, le ore scandiscono la giornata di Marta, una trentenne moderna, sospesa tra piccole nevrosi e idiosincrasie, alle prese con i grandi problemi della vita che la sovrastano. Chi avrà la meglio? E' l'universale che si impone sul particolare o il contrario? Cristina Chinaglia, sagace attrice comica (Zelig, La tv delle ragazze) mette in scena "Moriremo tutti ma tu di più", un monologo umoristico, in forma di stand-up comedy dalle tinte noir. Cristina Chinaglia è nata a Badia Polesine, in provincia di Rovigo, nel 1982. La sua figura di attrice è nota soprattutto per gli esilaranti monologhi con cui ha stregato le platee di tantissimi spettacoli. Una carriera brillante e un curriculum altrettanto importante fanno da cornice alla vulcanica artista. Nelle sue performance si ride tantissimo, ma altrettanto si riflette. Cristina Chinaglia è laureata in Lingue a Padova e ha intrapreso gli studi di recitazione alla Scuola di teatro di Bologna, per poi specializzarsi nella TeatroLab, diretta da Antonio Albanese e Giorgio Comaschi. Ha partecipato a Zelig Lab e ne “La tv delle ragazze” condotta da Serena Dandini. Inizio alle ore 21, ingresso 5 euro, biglietto su https://ticket.cinebot.it/arco/titolo/197. L’oratorio San Gabriele si trova in via Pomerio 15 ad Arco, con ampio parcheggio dietro l'auditorium. «Teatro per uno», nuovissima rassegna di monologhi d'autore, è realizzata dal Comune di Arco in collaborazione con l’associazione Noi Oratorio.
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Al cinema all’oratorio

La rassegna all’oratorio San Gabriele propone sabato alle 21 il film d’azione e avventura «Ant-Man and the Wasp. Quantumania» (Usa, 2023, 125 minuti) e domenica alle 16 il film d’animazione «Mummie. A spasso nel tempo» (Usa, 2023, durata 88 minuti). Ingresso: 6 euro (4 euro fino a 18 anni di età). Prevendita online (senza costi aggiuntivi e con la possibilità di scegliere il posto) sul sito dell’oratorio all’indirizzo https://www.oratorioarco.it/cinema. L’oratorio San Gabriele si trova in via Pomerio 15, con ampio parcheggio dietro l'auditorium. Il cineforum è organizzato dall’oratorio San Gabriele in collaborazione con il Comune di Arco.
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L’Inviolata e i Madruzzo

Per il ciclo «Il museo nella città» si tiene domenica 26 marzo la visita guidata dal titolo «I luoghi del sacro. L’Inviolata e i Madruzzo». Inizio alle ore 10.30, partecipazione libera. L'osservazione di alcuni pregevoli dipinti ospitati nella pinacoteca del Museo rappresenta il punto di partenza di questo itinerario dedicato alla famiglia Madruzzo, a cui si deve la realizzazione di uno degli edifici più prestigiosi di Riva: la chiesa dell'Inviolata. «Il museo nella città» è un ciclo di visite guidate itineranti dalle sale del Museo al centro storico di Riva del Garda, proposto dal Mag, il Museo Alto Garda.
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Il laboratorio di poesia in biblioteca inaugura il suo secondo decennio

Forte di dieci anni di gradimento, interesse e di un seguito crescente, e dopo il grande successo del seminario intensivo di poesia tenuto in febbraio dal poeta Stefano Raimondi, il laboratorio di poesia proposto dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» per la cura della Mnemoteca del basso Sarca riparte con il ciclo di laboratori serali dell'undicesima edizione. «Un particolare rilievo sarà dato, quest’anno, alla poesia del territorio -spiegano Beatrice Carmellini, storica conduttrice e anima del laboratorio, e la giovane Stefania Formisano- lasciandoci ispirare da Arco, dal suo paesaggio, dalla sua bellezza naturale ma anche urbana. Il laboratorio si focalizzerà sulla poesia contemporanea, sia attraverso letture di poeti e poete, sia nella produzione di poesie proprie da parte dei partecipanti. Come sempre, i contenuti sono sì curati da noi, ma ci sarà ampio spazio per le idee e le proposte dei partecipanti. Come già sperimentato in alcune occasioni, una o alcune produzione poetiche elaborate a più mani potranno essere musicate». Anche quest’anno è in programma una serata con un o una poeta importante e, nel mese di ottobre, sarà realizzato un libro contenente le poesie elaborate durante il percorso laboratoriale, che sarà presentato con uno spettacolo di letture e musica per una restituzione pubblica del lavoro svolto durante tutto l’anno. Il ciclo di incontri laboratoriali inizia sabato 25 marzo in biblioteca; tutti gli incontri saranno di sabato e con inizio alle ore 15. I successivi saranno il 15 e il 29 aprile, il 6 e il 20 maggio e il 10 giugno; quindi, dopo la consueta sospensione estiva, il 9 e il 23 settembre, il 14 e il 28 ottobre, l’11 e il 25 novembre, e il 9 dicembre.
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Sabato il poetry slam

Sabato 25 marzo ritorna in biblioteca a Riva del Garda la gara di poesia orale e performativa più avvincente che ci sia: il poetry slam. A guidare la sfida fra poeti penserà il Trento Poetry Slam, nato nel 2015 nel capoluogo trentino per promuovere la poesia con spettacoli, cultura e inclusione con le gare di poesia orale e performativa, i reading e i podcast. La poetry slam nasce, al pari del rap, dalla strada, attraverso agoni in cui i poeti recitano i loro versi e vengono valutati da una giuria. Forse anche per questo lo slam viene considerato come una delle forme artistiche contemporanee più vive e coerenti rispetto alle ideologie per cui sono nate. La performance poetica si svolge nella sala conferenze al terzo piano con inizio alle ore 17.30, l’ingresso è libero. Al termine, un altrettanto poetico aperitivo per brindare al vincitore.
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C'era una volta la 'ndrangheta

Per la Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie, martedì 21 marzo la biblioteca civica «Bruno Emmert» ospita Tiberio Bentivoglio, che in dialogo con Gianfranco Maino presenta il suo libro «C'era una volta la 'ndrangheta» (Città del Sole, 2020). Inizio alle ore 20.30, è possibile la prenotazione (Eventbrite). Tiberio Bentivoglio è un imprenditore nato a Reggio Calabria nel 1953. Dal 1992 rifiuta ogni richiesta di pizzo; caparbio e inflessibile contro gli ’ndranghetisti, sceglie di vivere a testa alta nonostante intimidazioni e minacce. Diverse volte la sua azienda viene distrutta e nel 2011 subisce anche un tentato omicidio che lo costringe a vivere sotto scorta. È stato più volte riconosciuto parte offesa nei processi come vittima della criminalità organizzata, ma preferisce definirsi un “testimone di verità in attesa di giustizia”. Innamorato della sua terra, si ostina a non abbandonarla e fa della denuncia la sua arma per essere un uomo libero. Diverse sue vicende sono anche raccontate nel libro «Colpito. La vera storia di Tiberio Bentivoglio» (Libera, 2012), scritto da Daniela Pellicanò.
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Covid-19: sabato le bandiere a mezz’asta

Sabato 18 marzo, Giornata nazionale in memoria delle vittime dell’epidemia di coronavirus, il Comune di Riva del Garda esporrà le bandiere del municipio a mezz’asta. La Giornata è stata istituita dalla Camera dei deputati il 23 luglio 2020 e dal Senato della Repubblica il 17 marzo 2021 «per conservare e rinnovare la memoria di tutte le persone decedute a causa della pandemia di covid-19». La data scelta è stata identificata nel giorno in cui, nel 2020, i camion dell'Esercito Italiano contribuirono alla rimozione delle centinaia di bare depositate al cimitero monumentale di Bergamo, la cui immagine, nel pieno della prima ondata di covid-19, suscitò una grandissima impressione nell'opinione pubblica di tutto il mondo.
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Siccità

Per la Giornata mondiale dell’acqua, mercoledì 22 marzo il Comune di Arco propone la proiezione gratuita del film di Paolo Virzì «Siccità» (2022, durata 124 minuti), con cui apre una serie di iniziative concrete di sensibilizzazione su quella che si sta proponendo come una crescente emergenza: la carenza di acqua. «Alla luce di quanto stiamo vivendo -spiega l’assessore Nicola Cattoi- è ormai chiaro a tutti che la carenza idrica non è legata alle infrastrutture ma il problema, drammatico, è che mancano la pioggia e la neve. L’abbiamo visto negli ultimi due anni, e i presupposti oggi sono tali da farci temere che quest’anno potrebbe essere ancora peggio. Una situazione che rende necessarie iniziative tempestive e appropriate, tra cui non secondarie sono quelle di sensibilizzazione dell’opinione pubblica, cui è richiesto non solo di mettere in atto comportamenti consapevoli e congrui, in questo caso legati al risparmio idrico, ma anche un passo culturale importante. Ricordo che dal 2009 il Comune di Arco è registrato Emas, il che non solo garantisce una particolare e crescente attenzione all’ambiente, ma impegna l’amministrazione comunale a concretizzare azioni a tutela del territorio e a fare quanto possibile per coinvolgere la partecipazione dei cittadini e degli operatori economici». Il film, una commedia tra il fantascientifico e l’apocalittico interpretata da Silvio Orlando, Valerio Mastandrea, Elena Lietti, Tommaso Ragno, Claudia Pandolfi, è ambientato a Roma, dove da tre anni non piove e la mancanza d’acqua stravolge regole e abitudini. Nella città che muore di sete e di divieti si muove un coro di personaggi, giovani e vecchi, emarginati e di successo, vittime e approfittatori. Le loro esistenze sono legate in un unico disegno, mentre cercano ognuno la propria redenzione. Alla proiezione, all’auditorium dell’oratorio San Gabriele con inizio alle ore 20.30 e ingresso libero, saranno presenti gli assessori Nicola Cattoi (reti tecnologiche e acquedotti) e Gabriele Andreasi (ambiente, sostenibilità, politica energetica, ecologia). Terminato il film, ci sarà spazio per un confronto e un dibattito libero sul tema, aperto a chiunque fra i presenti voglia partecipare. L’iniziativa è organizzata dal Comune di Arco con la collaborazione dell’associazione Noi Oratorio Arco. La cittadinanza è invitata.
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Un intenso sabato in biblioteca

Sono ben tre gli appuntamenti offerti dalla biblioteca civica di Riva del Garda sabato 18 marzo: alle 10.30 la presentazione del libro «Vite di miniera», ospite l’autrice Vilma Calzà che dialoga con Rosanna Sega, con letture di Paolo Tonelli e ingresso libero; a partire dalle 16 «One Shot» è una giocata di ruolo che dura solo una sessione di gioco, quindi circa dalle tre alle quattro ore, con entrata gratuita e prenotazione obbligatoria (348 5252486, 0464 573806, biblioteca@comune.rivadelgarda.tn.it). L’evento è organizzato insieme a Volkan e La Tana dei Goblin; infine, alle 16.30 si presenta «Il casolare sull’aia» (Gilgamesh, 2023), debutto letterario di Paola Sbarbada Ferrari, scrittrice benacense di origine mantovana (ingresso libero). Vite di miniera Il Belgio, con le sue miniere di carbone, offriva lavoro sicuro e garantiva la certezza di uno stipendio. Andare a lavorare in Belgio significava sfamare la famiglia. I trentini divennero migranti. L'autrice Vilma Calzà è nata ad Arco nel 1946 vive a Dro dal 2011. Appassionata di storia, ha trovato sul territorio una fonte inesauribile si ispirazione per i racconti che ama scrivere. È attratta dalle suggestioni che regala la vita, la natura, le dinamiche personali e le radici familiari come memoria. Solo da poco tempo ha deciso di dedicarsi alla scrittura, dando alle stampe “La scelta. Cinque giorni alla locanda Fiore” (Arcolibri, 2018), “La fune” (Grafica 5, 2020) e “Una panchina per amica” (Grafica 5, 2021). Il casolare sull’aia Il libro raccoglie e rielabora momenti ed elementi autobiografici, sviluppando una trama che mescola il passato famigliare -visto come residenza ideale della memoria migliore e determinante per lo slancio verso il tempo a venire- a una vita contrassegnata dal desiderio di cambiamento, dalla consapevolezza del sentirsi liberi e dalla volontà di autoaffermazione, fino alla scoperta di nuove prospettive sentimentali. In mezzo alle pagine ben scritte, il racconto scivola accompagnato da una vera e propria colonna sonora, dove la musica è il leitmotiv, quasi un magico dispositivo capace di schiudere e coniugare il passato con un futuro prospero e felice. Figure emblematiche, come nonna Dalila e nonno Ivano scortano la protagonista verso la rivelazione della nuova sé stessa, tra sequenze e flashback quasi cinematografici, tra le note di Puccini e melodie inedite da comporre. L'autrice Paola Sbarbada Ferrari lavora nel settore della finanza. Musica e lettura l’hanno sempre tenuta per mano, accompagnandola in questo cammino che è la vita e portandola a intraprendere studi di canto e di chitarra. «Il casolare sull’aia», romanzo che ha pazientemente costruito, dando vita ai suoi personaggi, smaniosi di farsi conoscere dai lettori, è la sua opera prima.
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Spiriti d’Irlanda

Per i giovedì del circolo di cultura La Palma, il 16 marzo all’auditorium di Palazzo dei Panni la proposta è «Spiriti d’Irlanda»: le fotografie di eValentine (al secolo Valentina Stocchetti) con la musica di Renza Tavernini (pianoforte) e Dario Marconcini (voce e chitarra). La serata inizia alle ore 20.45, l’ingresso è libero.
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«Storie a merenda»: speciale Festa del papà con Luna

Per la Festa del papà la biblioteca civica «Bruno Emmert» propone giovedì 16 marzo un appuntamento speciale con le «Storie a merenda». Storie divertenti e misteriose per ingolosire occhi e orecchie curiosi. Quest'anno ad accompagnare bambine e bambini nel mondo magico delle storie è la cantastorie Luna, nome d’arte di Elisa Salvini. Inizio alle ore 17, ingresso libero. La proposta è consigliata da 4 anni di età in su. Le «Storie a merenda» tornano in biblioteca ogni terzo giovedì del mese, sempre alle ore 17. Informazioni: 0464 516115 e biblioteca@comune.arco.tn.it.
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Teatro per uno: una rassegna di monologhi d'autore

Si svolge dal 17 marzo al 21 aprile all’auditorium dell’oratorio San Gabriele ad Arco «Teatro per uno», la nuova rassega di monologhi d’autore organizzata dal Comune di Arco in collaborazione con l’associazione Noi Oratorio Arco. Inizio alle ore 21, ingresso 5 euro, prevendita all’indirizzo https://ticket.cinebot.it/arco. Si inizia venerdì 17 marzo con Michele Sinisi che interpreta l’Amleto: un solo attore e delle sedie, una sola voce per tutti i principali personaggi di questo testo, che è il dramma per antonomasia. Una produzione Elsinor Centro di Produzione Teatrale, Progetto Farsa in coproduzione con Festival Castel dei Mondi e grazie al sostegno alla produzione di Pontedera Teatro, FestTeatro, Armunia Festival, Piccolo Osservatorio Universale Garzia. Costume Luigi Spezzacatene, suoni Claudio Kougla. Il secondo appuntamento, venerdì 24 marzo, è con Cristina Chinaglia nello spettacolo «Moriremo tutti... ma tu di più» (di cui è autrice). Female power, pink humor. La verve potente di Cristina Chinaglia per uno spettacolo brillante, acuto, pungente che propone una carrellata di situazioni legate all’attualità, viste con il cinismo allegro e le perspicacia comica tipicamente femminile contro lo stereotipo del femminile. L’appuntamento conclusivo, venerdì 21 aprile, è con Grazia Bridi che interpreta «La Maria Zanella» di Sergio Pierattini: una storia drammatica eppure semplice, quasi banale: di quelle che “ne sono successe tante”. Quando però il racconto è in prima persona, la cronaca diventa dramma intimo e totalizzante. «La Maria Zanella» racconta la sua versione e induce a riflettere sugli esclusi, quelli che nascono con “un segno addosso”. Regia di Sergio Bortolotti, a cura di TIM, Teatro Instabile di Meano, assistenza tecnica luci e suono di Stefano Bassetti, Nicola Merci e Andrea Volani.
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Un uomo tra gli orsi

Si presenta venerdì 10 marzo in biblioteca a Riva del Garda il libro di Andrea Mustoni «Un uomo tra gli orsi. Il racconto di un'avventura sulle Alpi» (Ediciclo, 2022). L'autore dialoga con lo storico Lodovico Tavernini nella sala conferenze al terzo piano con inizio alle ore 20.30 e ingresso libero. Con un momento musicale alla fisarmonica di Marco Salvetti, allievo del Conservatorio “Bonporti”. Il libro racconta il progetto di reintroduzione dell'orso sulle Alpi realizzato in Trentino tra il 1996 e il 2004. Ad accompagnare il lettore in questo viaggio accanto al grande mammifero è Andrea Mustoni, lo zoologo coordinatore del progetto che ha vissuto in prima persona tutte le sue fasi, dalle catture degli esemplari nei boschi della Slovenia fino al monitoraggio della popolazione che si è andata a consolidare nei luoghi dei rilasci. La narrazione degli eventi è arricchita da numerose pagine del diario scritto all'epoca dall'autore, dove emergono sia considerazioni pratiche, sia le emozioni di una vita vissuta vicino all'orso, il più grande mammifero selvatico delle Alpi. Un viaggio nella natura, a tu per tu con il selvatico che è fuori e dentro di noi. L’evento è organizzato in collaborazione con l’Ecomuseo della Judicaria.
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Storie di donne sulla via interiore

Per la Giornata internazionale della donna, venerdì 10 marzo la biblioteca civica «Bruno Emmert» propone l’incontro con Carla Gianotti e Claudia Wellnitz, due delle sei autrici del libro «Fare spazio di sapienza. Storie di donne sulla via interiore» (Qui Edit, 2022), a cura di Michela Morgana. L'Oriente, per noi occidentali è il punto cosmico da cui vediamo nascere il sole, l'inizio del nuovo giorno. Per le autrici, donne nate e cresciute in Occidente, è il luogo di una nuova nascita, di un nuovo inizio. Le storie qui raccontate parlano dell'incontro con il Dhama, la saggezza trasmessa della tradizione buddista. Le protagoniste sono donne che conducono una vita laica, fuori dai monasteri, impegnate a percorrere e ad accompagnarne altre sulla via che insegna le cause della sofferenza e la cessazione della sofferenza. Voci di donne che incontrano la gioia di una scelta esistenziale che illumina la vita. Le autrici sono Viviana Fabbri, Carla Gianotti, Delfina Lusiardi, Michela Morgana (che è anche la curatrice), Naomi Visconti e Claudia Wellnitz. La presentazione si terrà all’auditorium di Palazzo dei Panni con inizio alle ore 17 e ingresso libero.
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Amore, c’è un morto in salotto

La stagione teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole propone sabato 11 marzo al teatro di Nago lo spettacolo «Amore, c’è un morto in salotto». Oreste e Annamaria sono in piena crisi. Un avvocato tronfio e impettito, un’insegnante elementare sognatrice ed emotivamente instabile, intrappolati in una routine di battibecchi e non detti. Una sera giunge in visita Amelia, un personaggio dal carattere brillante e eccentrico, ambasciatrice di eclatanti notizie che sconvolgeranno l’esistenza della coppia. Come reagireste se una psicoterapeuta morta da vent’anni piombasse in casa vostra? Enigmi, comicità, equivoci e colpi di scena per una terapia di coppia decisamente fuori dal normale. Lo spettacolo è scritto e diretto da Silvia Saponaro, con Michelangela Battistella, Marco De Martin e Silvia Saponaro. Inizio alle ore 21. Ingresso Intero 10 euro; ridotto In cooperazione* 9 euro; ridotto generico** 8 euro; ridotto giovanissimi*** 5 euro. Le riduzioni non sono cumulabili. * La riduzione In Cooperazione (riservata ai possessori di Carta “In Cooperazione”) dà diritto a uno sconto pari a ca. il 10% sui biglietti di tutti gli spettacoli della stagione di prosa. Lo sconto si applicherà ai biglietti “interi”, non ai biglietti che fruiscono già di altro tipo di riduzione. Ogni tessera dà diritto allo sconto per una sola persona. Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione potrà essere verificata al momento dell’accesso allo spettacolo. ** La riduzione generica si applica a giovani fino a 26 anni, persone oltre i 65 anni, abbonati ad altre stagioni 2022-2023 del Circuito Teatrale trentino (previa presentazione dell’altro abbonamento). Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione applicata potrà essere verificata all’ingresso allo spettacolo. *** Il ridotto giovanissimi si applica ai giovani fino a 18 anni. Apertura della cassa del teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle ore 20. Prevendita online sul sito www.trentinospettacoli.it, possibile fino alle ore 20 del giorno dello spettacolo (diritto di prevendita: un euro). Informazioni Comune di Nago-Torbole 0464 505181 nago@biblio.tn.it https://www.trentinospettacoli.it/eventi/le-donne-baciano-meglio
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Cina: una civiltà da scoprire

Per i giovedì del circolo di cultura La Palma, il 9 marzo all’auditorium di Palazzo dei Panni Lodovico Tavernini conduce la conferenza «Cina: una civiltà da scoprire». Inizio alle 20.45, ingresso libero. «La conferenza parlerà della Cina da vari punti di vista -spiega Lodovico Tavernini- la sua geografia, la storia antica e quella contemporanea, il sistema politico e culturale, la lingua e la filosofia. Vedremo come e perché Samanta Cristoforetti dalla stazione spaziale ha declamato una poesia classica cinese. La narrazione sarà arricchita da souvenir di viaggi, oggetti, bandiere, libri rari». Nel corso della serata quattro musicisti della Scuola Musicale Alto Garda eseguiranno dal vivo alcuni pezzi musicali ispirati all’Oriente.
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Commistioni tra poesia e cinema

Per la rassegna «C'è poesia in biblioteca», sabato 11 marzo Ludovic Maillet conduce la conferenza «Commistioni tra poesia e cinema», dedicata al mondo di Pier Paolo Pasolini. Poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo, giornalista, Pasolini è uno dei maggiori artisti e intellettuali italiani. Dotato di un'eccezionale versatilità culturale, si distinse in numerosi campi, lasciando contributi come cineasta, pittore, romanziere, linguista, traduttore e saggista non solo in lingua italiana, ma anche friulana. Attento osservatore dei cambiamenti della società italiana dal secondo dopoguerra sino alla metà degli anni Settanta, suscitò spesso forti polemiche e accesi dibattiti per la radicalità dei suoi giudizi, assai critici nei riguardi delle abitudini borghesi e della nascente società dei consumi, come anche nei confronti del Sessantotto e dei suoi protagonisti. Il suo rapporto con la propria omosessualità è stato al centro del suo personaggio pubblico. Semplicemente un grande classico del Novecento. Con Ludovic Maillet si approfondirà la distinzione tra "cinema di poesia" e "cinema di prosa" attraverso sequenze di film celebri. L’incontro si svolge nella sala conferenze al terzo piano della biblioteca civica di Riva del Garda con inizio alle ore 17 e ingresso libero.
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Da donna a donna

Per la Festa della donna l’associazione Vivirione propone mercoledì 8 marzo «Da donna a donna», incontro con interviste aperte tra donne nella sala pubblica «Giacomo Sartori». Parteciperanno, tra le altre, la vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta, la presidente di Itea Francesca Gerosa, l’ex assessore di Riva del Garda, medico e artista Renza Bollettin, la scrittrice e pittrice Adriana Alarco de Zadra, la presidente dell'associazione cristiano-culturale degli ucraini in Trentino «Rasom» Stefania Shmits con altre donne ucraine rifugiate in zona a seguito dell’invasione russa del loro Paese, e per Vivirione la presidente Rosita Carbone e la vice Francesca Tommasini. Inoltre, racconti, poesie e una mostra di pittura dedicata alle donne, con opere, tra gli altri, di Fulvio Rudari. L’inizio è alle ore 17.30, l’ingresso libero. La conclusione, verso le 19, è con un brindisi e un buffet. Informazioni: 393 8384903.
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Appunti per un poema di viaggio da Trento all'Ararat

Luca Medeot e il suo libro «Oltre la linea incerta. Appunti per un poema di viaggio da Trento all'Ararat» (Italic, 2022) chiudono sabato 4 marzo in biblioteca a Riva del Garda «Romanzi a colazione», la rassegna mattutina con l'autore accompagnati da caffè, biscotti e brioche. Inizio alle ore 10.30, ingresso libero. Dialoga con l'autore Ludovic Maillet. Una volta lasciata la propria città e raggiunto l'Isontino, terra dell'infanzia e minima patria dove «ha inizio una sorta di scabro, disadorno preludio dei Balcani», ci si appresta ad attraversare quel microcosmo denso di popoli e saturo di storie lacerate che è la ex Jugoslavia, prima di toccare la Bulgaria e proseguire verso la Turchia e la remota meta finale: l'Armenia. In un intreccio di ricordi ed esperienze raccolte anche in altri viaggi, il camminante ci guida in questa seconda tappa del suo itinerario tra memoria e scoperta, tra narrazione in versi e storia, tra reportage e diario civile. Alla ricerca di un altrove che forse nemmeno esiste davvero, ma che pure appare come un indispensabile e concreto richiamo, dando seguito all'intuizione secondo cui «solo nel viaggio puoi scoprire uno sguardo / che si apre dentro allo sguardo, / e riassaporare smemorato / l'infanzia del mondo». Luca Medeot, nato nel 1972 a Trento, dopo aver vissuto a lungo in Friuli è tornato nella città natia. Qui fa prima il libraio e poi l’insegnante. Da anni lavora a un lungo poema di viaggio, di cui «Oltre la linea incerta» costituisce la seconda parte, dopo «L’attesa sulla soglia».
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A Riva del Garda il 14° Police Winter Forum

Si tiene nuovamente a Riva del Garda, giovedì 2 e venerdì 3 marzo al Grand Hotel Liberty, il Police Winter Forum, giunto quest'anno alla 14ª edizione. L’appuntamento si inserisce all’interno della serie di convegni dedicati alla polizia locale organizzati dal Gruppo Maggioli a corollario dell’evento nazionale annuale “Le giornate di polizia locale e sicurezza urbana”. Il convegno annuale, dedicato a comandanti e ufficiali di polizia locale, è promosso dal Comune di Riva del Garda e dalla Comunità Alto Garda e Ledro e organizzato in collaborazione con il Circolo dei 13, libera associazione di comandanti e ufficiali della polizia locale delle tredici province del Triveneto, rivolgendosi di un centinaio di operatori e dirigenti del settore, provenienti da tutto il territorio italiano, con lo scopo di formarsi e confrontarsi su temi di attualità. Il convegno sarà dedicato principalmente al tema della sicurezza urbana e al coordinamento interforze, con focus sul ruolo della polizia locale. Introdurrà i lavori Marco Agostini, presidente del Circolo dei 13 e comandante del Corpo di polizia locale di Venezia; interverranno a seguire Teo Luzi, Generale di Corpo d’armata, comandante generale dell’Arma dei carabinieri, e Antonio Ragonesi, responsabile dell’area relazioni internazionali, sicurezza, legalità e diritti civili, servizio civile e pari opportunità, rischi ambientali e protezione civile dell’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni d’Italia. Oltre alla sicurezza urbana sarà approfondito il tema dello stress da lavoro correlato, promuovendo strumenti di analisi e prevenzione per gli operatori della sicurezza. Interverranno sul tema i referenti dei corpi di polizia locale di Bologna e Milano, e Fabrizio Spinetti, delegato della Cgil, presenterà il progetto del tavolo di coordinamento sindacale sull’analisi dei rischi e le proposte migliorative. Concluderà l’evento lo psichiatra Vittorino Andreoli. “L'appuntamento annuale del Police Winter forum -commenta Filippo Paoli, comandante del Corpo intercomunale di polizia locale dell’Alto Garda e Ledro- rappresenta un momento importante di condivisione di idee e argomenti di attualità grazie alla presenza di autorevoli rappresentanti delle polizie locali d'Italia e grazie al prezioso contributo delle forze dell’ordine a ordinamento statale. La conferma che questo evento sia stato organizzato nuovamente nel territorio di Riva del Garda è motivo di grande soddisfazione perché la realtà della polizia locale dell'Alto Garda e Ledro rappresenta un modello organizzativo del tutto particolare, in quanto calato in una realtà ad alta vocazione turistica, sia nazionale sia internazionale. La collaborazione con i Corpi di polizia locale confinanti e con le forze dell'ordine nazionali presenti nelle nostre località è un fondamentale tassello che si inserisce all'interno di un modello di sicurezza in continuo rafforzamento. È fondamentale, per poter garantire il più alto livello di sicurezza urbana in un ambito che fa del turismo e non solo una delle principali risorse, poter contare su una collaborazione interforze che possa progressivamente portare a protocolli condivisi per la gestione degli interventi, garantendo risposte ancora più rapide e servizi ottimizzati. L’evento Police Winter Forum rappresenta quindi la sede autorevole per portare ad un confronto diretto sui vari argomenti di attualità tra i vari attori in campo.” Il Gruppo Maggioli propone da anni questo format di confronto in vari territori, da nord a sud del Paese, con l’obiettivo di incentivare l’interazione, approfondire esigenze e problematiche di ogni territorio e favorire la condivisione di processi virtuosi.
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Casa degli Artisti: catalogo, bilancio e programma

Grande partecipazione di pubblico, sabato 25 febbraio in biblioteca ad Arco, all’incontro dedicato alla Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» e al catalogo di Cainelli. Dopo la mostra, allestita dal 26 novembre all’8 gennaio, ecco il catalogo, con le immagini di una quarantina di incisioni più alcuni disegni realizzati fra il 1918 e il 1924, con cui ancora una volta la Casa degli Artisti ha ricordato un artista trentino che ha reso onore alla sua terra: Carlo Cainelli (Rovereto, 23 maggio 1896 – Firenze, 7 febbraio 1925). I testi sono di Roberta Bonazza, Carlo Cainelli (nipote e omonimo dell’artista), Flavia Pesci e Elisabetta Rizzioli. La presentazione del catalogo -alla quale hanno preso parte gli assessori alla cultura di Tenno Giancarla Tognoni, di Arco Guido Trebo e di Riva del Garda Silvia Betta, la direttrice della Casa degli Artisti Roberta Bonazza, la storica e scrittrice Elisabetta Rizzioli e il nipote di Cainelli, che porta il suo stesso nome: Carlo- è stata anche l’occasione per un breve bilancio sull’anno appena trascorso e per l’anticipazione del programma del 2023. Hanno detto Assessore Guido Trebo «Carlo Cainelli è una delle gemme più preziose dell’arte trentina, venuto purtroppo a mancare molto giovane, e le sue opere hanno un immenso valore, anche perché realizzate con tecniche molto complicate, il che non gli ha impedito di raggiungere esiti davvero straordinari. E quello che facciamo con la Casa degli Artisti è proprio questo: far emergere le perle dell’arte del nostro territorio. Un progetto non solo di grande valore culturale, ma anche di grande successo, se consideriamo che il numero di visitatori è altissimo e che anche i cataloghi sono apprezzati e molto richiesti». Assessora Giancarla Tognoni «La Casa degli Artisti ha due punti di forza: la ricerca, il cui esito è nei cataloghi. Come questo di Cainelli, che costituisce una documentazione importante, se si pensa che è una delle prime volte che le incisioni di un artista così importante sono riunite in un volume. Una documentazione che vuol dire memoria, quella solida della carta stampata e del circuito culturale, per un lavoro importante svolto dalla Casa degli Artisti. Il secondo punto di forza è costituito dalle alleanze, davvero numerose, perché insieme si riesce a fare di più». Assessora Silvia Betta «La Casa degli Artisti è un progetto davvero virtuoso in cui nostri tre Comuni collaborano in modo proficuo, realizzando progetti di grande valore e coinvolgendo tantissime associazioni e soggetti del territorio. Il valore della proposta della Casa degli Artisti in questi ultimi anni è cresciuto, e questo luogo è diventato un fulcro importante della cultura dell’Alto Garda. Sono soddisfatta che quest’anno ci siano sinergie di peso con Riva del Garda, così come con altri Comuni, e che ancora una volta tantissime associazioni del territorio possano collaborare e dare il loro prezioso contributo». Roberta Bonazza «Un anno di proficua programmazione culturale che si è chiuso con circa 27 mila presenze, in decisa ripresa dopo la pandemia. La stagione culturale della Casa degli Artisti si è contraddistinta, come sempre, per trasversalità in tema di arte e molteplicità dei linguaggi, e per le numerose collaborazioni messe in campo. Ricordando che la Casa degli Artisti è gestita dai Comuni di Arco, Riva del Garda e Tenno, quest’ultimo ente capofila, le collaborazioni sono state aperte con Galassia Mart, Centro Studi Judicaria, Centro Studi Val di Sole, Casa Cüs - Museo etnografico di Darè, associazioni Arco Ricama di Arco, Gruppo Amici dell'Arte di Riva del Garda e My Samburu Woman, oltre che con i Comuni di Comano Terme, Caldes e Porte di Rendena». Elisabetta Rizzioli «Una delle cose interessanti di Cainelli -ha detto, tra l’altro, Elisabetta Rizzioli- è il rapporto che instaura coi luoghi, in cui vive e si sente vivo. Lo stesso gesto grafico ci trasmette la sensazione di quanto lui abbia vissuto grazie ai luoghi in cui è stato. Ha condotto una vita sostanzialmente e intenzionalmente solitaria, inglobata dai luoghi che ha visitato. I suoi viaggi, in Toscana, a Roma, a Orvieto e nel resto dell’Umbria, sono in realtà viaggi di studio, che potè fare grazie a un premio dell’Accademia di belle arti di Firenze. Oltre al valore artistico, è interessante l’aspetto di documentazione dei paesaggi e delle architetture, oltre al dato antropologico e culturale».
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La ragazza inglese a Leningrado

Sabato 4 marzo è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Anna Wooster Pasti, che in dialogo con Marta Sanson presenta il suo libro «La ragazza inglese a Leningrado». L'evento, all’auditorium di Palazzo dei Panni con inizio alle ore 16, sarà intervallato da interventi danzati interpretati da Elisa Santini e da accompagnamenti musicali a cura di Enrico Toccoli. Ingresso gratuito con prenotazione consigliata (online su Eventbrite). Nel 1957, in piena guerra fredda, Anna Wooster, una diciassettenne inglese, realizza il suo sogno di studiare all'Accademia di danza classica Vaganova di Leningrado, l'attuale San Pietroburgo. In questo libro l’autrice descrive la vita nella scuola di danza e nell'ostello, le lezioni di danza, le prove, i concerti e le emozionanti esibizioni al Teatro Kirov. Non si lascia scoraggiare dalle condizioni di vita austere, dagli insegnanti rigorosi e dall'impegnativo programma scolastico svolto interamente in russo. Anna instaura un rapporto profondo con la sua insegnante di danza classica O. G. Iordan, al quale sono dedicate queste memorie. A scuola assimila gli ideali etici e i principi che animano l'Accademia, che non possono però nascondere del tutto la paura nei confronti del dispotismo vigente nel Paese.
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Il «segno virtuoso» di Carlo Cainelli

Dopo la mostra, allestita alla Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» dal 26 novembre all’8 gennaio, ecco il catalogo, che sarà presentato sabato 25 febbraio a Palazzo dei Panni. La Casa degli Artisti ha ricordato un altro artista trentino che ha reso onore alla sua terra: Carlo Cainelli (Rovereto, 23 maggio 1896 – Firenze, 7 febbraio 1925). La rassegna «Carlo Cainelli: un segno virtuoso» ha proposto una quarantina di incisioni e disegni realizzati fra il 1918 e il 1924 che raffigurano vedute e scorci di Firenze, Roma, Orvieto e varie località soprattutto toscane, con un paio di ritratti e due interni di caffè. La presentazione del catalogo si tiene sabato 25 febbraio alle 10.30 ad Arco nella Sala delle Arti in biblioteca a Palazzo dei Panni, presenti gli assessori alla cultura di Tenno Giancarla Tognoni, di Arco Guido Trebo e di Riva del Garda Silvia Betta, la direttrice della Casa degli Artisti Roberta Bonazza, la storica e scrittrice Elisabetta Rizzioli e il nipote di Cainelli, che porta il suo stesso nome: Carlo. La presentazione sarà l’occasione per un bilancio della stagione appena conclusa della Casa degli Artisti e per la presentazione del programma del 2023. Ingresso libero.
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Artisti clandestini

Per «Romanzi a colazione», la rassegna mattutina di incontri con l'autore in biblioteca con caffè, biscotti e brioche, sabato 25 febbraio c’è Salvatore Zingale con il giallo «Artisti clandestini» (Porto Seguro, 2022). L’incontro si svolge nella sala conferenze al terzo piano con inizio alle 10.30, dialoga con l'autore Ludovic Maillet, ingresso libero e gratuito. L’evento è organizzato dalla biblioteca civica di Riva del Garda in collaborazione con il centro culturale La Firma e Mandacarù Onlus. Il libro Ninì è un giovane laureato in Storia dell'arte disoccupato e inquieto, insofferente agli entusiasmi dei suoi amici artisti. Assunto come guida al Museo delle Arti con un impiego stagionale da giugno a settembre, Ninì scopre, in una saletta del museo, il cadavere di una giovane donna: il corpo viene ritrovato al centro di una messa in scena, come fosse il risultato di una macabra e inspiegabile performance. Oltre al cadavere, infatti, vengono trovati un quadro irrimediabilmente danneggiato, una borsa con la spesa e altri oggetti dall'aspetto rituale, alcuni addosso alla vittima. Da qui, la consueta ricerca del colpevole, del movente, della dinamica del delitto. «Artisti clandestini» è un romanzo giallo atipico: non ha una struttura ordinaria e più delle vicende narrate sono importanti gli stati d'animo del protagonista, la sua visione immaginativa, la sua irrequieta ricerca di una felicità mentale, lucida e sveglia. L’autore Salvatore Zingale è professore associato e insegna Semiotica alla Scuola del design del Politecnico di Milano. Oltre all’insegnamento e all’attività di ricerca scientifica nutre interessi artistici e letterari. Ha pubblicato una raccolta di poesie (“Sopra la terra”, 2017), due volumi saggistici e diversi saggi scientifici.
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Torna, dopo tre anni di sospensione causa covid, «Polenta e Mortadella», la sagra che a Varone da più di 300 anni conclude, tra musica e folklore, le feste di Carnevale.

Se ne ha notizia fin dal 1463: la distribuzione gratuita di polenta e mortadella a Varone, nata da un antico «beneficio» dovuto dalla curia alla comunità (una «soma di pane di frumento, una brenta di vino e un minale di farina cotta»), torna domenica 26 febbraio, al parcheggio di via Sega di fronte alla scuola materna. L'inizio della sagra è alle 13.30 con il saluto delle autorità, quindi via alla distribuzione gratuita di polenta e mortadella. Per tutta la durata della manifestazione è in funzione un fornitissimo bar ristoro con bevande, panini e «fritole» (frittelle). E dalle 14 la musica con l’esibizione de I Vagabondi e del Mystic Owls Duo. A disposizione del pubblico, un ampio parcheggio presso la ditta di ortofrutta Bonora. In caso di maltempo la manifestazione sarà spostata a domenica 5 marzo. L'organizzazione è a cura del comitato Polenta e Mortadella di Varone col patrocinio del Comune di Riva del Garda. Nota storica La tradizionale sagra di «polenta e mortadella» a Varone rappresenta una delle feste popolari più antiche di tutto il Trentino. Sfogliando qualche vecchio documento è possibile risalire al dicembre del lontano 1708, quando il curato don Gaetano Bertoldi affermava di essere tenuto, in virtù di un «beneficio» di cui godeva le rendite, conferitogli dalla comunità che ne deteneva lo «Jus Patronatus», a distribuire nel giorno dell’Annunciata nella chiesa di Santa Maria del Perdono una «soma di pane di frumento, una brenta di vino ed un minale di farina cotta». L’usanza è giunta fino ai nostri giorni: alla «farina cotta» (polenta) è andata ad aggiungersi la mortadella e la data effettiva è slittata dal giorno dell’Annunciazione alla prima domenica di Quaresima. Un’altra testimonianza scritta dell’usanza di distribuire cibarie alla popolazione del Varone risale al 1829. E andando ancora a ritroso nel tempo, si scopre che il «beneficio» cui si fa riferimento nello scritto del 1708 risale addirittura al 1463, quando «Ser Gabriel Pitiliani, originario della città di Siena e sepolto nel cimitero di San Francesco di Riva, lasciò tutti i suoi beni all’altare di San Giacomo nella chiesa del Pernone e volle che lo «Jus Patronatus» fosse del Comune di Riva. Non è dunque da escludere che le pubbliche distribuzioni di cibarie a Varone, di cui «polenta e mortadella» è la moderna continuazione, abbiano avuto inizio proprio in quel lontano 1463.
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Martedì il Galà delle mascherine

Il 21 febbraio, Martedì Grasso, torna al rione Due Giugno il Galà delle mascherine organizzato dall’associazione Vivirione. Il galà giunge a conclusione di un ciclo di laboratori didattici di riciclo e riuso sul tema del Carnevale dedicati ai bambini e ai loro genitori, che le volontarie dell’associazione hanno condotto nella sala pubblica «Giacomo Sartori» alla palazzina Mimosa. La festa inizia alle ore 14 con lo spettacolo “I racconti di Arlecchino” della compagnia teatrale Iride; alle 15.30 aprono le iscrizioni al concorso della mascherina più bella, mentre dalle 16 in poi si potrà fare merenda con grostoli, pane e Nutella. Alle 16.30 inizia la sfilata di tutte le mascherine, e dalle 17.30 in poi la baby dance con i volontari del progetto "Io ci sono” dell'Apsp Casa Mia. Informazioni associazionevivirione@gmail.com 393 8384903 www.facebook.com/AssociazioneVivirione
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Periodi ipotetici Posta in arrivo

Per il ciclo di eventi «C'è poesia in biblioteca», la biblioteca civica di Riva del Garda propone sabato 18 febbraio il reading di poesia performativa «Periodi ipotetici», che unisce i testi della giovane poetessa Gloria Riggio alle atmosfere sonore del cantautore trentino Candirù. Il titolo dell'incontro, che inizia alle ore 17, è tutt'altro che casuale: fare poesia significa interrogarsi sui grandi temi della vita, sulle cose, sul mondo. Periodi Ipotetici è in sostanza un invito al dubbio sui temi sociali e collettivi e su quelli interiori e individuali e sulla connessione inestinguibile tra le due cose. I partecipanti saranno accolti da un «poetico aperitivo». Ingresso libero. Gloria Riggio nasce in Sicilia nell’aprile del 2000. Studentessa all’Università degli studi di Trento, dove vive e frequenta la facoltà di Studi storici e filologico-letterari, ha pubblicato le raccolte di versi «Il mirto e la rosa» (La Gru, 2017) e «La stagione del dubbio» (La Gru, 2019). Sue poesie sono apparse su riviste italiane e sono state tradotte in spagnolo e in greco. Dal 2020 fa parte del Trento Poetry Slam e collabora alla realizzazione di eventi di divulgazione culturale e di poesia orale e performativa. Da marzo 2022 è redattrice della rivista di letteratura contemporanea «Inverso. Giornale di poesia». Il cantautore Candirù, al secolo Iacopo Candela, milita in numerose band dell'underground trentino prima di iniziare la sua attività da solista nel 2014. Condivide il palco (tra gli altri) con Paolo Benvegnù, Davide van de Sfroos e Bandabardò, oltre che con alcuni dei più importanti nomi della scena musicale indipendente italiana. Propone un set in continua evoluzione calcando il palco accompagnato da musicisti in carne ed ossa o da tappeti sonori digitali. Punto fermo dello spettacolo sono però sempre voce e chitarra, melodie orecchiabili, piccoli momenti di dialogo e strani racconti.
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Il liceo Maffei e l’istituto Floriani per il Giorno del Ricordo

Nella mattina di giovedì 16 febbraio, 860 studenti del liceo «Andrea Maffei» e dell'istituto tecnico «Giacomo Floriani» hanno commemorato il Giorno del Ricordo. Gli studenti di entrambi gli istituti che hanno partecipato al progetto (referenti le prof.sse Masserini e Santorum) appartengono a classi di indirizzi diversi: per il Maffei otto prime, sette seconde, sei terze, due quarte e tre quinte; per il Floriani otto seconde, sei terze, sette quarte e una quinta. Gli studenti si sono preparati all’incontro leggendo «La bambina con la valigia», il libro edito l’anno scorso da Piemme che racconta la storia proprio di Egea Haffner, la cui immagine di bimba che si appresta ad abbandonare la sua patria e la sua città, la Pola degli anni Quaranta, è diventata l’icona del dramma di tanti italiani costretti all’esilio dai territori istriani, fiumani e dalmati, che il Trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 aveva decretato divenissero iugoslavi. E proprio «la bambina con la valigia», la sig.ra Egea Haffner (reduce dalla recente commemorazione di Stato, il 10 febbraio scorso al Quirinale alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella), assieme a Gianfranco Dobrilla, anch’egli esule, sono stati gli ospiti d’eccezione della commemorazione che si è svolta nella sala superiore della chiesa di San Giuseppe al rione Degasperi, l’occasione per fare memoria, con l’aiuto di due testimoni diretti, di un momento storico drammatico del secondo dopoguerra. Con loro, il presidente del comitato di Trento dell’Associazione nazionale Venezia Giulia Dalmazia (Anvdg) Roberto De Bernardis. Presenti anche i dirigenti delle due scuole, Paolo Chincarini e Paolo Andrea Buzzelli, e per il Comune di Riva del Garda la vicesindaco Silvia Betta. Egea Haffner è la bambina con il vestitino a quadretti e i sandali bianchi che regge una piccola valigia con la scritta «Esule giuliana n°30001» nella celebre foto scattata il 6 luglio 1946 (lei aveva 4 anni). Egea dovrà lasciare la sua terra, Pola, la casa e tutto ciò che conosceva per fuggire altrove e riparare infine a Rovereto, e la sua foto diventerà il simbolo dell’esodo giuliano-dalmata, del dramma delle foibe e del Giorno del Ricordo. Stesso destino per Gianfranco Dobrilla, di Pirano d'Istria, che assieme alla famiglia dovrà lasciare la sua terra al passaggio del territorio alla Jugoslavia. Suo padre, grazie a una opportunità lavorativa alla manifattura tabacchi, potrà stabilirsi a Rovereto, evitando i campi profughi e ricevendo un’accoglienza calorosa, cosa all’epoca tutt’altro che scontata. Nei racconti dei due testimoni (per Gianfranco Dobrilla, la cui nipote, studentessa del Maffei, era presente all’incontro, si è trattato della prima testimonianza davanti a un pubblico), tutta l’intensità di una situazione e di eventi drammatici, il senso dello sradicamento e della paura, il racconto di mille angherie e di inenarrabili patimenti. Un’opportunità di grande valore, per le ragazze e i ragazzi del liceo Maffei e dell’istituto Floriani, quella di poter ascoltare le testimonianze dirette di due esuli, così da poter riflettere su ciò che è accaduto, potendo concorrere a “restituire dignità e rispetto alle sofferenze di tanti nostri concittadini”, come ha sottolineato lo stesso presidente Mattarella nel suo intervento alla celebrazione al Quirinale.
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Seminario intensivo di poesia con Stefano Raimondi

La biblioteca civica «Bruno Emmert» propone «Prendersi cura delle parole». Il viaggio nella scrittura dell’ascolto», seminario intensivo di poesia tenuto dal poeta Stefano Raimondi, sabato 18 febbraio dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 e domenica 19 febbraio dalle 9 alle 13. «Sono le parole che dicono il nostro passaggio -spiega Stefano Raimondi- che raccontano l’ordine e il disordine della nostra erranza, che ci permettono di rendere evidenti le nostre emozioni e i nostri sentimenti. La scrittura diventa sempre la nostra più autentica testimonianza e da questa verità, si può partire per tentate, di nuovo, una conoscenza di sé: una sorta di rimpatrio. La poesia porta sulle tracce del riconoscimento di sé, sulle vie del rimpatrio e questo “andare” è la nostra storia più onesta e più sincera. La scrittura è sempre un viaggio nell’ascolto e del saper ascoltare». Il programma di sabato: "Che cos’è la scrittura?", "Il viaggio della scrittura? Quando si scrive", "A chi scrivo", "La parola: una traccia scritta", "Scrittura come aratura", "La scrittura: un modo di pensarsi", "I gesti della scrittura come rivelazione di sé". Il programma di domenica: "Chi sei tu, chi sono io?", "Le parole che salvano", "La parola salvata? Dirsi è una storia", "La memoria nelle parole", "Che cos’è un’autobiografia?", "Ordinare il disordine", "Disordinare l’ordine", "L'atto della lettura come testimonianza di un incontro". Ai partecipanti è richiesto di avere con sé un quaderno, una propria poesia scritta (o un passo o un tentativo) con istanza autobiografica e una poesia di qualsiasi autore che in qualche modo li rappresenti. Il costo del seminario è di 10 euro. Al momento dell'iscrizione sarà chiesto ai partecipanti di fornire il codice fiscale e l’indirizzo di residenza ai fini della consegna del bollettino PagoPA. In collaborazione con la Mnemoteca del Bassa Sarca. Stefano Raimondi Stefano Raimondi (Milano, 1964), poeta e critico letterario, si è laureato in Filosofia all’Università degli Studi di Milano. Sue poesie sono apparse in “Almanacco dello Specchio” (Mondadori, 2006) e su “Nuovi Argomenti” (2000 e 2004). Ha pubblicato “Invernale” (Lietocolle, 1999), “Una lettura d'anni”, in Poesia Contemporanea, “Settimo quaderno italiano” (Marcos y Marcos, 2001), “La città dell’orto” (Casagrande, 2002, La vita felice 2021, Premio Sertoli Salis 2002), “Il mare dietro l’autostrada” (Lietocolle, 2005), “Interni con finestre” (La vita felice, 2009), “Per restare fedeli” (Transeuropa, 2013, Premio Marazza 2013), “Soltanto vive. 59 monologhi” (Mimesis, 2016, Premio nazionale Franco Enriquez 2017), “Il cane di Giacometti” (Marcos y Marcos, 2017, Premio Città di Trento 2018 e Premio Il Ceppo, Pistoia, 2018), “Il sogno di Giuseppe” (Amos 2019, finalista al premio Città di Como 2019 e al premio Città di Fiumicino 2019). È inoltre autore dei saggi “La ‘Frontiera’ di Vittorio Sereni. Una vicenda poetica (1935-1941)” (Unicopli, 2000), “Il male del reticolato. Lo sguardo estremo nella poesia di Vittorio Sereni e René Char” (CUEM, 2007), “Portatori di silenzio” (Mimesis, 2012) e curatore dei volumi “Poesia @ Luoghi Esposizioni Connessioni” (CUEM, 2002) e [con Gabriele Scaramuzza] “La parola in udienza. Paul Celan e George Steiner” (CUEM, 2008). È tra i fondatori della rivista di filosofia “Materiali di estetica” (Università degli Studi di Milano) e fondatore e membro del comitato scientifico di “Luoghi abbandonati, luoghi ritrovati. Laboratorio permanente sui territori e le comunità”, Università degli Studi di Milano. Tiene corsi di scrittura poetica e filosofia della scrittura in diverse università, associazioni culturali e strutture scolastiche. Curatore del ciclo d’incontri “Parole Urbane” (Casa Fornasetti), svolge inoltre attività di editor presso Mimesis Edizioni e attività di docenza alla Libera Università dell’Autobiografia e Scuola di scrittura creativa “Belleville”. È membro del consiglio scientifico del Centro studi e ricerche sulle letterature autobiografiche della LUA di Anghiari. È inoltre tra i fondatori dell’Accademia del Silenzio. Alla casa editrice Mimesis dirige le collane “I quaderni di Anghiari. Strumenti per l’autobiografia” (con Duccio Demetrio) e “Le carte della memoria” (con Roberto Revello).
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Nido

Torna «Teatro a gonfie vele»: domenica 12 febbraio al centro culturale di Locca a Concei la proposta è lo spettacolo di Teatro Telaio «Nido». Lo spettacolo, consigliato da 3 anni di età in su, inizia alle ore 16.30. L’ingresso costa 4 euro (posto unico), i biglietti si possono acquistare in teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle 15.30. Prevendita online all’indirizzo www.trentinospettacoli.it. Una coppia di uccelli che si muove in sincronia, come chi si conosce bene e si capisce al volo. Un’armonia che genera un uovo. Perfetto. Bellissimo. Fragile. Pieni di felicità, i due uccellini cominciano a costruire un nido: lo vogliono grande e accogliente per proteggere il loro uovo nel migliore dei modi. Servono pazienza, ingegno, immaginazione e volontà, e i nostri due volatili ne hanno in abbondanza. Eppure… ogni volta che sono a un passo dalla fine, qualcosa va storto. Con Michele Beltrami e Paola Cannizzaro; drammaturgia e regia Angelo Facchetti; consulenza per la partitura fisica Alessandro Mor; scenografia e oggetti Giuseppe Luzzi; costumi Giovanna Allodi e Riccardo Vento; scenotecnica Mauro Faccioli; musiche Alberto Forino. La rassegna «Teatro a gonfie vele» è la rassegna di teatro per ragazzi organizzata dai Comuni di Nago-Torbole, Arco, Riva del Garda, Dro, Ledro e Tenno. La direzione artistica è della compagnia teatrale Bottega Buffa Circovacanti di Trento in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino.
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Con en pè en la busa

Lo spettacolo di Bruno Groff «Con en pè en la busa», portato in scena dalla filodrammatica El Campanil di Aldeno, chiude sabato 11 febbraio all’auditorium dell’oratorio San Gabriele la rassegna di teatro amatoriale dialettale intitolata a Bruno Cattoi (1919-1984), illustre arcense prima attore, poi autore di testi teatrali caratterizzati dalla graffiante ironia e dall'utilizzo del dialetto. Inizio alle ore 21. L’azione si svolge ai giorni nostri in un qualsiasi paese del trentino. La commedia originale dal titolo «Le legataire universel», scritta da Jean Francois Regnard nel 1708, è recitata ancora ai tempi nostri nei migliori teatri di Francia. Il testo “Con en pè en la busa” non è tuttavia una traduzione della commedia di Regnard, ma soltanto una riduzione e un adattamento a opera di Bruno Groff, in chiave moderna e in dialetto trentino, pur cercando di mantenere inalterato lo spirito dell’autore. È una commedia divertente, che tratta in maniera ironica un tema sempre attuale, incentrata sulla corsa all’eredità, che vede alla partenza un vecchio ricco, ma avaro, alle prese coi pretendenti ansiosi di arricchirsi. Regia di Mauro Bandera. Il biglietto, unico, costa 7 euro e si può acquistare online su https://ticket.cinebot.it/arco.
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Carnevale: presentata l'edizione 2023

È stata presentata alla stampa nel pomeriggio di mercoledì 8 febbraio l’edizione 2023 del Carnevale di Arco, organizzato dal Gruppo Costruttori Associati in collaborazione con l'amministrazione comunale. La più antica manifestazione cittadina -viene celebrata dal 1876- tornerà a colorare il centro storico nei pomeriggi di domenica 12 e domenica 19 febbraio. Come già sperimentato con successo, non ci saranno quest’anno i carri allegorici, ma quattro postazioni fisse in cui andranno in scena spettacoli per piccoli (nell’area in piazza delle Canoniche) e per grandi (ai giardini Centrali, in piazza Tre Novembre e in piazzale Segantini). Gli spettacoli nell’area per i bambini saranno replicati quattro volte. Domenica 12 febbraio a partire dalle 14.30 le proposte sono lo spettacolo “Dante il ventriloquo”, nell’area bambini in piazza delle Canoniche; E-Evolution Clown e Bubble Show, nell’area bambini ai giardini Centrali; e la sfilata in costume asburgico e rievocazione storica del Comitato tradizioni, usi e costumi arcensi, in piazza Tre Novembre. Alle 15 in piazzale Segantini arriva Cristiano Militello, noto personaggio di Canale 5, con i suoi show “Striscia lo striscione” e “Striscia il cartellone”. Domenica 19 febbraio l’inizio è alle ore 14 con “Burattini dentro il muro”, in piazza delle Canoniche, e “Virgola il giullare”, ai giardini Centrali. Quindi, alle 14,30 in piazza Tre Novembre, l’esibizione della Country Whisper Dance School, in piazza Tre Novembre, e il concerto di Sismica Cover Dance (musica disco), in piazzale Segantini. Alla conferenza stampa hanno preso parte per l’amministrazione comunale l’assessore Dario Ioppi, per il Gruppo Costruttori Associati il presidente Mario Matteotti con Edoardo Baroni e Dino Campo. «Per la nostra città il Carnevale è un appuntamento importante -ha detto l’assessore Ioppi- un momento di allegria e di festa molto atteso dagli arcensi di tutte le età e noto ben al di fuori dei confini comunali. Questa presentazione è anche l’occasione per poter ringraziare pubblicamente il Gruppo Costruttori che da tantissimi anni porta avanti questo evento, riuscendo a ogni edizione a sorprenderci con qualche bella novità. Ancora una volta il volontariato si conferma una risorsa che fa la differenza per una comunità. Auguro a questa edizione grande successo e ai visitatori grandi e piccoli di trascorrere dei bei momenti di spensieratezza e divertimento». «Per quanto riguarda l’assenza dei carri -ha spiegato il presidente Matteotti- è bene chiarire che si tratta di una scelta concordata con l’amministrazione: provare per due o tre anni a cambiare la proposta. Non è tanto la difficoltà organizzativa, come letto sulla stampa, ma appunto la volontà di proporre qualcosa di diverso e di più semplice a livello organizzativo, ma anche più gestibile per il pubblico, che può comodamente spostarsi da un luogo all’altro, tutti molto vicini, per assistere a quello che preferisce. Invece di far girare i carri, l’idea, già provata con notevole gradimento l’anno scorso, è di realizzare delle strutture fisse, come piccoli teatri, con spettacoli di qualità. Siamo riusciti ad avere il bravissimo Cristiano Militello, ma anche gli altri sono di grande interesse, tra cui segnalo Dante Cigalini, alias “Dante il ventriloquo”, uno dei migliori ventriloqui d’Italia».
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L’incontro con Marco Rizzini e il suo ultimo lavoro «Pakistan dreaming» (Ediclo, 2022) apre sabato 11 febbraio la rassegna «Romanzi a colazione».

Torna l’apprezzato appuntamento del sabato mattina proposto dalla biblioteca civica di Riva del Garda: incontri mattutini con l'autore accompagnati da caffè, biscotti e brioche. La rassegna è organizzata in collaborazione con il centro culturale La Firma e Mandacarù Onlus. A dialogare con Marco Rizzini sul libro «Pakistan dreaming. Un’avventura da Islamabad alle montagne del Karakorum» ci sarà Ludovic Maillet. Inizio alle ore 10.30, ingresso libero. Dall’11 settembre il Pakistan è finito dietro la lavagna dei cattivi e da vent’anni è uscito dai radar del turismo mondiale. Marco Rizzini ha voluto andare oltre questa etichetta, vedere con i suoi occhi, ascoltare con le sue orecchie la realtà di questo luogo considerato inospitale e pericoloso. Il risultato è più di un viaggio: una lunga avventura on the road in un paese che sa ancora stupire, ospite di famiglie accoglienti, tra ottimo cibo, montagne indomabili e orizzonti sconfinati, una fede totalizzante, metropoli roventi di uomini e ovini. Per capire il cuore di un popolo fiero e generoso, difficilmente addomesticabile. «Questo viaggio non è stato una passeggiata -scrive l’autore- per la durezza degli spostamenti e perché ci siamo sentiti diversi, a volte persino malvoluti. Ma per lo più ci siamo sentiti amati e vezzeggiati, onorati come ospiti sacri da gente che ci ha aperto il cuore senza compromessi. Ho trovato una nazione orgogliosa di sé, dei propri confini, delle proprie forze armate. Ho vissuto l’importanza della religione, ho potuto parlare con tante persone differenti. Non potrò mai scordare il Pakistan degli Ottomila metri. Scenari di monti, di sogni, di avventura». Marco Rizzini Veronese a Milano, fin da ragazzino sogna orizzonti lontani consumando con gli occhi l’atlante geografico. Adora i confini e le frontiere, specialmente quelli degli Stati che non esistono più. In sella al suo scooter prima o poi raggiungerà Vladivostok via terra. Nel frattempo, per allenarsi, ha scorrazzato allegramente per l’Asia centrale a bordo di una vecchia Fiat Panda e da questo viaggio ha tratto un libro intitolato, con sobrietà, «Panda o morte» (Ediciclo 2018).
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Enrico Galiano: nuova sede, più posti

In considerazione della grandissima richiesta, che ha comportato un quasi immediato sold out, la biblioteca civica «Bruno Emmert» ha cambiato sede all’incontro di venerdì 10 febbraio con Enrico Galiano, che si terrà nel salone delle feste del Casinò municipale (più capiente dell’auditorium di Palazzo dei Panni, previsto in origine). Di conseguenza sono riaperte le prenotazioni (su Eventbrite; chi ha già prenotato non deve farlo nuovamente). Enrico Galiano, in dialogo con Mattia Mascher, presenta il suo ultimo bestseller «Scuola di felicità per eterni ripetenti» (Garzanti, 2022). La prenotazione non è obbligatoria ma fortemente consigliata, visto che comunque i posti sono limitati. Rimane confermata l’ora di inizio, le 20.30. Arriva un momento in cui si è convinti che non ci sia più bisogno di imparare. Ma basta un attimo per capire che le nostre sicurezze, spesso, sono solo un modo per far tacere la paura. Perché vivere intensamente è questo che fa: paura. E sono proprio i giovani a metterci davanti agli occhi una simile verità. Sono loro a rendere chiaro e lampante ciò che nella vita si è sempre saputo, ma non si sapeva di sapere. O ci si rifiutava di sapere. Capitolo dopo capitolo, Enrico Galiano ci porta a scuola di felicità. Una scuola in cui le lezioni sono piccole e grandi allo stesso tempo – sull'amore, il coraggio, la libertà – e impartite non da chi siede dietro la cattedra, ma dai ragazzi stessi. Scopriremo così che hanno ragione loro, quando ridono fino alle lacrime mentre gli adulti li osservano seri. Hanno ragione, quando amano fino a stare male mentre gli adulti li guardano con un sorriso accondiscendente. Hanno ragione, quando cadono, quando non capiscono, quando tartassano di domande finché ottengono una risposta chiara. Quando si arrabbiano perché non si sentono ascoltati. Grazie ai ragazzi, ci si rende conto che, per quanta strada si sia fatta, per quanta esperienza si sia accumulata, si è sempre eterni ripetenti. Eterni ripetenti alla scuola della felicità. Dopo aver dominato per mesi le classifiche con «L'arte di sbagliare alla grande», Enrico Galiano torna con un saggio che è come una giornata di sole dopo mesi di pioggia. Ci fa entrare nella sua classe ad ascoltare le voci e le storie di ragazze e ragazzi, e ci trasmette un'inaspettata leggerezza: leggendo queste pagine, nasce, spontanea, una voglia improvvisa di cominciare a vivere davvero. Enrico Galiano, nato a Pordenone nel 1977, insegnante in una scuola di periferia, ha creato la webserie «Cose da prof», che ha superato i venti milioni di visualizzazioni su Facebook. Ha dato il via al movimento dei #poeteppisti, flashmob di studenti che imbrattano le città di poesie. Nel 2015 è stato inserito nella lista dei cento migliori insegnanti d’Italia dal sito Masterprof.it. Il segreto di un buon insegnante per lui è: «Non ti ascoltano, se tu per primo non li ascolti». Ogni tanto prende la sua bicicletta e se ne va in giro per il mondo con uno zaino, una penna e tanta voglia di stupore. Il suo romanzo d’esordio «Eppure cadiamo felici» è stato il libro rivelazione del 2017, seguito da «Tutta la vita che vuoi» (2018), «Più forte di ogni addio» (2019), «L' arte di sbagliare alla grande» (2020), «Felici contro il mondo» (2021) e, l’ultimo, «Scuola di felicità per eterni ripetenti» (2022), tutti editi da Garzanti.
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Riva del Garda per il Giorno del Ricordo

Venerdì 10 febbraio il Comune di Riva del Garda celebra la solenne ricorrenza del Giorno del Ricordo, a memoria dei massacri delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata. La cerimonia, con la consueta deposizione di una corona di fiori, si tiene al nuovo cippo a memoria dei martiri delle foibe, nei pressi dell’ingresso della chiesa di San Giuseppe in largo Caduti delle Foibe, con inizio alle ore 11. Saranno presenti il vicesindaco Silvia Betta e una rappresentanza della Giunta municipale, invitati anche i consiglieri -presente il presidente Salvatore Mamone- oltre a una rappresentanza delle forze dell’ordine e delle associazioni combattentistiche del territorio. Si tratta di un doveroso segno di deferenza alla memoria delle migliaia di persone uccise nelle foibe e nei campi di concentramento jugoslavi e dell'esodo forzato imposto a decine di migliaia di italiani dall’Istria, dalla Dalmazia e dalla Venezia Giulia alla fine della Seconda guerra mondiale e nel dopoguerra, durante le tragiche vicende del confine orientale. Istituita nel 2004 dal Parlamento italiano, la ricorrenza vuole conservare e rinnovare «la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale». La data scelta è il giorno in cui, nel 1947, fu firmato il trattato di pace che assegnava alla Jugoslavia l'Istria e la maggior parte della Venezia Giulia.
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La normativa nazionale delle piante officinali

«La normativa nazionale delle piante officinali» è il titolo della conferenza che il dott. Alberto Manzo, responsabile dell’Ufficio per il florovivaismo del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali, tiene sabato 4 febbraio all’auditorium di Palazzo dei Panni. Inizio alle ore 12.30, ingresso libero. La proposta è nell’ambito del progetto «Giovani: coltiviamo il futuro?», organizzato dal Comune di Arco con Fondazione Edmund Mach e Apsp Casa Mia.
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Quel che no te te aspeti

La commedia dialettale di Andrea Tasin «Quel che no te te aspeti», portata in scena sabato 4 febbraio dalla filodrammatica Sant’Ermete di Calceranica, è la seconda proposta della rassegna di teatro amatoriale dialettale intitolata a Bruno Cattoi (1919-1984), illustre arcense prima attore, poi autore di testi teatrali caratterizzati dalla graffiante ironia e dall'utilizzo del dialetto. Al centro della vicenda, una situazione diventata di stretta attualità per molte famiglie: il rapporto degli anziani con le persone chiamate a prendersene cura. È il caso di Isaia, scapolo impenitente al pari degli amici Giacobbe e Abramo, che frequentano volentieri la sua abitazione, attratti anche dalla presenza della badante straniera, Marlene. L'arrivo di un parente della donna, venuto in Italia per aiutarla a sbrigare le pratiche burocratiche in grado di consentirle di contrarre matrimonio, inanellerà una serie di colpi di scena destinati a sfociare in un finale a sorpresa, come recita il titolo. Proprio «quel che no te te spèti». Il biglietto, unico, costa 7 euro, l’abbonamento ai tre spettacoli 18 euro. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare all’auditorium dell’oratorio dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 fino al 27 gennaio oppure online su https://ticket.cinebot.it/arco. Inizio degli spettacoli alle ore 21. Informazioni Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare l’Ufficio attività culturali del Comune di Arco al numero 0464 583656 oppure all’indirizzo email cultura@comune.arco.tn.it.
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La Shoah raccontata ai bambini

Sabato 4 febbraio la biblioteca civica di Riva del Garda celebra la Giornata della Memoria con i più piccoli e le famiglie proponendo un reading che spiega ai bambini la Shoah. Protagoniste dell'incontro sono Maura Pettorruso e Elisa Salvini con le musiche dal vivo di Ester Wegher e proiezioni, in un reading tratto dai libri «Come ali di gabbiano» (di Lorenza Farina e Anna Pedron, Paoline Editoriale, 2019) e da «L'albero di Anne» (di Irène Cohen-Janca e Maurizio A. Quarello, Orecchio Acerbo, 2013) «Come ali di gabbiano» è una storia nella storia che racconta l'approccio alla scoperta dell'amicizia e dell'amore. Entrambi i sentimenti costituiscono ancore di salvataggio dalla disumanità della guerra che colpisce Anne Frank e la sua famiglia. «L'albero di Anne» parte da un albero che vuole raccontare la sua storia prima che gli uomini decidano di ammutolirlo per sempre abbattendolo. L'ippocastano si vanta di aver regalato «a una ragazza di tredici anni, prigioniera come un uccello in gabbia, un po' di speranza e di bellezza». Le ha dato conforto regalandole lo spettacolo dell'alternarsi delle stagioni. Ha cullato i suoi sogni, le ha mostrato le bellezze del mondo, superiori a tutte le brutture. Inizio alle ore 16.30, ingresso libero. La proposta è adatta a un pubblico da 8 anni di età in su.
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A Riva del Garda la targa erratica di Ettore Castiglioni

Tappa rivana, nella sede della locale sezione della Sat, per la targa erratica in memoria di Ettore Castiglioni, il grande alpinista Giusto dell'Umanità. Famoso in tutto il mondo come uno dei più grandi alpinisti del Novecento, ufficiale degli Alpini e intellettuale, Ettore «Nino» Castiglioni (nato a Ruffrè in Val di Non nel 1908 e tragicamente scomparso in Valmalenco in provincia di Sondrio nel 1944) è stato anche un partigiano che ha salvato la vita di tantissimi ebrei e oppositori, meritando nel 2017 il riconoscimento di Giusto dell'Umanità conferito dal Comune di Milano. Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, con un gruppo di ex-commilitoni organizza una comunità sull'Alpe Berio in Valle d'Aosta, dove la posizione al confine con la Svizzera permetterà, anche grazie all'esperienza alpinistica del gruppo, di accompagnare oltre confine numerosi dissidenti politici (tra i quali Giulio e Luigi Einaudi con la moglie Ida Maria Pellegrini) ed ebrei perseguitati dalle leggi razziali fasciste. Arrestato in Svizzera una prima volta e incarcerato per un mese a Martigny e poi a Sion, la seconda volta, nel marzo del 1944, sarà trattenuto in un hotel di Maloja, senza abbigliamento da montagna per impedirgli la fuga. Castiglioni fuggirà lo stesso, alle 4 del mattino del 12 marzo, calandosi dalla finestra e scappando a piedi e con un abbigliamento del tutto insufficiente. Il suo corpo senza vita sarà rinvenuto in giugno dal viceprefetto di Sandrio a 2600 metri di altitudine. È sepolto a Tregnago in provincia di Verona. Nel 2018, per i 100 anni dalla nascita, il prof. Paolo Vita, docente di scienze umane a Imola ma nativo di Ruffrè, estimatore della figura del suo compaesano Castiglioni, ha raccolto attorno a sé un gruppo di alpinisti (tra cui Sergio Martini e Carlo Claus) e intellettuali (dal presidente dell’Anpi Mario Cossali alla studiosa Maria Luisa Crosina, oltre a esponenti del Cai, della Fondazione Museo Storico di Trento, dell’Alpenverein e della Sat) e ha istituito questa targa erratica, voluta per diffondere la Memoria di questo Giusto. «Il prof. Vita -spiega la prof.ssa Maria Luisa Crosina- avendo saputo di una mia serata su Castiglioni a Villa Lagarina qualche giorno fa, mi ha contattato e mi ha proposto di prendere in consegna la targa. Io ho pensato che la cosa più giusta fosse darla in consegna alla Sat, e così ho fatto, con un passaggio intermedio al Comune di Riva del Garda». Il doppio passaggio è avvenuto nella serata di lunedì 30 gennaio all’auditorium del Conservatorio, in apertura della conferenza «Lucillo Merci e Ettore Castiglioni: l’impegno silenzioso», che la prof.ssa Maria Luisa Crosina ha condotto con Paolo Tessadri, presente anche Sara Barbacovi, collaboratrice del prof. Paolo Vita. Maria Luisa Crosina ha consegnato la targa erratica in memoria di Ettore «Nino» Castiglioni al Comune di Riva del Garda, nella persona del vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta, la quale l’ha consegnata al presidente della locale sezione della Sat Marco Matteotti. La targa, inaugurata il 28 agosto (giorno di nascita di Castiglioni) del 2018 nel giardino di Villa Silvia a Ruffrè assieme a un cippo commemorativo, ha percorso finora 2780 chilometri. Prima di giungere a Riva del Garda è stata al Museo Ebraico di Roma, mentre la tappa successiva sarà a Trento, in aprile, nella sede della Sosat.
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Compagnie Schützen e Casini di bersaglio nel Welschtirol

Venerdì 3 febbraio nella sala conferenze della Rocca si tiene la conferenza «La difesa del Tirolo meridionale. Compagnie Schützen e Casini di bersaglio nel Welschtirol». Relatori sono Marco Ischia, storico; Osvaldo Tonina, storico e membro della Schützenkompanie di Vezzano; e Ivan Benuzzi, capitano della Schützenkompanie di Arco. Modera Gerardo Gaiatto, referente del progetto «Schützenkompanie Am Gardasee». La conferenza inizia alle 18.30, ingresso libero.
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Cosa nostra spiegata ai bambini

Per la stagione teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole, mercoledì 1° febbraio nella sala Garda del Palazzo dei Congressi a Riva del Garda c’è Ottavia Piccolo con «Cosa nostra spiegata ai bambini». Inizio alle ore 21. «A volte, per spiegare le cose, dovremmo solo cercare le parole -dice Stefano Massini- trovarle, infine dirle, ad alta voce. La cosa più semplice. Raccontare di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, è eletta sindaco. Raccontare poi di come sempre nel mese di aprile, di un anno dopo, il giorno 13, Elda Pucci, la Dottoressa, è sfiduciata. Raccontare infine di come a distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo. Nel prima, nel mezzo, nel dopo, lì dove tutto si impasta come la calce, come la colla, i miliardi dell’eroina, gli assassini del generale Dalla Chiesa, di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, dello scrittore Pippo Fava, il cemento di Vito Ciancimino, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta, l’avvento di Totò Riina. Chiddi forti, chiddi no e chiddi più. E la città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, la Dottoressa, si costituisce parte civile in un processo di mafia. Se riuscissimo a spiegare Cosa nostra come ai bambini, tutto sarebbe diverso. Eppure le parole più semplici, a volte, sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire». Un’attrice, un ensemble di voci, il palcoscenico: la storia di una donna, di una città, di un anno. Ottavia Piccolo e i solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo tornano a confrontarsi in scena con le parole di Stefano Massini, a dare forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce: personaggi come Haifa in «Occident Express» o come Elda in «Cosa nostra spiegata ai bambini». Di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo. Musiche di Enrico Fink eseguite dal vivo da I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo: Massimiliano Dragoni salterio, percussioni e doppio flauto; Luca Roccia Baldini, basso; Massimo Ferri, chitarre e mandolino; Gianni Micheli, clarinetto basso; Mariel Tahiraj, violino; Enrico Fink, flauto. Regia di Sandra Mangini. Ingresso Settore unico Intero 12 euro Ridotto In cooperazione* 11 euro Ridotto generico** 8 euro Ridotto giovanissimi*** 5 euro La sala Garda del Palazzo dei Congressi sarà allestita a platea Le riduzioni non sono cumulabili * La riduzione In Cooperazione (riservata ai possessori di Carta “In Cooperazione”) dà diritto a uno sconto di circa il 10% sui biglietti di tutti gli spettacoli della stagione di prosa. Lo sconto si applicherà ai biglietti “interi”, non ai biglietti che fruiscono già di altro tipo di riduzione. Ogni tessera dà diritto allo sconto per una sola persona. Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione potrà essere verificata al momento dell’accesso allo spettacolo. ** La riduzione generica si applica a giovani fino a 26 anni, persone oltre i 65 anni, abbonati ad altre stagioni 2022-2023 del Circuito teatrale trentino (previa presentazione dell’altro abbonamento). Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione applicata potrà essere verificata all’ingresso allo spettacolo. *** Il ridotto giovanissimi si applica ai giovani fino a 18 anni. Informazioni Comune di Riva del Garda 0464 573916, 573918 cultura@comune.rivadelgarda.tn.it
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Arco per la Memoria

Venerdì 27 gennaio, Giorno della Memoria, il Comune di Arco ricorda, come ogni anno, Eva Haas Flatter, Arturo Cassin e Gino Tedeschi, deportati da Arco e morti ad Auschwitz, e il cittadino onorario Leo Zelikowski, sopravvissuto all'inferno dei campi di sterminio e testimone prezioso di pace e di riconciliazione. La tradizionale cerimonia di commemorazione al monumento dedicato agli ebrei arcensi deportati, in via Bruno Galas, si terrà alle ore 15, alla presenza del sindaco Alessandro Betta e di una rappresentanza della Giunta, del Consiglio comunale e delle autorità civili e militari. Come di consueto sarà presente anche la prof.ssa Maria Luisa Crosina, insignita l’anno scorso in questa stessa occasione del Gonfalone d'Argento, segno dell'onorificenza al merito della città di Arco per i meriti legati alla ricerca e alla promozione della cultura, specialmente nell'ambito della storia delle persecuzioni razziali, e in particolare all'attività di ricerca e documentazione che ha portato alla riscoperta delle vicende degli ebrei arcensi deportati e della realizzazione del monumento loro dedicato ad Arco. Con la collaborazione del Gruppo di Arco dell’Associazione nazionale alpini. Alle ore 21 all’auditorium dell'oratorio San Gabriele sarà proiettato il film d’animazione «Anna Frank e il diario segreto» (2021, durata 99 minuti) diretto da Ari Folman. L'ingresso costa 6 euro (4 euro fino a 18 anni di età). Prevendita online sul sito dell’oratorio all’indirizzo https://www.oratorioarco.it/cinema. L’oratorio San Gabriele si trova in via Pomerio 15, con ampio parcheggio dietro l'auditorium.
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Filafiaba con il Teatro dell’Orsa

Alla rassegna «Teatro a gonfie vele» domenica 29 gennaio all’auditorium del Conservatorio Bonporti a Riva del Garda c’è la compagnia Teatro dell’Orsa con lo spettacolo «Filafiaba». Età consigliata: da 4 anni in su. C’è una storia dove un principe parte alla ricerca di una fanciulla che sia bianca come il latte e rossa come il sangue. Una vecchia strega ingarbuglia la matassa del destino ma ogni nodo verrà al pettine. C’è anche una storia con due sorellastre, una matrigna e una fata madrina che non ha zucche per carrozze, ma conosce i colori del cielo e sbuffa vestiti d’argento. Fino alla fiaba sapienziale I semi del Re che premia la sincerità e il coraggio di un giovane contadino. Con Lucia Donadio e Chiara Ticini, musiche dal vivo di Gaetano Nenna, regia di Monica Morini. Collaborazione alla drammaturgia, Annamaria Gozzi; ideazione luci, Bernardino Bonzani; collaborazione ai costumi, Angela Spallanzani; oggetti di scena, Franco Tanzi. Ingresso: posto unico 4 euro. Lo spettacolo inizia alle ore 16.30, i biglietti si possono acquistare in teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle 15.30. Prevendita online all’indirizzo www.trentinospettacoli.it. La rassegna «Teatro a gonfie vele» è la rassegna di teatro per ragazzi organizzata dai Comuni di Nago-Torbole, Arco, Riva del Garda, Dro, Ledro e Tenno. La direzione artistica è della compagnia teatrale Bottega Buffa Circovacanti di Trento in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino.
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Il violino di Auschwitz

Speciale appuntamento dedicato alla Giornata della Memoria, per la rassegna teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole, con il concerto «Il violino di Auschwitz». Lo spettacolo si svolge venerdì 27 gennaio al teatro di Nago presso la Casa della Comunità con inizio alle ore 21. Ingresso gratuito. Anche ad Auschwitz, Terezìn e Mauthausen si suonava, si cantava e si componeva musica. Di fronte alla sola prospettiva della morte i musicisti ebrei non rinunciavano alla loro passione, arrivando ad allestire orchestre, come ad Auschwitz, scrivendo note nelle condizioni più disperate, componendo ninna nanne da cantare ai bimbi ormai sulla porta della camera a gas, come la straordinaria “Wiegala” scritta da Ilse Weber, morta, insieme al figlio Tommy, nell' ottobre 1944 ad Auschwitz. Nei lager nazisti la musica ebbe un ruolo di esaltazione dell'orrore e annientamento della dignità umana. Era continuamente suonata scandendo i ritmi dei prigionieri durante le marce verso i campi di lavoro, nelle adunate come durante le esecuzioni e per l'intrattenimento degli ufficiali. Eppure, per i detenuti fare musica significava ritrovare la dignità violata e, in molti casi, sopravvivere. Ed è soprattutto grazie alla memoria dei sopravvissuti e dei testimoni che ci sono giunte molte di queste musiche, di queste storie. Coerente con il proprio percorso musicale e di impegno civile, l’associazione culturale Barabàn ha allestito uno spettacolo di musiche, canzoni e immagini dedicato alla Shoah. Il concerto si snoda attraverso un’emozionante sequenza di canti come “Wiegala”, “Asma Asmaton” (tratto dalla celebre “Trilogia di Mauthausen” del poeta e drammaturgo greco Iakovos Kambanellis e musicata da Mikis Theodorakis), brani del moderno repertorio basato sull’antica tradizione ebraica, musiche per i matrimoni e danze della tradizione yiddish, canzoni contro la guerra (da “La guerra di Piero” di De André ad “Auschwitz” di Guccini), e contro l’indifferenza e l’apatia (da “Dona Dona” di Herbert Pagani a “Yellow triangle” di Christy Moore). Le musiche sono accompagnata da video con la testimonianza di ex deportati, spezzoni di film, immagini della discriminazione degli ebrei, dei lager nazisti. Informazioni Comune di Nago-Torbole 0464 505181 nago@biblio.tn.it La formazione Vincenzo Caglioti: organetto diatonico, cori Aurelio Citelli: voce solista, tastiere, bouzouky Giuliano Grasso; violino, cori Antonio Neglia: chitarra, bouzouky, cori Alberto Rovelli: contrabbasso Maddalena Soler: voce solista, violino L’associazione culturale L’associazione culturale Barabàn, sorta a Milano nel 1986, effettua ricerche, studi e realizza pubblicazioni, opere audio, video, mostre, rassegne e stages dedicati alla cultura di tradizione orale con particolare attenzione al patrimonio musicale dell’Italia settentrionale. L’associazione non ha scopo di lucro. Le ricerche su campo e d’archivio, realizzate dai membri dell’Associazione fin dai primi anni Ottanta, hanno permesso di raccogliere un considerevole quantitativo di documenti sonori (canti, musiche da ballo, brani rituali, testimonianze sulla vita e il lavoro), video, filmini 8mm e super8 di famiglia, immagini fotografiche e documenti cartacei in gran parte conservati nelle raccolte private di Aurelio Citelli, Giuliano Grasso e Alberto Rovelli. Un patrimonio che si arricchisce continuamente e che costituisce una preziosa “memoria” del mondo popolare dell’Italia settentrionale. L’archivio si compone di mille ore di registrazioni sonore di canti, musiche strumentali, rituali, medicina popolare, testimonianze sul lavoro, memorie della guerra partigiana; 350 ore di registrazioni video di testimonianze, feste, carnevali, rituali; tremila immagini fotografiche, attuali o riprodotte da originali d’epoca; duemila melodie di musiche da ballo contenute in manoscritti d’archivio inediti. Le ricerche sono finalizzate alla valorizzazione dei più significativi aspetti del patrimonio di tradizione orale del nord Italia: il canto narrativo, la tradizione violinistica alpina e appenninica, il repertorio delle mondariso, la musica e la tradizione vocale delle Quattro province, le musiche rituali della pianura milanese, gli strumenti musicali autoctoni, i repertori da ballo degli emigrati italiani nelle Americhe. Particolare attenzione è posta anche alla raccolta di memorie sul mondo popolare, alla documentazione di riti calendariali, all’etnomedicina, alle microstorie, alla vicende della guerra partigiana, al recupero di testimonianze sulla Shoà e sull’antifascismo. Nel campo della divulgazione l’associazione opera su vari fronti: producendo volumi, opere audio e video (cd e dvd), allestendo spettacoli ed eventi per comuni, biblioteche e centri culturali, organizzando incontri culturali, realizzando progetti didattici per scuole, enti pubblici e privati, fornendo consulenza per l’ideazione di rassegne, seminari e stage. La partecipazione a progetti sostenuti dalla Comunità Europea, ideati o realizzati per enti pubblici e privati (Regione Lombardia, Comuni, GAL, Fondazioni) ha accresciuto il livello di competenza nel campo della progettazione di interventi culturali, specie nell’opera di recupero e diffusione di repertori, memorie e saperi della tradizione orale, anche attraverso l’organizzazione di eventi e la produzione di opere multimediali a carattere etnografico.
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Il concerto della Memoria

L’Orchestra delle Metamorfosi propone sabato 28 gennaio alle ore 20.30 all’auditorium San Giuseppe il concerto della Memoria. Ingresso gratuito senza prenotazione. La formazione, diretta al pianoforte dal Mo. Francesco Maria Moncher, in questi mesi ha preparato un programma intenso e coinvolgente, un vero e proprio viaggio dalla tradizione alla contemporaneità nel mondo delle melodie ebraiche. L’evento costituisce l’occasione per riunire la comunità nel segno del ricordo di una delle pagine più tragiche nella storia occidentale. Un momento, non solo per riflettere, ma anche per dare spazio a sentimenti umani, al dolore così come alla speranza. Il programma della serata, infatti, tocca tutte le corde dell’animo, cercando di esprimere quel fragilissimo equilibrio tra luce e tenebre – su cui nel corso della storia si è dimostrato essenziale vigilare sempre e con la massima attenzione. Saranno i diversi timbri dell’orchestra a rendere queste sfumature, grazie a un delicato amalgama tra l’insieme orchestrale e i solisti: Maria Pia Molinari (voce), Giovanna Trentini (violoncello), Giulio Robol (violino), Agostino Poli (clarinetto) e Giulia Leccese (flauto traverso). Solisti e orchestra saranno diretti al pianoforte dal Mo. Francesco Maria Moncher, arrangiatore dei brani assieme a Elisa Trentini, che in questi mesi ha curato le prove in veste di vicedirettrice dell’ensemble. Grandi protagoniste di questo concerto saranno le melodie tradizionali ebraiche, declinate secondo gli stili musicali e i vissuti personali dei diversi compositori – che hanno raccontato secondo la propria sensibilità, la ricchezza musicale dell’immaginario sonoro della cultura ebraica. Un esempio perfetto di questo repertorio metamorfico sono le “Five Hebrew Love Songs”, che il compositore Eric Whitacre scrisse nel 1996 su alcune poesie ebraiche composte dalla sua compagna del tempo, il soprano Hila Plitmann: una musica travolgente, che dalle melodie più malinconiche trascina l’ascoltatore nella più forsennata delle danze. Sospesa in una densa texture musicale, “Avinu Malkeinu” del compositore trentino Nicola Segatta accompagnerà il pubblico in una preghiera di pentimento da cui si librano voce e violoncello, mentre nel brano “Kol Nidrei”, che più che una preghiera è una vera e propria dichiarazione, le melodie popolari ebraiche si fondono con il trasporto romantico del compositore Max Bruch. Preghiera appassionata è invece “Prayer”, il primo dei tre pezzi che formano “From Jewish Life” del compositore svizzero-statunitense Ernest Bloch. Nella preghiera gli ascoltatori ritroveranno la serenità con “Hine Ma Tov”, un inno tradizionalmente cantato durante lo Shabbat, che tradotto recita “Com’è buono e piacevole che fratelli e sorelle siedano insieme” – eseguito dall’orchestra in un arrangiamento strumentale. Non mancano infine brani tratti da celebri pellicole cinematografiche, come le conosciutissime melodie di “La vita è bella” di Nicola Piovani e della “Schindler’s list” di John Williams. Meno conosciuta al grande pubblico è la malinconica “Mazurek” del pianista polacco Wladyslaw Szpilman, la cui vita, dalla deportazione nazista fino alla liberazione, è diventata nota in tutto il mondo attraverso il film diretto da Roman Polanski “Il pianista”. Il concerto intende dunque raccontare al pubblico una personale interpretazione delle numerose espressioni sonore dell’identità del popolo ebraico. Tra preghiere e inni, dall’intima introspezione alla sua manifestazione più estroversa. Dal dolore alla speranza. Orchestra delle Metamorfosi L’orchestra, diretta dal Mo. Francesco Maria Moncher e fondata nel 2019, è caratterizzata da un organico natura flessibile: studenti e lavoratori, diplomandi e diplomati al conservatorio, amatori e professionisti del settore musicale che spesso decidono di sperimentarsi anche attraverso la pratica di strumenti diversi dal proprio. L’orchestra ha preso parte a numerosi concerti e rassegne sul territorio, tra cui Intermittenze e Musica Riva Festival. Collabora inoltre stabilmente con l’associazione filodrammatica “Arte delle Muse” nella veste di orchestra del teatro musicale per ragazze e ragazzi, mettendo in scena dal vivo alcuni adattamenti di celebri musical.
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Pietre d'inciampo: conclusa cerimonia di posa

Si è tenuto martedì 24 gennaio il prosieguo della cerimonia di posa delle pietre d’inciampo di Riva del Garda, interrotta lunedì 16 a causa della pioggia. Lunedì scorso è stata posata la prima delle otto pietre d’inciampo di Riva del Garda, quella in memoria di Remo Ballardini, in viale Roma dove lavorava. Originario di Larzana di Montagne, nelle Giudicarie, nacque il 29 novembre 1892. Di fede socialista, a Riva gestiva l’albergo San Marco. Il 28 giugno 1944 fu arrestato al posto del figlio Renato, importante figura della Resistenza di Riva del Garda, e morì in seguito alle sevizie subite in carcere poco dopo la scarcerazione, il 19 ottobre 1944. Martedì la cerimonia è iniziata alle ore 10 in viale Carducci n. 3, all'altezza del Grand Hotel Liberty, con la posa della pietra in memoria di Eugenio Impera, presenti per l’amministrazione comunale il vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta con una rappresentanza del Consiglio comunale; per il Museo Alto Garda il direttore Matteo Rapanà con Novella Volani, ricercatrice del Laboratorio di Storia di Rovereto; per l’Anpi il direttivo della sezione Alto Garda e Ledro con il presidente Gianantonio Pfleger e il presidente della sezione Trentino Mario Cossali. Presenti anche molti discendenti delle vittime, che in alcuni casi si sono occupati personalmente della posa della pietra (negli altri casi è stata cura del presidente di Anpi Pfleger) e hanno ricordato le vicende, drammatiche, degli anni della resistenza. Particolarmente intenso e toccante è stato il ricordo di Adriana Impera, sorella di Eugenio, nato a Cavalese il 27 febbraio 1925. Studente del liceo Andrea Maffei, si avvicinò ai principi dell'antifascismo. Partecipò prima all'esperienza dei «Figli della montagna», gruppo fondato da Franchetti, e poi al gruppo partigiano delle «Fiamme verdi» e al Movimento clandestino di Resistenza rivano. In contatto continuo con Franchetti, fu denunciato alla Gestapo di Bolzano dalla spia Fiore Lutterotti insieme ad altri esponenti della Resistenza del Basso Sarca e della valle dell'Adige e ucciso nella sua abitazione all'alba del 28 giugno 1944. La posa della pietra, nei pressi della casa dove abitava all’epoca, è stata a cura della sorella Adriana. Seconda tappa, viale Pernici, dove si trovava fino a pochi anni fa la caserma dei carabinieri, in cui nel 1944 lavorava il brigadiere Antonio Gambaretto, nato a San Giovanni Ilarione il 31 gennaio 1913. Come attestato da diversi documenti e testimonianze risalenti all'immediato dopoguerra, Gambaretto collaborò con i partigiani della zona, e la mattina del 28 giugno 1944 fu raggiunto in caserma e ucciso. Quindi il corteo si è spostato in viale Lutti Alberti all’entrata del liceo Maffei, dove si sono aggiunti alla cerimonia un gruppo di ragazzi, alcuni insegnanti e il dirigente scolastico, il prof. Paolo Andrea Buzzelli, per la posa della pietra d’inciampo dedicata a Gastone Franchetti, all’epoca insegnate supplente al liceo. Nato a Castelnuovo di Garfagnana il 22 settembre 1920, si trasferì a Riva del Garda con la famiglia e partecipò alle operazioni di guerra nel Battagione Alpini Trento sul fronte greco-albanese. Tornato a Riva in licenza, lavorò al liceo Maffei, supplente di educazione fisica. Fondò il gruppo dei «Figli della montagna», che attorno all'esperienza sportiva e spirituale della montagna trasformò i giovani studenti -utilizzando le parole del suo studente Giorgio Tosi- «da fascisti ciechi a fascisti critici e infine ad antifascisti». Nell'autunno del 1943 fondò le «Fiamme verdi», movimento clandestino e di Resistenza. Arrestato il 29 giugno 1944, in seguito alla delazione della spia ed ex compagno di scuola Fiore Lutterotti, fu processato a Bolzano e fucilato il 29 agosto dello stesso anno. La posa della pietra d’inciampo è stata a cura di uno studente del Maffei. La cerimonia è proseguita in viale Martiri del 28 Giugno 1944 con la posa della pietra d’inciampo di Enrico Meroni. Nato a Riva del Garda il 5 ottobre 1925, partecipò alle attività del gruppo dei «Figli della montagna», avvicinandosi gradualmente, come altri suoi coetanei, ai principi dell'antifascismo. Nel 1943 entrò a far parte della formazione partigiana delle «Fiamme verdi». Denunciato dalla spia Fiore Lutterotti, venne prelevato da casa il mattino del 28 giugno 1944 e portato nella locale Felgendarmerie, dove fu torturato e ucciso. La posa della pietra d’inciampo è stata effettuata da una giovane pronipote. Ancora in viale Martiri del 28 Giugno 1944, poco a sud, è stata posata la pietra dedicata a Augusto Betta. Nato a Riva il 17 ottobre 1899, nel 1944 era titolare dell'omonima ditta di trasporti. Collaborò con il movimento partigiano del Basso Sarca trasportando armi. Al mattino del 28 giugno 1944 fu sorpreso a letto mentre giocava con il figlio Paolino, trascinato in cortile e ucciso. Anche in questo caso la posa della pietra è stata effettuata da un discendente. La cerimonia si è spostata in centro storico, in via del Marocco, davanti all’abitazione che fu di Vincenzo Cicala. Nato a Deruta, in provincia di Perugia, il 22 febbraio 1886, si trasferì a Riva nel 1922, sposato con Luigia Pasini di Cologna di Tenno, di professione manovale. Arrestato dalla Gestapo il 12 settembre 1944 con l'accusa di aver guidato prigionieri alleati in fuga verso la Svizzera, giunse a Mauthausen il 19 dicembre1944, proveniente dal Lager di Bolzano, dove fu assegnato al sottocampo di Melk e dove morì di lì a poco, il 29 gennaio dell’anno seguente. La posa della pietra d’inciampo era in programma a cura del sindaco di Deruta Michele Toniaccini, presente a Riva del Garda alla cerimonia del 16 dicembre, come detto interrotta a causa della pioggia. In sua vece ha posato la pietra il presidente dell’Anpi Alto Garda e Ledro Gianantonio Pfleger. Infine, il corteo si è ritrovato al sottoportico del Marocco, dove abitava Antonio Bosco, nato a Fonzaso, in provincia di Belluno, il 15 maggio 1914. Trasferito a Riva nel 1938 proveniente da Padova, sposò Elvira Calliari, di professione sarta, il 10 luglio 1941. La sua ultima occupazione lavorativa risulta quella di impiegato alla Montecatini. Nel giugno 1944 disertò dalla Flak, l’antiaerea nazista, dove era stato precettato, per unirsi ai partigiani del Basso Sarca. Il 29 giugno 1944 fu raggiunto nella sua abitazione, arrestato e condotto a Bolzano, dove venne fucilato il 24 agosto 1944. La sua pietra d’inciampo è stata posata dal presidente dell’Anpi Alto Garda e Ledro Gianantonio Pfleger, che ha ricordato come le violenze e la barbarie naziste siano state possibili per l’appoggio di parti della collettività italiana e del fascismo. Mentre il vicesindaco Silvia Betta ha ringraziato quanti hanno reso possibile questa iniziativa, dall’Anpi al Mag, dal Laboratorio di Storia di Rovereto ai discendenti delle vittime.
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Ritorna la rassegna teatrale «Bruno Cattoi»

Al via sabato 28 gennaio la rassegna di teatro amatoriale dialettale intitolata a Bruno Cattoi (1919-1984), illustre arcense prima attore, poi autore di testi teatrali caratterizzati dalla graffiante ironia e dall'utilizzo del dialetto. Un cartellone di tre spettacoli che quest’anno vanno in scena all’auditorium dell’oratorio San Gabriele. Il biglietto, unico, costa 7 euro, l’abbonamento ai tre spettacoli 18 euro. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare all’auditorium dell’oratorio dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 11 fino al 27 gennaio oppure online su https://ticket.cinebot.it/arco. Inizio degli spettacoli alle ore 21. Si parte con «Ciciole a colazion», commedia di Lorena Fruet portata in scena dalla filodrammatica del Gruppo Culturale Zivignago 87 di Pergine Valsugana, in dialetto trentino intervallata da qualche parola in italiano, colorata con danze e canti, realizzati in collaborazione coi gruppi Danticadanza e Zivireel (espressioni di danza della stessa associazione) e col coro Castel Pergine. La commedia è ambientata a cavallo tra fine Ottocento e inizio Novecento e ha per protagonista una famiglia benestante alle prese, più o meno consapevolmente, con un grosso problema finanziario, situazione che provoca un accavallarsi di equivoci che coinvolgono tutti: il capofamiglia vedovo, le sue due giovani figlie, le sue due anziane sorelle, la servitù e due enigmatici figuri. Ognuna e ognuno, con le sue caratteristiche caricaturali e le sue buffe stranezze, ce la mette proprio tutta per aggiungere ingredienti ad un bel soufflé di malintesi, che si sgonfierà solo alla fine. La seconda proposta, sabato 4 febbraio, è la commedia di Andrea Tasin «Quel che no te te aspeti», sul palco la filodrammatica Sant’Ermete di Calceranica. Al centro della vicenda, una situazione diventata di stretta attualità per molte famiglie: il rapporto degli anziani con le persone chiamate a prendersene cura. È il caso di Isaia, scapolo impenitente al pari degli amici Giacobbe e Abramo, che frequentano volentieri la sua abitazione, attratti anche dalla presenza della badante straniera, Marlene. L'arrivo di un parente della donna, venuto in Italia per aiutarla a sbrigare le pratiche burocratiche in grado di consentirle di contrarre matrimonio, inanellerà una serie di colpi di scena destinati a sfociare in un finale a sorpresa, come recita il titolo. Proprio «quel che no te te spèti». Sabato 11 febbraio, ultima data, ospite della rassegna è la filodrammatica El Campnil di Aldeno con la commedia di Bruno Groff «Con en pè en la busa». L’azione si svolge ai giorni nostri in un qualsiasi paese del trentino. La commedia originale dal titolo Le legataire universel, scritta da Jean Francois Regnard nel 1708, è recitata ancora ai tempi nostri nei migliori teatri di Francia. Il testo “con en pè en la busa” non è tuttavia una traduzione della commedia di Regnard, ma soltanto una riduzione e un adattamento ad opera di Bruno Groff, in chiave moderna, in dialetto trentino pur cercando di mantenere inalterato lo spirito dell’autore. È una commedia divertente, che tratta in maniera ironica una tematica sempre attuale, incentrata sulla corsa all’eredità, che vede alla partenza un vecchio ricco, ma avaro, alle prese coi pretendenti ansiosi di arricchirsi. Bruno Cattoi Attore, autore e regista generoso, Bruno Cattoi ha lasciato nel mondo del teatro locale un segno che resiste al tempo. Attore di provata esperienza, recitò anche a fianco di nomi importanti del teatro del Novecento (ad esempio Anna Proclemer) in spettacoli di livello nazionale, ma soprattutto fu cultore e amante delle espressioni più genuine e semplici dell’amore per il teatro, che ritrovava fra gli attori dilettanti della sua Arco e delle città vicine. Proprio per le filodrammatiche locali infatti, ha scritto copioni che ancora si ricordano con affetto e nostalgia per l’arguzia e la pungente satira, e per il grande cuore che egli ha saputo infondere ad ogni battuta. Informazioni Per informazioni e chiarimenti è possibile contattare l’Ufficio attività culturali del Comune di Arco al numero 0464 583656 oppure all’indirizzo email cultura@comune.arco.tn.it
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Auser ha un pullmino

Cerimonia di consegna, nel pomeriggio di lunedì 23 gennaio in municipio, per il nuovo pullmino dell'associazione di volontariato e di promozione sociale Auser Alto Garda e Ledro. Si tratta di un Fiat Doblo allestito per poter trasportare una persona in sedia a rotelle, ricevuto in comodato gratuito da Pgm, società benefit (ovvero, un’azienda che integra agli obiettivi di profitto lo scopo di un impatto positivo sulla società e sulla biosfera) che lo ha acquistato con i contributi di 34 tra aziende e attività del territorio, le quali come unico ricavato hanno la pubblicità rappresentata dal proprio nome stampato sulla carrozzeria del mezzo. Pgm si prende carico anche di tutte le spese di manutenzione e dei costi fissi, sicché Auser, che si occupa del trasporto per persone anziane e con disabilità per le esigenze connesse alla cura, vede abbassarsi in modo notevole il costo dei viaggi, che finora avvenivano coi mezzi privati dei volontari, ai quali andava corrisposto un indennizzo (necessariamente comprensivo dell’usura del mezzo e dei costi fissi) il cui costo stava diventando insostenibile. Al taglio del nastro c’erano per il Comune di Riva del Garda il sindaco Cristina Santi e il vicesindaco Silvia Betta. «Questa iniziativa ha salvato la vita a Auser -ha detto la presidente Ester Molco- che altrimenti avevo preventivato avrebbe chiuso entro il prossimo trimestre. Auser è una associazione nazionale le cui 160 sedi in Italia rispondono alle esigenze che individuano nel proprio territorio. Noi diamo risposta alla necessità di molte persone di recarsi negli ospedali, che per com’è fatto il nostro territorio significa fare parecchi chilometri. Per fare solo un esempio, una radioterapia si può fare solo a Trento e comporta 25 viaggi, il cui costo era per noi di circa 50 euro l’uno. L’anno scorso abbiamo fatto 55 mila chilometri per un costo di 24 mila euro di rimborsi: qualcosa di insostenibile. Ma ora siamo in grado di riprendere, e di questo voglio ringraziare il Comune di Riva del Garda e Pgm». La presidente di Auser ha poi rivolto un appello: «Abbiamo il problema dei volontari -ha detto Ester Molco- che sono una quindicina e molti avanti con l’età. Ci servono rinforzi. Questo è un territorio in cui molte persone lavorano sei mesi all’anno, potrebbero dedicare un po’ del loro tempo alla nostra causa». Nel corso della cerimonia tutte le 34 associazioni che hanno reso possibile l’acquisto del pullmino hanno ricevuto un attestato. Si tratta di Ralacarta, Casari Luciano e Ezio, Bortolotti Costruzioni, PNP di Peluso, carrozzeria Santuliana, soccorso stradale Tasin Arturo, CPR Ecologia, Ferrari Legnami, Domo Engineering Plastics Italy, società cooperativa CLB, Perini Scavi, Professional's Dati, Ferramenta Righi, Mac Point, società cooperativa Clera, imprea di pompe funebri Casa Dei, Costruzioni Benini, Supermarket della Calzatura, Segheria Ledrense, Pregis, IME System, Tesia, Videogarda Expert, Leonardi Leone e Sergio, Oliocru, Meccanica del Sarca, EmCa, Villa Flora, Consorzio Alto Garda e Ledro, Caat Consorzio Autoriparatori, Dana Italia, Graffiti 2000, F.lli Bonora e Costruzioni Debiasi. La novità è stata possibile grazie all’adesione di Riva del Garda (prima in Trentino) al progetto «Città a impatto positivo», che coinvolge il terzo settore, le imprese, le istituzioni e la cittadinanza nella diffusione di una cultura inclusiva “a impatto positivo”. I progetti di Pmg Italia sono attualmente presenti in oltre 700 Comuni italiani e coinvolgono circa 70 mila sostenitori attivi. «Voglio ringraziare anche a nome della nostra comunità tutti i soggetti che hanno contribuito all’acquisto di questo mezzo -ha detto il vicesindaco Betta- grazie ai quali Auser potrà continuare a lavorare e potrà farlo in modo sostenibile, offrendo ancora il proprio prezioso aiuto a tantissime persone che ne hanno bisogno. Auser era in difficoltà, le persone che hanno bisogno sono aumentate tantissimo e mi pare davvero un bel segno essere riusciti tramite Pmg a procurare mezzo. Il Comune ha fatto tutto quanto ha potuto e posso anche anticipare che per l’anno prossimo il contributo che diamo ad Auser aumenterà». La mattina si è anche svolto l’incontro tra Pmg e la scuola «Damiano Chiesa», le cui seconde, circa 170 ragazzi e ragazze, hanno preso parte a una mattina di giochi e laboratori sul tema dell’inclusione e dell’ambiente, presenti il sindaco Cristina Santi e il vicesindaco Silvia Betta.
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«Il profumo del gelo»: venerdì la presentazione-concerto

Venerdì 20 gennaio è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Loreta Failoni, che presenta il suo ultimo libro «Il profumo del gelo». Il libro è ispirato dal canzoniere di Francesco Guccini, per questo si tratterà di una presentazione-concerto con l'esecuzione di alcune delle sue canzoni più famose interpretate da Paolo Fadanelli e Michele Amadori. L'autrice dialogherà con Claudia Terranova, dirigente dell'Istituto Comprensivo di Arco. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero. C'è una casa lungo una statale e lì di fronte il cimitero un paese di montagna dove si intrecciano le storie degli "ospiti" e dei vivi. Dafne, vive da sola nella grande casa, una grande casa dell'infanzia ormai vuota dopo la morte dei genitori: un padre autoritrario e una madre rassegnata. Ormai è inverno dentro e fuori. Dafne in questo gelo che non cala osserva dal suo terrazzo la strana umanità che si incontra tra i viali del cimitero: una sera, un giovane medico, l'aiuterà a rimettere insieme i fili della sua vita e dare un senso alla storia della famiglia mentre avanza finalmente il disgelo. Loreta Failoni ha insegnato matematica per molti anni, ora si occupa di libri, spettacoli e cinema. Il suo romanzo d'esordio «La bistettrice dell'anima», che l'ha condotta negli Usa, ha vinto molti premi tra cui il prestigioso «Firenze per le culture di Pace».
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La posa delle pietre d’inciampo

Grandissima partecipazione, nel primo pomeriggio di lunedì 16 gennaio, alla cerimonia di posa delle pietre d’inciampo del Comune di Riva del Garda. La cerimonia, causa la pioggia, si è tenuta in forma parziale: è stata posata, infatti, solo la prima delle otto pietre d’inciampo di Riva del Garda, quella in memoria di Remo Ballardini, in viale Roma dove lavorava. Le altre saranno posate a breve: in viale Carducci per Eugenio Impera, in viale Pernici per Antonio Gambaretto, in viale Martiri del 28 Giugno per Enrico Meroni e Augusto Betta, in viale Pernici per Gastone Franchetti e via del Marocco per Vincenzo Cicala e Antonio Bosco. I primi sei sono “Martiri del 28 giugno 1944”, ovvero componenti della Resistenza trentina che furono giustiziati sommariamente nel corso di una feroce operazione di polizia condotta dai tedeschi contro il movimento di Resistenza trentino. Gli ultimi due sono un deportato nel Lager di Mauthausen, Vincenzo Cicala, e un membro della Resistenza, Antonio Bosco, disertore della Flack (antiaerea nazista). Alla cerimonia hanno preso parte per il Comune di Riva del Garda il sindaco Cristina Santi e parte della Giunta municipale, il segretario generale reggente Anna Cattoi e una rappresentanza del Consiglio comunale con il presidente Salvatore Mamone; per il Museo Alto Garda il direttore Matteo Rapanà; per l’Anpi il direttivo della sezione Alto Garda e Ledro con il presidente Gianantonio Pfleger e il presidente della sezione Trentino Mario Cossali. Presenti anche Gunter Demnig, l’artista tedesco che ha ideato le pietre d’inciampo, e per la Provincia autonoma di Trento l’assessore alla cultura Mirko Bisesti. E ancora, numerosi sindaci e amministratori dell’Alto Garda, di altre zone del Trentino, e gli ex sindaci di Riva del Garda Adalberto Mosaner, Claudio Molinari e Enzo Bassetti. Presente anche Michele Toniaccini, sindaco di Deruta, il paese in provincia di Perugia dove nacque Vincenzo Cicala, cui è dedicata una delle pietre d’inciampo. Come ha spiegato il direttore del Mag Matteo Rapanà, le pietre d’inciampo del Comune di Riva del Garda sono l’esito di un processo di partecipazione chiamato “Bilancio partecipato”, con il quale la cittadinanza ha potuto proporre interventi e iniziative di interesse collettivo, che sono state poi sottoposte a una votazione online. Nel 2018 il progetto più apprezzato è stato quello delle pietre d’inciampo, proposto dalla sezione locale dell'Anpi da un’idea di Tiziano Grottolo. Il progetto “Posa di pietre di inciampo nel territorio comunale di Riva del Garda” è stato coordinato dal Museo Alto Garda in collaborazione con l’Anpi Alto Garda e Ledro e con il Laboratorio di Storia di Rovereto, ente che dal 1989 si occupa di temi legati alla storia contemporanea del territorio trentino. La ricerca, condotta da Novella Volani, ha permesso di individuare i nominativi delle persone a cui, secondo il protocollo stabilito da Gunter Demnig, è possibile dedicare le pietre d’inciampo e i luoghi in cui posizionarle. «È importante per la nostra comunità ricordare i fatti della Resistenza -ha detto il sindaco Cristina Santi- perché è importante ricordare le persone e i fatti storici a cui dobbiamo la democrazia e la libertà. Questa iniziativa è un doveroso atto di memoria rivolto alle persone che subirono le discriminazioni e la violenza insensata del nazismo, ai loro familiari e a tutti noi. In particolare alle giovani generazioni: proprio i ragazzi e le ragazze, infatti, è bene possano riflettere sull’importanza di avere cura della democrazia e della libertà, di difenderle e tutelarle, perché sono una conquista preziosa che è costata, solo un’ottantina di anni fa, tanto dolore e grandi sofferenze, quando non la vita, a molti loro coetanei». «Proprio oggi inauguriamo un programma importante -ha detto l’assessore provinciale Mirko Bisesti- dedicato alla memoria delle atrocità del secolo scorso, del secondo conflitto mondiale e della Shoah, che vedrà testimonianze di alcuni degli ultimi superstiti di queste immani tragedie. Momenti come questi sono fondamentali per ricordare e per diffondere maggiore consapevolezza, soprattutto nelle giovani generazioni. Lo scorso anno sono stato con i giovani trentini nel viaggio del ‘Treno della memoria’, ad Auschwitz-Birkenau: un’esperienza che ci ha davvero toccato tutti da vicino. E vedere qui, a questa cerimonia, alcuni bambini e ragazzi è forse la cosa più bella della giornata, è questo il messaggio di speranza per un futuro di pace che dobbiamo costruire tutti insieme». Quindi la parola è passata al presidente dell’Anpi locale: «La memoria rischia di scomparire -ha detto Gianantonio Pfleger- e quando nel 2018 Tiziano Grottolo propose di presentare il progetto pietre d' inciampo come proposta per il bilancio partecipato del Comune di Riva del Garda, il direttivo accolse con convinzione la proposta, poi votato e scelto dai cittadini. Oggi non è l'ultimo capitolo del progetto: in base alle regole sulle pietre d’inciampo, quelle che poseremo riguarderanno solo i Martiri, per i combattenti si provvederà molto presto a posare qualche cosa di simile in modo che anche loro vengano ricordati». La cerimonia si è conclusa con la posa nella pavimentazione, da parte dello stesso Gunter Demnig, della pietra d’inciampo che ricorda Remo Ballardini, nei pressi del luogo dove lavorava al momento dell’arresto.
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Il profumo del gelo

Venerdì 20 gennaio è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Loreta Failoni, che presenta il suo ultimo libro «Il profumo del gelo». L'autrice dialogherà con Claudia Terranova, dirigente dell'Istituto Comprensivo di Arco. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero. C'è una casa lungo una statale e lì di fronte il cimitero un paese di montagna dove si intrecciano le storie degli "ospiti" e dei vivi. Dafne, vive da sola nella grande casa, una grande casa dell'infanzia ormai vuota dopo la morte dei genitori: un padre autoritrario e una madre rassegnata. Ormai è inverno dentro e fuori. Dafne in questo gelo che non cala osserva dal suo terrazzo la strana umanità che si incontra tra i viali del cimitero: una sera, un giovane medico, l'aiuterà a rimettere insieme i fili della sua vita e dare un senso alla storia della famiglia mentre avanza finalmente il disgelo. Durante la serata le canzoni di Francesco Guccini, saranno interpretate da Paolo Fadanelli e Michele Amadori. Loreta Failoni ha insegnato matematica per molti anni, ora si occupa di libri, spettacoli e cinema. Il suo romanzo d'esordio «La bisettrice dell'anima», che l'ha condotta negli Usa, ha vinto molti premi tra cui il prestigioso «Firenze per le culture di Pace».
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Tradimenti

Lunedì 23 gennaio nella sala «Garda» del Palazzo dei Congressi a Riva del Garda va in scena lo spettacolo della compagnia Elsinor «Tradimenti». Scritta dal drammaturgo inglese Harold Pinter e presentata nel 1978 a Londra, “Tradimenti” è generalmente considerata una delle più celebri opere dell’autore. La storia è quella di una relazione extraconiugale ripercorsa però a ritroso, dalla sua fine fino ai suoi esordi. Ma oltre ai due amanti c’è anche il marito di lei, nonché migliore amico di lui. Insomma, un triangolo a tutti gli effetti, dalla trama apparentemente semplice e lineare. Se non fosse che il susseguirsi dei fatti lascia piano piano spazio alla complessità d’animo dei tre personaggi, accomunati da un segreto a volte difficile da portare. Ed è forse proprio questo, il segreto, l’elemento chiave della pièce. Con Stefano Braschi, Stefania Medri e Michele Sinisi. Traduzione di Alessandra Serra. Regia di Michele Sinisi. La proposta fa parte della stagione teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole. Inizio alle ore 21. Ingresso Primo settore Intero 12 euro Ridotto In Cooperazione* 11 euro Ridotto** 8 euro Secondo settore Intero 7 euro Ridotto In Cooperazione* 6 euro Ridotto** 5 euro Riduzioni * La riduzione In Cooperazione (riservata ai possessori della carta “In Cooperazione”) dà diritto a uno sconto di circa il 10% sui biglietti di tutti gli spettacoli della stagione di prosa. Lo sconto si applicherà ai biglietti “interi”, non ai biglietti che fruiscono già di un altro tipo di riduzione. Ogni tessera dà diritto allo sconto per una sola persona. Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione potrà essere verificata al momento dell’accesso allo spettacolo. ** La riduzione si applica a giovani fino a 26 anni, persone oltre i 65 anni e abbonati ad altre stagioni 2021-2022 del Circuito Teatrale Trentino (previa presentazione dell’altro abbonamento). La correttezza della riduzione applicata potrà essere verificata all’ingresso allo spettacolo. Apertura della cassa un’ora prima dello spettacolo Prevendita online sul sito www.trentinospettacoli.it.
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Corso sul dialetto sold out, ma c’è youtube

È sold out il corso sulla poesia dialettale e sull'opera di Giacomo Floriani proposto dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» e condotto dal prof. Alessandro Parisi. Per questo è stato creato il canale youtube «Il dialetto e Giacomo Floriani», dov’è stato caricato il video della prima lezione e dove saranno disponibili, nei giorni successivi all’incontro, anche le prossime lezioni. Il corso affronta le varie caratteristiche della poesia dialettale e analizza molti componimenti del poeta rivano Giacomo Floriani (20 gennaio 1889 - 28 aprile 1968) e di alcuni altri poeti altogardesani. Il corso si sviluppa in dieci incontri, ogni giovedì dalle 17.30 alle 18.30 in biblioteca. Nel primo incontro, tenuto il 12 gennaio, il prof. Parisi ha presentato il corso e illustrato la vita di Giacomo Floriani, quindi ha proposto lettura e parafrasi della poesia “Mé pias…” e ha parlato di alcuni libri utili per chi vuole accostarsi al dialetto e a Giacomo Floriani. Al prossimo incontro, giovedì 19 gennaio, sarà presentato l’argomento dell’accento tonico, con un approfondimento sulla poesia “I sentéri” di Giacomo Floriani (in particolare, alcune parole che presentano l’accento tonico) e la presentazione della storia della Baita sul monte Calino, vicino al rifugio “San Pietro”. Gli incontri successivi Terzo incontro ● presentazione dell’accento fonico; ● alcuni esempi di vocaboli di Giacomo Floriani che contengono l’accento fonico, che fa anche da accento tonico (dove cade la voce) ● particolarità di Floriani (accentazione strana della í e della ú) ● poesia “El mé ort de montagna” di Giacomo Floriani con la ricerca di accenti fonici, anche di quelli particolari Quarto incontro ● presentazione dell’elisione, cioè l'uso dell'apostrofo (aspetto difficile della grafia dialettale) partendo dalla lingua italiana ● presentazione di numerosi esempi di elisione, tratti anche dalle poesie di Floriani ● esercitazioni sull’uso dell’apostrofo in dialetto ● poesia “La mé baita” di Giacomo Floriani Quinto incontro ● presentazione del troncamento, cioè la caduta di una o più lettere senza l'uso dell'apostrofo ● i raddoppiamenti, che in dialetto non ci sono quasi mai, a parte qualche eccezione ● poesia “Càpita l’inverno” di Giacomo Floriani Sesto incontro ● particolarità dell’alfabeto dialettale (sono tante) ● poesia: “Le patate” di Giacomo Floriani Settimo incontro ● altre particolarità dialettali, questa volta fonetiche ● poesia “Montagne trentine” di Giacomo Floriani Ottavo incontro ● il mondo poetico di Giacomo Floriani ● consegna di alcuni versi relativi al tema Nono incontro ● alcuni poeti altogardesani: Luciano Baroni, Alberto Maria Betta, Gina Calzà, Milena Zucchelli Decimo incontro ● il punto su quanto trattato nei precedenti nove incontri, raccogliendo anche le richieste di chiarimento, di spiegazione di quanto è rimasto oscuro ● alcuni versi tratti da una simpatica poesia di Giacomo Floriani, “Setanta ani”, come augurio per il futuro dei corsisti
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Inglese e tedesco per bambini in biblioteca

Riprendono, dopo la parentesi delle festività, gli incontri di lettura in inglese e in tedesco per bambini da 3 anni in su proposti dalla biblioteca civica di Riva del Garda. «Storylab», condotto da Alessandra Prandi, è un ciclo di incontri con letture in lingua inglese con la lettura animata di brevi racconti e l'utilizzo di oggetti e pupazzi, di sabato con inizio alle ore 10.30 a partire dal 21 gennaio (date seguenti: 18 febbraio, 18 marzo, 6 e 20 maggio. «Es war einmal… Hört zu und macht mit», condotto da Christine Röfner, è un ciclo di incontri con letture di storie in tedesco, di sabato con inizio alle ore 10.30 a partire dal 28 gennaio (date seguenti: 25 febbraio, 25 marzo, 29 aprile e 27 maggio). Entrambi i cicli di letture si tengono nella sala Ragazzi e sono seguiti da un piccolo laboratorio manuale. Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria: 348 5252486, 0464 573806, biblioteca@comune.rivadelgarda.tn.it.
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Viaggio nella (in)sicurezza sul lavoro

Venerdì 13 gennaio è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Andrea Merler, che presenta il suo libro «Cronache di un viaggio nella (in)sicurezza sul lavoro» (La Finestra Editrice, 2022). Un libro sulla cultura del lavoro: un saper lavorare in sicurezza, teoria e pratica e possibili soluzioni sull'avvenire. L'incontro si terrà all’auditorium di Palazzo Panni con inizio alle ore 17.30 e ingresso libero. Nel libro l'autore riesce a conciliare l'aspetto umano e quello professionale, narra esperienze di lavoro, teorie e pratiche soluzioni per il futuro, affinché si possa costruire una più solida cultura delle condizioni lavorative in materia di prevenzione e protezione. Le prefazioni del libro sono curate dall’assessore provinciale all'economia e lavoro Achille Spinelli e dal sindaco di Trento Franco Ianneselli. L'autore, Andrea Merler, è laureato in giurisprudenza ed esperto in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
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Biblioteca: Open Library con Ludimus

La biblioteca civica «Bruno Emmert» in collaborazione con Ludimus, associazione che diffonde la cultura del gioco da tavolo in Trentino, organizza serate di Open Library, dove poter giocare con tanti giochi avvincenti da tavolo e di ruolo. Non c'è bisogno di conoscere le regole dei giochi: gli esperti di Ludimus spiegheranno a tutti i partecipanti tutto quello che c'è da sapere. Le serate sono aperte anche a chi è semplicemente incuriosito e desidera conoscere i giochi da tavolo. L'appuntamento è di martedì a partire dal 10 gennaio, ogni due settimane dalle 19.30 alle 23.
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Sessant’anni senza Marilyn

Secondo ciclo tematico, dal 9 al 30 gennaio, per Lunedì Cinema, il cineforum organizzato dai Comuni di Arco e di Riva del Garda per la cura del centro culturale «La Firma». «Gli uomini preferiscono le bionde» del 1953, «Fermata d'autobus» del 1956 e «Gli spostati» del 1961: tre pellicole che sono pietre miliari della storia del cinema per ricordare, a sessant’anni dalla scomparsa, una delle attrici più famose di tutti i tempi. Marilyn Monroe, al secolo Norma Jeane Mortenson Baker, è stata inserita dall'American Film Institute al sesto posto nella lista delle più grandi star femminili di tutti i tempi e tra le cento donne più attraenti di sempre. Per il suo fascino e la sua sensualità è diventata un simbolo fuori da ogni tempo, e le circostanze della sua prematura morte, avvenuta a soli 36 anni per un'overdose di barbiturici, hanno contribuito alla sua consacrazione come vera e propria icona della cultura pop. Il cineforum procede per temi diversi, a ognuno dei quali è dedicata una tornata di proiezioni alternativamente ad Arco e a Riva del Garda. In questo caso le proiezioni sono ad Arco, all’auditorium di Palazzo dei Panni, sempre con inizio alle ore 21. Il primo film, lunedì 9 gennaio, è il celeberrimo «Gli uomini preferiscono le bionde», pellicola del 1953 diretta da Howard Hawks (tratta dall'omonimo romanzo di Anita Loos del 1925), il cui enorme successo lanciò all'apice della popolarità le due protagoniste: Marilyn Monroe e Jane Russell. Un classico del musical americano e cult movie per i fan di Marilyn Monroe, in cui rivedere alcune scene indimenticabili rimaste nell’immaginario collettivo. Si accede con la tessera Fic (sottoscrivibile la sera della proiezione) valida per l’intera stagione al costo di 12 euro (5 euro per gli studenti fino ai 25 anni). Come di consueto, ogni proiezione è preceduta da un’introduzione di Ludovico Maillet, curatore della rassegna.
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Sabato il concerto dell’Epifania

Dopo due anni di silenzio forzato, torna sabato 7 gennaio nella chiesa di Santa Maria Assunta il tradizionale concerto dell’Epifania del coro Anzolim de la Tor diretto dal Mo. Giuseppina Parisi. Il concerto, proposto nell’ambito della quarantaquattresima stagione corale dell’Anzolim de la Tor, propone brani sia del repertorio natalizio, sia della polifonia classica. Con il coro, alla tromba Filippo Lombardi, all’organo Mattia Rosati e al basso Raffaele Zaninelli. Soprano Maria Pia Molinari. Inizio alle ore 20.45, ingresso libero. Il coro Anzolim de la Tor nasce a Riva del Garda nel febbraio del 1978 su iniziativa di un gruppo di giovani ragazze, inizialmente guidate da don Giorgio March e successivamente affidate a Giuseppina Parisi, che tuttora lo dirige. Il coro deve il suo nome all’angioletto che si trova sulla torre Apponale, nel centro storico di Riva del Garda. Nel corso degli anni alle voci femminili si è aggiunta la sezione delle voci maschili, che ha portato il coro a costituirsi nella attuale formazione a voci miste. Con il tempo si aggiunse pure una sezione voci bianche, il gruppo giovanile (composto da coristi tra i 15 e 25 anni) e la sezione Vox Cordis, composta da sole coriste. Nel repertorio del coro si ritrovano brani che spaziano dalla musica popolare e tradizionale al repertorio classico, dalla musica rinascimentale al romantico, dal barocco alle espressioni vocali più moderne. Tra le interpretazioni più significative la Sinfonia n. 9 di Ludwig van Beethoven eseguita nella basilica di Sant’Eustorgio a Milano; i Carmina Burana di Carl Orff eseguiti sia nella versione con orchestra sinfonica al teatro Zandonai di Rovereto, sia nella versione per due pianoforti e percussioni in occasione del 40° anniversario del coro; il Magnificat BWV 243 di Johann Sebastian Bach; il Salmo 42 di Felix Mendelssohn; la Missa Credo k257, la Spatzen-messe k220 e il Requiem k626 di Wolfgang Amadeus Mozart; il Requiem di Gabriel Fauré e il Requiem di Maurice Duruflé; lo Stabat Mater di Giovanni Battista Pergolesi; la Mass of the Children e il Gloria, il Magnificat e il Requiem di John Rutter.
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Bruno Galas: 82 anni fa il sacrificio

Martedì 3 gennaio, giorno dell’82° anniversario della morte, i Comuni di Arco e di Riva del Garda hanno ricordato Bruno Galas, Medaglia d’Oro al valor militare. La cerimonia, organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale Carristi d'Italia, si è svolta in tre momenti: alle 10.30 ad Arco, al cippo alla memoria che si trova all’inizio della via a lui intitolata (all'incrocio con via Marconi). Quindi, a seguire, a Riva del Garda: prima al cippo alla memoria, anch’esso all’inizio della via che porta il suo nome (all'incrocio con via Grez), quindi al cimitero, dove riposano le sue spoglie. Per Arco c’era il sindaco Alessandro Betta, per Riva del Garda il presidente del Consiglio comunale Salvatore Mamone (che è anche nel direttivo dell’Unsi, l'Unione Nazionale Sottoufficiali Italiani). Entrambi hanno ricordato il martirio e le gesta eroiche di Bruno Galas, nato a Varignano il 6 novembre 1919, arruolato volontario dal 15 dicembre 1938 nel 32° Reggimento Fanteria Carrista di Verona. Giunto in Libia nel settembre del 1940 con il Terzo Battaglione Carri M 13/40, ha partecipato a tutte le azioni dal 13 dicembre di quell’anno fino al 3 gennaio 1941, giorno della distruzione pressoché totale del Battaglione nella sanguinosa battaglia di Bardia e della sua morte valorosa. Per il suo eroico comportamento in battaglia ha meritato la Medaglia d’Oro al valor militare. Sia il Comune di Arco, che gli diede i natali, sia il Comune di Riva del Garda, dove visse per qualche anno e dove riposano le sue spoglie, hanno intitolato al suo nome una via. Alla cerimonia erano presenti numerosi parenti di Bruno Galas, i nipoti Marialuisa, Renzo (che ha l’onore di portare al petto la medaglia d’oro del nonno), Sergio, Franco e Giorgio e la cognata Elena. Presenti anche una rappresentanza dell’Associazione Nazionale Carristi d'Italia e il direttivo dell’Unsi con il presidente Pasquale Barone. Ad Arco c’era anche una rappresentanza del Gruppo Alpini con il capogruppo Giorgio Vivori.
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Le domeniche di gennaio sono «in musica»

Al via l’8 gennaio «Domeniche in musica», la classica rassegna con cui il Comune di Arco saluta l’anno nuovo: quattro appuntamenti che si tengono nel salone delle feste del Casinò municipale con inizio alle ore 15.30. Ingresso libero fino all’esaurimento dei posti; è possibile (e consigliata) la prenotazione (tramite Eventbrite). Ad aprire la rassegna, domenica 8 gennaio, è la Revensh Jazz Band, formazione della sassofonista e cantante Helga Plankensteiner con Paolo Trettel alla tromba, Hannes Mock al trombone, Glauco Benedetti alla tuba, Michael Lösch al pianoforte e Paolo Mappa alla batteria, che esegue un repertorio che spazia tra dixieland, klezmer e chanson degli anni Venti. Gli appuntamenti seguenti Domenica 15 gennaio Maura & Bass. Voce, viola e contrabbasso Maura Bruschetti, voce e viola Adriano Piccioni, contrabbasso Domenica 22 gennaio Noterosa. Compositrici femminili fra Otto e Novecento Monica Maranelli, pianoforte Priyanka Ravanelli, violino Domenica 29 gennaio Concerto sinfonico per il 30° anniversario di fondazione Barbara e Giada Broz, violino e viola Camerata Musicale “Città di Arco” direttore: Michele Brescia La rassegna è organizzata da Comune di Arco e Camerata Musicale “Città di Arco” con la collaborazione di Lega Vita Serena e il sostegno della Cassa Rurale AltoGarda-Rovereto
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Concerto di Capodanno: ci sono ancora posti liberi

Ci sono ancora posti liberi per il tradizionale concerto di Capodanno del Comune di Arco, domenica 1° gennaio nel salone delle feste del Casinò municipale con l’Orchestra sinfonica delle Alpi diretta dal Mo. Stefano Torboli. Il programma propone le più belle musiche del repertorio ottocentesco viennese, Borodin, Mussorgsky, Glazunov, Johann Strauss sr, Johann Strauss jr e Josef Strauss: la colonna sonora ideale per rivivere il fascino della grande sala da ballo e l’atmosfera della Belle Époque che caratterizzava lo splendido Kurort arcense. La prevendita è online al link www.trentinospettacoli.it/eventi/concerto-di-capodanno-2023. Inizio alle ore 17. L’Orchestra sinfonica delle Alpi L’Orchestra sinfonica delle Alpi è stata creata dall’associazione Euritmus, nata per la realizzazione e la promozione di eventi culturali in ambito musicale. Il primo focus era centrato sull’organizzazione di rassegne cameristiche e sulla strutturazione di eventi con finalità didattiche. Dal 2012 l’associazione ha esteso la propria attività alla realizzazione di eventi sinfonici e all’allestimento di titoli lirici in formato originale. In questo percorso ha stretto cooperazioni con rilevanti istituzioni culturali (Fondazione Teatro Coccia di Novara, Amman Opera Festival, Sichuan Philharmonic Orchestra, Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, Accademia di Belle Arti di Verona, Museo Storico Italiano della Guerra, Fondazione Opera Campana dei Caduti, ecc.) e ospitato artisti di caratura internazionale quali la ballerina Carla Fracci, il baritono Nicola Ulivieri, il tenore Giuseppe Sabbatini. Dal 2022 Euritmus è l’unico complesso strumentale nella Regione Trentino Alto Adige riconosciuto dal Ministero della Cultura. A partire dal 2015, per far fronte alla crescente attività in ambito sinfonico e lirico, l’associazione Euritmus ha deciso di creare una nuova compagine orchestrale: l’Orchestra delle Alpi. Questa scelta è stata spinta dal desiderio di riunire alcuni tra i migliori musicisti del nord Italia in una stessa realtà per ridare slancio culturale ad un ampio territorio un’offerta di qualità. A tal fine sono stati coinvolti giovani musicisti con esperienze presso enti prestigiosi quali il teatro Alla Scala di Milano, il teatro La Fenice di Venezia, la Fondazione Arena di Verona, il teatro Carlo Felice di Genova o l’Orchestra Toscanini, solo per citarne alcuni. Questo lavoro incentrato su qualità e territorio ha attirato l’interesse di festival ed enti pubblici al punto da ricevere, in occasione del festival Progetto Opera, il patrocinio della principessa Muna al Hussein di Giordania nel 2017 e l’Alto Patrocinio della Camera dei Deputati nel 2021.
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Sette coperte rosse per dire «mai più»

Sono esposte nella veranda del Casinò municipale le sette coperte rosse realizzate da singoli cittadini, gruppi e associazioni per dire «mai più» alla violenza sulle donne. Nell’allestimento sono stati compresi anche l’opera artistica collettiva «Ali di donne», ideata da Luciana De Bellis e realizzata assieme a una decina di residenti della rsa della Fondazione Comunità di Arco con la collaborazione di Fabio Amistadi, inaugurata il 24 novembre e inizialmente posizionata al vicino «padiglione della musica»; e il cartello informativo realizzato dalla Sezione scout Cngei di Arco, consegnato all’amministrazione comunale il 23 novembre in occasione della cerimonia di consegna delle panchine rosse realizzate dalla cooperativa sociale Garda 2015. Giovedì 22 dicembre, poco dopo mezzogiorno, la breve cerimonia di inaugurazione, presenti il sindaco Alessandro Betta, il consigliere comunale con delega a inclusione, diritti civili, laicità e pace Tommaso Ulivieri, la responsabile Servizio politiche sociali e prima infanzia Viviana Sbaraini e l’artista Luciana De Bellis. «Queste coperte dovrebbero riscaldare il bene che c’è in noi -ha detto il sindaco Betta- potendo infatti far riflettere le persone su un tema tanto drammatico e contribuire così attraverso queste forme di linguaggio artistiche a imprimere un’accelerata al cammino culturale necessario per superare la terribile piaga della violenza sulle donne, che molto spesso si consuma nelle coppie o in famiglia. Una contraddizione stridente, quest’ultima: proprio nel luogo dell’amore nelle sue diverse forme, la violenza! Insieme alle coperte, anche la bellissima opera collettiva della Fondazione “Ali di donne”, che ci piacerebbe potesse essere per così dire adottata dal nostro territorio: ispira gioia, trasmette libertà proprio come l’idea della donna portatrice di questi valori, e mi piacerebbe vederla esposta anche in altri luoghi pubblici, scuole, ma anche alberghi o simili». «Queste coperte stanno girando su tutti i Comuni del nostro territorio -ha spiegato il consigliere Ulivieri- per portare un messaggio di vicinanza, calore e affetto alle donne vittime di violenza. Vogliamo dire loro che la collettività condanna fermamente ogni forma di violenza e che le tutela. Siamo tutti dalla loro parte, uniti e solidali. E questo luogo, la veranda del Casinò, mi piacerebbe diventasse la sede di installazioni e iniziative sui diritti umani e sui temi della pace e della non violenza, dell’inclusione e della solidarietà». L’invito a una mobilitazione diffusa per un progetto corale finalizzato alla realizzazione di una grande coperta di lana rossa, dal valore simbolico forte e plurimo, era stato lanciato nell’ottobre del 2021 dal Tavolo sociale per il contrasto alla violenza di genere, composto dai referenti dai sette Comuni e della Comunità Alto Garda e Ledro -Arco, Drena, Dro, Ledro, Nago-Torbole, Riva del Garda e Tenno- e dalla Comunità stessa, nel corso della conferenza stampa di presentazione della camminata sul lungolago da Torbole a Riva del Garda che si è tenuta il 25 novembre di quell’anno per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. La proposta: la cittadinanza si attivi realizzando dei quadrati di lana rossa della dimensione di 20 x 20 centimetri, per un successivo assemblaggio. La risposta è stata superiore alle aspettative: negli appositi raccoglitori allestiti all’entrata dei sette municipi dei Comuni della Comunità di Valle si sono recati tantissimi singoli cittadini, famiglie, associazioni, case di riposto, circoli anziani, e non sono dall’Alto Garda e da Ledro ma anche dalla valle dell’Adige. I quadrati di lana rossa, alla fine, sono stati circa 1300, per una superficie complessiva di circa 50 metri quadrati. Quindi, un gruppo di volontarie di Luogo Comune, il centro di aggregazione che si trova in via Marchi a Riva del Garda, si è occupato del lavoro, non semplicissimo, di cucito, necessario per realizzare le sette coperte di lana rossa, simbolo della vicinanza di tutto il territorio alle donne vittime di violenza e di femminicidio (nel frattempo, infatti, si era abbandonata l’idea iniziale di una sola coperta, che sarebbe risultata di dimensioni eccessive e ingestibili). Coperte che sono state presentate ed esposta per la prima volta lo scorso 8 marzo, Giornata internazionale della donna, nel corso di un evento dedicato, al parco Nelson Mandela ad Arco. Di recente sono state esposte anche a Mezzolago nel Comune di Ledro, lo scorso 25 novembre, a conclusione della camminata con cui ancora una volta i sette Comuni dell’Alto Garda e Ledro hanno detto «mai più» alla violenza sulle donne.
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Concerto tra Natale e Capodanno: c'è Rosanna Lo Greco

Appuntamento d’eccezione, lunedì 26 dicembre, con il classico «Concerto tra Natale e Capodanno» organizzato dal Gruppo Concerti di Bolognano nella chiesa parrocchiale dell'Addolorata (riscaldata): ospite di quest’anno è Rosanna Lo Greco, soprano lirico di fama internazionale, accompagnata dalla ensemble strumentale composta da Giuseppe Valtinoni al violino, Alessandra Cibien alla viola, Marco Petruzzi al contrabbasso e Alberto Boischio all'organo. Le musiche sono di Verdi, Franck, Adam, Rossini, Gruber, Brahms, Bach, Gounod, il programma prevede arie d'opera e canti natalizi, sia d'autore sia tradizionali. Inizio alle ore 17, ingresso libero. Rosanna Lo Greco è nata a Venezia nel 1985. Si è diplomata in canto lirico a pieni voti nel 2007 al Conservatorio B. Marcello di Venezia e si è perfezionata con il celebre soprano Mariella Devia. Vincitrice di numerosi concorsi nazionali e internazionali, ha iniziato la sua carriera con un repertorio da soprano lirico e nel 2014 ha debuttato sul palco del Teatro Filarmonico come Musetta ne La Bohème di Puccini per la Fondazione Arena di Verona, ruolo che ha ripreso nel 2017 e nel 2018 al Gran Teatro La Fenice di Venezia e in Cina, riscuotendo sempre un grande successo di critica. Ha cantato in prestigiosi teatri italiani e festival internazionali (Teatro Regio di Torino, Comunale di Bologna, Macerata Opera Festival, Sociale di Como, Lirico di Cagliari, Grande di Brescia, Teatro dell'Aquila di Fermo, Ente Luglio Musicale Trapanese, Gran Teatro La Fenice, Arena di Verona, Teatro Filarmonico – Fondazione Arena di Verona, Royal Opera House of Muscat, Qintai Concert Hall, Harbin Opera House, Oper im Steinbruch St. Margarethen, Tianjin Grand Theatre, Xiamen Grand Theatre, Die Schloßbergbühne Kasematten ed altri) nelle seguenti opere: L’Elisir d’amore, Don Giovanni, Die Zauberflöte, Le Nozze di Figaro, L’Impresario in Angustie, Il Matrimonio Segreto, Carmen, Norma, Suor Angelica, Gianni Schicchi, La Bohème, Rigoletto, Aida, La Traviata e nella Messa da Requiem di Verdi. In ambito sacro ha eseguito inoltre la Messa dell’Incoronazione di Mozart, il Requiem di Fauré e lo Stabat Mater di Pergolesi. Si è esibita in concerti lirici con la Fondazione Arena di Verona, la Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli, l’Orchestra di Padova e del Veneto, l’ Orchestra Regionale della Toscana, l’Orchestra Başkent di Ankara, la Wuhan Philarmonic Orchestra, la Nuova Orchestra Scarlatti, la Filarmonica della Calabria, I Filarmonici di Trento e al Teatro La Fenice. Ha collaborato con direttori quali Oren, Ciampa, Frizza, Callegari, Arrivabeni, Gamba, Lanzillotta, Ranzani, Bonato e con registi quali Michieletto, Micheli, Nucci, Maestrini, Dornhelm, Morgan, Medcalf, De Carolis, Guerra. In luglio 2022 ha cantato il ruolo di Musetta ne La Bohème a Empoli con l’Orchestra Sinfonica Città di Grosseto. In agosto 2022 è stata Berta nel Barbiere di Siviglia al Macerata Opera Festival diretta dal Mo. Alessandro Bonato.
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Dalla realtà al sogno

Il Gruppo Amici dell’Arte propone dal 24 dicembre all’11 gennaio alla galleria civica «Giuseppe Craffonara» la mostra «Dalla realtà al sogno». Il tema affrontato dagli artisti: “Dall'inconscio alla forma artistica: immergersi nell'espressione artistica per sognare e vedere la realtà attraverso le lenti colorate della creatività”. Le opere esposte sono realizzate dai soci del collettivo con l'ausilio di varie tecniche. L'inaugurazione della mostra sarà sabato 24 dicembre con inizio alle ore 11, a cura di Giancarla Tognoni. La mostra sarà aperta alla visita dal 24 al 26 dicembre, il 31 dicembre, il 1° gennaio e dal 6 all’8 gennaio dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Ingresso libero nel rispetto delle norme vigenti anti covid-19.
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Vivirione: brindisi, letterine a Babbo Natale e un dono

L’associazione Vivirione invita al brindisi di quartiere, giovedì 22 dicembre nella sala pubblica «Giacomo Sartori» in piazza della Mimosa: una iniziativa per ritrovarsi e brindare alle festività, dalle 19 alle 20, con buffet offerto dall’associazione e la musica di Vanessa e Alessia. Con il brindisi di Natale, quest’anno ci sarà la possibilità di donare un sorriso ai tanti bambini ospitati con le loro mamme alla Fondazione Famiglia Materna di Rovereto, la cui Casa di Accoglienza ospita madri con bambini piccoli in situazione di disagio sociale. L’associazione raccoglierà donazioni che saranno utilizzate per portare i bambini in vacanza al mare l’estate prossima. Infine, dalle 16.30 alle 18.30 bambine e bambini potranno consegnare le loro letterine direttamente a Babbo Natale, che li aspetterà proprio nella sala «Sartori».
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Le avventure di Chicco & Lea

Francesca Falcone è ospite martedì 20 dicembre della biblioteca civica di Riva d Francesca Falcone è ospite martedì 20 dicembre della biblioteca civica di Riva del Garda, dove presenta il suo libro «Le avventure di Chicco & Lea». «Le avventure di Chicco & Lea» è un racconto a quattro zampe e... a quattro mani. Nasce come nascono tutte le storie: con una mamma che la sera racconta storie a una bambina. Il protagonista è Chicco, il gatto di casa con una bella mascherina nera sul musetto. Francesca Falcone vive a Gavazzo (frazione del Comune di Riva del Garda), proprio dove è ambientata la storia. Lavora nell'ambito della consulenza finanziaria e fin dalla tenera età ha amato tutti gli animali, in particolar modo i gatti, cercando di aiutare le associazioni che si occupano dei “pelosi” in difficoltà. I due gatti che vivono con lei vengono dal gattile di Riva del Garda. Francesca inventa le storie e disegna; sua figlia Lea, di 9 anni, aggiunge, inventa a sua volta e colora. L’incontro inizia alle ore 17. L'autrice leggerà alcuni brani del libro «Le avventure di Chicco & Lea. Un Natale da gatti», novità editoriale in uscita proprio per queste festività. Attività consigliata a bambini e bambine dai 5 ai 10 anni. A seguire ci sarà un divertente laboratorio. Sarà possibile acquistare il libro, una parte del cui ricavato viene devoluta a Pan-Eppaa, l’Ente provinciale di protezione degli animali e dell’ambiente, e a Ada, l’Associazione difesa animali. È richiesta la prenotazione chiamando il numero 0464 516115 o scrivendo all’indirizzo biblioteca@comune.arco.tn.it
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Do Re Mi: sabato la prima

Una quarantina di ragazze e ragazzi dall’età delle medie fino agli ultimi anni delle superiori, i più alla prima esperienza, in pochi mesi hanno imparato a recitare, a cantare e a ballare e nel prossimo fine settimana all’auditorium della chiesa di San Giuseppe porteranno in scena uno spettacolo di teatro musicale. Lo spettacolo, dal titolo «Do Re Mi», si ispira a «Tutti insieme appassionatamente», il film musicale del 1965 diretto da Robert Wise. È stato realizzato nell’ambito dell’ormai consueto laboratorio di teatro musicale proposto dal Comune di Riva del Garda all’interno di Time Out, il percorso di crescita dedicato al rapporto tra adulti e adolescenti, curato dall’Apsp Casa Mia con la supervisione scientifica del Centro studi Evolution di Verona. Il teatro musicale (il laboratorio proposto è a cura dell’associazione L’Arte delle Muse) è la forma d’arte più completa per questo tipo di approccio educativo, visto che tratta temi nei quali i ragazzi facilmente possono immedesimarsi, e permette a ciascuno di trovare un posto e di scegliere per cosa si sente più portato. Gli incontri portano ciascun partecipante a responsabilizzarsi sull’importanza del proprio lavoro, del proprio studio, di quello che sta imparando e di quello che sicuramente riuscirà a mettere in pratica, con pazienza e con responsabilità. Nello spettacolo si esibiscono anche quattro ragazze in monociclo e un ragazzo con i trampoli (grazie alla sinergia con l’associazione Mercurio), perché ognuno possa trovare il proprio spazio in cui esprimersi a modo proprio. Il Time Out Musical Lab, per il quale le prime audizioni sono iniziate lo scorso gennaio, è entrato nel vivo all’inizio di ottobre. A condurlo, nella palestra del Centro socio educativo Punto X dell’Apsp Casa Mia in viale Trento, Maria Pia Molinari, esperta di canto e regista, e Martina Scalini, coreografa e aiuto regista, affiancati dagli educatori del Punto X, che hanno sostenuto e accompagnato i ragazzi, sia nell’ambito performativo che in quello della realizzazione del materiale scenico. Con lo staff hanno collaborato Giacomo Mareschi (coreografo e performer), Francesca Melzani (vocal coach), Francesco Maria Moncher (musicista), Elisa Trentini (direttrice dell’ensemble musicale) e Chiara Moncher (costumi). Lo spettacolo andrà in scena sabato 17 dicembre alle 20.30, con replica il giorno seguente alle 16, con musica dal vivo a cura di un gruppo strumentale dell’Orchestra delle Metamorfosi. Presentatore sarà Pietro Lombardo, fondatore e direttore del Centro studi Evolution, pedagogista e conferenziere, autore di pubblicazioni e videocorsi di successo in ambito pedagogico e formativo per lo sviluppo personale e aziendale. L’ingresso è libero e senza prenotazione.
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Premio «Righi»: ha vinto Clara Correa De Miranda Junior

Clara Correa De Miranda Junior, dodicenne allieva del corso di flauto traverso della prof.ssa Luminita Evy Dirlosan, ha vinto l’edizione 2022 del premio «Prof. Lino Righi». La cerimonia di proclamazione del vincitore e di premiazione si è tenuta domenica 11 dicembre all’auditorium San Giuseppe, in occasione del saggio natalizio dei cori e dei gruppi strumentali dei giovani allievi della Scuola musicale Alto Garda (dopo due anni di sospensione a causa della pandemia, in cui si è svolta in municipio, in forma limitata ai vincitori e alle loro famiglie in municipio). Istituito dal Comune di Riva del Garda, il premio, una borsa di studio di 500 euro, è destinato all’allievo della Scuola Musicale Alto Garda che più si è distinto nel corso dell’anno. A consegnarlo alla vincitrice, il vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta, presenti anche l’insegnate di flauto, la prof.ssa Luminita Evy Dirlosan, e il presidente della Smag Roberto Grassi. «Siamo davvero felici che finalmente, dopo due anni in cui la cerimonia di premiazione è avvenuta in sala Giunta, quest’anno abbiamo potuto festeggiare in modo più adeguato la giovane vincitrice, durante il concerto di Natale della Smag, come avveniva in passato. La musica è da sempre uno strumento di unione e un linguaggio universale, che ci ha accompagnato anche in questi anni difficili e che ancora ci aiuta a costruire ponti contrastando l’isolamento. Mi complimento con la giovane alunna, che si è impegnata nello studio e ha conseguito risultati di eccellenza, e con la sua insegnante, che evidentemente ha saputo coltivare al meglio il talento di Clara. Un pensiero va anche al prof. Lino Righi, personalità di assoluto primo piano della nostra città, la cui memoria questo premio vuole perpetuare. Mi piace ricordare, infine, come il suo pianoforte, restaurato e donato al Comune dal prof. Franco Ballardini, docente al Conservatorio Bonporti, da circa un anno e mezzo sia esposto a Palazzo Martini».
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Concerto di Capodanno: al via la prevendita

Al tradizionale concerto di Capodanno del Comune di Arco, domenica 1° gennaio con inizio alle ore 17, ci sarà l’Orchestra sinfonica delle Alpi diretta dal Mo. Stefano Torboli con un programma di musiche di Borodin, Mussorgsky, Glazunov, Johann Strauss sr, Johann Strauss jr e Josef Strauss. Prevendita online su boxol.it, accessibile da www.trentinospettacoli.it/eventi/concerto-di-capodanno-2023. Nel grande salone delle feste del Casinò municipale si rinnova la tradizione delle più belle musiche del repertorio ottocentesco viennese: la colonna sonora ideale per rivivere il fascino della grande sala da ballo e l’atmosfera della Belle Époque che caratterizzava lo splendido Kurort arcense. L’Orchestra sinfonica delle Alpi è stata creata dall’associazione Euritmus, nata per la realizzazione e la promozione di eventi culturali in ambito musicale. Il primo focus era centrato sull’organizzazione di rassegne cameristiche e sulla strutturazione di eventi con finalità didattiche. Dal 2012 l’associazione ha esteso la propria attività alla realizzazione di eventi sinfonici e all’allestimento di titoli lirici in formato originale. In questo percorso ha stretto cooperazioni con rilevanti istituzioni culturali (Fondazione Teatro Coccia di Novara, Amman Opera Festival, Sichuan Philharmonic Orchestra, Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, Accademia di Belle Arti di Verona, Museo Storico Italiano della Guerra, Fondazione Opera Campana dei Caduti, ecc.) e ospitato artisti di caratura internazionale quali la ballerina Carla Fracci, il baritono Nicola Ulivieri, il tenore Giuseppe Sabbatini. Dal 2022 Euritmus è l’unico complesso strumentale nella Regione Trentino Alto Adige riconosciuto dal Ministero della Cultura. A partire dal 2015, per far fronte alla crescente attività in ambito sinfonico e lirico, l’associazione Euritmus ha deciso di creare una nuova compagine orchestrale: l’Orchestra delle Alpi. Questa scelta è stata spinta dal desiderio di riunire alcuni tra i migliori musicisti del nord Italia in una stessa realtà per ridare slancio culturale ad un ampio territorio un’offerta di qualità. A tal fine sono stati coinvolti giovani musicisti con esperienze presso enti prestigiosi quali il teatro Alla Scala di Milano, il teatro La Fenice di Venezia, la Fondazione Arena di Verona, il teatro Carlo Felice di Genova o l’Orchestra Toscanini, solo per citarne alcuni. Questo lavoro incentrato su qualità e territorio ha attirato l’interesse di festival ed enti pubblici al punto da ricevere, in occasione del festival Progetto Opera, il patrocinio della principessa Muna al Hussein di Giordania nel 2017 e l’Alto Patrocinio della Camera dei Deputati nel 2021.
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Il concerto di Natale di Bolognano

Si svolge nella chiesa parrocchiale dell'Addolorata domenica 18 dicembre il concerto di Natale di Bolognano, quest’anno con l’orchestra I Filarmonici di Trento diretta dal Mo. Alessandro Arnoldo, solista la soprano Rossana Lo Greco. Saranno proposte musiche di Mozart, Elgar, Catalani, Puccini, Faurè, Adam, Berlin, Gruber. Inizio alle ore 17, ingresso libero fino all’esaurimento dei posti disponibili. L’evento è organizzato dal Gruppo Concerti di Bolognano nell’ambito della rassegna «Musiche per il Natale» del Comune di Arco.
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Il pianeta dei frigoriferi

Doppio appuntamento, venerdì 16 dicembre, alla biblioteca civica «Bruno Emmert»: la presentazione del libro di Mauro Balboni «Il pianeta dei frigoriferi. Segnali dal futuro del cibo» (Scienza Express, 2022) e in contemporanea il laboratorio per bambine e bambini dai 5 anni in su «Intrecci tra cibo e paesaggio». «Il pianeta dei frigoriferi» è un viaggio nella più grande transizione alimentare di massa della storia umana. Quella che sta accadendo proprio ora, quando miliardi di persone in Asia e in Africa si stanno comperando, per la prima volta, il frigorifero: che cambierà per sempre i loro stili alimentari come ha già cambiato i nostri una o due generazioni fa. Quella che si sta verificando su un pianeta la cui geografia climatica, umana ed economica sta cambiando a velocità accelerata. Nella quale miliardi di persone che nel 1960 si accontentavano di 1500 kilocalorie al giorno (perché non avevano altra scelta) oggi ne vogliono 3000. Come noi. E perché non dovrebbero? Dov’è il problema? Laureato in Scienze agrarie all’Università di Bologna, Mauro Balboni ha lavorato oltre trent’anni nella ricerca e sviluppo della grande industria agrochimica, la maggior parte dei quali come dirigente con responsabilità europee e globali. Ha vissuto a Milano, Bologna, Vienna, Oxford, Zurigo. Oggi risiede tra la Svizzera e il lago di Garda, dove ha trovato la sua vera life mission, quella di conservare un biotopo di prati magri e i suoi legittimi residenti: le “carote ametista”, le cavallette dalle ali blu, le api, le farfalle e le orchidee rare. Dal 2017 scrive sui temi della sicurezza alimentare globale e dell’impronta del cibo sulle risorse e gli ecosistemi, prima con «Il pianeta mangiato» (Dissensi, 2017) e ora con «Il pianeta dei frigoriferi». Nel resto del suo tempo gira l’Europa con il camper, a piedi o in bicicletta anche alla ricerca di agricolture e di cibi presenti, passati e futuri. Il laboratorio «Intrecci tra cibo e paesaggio», a cura di Trentino School of Management, permetterà ai giovani partecipanti di scoprire, attraverso un gioco di carte, quali sono le relazioni tra quello che mangiamo e i luoghi in cui viviamo. Inizio alle ore 17, dialoga con l'autore l'antropologo Angelo Longo. Ingresso gratuito su prenotazione (chiamando il numero 0464 516115 oppure scrivendo all’indirizzo biblioteca@comune.arco.tn.it). L’evento è organizzato dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» in collaborazione con l'Ufficio ambiente del Comune di Arco, Trentino School of Management i giovani in servizio civile in biblioteca e all'Ufficio ambiente. Si ricorda inoltre che fino al 10 gennaio è allestita e aperta alla visita in biblioteca la mostra «Cibo e paesaggio. Riflessi di alcune pratiche alimentari del Trentino», a cura di Tsm. La mostra propone una lettura del rapporto tra cibo e paesaggio attraverso la presentazione di alcune pratiche alimentari del Trentino, incoraggiando il visitatore ad andare “oltre al piatto”, per riflettere sul valore dei prodotti alimentari e sulla qualità degli spazi di vita.
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Al cinema con la banda, Christmas Edition

Venerdì 16 dicembre nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco il Corpo bandistico Riva del Garda propone le colonne sonore più belle dei film... di Natale. La banda rivana diretta dal Mo. Mario Lutterotti propone uno dei suoi spettacoli di maggiore successo: le più belle colonne sonore di pellicole natalizie accompagnate dalla proiezione di immagini dei film. Introdurrà la serata la banda giovanile diretta dal Mo. Fabrizio Gereon. Inizio alle ore 20.30, ingresso libero fino all’esaurimento dei posti disponibili (è possibile riservare il posto su Eventbrite). La proposta fa parte di «Musiche per il Natale», la rassegna organizzata dal Comune di Arco.
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Natale al cinema all'oratorio di Arco

L’oratorio San Gabriele di Arco in collaborazione con il Comune di Arco propone una speciale programmazione natalizia del suo cineforum. Tre le proiezioni, da sabato 17 a venerdì 23 dicembre, più una di commiato dal 2022, venerdì 30 dicembre. L’ingresso costa 6 euro l’intero, 4 euro il ridotto (fino a 18 anni di età). Prevendita online sul sito dell’oratorio all’indirizzo https://www.oratorioarco.it/cinema. L’oratorio San Gabriele si trova in via Pomerio 15, con ampio parcheggio dietro l'auditorium. I film: sabato 17 dicembre alle ore 21 "The Christmas Show", regia di Alberto Ferrari, con Raoul Bova, Serena Autieri, Francesco Pannofino, Tullio Solenghi, Ornella Muti. Genere commedia, Italia, 2022, durata 106 minuti. Domenica 18 dicembre alle ore 16 e venerdì 23 dicembre alle ore 21 "Strange World - Un mondo misterioso", regia di Don Hall (II) e Qui Nguyen. Genere animazione, Usa, 2022, durata 102 minuti. Venerdì 30 dicembre alle ore 21 "Black Panther - Wakanda Forever", regia di Ryan Coogler, con Angela Bassett, Letitia Wright, Winston Duke, Danai Gurira, Florence Kasumba. Genere azione, avventura, fantascienza, Usa, 2022, durata 161 minuti. Informazioni: 380 3491721, email auditorium@oratorioarco.it, web https://www.oratorioarco.it.
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La dolce Riva racconta

Presentazione in anteprima, domenica 11 dicembre all’auditorium del Conservatorio, per il nuovo libro del giornalista Vittorio Colombo «La dolce Riva racconta». La nuova pubblicazione, edita da Associazione Altogarda Cultura, prosegue il viaggio nella memoria rivana iniziato giusto un anno fa quando, il 12 dicembre, sempre al Conservatorio, venne presentato il libro «La dolce Riva», primo capitolo di questa «saga cittadina» che venne accolto con grande favore, tanto da rendere necessarie due ristampe. Dal giorno della presentazione il nuovo libro di Colombo sarà disposizione nelle librerie della zona, nelle edicole di Riva del Garda e in alcune di Arco, Torbole e di altri centri della Busa. La “dolce Riva racconta” le sue mille storie. Un nuovo libro su fatti, personaggi, curiosità, aneddoti e ricordi di mezzo secolo (dal 1950 al 2000) di vita cittadina. Il libro “La dolce Riva racconta” è un’opera di 272 pagine, delle quali 64 a colori, ed è corredato dal circa 600 fotografie, molte delle quali inedite. Dalla prefazione Riva ha mille storie. Stanno adagiate sotto la cenere dei ricordi, rese sempre più deboli ed evanescenti dal tempo che passa. Quando ci lascia una persona che, in qualche modo, si è resa protagonista della vita rivana, si è soliti ripetere come un mantra una formula che trasmette tristezza e rimpianto. Si dice: “Con il Tale se ne va un pezzo di storia di Riva”, quindi “Con la sua scomparsa Riva è più povera”, o si considera ancora “Era l’ultimo di quella generazione che…”. Ogni volta che, con un senso di vuoto, ci troviamo di fronte a una nuova mancanza, il pensiero ci porta a considerare: “E adesso? chi ci parlerà di quella Riva in guerra, o del dopoguerra, o dei decenni successivi?” Perché le assenze, dovute al trascorrere delle stagioni o ad eventi non controllabili da alcuno, ci rendono davvero più poveri. Personaggi, fatti, eventi gioiosi o dolorosi, vittorie o sconfitte, sono tasselli dell’ universo del vissuto della comunità cittadina. Le storie, in questo processo di rimozione, sono un baluardo, hanno una loro tenacia, tengono accesa una fiammella che brucia sotto la cenere del tempo. Una piccola coraggiosa fiammella che i testimoni alimentano con i loro racconti. La volontà di testimoniare personaggi ed eventi anima le pagine di questo libro che si riallaccia al precedente, “la Dolce Riva”, che lo scorso anno, proprio nel dicembre del 2021, è stato accolto con attenzione e favore. “Questo libro è un atto d’amore nei confronti di Riva”: così scrivevo nella presentazione del primo libro. Oggi ripropongo questo messaggio di affetto che segna la continuazione di un viaggio sentimentale alla ricerca dell’identità di una città che, per bellezze naturali storie mirabolanti, personaggi e per vicende, è davvero unica. Dunque ecco che questo nuovo libro “Riva racconta” nasce dalla volontà di rispondere ad un bisogno interiore. Sei all’interno di un viaggio. Senti che altre vicende urgono, spinte da un bisogno di venire alla luce. Questo libro “la Dolce Riva racconta” ripercorre momenti che vanno dagli anni Cinquanta al Duemila. Mezzo secolo della vita cittadina: il boom economico, il turismo, quello straordinario centro di aggregazione che sono il bar e, avanti con la schiera degli artigiani. Ecco il rapporto della città con il lago, con i “barcaroi”, i nuotatori, i tuffatori, le spiagge vecchie e nuove. Gli anni Ottanta ci hanno poi regalato quello straordinario, e purtroppo irripetibile, evento che è stata la “Vela d’Oro”, ribalta mediatica internazionale per Riva. Questo libro è una sorta di film a episodi, un po’ anarchico nella sequenza delle storie scelte e raccontate. Molte altre meriterebbero ma c’è la consapevolezza che il cammino del racconto è tutt’altro che concluso. Sotto la cenere molte altre fiammelle ardono in attesa di ritrovare luce e dignità. Il registro del racconto è, al solito, quello della leggerezza, della passione stemperata da quell’esile vena di nostalgia che rende sempre le stagioni passate le più belle della nostra vita perché, per molti, hanno i colori e i sapori della giovinezza. Sono moltissime e quasi tutte inedite, le foto che corredano questo libro. Di queste foto sono grato agli amici che me le hanno affidate, come sono grato a quanti mi hanno raccontato storie e aneddoti. La “Dolce Riva racconta” è il nostro album di famiglia. Scorrendo le pagine un sentimento di affetto ci coglie, Sorridono i nostri amici ritrovati nella grande parata dei ricordi. Le storie si susseguono ed è come se la città tornasse, per un sogno o per un incanto, a riempirsi di luci, di suoni, di orchestrine, di balli, di opere, di progetti e di entusiasmi. Perché è proprio “la Dolce Riva” che racconta. Ed il racconto, tra amore e un pizzico di nostalgia, si fa medicina dell’anima e fa bene al cuore. Tra i molti capitoli Gli anni d’oro del turismo. I rivani e il lago: nuotatori, tuffafori, quindi le spiagge “storiche” e la svolta della nuova spiaggia (1972). Tutti gli artigiani di Riva e frazioni degli anni Sessanta. Motori, distributori di carburante e imprenditori. I raduni dei commercianti, dei dipendenti comunali, dei tifosi. I bar storici, quelli dei quali si è persa la memoria, quelli che hanno segnato decenni di vita cittadina, quelli che ancora resistono: gestori, clienti, storie curiose e sfide sportive. Lo sport: Dionisi saltava tra le vigne, l’epopea gloriosa del ”Bowling Clems”, quando la Benacense incantava. Gli anni Ottanta, il ritorno della Notte di Fiaba dei barconi (1982-1986). La storia della “Vela d’Oro” (1982-1993) ribalta internazionale, con l’Eurovisione, per Riva del Garda: star internazionali e nazionali sul palco quindi negli alberghi cittadini con i rivani a caccia di autografici. Lo spumeggiante Tiffany del Franco Chemolli dal 1975 raccoglie l’eredita della Spiaggia degli Olivi. Concordi di bellezza a raffica e sfilate di miss nelle vie della Riva degli anni Ottanta. Il Karaoke di Fiorello nelle piazze della Busa e i maghi di Astra a Riva e ad Arco. Amarcord: sfilata di personaggi, tra aneddoti, vicende commoventi o divertenti. Ecco l’anima della Riva autentica.
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A passo di «Tangos!»

Domenica 11 dicembre nel salone delle feste del Casinò municipale la compagnia Naturalis Labor propone «Tangos!», spettacolo di tango con musica dal vivo. Inizio alle ore 20.30, ingresso 15 euro (12 il ridotto), biglietti su www.boxol.it/centrosantachiara/it. Con «Tangos!» Luciano Padovani riporta in scena il tango, quello vero, autentico, coniugato, come sua abitudine ormai, con le invenzioni sceniche e drammaturgiche che da anni contraddistinguono il suo lavoro di coreografo. I fianchi si toccano. Le gambe si incrociano con precisione. I piedi si muovono all’unisono. I protagonisti diventano, quasi inconsapevolmente, una cosa sola. «El tango es un romance de amor y seducción que dura tres minutos...»: tenerezza, desiderio e tanta passione, il tango è metafora della vita e dell’amore. In scena, la musica dal vivo eseguita e interpretata dal trio Tipico Tango Spleen, ensemble molto conosciuto e apprezzato sia in Italia sia in Europa, che suonerà brani di tango classici (Di Sarli, De Angelis, Tanturi, Pugliese, Fresedo, D’Arienzo) fino al più conosciuto Astor Piazzolla. L’ensemble è composto da Mariano Speranza (pianoforte e voce), Francesco Bruno (bandoneon) e Fatma Mülhim (violino). Al termine dello spettacolo è in programma una milonga: un’imperdibile occasione per ballare sulle musiche del Tdj Samuele Fragiacomo. La proposta è organizzata dal Circuito Danza del Trentino-Alto Adige del Centro Servizi Culturali Santa Chiara di Trento e apre un programma di appuntamenti che fino a febbraio vuole portare in tutta la regione le melodie, il ritmo e la sensualità che solo il popolare ballo argentino è capace di regalare.
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Truffaldino e lo spirito del Natale

Lo spettacolo di burattini di e con Luciano Gottardi «Truffaldino e lo spirito del Natale» è la proposta della rassegna «Teatro a gonfie vele» per domenica 4 dicembre. Liberamente ispirato a «Un canto di Natale» di Charles Dickens, lo spettacolo va in scena al teatro Don Bosco di Tenno con inizio alle ore 16.30. Età consigliata: da 3 anni in su. È la vigilia di Natale. Leandro, ricco ed avaro commerciante, conta i guadagni dell’anno. Sono milioni di bilioni di biliardi! A interrompere l’avida conta arrivano prima una povera vecchina e poi un povero vecchino, che Leandro caccia subito in malo modo. Anche Truffaldino, suo impiegato, lo interrompe perché vorrebbe una giornata libera per Natale. Furibondo, Leandro lo licenzia in tronco, lasciandolo disperato e affamato per strada. Truffaldino sta quasi per morire di freddo, ma invece di vendicarsi, pensa a come fare per riscaldare il gelido cuore di Leandro. Con l’aiuto dei due vecchini appare quindi di notte, travestito da Spirito. Ingresso unico 4 euro. Gli spettacoli iniziano tutti alle ore 16.30, i biglietti si possono acquistare in teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle 15.30. Prevendita online all’indirizzo www.trentinospettacoli.it. La rassegna «Teatro a gonfie vele» è la rassegna di teatro per ragazzi organizzata dai Comuni di Nago-Torbole, Arco, Riva del Garda, Dro, Ledro e Tenno. La direzione artistica è della compagnia teatrale Bottega Buffa Circovacanti di Trento in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino.
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«Verso la luce»: le visite guidate per i gruppi sono su prenotazione

Per la nuova mostra della galleria civica di Arco «Verso la luce. Giovanni Segantini, dalla maniera scura alla pittura in chiaro» il servizio di visite guidate per gruppi è disponibile su prenotazione, con un minimo di dieci giorni di anticipo. Dopo il grande successo dell’apertura sono giunte richieste di visite guidate per gruppi, oltre che per le scolaresche. È stato attivato pertanto un servizio su prenotazione, con la richiesta di dieci giorni di anticipo, scrivendo a cultura@comune.arco.tn.it. Possono essere chieste informazioni per i costi e gli orari al numero 0464 583656. In linea con la volontà di perseguire, con questa mostra, finalità di tipo squisitamente culturale, favorendo il più possibile la conoscenza di uno dei massimi pittori dell’Ottocento, nato ad Arco il 15 gennaio 1858, l’amministrazione ha stabilito anche per il pubblico privato delle modalità di accesso estremamente favorevoli: ● biglietto intero: 3 euro; ● biglietto ridotto (da 15 a 26 e oltre 65 anni di età): 1.50 euro; ● gratuito per ragazze e ragazzi ragazzi fino a 14 anni e per i residenti nel Comune di Arco; ● altre riduzioni e gratuità sono verificabili direttamente in galleria civica. Si ricorda che la mostra rimane aperta fino al 29 gennaio 2023, da martedì a domenica della ore 10 alle ore 18 (lunedì chiuso), con chiusure straordinarie il 24, il 25, il 26 e il 31 dicembre nonché il 1° gennaio (l’8 dicembre e il 6 gennaio sarà aperta). La mostra La mostra propone per la prima volta, esposti uno accanto all’altro, «A messa ultima» (1886-1887), dipinto recentemente acquistato dal Comune di Arco, e il celebre «A messa prima», proveniente dal Segantini Museum di St. Moritz, anteriore di circa due anni e a questo collegato, oltre che per il tema, per la scelta concettuale di abbandonare la "maniera scura" e di passare a quella che Primo Levi definì "pittura in chiaro". A fianco dei due capolavori, anche due dipinti preparatori: «Studio di scalinata» (1884-1885, Chur, Bündner Kunstmuseum) e «Studio di architettura con prete» (1884 circa, collezione privata). È anche possibile ammirare anche “La falconiera” e "La raccolta dei bozzoli", tele del periodo milanese di grandissima importanza nella pittura segantiniana, provenienti rispettivamente dal Musei Civici di Pavia e dalle Gallerie d'Italia di Intesa Sanpaolo, che finora mai si sono potute vedere ad Arco. Dello stesso periodo anche il quadro “Il Campanaro”, in mostra grazie alla disponibilità al prestito del Mart, Museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto. Esposte, poi, numerose opere provenienti da diverse collezioni private nazionali, molte delle quali -come il bellissimo “Interno con frate” o “Il naviglio sotto la neve”- inedite per il Trentino. In tutto sono esposte trenta opere (25 dipinti e cinque disegni), dieci documenti (stampe, fotoriproduzioni, lettere e simili), cinque cataloghi di primo Novecento e vario materiale documentario.
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Carols! Le più belle melodie di Natale

Sabato 3 dicembre nel salone delle feste del Casinò municipale torna Carols!, l’appuntamento con le più belle melodie di Natale, eseguite quest’anno dal quartetto vocale composto da Elena di Marino (soprano), Aurelio Schiavoni (alto), Daniele Contessi (tenore) e Csongor Szántó (basso). L'appuntamento porterà il pubblico a immergersi nella splendida atmosfera natalizia con “Stille Nacht”, “Let it snow”, “Es ist ein' Ros' entsprungen”, “Frosty the snowman”... Inizio alle ore 17, ingresso libero con prenotazione consigliata (per email all’indirizzo cultura@comune.arco.tn.it). Al termine, brindisi d’auguri.
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Un anno della gentilezza: com'è andata

Era il 30 novembre del 2021 quando il sindaco Alessandro Betta e il dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo Claudia Terranova firmavano il Manifesto della Scuola Gentile, che impegnava la scuola a lavorare su sette temi: oltre alla gentilezza, ottimismo, perdono, gratitudine, felicità, interconnessione e rispetto. A un anno di distanza, il bilancio. A raccontare com’è andata, nella mattina di martedì 29 novembre in municipio, c’erano, assieme al sindaco Alessandro Betta, per l’associazione Giovani Arco (che ha gestito il progetto) Cristina Bronzini e Andrea Morghen, e per l’Istituto comprensivo il dirigente scolastico Claudia Terranova. Perché una Scuola Gentile? Per educare le nuove generazioni, che studiano in classi sempre più multiculturali, all’accoglienza e all’inclusione, e per rendere i giovani cittadini soggetti pro-attivi del cambiamento sociale verso una comunità più coesa, unita e rispettosa dell’ambiente. La gentilezza è un valore sociale di fondamentale importanza; è basato sulla collaborazione anziché sulla competizione, crea senso di appartenenza, bellezza e gioia anche nei momenti difficili, dentro e fuori il contesto scolastico o di comunità. Il progetto, a cui ha aderito anche il Centro di formazione Enaip di Riva del Garda, ad Arco ha coinvolto quindici classi e ha comportato 81 ore di formazione in tre percorsi: educazione alla gentilezza, educazione all’inclusione e educazione alla consapevolezza. Il primo, realizzato in nove classi per 63 ore di formazione, ha comportato la proclamazione di “Scuola gentile” con la sottoscrizione del relativo manifesto e l’entrata nella Rete nazionale delle Scuole Gentili. In un primo incontro online sono stati coinvolti i genitori degli studenti, così da favorire il processo di interconnessi tra famiglia e scuola. Da gennaio i ragazzi e gli insegnanti hanno preso parte a laboratori di valori (sia in aula, sia online) in cui hanno potuto sperimentare non solo il valore della gentilezza ma anche il valore del perdono. I laboratori si sono svolti in aula e on line; i riferimenti teorici sono quelli del metodo My Life Design ideato da Daniel Lumera e della Biologia dei valori, frutto delle ricerche della dott.ssa Immaculata de Vivo, docente di Medicina alla Harvard Medical School e professoressa di Epidemiologia alla Harvard School of Public Health. Le finalità: aprire un dialogo con i ragazzi sul valore della gentilezza e sulla sua realizzazione nella vita; lavorare sul cambio di prospettiva dal saper fare per essere al saper essere per fare; fornire a ragazzi e insegnanti strumenti di consapevolezza per favorire l’integrazione del valore della gentilezza; sviluppare con insegnanti e genitori una relazione educativa gentile. Il percorso “educare all’inclusione”, seguito da sei classi con una formazione di tre ore a classe, consisteva in un laboratorio di educazione all’integrazione attraverso l’immagine: con l’ausilio di cortometraggi di Religion Today Film Festival, sono stati affrontati i temi della diversità culturale e religiosa, del razzismo e della valorizzazione delle differenze, della cultura della non violenza, della pace e dei diritti umani (conoscere e rispettare) e delle migrazioni (integrazione, dialogo e convivenza). Infine, il percorso “educare alla consapevolezza” è stato seguito dall’Enaip. «Il progetto prevede la costruzione di una rete territoriale di associazioni e scuole per la co-progettazione di interventi formativi complementari e integrativi della didattica ordinaria, dedicati agli studenti e agli insegnanti per affrontare gli effetti negativi della pandemia quali disagio giovanile, isolamento, sfiducia, paura, difficoltà nell’accettare il cambiamento nelle modalità d’insegnamento, nelle relazioni interpersonali e nella progettazione del proprio percorso di vita. Scuola Gentile vuole educare le nuove generazioni affinché crescano come cittadini consapevoli delle proprie capacità, responsabili delle proprie scelte e attivi nel cambiamento. Si vuole rinforzare le life e soft skills fondamentali per una crescita armonica in grado di far fronte alle difficoltà. Al termine di questo anno di formazione la speranza della nostra associazione è che la scuola intraprenda in autonomia azioni future per consolidare il percorso formativo ricevuto e dia attuazione ai principi esplicitati nel Manifesto della Scuola Gentile, affinché germoglino in una realtà scolastica sempre più attenta a i valori di gentilezza, ottimismo, perdono, gratitudine, felicità, interconnessione e rispetto, nell’auspicio che si diffondano attraverso gli studenti le insegnanti e le famiglie, a tutta la comunità, in un’ unione di intenti con l'amministrazione comunale di Arco che nei suoi obiettivi di governo ha incluso quello di “Arco Città gentile”». «Per noi è stato un impegno importante -ha detto il dirigente scolastico Terranova- si sentiva la necessità di ricondurre i rapporti umani su elementi più caldi, centrati sulla relazione, sul mettersi in contatto con sé e con l’altro in maniera costruttiva. Questo perché abbiamo dovuto riscontrare diverse difficoltà di comportamento e di relazione. Quindi sono una azione di impatto, un numero consistente di classi e un numero consistente di insegnanti, con una azione di sistema, dato che essendo l’Istituto comprensivo l’unico del Comune di Arco, ogni sua azione diventa un’azione cittadina perché coinvolge alunni, genitori e tutta la famiglia, e si allarga sull’intero territorio. Il progetto ha già germogliato: una classe adesso lo porta avanti in maniera autonoma con l’hastag “io sono”: per una mezz’ora alla settimana si va a rivedere i comportamenti e si vede cosa è possibile migliorare. Inoltre è partito un nuovo progetto, che abbiamo chiamato “Agorà”: sono state svolte elezioni democratiche , sono stati eletti i rappresentanti e la prima agorà si riunirà 7 dicembre. Perché queste capacità, le life e soft skills, devono essere messe in pratica nel dialogo e nella cittadinanza attiva. I nostri studenti sono gli assessori e i sindaci di domani e devono avere chiaro il concetto di rappresentatività e anche la capacità di farlo in maniera fruttuosa, consapevole, costruttiva e gentile». «Non è scontato che la scuola, con tutti gli impegni che deve portare avanti, lavori col Comune con questa intensità. La dott.ssa Terranova ha raccolto il testimone che ha ricevuto dai precedenti dirigenti, che mi piace ricordare, Pierazzi e Caproni. L’istituto comprensivo ha sempre lavorato con il Comune con una bella sinergia. La dott.ssa Bronzini, che ha retto le politiche sociali del Comune per lungo tempo, ha compreso che il programma di una amministrazione ha un senso alto e ideale, ad esempio con l’impegno alla gentilezza, ed è riuscita a tradurlo in concretezza con idee forti che passano nelle scuole, lì dove crescono le future generazioni. Passando dai bambini si riesce a cambiare i paradigmi della società. I danni della pandemia sulla società: credo che siamo riusciti a fare qualcosa di importante per dare delle risposte, penso ai buoni sport, al progetto “Ci sto affare fatica”, e ora questo della Scuola Gentile. La nostra è una società che sa modificarsi, e quello che stiamo facendo è nell’alveo del progresso, della capacità di crescere e migliorarsi. Per tutto questo vi ringrazio, per aver contribuito in maniera rilevante a realizzare degli obiettivi importanti che abbiamo messo nel nostro programma di governo».
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Le componenti della felicità e del benessere soggettivo

Venerdì 2 dicembre in biblioteca a Riva del Garda la psicologa Laura Franceschini conduce la conferenza dal titolo «Psicologia: la piramide dei bisogni, le componenti della felicità e del benessere soggettivo». L’incontro inizia alle 20.30, l’ingresso è libero. Perché oggi, in una società in cui il benessere dovrebbe essere maggiormente raggiungibile e percepibile, grazie anche a un contesto generale sempre maggiormente ricco e in crescita, sembriamo più stressati, stanchi, insoddisfatti e demoralizzati? «Siamo forse intrappolati dal costante pensiero del benessere tanto da impedirci di essere felici? -dice la relatrice- O forse ci sono altre riflessioni da approfondire? Siamo vittime di un processo mentale che si rivela una trappola in cui spesso inciampiamo non sviluppando la capacità di superare i momenti critici e vivere pienamente e con consapevolezza la nostra vita?» La proposta fa parte della rassegna «Progresso e felicità: un paradosso?», organizzata dalla biblioteca civica di Riva del Garda per interrogare filosofia, scienze umane, economia e ecologia su progresso e felicità. Un tema quantomai attuale: può il progresso aumentare la felicità? Se sì, in che modo esso interviene nella perenne e costante ricerca dell'uomo tesa all’agognata joie de vivre? La relatrice La dott.ssa Laura Franceschini, psicologa clinica specializzata in Psicoterapia all’Università degli Studi di Padova, si occupa di patologie acuto croniche adulte nel Servizio di Psicologia della casa di cura polispecialistica Solatrix a Rovereto. Collabora con le Terme di Comano in qualità di psicologa e psicoterapeuta specializzata in consulti e percorsi personalizzati con particolare attenzione alla gestione della dermatite atopica dei bambini e le loro famiglie e si occupa di progetti inerenti il cambiamento di stile di vita in ottica di benessere e di salute psicologica. Diplomata nella conduzione di gruppi terapeutici e formativi con metodi attivi, inoltre, è formata in tecniche di Mindfulness e di Compassion Focused Therapy.
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Tracce nella nebbia

Venerdì 2 dicembre è ospite della biblioteca civica «Bruno Emmert» Vincenzo Passerini, in dialogo con Roberta Bonazza sul suo libro «Tracce nella nebbia» (Vita Trentina, 2021), all’auditorium di Palazzo dei Panni con inizio alle ore 18. Ingresso libero. «L’ uomo contemporaneo ascolta più volentieri i testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei testimoni». Il famoso passaggio di un discorso di Paolo VI ai laici italiani nel 1974 racchiude il significato del nuovo libro di Vincenzo Passerini, che presenta cento storie di testimoni. Per ogni persona o personaggio, donne e uomini di ogni continente, dal secolo scorso ai nostri giorni, Passerini ha predisposto un testo breve, appena due pagine, ma molto intenso, un concentrato di gesti e di parole. «Sono tracce nella nebbia -scrive nella prefazione il direttore de L’Espresso Marco Damilano- sono impronte nel deserto, sono segnali nel buio, ti mostrano la strada che loro hanno percorso per primi, spesso cercandola da soli, guidati dalla loro coscienza nel momento di dire un sì o un no, animati dalla passione per la vita. I testimoni sono prima di tutto questo. Fanno vedere quello che non vediamo. Insieme le loro biografie uniche, irripetibili, compongono il mosaico, la necessità della testimonianza. Il testimone è dentro le cose, immerso nella sua realtà, nel suo tempo ma suggerisce che un altro mondo è possibile». La ricerca di Passerini attorno alle figure più credibili del Novecento dura da tempo: molti dei ritratti pubblicati in questo libro hanno accompagnato quotidianamente i lettori del giornale Trentino nelle settimane più difficili della pandemia di covid-19, tra marzo e maggio 2020. Nell’ampia e ragionata rassegna s’incontrano vite di medici e missionari, politici di diverso colore, partigiani e giornalisti, leader religiosi e animatori di comunità: da Gandhi ad Agitu, da Livatino a Catina Gubert, da Ilaria Alpi ad Alexander Langer, da Peppino Impastato a Eugenio Impera. Alcuni sono molto noti, altri quasi sconosciuti. Alcuni hanno scritto molto, altri hanno lasciato soprattutto l’eredità delle loro opere. Vincenzo Passerini, nato a Brentonico nel 1951, bibliotecario, alla fine degli anni Settanta è tra i fondatori, a Roma, dell’associazione di cultura politica Rosa Bianca, di ispirazione cattolico-democratica, e nell’81, a Trento, della rivista Il Margine. Con il movimento La Rete, di cui è componente del comitato nazionale, viene eletto nel Consiglio regionale del Trentino- Alto Adige nel 1993, dove è rieletto nel 1998 (lista PdS-Rete-Solidarietà). È assessore provinciale all’Istruzione dal 1996 al 1997 e presidente del Forum trentino per la pace dal 1998 al 2003. Dopo aver lasciato la politica vive un anno a Dublino. Nel 2006 è tra i fondatori, e quindi direttore editoriale, della casa editrice Il Margine. Dal 2011 al 2014 è presidente della cooperativa Punto d’Incontro, fondata da don Dante Clauser, che a Trento accoglie le persone senza dimora. Dal 2015 al 2018 ha guidato la federazione del Trentino-Alto Adige del Cnca (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza). Editorialista di Vita Trentina, scrive su Il Margine e sul suo blog itlodeo.info. Ha pubblicato «Anch’io in fila alle sei. Con gli immigrati davanti alla questura» (2003), «Ricordati che sei stato straniero anche tu» (Il Margine, 2015), con Giorgio Romagnoni «La solitudine di Omran. Profughi e migranti, cronache di una rivoluzione» (Il Margine, 2018) e «Tempi feroci. Vittime, carnefici, samaritani» (Gabrielli, 2019).
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Alla Casa degli Artisti il «segno virtuoso» di Carlo Cainelli

Inaugurata sabato 26 novembre, è aperta alla visita fino all’8 gennaio la mostra che la Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» dedica al pittore e incisore trentino Carlo Cainelli. Dopo la mostra in ricordo di Paolo Vallorz, allestita a cinque anni dalla scomparsa, con più di tremila visitatori in meno di due mesi, la Casa degli Artisti ha voluto ricordare un altro artista trentino che ha reso onore alla sua terra: Carlo Cainelli. La rassegna presenta una quarantina di incisioni e disegni realizzati fra il 1918 e il 1924 che raffigurano vedute e scorci di Firenze, Roma, Orvieto e varie località soprattutto toscane, con un paio di ritratti e due interni di caffè. A Firenze Cainelli abbandona alcune esperienze futuriste e si dedica con fervore all'incisione, che diviene nel medesimo tempo il suo tormento e la sua estasi. Il disegno e l'incisione diventano il suo pane quotidiano. Riguardo al disegno importa segnalare l'assidua frequenza di Cainelli, a quel tempo studente presso l'Accademia di Firenze, alle biblioteche e pinacoteche del capoluogo toscano. Qui scriveva su taccuini nomi di artisti celebri e riproduceva a matita immagini di quadri famosi con i relativi titoli in dimensione ridottissima, vere e proprie miniature, Ciò dimostra lo zelo di Cainelli nel completare le sue basi culturali, per affrontare meglio il difficile cammino artistico. Va detto che l'opera incisoria di Cainelli è curata nei minimi particolari dall'artista che dopo il disegno, l'incisione su lastra, stampa nel proprio studio ciò che è esposto in mostra. Nell'eseguire le opere il suo sguardo penetrante è sagace nelle inquadrature e nelle prospettive, curate nei minimi particolari. Spesso Cainelli dilata gli spazi, completati e abbelliti sovente da figure. Questo accade dopo il primo dei suoi viaggi a Roma. Si può affermare che il talento naturale é abbinato con il grande impegno dell'artista, purtroppo scomparso troppo giovane, a 28 anni. “Un allievo virtuoso della Scuola Reale Elisabettina di Rovereto -dice Roberta Bonazza, direttrice della Casa degli Arstisti- che ha scelto l'arte come compagna dei giorni, anche quelli più difficili, cercando di animare il bianco e nero delle sue incisioni di un sentimento e di una grazia nel tratto che contraddistinguono i suoi lavori. La piena disponibilità dei Comuni di Tenno, Riva del Garda e Arco ha reso possibile continuare quel mosaico di perle d'arte che la direzione culturale della Casa degli Artisti intende portare avanti”. La mostra è aperta tutti i giorni dalle 10 alle 12 e dalle 13 alle 17, tranne il lunedì (giorno di chiusura settimanale) e i giorni 24, 25 e 31 dicembre. Ingresso libero. All’inaugurazione hanno preso parte per Tenno il sindaco Giuliano Marocchi e l’assessora alla cultura Giancarla Tognoni con la curatrice Roberta Bonazza, per la Provincia autonoma di Trento il vicepresidente Mario Tonina e l'assessore Achille Spinelli, per la Comunità Alto Garda e Ledro il presidente Claudio Mimiola. Presente anche il nipote di Cainelli, che porta lo stesso nome, Carlo. L’assessore Spinelli, nel ringraziare il nipote, “donatore d’arte” che ha prestato molte delle opere esposte, ha evidenziato come la mostra rappresenti “un felice momento dell’arte trentina, quella della scuola roveretana, e quindi un’occasione per tutti i visitatori di conoscere questo momento importante della nostra storia”. Il vicepresidente Tonina ha spiegato come Casa degli Artisti riesca a “garantire nel corso dell’anno una serie di manifestazioni importanti e significative, condivise con il territorio, è un vero gioiello per la comunità”. Quindi il presidente Mimiola ha parlato della Casa come di “un unicum, un’opera d’arte”, mentre il sindaco Marocchi ha illustrato gli importanti numeri che questo piccolo museo riesce a fare, ponendosi come contenitore di iniziative con “uno sguardo globale sul mondo"; infine, l’assessore comunale Tognoni ha spiegato come “il programma del prossimo anno presenterà importanti sorprese”, ringraziando la generosità dei prestatori e in particolare del nipote Carlo Cainelli. La Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» è gestita dai Comuni di Arco, Riva del Garda e Tenno, quest’ultimo quale ente capofila.
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Laboratorio di teatroterapia in biblioteca

La biblioteca civica «Bruno Emmert» propone sabato 3 dicembre un laboratorio di teatroterapia per ragazze e ragazzi della scuola secondaria di primo grado condotto da Silvia Cozzini. La teatroterapia è una disciplina olistica che si concentra sull'esplorazione di tecniche narrative e ludiche provenienti dal mondo del teatro per svolgere attività volte all'educazione, alla crescita personale e alla riabilitazione. I partecipanti partiranno dalla corporeità delle emozioni, stimolo iniziale, con lo scopo di creare e narrare una storia interpretando il processo di cambiamento avvenuto all'interno del laboratorio. Il laboratorio si terrà dalle ore 9.30 alle ore 12.30. Partecipazione gratuita con prenotazione obbligatoria. Informazioni e prenotazioni: biblioteca@comune.arco.tn.it, 0464 516115.
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Per la stagione teatrale dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole martedì 29 novembre nella sala Garda al Palazzo dei Congressi c’è Roberto Mercadini col suo monologo «L&r

La battaglia di Roncisvalle è stata un evento storicamente irrilevante. Anzi, neppure una battaglia vera e propria, ma un’imboscata. Eppure da quell’avvenimento microscopico si è scatenato, per insondabile capriccio della storia e della fantasia umana, un incendio sontuoso di narrazioni. «L’Orlando Furioso» di Ludovico Ariosto, per certi versi, si inserisce in tale antica tradizione. Per altri versi, invece, il poema di Ariosto sembra eludere qualunque tradizione e qualsiasi schema umano. Sembra l’opera di un’orda di folletti, coadiuvata da una équipe di fate sotto l’effetto di sostanze psicotrope. È una danza scatenata di bizzarrie comiche e di dolcezze effervescenti, un'orgia di aurore boreali, una sabba angelico ed esilarante. Simbolo del poema è l'ippogrifo, animale talmente assurdo che, a rigore, non potrebbe esistere neppure nella fantasia. tvInizio alle ore 21. Prevendita online fino alle ore 20 del giorno dello spettacolo. Ai singoli biglietti saranno applicati diritti di prevendita di un euro. Apertura della cassa al teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle ore 20. Roberto Mercadini Attore teatrale, scrittore e youtuber, è nato a Cesena nel 1978. Ha in repertorio oltre venti monologhi, che spaziano dalla Bibbia ebraica all’origine della filosofia, dall’evoluzionismo alla felicità. Fra i suoi monologhi: «Fuoco nero su fuoco bianco. Un viaggio nella Bibbia ebraica», con traduzione dall’ebraico antico dell’autore; «Noi siamo il suolo, noi siamo la terra. Monologo per una cittadinanza planetaria», produzione di Banca Popolare Etica; «Felicità for dummies. Felicità per negati»; «Vita di Leonardo. L'avventura di vedere davvero», spettacolo prodotto dal Teatro Stabile d'Abruzzo in occasione del 500° anniversario della morte di Leonardo da Vinci, regia di Alessandro Maggi; «La più strana delle meraviglie. Monologo da e su Shakespeare»; «Dante. più nobile è il volgare». I suoi libri: «L'ingegno e le tenebre» (Rizzoli, 2022), narrazione; «Bomba atomica» (Rizzoli, 2020), narrazione; «Storia perfetta dell'errore» (Rizzoli, 2018), romanzo; «Sull'origine della luce è buio pesto» (Miraggi, 2016), poesie e prose. Dal 2009 cura su youtube un canale molto seguito che attualmente conta oltre 170 mila iscritti. Ingresso Settore unico Intero 12 euro Ridotto In cooperazione* 11 euro Ridotto generico** 8 euro Ridotto giovanissimi*** 5 euro La sala Garda del Palazzo dei Congressi sarà allestita a platea Le riduzioni non sono cumulabili * La riduzione In Cooperazione (riservata ai possessori di Carta “In Cooperazione”) dà diritto a uno sconto di circa il 10% sui biglietti di tutti gli spettacoli della stagione di prosa. Lo sconto si applicherà ai biglietti “interi”, non ai biglietti che fruiscono già di altro tipo di riduzione. Ogni tessera dà diritto allo sconto per una sola persona. Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione potrà essere verificata al momento dell’accesso allo spettacolo. ** La riduzione generica si applica a giovani fino a 26 anni, persone oltre i 65 anni, abbonati ad altre stagioni 2022-2023 del Circuito teatrale trentino (previa presentazione dell’altro abbonamento). Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione applicata potrà essere verificata all’ingresso allo spettacolo. *** Il ridotto giovanissimi si applica ai giovani fino a 18 anni.
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Le donne baciano meglio

Per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne la stagione teatrale 2022-2023 dei Comuni di Arco e Nago-Torbole propone venerdì 25 novembre al teatro di Nago lo spettacolo di e con Barbara Moselli «Le donne baciano meglio». Le donne baciano meglio, con semplicità, ironia e senza vergogna o paura del giudizio, racconta l’epifania dell’autrice-attrice partendo da quando ha preso in mano la sua vita e ha accettato di essere lesbica. Il testo, totalmente autobiografico, è la narrazione intima della protagonista, come in quei film americani in cui un personaggio al bancone del bar racconta la sua vita con l’ironia e l’autoironia che sono alla base di questa storia, e con il batticuore che non si può fermare perché così è la vita, se scegli di viverla. Barbara ha 33 anni quando scopre di essere lesbica. Dopo anni di vita dichiaratamente etero, si trova ad aver a che fare con la sua vera natura. Da qui un percorso in compagnia di diversi personaggi, che la condurranno alla totale accettazione di sé. Il monologo comico parte da una doppia esigenza dell’autrice: da una parte il bisogno di raccontarsi, dall’altra quello di affrontare la tematica dell’omosessualità femminile, da sempre poco discussa. Ironico e stravagante, lo spettacolo tocca il tema dell’innamoramento e della metamorfosi personale, utilizzando il palcoscenico come grande camerino all’aperto. Regia di Marco Taddei, costumi di Daniela De Blasio, disegno luci Massimo Calcagno e Giovanni Coppola, fonica Massimo Calcagno. Una produzione Fondazione Luzzati-Teatro della Tosse, Compagnia Nim- Neuroni in movimento. Inizio alle ore 21. Ingresso Intero 10 euro; ridotto In cooperazione* 9 euro; ridotto generico** 8 euro; ridotto giovanissimi*** 5 euro. Le riduzioni non sono cumulabili. * La riduzione In Cooperazione (riservata ai possessori di Carta “In Cooperazione”) dà diritto a uno sconto pari a ca. il 10% sui biglietti di tutti gli spettacoli della stagione di prosa. Lo sconto si applicherà ai biglietti “interi”, non ai biglietti che fruiscono già di altro tipo di riduzione. Ogni tessera dà diritto allo sconto per una sola persona. Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione potrà essere verificata al momento dell’accesso allo spettacolo. ** La riduzione generica si applica a giovani fino a 26 anni, persone oltre i 65 anni, abbonati ad altre stagioni 2022-2023 del Circuito Teatrale trentino (previa presentazione dell’altro abbonamento). Nel caso di acquisti online, la correttezza della riduzione applicata potrà essere verificata all’ingresso allo spettacolo. *** Il ridotto giovanissimi si applica ai giovani fino a 18 anni.
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«Pagine del Garda»: le presentazioni librarie di venerdì

Nell’ambito della 29ª rassegna dell’editoria gardesana «Pagine del Garda» si presentano venerdì 18 novembre due libri: alle 17 «È_di_te. Edith Breslauer Wasserzug. Percorsi di cura e di vita» (Grafica 5, 2022, edizioni Mnemoteca del Basso Sarca), presenti i curatori Egidio Baccolo, Ivana Franceschi e Laura Robustelli; e alle 20.45 «Come d’Arco scocca. Il castello di Arco attraverso i secoli in dodici racconti» di Giancarlo Narciso (Il Sommolago, 2022), presentazione a cura di Romano Turrini (consulente storico dell’autore), con letture di Patrizia Perini. È_di_te. Edith Breslauer Wasserzug. Percorsi di cura e di vita Questo libro è l’insieme di diversi intrecci: quello della rievocazione storica di Merano, città di cura e accoglienza dove Edith Breslauer Wasserzug approdò negli anni quaranta del secolo scorso come molti esuli in tempo di guerra; quello della memoria, che ha riportato alla luce un’esperienza straordinaria nel ricordo di una donna non comune; quello delle emozioni, con la sorprendente scoperta di ritrovarsi, uniti, nel narrarla. Sotteso a tutti quello della malattia, la poliomielite. Come d'Arco scocca. Il castello di Arco nei secoli in dodici racconti Come d’Arco scocca. Perché, innanzitutto, questo titolo dalle evidenti assonanze con la celebre frase “Senza cozzar dirocco” con cui il Vate volle celebrare il genio di uno dei più significativi personaggi della storia di Arco, il pioniere dell’aeronautica Gianni Caproni? Perché questo libro vuole colpire come una freccia, idealmente scoccata dai merli del castello di Arco, a tracciare il filo di tredici racconti ambientati in diversi momenti della sua storia. E perché un’antologia dedicata un castello? Per l’assoluta eccezionalità di questa straordinaria opera d’ingegneria militare, che da mille anni e forse più domina un paesaggio di struggente bellezza e alla quale il borgo di Arco deve la ragione stessa della sua esistenza. Circondato da olivi, affacciato sull’ammaliante entroterra di quel miracolo della natura che è il lago di Arco, qui così simile a un fiordo norvegese e al tempo, così dolcemente mediterraneo, il castello di Arco ha segnato la storia del Tirolo meridionale, colpendo la mente di illustri visitatori i quali, avventuratisi nel corso dei secoli in queste contrade, hanno voluto rendergli omaggio. A replicare questo omaggio è oggi un manipolo di celebri autori che hanno voluto rappresentarcelo nei momenti più salienti della sua storia, ridando vita a personaggi reali come Cubitosa, rinchiusa nella prigione del Sasso, o Antonio d’Arco, trucidato nel cortile del castello e di cui si dice che il fantasma infesti ancora il luogo del delitto; ricordandoci la folle impresa veneziana delle galeas per montes o i saccheggi delle truppe del maresciallo Vendôme; dipingendo momenti salienti del XIX, dal mancato arrivo nella piana dei volontari italiani, vittoriosi a Bezzecca, alla nascita del Kurort mitteleuropeo, che vedeva Arco frequentata da teste coronate provenienti da ogni parte d’Europa; dall’imminente annessione al Regno d’Italia, al fascismo e, infine, a quel breve periodo, nel corso della Seconda guerra mondiale quando il Trentino era stato annesso alla Germania e governato dal Gauleiter austriaco Franz Hofer. Tredici racconti segnati da una sorprendente accuratezza storica e scanditi da un ritmo teso e coinvolgente che svela la mano esperta di riconosciuti maestri del thriller. 29ª rassegna dell’editoria gardesana «Pagine del Garda» La rassegna si svolge dal 17 al 20 novembre nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco, quest’anno riproponendo, in versione ridotta, la classica Mostra del libro, sospesa dal 2020 causa la pandemia. Sei, quest’anno, le presentazioni librarie, che diversamente dagli anni scorsi si tengono anch’esse nel salone delle feste. La Mostra del libro si svolge giovedì 17 e venerdì 18 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30; sabato 19 e domenica 20 novembre dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19. La rassegna dell'editoria gardesana «Pagine del Garda», organizzata dal Comune di Arco e dall'associazione culturale Il Sommolago, propone un calendario di presentazioni e di eventi con le novità librarie del territorio e alcuni ospiti di grande interesse.
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«Pagine del Garda»: al via la 29ª edizione

Si svolge dal 17 al 20 novembre nel salone delle feste del Casinò municipale di Arco la 29ª rassegna dell’editoria gardesana «Pagine del Garda», che dopo due anni di stop forzato torna a ospitare la Mostra del libro. Sei, quest’anno, le presentazioni librarie, che diversamente dagli anni scorsi si tengono anch’esse nel salone delle feste. La Mostra del libro si svolge giovedì 17 e venerdì 18 novembre dalle 10 alle 12 e dalle 14.30 alle 18.30; sabato 19 e domenica 20 novembre dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19. La rassegna dell'editoria gardesana «Pagine del Garda», organizzata dal Comune di Arco e dall'associazione culturale Il Sommolago, propone un calendario di presentazioni e di eventi con le novità librarie del territorio e alcuni ospiti di grande interesse. La prima presentazione libraria, giovedì 17 novembre con inizio alle ore 15, è con Felice Ficco e il suo libro «Scrivere per vivere. lettere, diari e memorie autobiografiche di soldati trentini nella Grande guerra» (Edizioni Il Sommolago, 2021), con letture di Rosanna Sega e Paolo Tonelli (evento in collaborazione con Lega Vita Serena). Felice Ficco, psichiatra, propone una analisi psicologica di pagine dei diari di numerosi soldati trentini, a suo tempo pubblicati dalla Fondazione Museo Storico del Trentino. Testi che comunicano con una straordinaria immediatezza la drammaticità della guerra: il pensiero di morte sempre presente, la dolorosa mancanza degli affetti, il disorientamento per la realtà del reclutamento, oltre che l’interesse per la scrittura, che dà conto della lingua parlata all’epoca, e la sua importanza per distogliere il pensiero dalla guerra e, quindi, per sopravvivere. Le presentazioni librarie successive Venerdì 18 novembre ● ore 17 “È_di_te. Edith Breslauer Wasserzug. Percorsi di cura e di vita. (Merano, 1935-1977)” a cura di Egidio Baccolo, Ivana Franceschi e Laura Robustelli. Presentazione a cura degli autori. Edizioni “Mnemoteca Basso Sarca”. ● ore 20.45 “Come d’arco scocca”. Il castello di Arco attraverso i secoli in dodici racconti a cura di Giancarlo Narciso. Presentazione a cura di Romano Turrini; letture di Patrizia Perini. Edizioni “Il Sommolago”. Sabato 19 novembre ● ore 17 “Errantiana” a cura di Paola Maria Filippi e Lorenzo Bonosi. Presentazione a cura degli autori e di Mauro Grazioli. Edizioni “Il Sommolago” e Comune di Riva del Garda. ● ore 20.45 “La flora selvatica commestibile, saperi e sapori ancestrali” di e con Antonio Sarzo Nel corso della serata sarà presentato il libro “Erbe, fiori e germogli commestibili del Triveneto” di Paolo Perini e Antonio Sarzo Edizioni “Inveneto”. Domenica 20 novembre ● ore 17 “Sarca” Edizione critica e traduzione a cura di Claudia Corfiati. Presentazione a cura dell’autrice. Edizioni “Il Sommolago” e Comune di Arco
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Mamma Lingua. Storie per tutti, nessuno escluso

Per la settimana nazionale di Nati per Leggere, in cui si celebra il diritto alla storie, la biblioteca civica «Bruno Emmert» propone sabato 19 novembre una mattina di letture per bambini e bambine in lingua albanese, inglese, spagnola, tedesca e ucraina a cura delle volontarie Adriana, Alice, Esmeralda e Tania. Inizio alle ore 10.30, età consigliata da 0 a 6 anni. È richiesta la prenotazione chiamando il numero 0464 516115 o scrivendo a biblioteca@comune.arco.tn.it. Inoltre per tutta la settimana la biblioteca ospita la valigia con i libri del progetto «Mamma Lingua. Storie per tutti, nessuno escluso», che si rivolge alle famiglie con bambini 0-6 anni delle più numerose comunità straniere del nostro Paese promuovendo la consapevolezza dell’importanza della lettura condivisa in famiglia in lingua madre, della narrazione e della diversità linguistica, tramite la diffusione dei libri per bambini in età prescolare nelle lingue maggiormente parlate nel nostro Paese. Dal 19 al 28 novembre in biblioteca si potranno sfogliare circa 60 libri in lingue straniere della mostra itinerante «Mamma Lingua», promossa in Trentino dalla sezione regionale dell'Aib (Associazione italiana biblioteche) e dalla biblioteca di Ala come partner territoriale. Si tratta di albi illustrati e libri cartonati in albanese, arabo, bengali, cinese, francese, inglese, gujarati, hindi, inglese, italiano, olandese, rumeno, russo, somalo, spagnolo, tagalog, tamil, tedesco, urdu, yoruba. Tutti sono invitati a venire in biblioteca per sfogliarli e leggerli, molti sono bilingue con seconda lingua italiano o inglese.
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Diritti umani, geografie differenti

Seconda edizione, sabato 19 novembre, per il convegno che la Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» dedica alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’iniziativa di un convegno per riflettere e sensibilizzare su un tema così drammatico, doloroso e purtroppo sempre attuale è nata l’anno scorso, quando lo si affrontò dal punto di vista del ruolo difficile delle donne nella storia dell'arte e delle esperienze trentine di artiste spesso dimenticate, in continuità con un percorso di attenzione al mondo femminile sottolineato, nel 2019, dalla mostra «Arte Donna. L’altra metà del Novecento in Trentino». «Quest'anno la mostra “Afghanistan, 1978” ci consente un approfondimento internazionale -spiega l’assessora alla cultura del Comune di Tenno Giancarla Tognoni- da dedicare alle tante donne a cui è proibito non solo interessarsi di arte, ma anche semplicemente studiare e conoscere, accedere alle scuole, muoversi liberamente e decidere del proprio destino. Il pensiero corre all'artista afghana Shamsia Hassani, espatriata per poter praticare la sua arte e che affronta questo tema attraverso i suoi poetici murales. La riflessione che si vuole ispirare è quella che non siamo autorizzati, come privilegiati occidentali, a non occuparci delle limitazioni e delle violenze che colpiscono luoghi solo apparentemente lontani, e che i diritti sono conquiste fragili su cui sempre e ovunque si deve vigilare. La violenza ci riguarda sempre e va combattuta, sempre, in qualsiasi forma e in qualsiasi ambito, vicina o lontana». Il convegno, dal titolo «Diritti umani, geografie differenti», prende spunto dalla mostra fotografica allestita nel salone principale fino al 20 novembre, in cui sono esposte le foto di un viaggio in Afghanistan compiuto nel 1978 da Ennio Binelli (insegnante oggi in pensione), giusto un anno prima dell’invasione russa. Il percorso espositivo parla di un Paese che è aperto alla modernità, dove l'espressione femminile è libera e consentita. «Dopo pochi anni -dice il sindaco di Tenno Giuliano Marocchi- l'avvento della guerra e poi del regime dei talebani porterà questa società dalla ricca cultura alla proibizione di fare musica, arte, letteratura. E trascinerà le donne in una condizione di sottomissione violenta e alla privazione di diritti, specie per quanto riguarda libertà di movimento e istruzione. Oggi la geografia dei diritti delle donne presenta enormi differenze e ostacoli, qualcosa che in Occidente ci sembra incredibile. Una situazione in cui la tradizione diventa occasione di sopruso. Alla Casa degli Artisti proseguiamo con questa iniziativa, che abbiamo pensato come un appuntamento e un impegno fisso di novembre, alla quale attribuiamo una grande importanza: una riflessione che muova dall'arte e punti lo sguardo a partire da punti di vista diversi e lontani nello spazio e nel tempo, per un doveroso impegno culturale contro la violenza di genere». A parlarne ci saranno, sabato alla Casa degli Artisti, Alidad Shiri, rifugiato afghano; Vincenzo Passerini, già presidente del Forum trentino per la pace; James Lengarin, religioso samburu, antropologo, missionario della Consolata; e Patrizia Daidone, presidente di Unicef Bolzano. Inizio alle ore 10, ingresso libero.
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Muti

Per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che ricorre il 25 novembre, va in scena venerdì 18 novembre al teatro di Nago lo spettacolo «Muti». Un difficile esperimento: tre uomini allo specchio, parlare di donne, di desideri, di tenerezza. Parlare di pregiudizi, di offese, di essere maschi. Uno spettacolo scomodo. Un pugno allo stomaco. Si parla di violenza. Di maltrattamenti. E questa volta il microfono lo usano gli uomini. Uno spettacolo teatrale forte e disarmante che fa luce sul fenomeno della violenza di genere in tutta la sua complessità e trasversalità. Partendo da una maschilità violenta, lo spettacolo esplora il punto di vista maschile portando a galla quello che gli uomini non dicono, la fragilità del non sentirsi adeguati. Scritto e diretto da Silvia Briozzo, lo spettacolo è interpretato da Fabio Ghidotti, Paolo Petrò e Fabrizio Plebani per la compagnia Le Mosche Teatro. Al teatro di Nago viene presentato con la collaborazione di Alba Chiara aps e nell’ambito del festival Eutropia, nato dalla sinergia tra numerose realtà di volontariato attive sul territorio altogardesano: Alba Chiara aps, Amici di Famiglia, AnDROmeda, Il Buco e Luogo Comune, con il sostegno delle Pari opportunità della Provincia autonoma di Trento e della Fondazione Caritro. Lo spettacolo è sconsigliato ai minori di 16 anni. Inizio alle ore 21, ingresso gratuito su prenotazione (per email all’indirizzo eutropia.fest@gmail.com).
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Il mondo della musica di Marco Ziliani

Ai giovedì del circolo di cultura La Palma c’è Marco Ziliani (autore della hit «Bar Franca») nella serata dal tema «Il mondo della musica a 360 gradi», all’auditorium di Palazzo dei Panni il 17 novembre con inizio alle ore 20.45. Marco Ziliani nasce nel 1995 a Riva del Garda. Inizia già a 12 anni a calcare i palchi dei locali del Trentino Alto Adige, terra a cui è da sempre molto legato. La musica è anche il suo lavoro di tutti i giorni: nel 2016 fa la sua prima esperienza di tecnico audio al Circolo Magnolia di Milano, per poi stabilirsi per due anni come fonico al Bloom di Mezzago (MI). Parallelamente inizia la sua esperienza da tecnico backliner, girando l’Italia con i tour di Cosmo, Calibro 35 e Calcutta. Polistrumentista, autore e compositore, nel 2018 comincia il suo progetto da solista “Ziliani” pubblicando il singolo “Bar Franca”, brano dedicato all’omonimo bar di Arco, punto di ritrovo di Marco e del suo gruppo di amici e musicisti. In poco tempo il brano raggiunge i 150 mila ascolti solo su Spotify, raccogliendo il favore del pubblico di tutta Italia. Successivamente pubblica “Foro Boario”, canzone dedicata a un parcheggio di Arco, luogo di ritrovo dei ragazzi e scenario di molte di queste storie. Nel 2020 vengono pubblicati i singoli “Piazza Vittoria” (connessione di due città significative per Marco, Genova e Bologna) e “Sabbioni Disco Italia”.
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Stato dell’ambiente, salute e concetto di One Health

Per la rassegna «Progresso e felicità: un paradosso?» venerdì 11 novembre il dott. Paolo Bortolotti affronta il tema «Stato dell’ambiente, salute e concetto di One Health». Inizio alle ore 20.30, ingresso libero. Il dott. Paolo Bortolotti, specializzato in Neurologia e Neurofisiologia clinica, è presidente dell'Associazione medici per l’ambiente, Isde della Provincia di Trento. Ha lavorato all’ospedale di riabilitazione di Pergine. Nella sua brillante carriera medica si è interessato di patologie neurodegenerative come la sla. Attualmente è consigliere dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri di Trento e coordinatore della commissione ambiente, fa inoltre parte dell'Ufficio di presidenza dei medici per l'ambiente (Isde Italia). La conferenza del dottor Bortolotti affronterà un tema di interesse comune che si fonda su un concetto molto importante: il progresso non è sinonimo di felicità, specie se per ottenerlo si consumano risorse non rinnovabili e si mette a rischio la sopravvivenza dell’uomo. L'aria, l’acqua, il cibo, che da sempre abbiamo considerato come disponibilità infinite, sono oggi a rischio. Per cambiare è necessario che ciascuno prenda coscienza della situazione. La nostra salute e di conseguenza la nostra felicità è indissolubilmente legata a quella del pianeta (One Health). Un’occasione per andare nel profondo di questa stretta interconnessione tra la salute dell’uomo e quella del mondo animale e vegetale, proprio a motivo del fatto che non esistendo barriere fisiche: essi vivono e condividono lo stesso ambiente e proprio per questo devono imparare a coesistere armonicamente. La proposta è nell’ambito di «Progresso e felicità: un paradosso?», rassegna organizzata dalla biblioteca civica di Riva del Garda che interroga filosofia, scienze umane, economia e ecologia sul rapporto fra progresso e felicità.
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I miei video

Per i giovedì del circolo di cultura La Palma, il 10 novembre all’auditorium di Palazzo dei Panni Giambattista Pesarini presenta alcuni dei suoi video creativi. Inizio alle 20.45, ingresso libero. Giambattista Pesarini è un giovane graphic designer e videomaker ledrense. Tra i video che presenterà, tutti dedicati alla sua attività artistica sul territorio, alcuni realizzati per Ledro Land Art e Rotte Inverse, più alcune anticipazioni di un cortometraggio che sta realizzando per AtipicaMente, dedicato all’autismo.
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Vista con granello di sabbia

Sabato 12 novembre la biblioteca civica di Riva del Garda propone «Vista con granello di sabbia», serata di sand art dedicata al mondo poetico di Wislawa Szymborska. La sand art è l’arte di manipolare e trasformare in figure la sabbia distesa su un piano luminoso e proiettata su un grande schermo. I disegni sono creati dal vivo e si susseguono in maniera suggestiva e affascinante, creando immagini che si modificano di continuo. Queste appaiono, scompaiono e si trasformano al ritmo della musica o al suono delle parole. In biblioteca a Riva del Garda, nell’ambito della rassegna «C'è poesia in biblioteca», le sand artists Nadia Ischia e Laura Lotti trasporteranno il pubblico nel mondo poetico di Wislawa Szymborska, poetessa e saggista polacca premiata con il Nobel nel 1996, fra le più argute, sensibili e ironiche penne della storia, la cui poesia vive delle piccole cose di ogni giorno e al contempo riesce a toccare temi universali e profondissimi. Inizio alle ore 17.30, ingresso libero
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Venerdì la sfilata delle lanterne di San Martino

L’associazione nazionale famiglie numerose propone venerdì 11 novembre, giorno di San Martino, la tradizionale sfilata delle lanterne, quest’anno a Sant’Alessandro. L’iniziativa, nata l’anno scorso e rivolta a tutte le famiglie e a tutti i bambini, riprende l’antica tradizione popolare della sfilata di San Martino, che apre il periodo natalizio. Quest’anno la sfilata si terrà a Sant’Alessandro, si partirà dalla piazzetta antistante la scuola primaria (dove sono disponibili due comodi parcheggi) e si attraverserà l’intera frazione percorrendo via Brione, la zona di Restel de Fer, via Longa, con arrivo al centro sportivo e parco giochi di Sant’Alessandro. A chi partecipa è richiesto di utilizzare lanterne a batteria, dato che le candele sono escluse per motivi di sicurezza. I bambini che frequentano la scuola primaria potranno sfilare con la lanterna realizzata a scuola nell’ora di tedesco, mentre gli altri potranno divertirsi a crearne una a casa insieme ai loro genitori. L’iniziativa è organizzata dall’associazione nazionale famiglie numerose in collaborazione con la locale Pro loco, che al termine della sfilata offrirà a tutti i partecipanti cioccolata e tè caldi.
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Verso la luce

Per la prima volta esposti uno accanto all’altro, «A messa ultima» (1886-1887), dipinto recentemente acquistato dal Comune di Arco; il celebre «A messa prima», proveniente dal Segantini Museum di St. Moritz, anteriore di circa due anni e a questo collegato per tecnica e tema; e, di quest’ultimo, due dipinti preparatori: «Studio di scalinata» (1884-1885, Chur, Bündner Kunstmuseum) e «Studio di architettura con prete» (1884 circa, collezione privata). Il nuovo percorso espositivo della galleria civica di Arco «Verso la luce. Giovanni Segantini, dalla maniera scura alla pittura in chiaro» (a cura di Niccolò D'Agati, inaugurazione sabato 12 novembre con inizio alle ore 18) si concentra su un momento cruciale della produzione artistica del grande pittore nato ad Arco nel 1858 e morto sullo Schafberg in Svizzera nel 1899, accompagnando il visitatore a scoprirlo e percorrerlo in maniera documentata. La mostra sarà aperta alla visita da domenica 13 novembre fino al 29 gennaio 2023. «Il dipinto “A messa ultima” -ha spiegato il curatore Niccolò D'Agati nel corso della conferenza stampa che si è tenuta sabato 5 novembre, presenti anche il sindaco Alessandro Betta, l’assessore alla cultura Guido Trebo, la responsabile dell’Ufficio cultura Giancarla Tognoni e la direttrice del Segantini Museum di St. Moritz Mirella Carbone- opera che già vira verso una trattazione divisionista del colore, essendo riferibile all'anno del rifacimento di “Ave Maria a trasbordo”, ci ha offerto l'occasione di articolare un percorso espositivo centrato sulla genesi dell'opera tramite il recupero e la presentazione di materiali archivistici e documentari, nonché delle opere connesse all'elaborazione del motivo dal quale il dipinto deriva. La tela, sotto questo profilo, offre la possibilità di seguire l'evoluzione della pittura segantiniana tra il 1884 e il 1887, trattandosi di un ritorno, con una tecnica rinnovata, su un soggetto affrontato negli anni immediatamente precedenti. Come riporta la corrispondenza di Vittore Grubicy a Benvenuti, il dipinto “Non assolta”, poi rielaborato in “A messa prima”, e le tele connesse a questo lavoro segnano l'avvio del “terzo periodo” della produzione segantiniana, tra il 1884 e il 1886, durante il quale, complice la riflessione mediata da Grubicy sugli esempi della pittura olandese, si dispiega quella pittura “in chiaro”, come la definisce Primo Levi, segnata da una maggiore freschezza e semplicità della colorazione. “A messa prima”, insieme al coevo “La benedizione delle pecore”, costituisce la prima e più immediata risposta di Segantini alle sollecitazioni e alle riflessioni pittoriche tecniche che, in quegli anni, nascono nel rapporto costante tra Segantini e Vittore Grubicy. La nuova acquisizione del Comune di Arco si è dunque prestata alla realizzazione di un focus espositivo che permette di concentrarsi su un momento cruciale di passaggio della produzione artistica del pittore di Arco». Parte integrante del focus è dedicata, oltre che alla presentazione di documenti e materiali archivistici e fotografici, a un approfondimento, proprio in virtù della sua particolarità pittorica in rapporto alla datazione tra il 1886 e il 1887, sulle tecniche e la materialità del dipinto, grazie a indagini di laboratorio non invasive condotte sull'opera, che permettono al visitatore, grazie a contributi video e fotografici, di conoscere più da vicino i particolari tecnici ed esecutivi dell'opera.
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Chiude ad Arco il Festival della coralità femminile

Chiude ad Arco sabato 5 novembre il Festival della coralità femminile, organizzato dalla Federazione cori del Trentino in collaborazione con la Provincia autonoma di Trento e con il patrocinio del Comune di Arco. Alle 20.30 all’auditorium di Palazzo dei Panni si esibiranno i cori Euphonia di Mori e L’Arnica di Praso e l’Ensemble femminile (Mis)sonanti di Roncegno Terme. Ingresso libero. L’ obiettivo di questo Festival è duplice: valorizzare la coralità femminile dandole risalto attraverso una serie di concerti dislocati sul territorio provinciale, e promuovere la scrittura e la diffusione di pezzi inediti per coro femminile coinvolgendo compositori viventi. A tal proposito la Federazione cori del Trentino ha pubblicato una raccolta di composizioni diverse per genere, stile e difficoltà scritte appositamente da venti compositori, trentini e non, per il Coro da Camera Trentino, compagine femminile di Borgo Valsugana.
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A Riva del Garda e a Nago-Torbole la nuova stagione teatrale

Al via lunedì 7 novembre sul sito www.trentinospettacoli.it la prevendita dei biglietti della stagione teatrale 2022-2023 dei Comuni di Riva del Garda e Nago-Torbole. Dieci, dal 16 novembre al 20 marzo, gli spettacoli in cartellone: sette per Riva del Garda, alla sala Garda del Palazzo dei Congressi (che sarà allestita a platea), e tre per Nago-Torbole, non solo al teatro di Nago ma anche alla chiesa di San Vigilio e al centro giovani Cantiere 26 ad Arco. La stagione teatrale è realizzata in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino. L’ingresso a Riva del Garda costa 12 euro, come sempre con varie possibilità di riduzione: 11 euro per i possessori della carta In Cooperazione; 8 euro per i giovani fino a 26 anni, le persone oltre 65 anni e gli abbonati ad altre stagioni 2022-2023 del Circuito teatrale trentino; e 5 euro per i giovanissimi fino a 18 anni. A Nago-Torbole l’ingresso costa 10 euro, anche in questo caso con la riduzione per i possessori della carta In Cooperazione (9 euro); per i giovani fino a 26 anni, le persone oltre 65 anni e gli abbonati ad altre stagioni 2022-2023 del Circuito teatrale trentino (8 euro); e i giovanissimi fino a 18 anni (5 euro). La prevendita, online sul sito www.trentinospettacoli.it, è possibile a partire dal 7 novembre fino alle ore 20 del giorno dello spettacolo (diritto di prevendita: un euro). La cassa presso i teatri apre alle ore 20. Il programma Mercoledì 16 novembre, ore 21 Riva del Garda, sala Garda, Palazzo dei Congressi Centro Teatrale Bresciano in collaborazione con Giovit La corsa dietro il vento - Dino Buzzati o l’incanto del mondo Drammaturgia e regia di Gioele Dix, con Gioele Dix e Valentina Cardinali Venerdì 25 novembre, ore 21 - Giornata internazionale contro la violenza sulle donne Nago-Torbole, teatro alla Casa della comunità Associazione culturale Nim - Neuroni in movimento - Teatro della Tosse Le donne baciano meglio Di e con Barbara Moselli Martedì 29 novembre, ore 21 Riva del Garda, sala Garda, Palazzo dei Congressi Società cooperativa Sillaba L’Orlando Furioso Scritto e diretto da Roberto Mercadini Martedì 13 dicembre, ore 21 Riva del Garda, sala Garda, Palazzo dei Congressi Agidi srl Oblivion Rhapsody Di e con gli Oblivion, regia di Giorgio Gallione Lunedì 23 gennaio, ore 21.00 Riva del Garda, sala Garda, Palazzo dei Congressi Elsinor centro di produzione teatrale Tradimenti Di Harold Pinter, traduzione di Alessandra Serra, con Stefano Braschi, Stefania Medri, Michele Sinisi; regia di Michele Sinisi Venerdì 27 gennaio, ore 21 - Giornata della memoria (ingresso gratuito) Nago-Torbole, chiesa di San Vigilio Associazione culturale Barabàn Il violino di Auschwitz (concerto) Vincenzo Caglioti, organetto diatonico, cori; Aurelio Citelli, voce solista, tastiere, bouzouky; Giuliano Grasso, violino, cori; Antonio Neglia, chitarra, bouzouky, cori; Alberto Rovelli, contrabbasso; e Maddalena Soler, voce solista, violino Mercoledì 1° febbraio, ore 21 Riva del Garda, sala Garda, Palazzo dei Congressi Cooperativa Argot arl - Teatro Carcano Cosa Nostra spiegata ai bambini Di Stefano Massini, con Ottavia Piccolo, musiche Enrico Fink eseguite dai solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo, regia di Sandra Mangini Mercoledì 15 febbraio, ore 21 Riva del Garda, sala Garda, Palazzo dei Congressi Associazione culturale Musikarte Diversi da chi? Scritto da Gabriele Biancardi, con Anna Dalla Fontana e Laurent Gjeci, regia di Laura Novembre Sabato 11 marzo, ore 21 Nago-Torbole; lo spettacolo sarà ospitato al centro giovani Cantiere 26 ad Arco Shockarti Amore, c’è un morto in salotto Scritto e diretto da Silvia Saponaro, con Michelangela Battistella, Marco De Martin e Silvia Saponaro Lunedì 20 marzo, ore 21 Riva del Garda, sala Garda, Palazzo dei Congressi Altra Scena L’onesto fantasma Drammaturgia e regia di Edoardo Erba, con Gianmarco Tognazzi, Renato Marchetti, Fausto Sciarappa e con la partecipazione in video di Bruno Armando
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Raperonzolo

Per la rassegna «Teatro a gonfie vele» la compagnia Stivalaccio Teatro porta in scena domenica 6 novembre al teatro di Nago lo spettacolo «Raperonzolo». Inizio alle 16.30, età consigliata da 5 anni in su. Questa è la storia di una mamma e della sua bambina. Una storia che parla di amore e di crescita, ma anche di separazione. Raperonzolo è frutto dell’amore di due genitori qualunque, non di un re e di una regina, ma allo stesso modo di una principessa verrà cresciuta, ricoperta d’affetto e regali, dolcezza e attenzioni che pian piano diventeranno sempre più soffocanti. Con Sara Allevi e Giulio Canestrelli, regia di Michele Mori. Ingresso Posto unico: 4 euro. Gli spettacoli iniziano tutti alle ore 16.30, i biglietti si possono acquistare in teatro il giorno dello spettacolo a partire dalle 15.30. Prevendita online all’indirizzo www.trentinospettacoli.it. La rassegna «Teatro a gonfie vele» è la rassegna di teatro per ragazzi organizzata dai Comuni di Nago-Torbole, Arco, Riva del Garda, Dro, Ledro e Tenno. La direzione artistica è della compagnia teatrale Bottega Buffa Circovacanti di Trento in collaborazione con il Coordinamento teatrale trentino.
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Tra orrore cosmico e mistero

Il gioco da tavolo incontra la letteratura. Tra forze occulte, divinità abissali e i misteri della Londra di fine Ottocento la biblioteca civica «Bruno Emmert» farà scoprire i migliori giochi ispirati ai mondi di H. P. Lovecraft e Conan Doyle. Il pomeriggio, nato in collaborazione con il centro giovani Cantiere 26 e Ludimus, oltre ai divertenti e curiosi giochi da tavolo permette di scoprire molti avvincenti graphic novel, narrativa e gialli sui due grandi autori del XX secolo. L'evento si terrà sabato 5 novembre al Canteire 26 con inizio alle ore 14. Ingresso libero.
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Carrello della spesa e sostenibilità ambientale

Venerdì 4 novembre in biblioteca Mauro Balboni, noto esperto di agroindustria, condurrà la conferenza «Compatibilità del carrello della spesa con la sostenibilità ambientale». Il tema, di grande attualità anche per le ripercussioni economiche della guerra in Ucraina, offre una prospettiva articolata e completa sulla sostenibilità ambientale, in relazione non solo all’Europa ma a tutto il mondo, in un grande viaggio nella più massiccia transizione alimentare della storia dell’umanità: quella che riguarda in particolare Asia e Africa. La proposta è nell’ambito di «Progresso e felicità: un paradosso?», rassegna organizzata dalla biblioteca civica di Riva del Garda che interroga filosofia, scienze umane, economia e ecologia sul rapporto fra progresso e felicità. L’inizio è alle 20.30, l’ingresso libero. L’autorevole voce di Mauro Balboni, laureato in scienze agrarie all’Università di Bologna, proviene non solo dal suo background formativo ma anche e soprattutto dal suo costante e prezioso lavoro di oltre trent’anni nella ricerca e sviluppo della grande industria agrochimica, la maggior parte dei quali trascorsi come dirigente con responsabilità europee e globali. Dopo aver vissuto a Milano, Bologna, Vienna e Oxford, oggi risiede tra la Svizzera e il lago di Garda, dove ha trovato la sua vera life mission: conservare un biotopo di prati magri e i suoi legittimi residenti, le “carote ametista”, le cavallette dalle ali blu, le api, le farfalle e le orchidee rare. Ha pubblicato due libri importanti sui temi della sicurezza alimentare globale e dell’impronta del cibo sulle risorse e gli ecosistemi: nel 2017 «Il pianeta mangiato» (Dissensi) e quest'anno «Il pianeta dei frigoriferi» (Scienza Express). La conferenza nella biblioteca civica di Riva del Garda è la preziosa occasione per fare luce su una domanda che interessa l’umanità intera: transizione, economia, consumi, conservazione, uso del territorio, cibo, agricoltura, risparmio: che cosa ha a che fare tutto questo con l’essere umano? Cibo e condizioni meteorologiche e climatiche sono connessi?
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Nonostante, libera

Domenica 23 ottobre alle ore 17 al centro giovani Cantiere 26 Bruna Orlandi presenta «Nonostante, libera. Il racconto come atto terapeutico» (Giraldi Editore, 2018), modera Cecilia Bighelli (in collaborazione con Eutropia Festival). La serata prosegue alle ore 19 con l’aperitivo musicale della Scuola musicale Alto Garda. Prosegue Tsundoku, rassegna libraria dedicata ai temi cari ai giovani con un occhio di riguardo alla questione di genere. In questo caso, una storia vera e una malattia rara, poco nota anche ai medici e profondamente impattante. Nel libro Bruna Orlandi racconta la sua storia: è una domenica mattina ed è in macchina con il suo compagno. All'improvviso avverte un dolore agli organi genitali, un dolore che non si può dire, ma che lei ha urgenza di raccontare anche al calzolaio sotto casa. Inizia un vero calvario fatto di frustranti visite mediche e singolari incontri: la paladina delle vesciche, il guru dell’antroposofia e una bizzarra esperta di medicina cinese, sino al giorno in cui un dottore finalmente la ascolta e le dà una diagnosi. Vulvodinia. Quando il suo disturbo sembra volerla frenare, la vita ricomincia davvero. In mezzo ci sono la paura della felicità, una festa di matrimonio che sembra una sagra, un cane psicopatico e una figlia che fa di tutto per esserci e la consapevolezza che l’unica cosa che ha senso è vivere senza rimandare. Nato come personale memoir, questo romanzo autobiografico, in cui si assapora più vita che sofferenza, esplora il mondo delle donne, la relazione con il compagno, il sesso, i tabù sociali, le asimmetrie del rapporto medico paziente, raccontati con graffiante ironia pur preservando i toni intimi, onesti e confidenziali di un diario privato. Appuntamenti seguenti La rassegna proseguirà sabato 29 ottobre: alle ore 18 Camillo Ischia presenterà «La morte fa il suo giro» (edito da Araba Fenice). A seguire apericena con delitto (18 euro, su prenotazione). E alle ore 21 ci sarà Matteo Innocenti con il suo libro «Eco Ansia. I cambiamenti climatici tra attivismo e paura» (Erickson, 2022). A moderare, Ilaria Bionda. La rassegna Tsundoku è organizzata dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» assieme al Centro giovani Cantiere 26 con la collaborazione di Book on Air (progetto del Piano B della Comunità di valle Alto Garda e Ledro) e di Eutropia Festival (vincitore di un bando provinciale sulle pari opportunità) con una fitta trama di sinergie: associazione Araba Fenice, Centro studi Erickson, associazione culturale «Chi è di scena», librerie «Due punti» e «Cazzaniga», Rockabout Radio, Smag (Scuola musicale Alto Garda), The Elp e Gas, Alba Chiara Aps, associazione Andromeda, Amici di Famiglia Odv (associazione di volontari che collabora con la Fondazione Famiglia Materna di Rovereto) e associazione culturale Il Buco. Gli incontri si svolgono al Centro giovani Cantiere 26 a Prabi, l’ingresso è libero.
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Prosegue Tsundoku

Dopo l’apertura di venerdì 21 ottobre, prosegue al centro giovani Cantiere 26 Tsundoku, rassegna libraria dedicata ai temi cari ai giovani. Sabato 22 ottobre le proposte sono due: alle ore 18.30 Ania Marziana, illustratrice e graphic designer, e Michele De Stefano, fumettista e illustratore, autore dell’antologia “Sporchi è subito” edito da Feltrinelli Comics, parlano di «Fumetti nello spazio cosmico», intervistati dal noto fumettista Marco Tabilio; e alle ore 21 “Cinemalteatro”, spettacolo teatrale per la rassegna «Chi è di scena». “Cinemalteatro”, di e con di Loris Fabiani, usa i mezzi del teatro per veicolare le storie dei grandi film, che verranno ripercorsi dall’inizio alla fine, dal vivo. Per il pubblico che viene coinvolto: alzare bene la voce. Recitare tanto. Non preoccuparsi di sbagliare, di fare errori in scena. Non ci sono errori, quello che alcuni chiamano errore per gli altri è divertimento. In ogni caso, non c’è da preoccuparsi: gli attori accompagneranno il pubblico per tutta la durata dei film. Scena dopo scena. È possibile entrare a spettacolo iniziato, o con il cellulare acceso: ciò attirerà notevolmente l’attenzione del team di Cinemalteatro e renderà i nuovi arrivati immediatamente attori coinvolti nello spettacolo. L’obiettivo è divertire, intrattenere. Info e prenotazioni: info.evoeteatro@gmail.com. Biglietti: 10 euro (intero), 5 euro (ridotto). Domenica 23 ottobre alle ore 17 Bruna Orlandi presenta «Nonostante, libera. Il racconto come atto terapeutico» (Giraldi Editore, 2018), in collaborazione con Eutropia Festival, modera Cecilia Bighelli. La serata prosegue alle ore 19 con l’aperitivo musicale a cura della Scuola musicale Alto Garda. È una domenica mattina ed è in macchina con il suo compagno. All'improvviso avverte un dolore agli organi genitali, un dolore che non si può dire, ma che lei ha urgenza di raccontare anche al calzolaio sotto casa. Inizia un vero calvario fatto di frustranti visite mediche e singolari incontri: la paladina delle vesciche, il guru dell’antroposofia e una bizzarra esperta di medicina cinese, sino al giorno in cui un dottore finalmente la ascolta e le dà una diagnosi. Vulvodinia. Quando il suo disturbo sembra volerla frenare, la vita ricomincia davvero. In mezzo ci sono la paura della felicità, una festa di matrimonio che sembra una sagra, un cane psicopatico e una figlia che fa di tutto per esserci e la consapevolezza che l’unica cosa che ha senso è vivere senza rimandare. Nato come personale memoir, questo romanzo autobiografico, in cui si assapora più vita che sofferenza, esplora il mondo delle donne, la relazione con il compagno, il sesso, i tabù sociali, le asimmetrie del rapporto medico paziente, raccontati con graffiante ironia pur preservando i toni intimi, onesti e confidenziali di un diario privato. La rassegna Tsundoku è organizzata dalla biblioteca civica «Bruno Emmert» assieme al Centro giovani Cantiere 26 con la collaborazione di Book on Air (progetto del Piano B della Comunità di valle Alto Garda e Ledro) e di Eutropia Festival (vincitore di un bando provinciale sulle pari opportunità) con una fitta trama di sinergie: associazione Araba Fenice, Centro studi Erickson, associazione culturale «Chi è di scena», librerie «Due punti» e «Cazzaniga», Rockabout Radio, Smag (Scuola musicale Alto Garda), The Elp e Gas, Alba Chiara Aps, associazione Andromeda, Amici di Famiglia Odv (associazione di volontari che collabora con la Fondazione Famiglia Materna di Rovereto) e associazione culturale Il Buco. Gli incontri si svolgono al Centro giovani Cantiere 26 a Prabi, l’ingresso è libero. Appuntamenti seguenti La rassegna proseguirà sabato 29 ottobre: alle ore 18 Camillo Ischia presenterà «La morte fa il suo giro» (edito da Araba Fenice). A seguire apericena con delitto (18 euro, su prenotazione). E alle ore 21 ci sarà Matteo Innocenti con il suo libro «Eco Ansia. I cambiamenti climatici tra attivismo e paura» (Erickson, 2022). A moderare, Ilaria Bionda.
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Miriam D'Ambrosio apre la rassegna «Giallo d' autunno»

Al via il festival Giallo Garda in biblioteca a Riva del Garda, dove sabato 22 ottobre Miriam D'Ambrosio presenta Folisca (Arkadia, 2022). Si tratta della rassegna autunnale del festival, dal titolo «Giallo d' autunno: quattro colazioni e un aperitivo». L’incontro è moderato da Paola Bonincontri di Festival Giallo Garda, presidente del Tignale Summer Festival. L’inizio è alle 10.15. Con caffè e brioches. È una notte d'estate del 1913 e una ragazza che sogna di riscattare la sua vita viene aggredita violentemente da chi per mestiere dovrebbe far rispettare la legge. Diranno che quello che è successo non è mai avvenuto. Diranno che era solo una prostituta, una poco di buono, una poveretta che si è suicidata con il veleno usato da quelle come lei. A smentire la versione ufficiale è il giornalista che non ti aspetti, quando ancora credeva nella verità. È il direttore del quotidiano socialista e presto farà tremare il mondo. Questa è la storia di Rosetta Andrezzi, personaggio realmente esistito, una giovane sciantosa, fragile e affascinante. Nei teatri italiani la conoscono come Rosetta di Woltery. Il suo nome verrà ricordato per sempre nelle canzoni della mala milanese, la leggendaria ligéra. Sullo sfondo di una Milano immersa nella Belle Époque, nella magia dei café chantant e della vivacità artistica di giovani letterati che si tuffano nella modernità, con l'apocalisse della Grande Guerra alle porte e le contraddizioni di una democrazia immatura, la storia di Rosetta, del suo amore e della sua breve vita diventano il simbolo di un periodo travagliato e ricco di fermenti. I prossimi incontri ● 29 ottobre, ore 10.15: Gianni Biondillo presenta «I cani del barrio» Modera Aldo Dalla Vecchia (scrittore e autore televisivo) Con caffè e brioches ● 5 novembre, ore 17: Gabriella Genisi presenta «Terrarossa» Modera Carlo Zaza (magistrato e presidente di giuria del festival Giallo Garda) Aperitivo con Novello 23 ● 19 novembre, ore 10.15: Alessandro Berselli presenta «Il liceo» modera Marjkal Tomasi (festival Giallo Garda) Con caffè e brioches ● 26 novembre, ore 10.15: Federico Montuschi presenta «8:08» incontro letterario/musicale, modera Mara Facchetti (festival Giallo Garda) Con caffè e brioches
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Esiste progresso nella storia?

Aldo Riccadonna, filosofo, autore del pluripremiato saggio «Briciole scettiche del XX secolo», apre venerdì 21 ottobre la nuovissima rassegna «Progresso e felicità: un paradosso?». Un ciclo di conferenze organizzato dalla biblioteca civica di Riva del Garda sul tema del rapporto fra progresso e felicità, interrogando la filosofia, le scienze umane, l’economia e l’ecologia. Tutte le conferenze, nella sala al terzo piano della biblioteca, iniziano alle 20.30. L’ingresso è libero. Il primo appuntamento, dunque, è con la filosofia: il prof. Aldo Riccadonna tenterà di rispondere a una questione annosa e complessa (e per questo quantomai stimolante): esiste progresso nella storia? Può la storia avere un fine, una meta? La conferenza però vuole essere ben più che mero ascolto: durante l’incontro saranno consegnati dei testi contenenti celebri citazioni che saranno lette ad alta voce, affinché chiunque possa non solo udire ma anche visionare e penetrare nel profondo nelle parole. Citazioni dal mondo di Pasolini, Musil, Leopardi, Pirandello e altre menti brillanti che daranno qualche strumento per rispondere alla domanda cardine dell’incontro. Il saggio «Briciole scettiche del XX secolo» ha vinto nel 2011 il Premio letterario “Mario Pannunzio” (Torino), nel 2012 il Premio letterario internazionale “Mondolibro” (Roma) e nel 2013 il Premio nazionale di filosofia “Le figure del pensiero” (Certaldo, FI). Nel 2010 si è classificato al secondo posto al premio al Premio letterario “Lago Gerundo - Europa e Cultura” (Paullo, MI). La rassegna Il nuovo ciclo di conferenze della biblioteca civica di Riva del Garda «Progresso e felicità: un paradosso?» è stato ideato in relazione alla straordinaria accelerazione dell’innovazione, soprattutto tecnologica, dell’ultimo decennio, che ha cambiato il nostro stile di vita e che ci ha messo a disposizione mezzi e strumenti finora quasi inimmaginabili. Non esiste settore che non sia stato coinvolto e toccato da questa ricerca di sicurezza, salute e felicità. In questo moto costante verso la consapevolezza del proprio benessere si è reso di nuovo urgente, come in passato in altri passaggi storici, un approfondimento e un'investigazione profonda dell’inventiva dell’uomo e della sua capacità produttiva, e di come quest'ultima sfoci in quella ricerca della felicità che tanto ha affascinato filosofi, scrittori e scienziati di tutto il mondo. I prossimi appuntamenti (le date successive saranno comunicate più avanti) Venerdì 28 ottobre sarà il turno del dott. Alessandro Salvaterra, pneumologo ed esperto in disturbi respiratori nel sonno, iscritto alla Società italiana di promozione della salute, la cui conferenza avrà il titolo «Crescita economica, salute, ambiente e sostenibilità. È necessario modificare il nostro stile di vita?» Venerdì 4 novembre arriverà in biblioteca Mauro Balboni, dirigente di livello internazionale nell’agroindustria, per la quale ha lavorato sia nella ricerca e sviluppo sia negli affari governativi. La sua conferenza tratterà di «Compatibilità del carrello della spesa con la sostenibilità ambientale. È necessario modificare il nostro stile di vita?» Venerdì 11 novembre, incontro con il dott. Paolo Bortolotti, specializzato in neurologia e neurofisiologia clinica nonché presidente dell'Associazione medici per l’ambiente (Isde) per la Provincia Trento, che affronterà il tema «Stato dell’ambiente, salute e concetto di one health. È necessario modificare il nostro stile di vita?»
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Tsundoku: autrici, autori e libri da avere

Una rassegna libraria dedicata ai temi cari ai giovani, alle loro ansie, al loro mondo in rapida trasformazione, al loro orizzonte segnato dall’incertezza ma anche da nuove opportunità, dalla speranza e dalla capacità, spesso straordinaria, di trovare nuove vie. Si chiama Tsundoku, la organizza, dal 21 al 29 ottobre, la biblioteca civica «Bruno Emmert» assieme al Centro giovani Cantiere 26 con la collaborazione di Eutropia Festival (vincitore di un bando provinciale sulle pari opportunità) e una fitta trama di sinergie: associazione Araba Fenice, Book on Air (progetto del Piano B della Comunità di valle Alto Garda e Ledro), Centro studi Erickson, associazione culturale «Chi è di scena», librerie «Due punti» e «Cazzaniga», Rockabout Radio, Smag (Scuola musicale Alto Garda), The Elp e Gas, Alba Chiara Aps, associazione Andromeda, Amici di Famiglia Odv (associazione di volontari che collabora con la Fondazione Famiglia Materna di Rovereto) e associazione culturale Il Buco. Gli incontri si svolgono al Centro giovani Cantiere 26 a Prabi, l’ingresso è libero. «Il progetto, partito l’anno scorso, è una scommessa che abbiamo affrontato assieme a Cantiere 26 -ha spiegato Alessandro Demartin, direttore della biblioteca civica “Burno Emmert”, nel corso della conferenza stampa che si è tenuta al centro giovani la mattina di mercoledì 19 ottobre- messa a punto grazie all’impegno di Natalia Bardaj, giovane che era da noi in servizio civile. Un rassegna che presenta libri legati al mondo giovani, ma non per forza di autori giovani: l’importante è che affrontino temi che stanno a cuore ai giovani, che potranno così essere condivisi con tutte le età. L’anno scorso abbiamo fatto un weekend, tra gli altri c’erano Carmine Abate e Jennifer Guerra, e l’apprezzamento e l’interesse son ostati tali da farci pensare a una seconda edizione. Che sarà su due weekend. La rassegna è nata in forte relazione con Book on Air della Comunità di Valle nell’ambito del Piano giovani di zona, che ci consente una importante integrazione con i podcast: tutte le proposte, infatti, saranno registrate e poi liberamente disponibili su Spreaker e Spotify. Siamo particolarmente contenti dell’ampia rete di sinergia, in particolare della convergenza con l’Eutropia Festival». Il nome della rassegna, Tsundoku, è di origine giapponese e appartiene alla categoria delle parole intraducibili nella nostra lingua. Il significato che gli viene però attribuito è pressoché questo: l'atto di acquisire materiale da leggere, ma lasciandolo accumulare da qualche parte nella propria casa senza leggerlo. Alla conferenza stampa hanno preso parte, oltre al direttore della biblioteca, gli assessori Guido Trebo (cultura) e Dario Ioppi (politiche giovanili), per Cantiere 26 il responsabile organizzativo Diego Farina e per la Comunità di Valle Tiziana Betta (promozione culturale e sociale). Presenti anche Stefania Santoni, collaboratrice del festival Eutropia, e Natalia Bardaj, dello staff organizzativo.
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Progresso e felicità: un paradosso?

Può il progresso aumentare la felicità? Se sì, in che modo interviene in questa perenne e costante ricerca dell'uomo verso l'agognata joie de vivre? Sono le domande a cui cercherà di dare risposta, a partire da venerdì 21 ottobre, «Progresso e felicità: un paradosso?», nuovo ciclo di conferenze della biblioteca civica di Riva del Garda che interroga la filosofia, le scienze umane, l’economia e l’ecologia. Tutte le conferenze iniziano alle 20.30, l’ingresso è libero. Negli ultimi decenni un’accelerazione dell’innovazione, soprattutto tecnologica, ha cambiato il nostro stile di vita e che ci ha messo a disposizione mezzi e strumenti finora quasi inimmaginabili. Non esiste settore che non sia stato coinvolto e toccato da questa ricerca di sicurezza, salute e felicità. In questo moto costante verso la consapevolezza del proprio benessere si è reso di nuovo urgente, come in passato in altri passaggi storici, un approfondimento e un'investigazione profonda dell’inventiva dell’uomo e della sua capacità produttiva, e di come quest'ultima sfoci in quella ricerca della felicità che tanto ha affascinato filosofi, scrittori e scienziati di tutto il mondo. La prima conferenza (come detto, venerdì 21 ottobre) è dedicata alla filosofia, che tenterà di rispondere all’annosa e complessa (e per questo quantomai stimolante) questione: esiste progresso nella storia? Può la storia avere un fine, una meta? Se ne parlerà con il filosofo e docente Aldo Riccadonna, originario di Fiavé nonché autore dell’interessante e premiato saggio filosofico “Briciole scettiche del XX secolo”. La conferenza però vuole essere ben più che mero ascolto: durante l’incontro saranno consegnati dei testi contenenti celebri citazioni che saranno lette ad alta voce, affinché chiunque possa non solo udire ma anche visionare e penetrare nel profondo nelle parole. Citazioni dal mondo di Pasolini, Musil, Leopardi, Pirandello e altre menti brillanti che daranno qualche strumento per rispondere alla domanda cardine dell’incontro. Venerdì 28 ottobre sarà il turno del dott. Alessandro Salvaterra, pneumologo ed esperto in disturbi respiratori nel sonno, iscritto alla Società italiana di promozione della salute, la cui conferenza avrà il titolo «Crescita economica, salute, ambiente e sostenibilità. È necessario modificare il nostro stile di vita?» Venerdì 4 novembre arriverà in biblioteca Mauro Balboni, dirigente di livello internazionale nell’agroindustria, per la quale ha lavorato sia nella ricerca e sviluppo sia negli affari governativi. La sua conferenza tratterà di «Compatibilità del carrello della spesa con la sostenibilità ambientale. È necessario modificare il nostro stile di vita?» Venerdì 11 novembre, incontro con il dott. Paolo Bortolotti, specializzato in neurologia e neurofisiologia clinica nonché presidente dell'Associazione medici per l’ambiente (Isde) per la Provincia Trento, che affronterà il tema «Stato dell’ambiente, salute e concetto di one health. È necessario modificare il nostro stile di vita?
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«Nati per leggere»: sabato le letture per bambini

Sabato 22 ottobre la biblioteca civica «Bruno Emmert» propone, nell’ambito dell’iniziativa «Nati per leggere», una mattina di letture per bambine e bambini da 3 a 6 anni di età. Inizio alle ore 10.30, prenotazioni scrivendo a biblioteca@comune.arco.tn.it o telefonando al numero 0464 516115. Da oltre vent’anni «Nati per leggere» promuove la lettura in famiglia. Bibliotecari e pediatri condividono questo impegno, poiché diversi studi affermano che leggere ai bambini fin da piccolissimi produce molteplici effetti positivi: aumenta i tempi di attenzione, arricchisce il vocabolario, consolida l’amore per la lettura. La voce preferita da ogni bambino e da ogni bambina è quella di mamma e papà: divertitevi, emozionatevi, accoccolatevi leggendo insieme, diventerà una piacevole abitudine. Fino al 27 ottobre in biblioteca è possibile per i genitori sfogliare e leggere insieme ai propri bambini i libri delle sezioni «Prime storie» e «Ti racconto le cose».
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Caterina Benamati nel suo lungo percorso

Alla galleria civica «Giuseppe Craffonara» dal 22 ottobre al 10 novembre l’associazione Amici dell'Arte dedica una personale alla propria socia Caterina Benamati. «Ci troviamo di fronte a una pittura legata in modo trasparente a un notevole deposito culturale -scrive Mario Cossali- passato al vaglio delle esperienze significative e innovative del Novecento, acutamente orgogliosa di una sua gelosa originalità femminile. Nei suoi lavori Caterina Benamati attraversa un linguaggio di acceso dinamismo che fa pensare a seppur controllate e poeticamente mediate spinte futuriste, anche se il sapore del reale vissuto e sognato irrompe felice di per sé in ogni visione. La pittrice, gardesana ma di formazione accademica torinese, si mostra in modo a volte divertito, a volte pensoso, ma sempre disincantato, immersa nel gioco della vita, senza mai rinunciare al livello della sua ricerca e al calore del suo segno e dei suoi pigmenti». La mostra «Caterina Benamati nel suo lungo percorso» sarà aperta alla visita gratuita tutti i giorni: in ottobre dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 18, e in novembre dalle 9 alle 12.30 e dalle 14 alle 17. L’inaugurazione si svolge sabato 22 ottobre con inizio alle ore 17, con presentazione a cura di Mario Cossali.
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«Craffonara»: entro il 31 ottobre le domande

Si ricorda ad associazioni, enti pubblici, fondazioni, comitati e gruppi che il termine ultimo per richiedere l’utilizzo della sala espositiva «Giuseppe Craffonara» è il 31 ottobre. Anche per il 2023 il Comune di Riva del Garda mette a disposizione di associazioni, enti pubblici, fondazioni, comitati, gruppi organizzati e privati che ne facciano domanda, la sala espositiva «Giuseppe Craffonara» per iniziative finalizzate alla crescita culturale e sociale della comunità locale quali mostre di pittura, scultura, fotografia e altre espressioni artistiche. Le domande di utilizzo vanno formulate sull’apposito modulo scaricabile dal sito del Comune di Riva del Garda al link https://www.comune.rivadelgarda.tn.it/Aree-tematiche/Attivita-culturali/Modulistica/Sale-comunali/Modulo-utilizzo-sala-civica-G.-Craffonara. Le domande possono essere consegnate: a mano all’Ufficio attività culturali del Comune di Riva del Garda (nel qual caso l’incaricato al ricevimento ne rilascia ricevuta); mediante raccomandata con ricevuta di ritorno; via pec all'indirizzo cst@pec.comune.rivadelgard.tn.it. Nella domanda di utilizzo dovranno essere indicati: dati del richiedente; indirizzo di posta elettronica alla quale inviare le comunicazioni; periodo dell'iniziativa e orario di apertura al pubblico; titolo e descrizione dell’iniziativa e delle opere esposte. Si raccomanda di allegare documentazione fotografica
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Valorizzare la storia del turismo: esempi e riflessioni

Si tiene sabato 15 ottobre a Palazzo Martini la conferenza «Valorizzare la storia del turismo: esempi e riflessioni», relatore Patrick Gasser, vicedirettore del Museo del turismo di Merano. La proposta fa parte del Grand Tour 2022, un itinerario di approfondimento e di conoscenza del territorio articolato in cinque incontri, dedicato ad alcuni dei principali temi legati allo sviluppo turistico del Garda: infrastrutture, sostenibilità, comunicazione, cultura. Le cinque conferenze sono ospitate in altrettante località rivierasche. Sabato a Riva del Garda l’inizio è alle ore 11, l’ingresso libero (la prenotazione è gradita: 0365 290411 e info@lagodigarda.it). A seguire la visita al Museo Alto Garda: alla mostra “Michelangelo e la Cappella Sistina” e alla pinacoteca. Il Grand Tour 2022 è organizzato dalla Comunità del Garda con il coordinamento scientifico dell’Università Cattolica di Brescia. Patrick Gasser, laurea in Storia all’Università di Innsbruck, dal 2015 coordinatore del Touriseum, il Museo provinciale del turismo a Merano, è autore di numerosi contributi dedicati alla storia del turismo, ideatore di diverse mostre al Touriseum, responsabile di marketing e comunicazione. La conferenza è aperta dai saluti istituzionali di Silvia Betta, vicesindaco di Riva del Garda, e dall’introduzione di Giovanni Gregorini dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Dopo la relazione di Patrick Gasser, una sintesi conclusiva del sindaco Cristina Santi, che è anche vicepresidente della Comunità del Garda. Si tratta della prima iniziativa promossa dal neonato Otg, l’Osservatorio per il turismo sul lago di Garda, nato dalla collaborazione tra Università Cattolica del Sacro Cuore e Comunità del Garda. Ufficializzato nell’aprile di quest’anno dal magnifico rettore Franco Anelli e dalla presidente della Comunità del Garda Mariastella Gelmini, l’osservatorio si propone come centro di ricerca permanente per sviluppare iniziative, analisi territoriali e proposte operative in ambito turistico come punto di riferimento tra imprenditori, stakeholder, operatori del settore allo scopo di agevolare la costruzione di una progettualità di ampio respiro e in prospettiva unitaria, immaginando il Garda sempre più inserito in uno scenario di sviluppo internazionale. L’Osservatorio vuole essere uno spazio di approfondimento e di ricerca anche con l’aiuto dell’università, non proponendosi semplicemente come contenitore di informazioni e di dati ma vero e proprio laboratorio di idee e di riflessioni oltre le divisioni e i confini amministrativi.
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La fiaba nell'interpretazione psicologica analitica

Giovedì 20 ottobre appuntamento all’auditorium di Palazzo dei Panni con l'associazione Durendal che in collaborazione con Comune di Arco e Circolo Culturale La Palma presenta il libro di Pasquale Pezzani «La fiaba nell'interpretazione psicologica analitica» (ed. associazione Durendal, 2019). Inizio alle ore 20.45, ingresso libero. Introduzione a cura di Annalisa Rospocher, approfondimento di Alda Saccani. Con intermezzi musicali di Stefano Menato (al clarinetto) e di Roberto Grassi (al pianoforte).
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Storie degeneri

Il collettivo di scrittura Tersite Rossi presenta sabato 15 ottobre alla biblioteca civica di Riva del Garda il proprio ultimo libro, «Chroma. Storie degeneri» (Les Flâneurs Edizioni, 2022). L’inizio è alle ore 10.30, l’ingresso libero. In dialogo con gli autori ci sarà Ludovico Maillet. Nero: un ragazzo alla ricerca delle proprie origini scopre in una sperduta gola di montagna un segreto spaventoso, al di là del bene e del male. Blu: una madre tenta di salvare sua figlia e il suo popolo in un mondo in cui i Terreni sono ridotti in schiavitù per l'incapacità di ricordare il passato. Giallo: un giudice che si sente sempre dalla parte giusta della storia pronuncia la sua impietosa sentenza tra le nebbie della provincia italiana. Rosa: un pornodivo viene sequestrato dai Nuclei Armati contro la Distrazione da YouPorn e potrà salvarsi solo a patto di non pensare all'erezione. Rosso: Ashrif, Tahira, Giovanna e Luca sono le pedine di uno spietato gioco di potere, alla ricerca di un riscatto impossibile tra Afghanistan e Italia. Quelle di Chroma sono Storie degeneri. Legate dalla degenerazione della forma: non c'è fedeltà a nessun genere letterario, nemmeno a quello apparentemente dichiarato dal colore che le contrassegna. E da quella dei personaggi: antieroi, o post-eroi, che perdono anche quando vincono, degeneri al massimo grado in una società dove se perdi non sei nessuno.
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Michelangelo: una visita d’eccezione

Visita d’eccezione, venerdì 7 ottobre, alla mostra «Michelangelo e la Cappella Sistina nei disegni autografi di Casa Buonarroti»: quella del neocentenario Mario Matteotti. «Da togliere il fiato», ha commentato Mario Matteotti dopo la visita al Museo Alto Garda, chiacchierando con il vicesindaco e assessore alla cultura Silvia Betta e con il direttore del museo Matteo Rapanà, che saputo della sua presenza sono andati a riceverlo. Classe 1922, 100 anni compiuti il 18 luglio 1922, Mario Matteotti, già sindaco e lungamente riferimento della vita sociale, culturale, artistica e politica della città, ha visitato il Mag -la mostra su Michelangelo e le altre ospitate nelle sale della Rocca- assieme al figlio Paolo, anch’egli già sindaco, assessore e oggi consigliere comunale. La mostra, che propone per la prima volta in Italia una selezione di disegni autografi di Michelangelo preparatori alla decorazione della volta e del Giudizio Universale della Cappella Sistina, è stata inaugurata il 6 agosto e prosegue fino al 23 ottobre. Per il traguardo del centesimo compleanno di Mario Matteotti l’amministrazione comunale aveva organizzato, d’intesa con la famiglia, una festa in Rocca, che però un lieve malanno di salute del festeggiato aveva suggerito di rimandare. L’idea è ora di recuperare quella festa, appena possibile.
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Pnrr: un milione in più

In seguito a una serie di verifiche compiute in questi giorni, si è potuto accertare che il Comune di Riva del Garda riceverà dal Pnrr un incremento di finanziamento di un milione di euro. Le due grandi opere per le quali Riva del Garda ha ottenuto il finanziamento del Pnrr (il Piano nazionale di ripresa e resilienza, approntato l’anno scorso dal Governo nell’ambito del programma dell'Unione europea «Next Generation» per rilanciarne l'economia dopo la pandemia) sono il parco della Libertà, del costo complessivo di 7,2 milioni di euro, e il polo 0-6 anni al rione Due Giugno, importo 8 milioni di euro, finanziati rispettivamente per 5 milioni e 5 milioni e 40 mila euro. «Come informalmente si attendeva -spiega l’assessore ai lavori pubblici Pietro Matteotti- è stato infine approvato e pubblicato il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 28 luglio 2022, valido ovviamente per tutto il territorio nazionale, registrato alla Corte dei Conti il 26 agosto 2022. Tale decreto considera come importo preassegnato per ciascun intervento il 10 per cento di incremento del contributo, se rientrante nel primo elenco di finanziamenti per rigenerazione urbana del 30 dicembre 2021 o in quelli a seguito di pubblico avviso del 2 dicembre 2021. Fatte le opportune verifiche, abbiamo ora la certezza che il Comune di Riva per i due interventi avrà un finanziamento aggiuntivo di un milione e 4000 euro». Il decreto (all’articolo 7, comma 1) specifica che questo incremento automatico vale per gli enti locali attuatori che avviano le procedure di gara nel periodo dal 18 maggio al 31 dicembre 2022. «Per quanto ci riguarda -spiega l’assessore- per il parco siamo già all’apertura delle buste con l’offerta tecnica, mentre per quanto riguarda il polo 0-6 anni la nostra tempistica prevede la consegna del progetto esecutivo per il 2 novembre e l’avvio della procedura di gara entro il 31 dicembre, così da rispettare la scadenza. Le due pratiche sono seguite direttamente e con carattere di priorità dal dirigente dell’Area opere pubbliche e ambiente, l’ing. Andrea Giordani, e dalla dott.ssa Simona Pace; quindi per il parco della Libertà il contributo aggiuntivo è automatico, per il polo 0-6 anni dobbiamo chiudere l’iter e avviare la gara entro dicembre». Amministrazione comunale, sindaco e assessore Matteotti esprimono la loro grande soddisfazione per questo ulteriore finanziamento che contribuisce a coprire, almeno in parte, gli extracosti causati dall’aumento dei costi dell’energia e dell’edilizia, a seguito della nota situazione internazionale. «L’auspicio -conclude l’assessore Matteotti- è ora che il Governo, quello uscente o quello entrante, snellisca le procedure del Pnrr, oggi troppo complesse e compresse, legate a una serie di normative nazionali spesso in contrasto con quelle provinciali, da cui dipendono invece le varie autorizzazioni. Nel caso del polo scolastico questo slalom tra norme tecniche e linee guida risalenti al 1975 ha fatto sì che questo progetto, come tutti gli altri finanziati della provincia di Trento, sia stato ammesso con riserva. Abbiamo spedito le integrazioni entro i sette giorni concessi e aspettiamo il via libera definitivo da Roma in tempo reale. Nel 2022 partendo da zero abbiamo fatto le corse, abbiamo fatto tutti i passaggi in Consiglio comunale, ottenuto tutte le autorizzazioni, ottenuto i finanziamenti e rispettato tutte le tempistiche. Non è stato facile e ci saranno amministrazioni che pur rientrando nelle tabelle non otterranno i contributi non andando in gara entro i termini. Per tutto questo siamo molto, molto soddisfatti».
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Bensheim: l’incontro istituzionale

Si è svolto nella mattina di sabato 8 ottobre a Palazzo Martini il momento istituzionale della visita della delegazione della città gemellata di Bensheim. Per Bensheim, oltre a un folto gruppo di cittadini c’erano la sindaco Christine Klein e la presidente del Consiglio Christine Deppert, l’ex vicesindaco Helmut Sachwitz e Pina Kittel, presidente dell’associazione Deutsch-Italienischer Freundeskreis Bensheim-Riva del Garda. Per Riva del Garda, la sindaco Cristina Santi, la vicesindaco Silvia Betta, la Giunta municipale e una rappresentanza del Consiglio comunale. Per l’associazione «Amici di Bensheim» c’erano la presidente Lorena Giuliani, la vice Roberta Bonavida e il direttivo. Tra il pubblico anche il presidente di Apm Marco Torboli. Causa la pandemia, che ha sostanzialmente interrotto i rapporti tra le due città gemellate, si tratta della prima visita in città del sindaco Klein e della sua amministrazione dopo le elezioni del 15 novembre 2020 (secondo turno di ballottaggio), che hanno seguito di poco quelle a Riva del Garda (il cui secondo turno si è svolto il 4 ottobre). Elezioni che, in entrambi i casi, hanno designato per la prima volta una donna alla guida della città. I due sindaci hanno avuto modo di conoscersi di persona recentemente a Bensheim, quando, dal 2 al 4 settembre, una delegazione composta dal sindaco e dai due consiglieri comunali Giuseppe Giuliani e Tiziano Chizzola è stata ospite della Winzerfest, la più importante festa del vino dell'Assia meridionale. Ora la visita è stata contraccambiata; la delegazione tedesca è in visita a Riva del Garda dal 7 al 9 ottobre. L’incontro e tutte le attività del gemellaggio sono organizzate dalle associazioni Deutsch-Italienischer Freundeskreis Bensheim-Riva del Garda per Bensheim e Amici di Bensheim per Riva del Garda. «Sono stata ospite di Bensheim di recente -ha detto il sindaco Santi- e ho ricevuto un’accoglienza davvero calorosa. Sono contenta per la mia città di questo gemellaggio, che dura da tanti anni e coinvolge tante persone e tanti giovani. A Bensheim, dove ho sperimentato la sensazione di trovarmi a casa, ho potuto conoscere la vostra sindaca, che ha il mio stesso nome e che è stata eletta nel suo ruolo nello stesso periodo. E ho capito come il gemellaggio sia una bellissima esperienza, molto intensa e particolare, e mi auguro che sempre più numerosi siano i miei concittadini che potranno parteciparvi». «Sono contentissima di essere qui -ha detto la sindaco Klein- appena arrivata ho subito percepito una grande empatia e un’accoglienza calorosa. Come i miei predecessori mi occuperò molto volentieri di portare avanti questo gemellaggio, il cui significato ritengo molto importante. Specie oggi, quando parlare di Europa non è sempre facile, ma resta importante e necessario. Assieme a me c’è la presidente del Consiglio e a questo tavolo siamo tutte donne. Oggi le donne che ricoprono ruoli istituzionali sono sempre più numerose, non solo a Riva del Garda e a Bensheim. Credo che questo sia un segnale positivo e spero che questa tendenza continui a imporsi sempre più. Voglio ringraziare sentitamente, tra gli altri, le nostre associazioni che si prendono cura del gemellaggio, che fanno un lavoro appassionato e intenso, di grande importanza per le nostre comunità».
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Concerto di benvenuto agli amici di Bensheim

In occasione della visita di una delegazione della città gemellata di Bensheim, sabato 8 ottobre il Corpo bandistico cittadino proporrà un concerto in Rocca. Si tratta della prima visita in città del sindaco Christine Klein e della sua amministrazione (per la quale sarà presente anche la presidente del Consiglio Christine Deppert) dopo le elezioni del 15 novembre 2020 (secondo turno di ballottaggio), che hanno seguito di poco quelle a Riva del Garda, il cui secondo turno si è svolto il 4 ottobre dello stesso anno. Elezioni che, in entrambi i casi, hanno designato per la prima volta una donna alla guida della città. Dopo la lunga parentesi della pandemia, che ha sostanzialmente interrotto i rapporti tra le due città gemellate, i due sindaci hanno avuto modo di conoscersi di persona recentemente a Bensheim, quando, dal 2 al 4 settembre, una delegazione composta dal sindaco e dai due consiglieri comunali Giuseppe Giuliani e Tiziano Chizzola, è stata ospite della Winzerfest, la più importante festa del vino dell'Assia meridionale. La visita della delegazione di Bensheim, dal 7 al 9 ottobre, è organizzata dalle associazioni Deutsch-Italienischer Freundeskreis Bensheim-Riva del Garda per Bensheim, presente la presidente Pina Kittel, e Amici di Bensheim per Riva del Garda, presenti la presidente Lorena Giuliani e il direttivo. Per Bensheim partecipa alla visita anche l’ex vicesindaco Helmut Sachwitz. Il concerto, con inizio alle 20.30 (a Palazzo dei Congressi in caso di pioggia) e diretto dal Mo. Mario Lutterotti, è della fortunata serie «Al cinema con la banda»: dopo i due inni nazionali, «Das Lied der Deutschen» e «Il canto degli italiani», e alcuni brani dal Nabucco di Verdi, la banda rivana eseguirà le colonne sonore dei film «Forrest Gump», «Mamma ho perso l'aereo» e «Indiana Jones». L'ingresso è libero, la cittadinanza è invitata.
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Una sorella speciale

La rassegna «Ottobre a teatro» propone sabato 8 ottobre «Una sorella speciale», commedia in due atti di Giuseppina Cattaneo portata in scena dalla Compagnia filodrammatica di Civezzano. Lo spettacolo si svolge nella sala della Comunità in via Rosmini a Riva del Garda con inizio alle 20.45. L’ingresso costa 7 euro. Per informazioni e prenotazioni chiamare il numero 338 6886442. Pierina lavora in casa come sarta e sta sistemando una veste di Suor Palmina. Quando le amiche, la sorella e Agostino (il suo “quasi fidanzato”) la vedono, pensano che abbia deciso di diventare una suora. Agostino, si presenta il giorno successivo vestito da frate e… Personaggi e interpreti: Pierina: Susanna Caldonazzi; Agostino: Roberto Cerlenco; Ambrogia: Francesca Berciga; Teresa: Aurora Lenzi; Ernesta: Elisabetta Caldonazzi; Dina: Arianna Ambrosi; Michele: Mattia Leonardi; Giacomo: Sandro Bampi. Luci: Eleonora Broll; musiche: Tommaso Caldonazzi; direttrice di scena: Marianna Broll; hanno collaborato: Franco Bampi, Giovanni Caldonazzi, Daniela Pontalti. Regia di Michele Gennari. La rassegna «Ottobre a teatro» è organizzata dalla compagnia I Sarcaioli con il patrocinio del Comune di Riva del Garda, della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro e di Cofas (Compagnie Filodrammatiche Associate), e il contributo della Cassa Rurale Alto Garda-Rovereto.
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Festa delle Famiglie: la settima edizione

Domenica 9 ottobre dalle 11 alle 17, una giornata di animazioni e attività al parco Nelson Mandela con laboratori a cura della biblioteca e del nido comunali, delle associazioni Giovani Arco, Clown Family e Andromeda, con truccabambini e babydance, «Sorridiamo» con i clown di Clown Family e un gioco finale di gruppo. Il tutto, con pranzo pic-nic «suggerito» (il pasto è a carico dei partecipanti) e omaggio a sorpresa per chi si è iscritto, e merenda conclusiva (a cura dei Nuvola). È la Festa delle Famiglie, la cui settima edizione ha dovuto attendere due anni sui blocchi di partenza, attesa da tante famiglie che negli anni l’hanno apprezzata e vissuta. L’occasione per trascorrere una giornata in famiglia con attività per bimbi di tutte le età, chiacchierando e facendo conoscenza mentre i più piccoli si divertono, al sicuro e nel verde. È richiesta (ma non tassativa) l’iscrizione, online tramite Eventrite.com. La presentazione alla stampa della settima Festa delle Famiglie del Comune di Arco si è svolta nel primo pomeriggio di martedì 4 ottobre in sala Giunta in municipio, presenti il sindaco Alessandro Betta, l’assessore Dario Ioppi e la responsabile del Servizio politiche sociali e prima infanzia Viviana Sbaraini. Presenti per l’associazione Giovani Arco il presidente Damiano Benuzzi e la referente del progetto Sabrina Prati.
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Afghanistan, 1978

Intensa giornata di inaugurazioni, sabato 1° ottobre, alla Casa degli Artisti «Giacomo Vittone», che per l’autunno propone un viaggio nell’Afghanistan pre invasione russa. Il tema portante della stagione espositiva autunnale della Casa degli Artisti -che festeggia le oltre 8400 presenze alla mostra «Paolo Vallorz: la figura e una stanza di fiori», allestita dal 23 luglio al 25 settembre- è il viaggio inteso come sguardo aperto, riflessione e conoscenza. In mostra nella sala superiore, le foto di un viaggio in Afghanistan compiuto da Ennio Binelli, insegnante oggi in pensione, nel 1978, giusto un anno prima dell’invasione russa. L’Urss ha invaso l’Afghanistan nel 1979. Sono seguiti decenni di immense distruzioni e sofferenze, sradicamento di intere popolazioni, danni irreparabili al tessuto sociale ed economico, lotte per la liberazione, scontri tra eserciti regionali, interventi stranieri, fino al recente ritorno dei talebani. Nel 1978, proprio l’anno prima dell’invasione, Ennio Binelli, ex insegnante di Fisto, in val Rendena, oggi in pensione, fin da giovanissimo appassionato di viaggi e di fotografia, ha percorso assieme a due amici l’hippy trail, ormai non più pienamente funzionante, diretto in India, che però per vari motivi non ha raggiunto. Aveva con sé un’Asahi Pentax e ben 38 rullini fotografici da 36 pose. Si fermerà in Afghanistan per tre settimane, visitando Herat, Kandahar, Jalalabad, Kabul, Bamiyan e Band-e-Amir. Recentemente, scannerizzando le pellicole ha ri-scoperto, dopo più di quarant’anni, un’enorme quantità di immagini che presentano la quotidianità di un popolo pacifico, povero ma dignitoso e felice. «Di quelle popolazioni ricordo con immenso piacere, e con molta tristezza, la disinteressata ospitalità -spiega- la disponibilità e la benevola accoglienza dimostrata nei nostri confronti in quanto viaggiatori stranieri». Accanto a questo, un altro viaggio, in Kenya presso la tribù dei Samburu (le fotografie sono di Franca Alberti). L’associazione My Samburu Woman, lavorando con gruppi di donne, si prefigge l’obiettivo di creare per loro nuove opportunità e di migliorare la condizione di vita. La tribù dei Samburu è costituita da una popolazione di pastori semi-nomadi che abitano il centro nord del Kenya, una zona remota e arida. Le donne, che lavorano da mattina a sera, non hanno grandi diritti. Per cercare di dare una piccola indipendenza economica alle donne si sta cercando di sviluppare piccole attività economiche, in particolare acquistando capre, che saranno di proprietà dei gruppi di donne, e favorendo lo studio delle bambine. I due progetti, che aprono al tema dei diritti umani e della loro fragilità nel corso della storia, accompagneranno la Casa degli Artisti verso il secondo convegno «Il talento femminile nell'arte», in programma il prossimo 19 novembre. Ma il pomeriggio di inaugurazioni ha preso avvio con la cerimonia di consegna di un busto in bronzo del poeta rivano Giacomo Floriani, opera dell’artista Dario Mimiola, esposto nella sala delle Lunette, donato dall’associazione Giacomo Floriani assieme a tre opere pittoriche. Il busto sarà ospitato alla Casa degli Artisti per qualche tempo, in attesa della posa definitiva al cimitero di Calvola. Hanno preso parte al pomeriggio il sindaco di Tenno Giuliano Marocchi e gli assessori alla cultura di Tenno Giancarla Tognoni, di Riva del Garda Silvia Betta e di Arco Guido Trebo, oltre alla coordinatrice della Casa Roberta Bonazza, al referente dell’associazione Giacomo Floriani Alessandro Parisi e allo scultore Dario Mimiola. Presenti anche alcuni parenti del pittore Giovanni Monti, che hanno donato un suo quadro che ritrae Giacomo Floriani; e il pittore Franco Albino, che ha donato un suo quadro e ricordato Floriani con una poesia. Non ha potuto essere presente il pittore Bepi Leoni, che anch’egli ha donato un quadro dedicato a Giacomo Floriani. La relazione del poeta rivano con il Tennese è scritta nei suoi versi e concretizzata nella sua dimora vicino al rifugio San Pietro che gli viene donata grazie alla generosità di Riccardo Maroni e di tanti amici che lo stimano. Le due mostre restano in allestimento fino al 20 novembre. Sono aperte alla visita tutti i giorni tranne il lunedì (giorno di chiusura) dalle 10 alle 12 e dalle 14 alle 18 con ingresso libero. La Casa degli Artisti «Giacomo Vittone» di Canale di Tenno è gestita dai Comuni di Arco, Riva del Garda e Tenno, quest’ultimo quale ente capofila.
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La solenne commemorazione dei legionari cecoslovacchi

L’amministrazione comunale e il Gruppo Alpini di Arco invitano alla solenne cerimonia di commemorazione del martirio dei legionari cecoslovacchi, domenica 2 ottobre a partire dalla ore 10. L’inizio è con la santa messa nella chiesa Collegiata, da dove, a funzione conclusa, parte il corteo che percorrendo via Segantini raggiunge il monumento a San Venceslao, in via Legionari Cecoslovacchi all’incrocio con via Paolina Caproni Maini. Qui, indicativamente dalle 11, le onoranze al monumento a San Venceslao, dono alla città di Arco della Scuola artistica di scultura di Hořice, in Repubblica Ceca. A seguire il corteo riprende e si reca al parco dei Caduti Cecoslovacchi, dove circa alle 11.30 si svolge la cerimonia delle onoranze ai Caduti con il saluto delle autorità. Cenno storico Il monumento ai legionari cecoslovacchi, curato da tanti anni dagli Alpini di Arco, si trova in località Prabi, in una stretta via tra gli olivi, nel luogo dove fu eseguita, per impiccagione, la sentenza di morte di Antonín Ježek, Karel Nováček, Jiří Schlegl e Václav Svoboda. A partire dal 1917 si formò a fianco dell’esercito italiano che combatteva gli austroungarici sul fronte trentino un corpo di volontari cecoslovacchi, disertori dell’esercito imperiale; nel 1918 questi si trasformarono in un vero e proprio esercito cecoslovacco in Italia che aveva una Compagnia anche in Trentino. Il 21 settembre del 1918, in un’azione militare austriaca a Doss Alto, alle pendici del monte Baldo, caddero prigionieri cinque legionari cecoslovacchi; trasferiti nottetempo a Ceniga, subirono un sommario processo come traditori per la diserzione dall’esercito austroungarico. Quattro di loro vennero impiccati.
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Sounds & Visions

Sabato 1° ottobre all’auditorium del Conservatorio, Matteo Becucci, il quartetto Archimia e Federica Brivio portano in scena lo spettacolo «Sounds & Visions», un viaggio musicale liberamente tratto dalla vicenda biografica di David Bowie. Un tributo alla vita e all’arte del genio Bowie, camaleontico rappresentante della scena internazionale, di cui ripercorre, attraverso alcune delle celeberrime canzoni e curiosi racconti sulla loro origine, i momenti più significativi della lunga e brillante carriera, caratterizzata dalla continua ricerca di nuovi stili musicali e interpretativi che hanno influenzato e segnato intere generazioni. Il concerto, con inizio alle ore 21 e ingresso libero, è proposto nell’ambito della decima edizione del festival Suoni e sapori del Garda. Gli arrangiamenti originali degli Archimia String Quartet e la voce intensa di Matteo Becucci creano un’atmosfera intima e raccolta, per un inaspettato concerto “cameristico” ma dalla forte connotazione pop. La recitazione espressiva di Federika Brivio, autrice dei testi, ottimizzati con lo stesso Becucci, contribuisce a dare teatralità e vivacità alla rappresentazione che nell’insieme coinvolge, emoziona, commuove e fa anche cantare. Il festival Suoni e sapori del Garda propone un circuito di spettacoli a ingresso libero inseriti in un unico cartellone, con il diretto coinvolgimento dei Comuni afferenti all’intero bacino del lago di Garda e al suo immediato entroterra. La direzione artistica è affidata al maestro Serafino Tedesi coadiuvato dalla sua associazione culturale Infonote. I Comuni che fanno parte dell’edizione 2022 sono Calvagese della Riviera, Desenzano del Garda, Gardone Riviera, Lonato del Garda, Malcesine, Nago-Torbole, Riva del Garda, Salò, San Felice del Benaco, Tignale e Toscolano Maderno. La Comunità del Garda sovrintende al coordinamento istituzionale e amministrativo.
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«100 Sguardi»: fino a sabato la mostra

C’è tempo fino a domenica 2 ottobre per visitare la mostra «100 Sguardi» dell’Apsp Casa Mia, allestita al Museo Alto Garda in Rocca. Le testimonianze di chi ha vissuto la storia dell’Apsp Casa Mia sono il cuore del percorso espositivo. La storia cronologica si intreccia con le storie personali di ospiti, operatori, volontari e benefattori: tanti punti di vista diversi racchiusi in un unico sguardo collettivo. Tra racconti scritti e visuali, allestimenti partecipativi e video-interviste, si sfoglia il passato, si scopre il presente, si immagina il futuro. La mostra, dal titolo «100 Sguardi. Parole, immagini ed emozioni ci accompagnano in un viaggio lungo un secolo», è aperta alla visita tutti i giorni dalle 10 alle 18 nel cortile della Rocca con ingresso libero. La sezione speciale «Visioni e voci» è aperta dal lunedì al venerdì dalle 15 alle 18, sabato e domenica dalle 10 alle 18.
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Mamma lingua

Alla biblioteca civica «Bruno Emmert» si presenta giovedì 29 settembre il progetto «Mamma lingua. Storie per tutti, nessuno escluso», con letture per bambini e bambine in lingua tedesca, francese, spagnola, inglese, ucraina e russa a cura di Adriana, Alice, Elena e Tania. Il progetto, promosso dall’Associazione italiana biblioteche (Aib), si rivolge alle famiglie con bambini da zero a 6 anni delle più numerose comunità straniere del nostro Paese, promuovendo la consapevolezza dell’importanza della lettura condivisa in famiglia in lingua madre, della narrazione e della diversità linguistica, tramite la diffusione dei libri per bambini in età prescolare nelle lingue maggiormente parlate in Italia. L’inizio è alle ore 17, età consigliata da zero a 6 anni. È richiesta la prenotazione (chiamando il numero 0464 516115 o scrivendo all’indirizzo biblioteca@comune.arco.tn.it). Per l’occasione, fino al 30 settembre in biblioteca è possibile sfogliare circa 60 libri in lingue straniere che fanno parte della mostra itinerante «Mamma lingua», promossa in Trentino dalla sezione regionale dell'Aib e dalla biblioteca di Ala come partner territoriale.
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Sono tornate le Storie a Merenda

Tornano a partire dal 15 settembre le Storie a Merenda della biblioteca civica «Bruno Emmert»: ogni terzo giovedì del mese la cantastorie Luna (al secolo Elisa Salvini) accompagnerà i giovanissimi spettatori in un mondo magico di storie divertenti e misteriose. Inizio alle ore 17. Le altre date: 20 ottobre, 17 novembre e 15 dicembre. Informazioni: 0464 516115, biblioteca@comune.arco.tn.it.
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150 anni di Sat: da Campiglio ad Arco

«1872: l’alba della Sat» è il titolo dell'allestimento multimediale dedicato al 150° anniversario della fondazione della Società degli alpinisti tridentini. Una mostra-esperienza che sarà inaugurata alle ore 18 di sabato 10 settembre nella sede della sezione di Arco della Sat, per essere poi aperta alla visita tutti i giorni tranne il lunedì (giorno di chiusura) dalle 15 alle 19, fino al 10 ottobre. La biblioteca civica «Bruno Emmert» di Arco partecipa all’iniziativa e, in cordata con gli intenti culturali della mostra, propone ai propri visitatori una ricerca bibliografica storica dedicata. Si tratta di un’esperienza immersiva da vedere e ascoltare per ripercorrere le vicende storiche della nascita della Sat, sottoscritta a Campiglio il 2 settembre del 1872, e la cui prima assemblea è stata convocata ad Arco pochi mesi dopo. Una sala le cui pareti formano cinque grandi schermi in cui si intrecciano immagini storiche e fiction, dialoghi e musica. Protagonisti sono i due fondatori: Prospero Marchetti (Arco, 15 aprile 1822 – Arco, 14 maggio 1884), discendente da una facoltosa famiglia di Bolbeno stabilitasi ad Arco, di sentimenti filo italiani, primo presidente della Sat (impersonificato dall’attore Stefano Pietro Detassis), e Nepomuceno Bolognini (Pinzolo, 24 marzo 1823 – Milano, 18 luglio 1900), ufficiale garibaldino, primo vicepresidente della società (nel video, Massimo Lazzeri). E protagonisti sono i due luoghi: Madonna di Campiglio, dove la Sat fu fondata, e Arco, dove si tenne il primo congresso. Il tutto, in un contesto storico permeato dai contrasti fra il Trentino parte dell’impero austroungarico e le spinte irredentiste verso l’Italia. Un coinvolgente viaggio nel passato per sapere qualcosa in più sulle circostanze nelle quali nacque la Società degli alpinisti tridentini. «Una iniziativa condivisa con la Sat centrale -spiega il presidente della sezione di Arco Massimo Amistadi- ma che per Arco e Madonna di Campiglio assume un significato speciale. È in queste due località, infatti, che si sono svolti i fatti narrati nella mostra-narrazione, quelli che hanno portato, un secolo e mezzo fa, alla nascita della società alpinistica più importante d’Italia». Tra i momenti salienti dell’esperienza immersiva, l’incontro di Marchetti e Bolognini all’imbocco della val Genova, dove decideranno di spendersi per l’avventura satina; Prospero Marchetti mentre scrive il discorso per la prima assemblea; vari excursus sulla realtà del tempo, senza dimenticare la presenza asburgica ad Arco e a Madonna di Campiglio; e il finale, di immagini e suoni, con l’elogio alla montagna e alla sua bellezza, oltre il tempo e la storia. La mostra è ideata e curata da Roberta Bonazza e Luciano Stoffella. L’idea di una società degli alpinisti nasce nel clima di eccitazione e fermento provocato dalla pubblicazione, nel 1865, del libro «Die Adamello-Presanella-Alpen. Forschungen und Aufnahmen», e dalle straordinarie imprese del suo autore, il celebre esploratore e alpinista boemo Julius Johannes Ludovicus von Payer (Schönau, 1841 – Veldes, 1915), che dal 1864 al 1868 esplorò i due gruppi montuosi dell'Adamello e della Presanella, arrivando a conquistare, nel 1864 assieme alle due guide della val Rendena Girolamo Botteri e Giovanni Caturani, la vetta dell'Adamello, a 3539 metri slm. In val di Genova il libro (nelle cui pagine si raccontavano quelle cime come nessuno aveva saputo fare prima di allora) e le recenti vicende alpinistiche di Payer e di altri avevano creato una grande animazione presso un gruppo di borghesi originari della val Rendena, delle Giudicarie e di Arco. Tra questi, Nepomuceno Bolognini di Pinzolo e Prospero Marchetti di Arco, i quali «al principare dell’estate del 1872 -si legge nell’Annuario della Società Alpina del Trentino, I, 1874- passeggiavano pello stradale di Pinzolo in vista della più alta montagna del Trentino, il dirupato ghiacciaio della Presanella, lì determinarono a farsi promotori della istituzione della Società degli Alpinisti Tridentini […] e indissero per il giorno 2 del successivo settembre un ritrovo nel nascente stabilimento alpino di Campiglio, ora Hotel des Alpes, dove nacque la Sat». La Società degli Alpinisti Tridentini, dunque, nasceva in seno alla borghesia originaria delle valli percorse dal Sarca, tanto che inizialmente il nome previsto era Club Alpino del Sarca, mentre un’altra opzione considerata fu Club Alpino di Arco, dal nome della sede designata. Infine, dopo un lungo e animato confronto, la scelta cadde sul nome Società Alpina del Trentino.
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Fisarmoniche nel verde

La rassegna «Orto in parco» propone venerdì 9 settembre al parco Nelson Mandela lo spettacolo dell’orchestra di fisarmonica «Città di Arco» dal titolo «Fisarmoniche nel verde: melodie in giro per l’Europa». Inizio alle 20.30, ingresso gratuito. Se piove ci si sposta negli spazi coperti del bar Sottotetto (informazioni e prenotazioni per email all’indirizzo associazioneandromeda@gmail.com o per whatsapp al numero 353 4439021). La rassegna «Orto in parco» è proposta dal Comune di Arco per la cura dell’associazione Andromeda.
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Al Grez la lapide di Hans Leifhelm

Sarà scoperta al cimitero del Grez venerdì 16 settembre, nel corso di una cerimonia che inizierà alle ore 11, la lapide del poeta tedesco Hans Leifhelm. Nato il 2 febbraio 1891 a München-Gladbach, oggi Mönchengladbach, città a ovest del Reno fra Düsseldorf e il confine olandese, Hans Leifhelm morì a Riva del Garda il 1° marzo 1947, dove viveva da qualche anno. Poeta al centro di una recente riscoperta e di un’ampia rivalutazione -la sua poesia si caratterizza per un sentimento profondo di vicinanza alla natura e per la forma rigorosa- in Italia è ricordato come il primo traduttore di Ungaretti e di Montale. Visse a Padava, a Palermo e Roma, dove insegnò. Gli ultimi anni, segnati dalla povertà e dalla malattia, li trascorse a Riva del Garda, nel cui ospedale civile fu degente dal 1942 fino alla morte. Con la città a settentrione del Garda ebbe un rapporto di profondo attaccamento, al punto da chiedere espressamente di esservi sepolto, cosa che infine avvenne. Durante gli anni di malattia, come ricostruito dalla nota storica Maria Luisa Crosina, Leifhelm fu amorevolmente accudito da Giuseppina Mazzi, insegnante, figlia di un celebre cantante lirico e di una de Abbondi, famiglia particolarmente importante in città. I loculi di Giuseppina Mazzi e di vari membri della sua famiglia sono tuttora presenti nel cimitero del Grez. A ricordo della presenza di Hans Leifhelm esiste ancora oggi, ben conservata nei locali deposito del Grez, la lapide in pietra nera della sua sepoltura, rimossa dal cimitero vecchio di viale Damiano Chiesa più di vent’anni fa. Ora, a 75 anni dalla morte e su iniziativa della prof.ssa Crosina, sarà ricollocata nel cimitero di Riva del Garda, al Grez, nel corso di una giornata di ricordo della sua figura, venerdì 16 settembre. Ospite d’eccezione il prof. Ralf Georg Czapla, docente all'Università di Heidelberg e autore di importanti studi e di una corposa biografia di Hans Leifhelm, nonché di altri letterati tedeschi che ebbero significativi rapporti con l’Italia, quali Rainer Maria Rilke e Paul Heyse. La giornata inizierà alle ore 11 al cimitero del Grez con la cerimonia di scopertura della lapide di Hans Leifhelm, presenti l’amministrazione comunale, la prof.ssa Maria Luisa Crosina, il prof. Ralf Georg Czapla e alcuni discendenti di Hans Leifhelm. In serata, alle ore 17 nella sala Molinari della biblioteca civica, l’evento dal titolo «Un ponte tra Italia e Germania: Hans Leifhelm, poeta e traduttore»: il prof. Ralf Georg Czapla sarà il relatore della conferenza dal titolo «Dove nord e sud fraternamente si incontrano. Hans Leifhelm, un poeta tedesco a Riva del Garda», a seguire la prof.ssa Maria Luisa Crosina con la conferenza «Signorina distinta di elevato sentimento. Si dedica a molte opere di bene. Giuseppina Mazzi, l'angelo di Leifhelm».
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Sabato torna la bibliopedalata

Sabato 10 settembre la biblioteca civica di Arco propone la bibliopedalata: da Palazzo dei Panni, sede della «Bruno Emmert», alla Moletta. Si parte alle ore 10.30. Ad accogliere bambine e bambini, accompagnati dalle famiglie, ci saranno Barbara e Ilaria di Passpartù con tante divertenti storie e racconti a tema ambientale. Prenotazione obbligatoria (Eventbrite). Si consiglia di portare una coperta per sedersi sul prato e, a chi desidera fare un pic-nic, il pranzo al sacco.
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La sagra della lumaca

Al parco del Pernone a Varone da venerdì 2 a domenica 4 settembre è tempo di sagra della lumaca, con stand gastronomici, musica, danza, baby dance e… un gioco a sorpresa. La manifestazione sostiene un progetto umanitario del Gruppo missionario Alto Garda e Ledro. Organizza la Pro loco Gruppo Iniziative Varone. Il programma venerdì 2 settembre dalle ore 18: degustazione di lumache alla trentina con polenta e altri piatti della tradizione locale ore 18.30: baby dance ore 21.30: musica con il dj Stefanuti sabato 3 settembre dalle ore 18: riapre la cucina, che propone varie specialità ore 18.30: baby dance ore 20.45: esibizione della Arco Iris Dance ore 21.30: musica con il gruppo Groove One domenica 4 settembre dalle ore 11: riapre la cucina, che propone varie specialità dalle 15 alle 18: giochi gonfiabili ore 16.30: gioco a sorpresa a cura della cooperativa sociale Eliodoro ore 18: riapre la cuviba ore 18.30: baby dance ore 20.45: esibizione di ballo country ore 21.30: musica con il gruppo Mg Project I piatti ● polenta e lumache con contorno ● carne salada e fasoi ● formaggio alla piastra e fughi con polenta ● puntine, crauti e polenta ● gulash con polenta e contorno ● cotoletta di pollo e patatine ● contorno extra (cavolo cappuccio) ● panino con carne salada ● panino con cotoletta ● patatine fritte
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A Riva del Garda il Campionato italiano dei corpi dipinti

Per la prima volta il Campionato italiano dei corpi dipinti si tiene a Riva del Garda: in piazza Garibaldi sabato 3 e domenica 4 settembre. Il campionato, sospeso per due anni a causa della pandemia, giunge alla quindicesima edizione e riparte con cinque categorie: sabato 3 settembre facepainting, effetti speciali e team; domenica 4 settembre lovers e pennello e spugna. Inizio delle attività artistiche alle 10; in serata presentazione delle opere e premiazione. L’evento è possibile grazie alla sinergia tra Promobenacus Produzioni, Provincia autonoma di Trento, Trentino Marketing, Apt Garda Dolomiti, Comune di Riva del Garda e consorzio Riva in Centro.
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Ri-vendicare Baratieri

Giovedì 1° settembre la biblioteca civica di Riva del Garda propone l’incontro con Ruggero Morghen, autore del libro «Da Adua ad Adua. Ri-vendicare Baratieri» (Solfanelli, 2022). L’incontro si svolge in Rocca con inizio alle ore 17.30, in dialogo con l'autore ci sarà Graziano Riccadonna. Con un momento musicale degli allievi del Conservatorio di Musica F. A. Bonporti di Riva del Garda e le letture dei volontari della biblioteca. L'evento è organizzato in collaborazione con l'associazione Riccardo Pinter. In caso di pioggia l'evento si sposta in biblioteca. Il libro Il 2 ottobre 1935 Mussolini annuncia a piazza Venezia l’inizio delle operazioni militari sull’altipiano etiopico: “Abbiamo pazientato quarant’anni: ora basta”. Vi sono i morti di Adua da vendicare, le terre da fecondare con il lavoro e “se l’Africa si piglia si fa tutta una famiglia”. “Adua è liberata – si canta allora – è ritornata a noi. Adua è conquistata, risorgono gli eroi”. Dall’Etiopia Montanelli ringrazia per la “bella lunga vacanza dataci dal Gran Babbo”. Anche d’Annunzio sostiene l’impresa etiopica. Per il poeta “tutta quanta l’irta Etiopia deve inesorabilmente diventare un altipiano della coltura latina”. “Partirei anch’io – aggiunge -, se non fossi decrepito e infermo”. Intanto si va al cinema a vedere “Scipione l’Africano” e si ascolta Emilia Vidali che canta “Africanella”. “D’Adua, su gli spalti, sventola il tricolor, tornano i nostri Morti, più vivi ancor!”. In tavola fa la sua comparsa un nuovo formato di pasta: le Abissine. Mentre “le forze armate vittoriose fanno ritorno ai paesi natii”, Condino, suo paese natale, ricorda Oreste Baratieri (1841-1901) “incompreso pioniere d’Italia in terra d’Africa”, scoprendo una lapide in sua memoria. Ma Baratieri era anche uno dei Mille ed Abba lo descrive “come un giovinetto sui diciannove, pigliato appunto allora dalla fortuna che non lo abbandonò più per trentasei anni, e doveva elevarlo tanto da farlo brillar come un astro e spegnerlo poi in un giorno, come nulla, nel buio”. L’autore Ruggero Morghen di Riva del Garda, laureato in sociologia all’università di Trento, pubblicista. Per anni a Riva del Garda ha occupato l’ufficio di bibliotecario, dedicandosi in particolare alla catalogazione. A cura del Comune di Riva del Garda ha proposto una storia dell’istituzione culturale in “Nascita di una biblioteca” (2017) e, più recentemente, nella collana “Faretra” di Solfanelli, un profilo di Alessandro Pozzi (“Da piazza San Sepolcro a Fiume città di vita”, 2018). Ha pubblicato varie opere di letteratura e satira, tra cui il “Dizionario del Belpensante”, e più saggi su Gabriele d’Annunzio e l’architetto rivano Giancarlo Maroni. Sue poesie sono apparse in forma antologica.
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150° della Sat: staffetta in bici da Arco a Madonna di Campiglio

Per il 150° anniversario della Sat, fondata il 2 settembre 1872 a Madonna di Campiglio, venerdì 2 settembre delegazioni delle varie sezioni percorreranno in bicicletta, a tappe e seguendo il percorso dei fondatori, la distanza da Arco a Madonna di Campiglio. L’idea di una società degli alpinisti nasce nel clima di eccitazione e fermento provocato dalla pubblicazione, nel 1865, del libro «Die Adamello-Presanella-Alpen. Forschungen und Aufnahmen», e dalle straordinarie imprese del suo autore, il celebre esploratore e alpinista boemo Julius Johannes Ludovicus von Payer (Schönau, 1841 – Veldes, 1915), che dal 1864 al 1868 esplorò i due gruppi montuosi dell'Adamello e della Presanella, arrivando a conquistare, nel 1864 assieme alle due guide della val Rendena Girolamo Botteri e Giovanni Caturani, la vetta dell'Adamello, a 3539 metri slm. In val di Genova il libro (nelle cui pagine si raccontavano quelle cime come nessuno aveva saputo fare prima di allora) e le recenti vicende alpinistiche di Payer e di altri avevano creato una grande animazione presso un gruppo di borghesi originari della val Rendena, delle Giudicarie e di Arco. Tra questi, Nepomuceno Bolognini di Pinzolo e Prospero Marchetti di Arco, i quali «al principare dell’estate del 1872 -si legge nell’Annuario della Società Alpina del Trentino, I, 1874- passeggiavano pello stradale di Pinzolo in vista della più alta montagna del Trentino, il dirupato ghiacciaio della Presanella, lì determinarono a farsi promotori della istituzione della Società degli Alpinisti Tridentini […] e indissero per il giorno 2 del successivo settembre un ritrovo nel nascente stabilimento alpino di Campiglio, ora Hotel des Alpes, dove nacque la Sat». La Società degli Alpinisti Tridentini, dunque, nasceva in seno alla borghesia originaria delle valli percorse dal Sarca, tanto che inizialmente il nome previsto era Club Alpino del Sarca, mentre un’altra opzione considerata fu Club Alpino di Arco, dal nome della sede designata. Infine, dopo un lungo e animato confronto, la scelta cadde sul nome Società Alpina del Trentino. La pedalata Arco-Madonna di Campiglio fa parte del programma di celebrazioni voluto dalla Sat per il proprio 150° compleanno, iniziato a Madonna di Campiglio con la mostra multimediale «1872 L'alba della Sat», allestita nella sala conferenze dello chalet Laghetto dal 6 agosto al 4 settembre, e prossimamente, dall’11 settembre al 30 ottobre, in replica nella sede della sezione di Arco della Sat. Per quanto riguarda la pedalata, il ritrovo sarà davanti al monumento dedicato a Prospero Marchetti in viale delle Magnolie (sul retro del Casinò municipale) alle 8.30, con un breve momento istituzionale. La partenza del gruppo dei ciclisti, composto dalle delegazioni di Arco, Riva del Garda, Toblino-Pietramurata e Ledro, sarà alle 9, con prima tappa a Bolbeno, dove il ritrovo è alle 11.30 circa nella piazza principale. A mezzogiorno la partenza della seconda tratta, percorsa da delegazioni di Fiavè, Ponte Arche, San Lorenzo in Banale, Roncone, Bondo-Breguzzo, Carè Alto, Storo, Daone, Pieve di Bono e Tione, con tappa a Pinzolo, dove l’arrivo è previsto circa alle 13.30 al monumento a Nepomuceno Bolognini (nel parco Ciclamino, davanti alla biblioteca comunale). Alle 14, la partenza della terza e ultima tappa, sui pedali le delegazioni di Spiazzo, Val Genova, Pinzolo e Madonna di Campiglio, con arrivo previsto a Madonna di Campiglio verso le 16, all’Hotel des Alpes. Qui, a partire dalle 17, la cerimonia celebrativa e i festeggiamenti, con l’apposizione di una targa commemorativa.
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Il marito di mio figlio

La sezione dell’Alto Garda e Ledro dell’Associazione volontari italiani del sangue invita sabato 3 e domenica 4 settembre allo spettacolo «Il marito di mio figlio». Una commedia brillante in due atti di Daniele Falleri portata in scena, all'auditorium della chiesa di San Giuseppe al rione Degasperi, dalla Filodrammatica di Laives, per la regia Roby De Tomas. Le due serate iniziano alle 20 con una presentazione di Avis, quindi alle 21 lo spettacolo. Ingresso libero. Una moderna commedia degli equivoci: non amanti nascoste, corna e tradimenti, entrate e uscite a tempo dalle porte ma battute folgoranti, situazioni comiche e personaggi realmente improbabili. Nessuna propaganda, nessuna bandiera gay-anti gay da avvalorare ma brillantemente in primo piano un tentativo di convivenza di una coppia di ragazzi che si amano e che forti della loro gioventù, non vogliono farsi condizionare dalle convenzioni dei grandi. Sullo sfondo il mondo degli adulti (adulti? Non si direbbe...) che vorrebbero uniformare i ragazzi ai loro schemi e pregiudizi. Questi tentativi (piuttosto maldestri) porteranno grande scompiglio a chi credeva di avere grandi certezze.
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I segreti di Silente

Mercoledì 31 agosto la rassegna «Estate al cinema» propone il film fantasy «Animali fantastici 3. I segreti di Silente» (Usa, 2022, durata 142 minuti). Proiezione all’oratorio San Gabriele, inizio alle ore 21. Ingresso: 6 euro (4 euro fino a 18 anni di età). Se piove la proiezione si svolge al vicino auditorium. Il film, diretto da David Yates, è interpretato da Jude Law, Eddie Redmayne, Ezra Miller, Dan Fogler, Alison Sudol.
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Gran Festival Interculturale: sabato la settima edizione

Settima edizione, sabato 3 settembre in piazza della Costituzione, per il Grand Festival Interculturale organizzato dalla onlus Rinia. Il festival è nato nel 2015 per promuovere l'integrazione europea di numerose culture presenti in Trentino attraverso la presentazione, da parte dei Paesi partecipanti, della propria cultura. Lo organizza la onlus Rinia, che ha la sede principale a Riva del Garda e altre sedi in Albania (a Durazzo-Elbasan), in Macedonia (a Gostivar), in Kosovo (a Pristina) e in Bosnia Herzegovina (a Lulbjana). Quest'anno partecipano gruppi e cantanti provenienti da Italia, Albania, Bulgaria, Ucraina, Irlanda, Brasile, Serbia, Romania, Kosovo, Colombia, Macedonia e Panama. Tra i cantanti, Nertila Vreto (Albania), Daniel Mustafa (Albania), Olha Vozna (Ucraina), Isotta (Italia, al secolo Isotta Carapelli) , Caterina Cropelli (Italia, X Factor 10). Presenti anche due scuole di danza, la Dance Emotion di Riva del Garda e la Central Dance Club di Tione. Ospite d’onore, l’ambasciatrice d’Albania a Roma Anila Bitri. Presenta Anita Cenolli. L’evento è sostenuto dalla Regione autonoma Trentino-Alto Adige, dalla Provincia autonoma di Trento, dal Comune di Riva del Garda e dalla Cassa Rurale Alto Garda-Rovereto. Il programma ore 14: presentazione dei gruppi; ore 15.30: inizio della sfilata con la banda seguendo i gruppi in costumi tradizionali accompagnati con strumenti musicali etnici nelle vie del centro storico; ore 17.30: fine della sfilata e pausa drink; ore 18: mostra delle casette attraverso vari costumi, strumenti e oggetti folcloristici; ore 18.30: gastronomia, degustazioni di prodotti tipici trentini e di vari paesi del mondo; ore 20: inizio dello spettacolo; ore 1: fine della manifestazione.
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Collabora con il Mag

Il Museo Alto Garda raccoglie disponibilità per collaborazioni nell’ambito della programmazione delle proprie attività dell'autunno/inverno 2022 e del 2023, nei settori della comunicazione, della didattica e della divulgazione. Le proposte di collaborazione, che dovranno pervenire entro le ore 12 di venerdì 16 settembre 2022, saranno valutate da subito, al fine della programmazione dell’attività per l’autunno/inverno 2022 e per l’anno 2023, nonché per eventuali collaborazioni future, in ragione del percorso di studio dichiarato e del percorso pratico e professionale acquisito. Le persone interessate possono trovare tutte le informazioni necessarie nei relativi avvisi, uno per il settore comunicazione e uno per il settore didattica e divulgazione, pubblicati sul sito del Mag (www.museoaltogarda,it).
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«Rigoni Stern»: i quattro finalisti

Carlo Barbante con “Scritto nel ghiaccio. Viaggio nel clima che cambia” (Il Mulino), Adeline Loyau con “Les tribulations d'une scientifique en montagne” (Glenat), Paolo Malaguti con “Il moro della cima” (Einaudi) e Annalina Molteni con “L'ombra dei Walser” (Monterosa) sono i quattro finalisti della dodicesima edizione del Premio Mario Rigoni Stern per la letteratura multilingue delle Alpi. La giuria, composta da Sara Luchetta, Giuseppe Mendicino, Luca Mercalli, Niccolò Scaffai e Annibale Salsa, ha anche segnalato con una menzione speciale il libro di Ulderica Da Pozzo “Femines. Donne del latte” (Forum). Nell’ambito della cerimonia di premiazione, in programma il 2 settembre alle 17.30 al Quartiere fieristico di Riva del Garda, sarà consegnato anche il Premio Guardiano dell’Arca – Osvaldo Dongilli, assegnato quest’anno alle api, insetti insostituibili per la conservazione della biodiversità, il cui numero negli ultimi anni sta conoscendo un forte calo. Ritirerà il premio l’entomologo e apicoltore Paolo Fontana. Durante la serata di conferimento del Premio è anche prevista l’esecuzione di alcuni brani musicali dedicati all’ambiente montano e alla guerra, eseguiti dal coro Castel della Sat di Arco, con lettura di alcune pagine di Mario Rigoni Stern.
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Gioia mia

Martedì 30 agosto Tea Ranno è in biblioteca a Riva del Garda a presentare il suo ultimo romanzo, «Gioia mia» (Mondadori, 2022). Inizio alle 18, ingresso libero. Un richiamo per tutti coloro che hanno conosciuto e amato la Tabbacchera, percorrendo i territori fiabeschi e solari de «L'amurusanza» e di «Terramarina». A Riva del Garda Tea Ranno racconterà il suo nuovo viaggio pieno di saliscendi impetuosi e approdi inaspettati. Al termine dell'incontro, moderato da Laura Marsadri, sarà offerto un aperitivo con spumante rosè della cantina Marsadri. Tea Ranno è nata a Melilli, in provincia di Siracusa, nel 1963. Dal 1995 vive a Roma. È laureata in giurisprudenza e si occupa di diritto e letteratura. Ha esordito con «Cenere», uscito per e/o nel 2006, finalista ai premi Calvino e Berto e vincitore del premio Chianti. Successivamente ha pubblicato i romanzi «In una lingua che non so più dire» (e/o, 2007), «La sposa vermiglia» (Mondadori, 2012), vincitore del premio Rea, «Viola Fòscari» (Mondadori, 2014), «Sentimi» (Frassinelli, 2018), «L'amurusanza» (Mondadori, 2019) e «Terramarina» (Mondadori, 2020), che ha vinto il premio Città di Erice. Gioia mia In cima a una collina che guarda l’Etna da un lato e il mare dall’altro, sorge una masseria circondata da uno spicchio di paradiso: terrazzamenti carichi di ulivi, fichi e pruni, orti traboccanti di erbe e prati fioriti a perdita d’occhio. Questa tenuta magnifica è frutto del sudore e della tenacia di Luisa Russo, che si è intestardita a trasformare le “quattro pietre perse” che le ha regalato suo marito in un castello. Anzi, in una castidda, perché quella terra è femmina, su questo Luisa non ha dubbi. Femmina e frutto dell’amicizia tra femmine, perché se la Castidda esiste è grazie al successo del ristorante che ha aperto insieme ad Agata, Lisabetta, Violante, Lucietta e le altre amiche sue, conosciuto in tutta la Sicilia per i piatti deliziosi e l’atmosfera amurusa. Tutta questa intraprendenza femminile dà parecchio sui nervi a suo marito Carmine, che la Castidda non può nemmeno sentirla nominare. Gli speculatori edilizi, invece, non riescono a staccarle gli occhi di dosso: il più agguerrito, presidente di una società assai poco limpida, ci vede già un albergo di stralusso, e per aggiudicarsela farebbe letteralmente carte false. Alle sue prepotenze mafiose Luisa resiste per mesi, finché, dopo l’ennesimo colpo basso, qualcosa le si rompe in petto: un sussulto, una vertigine, e in un attimo è a terra, rigida come una pupa di legno. La corsa in ospedale, la rianimazione, le prime notizie incerte: Luisa è salva, è stabile, ma, per il momento, dorme. E mentre Carmine in sua assenza cerca di sbarazzarsi della Castidda e le amiche, per impedirglielo, la occupano come un fortino, mentre il figlio Giulio e il dottor Giona vegliano su di lei, Luisa continua a dormire. E, dormendo, va indietro nel tempo e ripesca brandelli di vita che la memoria aveva cancellato: certe giornate felici d’infanzia con quel nonno che la chiamava “gioia mia”, il buco che la sua morte le ha scavato nel cuore, quello strano gelo addosso il giorno del matrimonio con Carmine… Fino a che da quel mare di scordanza viene a galla il ricordo riposto più a fondo, la ferita che brucia di più. Tea Ranno ci regala un altro viaggio –pieno di saliscendi impetuosi e approdi inaspettati– nella sua, ormai celebre, terra d’amurusanza, quel posto meraviglioso e assolato in cui le pietre perse si trasformano in castelli, i ricordi si riparano con ago, filo e gentilezza, e le amicizie femminili salvano la vita.
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Da mercoledì 24 agosto a domenica 28 agosto, i giorni della Notte di Fiaba, il Museo di Riva del Garda propone orario, tariffe e iniziative dedicati.

L’orario: da giovedì 25 a sabato 27 agosto il Museo sarà aperto dalle 10 alle 22. Le tariffe: dalle ore 18 di mercoledì 24 agosto fino a domenica 28 agosto saranno ridotte. Le iniziative: Alla ricerca dei Tre Moschettieri In questi giorni le sale del Museo ospiteranno una caccia al tesoro interattiva con QR code “Alla ricerca dei Tre moschettieri”, a cui sono invitati a giocare tutti i piccoli visitatori. L’attività può essere svolta in autonomia in qualsiasi momento durante l’orario di apertura. I Tre Moschettieri, vent'anni prima Da giovedì sarà possibile visitare la mostra “I Tre Moschettieri, vent'anni prima”, nella quale sono esposte le opere che hanno partecipato al concorso internazionale di illustrazione della Notte di Fiaba. Inoltre: Michelangelo e la Cappella Sistina nei disegni autografi di Casa Buonarroti Si ricorda che fino al 23 ottobre è esposta al Museo di Riva del Garda la mostra “Michelangelo e la Cappella Sistina nei disegni autografi di Casa Buonarroti”, che per la prima volta espone in Italia una selezione di disegni autografi di Michelangelo provenienti da Casa Buonarroti a Firenze, attraverso i quali viene ripercorso il lungo e complesso processo creativo dell'artista, chiamato a realizzare fra il 1508 e il 1536 la decorazione della Cappella Sistina.
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Intermittenze: dall’8 all’11 settembre la quarta edizione

Il festival Intermittenze-letteratura-musica fa capolino, a distanza di un anno, con la sua quarta edizione, dall’8 all’11 settembre a Riva del Garda, dove porterà ancora una volta destini e storie, dialoghi e narrazioni, omaggi a grandi artisti e volti -o meglio penne- noti al grande pubblico, creando così un vero e proprio viaggio metaletterario nei luoghi più cari alla città trentina sulle sponde del lago di Garda. Nonostante due anni difficili a causa dell’emergenza sanitaria, il festival organizzato e promosso dalla biblioteca civica di Riva del Garda in collaborazione con l’associazione culturale Rapsodia ha portato in scena spettacoli e “intermittenze” di spessore, giungendo quest’anno alla quarta edizione, in un momento come questo in cui cresce d’intorno il bisogno di letteratura. La letteratura mai come adesso ha il compito di “reggere” il mondo, dando voce alle sue paure e, al contempo, esorcizzandole, nutre di speranza i lettori di ogni parte del mondo. Proprio con questa ardita missione, Intermittenze vuole tracciare un disegno, tentare un senso, offrirci nuovi punti di osservazione. Ed ecco allora che la quarta edizione diventa un susseguirsi di letteratura, poesia, incontri, reading, narrazioni musicali con produzioni originali, in cui la letteratura è però sempre il centro e dove la musica si alterna in una lunga intermittenza durante i quattro giorni di festival. Sarà un percorso tutto da seguire, passo passo, dalla narrazione con cui Simona Vinci porterà nel mondo della lirica con le arie d’opera eseguite dai musicisti del Conservatorio Bonporti, allo spettacolo di Erri De Luca della domenica sera. Si parte giovedì 8 settembre alle ore 18 alla Spiaggia degli Olivi con i Rock Spectrum, cover band condotta da Stefano Cainelli, nata al ODFLab Laboratorio di osservazione, diagnosi e formazione di Rovereto, insieme al direttore artistico di Intermittenze Emiliano Visconti con un’intermittenza fra rock, letteratura e integrazione. Alle ore 21 in Rocca Simona Vinci e i musicisti del Conservatorio Bonporti condurranno il pubblico in un incontro assai vivace e particolare tra canto d’opera, in cui la voce intensa di Simona Vinci porterà per mano dentro e intorno ad arie come “Là ci darem la mano” dal Don Giovanni. Venerdì 9 settembre alle ore 18 alla spiaggia degli Olivi è il turno di Fabio Stassi che parlerà del suo Mastro Geppetto, e lo farà accompagnato dalla musica live dei Miscellanea Beat, ovvero Massimo Marches alle chitarre e alla voce e Gionata Costa al violoncello. Alle ore 21 in Rocca sarà il turno di un incontro che sarà particolarmente apprezzato dal grande pubblico: un recital tratto dalla Graphic Novel di Mara Cerri e Chiara Lagani sull’Amica geniale di Elena Ferrante. Una produzione Fanny & Alexander. Sabato 10 settembre alle ore 9.30 alla Spiaggia degli Olivi si parlerà dei quattro ragazzi di Liverpool, ovvero i Beatles, e lo si farà in compagnia di Massimo Donà, filosofo e jazzista, con la musica live dei Miscellanea Beat. Alle ore 11 nel parco della Rocca, uno spettacolo firmato Smag: “I fantastici trucchi di Mr Woodoo”, progetto nato da un evocativo racconto del noto scrittore Roberto Piumini. Alle ore 15 a Palazzo Martini Claudia Zonghetti e Pietro Tosco, due massimi esperti di Vasilij Grossman, parleranno di uno dei grandi capolavori della letteratura russa: “Stalingrado”. Alle ore 16.30 alla Rocca si terrà l’incontro “Le storie nella storia”, in compagnia di due autrici di spessore come Ritanna Armeni e Ben Pastor, per scoprire cosa hanno in comune due protagonisti d’eccezione dei loro romanzi come Mara di Armeni e Martin Bora di Ben Pastor. Alle ore 18 alla Spiaggia degli Olivi Claudio Fava leggerà alcuni estratti del suo “Centoventisei”, un racconto scritto a quattro mani con Ezio Abbate sulla strage di via d’Amelio, le cui letture saranno intrecciate a una presentazione in dialogo con Emiliano Visconti. Alle ore 21 alla Rocca la poesia dominerà la scena con la poetessa Mariangela Gualtieri che darà voce ai versi della sua raccolta “Quando non morivo”, intrecciandoli ad altri del passato per una vera serata poetica. La lunga giornata di sabato 10 settembre si chiude alle ore 22.30 alla Spiaggia degli Olivi con “La lunga storia del mondo e dei sentimenti attraverso le piante” di Antonio Pascale, un talk veloce, originale, divertente per leggere il passato e provare a interpretare il futuro della nostra fragile e unica condizione umana. Domenica 11 settembre alle ore 9.30 Intermittenze servirà la colazione agli appassionati di giornali e libri durante la consueta rassegna stampa culturale alla Rocca, con ospiti del festival a sorpresa e alle ore 11, sempre in Rocca, l’incontro “Scacco matto alla letteratura” in compagnia di Alessandro Barbaglia e Ivano Porpora, alla ricerca di una riposta alla domanda: qual è il fil rouge fra la letteratura e gli scacchi? Alle ore 15 sempre alla Rocca è il turno di Giampaolo Simi che, attraverso le pagine del suo ultimo lavoro “Senza dirci addio” -che dà anche il nome all’incontro-, racconterà di più del suo protagonista, quel Dario Corbo malinconico e ironicamente insolente che sa come fiutare il crimine. Alle 16.30 tutti alla Spiaggia degli Olivi in compagnia di due “lettori d’eccezione” quali Sandra Petrignani e Claudio Piersanti, due grandi autori ma anche grandi lettori, che in quanto tali proveranno, incontrandosi, a fare “intermittenza”. Alle ore 18 sempre alla Spiaggia degli Olivi Alessandro Bertante e Andrea Pomella invitano all’incontro “Anni di piombo”, in cui ognuno a modo suo, estraendo i propri “ferri del mestiere”, si interrogherà sulle Brigate Rosse su quel decennio che continua a porre interrogativi. Alle ore 21 alla Rocca Intermittenze chiude la sua quarta edizione con l’incontro ”Un’ora a teatro”, un poetico racconto a due voci con Erri De Luca e Sabrina Knaflitz, i cui protagonisti non hanno bisogno di presentazioni. Ancora una volta la letteratura sarà di scena a Riva del Garda, nelle pagine, nei versi e nelle note di autori e artisti del passato e del presente, la cui eco risuona con forza a ogni “intermittenza”.
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Piacere, Peter Brunel

Giovedì 25 agosto la rassegna «Il castello delle meraviglie» propone l’incontro con lo chef stellato di Arco Peter Brunel, nel prato della Lizza con inizio alle ore 21. Brunel si racconta a Nereo Pederzolli, con la musica del Dami Dellantonio Trio e una sorpresa gastronomica (uno speciale risotto), il tutto nella cornice unica del castello di Arco. La data recupera quella del 28 luglio, annullata per maltempo. Ingresso gratuito, posti limitati (prenotazioni al numero 0464 583665). Classe 1975, originario della valle di Fassa, Peter Brunel dopo il diploma all’Istituto alberghiero di Tesero si trasferisce a Bolzano, dove inizia a muovere i primi passi nell’alta cucina sotto la guida dello Chef Giorgio Nardelli al Parkhotel Laurin. Approda poi a Villa Negri di Riva del Garda dove, a soli 28 anni, nel 2003 conquista l’ambita Stella Michelin. Successivamente a Trento dirige la cucina del Chiesa, per poi trasferirsi in Toscana, dove coordina il ristorante Palagio 59 di Rignano sull’Arno e contemporaneamente, nel 2012, diventa autore di “Chef’s Circus”, una serie di appuntamenti gastronomici durante i quali grandi chef stellati uniscono la loro fantasia culinaria alle dolci note del live jazz. In questi anni Peter Brunel investe molto nella formazione acquisendo esperienze internazionali, soprattutto in Francia, presso ristoranti stellati. Un ruolo chiave nella sua crescita professionale l’hanno giocata la sua predisposizione alla continua ricerca e una sensibilità che, spingendosi ben oltre la soglia della cucina, si rivolge spesso ai mondi dell’arte e dell’architettura, come fonti di ispirazione da cui trarre nuove idee. Il suo concept culinario miscela sapientemente tradizione e innovazione; la sua cucina è raffinata, creativa. Membro della Nazionale italiana cuochi, può vantare di aver esposto le proprie opere di food design alla mostra “The New Italian Design” del Triennale Design Museum. La mostra, aperta inizialmente al Museo d’Arte Contemporanea di Istanbul, si è poi spostata nel 2012 a Pechino e negli Usa. Nell’estate 2014 inizia una nuova avventura come executive chef per la Lungarno Collection della famiglia Ferragamo. La sua cucina si anima qui dello stile fusion ed esalta il prestigio di locali quali il Nikkei Fusion Bar & Restaurant, il Caffè dell’Oro e il ristorante gourmet Borgo San Jacopo. Dicembre 2015: e poco più di un anno dal primo menù a firma del talentuoso chef, la stella Michelin arriva al ristorante Borgo San Jacopo, a pochi metri da Ponte Vecchio. Nel luglio 2019 un nuovo progetto e una nuova avventura vedono Brunel affiancato a Lorenzo Risatti, imprenditore appassionato e cultore della buona cucina. Una sfida lanciata per dare lustro a una terra, il Trentino, ricca di mille risorse ma bisognosa di nuova energia. “Il mio sogno? -dice Brunel- Far tornare a brillare la stella in punta al lago, nella mia terra trentina”. A poco più di un anno dall’apertura, l’obiettivo della Stella Michelin è stato raggiunto.
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La Notte di Fiaba in biblioteca

Anche quest’anno la biblioteca civica di Riva del Garda partecipa alla grande fiaba che da giovedì 25 a sabato 27 agosto va in scena nelle vie e nelle piazze del centro storico. E sabato 27 agosto resta aperta dalle 9 alle 18.30. Accesso libero fino all’esaurimento dei posti. Il programma: «D’Artagnan e i dodici libri preziosi», giovedì 25 agosto dalle 9 alle 21, venerdì 26 e sabato 27 agosto dalle 9 alle 18.30. «I veri Moschettieri leggono» (momenti di lettura), giovedì 25, venerdì 26 e sabato 27 agosto dalle 10.30 alle 11.15. «Ho visto un re!», letture ad alta voce e piccolo laboratorio a cura di Elisabetta Parisi, giovedì 25 agosto dalle 15.30 alle 17 e sabato 27 agosto dalle 15.30 alle 17 (entrata da via Lipella). «Il diario segreto di D’Artagnan», letture illustrate dal vivo con Nadia Ischia e Laura Lotti, giovedì 25 agosto, inizio alle 19.30; venerdì 26 agosto, inizio alle 16.30; e sabato 27 agosto, inizio alle 10.
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Gestel assume

Gestel, società con sede ad Arco che gestisce le entrate comunali, tra gli altri, dei Comuni di Arco e di Riva del Garda, ha indetto una selezione con cui stilare una graduatoria per assumere personale. La graduatoria sarà utilizzata per assumere un dipendente a tempo indeterminato e per l’eventuale assunzione di personale a tempo determinato (con possibilità di una futura stabilizzazione nel caso in cui l’espansione o il consolidamento della società lo richieda), da inquadrare nel contratto del commercio, al terzo livello. La domanda di partecipazione alla selezione va inoltrata entro le ore 12 di venerdì 2 settembre. Bando e informazioni sul sito www.gestelsrl.it.
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Batteria di Mezzo: domenica apertura straordinaria

Apertura straordinaria, domenica 21 agosto dalle 10 alle 16, del forte Batteria di Mezzo sul monte Brione (in collaborazione con il Gruppo Alpini di Sant'Alessandro). Ingresso libero. Situata sul Sentiero della Pace del monte Brione nei pressi delle antenne, la Batteria di Mezzo fu costruita fra il 1898 e il 1900. Forte di montagna (Gebirgsfort) di terza generazione, è una fortificazione sui dossi, realizzata quando le tagliate non erano più sufficienti al controllo del territorio. Una parte è in pietre squadrate, tra le quali alcuni grossi graniti, mentre la copertura è in calcestruzzo. Poteva ospitare tra 100 e 150 uomini. Nel 1915 è stata dotata di una lunga galleria molto capiente che portava a osservatori sulla parete strapiombante del Brione. Il forte serviva a controllare la zona di Nago e della foce del fiume Sarca. Come arrivare Da porto San Nicolò (65 metri slm) a Riva del Garda, in viale Rovereto n. 140, parte il Sentiero della Pace che costeggia il crinale del monte Brione. Salendo a piedi, dopo circa 15 minuti si arriva al forte Garda (185 metri slm). Con una camminata di circa 30 minuti si raggiunge infine la Batteria di Mezzo (360 metri slm). I forti si trovano in un’area protetta e non sono raggiungibili in automobile.
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Move it for a Reason: una serata per la solidarietà

Una corsa non competitiva di 5 chilometri e il concerto della band irlandese Willin’Fools per sostenere i bambini abbandonati con disabilità delle case famiglia di Noi per Loro Onlus. È Move it for a Reason, serata di solidarietà che torna lunedì 22 agosto a Riva del Garda, dopo la cancellazione del 2020 e l’edizione virtuale del 2021. «Move it for a Reason -spiegano gli organizzatori- nasce proprio con l’idea di dedicare una serata di “movimento”, camminando, correndo, danzando, per i nostri ragazzi che vivono nelle nostre case di accoglienza e che non possono appunto muoversi. L’evento, che si svolge nel parco della Rocca a Riva del Garda, parte alle ore 20.30 con la camminata, corsa non competitiva lungo un percorso di 5 chilometri attraverso il lungolago e ritorno al parco. Per partecipare alla camminata-corsa si richiede l’acquisto della maglia Move it for a Reason». A seguire, alle 21.30 inizierà il concerto di musica irlandese della band Willin’ Fools, che propone un ricco e coinvolgente repertorio ispirato alla musica tradizionale con pezzi di rock irlandese. Una gradita presenza musicale ma non solo, in quanto da più di vent’anni la band arriva in Italia per offrire una settimana di concerti di solidarietà, e il leader del gruppo, Conor Hughes, collabora con l’associazione nei progetti di solidarietà che porta avanti in Romania e Ghana, dove di recente ha realizzato un nuovo orfanatrofio. I Willin’ Fools, dopo Riva del Garda, si esibiranno infatti anche a Limone, Malcesine, Torbole e Padova.
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Les Vitaminés: venerdì lo spettacolo al castello

Causa maltempo, è stato spostato a venerdì 19 agosto lo spettacolo di circo acrobatico del duo canadese Les Vitaminés, nel prato della Lizza al castello di Arco per la rassegna «Il castello delle meraviglie» (originariamente in programma per stasera). Ingresso gratuito, inizio alle ore 21. Un originale, ineffabile duo di acrobati comici -Cbastien Tardif e Vincent Dubé- che fa la parodia della danza moderna con palle di pilates, guantoni da pugilato, numeri di trapezio tragicomico e acrobazie d’ogni genere. Il tutto con un inimitabile tocco di umorismo e di follia. Noti al grande pubblico per la partecipazione, nel 2008, all’«Incroyable Talent», versione francese dell’America got Talent, dove sono arrivati in finale, dal 2007 al 2010 hanno preso parte allo spettacolo Wintuk Cirque du Soleil a New York. Tra il 2012 e il 2014 Les Vitaminés è andato in tournée in Germania con «Quebec 2nd Avenue» per la GOP Company. Il duo ha collezionato nella sua carriera una grande quantità di riconoscimenti, i più recenti: primo posto, premio del pubblico, al Festival internazionale degli artisti di strada di Ascona (Svizzera); primo posto, premio della giuria, all’International Street Festival di Tenerife (Isole Canarie); secondo posto all’Halifax Busker Festival (Canada); terzo posto all’International Busker Festival di Vancouver (Canada); terzo posto al Killarney Street Festival (Irlanda).
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Teste di covid

Sabato 20 agosto in biblioteca a Riva del Garda c’è Max Curti a parlare del suo libro «Teste di covid. Quando l'imponderabile mette in luce la fragilità umana» (Arcolibri, 2021). Infermiere professionista, Max Curti racconta in modo realistico, con ironia e intelligenza, la drammatica e quasi surreale realtà vissuta nell'anno 2020. Storie di vita, personale e professionale, si intersecano per descrivere mesi di lavoro instancabile e al tempo stesso sfiancante. Una posizione neutra, quella dell'autore, che osserva con l'occhio del professionista senza giudicare o prendere parte. Una lettura interessante che conduce nel mondo della sanità italiana in un 2020 che non dimenticheremo. L’incontro inizia alle ore 10.30, in dialogo con l'autore c’è Alessandro Salvaterra e ad arricchire l'evento un momento musicale degli allievi del Conservatorio di Musica F. A. Bonporti di Riva del Garda e le letture dei volontari della biblioteca.
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Disegno… Più piano

Per la XIV edizione del festival pianistico internazionale «Più piano», Palazzo dei Panni ad Arco ospita sabato 20 agosto il primo di due concerti dedicati all'interazione della musica con le altre arti. Dialogheranno insieme il pianoforte del giovane talento Leonardo Merlini e le opere visuali del brillante disegnatore trentino Paolo Dalponte. Il programma musicale, che sarà commentato con proiezioni di immagini di Dalponte, prevede il preludio corale e fuga di Cesar Franck, tre valzer di Edoardo Bruni, e i quadri di un'esposizione di Modest Musorgsky. In particolare quest'ultimo brano è significativo in questo contesto: nato e ispirato da quadri preesistenti, nella serata interattiva darà spunto ad altre inedite ispirazioni, non più dall'immagine alla musica, ma dalla musica all'immagine. Ingresso gratuito con offerta libera, inizio alle ore 21 (informazioni: info@arsmodi.it). Leonardo Merlini Ha iniziato a studiare pianoforte a 5 anni con Alessandro Gagliardi, ed a soli 19 anni è già uno dei talenti più promettenti del panorama pianistico italiano. Vincitore di numerosissimi concorsi, partecipa a prestigiosi festival e rinomate rassegne concertistiche. Paolo Dalponte Nativo del piccolo paese di Poia, ha iniziato a dipingere con la pittura ad olio, passando inseguito alla matita ed al disegno umoristico. Ha tenuto oltre 65 mostre personali in Italia, Russia, Iran, Polonia, Francia, ricevendo numerosi premi e riconoscimenti in concorsi internazionali di grafica umoristica. “Do molta importanza all’ironia e al sorriso nelle mie cose poiché penso che sia una forma di intelligenza. Il festival Il festival “Più piano” è nato nel 2008. Quest’anno sono organizzati importanti appuntamenti musicali in località turistiche della regione Trentino-Alto Adige. Il comune denominatore della rassegna è la presenza del pianoforte, solo o accompagnato da altri strumenti. Gli artisti coinvolti provengono dal Trentino-Alto Adige, dall’Italia e dall’Europa, in modo da offrire in una stessa stagione una panoramica su realtà musicali di alto livello provenienti da diversi luoghi. Ogni concerto del festival è preceduto da una breve presentazione introduttiva, così da accompagnare il pubblico all’ascolto della musica in programma e da permettere anche a persone digiune di musica classica di accostarsi a questi concerti agevolmente. Dal 2009 oltre alla musica classica vengono proposti concerti dedicati ad altri stili musicali, come il jazz, il tango, la musica per cinema, l’improvvisazione. Dal 2010 vengono proposte ogni anno una o più serate in cui la musica viene abbinata ad altre forme artistiche: poesia, teatro, pittura, cinema, burattini, danza. Quest’anno si tratta del disegno, con un concerto ad Arco il 20 agosto, e della recitazione, con un concerto a Dimaro il 23 agosto.
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Magici incastri

Giovedì 18 agosto l’autrice Monica Montecchi è ospite della biblioteca civica di Riva del Garda, dove presenta il suo romanzo «Magici incastri» (Albatros Il Filo, 2020). L’incontro, nella sala conferenze al terzo piano, inizia alle ore 17.30; in dialogo con l'autrice c’è Milena Ferrarini; ad arricchire l'incontro, un momento musicale degli allievi del Conservatorio di Musica F. A. Bonporti di Riva del Garda e le letture dei volontari della biblioteca. Il libro Emma è una mamma single con tre figli da allevare e accudire. Sempre pronta, sul piede di guerra, affronta le battaglie quotidiane con una filosofia tutta personale, frutto di un'educazione molto aperta, attenta al rispetto del prossimo e dell'ambiente. È una mamma tuttofare, una multitasking, come lei ama definirsi: madre attenta e affettuosa, professoressa di scienze comprensiva e competente con i suoi alunni, è un'amica fidata e leale, adora i suoi genitori e tutto il suo mondo. Intorno a lei girano vorticosamente tante situazioni che si incastrano magicamente, più o meno, ai suoi ritmi. Fino a quando riappare all'orizzonte il suo passato... Si ritrova a fare i conti con il sentimento, con l'amore; credeva di non poter provare più certe sensazioni, il suo precedente legame l'aveva segnata parecchio, aveva faticato per ritrovare il suo equilibrio, ed ora, quell'uomo torna a confonderle le idee, a mescolarle le carte. L'autrice Monica Montecchi vive a Quattro Castella (RE). Laureata in Scienze naturali con master in Educazione ambientale per la promozione di uno sviluppo sostenibile, condivide la passione per la natura e per gli animali insieme alla sua famiglia. Impegnata da quindici anni in progetti di educazione ambientale, alimentare e alla sostenibilità, e nella promozione di buone pratiche per uno stile di vita sano e rispettoso dell’ambiente.
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Assunta: grandissima partecipazione

Un vero e proprio bagno di folla, lunedì 15 agosto, per la solenne celebrazione votiva di Santa Maria Assunta, che dopo due anni di pandemia è tornata al programma completo. Gremita di fedeli la chiesa arcipretale, dove la celebrazione, molto sentita da tanti rivani, è iniziata, alle 10, officiata dal parroco don Dario Silvello; e gremite le vie del centro dove si è svolta la processione votiva con la venerata effige della Madonna del Suffragio, la preziosa statua lignea quattrocentesca, complice la grande presenza di turisti per le vacanze di Ferragosto. Il corteo ha seguito quest’anno, dopo la parentesi dei due anni di pandemia, il percorso canonico da piazza Cavour attraverso porta San Michele in viale Dante Ovest, quindi attraverso porta San Marco lungo via Fiume fino a piazza Tre Novembre. Qui, davanti a un pubblico enorme di turisti incuriositi e attenti, si sono tenute la tradizionale lettura del voto sottoscritto il 15 agosto del 1944 e la benedizione delle imbarcazioni, schierate nelle acque del porto all'altezza del municipio a rendere omaggio alla patrona. A seguire il corteo ha ripreso il cammino percorrendo via Gazzoletti, via Florida e via Santa Maria per tornare in piazza Cavour, dove il Corpo bandistico cittadino ha tenuto un breve concerto. Alla celebrazione hanno preso parte sindaco e vicesindaco con la Giunta quasi al completo, oltre a una rappresentanza del Consiglio comunale con il presidente, della Comunità di Valle, delle forze dell’ordine e della polizia locale. «Se la nostra città sarà risparmiata dagli orrori di questa guerra micidiale, totalitaria e barbara, noi, cittadini di Riva del Garda della Parrocchia di Santa Maria Assunta, promettiamo solennemente di fare ogni anno nella festa dell'Assunzione di Maria Santissima una solenne processione attraverso le vie della città, in onore e quale titolo di gratitudine verso questa nostra patrona». È questo il testo del voto sottoscritto il 15 agosto di 78 anni fa dall'arciprete decano benacense Enrico Paolazzi, dal podestà Lodovico Donati e da «oltre mille concittadini», a poche settimane dall'orribile eccidio nazista del 28 giugno, che seminò nella città e in tutto l'Alto Garda dolore e morte. La richiesta fu esaudita e la solenne celebrazione votiva di Santa Maria Assunta è oggi un momento di aggregazione collettiva e un elemento identitario tra i più sentiti della città, oltre che una manifestazione religiosa nota e apprezzata anche tra i turisti.
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Les Vitaminés: il circo acrobatico al castello di Arco

Lo spettacolo di circo acrobatico del duo canadese Les Vitaminés chiude giovedì 18 agosto nel prato della Lizza al castello di Arco la rassegna «Il castello delle meraviglie». Ingresso gratuito, inizio alle ore 21. Un originale, ineffabile duo di acrobati comici -Cbastien Tardif e Vincent Dubé- che fa la parodia della danza moderna con palle di pilates, guantoni da pugilato, numeri di trapezio tragicomico e acrobazie d’ogni genere. Il tutto con un inimitabile tocco di umorismo e di follia. Noti al grande pubblico per la partecipazione, nel 2008, all’«Incroyable Talent», versione francese dell’America got Talent, dove sono arrivati in finale, dal 2007 al 2010 hanno preso parte allo spettacolo Wintuk Cirque du Soleil a New York. Tra il 2012 e il 2014 Les Vitaminés è andato in tournée in Germania con «Quebec 2nd Avenue» per la GOP Company. Il duo ha collezionato nella sua carriera una grande quantità di riconoscimenti, i più recenti: primo posto, premio del pubblico, al Festival internazionale degli artisti di strada di Ascona (Svizzera); primo posto, premio della giuria, all’International Street Festival di Tenerife (Isole Canarie); secondo posto all’Halifax Busker Festival (Canada); terzo posto all’International Busker Festival di Vancouver (Canada); terzo posto al Killarney Street Festival (Irlanda).